venerdì 28 ottobre 2011

DA COSO NASCE COSA

Sono passato dieci giorni da quando ho inaugurato il mio “coso” su Facebook. Non si tratta di un vero e proprio profilo, non posso chiedere l’ “amicizia” di nessuno, non posso scrivere sulle bacheche altrui né altri possono scrivere sulla mia (se non per lasciare dei commenti), insomma è un compromesso accettabile fra il principio di piacere e il principio di realtà, qualcosa che farebbe la felicità di Sigmund Freud (anche se il buon Sigismondo pensava, come me e Schopenhauer, che l’infelicità sia il prezzo da pagare per la cultura). Mi pare, benché neofita, di star cominciando a prendere le misure dello strumento e di migliorare nel mio approccio in termini di linguaggio e di efficacia comunicativa: vedremo se riuscirò a gestire i codici del mezzo e a raggiungere almeno la sufficienza nel giudizio degli esperti.

Ho ricevuto varie mail di commento al mio ingresso, sia pure con un piede solo, nell’universo FB. Alcune mi accusano di “tradimento”, avendo ceduto alle lusinghe del demonio, proprio io che del non essere su Facebook avevo fatto una bandiera. Altri esprimono soddisfazione e incoraggiamento a entrare anche con l’altro piede (per ora no, grazie). Mi ha colpito però la lettera dell’amico Marin che mi scrive: “Ho visto che Facebook ti ha catturato ma spero che questo non incida sugli aggiornamenti del tuo bel blog (è successo al 70% delle persone che conosco: scoperto facebook fanno languire i loro blog)”. L’avvertimento mi ha fatto scattare un campanello di allarme. Nei miei propositi iniziali, mi ero impegnato con me stesso nel garantire al mio blog un minimo di dieci articoli al mese, tutti i mesi dell’anno. Per ora, ci sono riuscito (se anche durante l’ultimo agosto i post sono stati soltanto sette, erano stati tredici in marzo, e di solito sono comunque undici o dodici). Ho pensato anche che, in effetti, postare su FB è come scrivere “ti amo” sulla sabbia. Non ne resta traccia dopo l’alta marea. Dunque, ecco la soluzione: a fine mese, ogni mese, radunerò in un articolo sul blog le cose degne di nota scritte su Facebook. Così, resteranno a futura memoria e arricchiranno di un post in più il sommario di questo spazio. Geniale, no? Ovviamente, cominciamo subito. Qui di seguito ci sono anche alcune notizie e anticipazioni sfiziose e interessanti, credo. Ma, come al solito, giudicherete voi.

Moreno “Zagor” Burattini
Da Facebook - Ottobre 2011

19 ottobre - A dire il vero, non dovrei essere qua.
I motivi li ho esaustivamente spiegati sul mio blog.

20 ottobre - Mi ha telefonato il direttore dell'Antica Zecca di Lucca. E' sbalordito perché pare che le monete di Zagor coniate per il Cinquantennale dello Spirito con la Scure stiano andando a ruba. Fioccano telefonate e prenotazioni. L'edizione limitatissima da cento euro è già esaurita. Per le altre ci sono già centinaia di richieste e il mio interlocutore non riusciva a crederci. E pensare che per ora non c'è in giro neppure un banchetto in cui le si venda. Potenza degli zagoriani. Per vedere le monete e saperne di più cliccate qui.

21 ottobre - Come tutte le sere, ho letto fino a tardi sotto le coperte. Da ogni lettura ho tratto un buon proposito. Ho cominciato con il n°16 di Cassidy, "Il ricatto". Il buon proposito conseguente è stato: fare i complimenti a Ruju e Valdambrini. Ho proseguito con un capitolo del libro di Ade Capone "Contatto - Incontri ravvicinati con altri mondi" (Piemme): sono arrivato a pagina 118. Buon proposito: fare un post sul mio blog a proposito di UFO, civiltà extraterrestri e "abduction", collegando Ade con con il film "Cowboy & Aliens". Quasi fosse una lo gica conseguenza, sono passato a venti pagine de "I marziani siamo noi", di Giovanni F. Bignami (Zanichelli). Come fa intuire il nome dell'autore, è una "bignamino" di astrofisica, molto divertente da leggere. Mi sono riproposto di fare una conferenza sulle stelle di prima generazione ad Alessandra, l'indomani, alla prima occasione (c'è chi parla alle fidanzate di calcio e Formula Uno, io almeno parlo di astrofisica). Dulcis in fundo, ho iniziato un giallo appena acquistato: "I delitti della vedova rossa", di Carter Dickson (Polillo Editore). Carter Dickson, alias John Dickson Carr: uno dei miei giallisti preferiti. Ho sempre pensato che se dovessi scrivere un giallo, lo scriverei alla sua maniera, cioè in modo vecchio, datato, polveroso ma taaanto affascinante. E' il maestro dei delitti della camera chiusa. Buon proposito: pensare a una storia di Zagor con un delitto della camera chiusa. Secondo buon proposito: pensare a come fare a non farsi linciare dai lettori che non sopportano il giallo su Zagor.

21 ottobre - Un anno fa, in un post sul mio blog dal titolo "Meglio Nudo" aprivo un dibattito sull'attore italiano (perché avrebbe dovuto interpretare un fiction autoctona) più adatto a fare Zagor. I nomi più gettonati erano Gabriel Garko e Walter Nudo. Una amica a cui piacciono le bellezze maschili mi ha suggerito anche Paolo Conticini, Che in effetti ha un bel fisicaccio (lo vedete qui accanto con Paolo Ruffini). Ha la faccia però troppo "buona", ironica, da orsetto. Ecco, non so se potrebbe fare Zagor, ma un ruolo come trapper glielo troverei. Qualcuno che è in contatto via FB con Paolo (peraltro mio vicino di casa, essendo pisano) glielo ha detto e si è scoperto che anche Conticini conosce Zagor, lo legge, e sarebbe felicissimo di una fiction ambientata a Darkwood. Con musica, magari, di Jovanotti, o Ligabue o Ramazzotti (altri tre zagoriani dichiarati). Ma no, che dico, la musica non può essere che di Graziano Romani, ovviamente. Quanto a Conticini, è un peccato che interpreti soprattutto commedie: secondo me, qualche ruolo da duro gli starebbe (e gli farebbe) bene.

22 ottobre - Sono appena rientrato dalla mia lezione di musica. Pianoforte. Una volta alla settimana, il sabato mattina. Con una maestra che è un portento, dovreste sentirla in concerto (so che presto suonerà addirittura a Parigi). Io, ahimè, temo di non essere il più talentuoso dei suoi allievi. E di sicuro, per mancanza di tempo, sono quello che studia di meno. Però, sono tre anni che insisto. E' sempre stato un mio vecchio sogno da bambino, da ragazzo, da adolescente, quello di imparare a suonare il piano. Vuoi per un motivo, vuoi per un altro, non sono mai riuscito a prendere seriamente lezioni fino a dopo la soglia dei quarantacinque anni. Ecco, a conti fatti, vedendo gli altri studenti della mia maestra, mi pare di poter dire che se tutti studiassero musica, il mondo sarebbe un posto più bello, e più buono.

23 ottobre - Ieri sera sono andato in videoteca, e ho noleggiato "Habemus papam" di Nanni Moretti. Bel film, a mio avviso drammatico e non una commedia, con l'unico difetto di essere un po' lento e noioso in certi passaggi. Voto sette più. Mentre ero nel negozio, ho visto alcuni DVD in svendita: i gestori se me volevano liberare e li davano via per poco. Mi sono fiondato su "Una ragione per vivere e una per morire" di Tonino Valerii, con James Coburn, Telly Savalas e un incredibile Bud Spencer. Lo ricordo come uno dei film western più belli che abbia mai visto, quando da ragazzo andavo al cinema della parrocchia. Mi rendo conto di essere uno degli ultimi che guarda film western, che noleggia DVD invece di scaricarli o guardarli in streamig o avere Sky e che li compra (ancora peggio), essendo oggetti desueti destinati a scomparire come le videocassette, le audiocassette e le cabine telefoniche. Vabbè. Però stasera io mi rivedrò quel film, e gli altri stiano pure a chattare o a giocare alla playstation.

24 ottobre - Ho portato i miei figli al cinema a vedere "I tre moschettieri", di Paul W.S. Anderson. Il mio terzo film in 3D dopo "Thor" e Capitan America!". Un videogioco, non un film. Peraltro, Dumas si sarà pure rivoltato nella tomba. Non potevano evitare di scrivere che era tratto da un suo romanzo? Mi immagino gli spettatori più giovani che, dopo aver visto il film, si fiondano in libreria a comprare il libro e non ci trovano Leonardo Da Vinci, le macchine volanti, Aramis Batman, Athos 007 e Porthos Hulk. Mi va bene che si facciano dei film per ragazzi così contaminati, ma non chiamiamoli "I Tre Moschettieri". Il "vero" romanzo dumasiano, peraltro, è per adulti e non per ragazzi ed è un racconto al quale non manca nulla: non c'è bisogno di trasformarlo in un videogame. A proposito, a costo di sembrare misoneista (e non lo sono): ma a che serve il 3D? Nessuno dei film che ho visto con i fastidiosissimi occhiali sul naso è stato più bello perché in 3D. Anzi, averli potuti vedere con la qualità di certe pellicole recenti in 2D sarebbe stato meglio. Davvero la presunta tridimensionalità vale l'aumento del prezzo del biglietto?

24 ottobre - Foto di gruppo degli autori che a Città di Castello hanno ricordato Sergio Bonelli l'8 ottobre 2011: da sinistra Michele Rubini, Gianfranco Bellini e Moreno Burattini che hanno organizzato l'evento, Marco Verni. Fabio Civitelli, Arturo Lozzi, Fernando Fusco, Gianni Sedioli, Gallieno Ferri, Andrea Cascioli, Luca Dell'Uomo, Giovanni Ticci, Alessandro Chiarolla, Roberto Diso, Fabio Valdambrini. Foto d Marco Corbetta.

24 ottobre - La speciale moneta dei 50 anni di Zagor verrà commercializzata e autenticata nello stand E-135 nel padiglione di Piazza Napoleone durante tutti i cinque giorni della manifestazione Lucca Comis & Games (28 ottobre - 1° novembre). A turno, in diversi orari e occasioni, anche vari autori di Zagor presenzieranno allo stand dell'Antica Zecca di Lucca.

25 ottobre - Il 18 ottobre 2011 sono stato intervistato in diretta, per circa 15 minuti, da Andrea e Laura di Radio Kiros nel corso della trasmissione radiofonica "Il Garage Ermetico". Gli argomenti principali sono stati il ricordo di Sergio Bonelli, i cinquant'anni di Zagor e alcune anticipazioni sul futuro dello Spirito con la Scure.
Ecco il link dal quale è possibile ascoltare o scaricare l'intervista: cliccate qui.


25 ottobre - Giorgio Giusfredi, dello staff di Lucca Comics & Games, ha allestito una pagina FB per gli eventi di domenica 30 ottobre (il ricordo di Sergio, le le celebrazioni del cinquantennale zagoriano): eccolo.


25 ottobre - ll volume "L'Audace Bonelli", l'imperdibile catalogo di 240 pagine della mostra organizzata lo scorso anno a Napoli dal gruppo Comicon, uscirà in edicola in allegato a "Repubblica", il 7 novembre 2011, per rendere omaggio a Sergio Bonelli. All'interno ci sono anche due miei articoli, in mezzo a quelli di molti altri (e più illustri) saggisti.

25 ottobre - Ho finito di leggere un saggio ("Perché non possiamo non dirci darwinisti", di Edoardo Boncinelli - Rizzoli) in cui si sostiene che l'encefalizzazione (iniziata all'inizio dell'evoluzione ominina e arrivata al suo traguardo massimo con il cranio dell'homo sapiens) ci ha dotati, sì, di una intelligenza superiore rispetto agli animali, ma questo vantaggio evolutivo ci ha dannati condannandoci all'infelicità. Infatti, in tutte le culture, tutti gli uomini cercano di spegnere la testa, scacciare i pensieri, svuotare la mente. Per farlo o si drogano, o bevono, o sperimentano tecniche di meditazione pur di uscire da sé stessi e recuperare l'animalità primordiale. La felicità è nell'inconsapevolezza.

26 ottobre - Ecco qui accanto lo striscione fatto appendere dall'Amministrazione Comunale di Milano a una delle finestre del Palazzo Reale in Piazza Duomo un mese fa, il giorno della morte di Sergio Bonelli (26 settembre 2011).

26 ottobre - L'amico Sebas dello Zagortensay Club, mi informa che ieri 25 ottobre, nella fiction di RAI1 "LA DONNA CHE RITORNA", a un certo punto il protagonista stringe in mano un albo di Zagor.

26 ottobre - Si chiamerà "Saguaro" la nuova serie Bonelli (serie e non miniserie) prevista per la primavera del prossimo anno. Testi di Bruno Enna. Primo numero di Fabio Valdambrini


27 ottobre - La foto delle mani della letterista Marina Sanfelice al lavoro che vedete qui accanto mi ha fatto ricordare ciò che ho letto una volta in un forum (non so più quale). Una ragazza convinta che soltanto i fumetti che leggeva lei fossero degni di considerazione e che quelli fatti in via Buonarroti invece non lo fossero, scriveva (e temo che in certi ambienti sia un pregiudizio diffuso) che mai avrebbe letto una pubblicazione Bonelli perché era un tipo di produzione "industriale". Quando si dice parlare a vanvera. Cara amica, non leggere i fumetti Bonelli se non ti piacciono (magari però giudica a ragion veduta dopo un certo numero di letture), ma poche cose sono più artigianali dei nostri. Fatti a mano vignetta per vignetta: prima pensati e poi scritti con fatica, e poi disegnati con carta, matita, gomma, pennello, pennino, inchiostro, sudore, su ogni pagina. Balloon scritti a mano compresi. Puro amore.

28 ottobre - A Lucca il tempo è bellissimo. Un segno di speranza dopo i disastri degli ultimi. Oggi ho un solo appuntamento: con il mio amico Marko Sunic, editore croato di Ken Parker, a cui ho ceduto in uso la mia casa di Pistoia per i giorni della manifestazione. E' una casa, quella, che durante i giorni di Lucca Comics & Games, ogni anno ospita sempre qualcuno.

28 ottobre - Domenica 30 ottobre, nell'incontro delle 15,30 al Palazzo Ducale a Lucca per i cinquanta anni di Zagor, faremo vedere un mega trailer di 10 minuti, realizzato dal super professionista Domenico Di Vitto, in cui sono condensate le scene migliori dei due film turchi sullo Spirito con la Scure, con Levent Cakir nei panni dell'eroe di Darkwood. Un motivo in più per non mancare.