giovedì 30 giugno 2011

IL MIO NOME E' NESSUNO

Ho un aneddoto da raccontare, che mi è tornato in mente dopo che a Parma Fantasy abbiamo festeggiato i venti anni di Nathan Never insieme ai cinquanta di Zagor. Forse vi ricorderete, perchè l'ho scritto su questo blog un po' di tempo fa, che i miei primi passi in Bonelli furono fatti insieme a Dante Bastianoni, con il quale mi proposi alla Casa editrice, io come autore di testi, lui come disegnatore: presentammo alcune tavole di una storia dello Spirito con la Scure che ci consentirono, sia pure in modi e tempi diversi, di ottenere effettivamente del lavoro. Lui entrò nello staff di Martin Mystére, io, due anni dopo, in quello di Zagor.
Ma, successivamente, Dante passò (al seguito di Medda, Serra e Vigna con cui aveva realizzato due storie del Detective dell'Impossibile) nella scuderia di Nathan Never. Poiché eravamo grandi amici e ci tenevamo in contatto, Bastianoni mi passò, per soddisfare la mia curiosità, il "progetto" della serie che i Tre Sardi avevano fornito a tutti i disegnatori.

Così, ebbi la fortuna di poter conoscere in anteprima quali sarebbero stare le caratteristiche della nuova serie. E, quando fu pronto, Antonio Serra mi consentì anche di leggere in anteprima il numero uno una volta che passai in redazione e lo trovai fremente ed emozionato in attesa che fosse consegnato allo stampatore. Sono andato a frugare nei cassetti e ho tirato fuori il vecchio documento: lo vedete nella foto qui accanto. La cosa che pochi ricordano è che il nome originale del personaggio, ben leggibile nell'intestazione, era Nathan Nemo, e non Nathan Never. E' proprio a lui, comunque, e ai suoi vent'anni, che Saverio Ceri ha dedicato la nuova puntata della sua rubrica "Diamo i numeri".







Diamo i numeri 11
Nathan Never:
20 anni nel futuro

di Saverio Ceri


Curiosamente Zagor è destinato a dividere i festeggiamenti con altre serie: fino a prima che Martin Mystère divenisse bimestrale, le serie create da Nolitta e Castelli erano divise da esattamente 200 albi, quindi con Zagor 300, uscì Martin Mystère 100 e in contemporanea con Zagor 400, Martin Mystère 200. Con la bimestralità della collana dedicata al Detective dell’Impossibile si è poi persa questa sincronia; ma lasciato un compagno di viaggio, ne arriva un altro: Nathan Never. Stavolta a dividere i due eroi sono esattamente 30 anni (30 anni e 3 giorni a voler essere pignoli). Appena festeggiati i 50 anni di Zagor ecco quindi i 20 anni dell’Agente Alfa creato dal trio Medda/Serra/Vigna. Come per lo Spirito con la Scure, quindi colgo l’occasione per dare un’occhiata alle curiosità numeriche legate alla serie fantascientifica.

Gli albi

Sono 338 gli albi partoriti dalla redazione di Via Buonarroti per l’universo di Nathan Never, senza contare quelli di Legs Weaver che per un decennio ha vissuto di vita propria parallelamente alla serie del collega. Per la cronaca sarebbero altri 134 gli albi di Legs, il che porterebbe il conto a 472 volumetti dedicati in 20 anni al “mondo Alfa”, praticamente uno ogni 15 giorni. Ma torniamo alle serie Neveriane, queste in ordine di quantità le collane che hanno ospitato le avventure degli eroi del futuro.

Nathan Never 241
Agenzia Alfa 22
Nathan Never Speciale 21
Almanacco Fantascienza 18
Nathan Never Gigante 14
Universo Alfa 8
Maxi Nathan Never 7
Asteroide Argo 4
Martin Mystere/Nathan Never 2
Klonz 1

Le avventure

Curiosamente su 338 albi sono state ospitate quasi lo stesso numero di storie: sono 339 le avventure fin oggi pubblicate; la più lunga, in attesa della fine delle guerra dei mondi, è “Le strade di New York” di Vietti e Di Clemente/Olivares di 564 pagine (Nathan Never 194/199). Vietti è sicuramente il “re delle storie lunghe”, visto che 6 delle 8 che superano le 300 pagine finora uscite portano la sua firma, le altre due sono di Piani.
Le storie più corte sono i due albetti usciti come allegati ai numeri “natalizi” dei primi due anni di vita della testata. “Il numero zero” e “Giochi di guerra” entrambe di 14 pagine, entrambe disegnate da De Angelis, la seconda su testi del solo Serra, la prima su sceneggiatura del trio al completo, visto che in realtà si trattava della ristampa, il titolo non è un caso, della vera prima storia del personaggio uscita precedentemente all’esordio in edicola e “regalata” da un noto libraio bolognese a chi acquistava nel suo negozio nel giorno della presentazione della serie. Esiste, per completezza, una 340a storia di Nathan Never pubblicata su albi della Bonelli; si tratta di “Colonie” 24 tavole di Medda e Mari, pubblicata sul numero 25 del Ken Parker Magazine.

Fuori dai confini bonelliani esistono almeno altre 8 avventure di Nathan a partire da “Guerra alla Yakuza” albetto allegato al videogioco di Nathan fino al recente “Ritorno alla Luna” realizzato per il 40°anniversario del primo allunaggio, passando per tre storie su Comic Art, due su volumi cartonati della Mondadori e una su Amico Treno.

Gli sceneggiatori

42.113 a oggi le tavole neveriane (se aggiungessimo quelle di Legs saremmo a 55.799), apparse sui 338 albi fin qui censiti. Poco più della metà, 22.777, quelle pubblicate sulla serie regolare, il resto suddivise sui vari fuoriserie.
23 gli sceneggiatori impegnati finora nella serie, questa la graduatoria completa:

1° Vietti 9492
2° Vigna 8170,66
3° Piani 6734

4° Medda 5086,67
5° Serra 4730,17
6° Ostini 2807
7° Perniola 725
8° Lisiero/Cordone 659
9° Secchi 658
10° Ruju 564

11° Rigamonti 469
12° Sammartino 461,5
13° Tintori 378
14° Beretta 247
15° Marzorati 188
15° Simeoni G. 188
17° Brusasca 141
18° Fattori 126
19° Mattioli 99
20° Memola 94
21° Albini 64
22° Udina 31

Sul podio sale solo uno dei creatori della serie Bepi Vigna e sul secondo gradino, scavalcato da Stefano Vietti che ormai da tempo ha preso le redini della serie e delle varie saghe che si dipanano sulle sue pagine.
Nel corso degli anni comunque quattro sono stati i leader della classifica degli sceneggiatori: Dopo un periodo iniziale dove Michele Medda era il più prolifico tra i tre creatori della serie, Antonio Serra ha preso il comando per quasi un decennio (dal 1993 al 2002), sostituito poi dal terzo papà di Nathan, Bepi Vigna che ha resistito in testa per 4 anni (dal 2002 al 2006), prima di essere a sua volta scavalcato dall’attuale leader.
Ai 23 sceneggiatori andrebbero aggiunti per completezza i nomi di Pilli, Venturini, Castelli e dei disegnatori prestati alla macchina da scrivere Bonazzi e Di Clemente, autori solamente di soggetti e che quindi non compaiono in graduatoria.



I disegnatori

Sono invece ben 56 i disegnatori coinvolti nella realizzazione delle oltre quarantamila pagine neveriane. Qui li trovate in ordine di tavole realizzate:

1° Bonazzi 3512
2° Di Clemente 3296
3° Casini 3126

4° De Angelis 2850
5° Cascioli 2444
6° Toffanetti 1803
7° Olivares 1530
8° Bertolini 1517
9° Vercelli 1499
10° Jacomelli 1415

11° Bormida 1370
12° Simeoni G. 1268
13° Bastianoni F. 1208
14° Bastianoni D. 1168
15° Mari 1040
16° Resinanti 1027
16° Mandanici 1027
18° Mutti 1006
19° Michelazzo 966
20° Calcaterra 911
21° Gradin 804
22° Rizzato 788
23° Platano 750,5
24° Catacchio 643
25° Alberti 546
26° Pianta 477
27° Esposito Bros. 410
28° Fara 406
29° Atzori 290,5
30° Rossi M. 290
31° Artusi 278,5
32° Martino 269
33° Perconti 226,5
34° Masala 220
35° Corbetta 210,5
36° Vicari 188,5
37° De Biase 187,75
38° Arduini 127
39° Oskar (Scalco) 119,75
40° Cimpellin 95
41° Castellini 94
41° Rinaldi P. 94
41° Giez 94
41° Zaghi 94
45° Gallo 93
46° Cozzi 65,5
47° Denna 62,5
48° Busticchi/Paesani 54
49° Palomba 47,5
50° Giardo 47
51° Masperi 18
52° Romeo 15
52° Jannì 15
54° Barbati 9

Germano Bonazzi grazie a un 2011, per ora straordinario, si riprende il primo posto in classifica ai danni di Di Clemente che per qualche mese lo aveva spodestato guadagnando tre posizioni, dalla quarta alla prima, in un anno e mezzo. La stessa leadership di Bonazzi è comunque molto recente, risale al 2008, quando ha superato Casini, dopo averlo solamente insidiato tra il 2003 e il 2005, capofila fin dall’inizio della collana.

Anno dopo anno

Come per Zagor, sfogliamo l’albo d’oro degli autori (sceneggiatori e disegnatori) più pubblicati anno per anno:
1991 Vigna/Serra 255,33 Casini/Bonazzi 188
1992 Medda 689,33 De Angelis 330
1993 Serra 912 Casini 410
1994 Medda 668 Casini 282
1995 Serra 687 De Angelis 318
1996 Serra 468 Casini 316
1997 Vigna 504 Cascioli 222
1998 Vietti 702 Bonazzi 378
1999 Piani 528 Casini 328
2000 Vigna 566 Bastianoni D. 316
2001 Vietti 684 Mutti 274
2002 Vietti 657 Bonazzi 282
2003 Vietti 942 Cascioli 504
2004 Piani 504 Di Clemente 254
2005 Ostini 407 Vercelli 437
2006 Vietti 1228 Jacomelli 316
2007 Vietti 752 Di Clemente 376
2008 Piani 973 Cascioli 598
2009 Vietti 862 Bertolini 318
2010 Vietti 712 Di Clemente 501
(2011 Vietti 578 Bonazzi 354)

Il record come tavole realizzate, o meglio: pubblicate, in un solo anno va tra gli sceneggiatori a Vietti con 1228 pagine nel 2006, e tra i disegnatori a Cascioli, 598 tavole nel solo 2008.
I più presenti nell’albo d’oro sono, rispettivamente, lo stesso Vietti con 8 affermazioni e Casini con 5 successi. Ovviamente il dato del 2011 è aggiornato a metà anno e quindi non ancora “omologabile”.

I copertinisti

Folto il gruppo dei copertinisti delle varie collane neveriane: ben 12 disegnatori hanno avuto l’onore, e l’onere, di realizzare l’illustrazione più importante dell’albo. Questi i loro nomi in ordine di cover realizzate:

De Angelis 236
Castellini 69
Bertolini 22
Villa 16
Bonazzi 4
Vercelli 3
Alberti 2
Di Clemente 2
Platano 2
Atzori 1
Casini 1
Simeoni G. 1

Se qualcuno si è prendesse la briga di sommare le varie cover, scoprirebbe che sono 359. Ai 338 albi infatti vanno sommate anche le copertine dei 9 albetti allegati alle serie regolare o agli speciali e le 12 illustrazioni neveriane inedite realizzate da Bertolini per le copertine di Nathan Never Granderistampa

Un’ultima curiosità prima di chiudere: la coppia che più frequentemente ha lavorato assieme è quella formata da Vigna e Toffanetti, che hanno in comune 1411 tavole, seguiti da Vietti/Di Clemente con 1340 pagine e Medda/Casini con 1272.
Appuntamento ai prossimi “numeri”.

Saverio Ceri

mercoledì 29 giugno 2011

L'ALBO DEI MORTI VIVENTI 2

Qualche giorno fa, ho fatto un elenco di alcune piccole pubblicazioni di recente uscita ma di ridotta tiratura e scarsa distribuzione, che però sono o potrebbero essere interessanti per i bazzicatori di questo blog. La lista di questi albi non era completa, ed ecco dunque il sequel.

Il primo e più curioso albetto è quello che vedete qui accanto. Si tratta di uno spillato di trentadue pagine, di un formato più o meno bonelliano, distribuito (immagino gratuitamente) in occasione della XXI Comiconvention di Milano, il 7 maggio 2011. All'interno è contenuta una storia di 18 tavole intitolata "Bird", ovvero "Ma che fine ha fatto l'uccello di Zagor?". Già il sottotitolo fa capire che si tratta di una goliardata, del tipo della nota filastrocca "L'uccello in chiesa" (quella del prete che, cercando di individuare chi ha catturato un passero ferito rifugiatosi nei pressi del suo confessionale, crea un malinteso dopo l'altro rivolgendosi ai fedeli, come in questo passaggio: "Riprese: Già dissi e torno a dire /che chi prese l'uccello deve uscire /ma mi rivolgo con voce chiara e estesa / solo a chi l'uccello ha preso in chiesa").

Infatti, nella prima tavola, il simbolo dell'aquila che fa bella mostra di sé sul petto di Zagor, improvvisamente prende il volo. Dopodiché, eroi di tutti i tipi (del cinema e del fumetto) si mettono alla ricerca dell'... uccello dello Spirito con la Scure. Vediamo infatti coinvolti nella caccia Tex e Dylan Dog, Batman e James Bond, Diabolik e Martin Mystère, e molti altri, tutti messi in parodia nel rispetto delle caratteristiche di ciascuno, sia pure in chiave goliardica. Si tratta di un'operazione non autorizzata, castigata nei disegni ma non nelle allusioni, certo destinata a suscitare perplesità in alcuni ma anche sorrisoni maliziosi in molti altri. Autore ne è il versatile Antonio Montanaro, che si dimostra abile nel gestire differenti stili e perfino talentuoso in certi passaggi. La cosa singolare è che nell'introduzione vengono citati e accostati il mio nome e quello di Sergio Bonelli, a cui Montanaro ha fatto leggere il suo fumetto in anteprima. "Bonelli, pur apprezzando il mio lavoro, non ha gradito (facendomelo notare con garbo) il doppio senso che è alla base di 'Bird'. Moreno Burattini invece mi ha addirittura ringraziato di averlo fatto sorridere di gusto". Dal che si dimostra che, quanto a umorismo, io sono di bocca buona mentre Sergio è un buongustaio. E infatti, a me la filastrocca dell'uccello in chiesa ha sempre fatto ridere (e non nego di aver scritto io stesso un po' di versi goliardici dello stesso tipo). Per maggiori informazioni, provate a visitare il sito della Comicovention





















Il secondo albetto da segnalare è una vera e propria fanzine, spillata e stampata alla vecchia maniera, non saprei dire se fotocopiata o riprodotta in offset, intitolata "Comicguia" e realizzata a Valencia, in Spagna. In copertina si annuncia un dossier interno dedicato ai cinquanta anni di Zagor: "50 aniversario del gran heroe". All'interno, 18 pagine su 36 sono in effetti dedicate allo Spirito con la Scure, con una sezione in cui si traccia un quadro delle edizioni spagnole dell'eroe di Darkwood, risalenti agli anni Settanta e Ottanta.

La cosa singolare, e che mi riempie di immotivata soddisfazione, è che l'articolo, al di là di poche vignette tratte da "La foresta degli agguati" e "Zagor Racconta", è illustrata soprattutto da immagini di Giuseppe Prisco tratte da una storia che reca la mia firma (una, peraltro, fra le mie preferite tra quelle da me scritte), "Un capestro per Gambit", di cui vengono riprodotte addirittura quattro intere tavole. Il tutto è stato realizzato da Francisco Tadeo Juan. Per ricevere la pubblicazione, potete provare a scrivere a Editor Manuel Aguilar, 17 -7a - 46001 Valencia.

Sul nuovo numero di Cronaca di Topolinia, quello datato Giugno 2011, la puntata della rubrica "Darkwood Monitor" curata da Daniele Bevilacqua, mi riguarda da vicino. Infatti, l'articolista dedica la sua attenzione all'edizione croata del libro "Gallieno Ferri, una vita con Zagor", scritto da me e da Graziano Romani. Non è tanto il testo del saggio, però, ad attirare l'attenzione di Bevilacqua (essendo, in questo caso, un testo in croato), ma la parte iconografica aggiunta dal curatore Damir Zovko, grande collezionista di tutto ciò che è ferriano. Si tratta di ben 135 disegni del Maestro di Recco, inediti o poco visti: copertine non utilizzate, disegni di prova, stampe distribuite nelle mostre, copertine di riviste o fanzine, eccetera. Cronaca di Topolinia è una rivsta che vale sempre la pena di essere acquistata, e non solo per la rubrica di Daniele (che fu, con Giuseppe Pollicelli, uno degli animatori dello Zagor Club, attivo alla fine degli anni Novanta). Grande formato, ottima carta, stampa a colori, trentasei pagine spillate. Si può richiedere sul sito www.cronacaditopolinia.it.

A proposito di Gallieno Ferri, l'ANAFI (l'Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell'Illustrazione, di cui vi ho già parlato) ha pubblicato un albo spillato che permette di riscoprire una storia disegnata dal Maestro ligure durante il suo periodo francese, negli anni Cinquanta. Si tratta del primo episodio della serie "Dan Luky", dal titolo "Emigranti", ventiquattro tavole in bianco e nero, di cui Fergal firmò l'uno e il due. Uscirono sulla testata western "Flambo" sui numeri 2 e 3 di agosto e settembre 1959, dunque nella fase finale della sua collaborazione con gli editori d'Oltralpe. Ci sono tutti i segni dell'avvicinamento allo stile che lo avrebbe fatto amare in tutto il mondo: nel 1960 sarebbe avvenuto l'incontro con Guido Nolitta. Imperdibile.



lunedì 27 giugno 2011

SON TRE CITTA’ DI LOMBARDIA



Quando ero piccolo, il mio indimenticabile nonno Bruno (mi piace a volte pensare che il nome Moreno significa, in fondo, proprio la stessa cosa, il colore bruno) mi faceva gli indovinelli. Ne aveva una scorta inesauribile, per lo più in rima.
“Te lo dico, te lo suono
te lo torno a dir di nuovo
e se tu non capirai
testa d’asino sarai”.
Soluzione: il telo (telo dico, telo suono).

“Pianino, adagino andavano a scuola
chi erano, quanti erano?”.
Soluzione: erano in quattro, Pia e Nino, Ada e Gino.

Ma il mio preferito era questo: “Son tre città di Lombardia / una è Milano, l’altra è Pavia / como si chiama l’altra città?”. Soluzione: Como. Ovviamente il trucco sta nel dire “Como” in modo un po’ biascicato, così che si possa confondere con “come”.

Comunque, l’indovinello è perfetto per memorizzare un importante appuntamento: quello di martedì 28 giugno, alle ore 21, nella sala delle conferenze del Castello Visconteo di Pavia. Ne vedete la locandina (opera di Joevito Nuccio) poco sopra, accanto al titolo. Il promemoria potrebbe suonare così: “Ci son due incontri in Lombardia / due martedì di fila a Pavia”. Il primo incontro si è già svolto martedì 21 giugno, ed era dedicato alla presentazione del romanzo di Tex scritto da Mauro Boselli e illustrato da Fabio Civitelli. L’evento, inserito nel programma del Festival del Ticino, è stato un successo ogni oltre previsione. Oltre ai due autori erano presenti, davanti a un folto pubblico che ha riempito ogni angolo della sala, anche Sergio Bonelli e Graziano Romani. Quest’ultimo ha eseguito per la prima volta dal vivo il brano “My name is Tex” che darà il titolo al suo prossimo album, tutto dedicato ad Aquila della Notte (uscirà, con ogni probabilità, in occasione della prossima Lucca).

Adesso, il 28 giugno, tocca a Zagor, e speriamo di replicare il pienone. Del resto, di motivi per non mancare ce ne sono eccome! Il primo: festeggiare il cinquantennale di Zagor con Guido Nolitta. Il secondo: visitare una mostra approntata per l’occasione dall’Associazione Proteus, organizzatrice della manifestazione, con tavole originali, sceneggiature, albi e gadget rari provenienti in gran parte dalla collezione di Vittorio Simonini. Il terzo: approfittare degli omaggi offerti ai visitatori (tra cui l’opuscolo a mia firma “Quando i fumetti erano a striscia”) e del ricco mercatino. Infine incontrare il sottoscritto, Marco Verni, uno fra i più apprezzati disegnatori dello staff zagoriano, e Graziano Romani, saggista e cantautore, il quale avrà con sé la sua chitarra. Verni firmerà cinquanta copie di un suo disegno riprodotte su cartoncino con il timbro Bonelli. Verranno presentati il romanzo "Le mura di Jericho" (edito da Cartoon Club), il saggio "Guido Nolitta: Sergio Bonelli sono io" (pubblicato da Coniglio Editore) e il primo Zagorone intitolato "Il castello nel cielo", in edicola dal 27 maggio. Il tutto, con l’ausilio di immagini e foto proiettate su un maxi schermo e in una location suggestiva quanto può esserlo uno fa i più bei castelli d’Italia. Indovina indovinello, direbbe mio nonno, scappa via e va’ al castello. Calcando la voce sul nome di città celato nel distico, ovviamente.

giovedì 23 giugno 2011

INTERVISTA A BONVI

Ho ricevuto una mail da Massimo Bonfatti, uno dei fumettisti umoristici più bravi del mondo (almeno fra i viventi - e avrà ancora almeno cent'anni di lavoro per guadagnarsi un posto di tutto rispetto anche nella classifica comprensiva del paradiso). Ho la fortuna di essergli amico e di aver potuto lavorare con lui a un paio di storie di Cattivik. Sarebbe bellissimo avere la ventura realizzare insieme un albo di Cico. O un nuovo volume della collana (dalla vita troppo breve) "I grandi comici del fumetto" targata Bonelli. Bonfa mi ha fatto giungere una circolare informativa riguardante l'inaugurazione del Bonvi Parken nella zona Nord di Modena. L'evento avverrà domenica prossima, giorno in cui io sarò invece a Roma a trovare una amica in ospedale. Andateci voi anche per me, perché di Bonvi sono un ammiratore sconfinato. L'ho anche conosciuto, e da qualche parte dovrei avere una foto con lui (che non ho il tempo di cercare e che magari vi mostrerò un giorno). Nel 1994 ho perfino curato un libro antologico edito dalla Acme di Coniglio e Silver, scegliendo il fior da fiore della prima serie di strisce delle Sturm. Il titolo esatto era "Sturmtruppen - Il meglien delle primen 1369 striscen". In tutto 415 strip selezionate una per una tra le più esilaranti ma anche scelte in modo da essere perfettamente rappresentative delle varie situazioni e di tutti i personaggi. In realtà le strisce prese in esame sono state 1370 (considerando che con la 1369bis si chiude la prima serie). Il volume era corredato da una mia introduzione.


Perché la 1369bis segna un punto di cesura nella saga delle Sturmtruppen? Perché nel 1973 l'autore prese la drastica decisione di cessare la produzione e disegnò una striscia non numerata nella quale fa accomiatare i soldatini dai suoi lettori. "La striscia stava diventando una barzelletta da Settimana Enigmistica" confessò Bonvi, ritenendo che le Sturm avevano ormai detto tutto ciò che avevano da dire. Per due anni la strip scomparve dalla scena, finchè nel 1975 l'autore riprende la produzione, disegnando la striscia 1370, la prima della nuova serie.
Ho scritto diversi articoli sulle Sturm, al punto che anche un volumone caronato della Rizzoli, edito nel 2005 e grosso come un tomo da enciclopedia, "Il mondo secondo Bonvi", ne riporta uno quasi per intero (senza che la Casa editrice abbia sentito la necessità di avvisarmi). Sono felicissimo che Modena dedichi un "parken" a Bonvi e andrò a passeggiarci appena possibile. Qui sotto trovate il comunicato di Bonfa, e di seguito una breve intervista da me realizzata su incarico di Silver, direi agli inizi degli anni Novanta, per uno special di Cattivik e riguardante proprio il nero Genio del Male.


Mail informativa da Bonfa.
Ciao a tutti!
Domenica prossima 26 giugno dalle ore 16,30 si svolgerà la festa di inaugurazione del BONVI PARKEN (ex parco Amendola Nord a Modena, da non confondere col parco Amendola Sud). Un luogo che nelle intenzioni del comitato (Guido De Maria, Clod, Claudio Varetto, Cristina Stefani, Stefano Bulgarelli, Sofia e Francesco Bonvicini) e dell'assessore alla cultura Roberto Alperoli diventerà il luogo ideale per tante altre iniziative fumettistiche future.
Ci saranno tanti amici di Bonvi, tanti appassionati di fumetti e tante persone che semplicemente vorranno passare piacevolmente qualche ora di un pomeriggio d'estate all'ombra di grandi alberi ombrosi su prati verdeggianti. Dalle ore16 i soci e simpatizzanti di ComiXcomunity, assieme a chiunque voglia partecipare, realizzeranno un grande pannello suddiviso a spicchi (FUMETTO AL TRANCIO, un'idea CxC già sperimentata con successo in decine di manifestazioni) con disegni e vignette dedicate al grande BONVI. Saranno disponibili pubblicazioni di ComixComunity e fumetti di Bonvi e autori della "scuola modenese" per chi è in cerca di rarità per completare la sua collezione o semplicemente desidera leggere buoni fumetti su una panchina del parco. I TRANCI singoli, realizzati dai ragazzi di CxC ma anche da autori di prima grandezza (Cavazzano, Guccini, Casty, Giardino, Buffo, Soffritti, Castelli, Gomboli ecc.) verranno messi in vendita come ricordo dell'evento a scopo di autofinanziamento dell'associazione, il cui scopo è la diffusione e la cultura del fumetto nelle sue varie e infinite forme.
Ci sarà una "cucina da campen" in puro stile Sturmtruppen" che fornirà panini e salsiccen con beveraggen vari. Guido De Maria, il patriarca dei "fumetti in TV" e autore assieme a Bonvi del celebre Nick Karter curerà la regia di un talk show in cui verrà ricordato il Bonvi amico, collega, compagno di scuola, di bagordi e di avventure creative o di vita vissuta condotto dal giornalista Daniele Soragni. Al termine la proiezione del film biografico: BONVI, UNA VITA INVENTATA di Guido De Maria e una performance dal vivo di Freak Antony che interpreterà le strisce più celebri di Sturmtruppen. Il tutto condito con idee, iniziative, scherzi, incontri, svaghi, cazzeggi ad libitum, come sempre in questi casi.



CI VEDIAMO AL BONVI PARKEN!
Bonfa


P.S.Alla mattina dello stesso giorno io sarò al PICNIC FESTIVAL a Reggio Emilia (parco delle caprette) per presentare la riedizione in volume extra-lusso, grande formato, piena di inediti, disegni extra e curiosità varie di LEO PULP, il fumetto realizzato da me e Claudio Nizzi per Sergio Bonelli Editore e ormai considerato un cult internazionale.




INTERVISTA A BONVI



(SU CATTIVIK)
a cura di Moreno Burattini


D) I più angoscianti dubbi che attenagliano i lettori di fumetti sono due. Il primo: è più forte Hulk o la Cosa? Il secondo: si dice Càttivik, Cattìvik o Cattivìk?

R) Tutti lo pronunciano come cavolo gli pare. All'inizio, quando fu creato, si chiamava Cattìvik, con l'accento sulla prima "i".

D) Alla base del personaggio c'era solo un intento parodico nei confronti di Diabolik e degli altri eroi neri o anche qualcosa di più e di diverso?

R) C'entra anche la mania "noir" dei vari criminali con la "K", ma soprattutto volevo fare un personaggio per bambini che fosse "cattivo" in maniera dichiarata: all'epoca il personaggio più "cattivo" era il lupo Pugaciov, il che è tutto dire.

D) Si dice che Cattivik sia stato il primo personaggio creato da Bonvi, precedendo come ideazione addirittura le Sturmtruppen, arrivate nel 1968. E' vero?

R) Sì. Cattivik risale al '64/65, apparendo come antagonista (in una brevissima storiella apparsa su un giornale studentesco) a un gruppo musicale di ragazzetti che all'epoca andava per la maggiore ai "tea student's party" di Modena. Il gruppo si chiamava "I Gatti": la chitarra solista era un certo Francesco Guccini (che poi abbandonò), e gli altri erano Maurizio Vandelli, Victor Sogliani, Alfio Cantarella e Franco Ceccarelli che poi divennero l' "Equipe 84".

D) Quel materiale a dir poco preistorico è stato poi riproposto altrove?

R) No, non fu riproposto in quanto schifoso. Comunque ho ancora una copia del giornaletto ciclostilato nascosta da qualche parte.

D) Il bravo estensore di una dettagliata cronologia, quale albo di TIRAMOLLA e quale data dovrebbe indicare come ufficiale per il debutto ufficiale di CATTIVIK presso il grande pubblico a livello nazionale?

R) Il TIRAMOLLA n¡ 14 - anno XVIII - del 19 luglio 1970.

D) A differenza di altri tuoi lavori, Cattivik non contiene, almeno apparentemente, nessun elemento di amara satira politica, di impegno civile, di "contestazione" al sistema (come invece ritroviamo nelle Sturmtruppen, nelle Storie dello Spazio Profondo, nelle Cronache del Dopobomba, eccetera). Anzi, Cattivik - nero criminale, emarginato e parassita della società - paga sempre il fìo delle sue malefatte e i suoi loschi progetti finiscono costantemente per fallire. Se ne potrebbe dunque trarre la morale che il crimine non remunera, e che il perbenismo è vincente. E' realmente così?

R) Balle! Cattivik contesta la Prima della Scala (chi ricorda l'epoca può ben capire cosa significhi), la borghesia, la guerra, il sistema in generale. Molto ingenuamente, se vogliamo, ma era l' unico nella stampa per ragazzi. L'editore (il Mitico Martini) non se ne accorse neppure, tanto la cosa era estranea alla sua mentalità. Se Cattivik fallisce costantemente è solo perché mi sono sempre ispirato al mio idolo Donald Duck, detto Paolino Paperino.

D) Come fece Cattivik ad approdare su TIRAMOLLA?

R) Martini aveva fame di materiale sottopagato (sono rimaste famose le 200 lire in più corrisposte per ogni tavola in cui ci fosse anche il lettering, e le 300 per il titolo), purché fosse stampabile. Fagocitò dunque anche Cattivik

D) Hai sempre fatto tutto da solo, sia i testi che i disegni?

R) Sì. Salvo poi affidare i disegni (dovendolo sfamare) a Silver. In tutto gli episodi realizzati per le Edizioni Alpe furono 46.

D) Come nascevano le storie di CATTIVIK? Dovevi presentare un soggetto all'editore, che lo visionava prima di affidartene la realizzazione grafica, oppure presentavi le tavole già pronte senza nessun controllo preventivo? Facevi una sceneggiatura scritta o abbozzavi uno story-board disegnato?

R) Reallizzavano uno story-board schizzato. Presentare un "soggetto" all'editore? Ah! Ah! Ah! ...Per Martini tutto (purchè non facesse proprio schifo), era pubblicabile (purchè fosse pagato proprio poco).

D) Hai mai subito imposizioni, tagli, censure da parte dell'Alpe?

R) Ma stiamo scherzando?

D) Perché nel 1972 hai interrotto la realizzazione delle storie di CATTIVIK affidandole a Silver?

R) Perchè ero impegnatissimo nell'enorme produzione di Nick Carter. A Silver il personaggio piaceva. "Lo... l..lo p-p-p-posso fa-fare io?" chiese. "Tienilo! E' tuo!" risposi, magnanimo. Se poi lo porta avanti egregiamente, il merito è suo perché è bravo.

D) Oggi hai ancora dei diritti sul personaggio?

R) Sì, ho ancora una parte dei diritti, grazie al buon cuore (o alla coscienza sporca) di Silver. Quando vado a Milano mi trascino in via Chiaravalle e aspetto sotto le finestre dell'ACME. Per ingannare il tempo schizzo coi gessetti qualche disegno sul marciapiede così rimedio gli spiccioli. Verso mezzogiorno, Silver apre la finestra e mi butta un tozzo di pane. Per Natale mi ha regalato un panettone Motta. Visto che l'albetto di Cattivik va bene, mi ha promesso una scatola di pennarelli, a patto che prima di andare sotto le finestre dell'ACME mi faccia la barba e mi metta una camicia pulita.

D) Hai mai rimpianto di non aver proseguito tu il character?

R) No. Penso che Silver sia molto più adatto di me nel portare avanti un personaggio che ormai da un pezzo è "suo".

D) Ultimamente abbiamo visto Bonvi tornare a scrivere e illustrare storie di CATTIVIK. La cosa avrà un seguito?

R) Le storie sono quattro in tutto, e sono state pubblicate sulla rivista BE BOP A LULA prima che uscisse l'albetto dell' ACME, che poi ha anche provveduto a ristamparne una. Le ho fatte perché i lettori chiedevano a gran voce un ritorno del personaggio. Ho smesso quando Silver ha ricominciato.

D) Cattivik ha avuto una notevole evoluzione grafica: tu lo disegnavi a forma di peperone, Silver l'ha trasformato prima in una melanzana poi in una pera, e attualmente Bonfatti lo fa come una castagna. Cosa pensi di questa mutazione genetica?

R) Cattivik nasce come una macchia d'inchiostro. Non importa quali siano le forme di una macchia, l'importante è che sporchi.

D) Cattivik è passato ormai fra le mani di molti autori, sia per i testi che per i disegni. Quale apprezzi maggiormente?

R) Tutti bravissimi. Silver è fuori gioco. In una eventuale classifica è ovvio che riserverei un posto d'onore a Bonfatti, ma le graduatorie sono sempre stupide oltre che antipatiche. In più, mentre stiamo parlando di queste fregnacce la televisione sta dicendo che il buon Saddam ha sparpagliato qua e là missili a piene mani e non mi sembra che lo stabilire chi sia il miglior catt-disegnatore o il più bravo catt-sceneggiatore sia esiziale per le sorti dell'umanità.

D) Ci sono delle potenzialità del personaggio ancora da esplorare?

R) Oh, yes! Cattivik è l'ombra nera che si annida in ogni intimo. Chi di noi non ha messo il pepe (nel senso di dito intinto e spalmato) nel culo del gattino della vecchia zia antipatica, non per far male alla povera bestia ma per far dispetto alla vecchiaccia? Chi non ha mai versato gocce di scialappa (lassativo veterinario per cavalli) nel cappuccino dell'odiatissimo amico "bel fighetto" che si faceva tutte le ragazzine compagne di scuola? Chi, invitato a una festa "bene", in giacca e cravatta, non ha mai spalmato di Nutella i bordi del cesso per poi, erompendo in indignate urla, attirare sul posto dello scandalo la padrona di casa fremendo: "Signora! ...ma è questa è merda! ...assaggi, signora! ...è proprio merda!" intingendo al bordo il dito per poi suggere con l'aria offesa, offrendone una ditata all'ospite tutta in "griffe". Oh, yes! ...Ma mi sto accorgendo di offrire troppi suggerimenti gratis. Non per il fumetto, per la vita!

D) Cattivik è un solitario, un out-sider, un reietto: non ha amici, nè nemici particolari. Riterresti opportuno creare oggi, a tanti anni di distanza, un background di caratteristi ricorrenti attorno al personaggio?

R) Non credo ce ne sia bisogno. Il Nostro trova anta e deutero durante lo svolgimento delle varie storielle. Una volta si vedeva spesso un certo Super-Pip: era l'epoca dei supereroi Marvel e mi divertiva l'idea di un supereroe sfigato. Ripensandoci, non è che fosse poi una grande idea.

D) Qual era all'epoca della creazione del personaggio il tuo rapporto con gli eroi neri (Diabolik, Kriminal, Satanik eccetera)? Li seguivi? Cosa ne pensavi e cosa ne pensi?

R) Li seguivo pur non esaltandomi. Mi interessavano le polemiche: querele, denunce, eccetera. Riguardandoli oggi, viene da ridere al pensiero che potessero scandalizzare, un po' come succede adesso con le querele sui fumetti horror. Possibile che i nostri parlamentari non abbiano niente di meglio da fare?

D) A quale domanda che non ti è stata fatta avresti voluto rispondere?

R) Domanda: è vero che sei stato tu a creare Scheletrino, l'Omino Bufo e a disegnare la famosa caricatura di Tiziano Sclavi? Risposta: Sì, li feci all'epoca della mia collaborazione con Alfredo Castelli, quando ancora, ingenuamente, mi fidavo del laido individuo. Esso, con la scusa di studiare i personaggi per una ulteriore elaborazione, si appropriò degli originali pubblicandoli poi a suo nome. In tutte le enciclopedie, il turpe Castelli è ricordato proprio ed esclusivamente per Scheletrino, l'Omino Bufo e la caricatura di Sclavi che gli hanno dato fama e gloria imperitura, il tutto grazie allo sporco furto che perpetrò ai miei danni. Il crimine, paga!

mercoledì 22 giugno 2011

L’ALBO DEI MORTI VIVENTI


Lo so che alla fine le segnalazioni sono troppe e che a voler dare la caccia a tutti gli albi, gli albetti, le riviste, i cataloghi e gli opuscoli si diventa come degli zombi allucinati che si muovono per le mostre attratti dall’odore delle prede. Però, io devo fare il mio dovere di comunicatore comunicando appunto quel che potrebbe interessare ai morti viventi in ascolto (schiera a cui anch’io appartengo, visto che al richiamo ancestrale dell’albetto non sfuggo neppure io). Perciò, date un’occhiata alle pubblicazioni che vi mostro qui di seguito e decidete voi se uscire dalle tombe in cerca di cibo.




Questo che vedete qui sopra è, aperto e disteso, il flip-book distribuito in omaggio in occasione di Parma Fantasy, nei giorni 11 e 12 giugno 2011. Si tratta di un albetto di sedici pagine, delle quali otto dedicate a Zagor in occasione del suo cinquantennale, e otto dedicate a Nathan Never per festeggiare i suoi primi venti anni. Lo spillato si può leggere, capovolgendolo, sia da un lato che dall'altro. Il disegno double-face è opera di Marco Torricelli e Ivan Calcaterra. I testi di commento sono di Mirko Perniola, che è sceneggiatore sia dello Spirito con la Scure che dell'Agente Alfa. All'interno troverete, per la parte riguardante l'eroe di Darkwood, i disegni di prova zagoriani di otto disegnatori che poi avrebbero fatto carriera, quelle illustrazioni, cioè, mostrando le quali Marco Verni, Gianni Sedioli, Giuseppe Prisco, Joevito Nuccio, Paolo Bisi, Marcello Mangiantini, Michele Rubini e Yannis Ginosatis sono stati "assunti" nello staff (Ginosatis, per la verità, è finito a Tex: ma si era presentato per Zagor). Nella parte nathanneveriana ci sono invece illustrazioni di tipo "professionale" scelte fra quelle meno viste, realizzate in passato per mostre e manifestazioni. Per richiedere la pubblicazione do contattate COSMIC SHOP di Fidenza (in Via Gramsci 67/b - 43036 Fidenza PR - Tel. 0524-514887 - e-mail: michele@cosmicgroup.it).



La copertina di Gallieno Ferri realizzata per il numero del cinquantennale, "Lo scrigno di Manito", fa da cover anche al n° 238, datati giugno 2911, del catalogo "Anteprima" della Pan Distribuzione (reperibile in fumetteria al prezzo di un euro). All'interno, si può leggere un pezzo di Stefano Feltri intitolato "Zagor: cinquanta anni di avventure" e una mia intervista, che ho rilasciato allo stesso articolista in occasione del cinquantennale, pubblicata su ben due pagine sotto il titolo "L'avventura non morirà mai". Feltri, peraltro, ha scritto una belle recensione sul "Fatto quotidiano" in occasione dell'uscita dello Zagorone "Il castello nel cielo".


L'opuscolo qui sopra, invece, è stato realizzato dall'Associazione Proteus, organizzatrice in passato di varie edizioni di Oltrecomics nell'Oltrepò pavese. L'occasione per pubblicare questo libretto è stata quella del ciclo di incontri in calendario a Pavia in occasione del Festival del Ticino 2011: uno di questi si è svolto martedì 21 giugno nel Castello Visconteo, presenti Sergio Bonelli, Mauro Boselli e Fabio Civitelli che hanno presentato il libro "Tex Willer: il romanzo della mia vita" davanti a un pubblico folto ed entusiasta. Il prossimo evento, a cui siete pregato di non mancare dovunque abitiate, è previsto per il 28 giugno, ore 21, nello stesso luogo. Parteciperemo io, Marco Verni e Graziano Romani (che avrà con sé la sua chitarra) e probabilmente sarà dei nostri anche Sergio visto che presenteremo, fra le altre cose, la sua biografia, intitolata "Guido Nolitta: Sergio Bonelli sono io". In quell'occasione, i partecipanti potranno avere in omaggio, appunto, l'opuscolo "Quando i fumetti erano a striscia", che contiene un mio breve saggio e molte sfiziose illustrazioni a colori di albi davvero rari e difficili da vedere.



È disponibile da qualche giorno anche il settimo numero di SCLS Magazine, la rivista dedicata allo Spirito Con La Scure, che per l'occasione si è rinnova e, per sottolinare la nuova veste grafica e contenutistica, aggiunge al suo titolo la parola "GOLD". Vedete qui sopra la copertina inedita di Stefano Andreucci, ispirata evidentemente al team-up de "Lo scrigno di Manito". Nelle 54 pagine della rivista, spillata, di grande formato e interamente a colori, spicca una lunga intervista a Sergio Bonelli, rilasciata in occasione dei 50 anni di Zagor. Per saperne di più e per richiedere la pubblicazione, scrivete a sclsmagazine@gmail.com.


Anche quest'anno è stato pubblicato, a cura dell'Associazione culturale "La Fonte" di Borrello (Chieti), un numero monografico di 40 pagine a colori, di grande formato, intitolato "Borrello Comics 2010", che raccoglie le foto e i disegni realizzati della manifestazione svoltasi nel borgo appenninico lo scorso agosto. In quell'occasione, Mauro Laurenti (una delle colonne zagoriane) ha schizzato decine di illustrazioni estemporanee raffigurando lo Spirito con la Scure nel contesto degli angoli più caratteristici della località e dei suoi dintorni. A corredo dell'antologia di immagini, curata da Argentino D'Auro, molti articoli tra cui uno mio, dedicato appunto al disegnatore della cover che vedete qui sopra, e intitolato "L'aura di Laurenti". Per saperne di più, è disponibile un sito Internet: www.borrellosite.com , visitando il quale potrete contattare l’Associazione culturale “La Fonte”, presso i quali potete acquistare, se volete, la pubblicazione.



Infine, ecco la strepitosa copertina di un albo che non esiste. Dunque, non cercatelo. Gli autori sono i misteriosi Graz-Mor-Joe. Il primo ha fatto le matite, il secondo il Cico in alto a sinistra, il terzo le chine. Il tutto è stato realizzato a Zagabria in un momento ludico da Graziano Romani, il sottoscritto e Joevito Nuccio. L'originale è in mani croate. Non ne sappiamo di più. Se raggiungesse quotazioni altissime, avvisateci.

lunedì 20 giugno 2011

PRIME FOTO DA ZAGABRIA

Esattamente come successe di ritorno da Istanbul, nel novembre scorso, eccomi a pubblicare subito le prime foto scaricate dal telefonino e qua e là da Internet riguardanti la trasferta zagoriana a Zagabria (Croazia) mia, di Joevito Nuccio e di Graziano Romani. Fra qualche giorno, quando mi verranno inviati altri scatti, magari migliori (dato che ho visto all'opera diversi fotografi professionisti) magari ne pubblicherò degli altri.

Intanto, va detto che l'invito a Zagabria ci è stato fatto dalla Ludens, la Casa editrice croata che pubblica le avventure di Zagor nella terra di Nikola Tesla (oltre a mille altri fumetti: ha un catalogo incredibile, che spazia da Alan Ford a Hugo Pratt passando per il meglio della BD francese). A proposito di Tesla, è lui il pensatore assiso raffigurato nella bella statua nel centro della capitale croata, che vedete qui sotto.



Per me si è trattato della terza visita ufficiale a Zagabria nell'arco di sette anni, ma la cosa più incredibile è che Joevito Nuccio è al secondo viaggio senza che in Croazia non sia mai uscito niente di suo: tuttavia, dato che le immagini circolano su Internet e in molti si procurano gli albi italiani (e anche perché suoi sono stati i due manifesti ufficiali degli incontri del 2007 e del 2011), il nostro impareggiabile siculo-americano gode al di là dell'Adriatico di una fama invidiabile. Infatti, sarà sempre lui ad accompagnarmi a Belgrado fra quindici giorni, dato che lo hanno invitato anche i serbi. Per Graziano Romani, invece, si è trattato della prima trasferta ma non c'è dubbio che abbia saputo conquistare i croati così come aveva già fatto con i turchi. I dischi di "Zagor King of Darkwood" che si era portato dietro sono tutti rimasti a Zagabria. Zagabria dove, peraltro, la popolarità dello Spirito con la Scure è davvero notevole al punto da farmi pensare che la targa ZG sulle automobili significhi proprio Zagor.

Il motivo per cui Bernard Radovcic e il suo fido consigliere Damir Zovko hanno di nuovo investito su di noi, oltre all'amicizia che ormai ci lega vista la lunga frequentazione, è che, in occasione del cinquantennale zagoriano, in Croazia sono uscite numerose pubblicazioni speciali che andavano presentate al pubblico con un adeguato battage pubblicitario. Incredibile ma vero, la Ludens è riuscita nell'impresa di mandare in edicola sia l'albo a colori "Lo scrigno di Manito", sia lo Zagorone "Il castello nel cielo" in contemporanea con l'Italia. A Zagabria come a Roma, in questo momento, ci sono gli stessi numeri celebrativi, tradotti e stampati a tempo di record (e con ottimi risultati, visto che la qualità dei tipografi croati non ha niente da invidiare a quelli italiani). Inoltre, è uscita una straordinaria edizione cartonata del saggio su Gallieno Ferri scritto da me e da Graziano Romani, che è una gioia per gli occhi e per il tatto (qui sopra, io e il coautore posiamo orgogliosi davanti alla tiratura nel magazzino della Ludens, sperando che si venda tutta).

Come se non bastasse, ecco in distribuzione anche il primo volume di una edizione filologica rilegata della serie di Zagor: 500 pagine con i disegni degli albi originali italiani (e non quelli rivisti e corretti della ristampa TuttoZagor). A corredare il tutto, due bellissimi poster di grande formato: un certo numero di questi, fino a esaurimento, e con un minimo di controllo per evitare l'accaparramento, verranno distribuiti in omaggio all'incontro zagoriano di Pavia, nel castello Visconteo, la sera del 28 giugno (torneremo a parlarne, ma già potete trovare in rete tutte le notizie). Gli incontri pubblici a Zagabria sono stati tre, tutti coronati da successo. Sinceramente, ormai mi sembra di riconoscere molti dei tanti che si sono messi in fila per stringermi la mano, farsi una foto accanto a me nonostante non sia più magro e bello come al tempo della mia prima visita nel 2004, farsi autografare un libro e persino farsi fare un disegnino per come riesco a farlo io. Tra i tanti che ho incontrato, il bravissimo Goran Parlov, ormai una vecchia conoscenza per un cittadino onorario di Zagabria come me.

Non posso fare a meno di ringraziare non soltanto le persone che si sono spostate per incontrarmi, ma anche il nostro interprete Andreij che mi ha permesso di parlare con ciascuno degli interlocutori, compresi i giornalisti da cui siamo stati intervistati. Oltre a questi appuntamenti ufficiali, ci sono poi stati i soliti pranzi e cene con gli amici organizzatori, croce e delizia di ogni viaggio perché si finisce per mangiare troppo: ma come resistere alle golosità della cucina croata e in particolare ai cevapcici?
La ragazza nella foto qui accanto non è una mia fan croata (che non dubito, comunque, di avere) ma mia figlia che, con suo fratello, mi ha accompagnato nel viaggio.

Graziano Romani

Damir Zovko con lo "Zagorone" croato.







Joevito Nuccio








mercoledì 15 giugno 2011

CINQUANTA PRIMAVERE

Il primo SMS che ho ricevuto questa mattina non era della mia compagna o della mia mamma, ma di un lettore, Giancarlo Orazi. Dice: "15 giugno 1961 / 15 giugno 2011: auguri caro vecchio Zagor, amico da una vita. Moreno, fai gli auguri anche a Sergio Bonelli". Lo farò, caro Giancarlo, e con me lo faranno gli zagoriani che si raduneranno davanti alla redazione per andare a pranzo insieme nel giorno del compleanno di Patrick Wilding. So che è arrivo anche una torta, inviata da un appassionato.

Domani, partirò per la Croazia, dove resterò fino a domenica, invitato dalla Casa editrice Ludens di Zagabria: e anche lì, io e Joevito Nuccio troveremo lettori dello Spirito con la Scure con cui festeggiare il cinquantennale. Qui accanto vedete proprio la locandina (opera di Joe) della manifestazione croata. E' davvero un gran giorno. Non a caso, dunque, Saverio Ceri ha voluto dedicare al Re di Darkwood la decima puntata della sua rubrica "Diamo i numeri".



Diamo i numeri 10
Mezzo secolo di avventure
di Saverio Ceri

La nuova puntata di "diamo i numeri" non poteva che occuparsi del cinquantennale dello Spirito con la Scure, sicuramente il più importante tra i tanti compleanni bonelliani dellíanno.
Con le sue 66.146,67 pagine Zagor è secondo solo a Tex in casa Bonelli come quantità di tavole prodotte.
Di queste 6100,67 risalgono al periodo degli albi a striscia (1961-1970), quindi sarebbe più esatto parlare di 18302 strisce, ma come sapete l'unità di misura di queste graduatorie è la classica tavola bonelliana a tre strisce, quindi ci trascineremo per tutte le classifiche seguenti un "virgola sessantasette" retaggio del primo decennio zagoriano. A proposito di strisce: gli albetti in quel formato sono stati 239, divisi in quattro serie.
Tutte le avventure di questo primo periodo sono state poi ristampate sulla collana Zenith Gigante. Una volta esaurito il materiale proveniente delle quattro serie a striscia, la collana ha iniziato a presentare storie inedite intervallando per qualche anno ristampe con storie nuove: la prima storia pubblicata direttamente sulla collana Zenith è stata "Odio!" (Zenith 90/Zagor 39); l'ultima ristampa delle strisce è apparsa su "Lo spettro" (Zenith 119/Zagor 68).

Le avventure del personaggio e dei suoi comprimari sono state in totale 367, così divise:

Zenith gigante 280 storie (di cui 60 ristampe di avventure già edite sulle strisce)
Zagor Speciale 29 (di cui 6 in albetti allegati)
Cico 27
Maxi Zagor 17
Almanacco dell'Avventura 13
Zagor Gigante 1

L'avventura più lunga è stata "Incubi", di Tiziano Sclavi e Gallieno Ferri: ben 513 tavole (Zenith 326/331 - Zagor 275/280). Esattamente con 500 tavole in meno troviamo la più corta: "Smiling Joe" di Guido Nolitta e Gallieno Ferri, di sole 13 tavole, anzi 12,67 visto che la prima volta è stata pubblicata su circa metà albo (38 strisce) del n.36 della terza serie ad albetto del personaggio, e solo successivamente ristampata su Zenith Gigante 73 (Zagor 22). Questo naturalmente solo considerando la produzione "ufficiale" bonelliana, perché poi su pubblicazioni di altre Case editrici sono comparse anche storie autoconclusive di una sola tavola, che non rientrano nel nostro computo.

Gli albi che hanno ospitato le avventure di Zagor sono stati 630: 551 della serie regolare e 79 tra i vari fuoriserie (27 Cico; 23 speciali; 15 maxi; 13 almanacchi e 1 gigante).


Gli sceneggiatori

Sono stati 30 gli scrittori ad alternarsi alla macchina da scrivere per regalarci 10 lustri ininterrotti di avventure; a questi vanno aggiunti Cuna, Priarone e Sossi, autori solamente di soggetti poi tradotti in sceneggiatura da altri.
Sul gradino più alto del podio troviamo Moreno Burattini, che grazie ai vent'anni consecutivi dedicati al personaggio, da qualche tempo ha scavalcato Guido Nolitta, creatore dell'eroe, in testa alla classifica dei più prolifici sceneggiatori. Secondo, appunto, Nolitta, seguito dal "traghettatore" Marcello Toninelli: è stato principalmente l'autore senese infatti a reggere le sorti della collana dello Spirito con la Scure dall'abbandono di Nolitta fino all'avvento della coppia Burattini-Boselli che ha regalato a Zagor una seconda giovinezza editoriale.


Questa la graduatoria completa

1- Burattini 17463 tavole
2- Nolitta 15158
3- Toninelli 7789

4- Boselli 6668
5- Capone 2338,5
6- Sclavi 2119
7- Mignacco 2086
8- Castelli 1991
9- Rauch 1476
10- Canzio 1125

11- Bonelli G.L.712
12- Colombo 707
13- Nicolai 620
14- Cajelli 611
15- Perniola 572
16- Pezzin 554
17- Ferri 541,67
18- Russo A. 430
19- Melloncelli 410
20- Pellizzari 396
21- Casanova 376
22- Pelò 348
22- Moretti 348
22- Paolucci 348
25- Faraci 256
26- Marzorati 188
26- De Angelis 188
28- Siciliano 170
29- Vigna 113
30- Queirolo 44,5


I disegnatori

Sono invece 37 coloro che hanno contribuito nell'ultimo mezzo secolo a trasformare in immagini le storie scritte da Nolitta ed eredi. Guida la pattuglia dei disegnatori, l'irraggiungibile Gallieno Ferri dall'alto delle sue quasi 20000 tavole, sul podio altri due pilastri della casa editrice: Franco Donatelli e Francesco Gamba. Questi soli tre autori hanno realizzato oltre il 50% dellíintera produzione zagoriana.


Qui sotto la graduatoria completa:

1- Ferri 19943 tavole
2- Donatelli 11759,33
3- Gamba 4489

4- Chiarolla 3577
5-Della Monica 2700
6- Torricelli 2363,5
7- Laurenti 2214
8- Bignotti 1992,17
9- Cassaro Gaetano 1963
10- Pepe 1656,5

11- Pesce 1508
12- Sedioli 1486
13- Verni 1348
14- Marcello 1288
15- Pini Segna 1037
16- Mangiantini 950
17- D'Arcangelo 927
18- Andreucci 891
19- Cassaro Gaspare 540
20- Prisco 514
21- Rubini 470
22- Piccinelli 376
23- Esposito Bros. 318
24- Dotti 316
25- Di Vitto Stefano e Domenico 286
26- Bisi 282
27- Nuccio 246
28- Devescovi 221
29- Gramaccioni 160
30- Colombi 110
31- Chiomenti 73,33
32- Cubbino 54,33
33- Polese 47
34- Corteggi 24
35- Tenenti 16,5

Tutte le cover di Ferri

La presenza costante in questa lunga cavalcata in edicola dello Spirito con la Scure, è quella di Gallieno Ferri, creatore del personaggio e autore di tutte, ma proprio tutte, le copertine delle serie dedicate al Re di Darkwood: si tratta di 875 cover a partire dalla prima striscia del 15 giugno 1961 fino ad arrivare all'albo celebrativo da pochi giorni nelle edicole.


Zagor, anno dopo anno

Le quasi settantamila pagine dell'epopea zagoriana si sono accumulate anno dopo anno sugli scaffali di noi collezionisti e fan dello Spirito con la Scure; ma quali sono anno per anno gli autori che abbiamo letto di più? Qui di seguito l'albo díoro degli autori più prolifici dal 1961 a oggi:

Anno Sceneggiatori Tavole Disegnatori Tavole
1961 Ferri 229,33 Ferri 380,33
1962 Bonelli G.L. 333,33 Ferri 645,67
1963 Bonelli G.L. 355 Ferri 549,33
1964 Nolitta 600,33 Ferri 569,67
1965 Nolitta 622,67 Ferri 622,67
1966 Nolitta 531,33 Ferri 531,33
1967 Nolitta 693,33 Ferri 560
1968 Nolitta 856,67 Donatelli 509
1969 Nolitta 958,67 Ferri 625,67
1970 Nolitta 862,67 Ferri 536
1971 Nolitta 841,67 Donatelli 443
1972 Nolitta 1152 Ferri 531
1973 Nolitta 1102 Ferri 515
1974 Nolitta 1168 Donatelli 705
1975 Nolitta 1160 Ferri 469
1976 Nolitta 1160 Donatelli 581
1977 Nolitta 575 Ferri 467,5
1978 Nolitta 805 Donatelli 552,5
1979 Nolitta 717 Segna 487
1980 Nolitta 549 Ferri 460,5
1981 Sclavi 657 Donatelli 520
1982 Sclavi 549 Donatelli 587
1983 Toninelli 901 Donatelli 617
1984 Toninelli 739 Ferri 468
1985 Toninelli 921 Donatelli 562
1986 Toninelli 546 Ferri 523
1987 Toninelli 754 Donatelli 427
1988 Toninelli 743 Ferri 641
1989 Toninelli 996 Donatelli 454
1990 Toninelli 1048 Ferri 368
1991 Toninelli 588 Donatelli 588
1992 Burattini 800 Ferri 601
1993 Burattini 767 Ferri 358
1994 Burattini 642 Marcello 340
1995 Burattini 812 Andreucci 282
1996 Burattini 852 Ferri 536
1997 Boselli 602 Andreucci 282
1998 Burattini 980 Ferri 473
1999 Burattini 504 Marcello 282
2000 Burattini 838 Chiarolla 598
2001 Burattini 868 Ferri 470
2002 Burattini 1214 Chiarolla 404
2003 Burattini 1136 Cassaro Gae. 506
2004 Burattini 974 Laurenti 376
2005 Burattini 1010 Ferri 470
2006 Burattini 664 Piccinelli 376
2007 Burattini 1550 Rubini-Ferri 376
2008 Burattini 526 Sedioli 506
2009 Burattini 954 Pesce 286
2010 Burattini 944 Laurenti 506
(2011 Burattini 796 Di Vitto Bros. 286)


L'albo d'oro anno per anno evidenzia, grazie ai nomi degli sceneggiatori vincitori, i grandi periodi in cui si può dividere la serie: dopo un rodaggio iniziale, arriva il periodo d'oro nolittiano, l'interregno di Toninelli e il rinascimento di Boselli e Burattini. Lo stesso Burattini detiene il record di 1550 tavole pubblicate in un solo anno (nel 2007), oltre che quello delle vittorie annuali: 18, in attesa di registrare anche quella dell'anno in corso, seguito da Nolitta con 17 (consecutive!) e Toninelli con 9. Tra i disegnatori, in cinquant'anni Ferri è stato il più prolifico autore dell'anno in metà delle occasioni, 12 volte l'ha invece spuntata Donatelli, che però detiene il record di maggior numero di tavole pubblicate in un solo anno 705 nel 1974. Una curiosità: nel 1961 il nome del vincitore è lo stesso sia tra gli sceneggiatori che tra i disegnatori; evento rarissimo tra le serie che hanno più autori: è accaduto solo a D'Antonio sulla Collana Rodeo e a Ambrosini su Napoleone e Jan Dix.

Far carriera a Darkwood

Chi sono gli autori che per più tempo hanno prestato la loro opera al servizio del Re di Darkwwod? Tra i disegnatori la risposta è piuttosto semplice: Gallieno Ferri; la sua carriera su Zagor è iniziata il 15 giugno 1961 e prosegue tutt'oggi: praticamente irraggiungibile. Alle sue spalle Donatelli si è fermato a 34 anni e 7 mesi (grazie alle storie postume pubblicate nel maxi del 2002) e Gamba con 30 anni e 2 mesi intercorsi tra la prima e l'ultima tavola zagoriana pubblicata. Segue Torricelli, autore del primo gigante, presente sulla pagine della serie da 24 anni e 10 mesi. Tra gli sceneggiatori Nolitta ha dedicato 22 anni alla sua creatura, seguito da Burattini, fermo per ora a 20 anni e 1 mese, ma c'è uno sceneggiatore che per ora li supera entrambi, visto che tra la sua prima e la sua ultima tavola pubblicata su Zagor sono passati quasi 22 anni e 2 mesi. Si tratta di Ade Capone che ha esordito nel giugno 1987 e ha visto la sua ultima, per ora, fatica zagoriana pubblicata sul maxi estivo del 2009.

La mano più giovane ad aver disegnato Zagor è quella di Michele Rubini, che ha visto la sua prima storia pubblicata a 27 anni e 6 mesi. Tra gli sceneggiatori l'esordio più precoce dovrebbe essere quello di Alfredo Castelli, che ha firmato il suo primo Zagor a 24 anni e 3 mesi. Termina qui la scorpacciata di numeri zagoriani, ma non del tutto: un po' di Zagor sarà presente anche nella prossima puntata. Sappiate comunque che i disegni celebrativi che illustrano queste tabelle sono tutti inediti, tranne la cover del n° 1 di Ferri, e sono opera di Joevito Nuccio, Emanuele Barison (neo acquisto dello staff) e Gianni Sedioli (da solo e in coppia con Mauro Laurenti).

Saverio Ceri