lunedì 27 maggio 2013

DA QUI ALL’ETERNITA’



Horacio Altuna con Zagor Collezione Storica a colori
Zagor e i suoi lettori non finiranno mai di stupire. Grazie a voi, ancora una volta sono costretto a smentirmi riguardo alla chiusura di Zagor Collezione Storica a colori, la riedizione targata Repubblica-L’Espresso. Infatti, dopo due “allunghi” seguiti alla prima programmazione che prevedeva trenta uscite, alcuni mesi fa avevamo data per certa la conclusione della collana con il volume 71, che avrebbe chiuso tutto il ciclo delle storie scritte nolittiane. Invece, tale è stato il riscontro del pubblico e così tante le richieste perché la serie proseguisse, che in effetti proseguirà. E, questa volta, non verranno posti paletti preventivi: andremo avanti finché continuerete a sostenerci. Dunque, continuiamo la strada insieme, da qui all’eternità (o almeno, quanto più a lungo possibile). Da parte mia continuerò a gestire due delle tre rubriche di approfondimento critico con cui si apre ogni volume della collana.

La notizia della prosecuzione della Collezione Storica, attesa e auspicata da tanti, naturalmente mi riempie di soddisfazione perché in tempi difficilissimi per tutta l’editoria, lo Spirito con la Scure continua a mantenere il suo seguito di aficionados. E lo fa arricchendo sempre più la sua offerta in edicola: oltre alla serie regolare, dove stiamo pubblicando un racconto firmato Boselli-Rubini ispirato a Conan Doyle e destinato a lasciare il segno, sta per uscire il terzo Zagorone, disegnato da Gallieno Ferri, che vi invito a non perdervi; poi sarà la volta di un Maxi davvero speciale illustrato da uno strepitoso Alessandro Chiarolla; quindi vedrete il varo della nuova collana “Color Zagor” che presenterà l’esordio di Walter Venturi.

Non vi sfugga la riedizione in policromia del "Cico Story" di Nolitta & Ferri, riproposta dalla Edizioni IF. A partire dal 16 giugno 2013, uscirà infatti una riedizione cronologica a colori degli Speciali Cico usciti tra il 1979 e il 2007. La collana avrà cadenza bimestrale e presenterà un episodio su ogni numero, con un corredo critico a commento che recherà la mia firma. Per saperne di più, consultate il sito:  http://www.ifedizioni.it/if/. 

Ma non basta! Durante la manifestazione fumettistica “Etna Comics”, che si svolgerà a Catania il 7, 8 e 9 giugno 2013, verrò distribuito un flip-book (cioè un albetto spillato double face, leggibile nei due sensi con due diverse copertine) dedicato all’eroe di Darkwood e all’Indagatore dell’Incubo. All’interno, due mie storie inedite di Zagor illustrate e colorate dal croato Attila Juhas. per avere delle anticipazioni vi rimandiamo a questo indirizzo: http://www.etnacomics.com/.

Infine, non va dimenticato il doppio portfolio targato  “SCLS Magazine”, ovvero la rivista del forum SCLS, destinato a raccogliere la stampa anastatica (in tutto e per tutto identica all'originale) di una tavola significativa di tutti i disegnatori che, negli anni, si sono cimentati con Zagor. Per informarsi su modalità di acquisto e distribuzione si può scrivere all’indirizzo sclsmagazine@gmail.com. Di queste due ultime iniziative torneremo sicuramente a parlare con maggiori particolari. Nell'attesa, una cosa è certa: lo Spirito con la Scure è vivo, e cammina e lotta in mezzo a noi!

giovedì 23 maggio 2013

CINEMA AL CINEMA - 8



Ospito volentieri, come al solito (e per l'ottava volta), le recensioni cinematografiche di Giorgio Giusfredi, divoratore di film oltre che cuoco provetto e fumettista di belle speranze (sue le avventure di Zeno QB sul sito di Glamour e presto alla prova con Maurizio Colombo anche sulle pagine di Zagor).  Le opinioni di Giorgio non rispecchiano necessariamente le mie, ma io mi fido sempre dei suoi giudizi, mai spocchiosi,  mai snob, mai espressi per partito preso e sempre competenti e informati.


Cinema al cinema 8
di Giorgio Giusfredi

OBLIVION

Un film di Joseph Kosinski. Con Tom Cruise, Morgan Freeman, Olga Kurylenko, Andrea Riseborough, Nikolaj Coster-Waldau. Azione durata 156 min. - USA 2013. - Universal Pictures

La prima parte di questo film SF ha il sapore genuino di "Atto di Forza", il "Total Recall" originale (non il deludente remake) di Paul Verhoeven. Tra le pieghe della narrazione, per esempio, si nasconde – e ben si percepisce – lo stesso disagio esistenziale che prova il protagonista, interpretato da Tom Cruise (che come al solito non delude), archetipo dell’uomo del futuro che soffre di nostalgia per la vita genuina del passato. Il suo personaggio è un riparatore di droni su una Terra apparentemente disabitata, minacciata da presenze nemiche, oscure ed ambigue, che capiamo subito avere ruolo fondamentale nel dipanarsi della storia mentre macchine giganti prosciugano il mare, utilizzano l’acqua per creare energia – attraverso la fusione fredda – per un ipotetico paradiso terrestre ubicato in un altro pianeta su cui l'umanità sembra trasferititasi in massa (e qui siallude al dibattito sullo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta). Come nel film con Arnold Schwarzenegger, si assiste a un ribaltamento di prospettiva, fin quando entrano in scena ribelli di matrixiana memoria, capeggiati da un Morgan Freeman (affiancato dal Jamie Lannister del "Trono di Spade") che, suggestivamente, si fa carico di un carisma alla Morpheus, svelando all’eroe la  realtà dei fatti. Il protagonista capisce definitivamente  chi lui sia e cosa gli è accaduto solo quando si trova faccia a faccia con la dura realtà: un altro se stesso. Nonostante, si giochi sul deja-vu il film diverte perché le trovate visive sono davvero belle – e belle da vedere soprattutto sul grande schermo – e perché, nonostante la valanga di retorica, la trama regge e scorre. Dopo tutto quello detto fino a ora vale la pena segnalare anche un’ulteriore lettura che contribuisce alla riuscita dell’intreccio, ovvero la presenza di un triangolo amoroso raccontato in modo veramente fantascientifico. Questa è la vera unica trovata originale nel film che gioca con i sentimenti di due femmine e di un maschio incolpevole di vivere con una donna scelta per lui, mentre lui ama un'altra pur non sapendolo.




IRON MAN 3

Un film di Shane Black. Con Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Guy Pearce, Rebecca Hall. Azione durata 109 min. - USA, Cina 2013. - Walt Disney

Chi conosce Shane Black sapeva che cosa aspettarsi da questo film e poteva pensare che l’enorme uso di effetti speciali fosse soltanto un contorno di patate fritte per il piatto forte, ossia i dialoghi. Così è. Certo, non siamo ai livelli dei film d’azione degli anni novanta scritti dallo stesso regista, ma i divertenti confronti trai protagonisti, guidati dal solito, istrionico, Robert Downey Jr, sono la vera ossatura, il punto di forza. Ci si poteva anche chiedere: “Cosa studieranno per non coprire il protagonista tutto il tempo con l’armatura?”. Chi conosceva Iron Man prima di vedere i film, infatti, si ricorda un personaggio che, più di altri eroi mascherati, utilizza il suo alter ego metallico perché, senza l’armatura, Tony Stark è senza potere e, quindi, le scene di azione, che mandano avanti la narrazione, necessitano di Iron Man. Anche in questo terzo film, dopo l’egregio lavoro fatto da Favreau nei primi due per lasciar recitare a visto scoperto il talentuoso protagonista, si trovano escamotage interessanti per far calcare il palco allo scienziato miliardario molto più che al robot, solo un involucro, sua creatura. I siparietti Tony "momentaneamente sconfitto dal Mandarino" versus il "bambino di provincia abbandonato dal padre" sono i momenti migliori e ricostruiscono quel feeling ricorrente trai personaggi di Black che, oltre avere rapporto di amicizia alla Buddy-Buddy, hanno anche un’ulteriore affetto maestro allievo intergenerazionale che colpisce sempre nel segno. Chi si ricorda "Arma Letale" e "L’ultimo boy scout" sa di cosa si parla. La trama vede la caduta e la rinascita dell’eroe: un tema classico nei fumetti. Il film comincia con una narrazione in prima persona che viene spiegata e giustificata solo in fondo, nel classico "Easter Egg" dopo i titoli di coda. C’è una scena finale con tante, ma tante armature; incendi, scoppi. E, nonostante tutto ciò, e nonostante il finale buonista in stile disneyano, ci si ricorda soprattutto delle battute sagaci. Unica vera e cocente delusione riguarda il personaggio del Mandarino. Nel fumetto o nelle serie animate il sopracitato super cattivo è uno dei villain più belli e carismatici. Un pericolosissimo tipo di Fu Manchu, spietato tessitore di trame, durissimo avversario, ridotto in questo film a una macchietta ingloriosa per non indispettire, probabilmente, il florido mercato cinese verso il quale, i produttori, in questo momento di "Asian Power", hanno più che un occhio di riguardo.






IL CECCHINO 

Un film di Michele Placido. Con Daniel Auteuil, Mathieu Kassovitz, Olivier Gourmet, Francis Renaud, Nicolas Briançon. Titolo originale Le Guetteur. Thriller, durata 89 min. - Francia 2012. - 01 Distribution

Il film più bello della serie. Era ovvio che dopo due film di crescente pregevole fattura come "Romanzo Criminale" e "Vallanzasca" e dopo la riverente chiamata francese, le aspettative per il lavoro di Michele Placido erano alte. Se in Francia chiamano un regista italiano a fare un noir, genere in cui loro sono maestri, lo chiamano a dirigere due come Auteuil e Kassovitz, significa che tale autore viene insignito di un previlegio raro carico di responsabilità. Oltralpe, anche di recente con Olivier Marchal, sono riusciti a celebrare, con buon risultato, i fasti cinematografici del genere, rievocando i tempi del maestro Jean Pierre Melvìlle e di duri alla Lino Ventura. In un primo momento, infatti, tutti i presupposti narrativi lasciano intendere, come il pubblico si aspetta, una storia hard-boiled aspra, dai toni grigi tipici di capolavori come "Tutte le ore feriscono, l’ultima uccide". Dopo circa un ora di proiezione accade l’inaspettato. Probabilmente Placido afferra con consapevolezza il timone e vira il tono del film che diventa un thriller. L’atmosfera, ma anche la maniera esaltarla, si fa allucinante quasi ai livelli dei più straordinari film di Brian DePalma. Alcune morbosità crude ringraziano anche l’occhio italiano di Giuseppe Tornatore. E quando si pensa che ormai il film sia definitivamente in quella direzione si spalanca un epico finale Western, anzi Spaghetti-Western. La grandezza di Daniel Auteuil è mostruosa. Ma anche gli altri protagonisti dal bravo Kassovitz, all’altrettanto bravo Luca Argentero, sono all’altezza della giostra emozionale imbandita. L’attore che interpreta il vero cattivo, che ovviamente non è "il cecchino" sbandierato nel titolo, ha la giusta faccia laida e l’arco evolutivo che compie il suo personaggio è perfetto, narrativamente parlando, al pari del mutamento delle sue espressioni recitative. Uno dei pochi film del periodo che lascia veramente un segno all’uscita della sala. Bravo Michele, continua a fare cinema. 




L'UOMO CON I PUGNI DI FERRO

Un film di RZA. Con Russell Crowe, Cung Le, Lucy Liu, Byron Mann, Rick Yune. Titolo originale The Man with the Iron Fists. Azione, durata 95 min. - USA, Hong Kong 2012. - Universal Pictures

Cosa rende un "mappazzone" – come direbbe un cuoco televisivo per indicare un guazzabuglio di ingredienti – un film interessante? La risposta è solo una: il divertimento. In questa pellicola ci sono tutti i presupposti per il divertimento, che però rimane fine a se stesso. Di chi è la colpa? RZA, il regista e sceneggiatore, e Eli Roth, solo sceneggiatore, dovrebbero chiedere al loro maestro, nonché produttore, Quentin Tarantino. Andiamo per ordine. Le citazioni, le suggestioni, i personaggi e l’azione ci sono. Cosa manca? Siamo alle solite: una grande sceneggiatura, quello che, per esempio, impreziosisce ogni pur buona trovata visiva del regista di "Django Unchained". Intendiamoci non che questo film sia scritto male, si tratta anzi di un egregio lavoro; ma la differenza, tra sbudellamenti memorabili e presto dimenticabili la fa la scrittura. Ma come detto è un film divertente che più che rifarsi ai wuxia, come spirito, ricorda più un Jidai-geki – proprio grazie alla presenza di un fabbro ossia il protagonista, l’uomo con i pugni di ferro – ambientato comunque in Cina. La trovata più interessante, voluta o no, è l’anacronismo che porta uno schiavo nero in fuga da uno pseudo ottocento americano in una Cina feudale di anni prima. Persino il simpatico personaggio di Jack Knife, un simpatico Russel Crowe, con il suo Bowie-Colt viene da un’Inghilterra futura, per esaltare, forse, la necessità di uno scenario temporale congelato dove il sense of wonder di kung fu armi bizzarre e personaggi border-line possono fondersi appunto in un mappassone piacevole, niente di più. Un vero peccato, visto le numerose scene nel bordello, comandato da una sempre in forma Lucy Liù, la mancanza di scene erotiche o lievemente feticiste. Sì, il buon vecchio Jack Knife si diverte con qualche pulzella, ma le sequenze non stuzzicano mai sufficientemente la fantasia. Per risolvere il problema di come muovere i pugni di ferro viene data una spiegazione implausibile perché, estemporanea, compare solo in quel momento, chi vede capisce. Unico pregio del flashback che la caratterizza è la presenza del geniale attore che rivestì il ruolo di Pai Mei in Kill Bill Volume 2. C’è anche un cammeo della regina Blaxploitation Pam Grier. Dave Batista, il wrestler, impersona lo sgherro, il combattente, più duro da battere. Divertenti i nomi dei personaggi.


HITCHCOCK

Un film di Sacha Gervasi. Con Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, James D'Arcy, Jessica Biel. Biografico, durata 98 min. - USA 2013. - 20th Century Fox

Il biopic è un genere a doppio taglio. L’interesse che il personaggio suscita talvolta non genera emozione  se si parla della sua vita. In questo caso il film è più che riuscito. La storia segue un pezzo della storia di Alfred Hitchcock, durante l’ideazione, la realizzazione e le prime proiezioni del capolavoro assoluto Psyco.  Quello che fa Sasha Gervasi, il regista, è impreziosire la realtà, benché già essa romanzata, con un suggestivo immaginario hitchcochiano dove il regista si lascia raccontare la vicenda dal killer reale che ha ispirato Norman Bates, lo psicopatico protagonista di Psyco tratto dal romanzo di Robert Bloch. I tormenti creativi del genio visuale e narrativo sono emozionalemente esaltati sia nelle grandezze dell’artista che nelle miserie dell’uomo. Il maniacale sguardo riassunto nella massima dal vero protagonista pronunciata “Sono solo un uomo con una cinepresa nascosto in un angolo che guarda”, si percepisce piacevolmente durante tutto il film. La strizzata d’occhio – se può passare questo ulteriore gioco di parole – è fine quando l’Hitchcock protagonista di questo film fa ricreare in scena un buco nel muro identico a quello che lui stesso utilizzava per spiare l’attrice Vera Miles, interpretata da Jessica Biel. Il leggero voyerismo che caratterizza la filosofia cinematografica dell’autore è gradevolmente sempre tra e righe della storia che esalta l’amore per il cinema elevandolo sopra quello per una donna e risolvendolo in qualche modo; come se l’arte potesse aiutare a superare crisi e gelosie. L’aspetto più interessante e avvincente  è la corsa parallela di emozioni che culminano congiuntamente quando nel punto massimo di enfasi del film nel film il  regista, durante la prima proiezione, esce dalla sala prima della famosissima scena della doccia. Mentre la celeberrima Janet Leigh, ben interpretata da Scarlett Johansson, muore sotto i fendenti caratterizzati dagli archi della colonna sonora, l’Hitchcock riprodotto, con smanacciare da direttore d’orchestra segue la musica e si esalta a ogni grido di terrore del pubblico in sala. Il montaggio fa seguire a ogni colpo di mano di Hitchcock, fuori dalla sala, nel corridoio del cinema, un inquadratura frontale del pubblico sempre diversa che mostra quanto choccante furono quelle immagini per la platea dell’epoca. Helen Mirren è sempre molto intensa, persino nella difficile interpretazione della moglie del grande regista. Anthony Hopkins è bravo ma viene da chiedersi se non ci fosse stato un attore più somigliante a Hitchcock perché, anche se truccato benissimo, viene la voglia di correre verso lo schermo e strappare le finte imbottiture da sotto il mento del protagonista.


20 ANNI DI MENO

Un film di David Moreau. Con Virginie Efira, Pierre Niney, Gilles Cohen, Amélie Glenn, Charles Berling. Titolo originale 20 ans d’écart. Commedia, durata 92 min. - Francia 2013. - Good Films

Fino a quando questo film si limita a mostrare senza giudicare la vita di una donna quarantenne che lavora per una rivista di moda (e quindi tutti i retroscena che ne conseguono, e del suo incontro con un giovane figo un po’ sfigato),  è divertente. Si vedono delle scene piacevolmente equivoche che più che vere risultano verosimili, che è ancora meglio. Poi il tutto si smonta velocemente nella voglia da parte del regista di risolvere la trama in una storia d’amore che non importa ai fini del divertimento ma solo a quelli, buonistici, di un mercato privo di spirito creativo. La figura del padre, coetaneo della donna, del ragazzo, vent’anni più giovane della donna, per esempio suscita interesse e avrebbe meritato qualche approfondimento maggiore. L’attore protagonista fa parte di una schiera di giovani interpreti francesi che, pare, facciano girare molte teste per la loro innocente e maliziosa avvenenza. Dopo gli ultimi successi, da una commedia francese ci si aspetta di più.


VIAGGIO DA SOLA

Un film di Maria Sole Tognazzi. Con Margherita Buy, Stefano Accorsi, Fabrizia Sacchi, Gianmarco Tognazzi, Alessia Barela. Commedia sentimentale, durata 85 min. - Italia 2012. - Teodora Film

Si può dire che un film è "femminile"? Qualora si potesse, questo sarebbe un film femminile. Quello che Maria Sole Tognazzi vuole raccontare è la solitudine che può provare una donna sola arrivata a una certa età. Quello che sorprende è che, alla fine, la protagonista sola interpretata come era lecito pensare da Margherita Buy non rinnega il proprio io e capisce che la sua scelta è comunque quella giusta per lei. Tecnicamente molto belli e veri i dialoghi. I litigi che nel cinema italiano spesso suonano a vuoto, qui colpiscono nel segno. Molto consapevole anche la parte lavorativa  della protagonista: si racconta di una ispettrice della qualità in hotel di lusso, e si spiega un mestierein maniera divertente. Pienamente azzeccata la scena dei due giovani che frequentano un "cinque stelle" e vengono maltrattati dal personale: la sequenza piace perché è uno sguardo arguto su quel piccolo spezzone di società e, astutamente, ci viene mostrato come lo vede la protagonista, che lo giudica esattamente come lo giudichiamo noi. Molto bella anche la figura della donna emancipata psicologa e sessuologa la cui morte mette in crisi  la protagonista e al contempo la risolve.


lunedì 20 maggio 2013

VENTI LIBRI IN DUE RIGHE


Una moglie fugge con l'amante e il marito cornuto pianta un casino che non finisce più.
Omero, Iliade

Poiché non sta bene pensare sempre al sesso, allora i sogni strani ci fanno credere di non essere maiali. 
Freud, L’interpretazione dei sogni

Una ragazza esagera con l'LSD e ha un trip memorabile. 
Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie

Un guascone aiuta la regina a far le corna al re, sperando che la sovrana e la di lei serva la diano pure a lui. 
Dumas, I Tre Moschettieri

Cristiani e musulmani cominciano ad ammazzarsi come Dio comanda e da allora non hanno ancora smesso. 
Ariosto, L'Orlando Furioso

Dieci stronzi al sicuro in campagna ridono e raccontano storielle sconce mentre in città tutti muoiono di peste. 
Boccaccio, Decamerone

Uno tipo testardo si mette in testa di girare il mondo improvvisando il viaggio senza rivolgersi a un tour operator e naturalmente è un disastro. 
Verne, Il giro del mondo in ottanta giorni

Un italiano va in Cina, viene accolto bene, invita i cinesi in Italia e un milione di loro sono arrivati oggi. 
Marco Polo, Il Milione

Il più furbo dei greci, Ulisse, trova mille scuse per stare in giro vent'anni lontano dalla moglie pallosa. 
Omero, Odissea.

Un gioioso burattino cerca di realizzare i suoi sogni, ma una Fata cattiva lo trasforma in un triste bambino normale. 
Collodi, Le avventure di Pinocchio

Un naufrago su un'isola tropicale fa schiavo un negro, e vive servito e riverito. 
Gli va male: lo riportano a casa. 
Defoe, Robinson Crusoe

Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!...Ah!Ah!Ah!Ah!Ah! ...Ah!Ah!Ah!Ah!Ah! ...Ah!Ah!Ah!Ah!Ah! 
Jerome, Tre uomini in barca

Dio manda la peste a distruggere tutta Milano per uccidere un cattivo e far felici due fidanzati. 
Manzoni, I Promessi Sposi

Un moralista visita l'Aldilà rompendo i coglioni a tutti, i dannati pensano che faccia parte della pena. 
Dante, Inferno

Una divinità dagli alterni umori si sceglie un popolo eletto, ma siccome quella gente lo fa arrabbiare, la distrugge. 
AA.VV. La Bibbia

Tanti, tantissimi personaggi interconnettono le loro vite tra le vie di una città.
AA.VV. L’elenco del telefono

Un pirata seduce una ragazza, poi se ne stufa e l’abbandona in mare con la scusa che è la figlia di un suo nemico.
Salgari, Il Corsaro Nero

Tutti, tranne i creazionisti, si evolvono.
Darwin, L’origine dell’uomo

Un immigrato clandestino in Italia scopre una regione un cui le scrofe partoriscono trenta porcellini per volta e fonda un salumificio chiamato R.O.M.A (Rinomato Opificio Mortadelle e Affini).
Virgilio, Eneide

Uno scimmione uccide due donne a Parigi, Dupin risolve il caso: non è il primo giallo della storia, perché già c’era stato il delitto di Caino ai danni di Abele, su cui aveva indagato Dio.
Poe, I delitti della Rue Morgue


mercoledì 15 maggio 2013

L'ATTESA

Dal 30 maggio in tutte le edicole, lo Zagorone di Gallieno Ferri.


La copertina del terzo Zagorone

Le canoe di Gallieno Ferri
Le bozze di stampa del terzo Zagorone
Io e Gallieno Ferri con la striscia finale dello Zagorone n° 3 appena consegnata


Il trailer di Attila Juhas.










sabato 11 maggio 2013

POTREBBE PIOVERE PIU' FORTE



Quella che segue è una scelta dei migliori tweet pubblicati a mia firma su Twitter durante il mese di aprile 2013. Li ho divisi per argomenti in modo da rendere più agevole la lettura, e ho disposto le categorie in ordine alfabetico. Per leggere una selezione di ciò che ho scritto durante il mese di dicembre, cliccate qui. Per i tweet di gennaio, invece, qua.  Per febbraio, il link è questo.  Per marzo, et voilà. Sono quasi sicuro che, se lo fate, vi divertirete. Nel momento in cui scrivo, i mie followers sono 1378. Il contatto è @morenozagor





AFORISMI

Gli esseri umani dovrebbero essere umani.

Nessuno è del tutto innocente, e neppure del tutto colpevole.

Nel dubbio, dubita.

A tutti manca qualcosa, sempre.  Ogni uomo è un eterno incompiuto.

A volte sarebbe meglio non averli, i talenti. Possono essere anche maledizioni.

Talvolta è più difficile scegliere una strada che percorrerla.

La simpatia è contagiosa. Basta uno che ce l'abbia e quelli accanto la prendono tutti.

Siamo noi stessi l'unica costante della nostra via, fra tanta gente che va e che viene.

Conosco noi polli.

I guai peggiori non sono quelli che ci piovono addosso ma quelli in cui ci infiliamo da soli, pur sapendo benissimo ciò che succederà,


Appunto perché c'è poco da ridere, le risate sono preziose. Facciamone scorta ogni volta che si può.

Non si può pretendere che gli avversari siano come noi vorremmo che fossero.

Non è che verità non esiste. E' che non ne esiste solo una.

L'unica vera sconfitta è la rassegnazione.

Vedere la strada giusta dall'alto della collina, non trovarla più una volta scesi nella pianura.

A conti fatti, dei bei ricordi non ce ne facciamo un accidente.

L'unica cosa per cui valga davvero la pena di lottare è la libertà.

La verità non sta né di qua, né di là, né nel mezzo. La verità non sta, ma é. 

Cercare di vivere rilassati è una cosa stressante.



AMORE

Gli abbracci sono così terapeutici che dovrebbe prescriverli il medico e passarli la mutua.

Il migliore degli amanti è quello che sa dare personalmente lo smalto alle unghie dei piedi della sua lei

Nessuno dovrebbe dirsi "disponibile a una relazione" piuttosto che no. Le relazioni succedono indipendentemente dalla disponibilità.

Se si guardasse alla convenienza, converrebbe non innamorarsi.

La passione è cosa diversa dall'amore. Presuppone un fuoco divampante e sconvolgente, che deve trovare una requie.

Amare non è un verbo dal significato univoco. E come parola, letta come aggettivo, è persino un bisenso. Perciò genera confusi

L'amore è chimica. Molecole in circolo che danno i brividi e fanno girare la testa.

L'amore fra uomo e donna è un fatto fisico. Non si ama senza desiderare il contatto dei due corpi.

Il cuore è la parte del corpo in cui tutti abbiamo più cicatrici.

Non serve solo la persona giusta, ma anche il momento giusto. La combinazione è rara.

Essere innamorati e amare sono due cose diverse.

Gli amori non inquieti non sono amori.

Mai dire "ti amo" come una password per far scattare una serratura.

I piedi freddi si scaldano solo a contatto con dei piedi caldi.

Io non difendo gli amori clandestini ma dico che farne esperienza serve a capire la vita.

Nella lista di nozze converrebbe mettere un fondo di accantonamento per le spese del divorzio.

So di uomini le cui amanti si sono ritrovate tutte fra la gente al funerale, e piangevano in silenzio più della moglie.

Almeno un amore clandestino bisogna sperimentarlo nella vita, o non la si capisce.





ANIMALI

Visto come mi affretto a farli uscire in giardino o a riempire le ciotole quando i miei gatti raspano alle porte, l'addomesticato sono io.

La spiegazione di tutto è che non discendiamo dai primati, ma siamo primati.

Sono simpatico ai gatti. A tutti, dico, non solo ai miei. Da me si lasciano carezzare. Che vorrà dire?



ARTE, CINEMA, TV,  CULTURA, MUSICA

Visto il Museo del Novecento a Milano. Ho capito che ci devo tornare più preparato: non distinguo la "Merda d'artista" di Manzoni dal resto.

Non ho mai capito perché a certe persone il " mainstream" debba far schifo a priori.

La maggior parte delle canzoni minori degli LP degli anni Settanta era più bella dei singoli di oggi.

Mi domando come facciano a non essere mortali il cinquanta per cento degli incidenti di "Paperissima".

Come titolo, "Servizio pubblico" è un cesso.

I canali TV si dividono in quelli che si vedono disturbati e quelli che non sanno di nulla.



DENARO

Il singolare di crisi è sempre crisi. Infatti, sembrano sempre almeno due insieme.

Sento gente chiedersi se il governo mangerà il panettone. Mi preoccupa di più sapere se lo mangeremo noi, viste le tasse di fine novembre.

Mi dispiace, ma non do denaro a chi questua con la sigaretta in bocca.

In tempi di crisi è un posto sicuro anche fare il frate o la suora.

Quando uno sommerso dai debiti si uccide, anche ai suoi creditori viene voglia di fare altrettanto.

L'impressione è che abbiano frainteso l'espressione "lotta contro la povertà" intendendola nel senso di eliminare fisicamente i poveri.




DOMANDE

Ma la patrona di chi cerca lavoro è Sant'Assunta?

Ma uno che fa il quadro in una azienda, passa l'orario di lavoro appeso alla parete di un ufficio?

Ma una martellata sull'alluce provoca le allucinazioni?

Ma la banda larga è una gang di banditi sovrappeso?

Ma la mamma di Paganini era contenta quando suo figlio faceva i Capricci?

Ma le medium inglesi hanno lo spirito guida a sinistra?

Ma i vegetariani indulgono nei piaceri della carne?

Ma Henry Ford ha mai scritto una auto-biografia?

Ma la moglie di Orso Maria Guerrini, nell'intimità, lo chiamerà Orso oppure Maria?

Ma è taccheggio anche se si rubano scarpe senza tacchi?

Ma destate le donne dormono?

Ma gli altri santi passati di moda, saranno contenti che i miracoli li fa tutti Padre Pio?

Ma uno che è colto ma non poi così tanto, però sa essere tagliente, è un coltello?

Ma se la mia morosa è la dolce metà, io sono la metà amara?

Ma una maglietta che fa schifo è una T-shit?

Perché la carta da parati non si chiama "da pareti"?

Ma chi raggiunge la pace dei sensi, perché la inseguiva?

Ma Belen sulla culla del figlio metterà le apine o le farfalline?

Ma fra gli esami previsti per diventare ginecologi, c'è anche speleologia?

Ma il padre del figlio di Belen è il cantautore Il Cile? Se no, perché si dice Santiago del Cile?

Ma a Bari giocano a carte tranquilli?

Ma quelli che (ex amanti, collaboratori, paparazzi) litigano con Madonna e le urlano le peggio cose, bestemmiano?

Ma a Isernia non succede mai niente?

Ma San Francesco era povero perché aveva le mani bucate?

Ma per condire la pasta al dente ci vuole il dentifricio?




DONNE

Le ragazze crescono quando invece di lasciare i succhiotti sul collo lasciano le unghiate sulla schiena.

Le donne sottovalutano sempre il potere che hanno sugli uomini.

Poche cose sono tanto temute o tanto desiderate, a seconda dei casi, come le gravidanze.

Una signora non s'ignora.

Le donne hanno l'obbligo morale di rendere più bello il mondo mostrando le tette.

Ma come si fa a sapere se la ex moglie, a cui paghi gli alimenti, con quei soldi si compra dei vestiti invece che da mangiare?

"Scemo" detto da una donna che ride è un complimento.

Sposate, fidanzate o conviventi, state sempre attente a restare donne e non diventare mogli.

Le tette logorano chi non ce le ha.

Le gambe delle donne sono un sito protetto di cui gli uomini cercano di scoprire la password.

Per strada non si incontrano tutte le donne affascinanti che si leggono in rete. Ragazze, ogni tanto chiudete la connessione e uscite, su!




ENIGMISTICA

Due piaceri della vita: sfogliare, spogliare.

Mi sono appena accorto che "puntata" è l'anagramma di "puttana". Ripensando a certi programmi TV avrei dovuto scoprirlo prima.

Cambio di vocale. Etnia etnea.

Anagramma. Evento veneto.

La pesca è una tattica ittica.

L'anagramma di "Michela" è "che mali!"

Cambio di vocale con spostamento d'accento: non è merito del marito.

Palindromo: ogni Ringo.

Cambio di iniziale. La grammatica è drammatica.

Spostamento di vocale. Bolle è bello.

L'anagramma di "mail" è "mali". Per questo sono sempre titubante nell'aprire la posta.

“Dilemma" è l'anagramma di "dammeli" e di "dimmela". Il dilemma è appunto: che?

Sciarada. Rom a / Roma.

Bisenso. I sedani non sedano la fame.

L'anagramma di "capro espiatorio" è ciò che dice rendendosi conto del suo destino: "porca troia, espìo!".

Cambio di vocale. Amica amaca.

Bisenso. Mi libro in un libro.

Ma il ciclo si chiama così perché "utero" è l'anagramma di "ruote"?

I raffreddori sono eccitanti: nel senso di tanti eccì.




FELICITA’

La vita è una complicata alchimia fra ciò che si può, ciò che si deve, ciò che si vuole. La nostra felicità dipende dal mix ottenuto.

La felicità è come l'onda per un surfista. Si annaspa goffamente cercando il brivido di una cavalcata che dura pochi secondi. E si riparte.

Se Dio fosse buono, ci avrebbe creati felici.




FIGLI

I ragazzi a cui ordini di fare i compiti si dividono in quelli che rispondono di averli già fatti e quelli che non hanno da fare nulla.

Sul treno Firenze-Viareggio pieno di ragazzi in viaggio verso il mare, mi metto a immaginare il futuro di ognuno scritto nei loro sguardi.

Mia figlia, da piccola, abituata a vedere al maneggio un gruppo di pony, a un certo punto nel recinto ne vede uno solo e dice: "guarda, un pono!"




GIUSTIZIA

Il giudice dovrebbe essere un mestiere da fare con il dolore nel cuore, perché serve che qualcuno lo faccia. Non gongolando.

C'è gente che nasce giudice, e gente che nasce per essere giudicata.

Per la cronaca, mi hanno borseggiato di un IPhone 5. Comincio a rivalutare quella cosa del taglio delle mani.

Se nessuno comprasse merce a basso prezzo perché rubata, i ladri ruberebbero di meno.




ITALIA

Il dipendente pubblico che non fa il suo dovere è corrotto come il politico che ruba.

Della Liberazione mio padre ricorda la cioccolata degli americani.




LIBRI E FUMETTI

Ci sono cose che non hanno prezzo. Una è vedere i propri figli entusiasmarsi per i libri che hanno entusiasmato me è che ho regalato loro.

A mio disdoro, al di là dei grandi meriti teatrali, non ho mai capito fino in fondo il perché del Nobel a Dario Fo per la letteratura.

Chi disegna o scrive fumetti ha realizzato e continuato i suoi sogni di bambino.

Credo di essere tra i pochi ad aver letto il Kamasutra e non solo aver guardato le figure.

Ho finito di leggere un libro, adesso ho il senso di colpa garantito: qualunque altro sceglierò ne lascerò indietro altri cento in attesa.




MAL DI VIVERE

Signora maestra, la vita mi fa i dispetti.

La colpa è una bella donna che mi telefona sempre e pretende di uscire con me.

Ho il senso di colpa per colpe che non ho o per cose che non sono colpe, ma dentro non riesco a pentirmi per gli sbagli davvero commessi.

Sono il campione mondiale di seghe mentali, ma vedo che in molti stanno insidiando il mio titolo.

Sono bravissimo a complicarmi la vita. Forse perché sono uno sceneggiatore che complica la vita, per mestiere, ai suoi personaggi.

C'è sempre un buon motivo per stare in ansia, a pensarci bene. E io sono un fenomeno a pensarne di buonissimi.

Di fronte a ogni problema dico "non è colpa mia" ma penso che lo sia.




ME STESSO

Cercherò di spiegarmi meglio. A me stesso.

Mi piacerebbe annoiarmi, una volta ogni tanto, per capire com'è.

Ciò che più desidero è capire che cosa accidenti desidero.

Faccio coming out. Non posso più tacere. Non ho mai visto il concerto del Primo Maggio.

Il fatto che io sia fondamentalmente un solitario lo si capisce dal fatto che non ho mai avuto un amico immaginario.

Mai che un paparazzo si occupi di me.

Il mio guaio più grosso sono io.

Il mio sogno sarebbe arrivare in cima all'Everest, ma non c'è la funivia.

A volte la mia ironia è così sottile che sfugge anche a me.

La risposta è dentro di me. Peccato che la domanda sia: "dove, esattamente?".

A me i guru stanno sugli zebedei.

Certo che ne scrivo di bischerate.

Potendo scegliere non la farei mai la colazione a letto. Voglio avere il viso lavato, le gambe sotto il tavolo, la libertà di fare briciole.

Se avessi la possibilità assumerei una badante per me stesso.

Dopo tre giorni di flebo per la colicistectomia, il semolino dell'ospedale mi parve una cena da Chez Maxim.

Ho un'improvvisa nostalgia per i jukebox e i flipper.



MORTE

Leggo la notizia del suicidio assistito possibile in Svizzera e non posso fare a meno di pensare che sia pietoso e umano.

L'uomo è l'unico animale che sa di dover morire e anche l'unico che sa ridere. Dio ci ha creati così nel tentativo di tirarci su il morale.

Si dovrebbe festeggiare solo la morte dei dittatori, ma anche in quel caso senza troppa gioia.

Ma, esattamente, come si fa a diventare fantasmi?

Sarebbe bello e giusto essere sepolti nudi, come siamo nati.

Un innegabile vantaggio di chi ha studiato medicina è sapere che prendere esattamente per suicidarsi con i farmaci, senza dolore.

Il suicidio è un atto così grave che andrebbe punito con la pena di morte. 

Subiamo mobbing da parte della vita e stalking da parte della morte.



ODIO 

I veri motivi dell'odio non sono mai quelli che vengono dichiarati.

Chi invidia non lo ammette neppure con se stesso, ma si inventa una missione da compiere: punire l'invidiato come un suo preciso dovere

Ma quelli che ci odiano, non hanno niente di meglio da fare?

Anche chi non dà noia a nessuno, dà noia a qualcuno.



PAROLE

La differenza fra è ed é la colgo, ma fra à e á no.

Sto spiegando al mio nipotino che il contrario di "nordici" non è "sudici".

Ma la rotta perché si chiama così? È come se il percorso si chiamasse lo sfasciato.

Come il verbo "amare", anche il verbo "dimenticare" non ammette l'imperativo.



POESIA

Ma se a scuola non ci insegnano ad amare la poesia, a che serve la scuola?

Scrivo in un messaggio la frase "mica dico le cose a caso" e mi fermo a pensare che è un ottonario con doppia assonanza interna.

"Son messo malissimo", senario sdrucciolo con assonanza interna. 

"Sempre caro mi fu quell'ermo colle". Mi sono sempre chiesto che accidenti voglia dire, ermo.



POLITICA

Leggere i commenti di chi si intende di politica fa sentire contenti di non intendersene.

A me non è mai venuto in mente di scrivere né al Quirinale, né a un deputato, né a un senatore, né a un consigliere regionale. Sarò strano?

Staremo meglio solo dopo che i partiti saranno partiti, e resteranno le persone di buon senso senza i paraocchi delle ideologie.

Ci vuole così tanto a fare un governo? Basta mettersi d'accordo fra persone di buon senso.

Che buffi quelli che hanno le tessere di un partito e hanno pagato per dover essere per forza d'accordo.

Mettendo un limite di età di settanta anni per qualunque carica pubblica si risolverebbero un sacco di problemi.



RELIGIONE

La religione non mi pare rassicurante. L'idea che dopo morto possa subire un processo fa paura come quella che mi debba reincarnare.

La cosa che meno mi torna sulla reincarnazione è la faccenda che avrei potuto o potrei nascere donna.

Uno dei motivi per cui non mi farò mai prete è il fatto che non sopporterei le confessioni.

Dopo averci fatti, Dio si è messo a fare qualcos'altro e ci ha lasciati qui.

Chi scommette sulla non esistenza di Dio, e morendo vince, non ha la soddisfazione di poter fare il gesto dell'ombrello.

Il settimo giorno Dio ha dovuto riposarsi. Ciò significa che il sesto, quando creò l'Uomo, era già stanco. Il che spiega un po' di cose.

Forse sto antipatico al mio angelo custode.

Leggo sul calendario: Santa Silvia Vedova. E che c'entra la vedovanza con la santità?



SCIENZA E SUPERSTIZIONE

Fecondazione assistita e suicidio assistito. I due fondamentali e davvero utili traguardi dello stato assistenzialista.

Tollero sempre meno gli oroscopi al mattino.

Faccio la doccia e penso che la scoperta dell'acqua calda sia ingiustamente derisa e sottovalutata.

“Scoperti due pianeti simili alla Terra”. Mi propongo per emigrare.

Ma se "tarocco" è sinonimo di imbroglio, perché la gente se li va a far leggere dalle cartomanti?





SESSO

Ci sono epiteti volgari e intollerabili in qualunque altra circostanza ma che detti nel delirio della passione suonano come complimenti.

So che ci sono varie tecniche e scuole di pensiero, ma per baciare si deve aprire bene la bocca.

Il sesso che trovi a ogni angolo non è sesso.

Ma la pace dei sensi, sarà davvero la pace?

Non ho la minima idea di come ho fatto a imparare a baciare.

Potrei scrivere un trattato sul tema "Le stuzzicacazzi", ma cerco un titolo meno volgare dato che io non lo sono e l'argomento è serio.

Secondo me, il peccato su cui meno la gente dà retta alla Chiesa è la masturbazione.

Ma chi convintamente si sposa in Chiesa, davvero non ha avuto rapporti prematrimoniali?

Una volta imparato a sganciare il reggiseno con una mano sola, come si fa non si dimentica mai, come sciare o andare in bicicletta.

Sto rivalutando il taglio "nature" nella zona pubica femminile. Il richiamo della foresta.

I preliminari sono come gli antipasti: a volte ci si abbuffa anche solo con quelli.

Le camicie sono l'indumento maschile più erotico.




TWITTER E INTERNET

Dopo sei mesi di tweet geniali ho capito solo adesso che la SIAE non mi corrisponderà nessun diritto d'autore.

Di qualunque cosa si tratti, salvo le ovvietà, l'opinione dominante in rete non è quella della maggioranza dell'opinione pubblica.

Perché rileggo il tweet e mi sembra a posto e solo quando lo rivedo mi accorgo del reffuso?

In rete è più facile che per strada ottenere la confidenza di una fanciulla.



UMORISMO 

Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere più forte.

I latitanti si riconoscono dall'eleganza che li contraddistingue. Si vestono in modo ricercato.

Da quando esistono wireless e cordless mi sto trasformando in un Burattini senza fili.

Il sexy shop è l'unico negozio in cui il cliente non si offende se il commesso gli dice "che cazzo vuoi?".

Sono talmente modesto che posso affermare senza tema di smentite che nessuno è più modesto di me.

Un western erotico si ambienta nel Far Swest.

Ci sono poveri e pofalsi.

Per la macchina da caffè Nespresso faccio una scorta infinita di cialde "Arpeggio" dal gusto persistente. Si sa: ar peggio non c'è mai fine.

Enea era un eroe paziente: aspettava il suo Turno.

Silvan sembra sempre giovane perché non esce mai senza i suoi trucchi.

Titolo di giornale: "Prodi: strada in salita per il Colle". Se è un colle, sarà in salita per forza, no?

Il parrucchiere della Camusso in realtà è un metalmeccanico addetto ai cofani.

Certo che per un campo nomadi, via Lombroso è l'ideale.

Per ora faccio ridere. Fra trent'anni, farò rudere.

Santa Flora vergine. Se no sarebbe stata Santa Deflorata.

I nuovi testimoni di Geova sono quelli che ti telefonano a tutte le ore per offrirti di cambiare il gestore di telefoni, gas e luce.

I buchetti delle Geox faranno anche respirare il piede, ma se pesti la cacca di un cane è la fine.

"Hajime Satomi, Presidente di SEGA, ha dichiarato che l'azienda ha lavorato sodo": una notizia che detta così mi fa ridere.

Il packaging naturale delle banane è semplicemente perfetto.


UOMINI

I maschi Homo Sapiens allo stato naturale non concepiscono il matrimonio. Devono essere addomesticati come i cavalli a farsi sellare.

Per conquistare le donne, gli uomini devono darsi da fare. Per conquistare gli uomini, le donne devono darsi.

Guardo il mio gatto sterilizzato che dorme beato. Mi chiedo se non farebbe bene anche a noi maschi umani subire il suo stesso intervento.



VITA

La vita è una malattia cronica con cui bisogna imparare a convivere

Forse lo scopo della vita è prepararsi alla morte.

La vita è fatta di bivi senza cartelli indicatori.

Ma davvero una volta mi hanno fatto scegliere se nascere o no e io ho accettato?

Abbiamo il resto della vita davanti sia a venti che a ottanta anni.

Più che volare, il tempo precipita.

Lo scopo della vita è trovare chi ci consola di essere nati.

Nella vita, i compagni di scuola raramente sono anche compagni di strada.

Finché si fanno progetti, vale la pena di vivere.

Il dramma è quando la vita che facciamo non ci assomiglia.

Il segreto della vita è riuscire viverla con il cuore leggero.

Viviamo tutti in una bolla di sapone. Chi dentro, illusi di essere al sicuro, chi fuori, in scivoloso e precario equilibrio.

"Siamo al mondo per soffrire". Se riuscissi a convincermi che non è vero, già soffrirei di meno.

La vita è un vestito che indossiamo senza che sia mai della nostra misura.

Di solito ci si consola meglio a vicenda, tra chi ha bisogno di consolazione.

Il mondo va avanti grazie a quelli che fanno il turno di notte.

Il nostro destino, in realtà, è il frutto costante degli incroci quotidiani con il destino di migliaia di altre persone.

La solitudine è una decisione. Conscia o inconscia, ma una decisione.

Impieghiamo una vita a costruirci certezze che poi ci crollano addosso in un attimo.

Tutte le vite sono un lungo addio.

Ci sono momenti in cui anche un uomo con i capelli bianchi vorrebbe poter tornare a farsi asciugare le lacrime dal fazzoletto della mamma

Non è che il mondo dei sogni sia tanto meglio di quello reale.

Il guaio del dormire è che tanto ci si risveglia là dove ci siamo addormentati.