venerdì 27 settembre 2013

CINEMA AL CINEMA 12




Proseguono le recensioni cinematografiche di Giorgio Giusfredi, mio personale consulente, nonché scrittore, sceneggiatore di fumetti e cuoco sopraffino. I pareri che esprime sono sua responsabilità, ma di solito li condivido. In ogni caso, i complimenti e le critiche vanno indirizzate a lui.

CINEMA AL CINEMA 12
settembre 2013
di Giorgio Giusfredi


LA VARIABILE UMANA

Un film di Bruno Oliviero. Con Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Sandra Ceccarelli, Alice Raffaelli, Giorgia Senesi. Drammatico, durata 83 min. - Italia 2013. - Bim

Un nuovo noir italiano dove Silvio Orlando, il protagonista, cerca di essere un duro tormentato quanto Daniel Auteil negli ultimi film di Marchal in Francia. Un ricco imprenditore viene trovato ucciso nel suo appartamento nel quartiere rinnovato di Milano tra Moscova e Garibaldi, quello con il palazzone di vetro e cemento dell’Unicredit. Proprio il capoluogo lombardo, in alcuni scorci di recondita, seppur squallida, bellezza risulta lo strumento narrativo più riuscito. Si scopre subito che all’ attempato imprenditore piaceva fare regalini a sedicenni disinibite in cambio di “coccole”. Anche la moglie lo sospetta e la vediamo subito invischiata fino al collo nella vicenda. Il ruolo della donna, nonostante ciò, rimane abbastanza marginale. Il regista ci fa capire da subito le sue intenzioni: lunghi silenzi introspettivi che, però, danno quel taglio “artie” che provoca dei grandi sbadigli. Non tutto è da buttare. Il rapporto tra il protagonista, fresco di vedovanza, e la figlia vive tratti di dialoghi frizzanti e, come detto, alcuni scorci notturni di vie del centro insolitamente desertiche rafforzano una poetica basata su di un colpo di scena, a cui fa riferimento anche il titolo, abbastanza telefonato. Molto interessante l’attrice che interpreta la figlia, la brava Alice Raffaelli, una sexy maschiaccia che farebbe felice l’occhio di registi come Bertolucci. Battiston funziona perché non esagera: si ritaglia una parte piatta, esaltando però quello che è il suo compito, senza comportarsi, come al suo solito, da istrione.  

  


ELYSIUM

Un film di Neill Blomkamp. Con Matt Damon, Jodie Foster, Sharlto Copley, Alice Braga, Diego Luna. Fantascienza, durata 109 min. - USA 2013. - Warner Bros Italia

Chi ha visto District 9 si aspettava molto da questa pellicola. Si diceva che il regista sarebbe stato l’unico a poter confezionare un moderno Blade Runner in termini di fascinazione distopica crepuscolare. Non riesce a essere così speciale. È comunque un gran buon film a tratti ottimo, ma i temi sono simili a quelli del precedente capolavoro: l’esclusione sociale, il fascismo di stati elitari, la violenza del potere marziale. Alcune frasi come: “ se ti sta bene, il lavoro, lo fai se no ci sono mille che hanno bisogno di lavoro fuori da quella porta pronti a prendere il tuo posto”, pronunciate a condizioni inaccettabili, smuovono, e fanno bene, sentimenti nello spettatore e stimolano sia l’empatia che la combattività. Quindi l’opera non è banale e ci sono pure delle grandi trovate visive. La sensazione, però, e che l’autore, che scrive i suoi film, possa rimanere prigioniero della sua poetica a discapito del suo indubbio genio cinematografico. Matt Damon è il convincente protagonista costretto a ogni escamotage per tirare avanti. Lui ambisce qualcosa di più del suo stato da peone. Ormai la terra è ridotta come una gigantesca baraccopoli in pieno stile Ciutad de Juarez dove persino i biondi con gli occhi azzurri parlano spagnolo e vengono allevati da suore-mamacitas. Nello spazio ci sono gli Hamptons orbitanti: Elysium. Società che (buco di sceneggiatura) dispone di più mezzi medici, dette capsule e capaci di curare qualsiasi male, che abitanti. In seguito all’esposizione a delle radiazioni mortali il protagonista si fa letteralmente avvitare addosso un esoscheletro che lo potenzia per andare a farsi curare in una di queste capsule sull’inaccessibile pseudo società perfetta comandata da una cattivissima Jodie Foster. I luoghi comuni in tal senso si sprecano e non manca neanche il lieto fine che inesorabilmente sentiamo crescere mano a mano che la storia avanza. Detto questo, Dai, Matt, distruggi quei bastardi!



COMIC MOVIE

Un film di Elizabeth Banks, Steven Brill, Steve Carr, Rusty Cundieff, James Duffy, Griffin Dunne, Peter Farrelly, Patrik Forsberg, James Gunn, Bob Odenkirk, Brett Ratner. Con Chloe Moretz, Elizabeth Banks, Hugh Jackman, Emma Stone, Naomi Watts. Titolo originale Movie 43. Commedia, durata 94 min. - USA 2013. – Moviemax

Difficile vedere persone che chiedono indietro i soldi del biglietto dopo la proiezione. Con questo film può accadere. Non tanto per l’umorismo spicciolo da caserma di quart’ordine, ma tanto per la volgarità. Persino nel più porcellotto dei film italiani con Alvaro Vitali e Bombolo c’è sempre un velo di leggerezza e ironia che li rende sì trash, ma anche accettabili e, perché no, divertenti. In questo film, fatto da episodi scritti, diretti e interpretati da vari autori e attori, la gratuità  di scene sopra le righe non è neanche minimamente supportata dall’erotico feticismo che di solito sta dietro il pretesto che muove tali azioni. Tutto è spiattellato e offensivo. Sì, certo, si può ridere in un paio di punti, ma alla fine non si capisce il perché di una produzione di tali spese. Anche la giustificazione metanarrativa, sdoganataci dopo il primo episodio: uno sceneggiatore fallito che propone i vari spezzoni costringendo il produttore a mettere in cantiere questo film, è ingiustificabile e, soprattutto, irrisolta. L’unico episodio divertente e leggero, scritto con intelligenza e quello che parla del menarca di una ragazzina, interpretata da una bravissima Chloe Moretz. La povera, con imbarazzo, si accorge di “esser diventata signorina” a casa del compagnuccio mentre limona con lui sul divano. La vicenda, dopo il fatto scatenante, è un susseguirsi di luoghi comuni sull’incapacità maschile nell’affrontare tale problema. La tenerezza e la verosimiglianza di alcuni atteggiamenti giustifica l’assurdo divertendo. Nota: episodio scritto e diretto da donne. Veramente estremi l’episodio di apertura con Jackman con un paio di testicoli al posto del pomo d’Adamo (ma chi glielo ha fatto fare?); quello della coprofila con vezzosi atteggiamenti da fidanzatina e l’ultimo con una gatto in stile Garfield, a cartoni animati, che, innamorato del proprio padrone, si masturba con tecniche che non ha mai neanche pensato Friedkin in Cruising e, alla fine, riesce a far uccidere la fidanzata del protagonista, sua rivale, da un branco di bambine a una festa di compleanno.   



COME TI SPACCIO LA FAMIGLIA

Un film di Rawson Marshall Thurber. Con Jennifer Aniston, Jason Sudeikis, Emma Roberts, Nick Offerman, Kathryn Hahn. Titolo originale We're the Millers. Commedia, durata 110 min. - USA 2012. - Warner Bros Italia

Un quarantenne, semplice spacciatore di quartiere, finisce nei guai aiutando un ragazzino che abita nel suo condominio. Perde una grossa partita di droga. Il suo boss lo obbliga a oltrepassare il confine per recuperare un grosso lotto di droga. L’uomo si inventa una famiglia con una spogliarellista, il ragazzo sopracitato e una senzatetto pensando di farla franca presentandosi come, parole sue, un Ned Flanders dei Simpson con il camper. Neanche a dirlo le cose non vanno come previsto e dal classico road movie scaturiscono le occasioni di ilarità. La commedia che parrebbe dai toni molto caustici si tratta invece di un ode alla famiglia americana (come poteva essere d’altronde) dove il viaggio, più che spaziale di formazione, del protagonista lo porta inesorabilmente a redimere la sua condizione di scapolo incallito. Fin quando la storia si mantiene cattiva, come nel caso della scena del parrucchiere: veramente divertente, fa la sua parte; quando invece si copre di miele a stelle e strisce gli sbadigli diabetici traboccano. Nel complesso un ora e mezza passa piacevolmente. Meglio la prima parte. Menzione speciale per il corpo supertonico di Jennifer Aniston, ancor meglio che ai tempi di Friends.



RUSH

Un film di Ron Howard. Con Chris Hemsworth, Daniel Brühl, Olivia Wilde, Alexandra Maria Lara, Pierfrancesco Favino. Titolo originale Rush. Sportivo, durata 123 min. - USA, Gran Bretagna, Germania 2013. - 01 Distribution

E' ingiusto definire un film “sportivo” questa storia di avventura epica e di amicizia tra due uomini che rischiano la vita per il piacere romantico di farlo, perché quello è il loro scopo, la loro ragion d’essere. Una pellicola è entusiasmante, dosata magistralmente dal regista che studia una “strategia” narrativa perfetta iniziando addirittura con due voci narranti, quelle dei due protagonisti, intrecciando flashback e parti oniriche, e concludendo con solo la voce di Lauda-Brühl, senza mai essere complicato. Certi momenti, certe emozioni pure, farebbero fiero l’animo più classico del Clint Eastwood regista. Oltretutto la storia è vera, e da quella non si scappa. Il dramma c’è, perché, come viene detto all’inizio, in quegli anni, ogni stagione, morivano in media due piloti di Formula 1. L’ambizione, il duello, la caduta, la risalita, l’amicizia virile e l’altrettanto virile odio sono resi alla perfezione. Non si capiscono quasi mai le dinamiche di corsa, e questo è un bene. Il realismo ne guadagna e persino quando compare Enzo Ferrari si sente l’odore delle gomme sull’asfalto di Maranello. Chris Hemsworth si dimostra un attore straordinario. Il suo magnetismo e indiscutibile e, se non lo è già, diventerà uno dei migliori di Hollywood. L’italiano Favino sfrutta alla perfezione la sua espressività da attore porno anni settanta, perfetto nella parte di Clay Ragazzoni. Come perfetto nella parte dell’amabile odioso e Brühl che di Lauda coglie persino lo sguardo in sottecchi tipico di chi è pronto a fare strada a qualunque costo.


sabato 21 settembre 2013

HO TANTI SOGNI NEL CASSONETTO


Quella che segue è una scelta dei migliori tweet pubblicati a mia firma su Twitter durante il mese di agosto 2013. Li ho divisi per argomenti in modo da rendere più agevole la lettura, e ho disposto le categorie in ordine alfabetico. Per leggere una selezione di ciò che ho scritto durante il mese di  gennaio, cliccate  qua.  Per febbraio, il link è questo.  Per marzo, et voilà.  Per aprile, ecco.  Per maggio, bisogna andare qui.  Giugno invece è questo. Luglio, quest'altro. Sono quasi sicuro che, se lo fate, vi divertirete. Nel momento in cui scrivo, i mie followers sono 1932. Il contatto è @morenozagor .





AFORISMI

Andare a vedere una partita amichevole è come portare a cena una ragazza astemia, vegana e che sai già che non te la darà.

Alla morte non c'è rimedio. È il rimedio.

Se la proposta è ragionevole, non passerà.

"Del doman non v'è certezza". Neppure dello ieri e dell'oggi.

Gli altri hanno servi, noi amici e collaboratori.

Non si deve essere buonisti, ma buoni.

A volte anche le carezze danno fastidio.

C'è un che di liberatorio nel dirsi: "tanto non dipende da me".

Il fanatismo è una malattia contagiosa.

Se ci ferma ad ascoltare ogni critica, o a ponderare su quelle che potrebbero esserci fatte, non si va avanti.

L'unica vera distinzione dovrebbe essere tra i parassiti e chi lavora.

La domanda che più spesso resta senza risposta è: "ma chi me lo ha fatto fare?".

Il rancore avvelena chi lo cova.

Non ci sono soluzioni definitive. Di definitivo ci sono solo i problemi.

Quando non si sa che fare, conviene fingersi morti.

La normalità è l'eccezione alla norma.

La Speranza è l'ultima a morire. La Fede la prima. La Carità non è mai neppure nata.

Qualunque ideologia inciti al martirio, non è degna che si muoia per lei.

I problemi o non hanno soluzione o ne hanno molte. In tal caso il problema diventa capire quale sia quella più giusta.



AMORE

Non basta che tu sia la mia donna, bisogna che tu sia anche la mia complice.

Non servono marche da bollo per certificare un amore.

Si nasce e si muore bisognosi di coccole.

Se non si ride e si piange in due, non è amore.

Amarsi è farsi le stesse domande senza risposta.

Prima di sperare che sia per sempre, augurati che sia bello.




ANIMALI

“I fenicotteri sono rosa perché si nutrono di gamberetti". Allora se mangio la Nutella mi abbronzo.

Subisco lo stalkeraggio di una gatta che vuole coccole a tutti i costi.

Per curare l'ansia prendete un gatto. Non solo per carezzarlo con effetto anti stress ma anche per imparare da lui la sua filosofia di vita.

Non mi chiedo che razza di gatto avesse Schrodinger, ma Quanti.

Il buon Dio avrà sicuramente avuto le sue ragioni nel creare gli scarafaggi, ma mi sfuggono. Grazie, eh, comunque.

Ho capito la ragione per cui sono stati creati gli scarafaggi: dare il nome ai Beatles. Geniale.




DIO

Dio è un pittore contemporaneo. Dei suoi disegni nessuno capisce il senso.

Mi sentirei bugiardo se recitassi il "Credo". Al massimo potrei arrivare al "può darsi".

Radio Maria è l'unica emittente che si prende dappertutto, anche fra le più impervie montagne. È sicuramente un miracolo.

Il modo migliore per perdere la fede è leggere i messaggi di Medjugorje.

Non mi è chiara la funzione e l'utilità degli angeli custodi.

Speriamo che con le donne, cui ha voluto affibbiare il cilicio del ciclo, nell'aldilà Dio si scusi.

Quando prego mi sembra di sentire una voce registrata che dice: siamo momentaneamente assenti, lasciate un messaggio dopo il beep.

Ma se ognuno pregasse il suo dio a casina propria senza volerlo imporre agli altri, non staremmo tutti meglio?

Se le cose belle dimostrano l'esistenza di Dio, quelle brutte che dimostrano?

Questa convinzione di moda che chiedendo all'Universo si viene accontentati è smentita da tutte le volte che cerco un parcheggio.

Dio ci ha creati, gli siamo venuti male, ed è passato ad altro.

Dio si nasconde per paura degli avvocati della causa collettiva per danni che potrebbe intentargli l'umanità.




DOMANDE

Ma la maglia rosa al Giro la danno al ciclista che si depila meglio?

Ma una scrittrice che ha la seconda può pubblicare per Laterza?

Ma se la Smorfia funzionasse, i napoletani non dovrebbero essere tutti ricchi?

Ma a ordinare un Negroni si passa per razzisti?

Ma le "Tribute Band" sono organizzate da Equitalia?

Ma il motto dei pacifisti svizzeri è "mettete dei fiori nei vostri cantoni"?

Ma "La famiglia" è un film dell'orrore?

Ma Gatto Panceri è la risposta italiana a Cat Stevens?

Ma quando uno ha unito con la biro i puntini numerati e a visto che cosa appare, che se ne fa?

Ma che razza di tette hanno le donne di Ottawa?

Ma se ci fosse un allenatore donna, la chiamerebbero sempre "mister"?

Ma quando ci sono le notizie sul doping e sulle partite vendute, il giornale cambia nome in "Gazzetta dello Sporc"?

Ma se uno viene travolto da una macchina, che poi si da alla fuga, mentre cammina per le strade di Cuba, sono stati i Pirati dei Caraibi?

Ma se credo di aver sempre torto, ho ragione?

Ma nel Qatar hanno tutti il rantolo alla gola?

Ma gli arabi fanno le parole "crociate"?

Ma la masturbazione porta alla cecità solo gli uomini o anche le donne?

Ma anche la donna delle nevi è abominevole, o una botta gliela si può dare?

Ma che una versione è di Diodoro Siculo si capisce dalla presenza di ripetute esclamazioni "mentula!" nel testo?

Ma Ficarazzi, in Sicilia, perché si chiama così?

Ma un appuntamento in un ristorante vegano con una ragazza che non si conosce è un appuntamento al bio?

Ma chiamarlo "casco" non è un cattivo auspicio?

Ma le scarpe coi tacchi le vendono all'Esser lunga?

Ma quando Celentano ha voglia di peccare tradendo la moglie, il suo angelo custode gli dice: "memento Mori"?

Ma il protettore del Quirinale è San Dropertini?

Ma lo sponsor del fantacalcio è la Fanta?

Ma perché una volta si sorrideva :-) e ora si sorride :) ?

Ma chi dice di essere bella dentro lo fa per invitarci a entrare?

Ma perché gli ambulanti fra gli ombrelloni se sono uomini sono bei fusti bellocci, e sono donne sembrano tutte la Mamie di Via Col Vento?

Ma gli abitanti di Ostia fanno la Comunione tutti i giorni?

Ma sulle sue Stanze il Poliziano avrà pagato l'IMU?

Ma i pizzaioli islamici che lavorano da noi la fanno la pizza "maialona"?




DONNE

Utero è l'anagramma di "ruote". Per questo le donne hanno il ciclo.

Voglio una donna che mi legga accanto.

Inutile negarlo: le donne più interessanti sono quelle che danno l'impressione di darla almeno ogni tanto.

Chissà com'è andata che un Homo Sapiens abbia sedotto una donna di Neandertal.

Ragazze, ultimi giorni per mostrare i décolleté prima della chiusura invernale. Esagerate.

Chiamare una donna Chiara è incongruente come chiamare un uomo Fedele.

Chissà se le donne in spiaggia mi valutano con lo stesso metro critico con cui io valuto loro.

I discorsi delle donne sono come i giochi dei puntini numerati da collegare fra loro con la biro per scoprire che cosa apparirà.

La prima cosa che mi viene in mente su come mettere a frutto l'esperienza dell'età tornando indietro nel tempo, è con le ragazze.




ENIGMISTICA

Anagramma sull'etere mariano: “noo, lì c'è Radio Maria, / e io m'adiro con l'aria”.

"Teramo" è l'anagramma di "a morte". Ma ci si mangiano certi spaghetti alla chitarra...

Oggi liggo. Sarebbe "leggo", ma così è un palindromo.

Al postino di Positano manca una A per essere l'uomo giusto nel posto giusto.

"L'oppio" è l'anagramma di "popoli".

La santa di oggi è Rosa da Lima. Che se si scrivesse Ròsa da lima sarebbe un bel gioco di parole.

Il tuo no è un tuono.

Le parole crociate vanno risolte da soli. 

Parenti serpenti: "pitone" è l'anagramma di "nipote".




FELICITA’

Quando mi cremeranno, troveranno fra la cenere la felicità che era dentro di me e che non riuscivo a trovare io.

Chi è felice non gioca al Superenalotto.

Eravamo più felici quando ci facevamo gli orecchini con le coppie di ciliegie.

Ci dev'essere uno che la notte di San Lorenzo desidera che non si avverino i desideri degli altri, e viene regolarmente esaudito.

Saresti felice se potessi essere come vuoi essere, ma se tutti lo fossimo addio società.




FIGLI E FAMIGLIA


Mi dimetto da padre, da figlio, da fratello, da zio e da nipote.

Per non far strillare il marmocchio, i vicini lo tengono buono cantandogli le filastrocche. La pezza è peggio del buco.

Cercano tutti di convincerci che la famiglia è il fondamento della società e va difesa perché l'istinto naturale è fuggirne a gambe levate.

Vorrei chiudere per ferie anche i rapporti sociali, famigliari compresi.

I supereroi sono tutti orfani perché se avessero i genitori questi gli direbbero "stai attento" e "copriti bene che prendi freddo mentre voli".

Alcuni figli sono pezzi "e core" e alcuni pezzi di qualcos'altro.

Voi che andate in brodo di giuggiole davanti alle recite dell'asilo, lo sapete vero che i deliziosi pargoli diventeranno delle carogne da grandi?

Ogni incontro con i miei genitori mi crea ansia prima, durante e dopo, anche quando va tutto bene.



GIUSTIZIA

Ce ne saranno di cose più urgenti da fare che arrestare chi si coltiva marjuana in guardino?

La magistratura deve essere libera, indipendente e senza condizionamenti dalla politica, ma anche la politica dalla magistratura: non devono essere i magistrati a dettare le leggi.

Strani i forcaioli con gli imputati e i detenuti italiani, ma garantisti con quelli nelle prigioni americane.

Non si dovrebbe cercare un colpevole, ma il colpevole.

Diffido delle indagini dove c'è un "unico indagato".

L'inchiesta su Yara ha portato comunque a grandi risultati: scoperti diecimila figli illegittimi.

Sto cercando di stabilire se si perdono più followers a fare battute sul sesso o a manifestare elementari idee garantiste.

L'unica "corrente" che dovrebbe avere la Magistratura è l'applicazione silenziosa della Legge.

Se si guardasse la realtà senza paraocchi, tra giudici, avvocati e imputati non c'è mai la differenza di cui ci si illude.




GUERRA E PACE

Sto guardando RAI Storia in sottofondo, da ore, e mi sembra che sia tutto un susseguirsi di bombardamenti e di sfollati.

Io non sono favorevole alla pace. Sono contrario alla guerra.

La guerra mondiale fatela voi.

Tutti a invocare la rivolta, ma quando poi la minacciano gli altri è sedizione.

Sono favorevole all'uso dei carrarmati. Perugina.

La situazione è siria.

Conosco gente che fa la marcia per la pace Perugia-Assisi e poi fa la guerra ai vicini di casa,




ITALIA

La terra d'origine la portiamo con noi perché è con quella che siamo stati impastati.

Siamo veramente un Paese da osteria.

Tremo all'idea che tra un po' si comincerà a discutere sul conduttore del prossimo Sanremo.

L'italianità non esiste.

Sono secoli che ci dividiamo in guelfi e ghibellini, viviamo sulle barricate e fuciliamo i disertori e i disfattisti. 

La soluzione è diventare un cantone della Svizzera.

Sono per l'annessione dell'Italia a San Marino.

Ammiro coloro che amano la Patria. Io però fatico a identificarne una.

Ma come facevamo, io e la mia famiglia, a viaggiare in quattro in una Cinquecento, negli anni Sessanta?

Siamo l'unico Paese che non è neppure d'accordo su chi siano gli eroi nazionali.

Sogniamo un Paese giusto e abbiamo un Paese guasto.




LAVORO

Un lavoro bellissimo e richiesto: l'accompagnatore di disabili mentali. Ne conosco alcuni che sono angeli.

Ma come si saranno riciclati quelli che anni fa facevano i venditori di enciclopedie porta a porta?

Ho difficoltà a spiegare e definire che lavoro faccio. Perciò di solito rispondo "impiegato" che va bene sempre ed evita domande.



LIBRI E FUMETTI

Giovanni Pascoli è un contemporaneo, da tutti i punti di vista.

Sono entrato nella fase della vita in cui scelgo una edizione di un classico invece di un'altra non per il prezzo ma per i caratteri grandi.

Non basta leggere le poesie, bisogna vedere la poesia.

È scandaloso che cercando su Google Immagini una foto di Mauro Boselli, escano fuori a decine e decine quelle di un calciatore.

Non sono i classici i libri da consigliare a chi non legge.

La soddisfazione di chiudere l'ultima vignetta di un albo con Tonka che dice: "Questa volta Zagor è spacciato!", e poi "continua...".

La fortuna di aver avuto in casa, da bambini, i Quindici.

Gli unici libri che potranno essere sostituiti dagli ebook sono le enciclopedie.

Per non parlare di quelli che ostentano libri ancora incellophanati.

Diffido di quelli che hanno in casa soltanto i soliti scontati classici. È evidente che li tengono come soprammobili e non li hanno letti.

Cento anni dalla "Recherche" e io non l'ho ancora letta perché ho perso il mio tempo con i fumetti.

Io Piperita Patty me la farei, Lucy no.

Leggendo 100 libri l'anno un uomo può leggerne al massimo 7000 in una vita media. Sto calcolando quanti me ne restano.

Cinquecento anni dal "Principe" di Machiavelli e i nostri politici o non l'hanno letto o l'hanno capito male.

Risparmio sugli aperitivi, non sui libri.




MAL DI VIVERE

Contro il cuore pesante non ci sono diete.

Troppe volte mi è successo di ripetere come un mantra "io non sono qui, io non sono qui".

Sono nato sul pianeta sbagliato, non ci sono dubbi.

Mento spudoratamente tutti i giorni, quando mi chiedono "come va?" e rispondo "tutto bene, grazie".

Costruisco argini contro il mondo ansiogeno e così imprigiono con me l'ansia che ho dentro.



MATRIMONIO

Si divorzia dalla moglie, non dai figli.

Si divorzia sempre meno perché costa troppo. Basterebbe non sposarsi.

Se anche i matrimoni si ricuciono, si vede il rammendo.

Le mogli dei personaggi famosi che senza aver fatto nulla con il proprio cervello divorziano e si beccano alimenti milionari, mi disgustano.



ME STESSO

Se non ci fossero quelli di "Chi l'ha visto" a rompere i coglioni, cercherei anch'io di scomparire senza lasciare traccia.

Ho perso quattro chili, guai a chi me li riporta.

A me, ormai, è successo tutto.

Me, i sondaggisti non mi chiamano mai.

I turbanti mi turbano.

Sono insuperabile nel farmi superare.

Non rivedo mai le mie convinzioni, perché non ne ho.

Sono un uomo diverso dagli altri. Non leggo la Gazzetta dello Sport.

Sono un autore in cerca di sei personaggi.

Ho tanti sogni nel cassonetto.

Non sono un maschio alfa. Sono un maschio pi greco.

Non è soltanto che sono fatto così. È che non posso non esserlo.

Comunico con il codice Forse.

Sono così complicato che il mio DNA è più lungo della media.

Non ho mai avuto la minima voglia di risolvere il Cubo di Rubik.

In caso di disordini io ho l'alibi. Non c'ero perché sono della Vergine.

"Mi piaci perché non sei come gli altri". Non mi va essere definito per negazione. Sono gli altri a non essere come me.

Non so pensare a cose più inutili e noiose delle chat.

Ho le ghiandole surreali.

Per fortuna, io non ho mai pensato che la mia generazione fosse preparata a un mondo nuovo e a una speranza appena nata.

Quando suona il telefono, ormai, non mi chiedo più, curioso, "chi sarà?", ma "che vorranno da me?".

Io non sono buono, é che mi disegnano così.

Tutto è fatto di quark tenuti insieme dai gluoni. Io mi sto scollando.

Il problema non è che non mi accettano gli altri, ma che non mi accetto io.

Non c'erano film che potessero rivaleggiare con quelli di Bud Spencer e Terence Hill, quando avevo 10 anni e spendevo la paghetta al cinema.

Non so se i miei antenati sarebbero fieri di me, ma mi importa di più dei pronipoti.



MONDO

E pensare che ci sono posti del mondo dove con mille euro al mese si è ricchi.

Anziché a re, combattenti e politici, nelle piazze vedrei bene dei monumenti dedicati a Stanlio e Ollio, Totò e Charlie Chaplin.

"Egitto: 1.800 Fratelli arrestati". La mamma dei Fratelli Musulmani è sempre incinta.

Prima di andare in un paese arabo, mi faccio un gito in tutti quelli buddisti, induisti, scintoisti, animisti e la casa del mago Otelma.

Sconvolge la notizia del dittatore nordcoreano Kim Jong-un che ha fatto fucilare la fidanzata per un video hard. Teniamoci cara la libertà

L'onu va scritto minuscolo.

La Farnesina sconsiglia i viaggi al Cairo e dice che se provate a guidare a fari spenti nella notte potete chiamarle, se volete, emozioni.

Sto dalla parte delle Sorelle Musulmane.

La legge dell'offerta e della domanda regola il mondo più del Decalogo.

Non ho niente contro la merce cinese, a patto che gli operai non siano sfruttati, i materiali non siano tossici, le tasse vengano pagate.



MORALISMO

L'oscenità è sempre negli occhi di chi guarda e, soprattutto, di chi pretende di giudicare.

Oggi "Lolita" non troverebbe un editore risposto a rischiare.

Mi vergognerei se dicessi a qualcun altro che dovrebbe vergognarsi.




MUSICA

Ma la musica non commerciale la regalano?

Quant'è brava Grazia Di Michele! Prima che lo chiediate: no, non ha partecipato a nessun talent.

Credevo che Mina non avesse un domicilio fisso, avendo sempre sentito dire "mina vagante".

Dopo la separazione tra Al Bano e Romina Power, non mi meraviglia più niente.

Faccio coming out. Non posso più tacere. A me Edith Piaf più che cantare sembra fare i gargarismi.

Tutti cantano "Imagine" di John Lennon ma pochi si rendono conto della sua carica rivoluzionaria che, personalmente, sottoscriverei




PAROLE

"Anulare" suona come una parolaccia.

Nessuno che sia nato prima del 1980 dovrebbe scrivere "xké" o "cmq".

Il verbo avere è più ausiliario del verbo essere.

Ho appena letto: "qsta a cg ki ti vuole (snz ke io ti voglia, sia chiaro).” Meno male doveva essere chiaro.

Mi incuriosisce l'etimo dell'espressione "pussa via".

Che bel verbo libidinoso, "centellinare"




POLITICA

Il bello dei cattivi governi è che meno fanno meglio è.

Quando i politici dicono che bisogna ridurre le spese non intendono gli sprechi ma i servizi essenziali.

Ma ci sono ancora i no global o è passata la moda come per le bandiere della pace?

Alle manifestazioni dei nostri partecipano sempre milioni di persone, a quelle degli altri, quattro gatti.

Perché dovrebbe costituire un difetto, a priori, l'essere borghese?

Invece che nominare senatori a vita degli scienziati, si poteva destinare alla ricerca scientifica il loro stipendio buttato via.

I preti che parlano di politica fanno cadere le braccia, qualunque opinione esprimano non possono più essere pastori di tutto il gregge

Quando un politico promette di tagliare le auto blu pensa di sostituirle con altre più costose, ma azzurre.

Non capirò mai la voglia di chiunque di fare il ministro di qualcosa.

Se io non ti incoraggio in alcun modo, perché tu devi venirmi a fare comizi pro o contro quello schieramento politico?

L'avvento di Putin ha di buono che gli spettatori di sinistra hanno smesso di tifare per Ivan Drago.

Il brutto della politica è che si basa sulle barricate fra nemici, invece che sulla collaborazione per trovare soluzioni ai problemi comuni.

Gli invasati della politica rompono i coglioni costantemente a quelli che non gliene frega niente.

La politica in Italia non è un dibattuto di idee ma uno scontro fra preconcetti.



SCUOLA

Per quanto abbiamo patito e temuto o maledetto gli insegnanti, tutti vorremmo tornare ai tempi della scuola tra i nostri compagni di classe.

C'è chi si laurea nella Facoltà di Non Rispondere.



SESSO

Mi danno i brividi i brividi di lei.

Il problema non è che siano reato gli atti osceni in luogo pubblico, ma stabilire cos'è osceno e qual è il luogo pubblico.

In amore è come nei film western. Prima del duello bisogna mettere il dito sul grilletto.

Anche quello virtuale è sesso.

L'erezione mattutina quotidiana è il modo inventato da Dio per ricordare a noi maschietti il nostro dovere primario.

Gli intenditori lo sanno che il sessantanove distrae e non soddisfa.

Vista quanto la pratica è unanimemente apprezzata, perché prenderlo in quel posto dovrebbe essere la metafora di una brutta esperienza?

Se non sei tu a farle lo shaving non è amore.

I piedi nudi che si strusciano sotto le lenzuola stanno facendo sesso.

Se la media è di 111 rapporti sessuali in un anno, sto calcolando di quanto devo accelerare.

Non dovreste darla agli uomini che non conoscono la differenza fra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo.

Meglio il sesso virtuale di quello virtuoso.

Potrei essere definito "dilf"?

Parlare abbracciati dopo aver fatto l'amore è continuare a farlo.

Non dovreste darla a chi pronuncia "passi" la parola inglese "pussy"

Almeno un padrone, noi maschietti, ce lo abbiamo tutti. E comanda lui, non c'è niente da fare.




SOLITUDINE

Il vantaggio di essere un tipo solitario è non c'è rischio che mi macchi di uno stupro di gruppo.

Si muore soli scendendo alla nostra stazione e lasciando nello scompartimento i casuali compagni di viaggio che ci si erano seduti accanto.

Cerco una solitudine che faccia compagnia alla mia.




STATO

Lo Stato non dovrebbe dare l'impressione di voler comandare in casa nostra.

Ma chi è convinto che la costituzione non vada cambiata, ritiene davvero che funzioni?

Gli sprechi statali sono quelle cose per cui se io devo comprare qualcosa lo pago tot, ma se lo compra lo Stato costa il doppio.

Ma, volendo, uno si può dimettere da cittadino?

Dovrebbero assumere un consulente che spieghi al Governo come eliminare le troppe consulenze.

Lo Stato è come un bambino. Più soldi gli dai, più ne spreca.




UMORISMO

Alle terme di Saturnia non riesco a togliermi dalla testa che il cattivo odore dell'acqua dipenda dalle flatulenze dei bagnanti.

Se il Piave sfociasse nel Mar di Marmora, avrebbe marmorato.

Compro "Guida ai bordelli di Milano". Delusione. È un saggio storico sulle case chiuse del passato.

O tempora, o mores! Non si vede più un topless neppure a cercarlo con il lanternino.

"Sono andato in Sicilia a Noto". "Perché, non c'era il traghetto?"

L'Homo Sapiens che per primo si accoppiò con una donna di Neandertal fu il progenitore di tutti i morti di figa.

Il frate campanaro ha un dente d'oro. Il Martino ha l'oro in bocca.

A ciclo arrivato, il fidanzato ansioso indica la luna con il dito. Medio.


Chi si chiama Gustavo ha un che di imperfetto.

Il mio telefonino fa di tutto, ma non trovo dove si accende per asciugarsi i capelli. Eppure si chiama I-phon.

Gli sforzi bellici sono bruttici.

Per limitare i danni delle doppie punte ci vogliono dei bravi terzini.

Gli esagerati andrebbero tutti fucilati.

La versione porno di Pippi Calzelunghe mi intrigherebbe parecchio. Redhead, panties and socks, teens e un cavallo.

Certo che Mordecai è un nome da cani.

Dopo il mistero del perché Maometto sia interessato alla montagna, c'è quello del perché una volpe debba essere attirata dall'uva.

Le montagne svizzere sono belle da vedere anche di notte, attorno a Lucerna.

Albergo di montagna. Elenco delle manifestazioni nei paesi vicini. Sagra della patata con degustazione. Ci andrò senza farmi illusioni.

Fra i misteri insondabili che la scienza deve ancora spiegare c'è il successo di McDonald's.

Berthold Brecht commise un grosso errore a sedersi dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati.

Per abolire l'IMU basterebbe espropriare gli alimenti a Veronica Lario.

Santa Chiara, protettrice della televisione, dev'essere sepolta in una cripta.

Santa Maria Assunta: in tempi di crisi è rimasta una delle poche a non essere stata licenziata.

Fossi la luna, mi sentirei osservato.

Ho visto le stelle marine dopo aver battuto un piede in una spigola.

Povere figlie di Catone il Censore che non potevano uscire scollate e in minigonna.

Tra i buddisti gli assassini sono pochissimi. Tanto le vittime si reincarnano.

L'estrema soluzione per perdere peso è trasferirsi sulla Luna.

La nota pornodiva si convertì e per espiare volle contribuire all'erezione di una cappella.

Il condottiero romano aveva la vittoria in tasca, ma la sprecò negli ultimi minuti. Fu chiamato Sciupone l'Africano.

Sapevo che quello stagno era in mezzo ai quei campi di grano, ormai tagliati. Ma non lo trovavo. Era come cercare un lago in un pagliaio.

Quando l'uomo eschimese dice "viva la foca", la donna eschimese non ride.

Gli uomini ci hanno messo secoli a inventare il caffè perché prima non erano abbastanza svegli.





VACANZE

I 15 giorni prima delle ferie sono così stressanti che le ferie servono solo per riprendersi da quelli, quindi poi è come non averle fatte.

Come souvenir dalle vacanze in montagna ho riportato quindici chili di patate locali. Saranno più apprezzate dei soprammobili.

Non faccio vacanze nei villaggi turistici perché mi spaventa la presenza degli animatori.

Un bel gioco da fare al villaggio turistico sarebbe, in effetti, la caccia agli animatori e l'impalamento dei medesimi una volta trovati.

Le vacanze ideali si fanno da soli, o in due se l'altra persona sta zitta.

Se porti in bambino in spiaggia, lo porti in un posto bello. Allora perché qua attorno piangono tutti come se li stessero spellando vivi?

Osservando la gente in costume al mare, balza all'occhio come il grasso andrebbe redistribuito meglio. A chi troppo, a chi troppo poco.

Perché negli alberghi delle località di villeggiatura la colazione è servita sempre e solo prima delle dieci?




VITA

Il difficile non è vivere, è restare vivi.

Se dessero da leggere il foglio degli effetti collaterali della vita prima di nascere, sulla Terra troverebbero parcheggio più facilmente.

Prima di ricordarti che devi morire, ricordati che devi vivere.

Vivere è faticoso. Alla fine si muore di stanchezza.

Vivere è come fare castelli di sabbia: tanta fatica sprecata.

Faccio a botte con la vita , ma ha cominciato prima lei.

L'infanzia è l'unica fase della vita che valga davvero a pena vivere. Il resto ne è nostalgico ricordo.


sabato 14 settembre 2013

NOI, ZAGOR



Mentre scrivo, è già in corso Prato Comics 2013, seconda edizione di una rinnovata manifestazione che raccoglie idealmente il testimone di quella che fu, in anni passati, il grande Convegno del Fumetto e del Fantastico, kermesse pratese a cui io, personalmente, devo moltissimo (come ho più volte raccontato parlando dei miei primi passi nel mondo degli autori degli eroi di carta e del “criticism” che lo riguarda). Al timone dell’evento c’è sempre l’infaticabile Stefano Bartolomei, il quale ha allestito, fra le altre cose, una mostra dedicata a Walter Venturi, vale a dire il disegnatore del primo Zagor Color, “I fantasmi del capitano Fishleg”, uscito in edicola durante l’estate. Sono esposti numerose tavole originali di questo albo, scritto a quattro mani da me e da Jacopo Rauch, più alcune anteprime dell’imminente romanzo a fumetti “Il grande Belzoni”, che Walter ha realizzato tutto da solo (e che a mio avviso è un grande lavoro). Domenica 15 settembre Venturi, il sottoscritto e Rauch parleremo in pubblico di tutto ciò partecipando a un incontro previsto per le ore 15 nell’Officina Giovani in Piazza Macelli a Prato. Questo a testimonianza di come Zagor sia ancora sulla breccia e susciti interesse in ogni dove.



Con ogni probabilità, a Prato sarà dei nostri anche Riccardo Jacopino, il regista del film “Noi, Zagor”, che sta per giungere sugli schermi cinematografici, essendo egli pratese. Si tratta di un documentario distribuito in oltre cento sale cinematografiche di tutta Italia, dopo due anni di lavorazione. Di “Noi, Zagor” il regista Riccardo Jacopino aveva presentato alcuni spezzoni già in occasione di Lucca Comics & Games dello scorso autunno. Si tratta di un entusiasmante viaggio “dietro le quinte”, in mezzo agli autori e ai loro collaboratori, fra le scrivanie e i tavoli da disegno di chi lavoro quotidianamente, da oltre cinquant’anni, alla realizzazione delle storie dello Spirito con la Scure. Ma è anche un reportage su tutto l’universo di emozioni che anima il pubblico zagoriano, soprattutto quello della folta schiera di appassionati che popola i raduni dei fan così come gli incontri durante le fiere del fumetto, ma anche quello che colleziona gli albi e va a caccia dei numeri più rari. Zagor non è soltanto un fumetto, è un universo: Jacopino lo descrive come mai nessun altro prima, dopo aver seguito per mesi, con la sua cinepresa e i suoi microfoni, comics convention in Italia e all’estero, filmato sceneggiatori e disegnatori nelle loro case, realizzato decine di interviste, tra cui quella, fondamentale, a Gallieno Ferri, il creatore grafico del personaggio. Il tutto, confezionato in 70 minuti di film il cui titolo, “Noi, Zagor”, è davvero il più efficace possibile. Le sale saranno distribuite in tutta Italia, ma l’elenco esatto con gli orari delle proiezioni verrà reso noto una decina di giorni prima dell’evento e lo potrete consultare visitando il sito della nostra Casa editrice o quello di Microcinema, che distribuisce l’opera, all’indirizzo www.microcinema.eu. Dopo il passaggio al cinema, il documentario uscirà anche in DVD, anche se ci vorranno alcuni mesi di pazienza, ma nel frattempo, molto probabilmente, sarà possibile vederlo in TV.

A dispetto di tutti questi eventi (e dei tantissimi altri, del recente passato, del presente e del prossimo futuro), c’è anche, fra i lettori, chi ritiene di doversi lamentare della mia gestione del personaggio. L'ultima lettera giunta in redazione, inviata di certo da un genio della critica fumettistica, sostiene, con una notevole (e ingiustificata) dose di acrimonia, che é ora di finirla di ripetere che Zagor è un personaggio trasversale ai generi. Zagor, per lui, è e deve essere un western. Argomento dimostrativo: "se no, contaminatelo con i fumetti gay e fate vedere Zagor e Cico che si sposano". Ora, é ovvio che la contaminazione tra i generi deve essere condotta sull'esempio fornito da Nolitta, che ha escluso l'omosessualità di Zagor facendolo vivere alcune storie d'amore con delle fanciulle. Noi cerchiamo di mantenerci lungo la linea tracciata e tradiremmo le indicazioni di Sergio se trasformassimo Zagor in un western. Il western è soltanto uno dei generi possibili. Però, certi talebani non lo capiscono e si tratta di una minoranza molto rumorosa e astiosa. Ma anche, duole dirlo, del tutto travisante la realtà dei fatti. In ogni caso Nolitta per primo, dopo aver dato magnifiche lezioni su come si attinge dalla pozza dei miti per far sognare i lettori con storie di mostri e di magia, ha anche voluto costruire un personaggio in grado di adeguarsi ai tempi, cosa che cerchiamo di continuare a fare, con il risultato di essere ancora sulla breccia e al centro dell'attenzione, variando continuamente il nostro menù. I lettori non sanno mai che tipo di storia aspettarsi da quella successiva. E invece c'è chi vorrebbe sempre gli indiani, i soldati, i trafficanti di armi e i mercanti di whisky.  

Con la stessa malevolenza, l’interlocutore si chiede perché nella rubrica “I tamburi di Darkwood” io non risponda alle lettere dei lettori e dedichi quello spazio a dare notizie che riguardano gli eventi che si succedono attorno allo Spirito con la Scure. Le ipotesi che vengono fatte sono due: una, che non mi scriva nessuno; due, che io non voglia dibattere con il pubblico. Mio caro detrattore, se le seguisse o questo spazio, o Facebook, o Twitter, o i forum, o i siti di fumetti (compreso quello, facile da raggiungere, della Bonelli), o le mille manifestazioni a cui partecipo, saprebbe che sono uno degli autori che più interagisce con il pubblico. Al punto da uscire a pranzo una volta a settimana con i lettori che vengono a farmi visita in redazione, suscitando per questo persino l’ironia dei miei capi e dei miei colleghi. Vado a tutti i raduni, rispondo a tutte le mail che posso, scrivo lettere tutti i giorni a decine di persone. Lettere che, peraltro, arrivano numerose. Come si possa dire che io non intendo rispondere agli interlocutori, è un mistero. Circa le caratteristiche della rubrica nella quarta pagina di Zagor, mi chiedo se per lei sia un male che tutti i mesi ci siano così tanti eventi zagoriani da non lasciar spazio alle sue lettere. Forse lei vorrebbe che di Zagor non si parlasse? Vorrebbe che non ci fossero incontri e dibattiti? Che non uscissero libri e riviste che parlano di noi? Vorrebbe che non venissero date notizie agli altri lettori a cui magari interessano? Se è questo che  vuole, mi sembra una richiesta irragionevole che non mi sento si accogliere. Quando c’è lo spazio (ed è successo anche di recente) le missive dei lettori vengono pubblicate. Le faccio notare però che nell’intestazione della rubrica non c’è scritto “La posta” o “L’angolo delle lettere”, e che anche su altre testate, come Tex, Martin Mystere o Dylan Dog l’editoriale che precede la storia non è dedicato, abitualmente, all’ “a domanda rispondo”. Perché soltanto l’editoriale di Zagor dovrebbe suscitare scandalo? Fermo restando che a chiunque scriva in redazione io rispondo personalmente a casa: non è forse, questo, un segno di attenzione e di rispetto ancora maggiore? Mi sappia dire.