lunedì 21 settembre 2015

RESURREZIONE!



E’ in edicola da qualche settimana “Resurrezione!”, l’albo di Zagor n° 602 (Zenith 653) datato settembre 2015. I testi sono miei,  la copertina di Gallieno Ferri.  All'interno, Ferri  cede il testimone del racconto, a partire da pagina 61, a Gianni Sedioli (matite) e a Marco Verni (chine).
La divisione del racconto in due tranche si è resa necessaria perché Ferri da solo, già impegnato nella realizzazione del n° 600 (“Il giorno dell’invasione”, scritto da Jacopo Rauch) non avrebbe potuto illustrare un’avventura tanto lunga. Lo stacco avviene comunque in un momento topico dell’albo, rendendo chiaro  come Gallieno si sia occupato di un articolato prologo e la coppia Sedioli/Verni riporta invece sulla scena quel professor Hellingen del cui ritorno, tanto si è parlato.

L'ultima tavola di Ferri, quella con Zagor a cavallo che galoppa verso il lettore, è un capolavoro realizzato da un vero e proprio Maestro di 86 anni, l'ultimo dei grandi disegnatori popolari del fumetto italiano.

Sedioli e Verni, quando uniscono le forze, aggiungono ogni valore al lavoro dell'altro e il risultato è superiore  alla semplice somma dei due.Le loro tavole in cui si mostra la resurrezione di Hellingen (i cui retroscena verranno spiegati nell'albo successivo, "Nei sotterranei di Altrove") sono da antologia. E c'è la bellissima pagina 67 che potrebbe essere un poster, peraltro rappresentando una novità assoluta nell'ambito della saga zagoriana, in cui mai si era vista una impaginazione simile.

Nell'albo di novembre, "Mad Doctor" verrà svelato il nome di battesimo di Hellingen e si racconterà che cosa si cela nel suo passato, con una ricostruzione dei perché e dei percome precedenti alla sua prima apparizioni sull'isola della paura (là dove stava sperimentando il gigantesco Titan).

Direi che non sia il caso di rivelare niente di più e rimandare ogni commento allo sviluppo dell'avventura, di cui sento molto la responsabilità. Se volete, però, potremo parlarne a voce nei tanti appuntamenti che mi aspettano e ci aspettano, dato che nei prossimi due mesi mi capiterà spessissimo di partecipare a incontri con il pubblico: tra il 23 e il 28 settembre sarò a Belgrado (Serbia), poi a Fornaci di Barga (LU) il 1° ottobre (sala congressi Il Bugno), il 3 e il 4 ottobre a Roma (Romics), il 6 sera a Senago (MI), il 9 e il 10 a Cosenza, il 15 a Milano presso la libreria Les Mots,  il 23 di nuovo a Senago, il 24 e il 25 al raduno degli zagoriani a Gavinana (PT), tra il 28 e il 1° novembre a Lucca per Lucca Comics, il 10 novembre a Zagabria (Croazia). Spero di vedervi numerosi!

lunedì 7 settembre 2015

OGGI, VENTICINQUE ANNI FA


Venticinque anni fa esatti usciva in edicola il n° 7 della rivista "Mostri" edita dalla ACME di Roma, datato settembre 1990. All'interno, fra le altre storie a fumetti, ce n'era una intitolata "Amore filiale", dodici tavole in bianco e nero sceneggiate da un certo, all'epoca quasi sconosciuto, Moreno Burattini e illustrata da un giovane Stefano Andreucci (destinato a un glorioso futuro). Era il mio primo racconto pagato da un editore e pubblicato a mia firma su una testata distribuita in tutta Italia. Calcolo da quello l'inizio della mia attività come professionista e dunque festeggio adesso i miei primi venticinque anni di carriera. In quel settembre avevo già cominciato a scrivere il mio primo Zagor, che però sarebbe uscito soltanto nel maggio successivo.

Lo stesso albo è esposto come un raro cimelio, proprio in questi giorni, nella teca che vedete qui sotto, in basso a sinistra. La foto è stata scattata da Marco Corbetta il 25 luglio 2015, giorno dell'inaugurazione della mostra "Da Gavinana a Darkwood: la vita a fumetti di Moreno Burattini", e che ripercorre cinque lustri di lavoro del sottoscritto nel mondo del fumetto, del teatro, della satira e dell'editoria in genere. L'esposizione, allestita in modo impeccabile dall'Ufficio Cultura della Provincia di Pistoia sui tre piani di un suggestivo palazzo storico, resterà aperta fino al 30 novembre a Gavinana (PT), il mio paese natale. Del resto, ve ne ho già parlato.


Preferisco non pensare alle tante cose che ho fatto, professionalmente, negli ultimi venticinque anni, e  concentrarmi sui tanti progetti che mi restano da realizzare nei prossimi, prima di godermi la meritata pensione. Ho idee che mi tendono agguati e mi saltano addosso all'improvviso, poi è difficile togliersele di dosso. Questo 2015 è stato, e sarà, dal punto di vista della mia presenza in edicola e in libreria, particolarmente fecondo: in particolare, la raccolta di aforismi "Utili Sputi di Riflessione" (edita da Allagalla) mi sta dando molte soddisfazioni e la consiglio a chi voglia festeggiare con me il quarto di secolo di lavoro. Ma anche nei prossimi mesi saranno ben tre i nuovi libri che mi riguardano che si preparano a uscire e per il 2016 si preparano fuochi d'artificio. Tuttavia, per chi volesse scorrere l'elenco delle mie storie a fumetti uscite a mia firma dal 1990 a oggi, può consultare questo illustrissimo elenco.

Per concludere, a beneficio degli interessati, ecco la sceneggiatura completa di "Amore filiale". Scusate l'acerbità dello stile, frutto della mia inesperienza dell'epoca. 


AMORE FILIALE
Soggetto e sceneggiatura 
di Moreno Burattini


TAVOLA 1

Inserire titolo e credits non in alto ma a metà pagina o dove sia possibile, in presenza di un riquadro vuoto tra una vignetta e l'altra.


Vignetta 1

Campo corto.
Figura intera frontale di un giovane abbigliato alla maniera di un nobile medievale che si avvicina a cavallo verso il lettore. Sullo sfondo, una foresta.


Vignetta 2

Piano medio.
Mezzobusto di profilo del giovane che avanza verso destra. La sua espressione è cupa e decisa. Il cavallo è fuori campo sotto di lui.


Vignetta 3

Campo medio.
E' la vignetta più grande della tavola, possibilmente una intera striscia. Sulla sinistra, inquadrato di tre quarti dal dietro, il nobile a cavallo è giunto in prossimità di una caverna che si scorge sulla destra. Dall'antro si leva una folata di fumo, segno evidente che lì dentro abita qual- cuno. Vicino all'ingresso della grotta c'è un grosso mastino legato ad una catena e trattenuto da un collare borchiato.


Vignetta 4

Piano americano.
Il giovane scende da cavallo guardando serio verso l'ingresso della caverna.


Vignetta 5

Campo medio/corto.
In primo piano il mastino legato alla catena. Accanto a lui un teschio ed alcune ossa umane, che testimoniano la natura del suo cibo preferito. Il cane si volta a guardare in se- condo piano il cavaliere che si accinge ad entrare nella caverna.


Vignetta 6

Campo cortissimo.
Silhouette frontale in nero del giovane stagliato contro la luce dell'esterno, fermo appena dopo la soglia della caverna. L'inquadratura è presa dall'interno della grotta, e l' ombra del personaggio è inserita in una sorta di ovale luminoso circondato dal semicerchio scuro delle pareti dell'antro.


TAVOLA 2


Vignetta 1

Piano medio.
Mezzobusto del nobile che si volta di scatto, sorpreso, ver- so la direzione da cui proviene una voce che lo chiama. Il balloon del richiamo, riferito allo stregone che vedremo su- bito dopo, giunge da fuori campo.

STREGONE (fuori campo) - Vieni avanti, nobile cavaliere...

GIOVANE - !


Vignetta 2

Campo medio.
Ampia inquadratura di una zona bene illuminata della caverna. In evidenza vi si trova uno stregone incartapecorito, con la barba lunga, il naso aquilino e l'espressione cattiva. Il vecchio sta rimestando qualcosa in un gran calderone dove bolle un liquido indecifrabile.
Ecco altri particolari accessori dell'ambiente, che il disegnatore utilizzerà non tanto e non solo in questa vignetta ma per caratterizzare anche le seguenti quando e se lo giudicherà utile: masse di libri polverosi e di pergamene arrotolate; alambicchi, serpentine e strumenti alchemici di tutti i tipi; tavolaccio con sopra disteso un cadavere scuoiato e semisezionato; un impiccato, ridotto ormai ad uno scheletro, che penzola appeso ad una corda.

STREGONE - ...vieni avanti e dimmi in che cosa può esserti utile questo vecchio stregone.


Vignetta 3

Campo corto.
Il giovane si avvicina allo stregone facendo un gesto di saluto.

GIOVANE - Salve, potente mago... sappi che ho compiuto un lungo viaggio per raggiungerti, dopo aver appreso che tu sei in grado di eseguire ogni sorta di malefico incantesimo per chiunque venga a chiedere il tuo aiuto.

STREGONE - Ih! Ih! Ih!  No... non per chiunque, mio giovane amico...


Vignetta 4

Primo piano.
Una perfida espressione ghignante del vecchio stregone.

STREGONE - ...ma solo per chi abbia sufficiente denaro a disposizione!


Vignetta 5

Piano americano.
Lo stregone smette di lavorare attorno al calderone e si avvicina al giovane. Il suo balloon è diviso in due ovali contigui e comunicanti, il primo dei quali contiene il grosso della frase ed il secondo le parole "ti ascolto!".

STREGONE - Se dunque credi di poter rientrare in questo novero, esponimi pure il tuo problema... - ...ti ascolto!


TAVOLA 3


Vignetta 1

Campo corto.
Il giovane espone il suo problema al vecchio mago.

GIOVANE - E' presto detto... sono l'unico figlio del Conte di Malebranche, signore di un castello a mezza giornata di cavallo da qui.


Vignetta 2

Piano medio.
Mezzobusto del nobile che parla.

GIOVANE - Mio padre, un vecchio terribilmente avaro, mi ha sempre impedito ogni svago e divertimento...


Vignetta 3

Campo medio.
I due nel contesto del laboratorio del mago nella caverna, visti da una certa distanza.


GIOVANE - Non mi ha mai consentito di poter godere dei privilegi della mia condizione, e mi ha costretto a vivere praticamente segregato tra le mura del nostro palazzo.


Vignetta 4

Primo piano.
Il volto del ragazzo pieno di livore ed asprezza.

GIOVANE - L'odio che ho accumulato verso di lui in tutti questi anni è veramente indicibile!


Vignetta 5

Piano americano.
Il vecchio mago interviene con l'aria di chi ha capito perfettamente la situazione.

STREGONE - ...così che vuoi accelerare i tempi della tua successione al potere sulla Contea e giungere a mettere le mani sul patrimonio di famiglia...


Vignetta 6

Campo corto.
Inquadratura a figura intera dei due. Il balloon dello stregone, come già in precedenza, è costituito da due ovali contigui e comunicanti, contenenti uno la prima parte della frase, uno la seconda. 

STREGONE - ...procurando all'austero genitore una morte prematura... -  Ih! Ih! Ih! ...non è così, nobile cavaliere?

GIOVANE - Sì... questo è ciò che voglio...



TAVOLA 4


Vignetta 1

Piano medio.
Mezzobusto minaccioso del nobile.

GIOVANE - ...e dovrà trattarsi di una morte terribile... tra i più crudeli tormenti... l'unica fine che meriti quel vecchio bavoso...


Vignetta 2

Piano americano.
Il giovane continua a rivolgersi allo stregone.

GIOVANE - ...ma naturalmente bisognerà che nessuno possa attribuirmi la responsabilità dell'accaduto.


Vignetta 3

Campo medio.
I due uomini visti da una decina di metri nel contesto della caverna.

GIOVAME - Credi che esista qualche incantesimo capace di tanto?

STREGONE - Ih! Ih! Ih! ...niente è impossibile nel mondo delle magìe e dei sortilegi...


Vignetta 4

Campo corto.
Lo stregone si avvicina ad una pila di vecchi libri sollevandone uno molto grosso, pieno di povere.

STREGONE - ...e dentro a questo antico volume è sicuramente custodita la formula che fa al caso tuo.

Vignette 5 - 6 - 7 in sequenza nell' ultima striscia della tavola.

Vignetta 5

Piano medio.
Lo stregone sfoglia le pagine ingiallite e consunte del libro.

STREGONE - E se non ricordo male, direi che...


Vignetta 6

Prosegue la sequenza nell'ultima striscia.
Primo piano.
Un'espressione soddisfatta del vecchio mago.

STREGONE - Ih! Ih! Ih! Ma certo...


Vignetta 7

Si conclude la sequenza nell'ultima striscia.
Piano medio.
Lo stregone indica una delle formule scritte sul libro.

STREGONE - ...questa! Questa è proprio quella di cui hai bisogno!


TAVOLA 5


Vignetta 1

Piano americano.
Il vecchio mago  chiude il libro e si rivolge al giovane.

STREGONE - Seguimi, nobile cavaliere... vieni a vedere con i tuoi occhi...


Vignetta 2

Campo medio.
Lo stregone guida il nobile nella discesa per una ripidissima scala scavata nella roccia, in una zona particolarmente buia ed inquietante della caverna illuminata da qualche torcia appesa alle pareti.

STREGONE - Ti farò sperimentare gli effetti di questo incantesimo... e ne rimarrai tu stesso stupito.


Vignetta 3

Campo medio.
I due giungono in una cavità sottostante, adibita evidentemente alla segregazione di malcapitati prigionieri. Nelle pareti si aprono infatti piccole e claustrofobiche celle dove giacciono reclusi in condizioni miserevoli; un uomo è appeso penzoloni assicurato alla roccia con delle catene. La sala è illuminata da torce e da bracieri e si no- tano strumenti di tortura.

STREGONE - Ma soprattutto ne rimarrà stupita la nostra cavia... ih! ih! ih!


Vignetta 4

Particolare.
La mano del vecchio mago agisce su una chiave facendola girare nella toppa della serratura di una delle celle. Il balloon dello stregone viene dunque da fuori campo, in quan- to non si vede il resto della persona. Sonoro: CLANG.

STREGONE - Eccolo qua... questo è il soggetto che fa per noi.


Vignetta 5

Campo corto.
Interno della cella. Lo stregone ed il nobile sono in piedi appena varcata la soglia, il prigioniero è seduto al suolo e solleva il busto meravigliato per la visita inaspettata. E' un uomo in condizioni pietose, con la barba lunga, seminudo, sporco, e magrissimo.

STREGONE - E adesso osserva!

PRIGIONIERO - ?


TAVOLA 6


Vignetta 1

Piano medio.
Mezzobusto dello stregone che con occhi ipnotici e cupi e con strani gesti delle mani inizia a proferire la formula magica. La grafia del lettering dovrebbe essere diversa dal solito, magari in gotico o in corsivo.

STREGONE - Contra captivum monstrum horrendum expello immanissimum ac foedissimum quod nihil tam monstruose cogitare potest...


Vignetta 2

Piano americano.
Del mago si vedono solo le braccia che gesticolano verso il prigioniero, che fissa come ipnotizzato il vecchio che lo sovrasta, e grida tutto il suo terrore quasi vedendo qualcosa di assolutamente mostruoso. Il balloon dello stregone proviene pertanto da fuori campo in direzione delle braccia. Il lettering continua ad essere diverso.

STREGONE - Thule aha anca ngwalme umbar, ampa parma ngwalme!

PRIGIONIERO - Nooo!


Vignette 3 - 4 - 5 in sequenza nella stessa striscia.

Un sonoro (AAAGGGHHH AHHHHHAAHH!) collocato sovrapposto ai riquadri le unisce tutte e tre. Le vignette mostrano tre diversi momenti della "lotta" tra il malcapitato prigioniero ed un qualcosa di invisibile che sembra averlo aggredito. L'uomo si divincola, si contorce, si dimena dando l'impressione di una sofferenza indicibile senza che sia possibile scorgere cosa gliela procuri e senza che sul suo corpo compaiano segni di ferite.


Vignetta 6

Campo medio.
Piccola panoramica della cella, con il prigioniero ancora in preda alla sua crisi sotto gli occhi compiaciuti del mago ed allibiti del giovane.

PRIGIONIERO - Aaahhhh!

GIOVANE - Ma... che diavolo gli prende? ...perchè grida? Io non vedo niente...


Vignetta 7

Piano americano.
Lo stregone ghigna, mentre il giovane è ancora più sorpreso alle sue parole.

STREGONE - Ih! Ih! Ih! Tu non vedi niente, ragazzo... ma lui si!


TAVOLA 7


Vignetta 1

Campo corto.
La vignetta mostra finalmente cosa compare agli occhi del prigioniero. Il disegnatore è libero di immaginare il mostro più terrificante che vuole: la creatura sovrasta il malcapi- tato e si accanisce selvaggiamente contro di lui procurando- gli terribili ferite. Sonoro del mostro: AAUURRGGH!

PRIGIONIERO - Aaahhh!


Vignetta 2

Campo cortissimo.
L'orripilante creatura infligge il colpo di grazia alla sua vittima, sventrandola con i suoi artigli. L'uomo si accascia al suolo sotto questa ultima efferatezza. Sonoro del mostro: GRROOAARR!

PRIGIONIERO - Aarrgghh...rrrgh..hhhh


Vignetta 3

Campo medio.
Panoramica della piccola cella.
Il mostro è scomparso, il prigioniero giace al suolo senza alcuna ferita, il mago sorride mefistofelicamente ed il gio- vane osserva meravigliato il cadavere dell'uomo.

GIOVANE - E'.. è morto! ...e non ha addosso ferite di nessun genere... si direbbe che il suo cuore non abbia retto...

STREGONE - Già... proprio così.


Vignetta 4

Piano americano.
Lo stregone si rivolge al giovane per fornire le necessarie spiegazioni.

STREGONE - L'incantesimo riesce ad evocare uno spaventoso demone etereo capace di colpire a distanze inverosimili raggiungendo le vittime designate e risultando invisibile a tutti tranne che a loro...


Vignetta 5                                                

Primo piano.
Il volto del vecchio mago.

STREGONE - I destinatari del sortilegio muoiono così tra mille tormenti, straziati dal mostro... ma per gli altri la morte sembra giungere per cause naturali.


Vignetta 6

Campo medio.
Nuova panoramica della stanza con lo stregone che conclude il suo discorso.

STREGONE - Terminato il suo compito, il demone si dissolve nel nulla non lasciando traccia di sè.


TAVOLA 8


Vignetta 1

Campo corto.
I due uomini escono dalla cella, ed il giovane esprime tutta la sua soddisfazione.

GIOVANE - E' fantastico... è proprio ciò che ci vuole per uccidere quel vecchio rudere di mio padre!

STREGONE - Attento, però, mio giovane amico... l'incantesimo ha due caratteristiche molto particolari...


Vignetta 2

Piano medio.
Mezzobusto del vecchio.

STREGONE - Il mostro etereo viene creato per colpire una determinata persona e solo quella, che viene indicata nella formula evocatrice...


Vignetta 3

Campo medio.
Il nobile e lo stregone risalgono lungo la ripida scala in pietra per la quale erano discesi in precedenza.

STREGONE - ...inoltre, una volta scatenato non può essere fermato in alcun modo!

GIOVANE - Non ho dubbi di sorta, potente stregone...


Vignetta 4

Campo corto.
I due emergono dalla scala e fanno ritorno nella caverna principale dove bolle il calderone.

GIOVANE - ...voglio che tu evochi il demone e lo comandi di uccidere nel modo più crudele possibile il Conte di Malebranche...



Vignetta 6

Piano americano.
Il giovane si rivolge allo stregone mentre insieme stanno uscendo all'aperto fuori della caverna.

GIOVANE - ...e voglio che tu lo faccia questa sera al calar del sole, in modo che io possa avere il tempo di rientrare al castello...


Vignetta 6

Primo piano.
Un'espressione particolarmente perfida e d'effetto del giovane.

GIOVANE - ...per godermi da vicino lo spettacolo della sua morte!


TAVOLA 9



Vignetta 1

Campo corto.
Il giovane è in groppa al suo cavallo, ma prima di andarsene  consegna al mago un sacchetto contenente delle monete.

GIOVANE - Queste cento monete d'oro sono tue, mago... sono certo che saprai meritartele.

STREGONE - Ih! Ih! Ih! Non temere, nobile cavaliere...


Vignetta 2

Piano americano.
Mezzobusto del mago che, in posizione più bassa, alza la testa per rivolgersi al giovane a cavallo.

STREGONE - ...questa sera il mio incantesimo colpirà la vittima designata.


Vignetta 3

Campo medio.
Il giovane nobile galoppa tra gli alberi della foresta. Sonoro: TA-CLOP TA-CLOP.

GIOVANE - Ah! Ah! Ah!


Vignetta 4

Piano medio.
Mezzobusto del giovane a cavallo, oltremodo soddisfatto. Sonoro: TA-CLOP TA-CLOP.

GIOVANE (pensa) - Finalmente... finalmente sarò libero!


Vignetta 5

Campo corto.
Altra inquadratura della corsa a cavallo del giovane.

GIOVANE (pensa) - Libero di godere dei tesori del castello...


Vignetta 6

Campo medio.
Continua la galoppata del nobile verso il suo castello. Sonoro: TA-CLOP TA-CLOP.

GIOVANE (pensa) - ...libero di comandare sulla Contea...


Vignetta 7

Campo lungo.
L'uomo ed il cavallo sono molto distanti in un panorama di prati, colline ed alberi.

GIOVANE (pensa) - Libero!


TAVOLA 10


Vignetta 1

Campo medio/lungo.
Il cavallo ed il nobile sono visti da dietro. Sullo sfondo, davanti a loro, il castello compare in lontananza. Sonoro: TA-CLOP TA-CLOP.


Vignetta 2

Campo corto.
Inquadratura laterale presa leggermente dal basso del giovane che percorre a cavallo il ponte levatoio del castello.


Vignetta 3

Campo medio.
Il cavaliere è entrato nel cortile interno alle mura e sta scendendo dall'animale. Due o tre paggi e servitori gli si fanno incontro addolorati e concitati.

SERVITORE - Messere! Messere! ...oh, messere!

GIOVANE - ?


Vignetta 4

Campo corto.
Il nobile chiede spiegazioni circa l'animazione e l'angoscia che sembra aver fatto preda degli uomini che lo circondano.

GIOVANE - Che succede? Spiegatemi!

SERVITORE - Quale terribile disgrazia, messere! ...vostro padre, questo pomeriggio... è caduto da cavallo...


Vignetta 5

Piano americano.
Il giovane rimane perplesso ed allibito e chiede maggiori particolari agli uomini.

GIOVANE - Mio padre...

SERVITORE - Sì, messere... è morto.



Vignetta 6

Piano medio.
Mezzobusto ravvicinato del giovane che spalanca gli occhi incredulo.

GIOVANE - Morto! ...non è possibile!



TAVOLA 11



Vignetta 1

Campo medio.
Il giovane sale rapidamente una ampia e sontuosa scalinata all'interno del castello, seguito dai paggi e dai servitori.

GIOVANE (pensa) - Tanto denaro speso inutilmente... cento monete d'oro per uccidere il vecchio, e lui muore per conto suo...


Vignetta 2

Campo corto.
Il giovane cammina lungo un corridoio, inquadrato di profilo, e si volta nella direzione opposta al lettore verso una ampia finestra che si apre nella parete e dalla quale si scorge l'esterno: il sole sta tramontando.

GIOVANE (pensa) - ...ed ora che il giorno già volge all'imbrunire, il demone che lo stregone lancerà contro il Conte di Malebranche sarà evocato invano.


Vignetta 3

Piano americano.
Inquadratura frontale del giovane che cammina verso il lettore, con alle spalle i paggi ed i servi che lo seguono. Il giovane è pensieroso.

GIOVANE (pensa) - ...il Conte di Malebranche...


Vignetta 4

Piano medio.
Mezzobusto del giovane nobile che si blocca improvvisamente colpito da un folgorante pensiero. Il suo balloon è costuito da due ovali contigui e comunicanti, il primo contenente i due punti esclamativi molto marcati, il secondo il resto del pensiero.

GIOVANE - Ma... se mio padre è morto... il Conte di Malebranche...



Vignetta 5

Primissimo piano.
Il volto del giovane con gli occhi spalancati dal terrore.

GIOVANE - ...adesso SONO IO!


Vignetta 6

Campo lungo.
Il castello visto da lontano. E' già calata la sera. Un mostro etereo simile ad un drago volante si sta avvicinando al palazzo galleggiando minaccioso a mezz'aria. Il balloon del nobile proviene dall'interno dell'edificio.

GIOVANE (nel castello) - ...IO!


TAVOLA 12


Vignetta 1

Campo medio.
Interno del palazzo. Il mostro attraversa le pareti del castello e si scagli addosso al giovane, che è spaventatissimo. I paggi ed i servitori invece non sembrano capire cosa stia accadendo.

GIOVANE - NOOO!


Vignetta 2

Inquadratura a piacere.
Il mostro fa scempio del giovane. Scena horror-splatter. Sonoro mostro: AAUURRGGGH!

GIOVANE - Aaahhhh!


Vignetta 3

Campo corto.
I paggi ed i servitori, stupiti, osservano il giovane divincolarsi e contorcersi da solo, apparentemente senza causa. In questa vignetta il mostro non c'è, e nemmeno il ragazzo ha ferite: loro infatti non vedono nulla. Un paggio è voltato verso fuori campo e sta chiamando soccorsi.

SERVITORE - Ma... che gli sta succedendo?

PAGGIO - Presto, correte... si sente male!

GIOVANE - Aaaghhh!


Vignetta 4

Inquadratura a piacere.
Il mostro termina di fare scempio del corpo del nobile, che ormai è morto ridotto a brandelli, sventrato e sanguinolente. Sonoro: AARRGGHHH.


Vignetta 5

Campo cortissimo.
I paggi ed i servitori sono chini accanto al cadavere del giovane, che giace al suolo senza nè ferite nè altri segni che testimonino una morte violenta. Sono tutti perplessi e sgomenti. 

SERVITORE - ...è morto!

PAGGIO - Dio mio... ma come può essere?


Vignetta 6

Campo medio.
Panoramica della sala, con il cadavere circondato dai paggi e dai servitori.

SERVITORE - Il cuore... non gli ha retto il cuore alla notizia della disgrazia capitata al vecchio Conte.

PAGGIO - Povero ragazzo... doveva essere davvero affezionato a suo padre!

In basso, a destra, la parola FINE.

mercoledì 2 settembre 2015

CICO GALEOTTO




E' in edicola da qualche settimana il n° 14  della collana a colori bimestrale dedicata dalle Edizioni If alla riproposta degli albi di Cico in ordine cronologico (quelli originariamente usciti, in bianco e nero, sotto il marchio Bonelli tra la fine degli anni Settanta e il 2007). Si tratta di "Cico Galeotto", con testi mie e disegni di Francesco Gamba. A corredo del racconto a fumetti c'è, come di consueto, un mio commento. 

Nell’editoriale pubblicato in apertura della prima edizione di “Cico galeotto”, nel dicembre 1996, Mauro Boselli scriveva: “Secondo noi Cico non è un tipo ridicolo, pasticcione, tontolone, scansafatiche e codardo, ma un eroe, un eroe sul serio! Chi altri potrebbe sopportare tante disavventure senza perdere mai il sorriso e la voglia di lottare?”. In effetti, nell’albo che avete tra le mani, il nostro messicano (dopo tutte le sciagure che gli sono capitate negli episodi precedenti) si ritrova ingiustamente accusato di tentata strage e condannato addirittura all’ergastolo. Eppure eccolo a lottare per sopravvivere nel duro ambiente del penitenziario e cercare di fuggire. Lo spunto offre la possibilità di mettere in parodia gli stereotipi dei romanzi e dei film carcerari. La prima battuta è quella del nome della prigione: Sky Queen, cioè “Regina Coeli” traducendo in inglese dal latino. 

Walter Long è "il Tigre" in "Muraglie"

Il punto di riferimento principale, come non sarà sfuggito ai più attenti cacciatori di citazioni, è il film “Muraglie” (“Pardon Us” nell'originale americano) un film del 1931 diretto da James Parrott con la formidabile coppia Stan Laurel & Oliver Hardy. Stanlio e Ollio finiscono dietro le sbarre per aver cercato di vendere la loro birra artigianale a un poliziotto durante il proibizionismo e fra le dure (ed esilaranti) prove che devono affrontare c’è anche lo scontro con un galeotto particolarmente truce, temutissimo da tutti i compagni di prigionia, soprannominato “il Tigre”. A interpretare il losco ceffo, in modo molto efficace, è Walter Huntley Long (1879-1952), che dopo questo primo film con Laurel & Hardy ne girò con loro molti altri, sempre nel ruolo del cattivone che terrorizza i due comici. 



Ma ci sono, in  Cico galeotto”, molte altre allusioni: una, per esempio, è quella suggerita dalla gag in cui il messicano compie un atto di prepotenza contro un altro detenuto (apparentemente inerme) e costui si rivela essere il direttore del carcere travestito per indagare sugli atti di bullismo tra le mura del suo istituto. Qui il riferimento è a “Brubaker”, una pellicola del 1980 diretta da Stuart Rosenberg e interpretata da Robert Redford, appunto a capo di un penitenziario in cui si fa rinchiudere, fingendosi un detenuto, per verificare come si vive nelle celle. Fairfax Abbott, il vecchietto che scava tunnel cercando di evadere è una strizzata d’occhio all’Abate Faria, uno dei personaggi de “Il conte di Montecristo” di Alexandre Dumas (1844). Ma non sfuggano i riferimenti anche a “Fuga da Alcatraz” (“Escape from Alcatraz”), film del 1979 diretto da Don Siegel e interpretato da Clint Eastwood, che ha ispirato, per esempio, la scena in cui i detenuti di Sky Queen tentano si sfuggire ai lavori forzati con atti di autolesionismo. Infine, andate a controllare sul dizionario che cosa significano in italiano i nomi dei due politici in lizza per la carica di governatore: Swindler e Rascal. In nomen omen.