Da più di un anno, avendo accettato la proposta fattami da Marco Corbetta (con me nella foto qui sopra), dò risposta pubblica alle domande dei lettori in una apposita rubrica sul blog "Zagor e altro". La rubrica si intitola "A domanda, Moreno risponde" e ha la caratteristica di raccogliere venti interrogativi per ogni puntata. Proprio in questi giorni il blog ha ospitato la decima, quindi festeggiamo le duecento domande.
Per leggere la duecentesima risposta e le nove precedenti, potete cliccare qui.
https://zagorealtro.blogspot.com/2019/05/a-domanda-moreno-risponde-10_9.html
Magari però siete curiosi di leggere altre risposte che vi sono sfuggite, o andare a rinfrescarvi la memoria se già le avevate lette a suo tempo. Qui di seguito perciò trovare i link a tutte le puntate dalla 1 alla 9. Per ogni puntata ho selezionato una domanda interessante.
Grazie ai lettori che hanno partecipato e grazie a Marco, infaticabile curatore del blog e artefice di me,arabili reportage fotografici.
PRIMA PUNTATA
D) E' vera la voce che nel prossimo maxi storie-brevi ci sarà una storia disegnata da Piccinelli? Io mi auguro di vederlo all' opera in uno speciale, ma anche così andrebbe bene!
R) Se dipendesse da me non chiederei di meglio - ma anche se dipendesse da lui credo che Alessandro disegnerebbe più che volentieri una storia di Zagor, breve o meno breve. Il problema è che di Piccinelli lo staff di Tex ha estremo bisogno e Boselli per il momento non è disposto a prestarcelo (ci sono storie importanti a cui il nostro copertinista deve lavorare e già le copertine lo rallentano).
SECONDA PUNTATA
D) Che fine ha fatto l’alieno buono che abbiamo conosciuto nell’avventura "Gli assassini venuti dallo spazio"? Sappiamo che si è insediato a Darkwood, ma ritornerà, a breve, in una nuova avventura? Sono proprio curioso di sapere come Burattini intende utilizzarlo.
R) Ah, dunque c’è chi ha apprezzato “Gli assassini venuti dallo spazio”! Scherzo, ho ricevuto tanti complimenti quante critiche, entrambi in misura inaspettata. Quel personaggio, Change, secondo me è riuscito molto bene e ha grandi potenzialità. Se non temessi di suscitare le ire dei detrattori sarebbe già tornato. Prima o poi lo farà.
TERZA PUNTATA
D) Nella trasferta (vedrei bene in Asia) ci sarà una capatina in uno spazio-tempo fuori dal tempo-spazio (con creature fantasiose stile mondo perduto o palude degli orrori)?
R) Le trasferte tendono a essere collocate nel tempo e nello spazio. Cioè, andando in Sud America lo Spirito con la Scure ha visitato regioni realmente esistenti così com’erano nel suo periodo storico (almeno quello che per convenzione gli si attribuisce). Ciò non esclude aspetti fantastici (tant’è vero che Boselli ha ricreato in Mato Grosso il “mondo perduto” di Arthur Conan Doyle), però le creature fantasiose devono essere collegate alla realtà antropologica e folkloristica dei luoghi visitati. Andando in Transilvania Zagor avrà a che fare con i vampiri e altri elementi leggendari caratteristici di quella terra. Uscire dallo spazio-tempo o dal tempo-spazio lo si può fare anche a Darkwood (che di per sé è già, direi, abbastanza “fuori”). La capatina in Asia ci sarà ma sarà brevissima e senza mostri fantastici.
QUARTA PUNTATA
D) Uno degli elementi della collana che mi è sempre piaciuto è legato all’immagine misteriosa e semidivina che il creatore della serie, ispirandosi come è noto, all’universo dell’Uomo Mascherato, ha voluto conferire al nostro; da un po’ di tempo tuttavia, non compaiono nella serie regolare le spettacolari entrate in scena, le mirabolanti magie volte a corroborare l’ascendente mistico dell’eroe sulle popolazioni native di Darkwood. Le vedremo ancora?
R) In una intervista del 1989 pubblicata sullo “Speciale Zagor” di “Collezionare”, Sergio Bonelli rilasciò questa dichiarazione: “Zagor originariamente era un sensitivo, anche se non proprio come Mandrake. Intuiva il pericolo, percepiva particolari vibrazioni nell’aria. Gli sceneggiatori di oggi non si ricordano quasi mai di questa caratteristica”. Avendo personalmente raccolto queste parole essendo stato uno degli intervistatori in quell’occasione, mi sono proposto, in qualità di nuovo sceneggiatore, di ricordarmene. Così, a ogni piè sospinto, da quasi trent’anni a questa parte, faccio dire allo Spirito con la Scure frasi di questo tipo: “Ho la strana sensazione di un pericolo incombente, e in questi casi raramente mi sbaglio”. Noto che Jacopo Rauch usa formule del genere ancora più spesso di me. Insomma, Zagor percepisce le minacce come se avesse il “senso di ragno” che pizzica a Peter Parker. Ciò nonostante, avendo letto l’intervista di Nolitta, ci sono ancora dei lettori che a ogni piè sospinto chiedono: “Perché voi sceneggiatori di oggi non vi ricordate quasi mai della caratteristica di Zagor di essere un sensitivo?”. Io e Rauch ci guardiamo sgomenti perché ci sembra di ricordarcene anche troppo. Lo stesso pare capitare anche per le “apparizioni” del Re di Darkwood agli indiani. I lettori più affezionati alla tradizione percepiscono uno scollamento dalle consuetudini e temono che certe tradizioni si vadano perdendo anche se non è così. Basti pensare che c’è stata una “apparizione” dello Spirito con la Scure anche nell’albo con Jovanotti di pochi mesi fa, ma a guardar bene se ne possono rintracciare alcune anche in tempi recenti. Ne “L’uomo che sconfisse la morte” (il secondo Zagorone) di “apparizioni” ce ne sono addirittura due. Ce n’è una nello Speciale, di non troppo tempo fa, “La danza degli spiriti”. Una che mi è piaciuta particolarmente immaginare è in “Magia indiana”. Tuttavia è vero che questo tipo di “show” non è troppo frequente, però neppure Nolitta lo metteva in scena in ogni numero. Del resto, se ci fosse di continuo non sarebbe più d’effetto (anzi, sarebbe ripetitivo, prevedibile). Va aggiunto un particolare. La sensibilità dei nostri giorni potrebbe percepire come offensivo per i nativi americani il fatto che li facciamo passare per dei creduloni, gente disposta a farsi abbindolare da trucchi da avanspettacolo. Perciò, bisogna stare attenti a non esagerare.
QUINTA PUNTATA
D) Negli ultimi tempi si è visto il ritorno di molti personaggi del passato e altri sono in programma come il mio amato Supermike. Vorrei sapere se ci sarà in futuro la nascita di qualche personaggio nuovo: è dai tempi di Mortimer che non c’è un supernemico all’altezza di Zagor!
R) I supernemici non so creano a tavolino. Nascono da soli. Uno sceneggiatore scrive una storia e poi ci si accorge che contiene un cattivo davvero tosto che potrebbe anche tornare. Con Mortimer è andata così: non pensavo a un ritorno, Zagor avrebbe dovuto far arrestare il criminale al termine della prima avventura. Fu Boselli a dire: fallo tornare immediatamente! In ogni racconto gli sceneggiatori cercano di far affrontare a Zagor avversari che lo mettano in difficoltà. Un giorno uno di questi si rivelerà essere assolutamente micidiale e diventerà il nuovo Mortimer.
SESTA PUNTATA
D) Ritengo la saga atlantidea di Zagor molto bella e avvincente. Sarà possibile leggere in futuro altre avventure con tematiche riguardanti Atlantide e Mu?
R) Nel mio libro “Discorsi sulle nuvole”, da poco uscito grazie a Cut Up, è contenuto un capitolo appena un po’ polemico contro chi ha protestato con marce e manifestazioni al grido di “Basta Atlantide!”. Mi sono chiesto come mai Atlantide sia un argomento che hanno trattato e trattano tutti (c’è persino su Tex, in una storia di Nolitta) ma allo stesso tempo sia incredibilmente risultato indigesto a una parte dei lettori, nonostante Zagor sia una testata che, per le sue caratteristiche avventurose e fantastiche, si presta straordinariamente alla trattazione del tema. Non a caso Davide Morosinotto l’ha utilizzato nel suo romanzo “Zagor” senza che io gli abbia detto niente (da esperto scrittore ha colto da solo l’opportunità). Tuttavia, esaurito il ciclo con il viaggio in Antartide, per non far venire travasi di bile agli atlantidofobi mi sono riproposto di non entrare più nell’argomento.
SETTIMA PUNTATA
D) Gli Zagoriani appassionati come me apprezzano molto i ritorni di buoni e cattivi della saga del nostro, molti sono tornati e molti, a quanto leggo, fortunatamente torneranno. Uno, però, è morto per sempre: Mortimer. Eppure, se non ricordo male, rispondendo a domanda in non so quale fiera fumettistica (ne ho visto il video sul web), Moreno si presentava possibilista sul ritorno poiché diceva (sempre se non ricordo male e nel caso me ne scuso) qualcosa tipo "abbiamo visto solo il corpo", mi permetto allora di chiedere: ma davvero Moreno pensi che Mortimer, morto e sepolto, possa tornare? Da parte mia, per quello che può valere il mio parere, preferirei di no, un conto è il ritorno di arcinemici "superumani" come Hellingen, Rakosi, Kandrax, un conto resuscitare un uomo morto. A questo punto meglio nuovi antagonisti per il nostro immarcescibile Zagor.
R) Qualunque cosa si proponga, ci saranno i favorevoli e i contrari con reazioni di uguale forza ma di segno opposto, come per i corpi immersi nei liquidi del principio di Archimede. Impossibile mettere d’accordo tutti. Zagor, poi, si presta a questo tipo di dibattito, perché essendo sfaccettato ognuno se lo immagina fatto su misura per lui e contesta la sfaccettatura che invece piace al proprio compagno di banco. “Zagor è un western e deve proporre avventure con i trappers e gli indiani”, “No! Zagor deve affrontare i mostri!”, e via dicendo. Riguardo a Mortimer, ci saranno stati quelli contenti della sua (presunta) morte, e quelli desiderosi invece di un suo (possibile) ritorno. Il mio proposito è di far trascorrere un po’ di tempo per pensarci, tanto abbiamo (per fortuna) tante altre cose da raccontare. Niente è stato deciso. Però, se l’obiezione è: “non può tornare perché è morto”, mi permetto di sorridere. Persino Zagor, nel secondo Zagorone, muore a pagina trenta. Il suo corpo viene cremato e le sue ceneri disperse al vento. Questo almeno è quello che si vede (lo vedono anche Cico e Tonka, che piangono la scomparsa dell’amico). Poi la realtà risulta diversa dall’apparenza. I giochi di prestigio si basano su ciò che si crede di vedere. Una donna viene segata a metà ma resta in vita, il mago Copperfield vola. Siamo tutti convinti di aver visto Mortimer morire, Zagor ne recupera il corpo e lo seppellisce. Anche il Conte di Montecristo, però, viene creduto morto e gettato in mare in un sacco. Per inciso, anche Sandokan, in un passaggio delle sue mille avventure. Ma quello che si è visto è davvero quello che è accaduto? Quindi: lasciamo allo sceneggiatore i suoi trucchi. Resta il fatto che per il momento Mortimer rimane sepolto.
OTTAVA PUNTATA
D) La collana sta vivendo un lungo periodo di ritorni, tra vecchi personaggi secondari e nemici del passato. Secondo me Zagor ha ancora molto potenziale, e mi chiedo se prossimamente è in progetto una nuova fase della saga, un po’ come è avvenuto per la famosa seconda Odissea Americana. Sarebbe bello leggere nuove storie con personaggi, nemici inediti, non legati necessariamente al passato. Insomma, non solo io, ma a molti lettori piacerebbe una nuova Odissea Americana, come quella iniziata con l'episodio de "L’esploratore scomparso".
R) Nemici nuovi e vecchi si alterneranno come abbiamo sempre fatto. Non c’è nessun piano preciso per favorire le vecchie glorie a discapito delle nuove. Dal mio punto di vista contano le storie: se c’è una buona proposta per una bella storia, la facciamo indipendentemente dal fatto che riguardi un vecchio nemico piuttosto che uno di nuova ideazione. Va tenuto conto però che i villains del passato sono tanti e quelli nuovi sono difficili da creare. In realtà in ogni storia ci sono nuovi personaggi, e nelle intenzioni degli sceneggiatori ogni cattivo dovrebbe essere memorabile. Poi, nei fatti, sono pochi quelli che lasciano il segno. Accadeva anche ai tempi di Nolitta o di Toninelli (in anni in cui c’erano comunque tanti ritorni).
NONA PUNTATA
D) A molti piacerebbe il ripristino della cover dell’albo successivo, in quarta di copertina e a colori, come accadeva parecchio tempo fa. Cosa ne pensi di questo, Moreno, sarebbe fattibile?
R) Tutto è fattibile, ma la grafica della copertina (interni ed esterni) non dipende da me. Cristina Pajalunga fa lunghe riunioni con Michele Masiero per decidere cosa mettere in evidenza, cosa pubblicizzare, con quali immagini e quali colori. Io poi, informato delle decisioni prese, scrivo le frasi che presentano gli albi. Mi pare di capire che pubblicizzare l’albo successivo in quarta di copertina sarebbe controproducente perché si toglie spazio alle notizie riguardo ad altre iniziative (volumi, ristampe, speciali, Maxi) che hanno bisogno di maggior visibilità. La cover del numero dopo, in fondo, si può guardare anche in seconda di copertina: si dà per scontato che il lettore abituale la vada a cercare incuriosito là dov’è e acquisti l’albo per fedeltà. Ma se ci sono novità di altro tipo è meglio metterle in evidenza.