tag:blogger.com,1999:blog-91496986940024322032024-03-10T03:47:37.720+01:00Freddo cane in questa paludeBlog di Moreno Burattini, sceneggiatore di fumetti, autore di Zagor, Lupo Alberto, Cattivik, autore di libri, autore teatrale, curatore di collane, redattore della Sergio Bonelli Editore, collaboratore MondadoriRoberto Banfihttp://www.blogger.com/profile/14790132498109271107noreply@blogger.comBlogger785125tag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-76929922826514544242024-03-08T18:54:00.001+01:002024-03-08T18:54:41.885+01:00I GUERRIERI DI TUMAK<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGbPxryZk43KfjDWJGJGBmoINhyT79H-b5esQMQ1V1BBvOjaCkaud7n3WOOUTQ7Vl0WlOR3S7EMcEQoaepVkJiwOsVOq2ECU6S77WpFcloh7BfFU-IBO1Zj7GdScz8OTjCEzSxsZPIaEn65ePTID6-00w7IF0WDMl6trzgByOj8fOOS4AnT5J-vmVkfzU/s1319/1706776773706.jpg--i_guerrieri_di_tumak___zagor_704_755.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGbPxryZk43KfjDWJGJGBmoINhyT79H-b5esQMQ1V1BBvOjaCkaud7n3WOOUTQ7Vl0WlOR3S7EMcEQoaepVkJiwOsVOq2ECU6S77WpFcloh7BfFU-IBO1Zj7GdScz8OTjCEzSxsZPIaEn65ePTID6-00w7IF0WDMl6trzgByOj8fOOS4AnT5J-vmVkfzU/w486-h640/1706776773706.jpg--i_guerrieri_di_tumak___zagor_704_755.jpg" width="486" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: auto; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">All'inizio di marzo di questo 2024 è uscito in edicola il n° 704 di Zagor (Zenith 755), intitolato “<b>I guerrieri di Tumak</b>”, di cui vedete qua sopra la copertina di <b>Alessandro Piccinelli</b> - che appartiene a quel filone di cover "d'atmosfera" il cui contenuto non riproduce nessuna precisa scena riscontrabile nell'interno (nell'albo non ci sono azioni notturne, né totem, nè tepee e Zagor non impugna mai arco e frecce), però si rende l'idea di un eroe che affronta degli indiani.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">I testi sono miei, i disegni di un<span class="Apple-converted-space"> </span><b>Marco Verni</b>, come già dicevo <a href=" http://morenoburattini.blogspot.com/2024/02/di-nuovo-supermike.html ">presentando l'albo precedente</a>, "più ferriano che mai".<span class="Apple-converted-space"> Si tratta della seconda puntata della lunga storia con il ritorno di Supermike, destinata a concludersi con l'albo di luglio. Rimandiano dunque, saggiamente, il giudizio complessivo ad avventura terminata.<br /></span></span></span></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjshsjcePz4dqIcIvLd8Z6cxYK-KxotKlvcfQmlvA5BY4AuInyguFuEpAKTHfy7XhfF43Kvb82deO_b2Y0Tsdk-T7SI4tjhu8tdmWF7PNm8qzNIAuHmG7SvUMX6dfEJzhLlR0GT-QxXNDZQWMfo6WNd_6JWsVDx78X2RI2KBwF5OikTRcM4IXL3z4HPcH8/s1583/1706776902217.jpg--.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjshsjcePz4dqIcIvLd8Z6cxYK-KxotKlvcfQmlvA5BY4AuInyguFuEpAKTHfy7XhfF43Kvb82deO_b2Y0Tsdk-T7SI4tjhu8tdmWF7PNm8qzNIAuHmG7SvUMX6dfEJzhLlR0GT-QxXNDZQWMfo6WNd_6JWsVDx78X2RI2KBwF5OikTRcM4IXL3z4HPcH8/w486-h640/1706776902217.jpg--.jpg" width="486" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Qualche curiosità.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b>La prima:</b> siamo alla seconda puntata e Marco Verni non ha ancora finito di disegnare il racconto, dunque non abbiamo certezze circa la sua effettiva lunghezza. Riuscerà l'illustratore romagnolo a battere il record di 513 tavole attualmente detenuto da Gallieno Ferri con una storia scritta da Tiziano Sclavi, intitolata "Incubi"? E se sì, di quanto? Lo scopriremo nei prossimi mesi.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b>La seconda:</b> nella rubrica "I tamburi di Darkwood", collocata come al solito a pagina 4, viene ricordato Alfredo Castelli, scomparso il 7 febbraio. Oltre a essere lo sceneggiatore stellare che tutti conosciamo attraverso il milione di fumetti da lui scritti, e la persona fantastica e divertente che ricordano quanti hanno avuto, come me, la fortuna di frequentare, Castelli è stato anche l'autore della precedente apparizione di Supermike, quella a cui io e Verni ci siamo ricollegati riprendendo in mano il personaggio, rivelando, dato che c'eravamo, qualche retroscena rimasto da dipanare. Entrambi dedichiamo il "nostro" ritorno di MIke Gordon al super Alfredo (troverete la dedica in calce all'ultima vignetta).</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">Poco più sotto pubblico il testo della rubrica. </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b>La terza:</b> il nome Tumak era già comparso sulla copertina di un albo Bonelli, per la precisione su quella dell'albo di Tex n° 536, sceneggiato da Claudio Nizzi e disegnato da Fabio Civitelli, uscito nel 2005. Potete vedere qui sotto la bella copertina di Claudio Villa. Si tratta, ovviamente, di un caso di omonimia. L'inesorabile Tumak affrontato da Tex non è lo stesso Tumak con cui ha a che fare Zagor. Magari quest'ultimo potrebbe essere il padre del primo, e in tal caso costui dovrebbe chiamarsi Tumak Jr. La verità è che noi sceneggiatori abbiamo sempre il problema dei nomi da dare ai personaggi, cercando di trovarne di originali. Il mio metodo è quello di prendere il titolo di un film americano a caso, meglio se vecchio, andare a leggere l'elenco degli attori minori e dei tecnici, e prendere in prestito, per esempio, i nome del direttore della fotografia di "Niagara" (1953), che è Joseph MacDonald. Nel caso di pellerossa, se conosco la tribù e se è necessario che proprio di quella tribù si tratti, cerco su Google, facciamo l'ipotesi, "native Tuscarora name" e magari utilizzo Shakure (il primo che casca sotto gli occhi). Quando però non si trova niente di utile o si tratta di indiani generici, mi risolvo nell'inventare un antroponimo che suoni bene. Tumak suonava bene. Deve aver avuto la stessa impressione anche Claudio Nizzi, vent'anni fa.</span><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTCtEIuml6Lh7-MelyVIuanmqi9VX6Szyd9TT-r_NKv39ctxJ5LYNluPHEmf9Zn8RnjZMfiSYM-qDQsA68HFwjT4Nh90Ofbuawf1XaD1n3LotYMLeDvRvV0XQnCtK_0QUS-Ydy4P04VkX4b8RnJaJgnGKkC_OZnlnLuMZwgcmEtWCQMPr1isVKJRPrlTA/s1312/637ac6df732b7cb2302c45091f9909b0.jpg--tumak_l_inesorabile.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1312" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTCtEIuml6Lh7-MelyVIuanmqi9VX6Szyd9TT-r_NKv39ctxJ5LYNluPHEmf9Zn8RnjZMfiSYM-qDQsA68HFwjT4Nh90Ofbuawf1XaD1n3LotYMLeDvRvV0XQnCtK_0QUS-Ydy4P04VkX4b8RnJaJgnGKkC_OZnlnLuMZwgcmEtWCQMPr1isVKJRPrlTA/w488-h640/637ac6df732b7cb2302c45091f9909b0.jpg--tumak_l_inesorabile.jpg" width="488" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 56.3pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">I TAMBURI DI DARKWOOD</b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 56.3pt; text-align: justify;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Marzo 2024</b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 56.3pt; text-align: justify;">Amici
zagoriani,</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 56.3pt; text-align: justify;">esattamente
un mese fa ricordavamo, su queste stesse colonne, come la precedente
apparizione di Supermike sulle pagine di Zagor risalisse addirittura al 1984,
in una storia scritta da Alfredo Castelli e illustrata da Gallieno Ferri, che
raccontava il seguito, a nove anni di distanza, del primo scontro fra lo
Spirito con la Scure e Mike Gordon immaginato nel 1975 da Guido Nolitta, alias
Sergio Bonelli. Il proseguo della nuova vicenda che io e Marco Verni abbiamo
iniziato a narrarvi con l’albo di febbraio servirà, tra le altre cose, a
chiarire alcuni interrogativi rimasti in sospeso proprio nel racconto
castelliano di quarant’anni fa. Ma prima ancora che potessimo riallacciarci a
“Il volto del nemico” (il titolo dell’episodio conclusivo di quella seconda storia),
è giunta la notizia della scomparsa di Alfredo Castelli. Alfredo ci ha infatti
lasciati il 7 febbraio 2024, all’età di settantasei anni, al termine di una
lunga malattia che non gli ha impedito, fino all’ultimo, di continuare a
scrivere come ha fatto instancabilmente per tutta la vita. E’ impossibile, per
me come per chiunque lo abbia conosciuto da vicino, trovare le parole per
descrivere lo sgomento di essere rimasti senza un amico come lui, di cui si
diceva sempre quanto fosse “vulcanico” senza ugualmente riuscire a rendere
l’idea della fucina di storie e progetti che era la sua mente sempre al
lavoro. Una fucina attiva a livello multimediale fin dai tempi in cui la
multimedialità muoveva i suoi primi passi, così come trasversali sono state le
sue mille collaborazioni con le case editrici più diverse e innumerevoli e
variegati i suoi interessi. La sua creatività non si esprimeva soltanto
attraverso colpi di genio nelle sue storie a fumetti, ma anche nel suo modo
irresistibile di scherzare con colleghi ed amici che lo rendeva un compagno di
lavoro straordinariamente divertente e caratterizzato da una grande umanità,
sempre disponibile ad ascoltare gli appassionati e aiutare i giovani
sceneggiatori e disegnatori. La prima collaborazione di Castelli, con la saga
dello Spirito con la Scure è datata 1971, quando uscì l’avventura <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Molok!” (Zagor n° 77). Il giovane Alfredo
dimostrò di saper cogliere le caratteristiche di trasversalità tra i generi e
le possibilità di contaminazione offerte dal Re di Darkwood e riuscì a consegnare
ai lettori alcune storie memorabili, prima di dedicarsi a Martin Mystére, il
personaggio da lui creato nel 1982 a cui risulta maggiormente legato. <span style="background: white; color: black; mso-bidi-font-weight: bold;">Alfredo Castelli</span><span class="apple-converted-space"><span style="background: white; color: black;"> ricorda
così i suoi esordi zagoriani</span></span><span style="background: white; color: black;">: «All’epoca ero ingenuamente convinto che scrivere Zagor fosse
un'impresa relativamente poco complicata. Errore: Zagor è frutto di un
calcolato equilibrio alchemico, in cui Nolitta/Bonelli riusciva a dosare - non
ho mai capito se per istinto o freddamente a tavolino - avventura e umorismo,
suspense e azione, ambientazioni western e fantastiche». </span><span style="font-family: Times; mso-bidi-font-family: Times;">Castelli è stato anche
l’artefice (con i programmatori della Systems) </span>del primo, e finora
unico, videogioco dello Spirito con la Scure, mandato in edicola con la rivista
Commodore Club nella seconda metà degli anni Ottanta. Io e Marco Verni, che in
quegli anni leggevamo le storie di Alfredo come semplici lettori, e abbiamo
sempre riso del suo “Omino Bufo”, gli dedichiamo il nostro ritorno di
Supermike, certi che se siamo giunti a realizzarlo è stato anche grazie agli
stimoli, alle lezioni, al divertimento che lui ci ha dato.</p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 56.3pt; text-align: justify;">Moreno
Burattini</p>
<style>@font-face
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Si trattava del n° 229 della serie, intitolato “Il volto del nemico”, chiamato a concludere una storia in quattro albi iniziata nel maggio precedente, sceneggiata da <b>Alfredo Castelli </b>e illustrata da Ferri.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgNvUPsLe0z0aZkAHDcUMZq4D4dkn7sMAz0IUSmJpx3OqQdLKf6OF2yrh07SKKvI3FYTMvPIYdu2hfXDHv6qCiR-l6I5qNe6wpaRDCy2EXSr10Npe_UQC2zPkvq5lHSCvAcec38YAZPCmylEqaZor3N6TPKeGT9ZGD0RVEYvaDeiAbZb5l3Gt4bvyEjO7Q" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="" data-original-height="336" data-original-width="339" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgNvUPsLe0z0aZkAHDcUMZq4D4dkn7sMAz0IUSmJpx3OqQdLKf6OF2yrh07SKKvI3FYTMvPIYdu2hfXDHv6qCiR-l6I5qNe6wpaRDCy2EXSr10Npe_UQC2zPkvq5lHSCvAcec38YAZPCmylEqaZor3N6TPKeGT9ZGD0RVEYvaDeiAbZb5l3Gt4bvyEjO7Q" width="242" /></a><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ho scritto nella mia rubrica “<b>I tamburi di Darkwood</b>” il testo che segue. <i>Sono quaranta anni che <b>Mike Gordon,</b> detto anche “lo Spirito Giallo” dagli indiani di Darkwood, non faceva ritorno. Quaranta anni dei nostri, naturalmente. Nell’universo del nostro eroe dalla casacca rossa, invece, il tempo sembra cristallizzato in un eterno presente o quantomeno scorre con una diversa velocità rispetto a quello reale. Nove anni prima dell’avventura scritta da Castelli, però, ce n’era stata un’altra, memorabile, firmata da <b>Guido Nolitta</b>, alias Sergio Bonelli, e sempre disegnata da Ferri: si intitolava “Zagor contro Supermike” e vi faceva la sua prima apparizione Mike Gordon. “Tutti gli eroi si sentono fare, prima o poi, l’obiezione che vincono sempre, non le prendono mai, e via dicendo”, dichiara <b>Sergio Bonelli </b>in una intervista. E prosegue: “Allora mi venne in mene l’idea di qualcuno che addirittura scalzasse Zagor”. Insomma, nel novembre 1975 Supermike nacque per mettere in difficoltà lo Spirito con la Scure nel modo più clamoroso possibile, minandone cioè il carisma e l’autorevolezza, dopo essere riuscito anche ad assestargli più volte colpi sopra e sotto la cintura. L’avversario che Nolitta immaginò è uno spaccone arrogante e presuntuoso, Mike Gordon, che si autodefinisce “super” perché riesce a ottenere il massimo risultato in qualunque attività in cui si cimenti. Dopo aver ricevuto una sonora lezione da parte del Re di Darkwood decide di impegnarsi nella sistematica demolizione del credito che il nostro eroe si è guadagnato nella sua foresta, facendone quasi una ragione di vita. Un villain così originale e tanto ben caratterizzato non poteva che entrare di prepotenza nel cuore del lettori, che ci hanno sempre chiesto, insistentemente, di poterlo rivedere. L’avventura che inizia a pagina 5 di questo albo si preannuncia come una fra le più lunghe della saga zagoriana e ci farà compagnia per tutta la primavera.</i></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Del ritorno di Supermike ho parlato anche nell’articolo con il quale, a inizio anno, ho presentato sul <b>sito Bonelli</b> il 2024 zagoriano. La Casa editrice ha poi pubblicato anche un <a href="https://www.sergiobonelli.it/zagor/2024/02/06/news/zagor-contro-supermike-1024245/"><b>podcast</b></a> con varie mie considerazioni che mi auguro siano interessanti da ascoltare, e un <a href="https://www.sergiobonelli.it/zagor/2024/02/01/news/supermike-e-tornato-1024232/"><b>video</b></a> in cui spero di essere stato anche divertente da vedere. Potete trovare tutto quanto cliccando sui link (le parole colorate qui sopra).<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /> </span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjTb4TD_6eSk7lkf8XcTNsU05sh-XG-6UDjIRDN1DTdessWQqQMKIgETmw8wey9LpSqaIpnLCqd77s0-nIZ3gG_tbQVPeLY6qQSaYGPGYnCceLWNPOwO9POeUuKgEAkIq-DI4lnfoeAYzNca0EpGRJtJHjFOrK_SkL8jyy6aKrnJXCRKxQypTzx2Eb8B9g" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="540" data-original-width="750" height="460" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjTb4TD_6eSk7lkf8XcTNsU05sh-XG-6UDjIRDN1DTdessWQqQMKIgETmw8wey9LpSqaIpnLCqd77s0-nIZ3gG_tbQVPeLY6qQSaYGPGYnCceLWNPOwO9POeUuKgEAkIq-DI4lnfoeAYzNca0EpGRJtJHjFOrK_SkL8jyy6aKrnJXCRKxQypTzx2Eb8B9g=w640-h460" width="640" /></a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ho partecipato anche, insieme a <b>Marco Verni,</b> a ben tre incontri in diretta online rispondendo alle serrate domande del pubblico, e insomma mi è sembrato di registrare una notevole attesa per questo ritorno, richiesto peraltro a gran voce da tantissimi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEghk2TG_O_SGoHZ9FdCFMK6dptM3FXFU230AcWkjacejbIQvwsT-8Ku3geytFjbtaSY9k_AAPUZRS9FJUpF6GU1HDtnc6EvxXq3RFTyl4jyBdVjJ_sfhf9jMWBIVW3GUwJbVf64mBkh8_bvH5OfH1Ge7E_3Sr0a_xAwHhl4vKb8EtKYYQoAlDPUZyGfAaU" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="1440" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEghk2TG_O_SGoHZ9FdCFMK6dptM3FXFU230AcWkjacejbIQvwsT-8Ku3geytFjbtaSY9k_AAPUZRS9FJUpF6GU1HDtnc6EvxXq3RFTyl4jyBdVjJ_sfhf9jMWBIVW3GUwJbVf64mBkh8_bvH5OfH1Ge7E_3Sr0a_xAwHhl4vKb8EtKYYQoAlDPUZyGfAaU=w480-h640" width="480" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Illustrazione di Anna Lazzarini<br /></td></tr></tbody></table><br /> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Per convincersene basterà dire che esiste addirittura un gruppo Facebook dedicato a Supermike. In redazione sono stati tutti meravigliati (io no, conoscendo la passione degli zagoriani) vedendo una <b>T-Shirt gialla</b> con la M di Mike arrivare in via Buonarroti spedita da un lettore che ha voluto ringraziarmi per aver riportato mister Gordon alla ribalta e agli onori delle cronache. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiwsT59IhFvXgkSc-U2JxbdPgEdL0VBAzymFYtW7qYnd8Mg2LUAbmsa2tnRKSPuh5HjoWxKjRjpuEux9vgfS9l_SNWTRvDrkiEA_79DTJGKam_wMjRbuChTrEwPgGlEgbsvmtSkC1NuAiS7OfM4MNR2Y9ss4PDqyB0w77Hlkj4-dYJpXQtiMB8YI0zASyA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1126" data-original-width="1688" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiwsT59IhFvXgkSc-U2JxbdPgEdL0VBAzymFYtW7qYnd8Mg2LUAbmsa2tnRKSPuh5HjoWxKjRjpuEux9vgfS9l_SNWTRvDrkiEA_79DTJGKam_wMjRbuChTrEwPgGlEgbsvmtSkC1NuAiS7OfM4MNR2Y9ss4PDqyB0w77Hlkj4-dYJpXQtiMB8YI0zASyA" width="320" /></a></div><br />In autunno, addirittura, un forum zagoriano ha realizzato e distribuito agli iscritti <b>l’anello di Supermike</b> (quello che lascia il segno dando un pugno). <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiPVYjTMo18eKP5s0r-UnvWeE6nsSnvybN5qA0pJAbGEWop9CBHwh2dG0gkwFocYRIOs_tPoU_9Bx02xkx5tUuAeu-pH_2dsd75VCJWH2nKcbDsfptMJ1chPiHqq0CRaRr10zhgnp6jN1SaYIQPSLvp3tZWfLYI71FWDHupEHnZdhRYcZ2kqk8p38y0TiU" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="414" data-original-width="414" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiPVYjTMo18eKP5s0r-UnvWeE6nsSnvybN5qA0pJAbGEWop9CBHwh2dG0gkwFocYRIOs_tPoU_9Bx02xkx5tUuAeu-pH_2dsd75VCJWH2nKcbDsfptMJ1chPiHqq0CRaRr10zhgnp6jN1SaYIQPSLvp3tZWfLYI71FWDHupEHnZdhRYcZ2kqk8p38y0TiU" width="240" /></a></div><br /><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjWEIuryLNBbmWj7Nb5egwrjLTQePtYdolyJcKhhni86M5l38o5GBpb5rSKOrveU4kJJj8IgiaRAk-rxvhZ4QUdghAUiJ_dvAtNmdnQttDxgRQMtK9AoW64iiY3fI3c36O6C_A0RJKyNKYkRbL_L1wxNSzEqJstV8sjrbT6ybAUO785vjjYEeeKplhULEI" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1038" data-original-width="1252" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjWEIuryLNBbmWj7Nb5egwrjLTQePtYdolyJcKhhni86M5l38o5GBpb5rSKOrveU4kJJj8IgiaRAk-rxvhZ4QUdghAUiJ_dvAtNmdnQttDxgRQMtK9AoW64iiY3fI3c36O6C_A0RJKyNKYkRbL_L1wxNSzEqJstV8sjrbT6ybAUO785vjjYEeeKplhULEI" width="289" /></a></div><br /> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Numerosi
gli articoli sulla carta stampata, nelle edizioni on line dei giornali,
e perfino servizi televisivi. Insomma, fibrillazione su tutti i
fronti. </span></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjX9zDDWdW0YCSF56N390Gi9fLK4r3HaXNszJsUQc8PDo0glDwOe8l56MP8owuSM99HWBqjCuIwH4ktrX30AuNPk0d2glrmLVmhgRDciwcTAq17RKQbaUcC4TSCnIRCiqBuZ4aUrnse7A0xQn9B8S-f94dn3VgSu0p9a6jdFhOGgMMNQ_-dHJLX0AyV_io" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1049" data-original-width="720" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjX9zDDWdW0YCSF56N390Gi9fLK4r3HaXNszJsUQc8PDo0glDwOe8l56MP8owuSM99HWBqjCuIwH4ktrX30AuNPk0d2glrmLVmhgRDciwcTAq17RKQbaUcC4TSCnIRCiqBuZ4aUrnse7A0xQn9B8S-f94dn3VgSu0p9a6jdFhOGgMMNQ_-dHJLX0AyV_io=w440-h640" width="440" /></a></div><br /></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Eppure, mi è bastato annunciare l’uscita dello Zagor di febbraio per leggere, tra i primissimi commenti, quello di un tale che scrive: “Basta con i ritorni”. Che ci si deve fare, i detrattori sono così. Non ci si discute, come con i complottisti. (In realtà ho già risposto <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2021/12/nemici-miei.html">qui</a>, cliccate per leggere - o rileggere). Dato che la storia sarà lunga, torneremo a parlarne nei prossimi mesi ma per trarre un bilancio complessivo la saggezza consiglia di aspettare la fine. Che, a mio parere, sarà la parte migliore del racconto.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjYrOLpULO6AbEzijAAYz_Dn5DCsu8e6XHc_MIy01J5yh8nxjfigJ7S4Cgkvtj-D41H-hWv97X-Oz92jS9An1dJJ6WBQEUn7Pcg-a1S665QE4mf369gvA-n7aWS_0E8dtyJY6jqALCfYdulI3orsGey87kzgX0e1pL7d2tdzzWiJoKTRaa_X3xM9O_91ns" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1152" data-original-width="1152" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjYrOLpULO6AbEzijAAYz_Dn5DCsu8e6XHc_MIy01J5yh8nxjfigJ7S4Cgkvtj-D41H-hWv97X-Oz92jS9An1dJJ6WBQEUn7Pcg-a1S665QE4mf369gvA-n7aWS_0E8dtyJY6jqALCfYdulI3orsGey87kzgX0e1pL7d2tdzzWiJoKTRaa_X3xM9O_91ns=w640-h640" width="640" /></a></div><br /> </span></span></div><p><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-14966746481908774932024-02-10T18:30:00.002+01:002024-02-10T18:31:40.540+01:00UN ANNO DI ZAGOR<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgQ7Z3FS8LZdP11tiOuK6fAtD5NK5xFwksNrcHAK57khabYO5DlGjPcd5OY2z6luUAbZgJbxmcj6OgZahlMu8AzZwXrCgpohlyEvGo_27VVb6KgwE1JFv-TyD38IrbIhk4OmI9-DQJXGDq1sqmHNl1g1ofyqXN-XvQXmi04dBNCCT07ppI2EAg3iY6mVv8" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1217" data-original-width="1600" height="486" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgQ7Z3FS8LZdP11tiOuK6fAtD5NK5xFwksNrcHAK57khabYO5DlGjPcd5OY2z6luUAbZgJbxmcj6OgZahlMu8AzZwXrCgpohlyEvGo_27VVb6KgwE1JFv-TyD38IrbIhk4OmI9-DQJXGDq1sqmHNl1g1ofyqXN-XvQXmi04dBNCCT07ppI2EAg3iY6mVv8=w640-h486" width="640" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Massimo Manfredi</b>, a destra nella foto accanto ad Alessando Piccinelli, è un nome ben noto ai più assidui frequentatori di questo blog. In un articolo del 2013 intitolato "<a href=" http://morenoburattini.blogspot.com/2013/03/ventanni-di-storie.html ">Vent'anni di storie</a>" (leggibile cliccando) l'ho definito "Il lettore che ogni autore desidererebbe avere". E aggiungevo qualche spiegazione, che riporto: "Anche quando il suo giudizio è critico, il suo
parere è argomentato e senza acrimonia. E soprattutto, non serba
rancore: dalla storia successiva è pronto a valutare ciò che gli viene
proposto, senza pregiudizi. Se individua delle falle, conserva memoria
dei meriti. Inoltre, è informato, poliedrico, non è un monomaniaco nelle
sue letture ma spazia. Nel gennaio 2013 abbiamo idealmente festeggiato
insieme i primi venti anni di una consuetudine: l'arrivo in redazione di
una lunga lettera in cui, con certosina pignoleria, Massimo esamina uno
per uno tutti gli albi zagoriani dell'annata precedente appena
conclusasi. La lunga lettera, si badi bene, è riservata solo a noi della
redazione. Ogni commento è sempre stato accompagnato
da un giudizio espresso in voti, talvolta condivisibile, talvolta no, ma
sempre ben giustificato da una disamina."</span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Dopo aver ricevuto la lettera
del 2013, ho chiesto al mittente il permesso di pubblicare sul blog
tutte le sue recensioni di cui
si erano conservati i files, ed ecco il perché del titolo "Vent'anni di storie". Ovviamente,
non sempre sono d'accordo con i giudizi di Massimo, e talora mi
verrebbe voglia di rispondere, argomentando; altre volte condivido. Il
bello è che essendo Manfredi molto severo nei suoi giudizi, quando
sono positivi si hanno delle belle soddisfazioni (raffreddate subito dopo dal successivo giudizio negativo). </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Dopo altri dieci anni di lettere, nel 2022 ho pubblicato, chiedendogliene il permesso, le sue recensioni a un altro decennio di storie zagoriane, raccolte sotto il titolo di "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2022/12/dieci-anni-di-commenti.html ">Dieci anni di commenti</a>". In quell'occasione gli </span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">ho chiesto di
presentarsi ai lettori di questo blog e presentare anche il suo "metodo" di lettura e lui lo ha fatto con il testo che troverete cliccando sulle parole del testo colorate (poco sopra). </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Alla fine del 2023 è giunta in redazione la solita lunga lettera con tutte le disamine del 2023: portata a mano in occasione della "pizzata" tra lettori e autori che è stata organizzata a Milano. Pare che, segno dei tempi, Massimo abbia trovato difficoltà nel trovare il fracobollo e la buca dove impostare. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEimDiYxURsR9zA_1ENZrMEfnWjssHUndyzwg8SQM-lZo4R2FFSCNd23uDAablXIKfimuycWyTTC-6QCP3cdXwY4txYJ8ilgO5gpYcKhApiIYxnJDbIFTPPmu7M2OJaH3NxSam6bznxccG7hXoZvsunGK0svxVpom5FymkddBKElidJVzFXT_lnDJCTKlPs" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="1082" data-original-width="1435" height="483" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEimDiYxURsR9zA_1ENZrMEfnWjssHUndyzwg8SQM-lZo4R2FFSCNd23uDAablXIKfimuycWyTTC-6QCP3cdXwY4txYJ8ilgO5gpYcKhApiIYxnJDbIFTPPmu7M2OJaH3NxSam6bznxccG7hXoZvsunGK0svxVpom5FymkddBKElidJVzFXT_lnDJCTKlPs=w640-h483" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Massimo Manfredi con Anna Lazzarini<br /></td></tr></tbody></table><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Mi è sembrato troppo audace aspettare altri dieci anni per pubblicare questi commenti insieme a quelli degli albi da qui fino al 2032. All'epoca, se sarò sopravvissuto, sarò un settantenne residente a Villa Arzilla o Casa Serena. Meglio quindi dargli spazio (a lui piacendo) all'inizio di ogni nuovo millesimo. Di seguito, le sue disamine dell'annata 2023. Naturalmente, non ho censurato o
modificato nulla. I pareri che leggerete qui sotto (peraltro, stranamente, non completi: macano un paio di albi all'appello) rappresentano soltanto l'opinione di un singolo lettore caratterizzato da gusti personali ben precisi, da zagoriano della vecchia guardia (non esattamente ben disposto verso la sperimentazione) e da idiosincrasie (per esempio quella verso le storie brevi o verso gli elementi fantastici), e ci sarebbe da intavolare con lui una lunga discussione sul concetto di che cosa siano gli episodi "riempitivi" o sul perché le scene d'azione in un fumetto d'azione debbano togliere dei punti alla valutazione. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Fondamentalmente, il problema con i lettori molto critici è quello di ritenere che ciò che non piace a loro non possa essere apprezzato da qualcun altro, fino a ipotizzare che certe collane meno canoniche non dovrebbero neppure uscire. L'esperienza insegna che ogni storia non gradita a qualcuno riscuote il gradimento di qualcun altro e che alla fine i perplessi autori si trovano regolarmente di fronte a giudizi che dicono tutto e il contrario di tutto. Le recensioni che seguono sono utili anche per far meglio capire quanto sia difficile il lavoro di chi scrive e disegna Zagor, sapendo di dover fare i conti con lettori molto attenti e per niente accomodanti. Uno stimolo in più, per noi, per cercare di fare sempre meglio.<br /></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgUTbg0I593sskD66TsmjixyuwjjRmNUQawcMjIRgKFMatIGdBRr-Bk-pNs2zxn-LQ6ZBedCS66dh2wwhGfs4PyI9S7WYOzFQHkPh8ofcvFCRaEKYFBxP47u8J1p9bLosqkyQiaj38geSJoUj2I7LrLDm8Ar77eRYcWKGq7LvK7_E2pb2Lad0n7vQNyLjA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgUTbg0I593sskD66TsmjixyuwjjRmNUQawcMjIRgKFMatIGdBRr-Bk-pNs2zxn-LQ6ZBedCS66dh2wwhGfs4PyI9S7WYOzFQHkPh8ofcvFCRaEKYFBxP47u8J1p9bLosqkyQiaj38geSJoUj2I7LrLDm8Ar77eRYcWKGq7LvK7_E2pb2Lad0n7vQNyLjA=w485-h640" width="485" /></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /> </span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: medium;"><span><b>IL PASSATO DI ROCHAS
(Nn. 689/691)<br />
Burattini - Gramaccioni</b></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 7. </b>Confesso che, dopo il proliferare negli
ultimi tempi di ritorni e di “passati di…” (complice anche la collana Color),
sono partito non troppo bendisposto. Invece questo passato di Rochas si
dimostra nel complesso ben scritto e con più di un momento degno di nota.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Quello che non ho
apprezzato in molte storie precedenti è stata infatti la sensazione che certe
cose si rivelassero “per contratto”, senza una reale ispirazione, e che di
conseguenza venissero sbrigate in poche pagine, nelle quali si cerca soprattutto
il facile effetto-rivelazione, anziché costruirci una storia attorno. Qua abbiamo invece una bella avventura valida a sé stante, nella quale le
rivelazioni sono intrinsecate in modo naturale, anziché odorare di forzate. Pur
essendo uno dei personaggi secondari più caratteristici, di Rochas non sapevamo
granché, a parte la sfida con i pugni. È stato bello quindi dotarlo di una
personalità, e anche di valori che si rivelano in linea con quelli del
protagonista di testata. Il suo “drammatico passato” viene così percepito
davvero come tale, perché il dramma appunto c’è, nel senso che questo viene
fatto vivere e toccare con mano al lettore, e non solo raccontato. Il momento
culminante è dato ovviamente dalla scoperta della strage al campo indiano e
conseguente morte di Aryana, ma bello anche il dialogo successivo col sergente
Nemers, e altri similari. Discreti anche i nemici (specie il reverendo) e
comprimari vari, ma proprio su questi si poteva spingere di più. Forse il
difetto di base è proprio questo, che ci si è molto concentrati su parti di
avventura neutra (indagini, inseguimenti, deduzioni, ecc.) e non si sono
sfruttati pienamente tutti i momenti che parevano pregni di maggiore intensità. Ma va bene, è stata una
buona lettura. Poi non conteneva nemmeno un grammo di magie, mostri, e simili,
che ultimamente per me diventa un valore aggiunto già in partenza.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 6+. </b>Non è uno stile che mi è mai piaciuto, e
non lo trovo molto adatto a Zagor. Talvolta sembra quasi un fanzinaro, e con
tratteggi e bordature indie. Il primo albo va in questa direzione, ma col tempo
sembra impegnarsi maggiormente, con maggiore ricchezza di particolari e cura
dei volti. Il terzo albo è quindi più che discreto, a parte una grave rigidità
nelle scene di movimento, che sembrano proprio non riuscirgli.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh69qe6SwAvYqe7pYDbJsRaukCFGnKW0Fn9-8cPlc0-krYlLQD7vn0iQQlMSItsDZl5QxIx7IglMNnJ2X33YzuCqKjdyNfMBbKLtMFhllkzDY7KYir26RVoO4pNN2Br_l4wmoUNC_EwaVMlSk5cOkIhrh1iCWTRnriPnhjAljorl2ayyFJ0ciY22duIKbM" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh69qe6SwAvYqe7pYDbJsRaukCFGnKW0Fn9-8cPlc0-krYlLQD7vn0iQQlMSItsDZl5QxIx7IglMNnJ2X33YzuCqKjdyNfMBbKLtMFhllkzDY7KYir26RVoO4pNN2Br_l4wmoUNC_EwaVMlSk5cOkIhrh1iCWTRnriPnhjAljorl2ayyFJ0ciY22duIKbM=w485-h640" width="485" /></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">LA NAVE VOLANTE (Color
n. 16)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Perniola – Russo</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;"> </b><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 5. </b>Difficile dare un giudizio disgiunto dal
Color n. 11, di cui l’attuale sembra non un reprise, ma proprio la seconda
parte fatta uscire due anni dopo per qualche motivo redazionale. Ma anche
questo albo non aggiunge nulla alla banale vicenda fatta di scontri e mostroni
che già vedemmo allora, e pertanto la delusione rimane la stessa. I dialoghi
sono anche di discreto livello e contribuiscono ad una leggibilità accettabile,
ma purtroppo non possono fare più di tanto a causa del peso del soggetto che
trascina giù nel trash tutto quanto. <span> </span><br />
Già lo Speciale toninelliano non era granché, e questo doppio ritorno è
probabilmente anche peggio, pertanto mi auguro proprio che a Ol Undas non ci si
torni più.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 8. </b>Quasi uno spreco usare un disegnatore
bravo come Russo per questa storia, nonostante venga a mio parere parecchio
penalizzato dal colore.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;"> <br /></b></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;"></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhDMWJs6tx_V4V6Jluka8SXE_Aozh2-JsTtBarfMCHRscFd9nzWGmmIKInca7FVzFGv8gALR7wo9rjfFWvVL3TVpr8XddZ_3qiCU-CLiHpO7M9pfD0VR0JxHk93Qz7p1ZqVKij8QkKAUZgSHdBKnOanhZnJIMawgzGUG4tRisYs4CP97uN0lTU_Rbb1XmA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhDMWJs6tx_V4V6Jluka8SXE_Aozh2-JsTtBarfMCHRscFd9nzWGmmIKInca7FVzFGv8gALR7wo9rjfFWvVL3TVpr8XddZ_3qiCU-CLiHpO7M9pfD0VR0JxHk93Qz7p1ZqVKij8QkKAUZgSHdBKnOanhZnJIMawgzGUG4tRisYs4CP97uN0lTU_Rbb1XmA=w485-h640" width="485" /></a></b></span></div><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;"><br /> </b></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">LA MASCHERA DEL DIAVOLO
(Zagor+ n. 8)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Russo - Esposito</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 7. </b>Bene, sembra che Russo, dopo il
promettente Color, abbia imboccato una strada virtuosa, offrendoci un
apprezzabile extra dalla struttura bilanciata, e arricchito da dialoghi di buon
livello. I personaggi sono tutti ben tratteggiati e credibili, e anche la componente
fantastica (i poteri di Smile) non risulta invasiva né sbraca come in altre
occasioni. Seguendo l’impostazione nolittiana, il fantastico si innesta in una
vicenda sostanzialmente realistica, ed è proprio in questo modo che riesce a
meravigliare più efficacemente il lettore. Per tutti questi motivi, Smile
risulta un villain azzeccato, bastardo e di spiccata personalità, in grado di
dare filo da torcere a Zagor. La portata e la pericolosità dei suoi poteri, e
di conseguenza l’adrenalina che trasmette la lettura, viene percepita proprio
attraverso le difficoltà dell’eroe nel fronteggiarlo, mostrandone il dolore e
addirittura l’obbligo di fuga, per poi tornare dopo aver studiato qualche
contromossa elaborata che vada oltre il semplice scontro fisico. Chicca finale
il trucchetto del fuoco, che riporta a quella antica teatralità zagoriana di
cui sento molto la mancanza.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 8. </b>Sempre bello il tratto dei Bros, che a
questo giro mi è sembrato particolarmente ricco di dettagli. Manca però qualche
scena spettacolare o più d’effetto: ad esempio le pagine del delirio di Zagor
sono troppo elementari, mentre poteva essere un’occasione per creare
un’atmosfera più elaborata graficamente. <span> </span><br /></span></span>
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span>
</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgQIh2giPi5xXH0mYUpAt1Ji0mMHDhU8ElLwvGewjDBltKHzrbRIEPo7SZ2wyNqREvEgB4i7cZ8Kue9t8Np6FhSut9IDblqTIPFdUYm8d4PbXyMK0ThEC362PAPMNQcThPwkPZcc3GjkKbNmqcjL0UB4IUoTkDCIf9ue6Y0YMrOeGQDpv_FbBgtMFOg2i0" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgQIh2giPi5xXH0mYUpAt1Ji0mMHDhU8ElLwvGewjDBltKHzrbRIEPo7SZ2wyNqREvEgB4i7cZ8Kue9t8Np6FhSut9IDblqTIPFdUYm8d4PbXyMK0ThEC362PAPMNQcThPwkPZcc3GjkKbNmqcjL0UB4IUoTkDCIf9ue6Y0YMrOeGQDpv_FbBgtMFOg2i0=w485-h640" width="485" /></a></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">LA BANDA DEGLI
ASSASSINI (N. 692)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Burattini - Sedioli</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;"> </b><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 5. </b>Una vicenda solo cazzotti e azione,
senza nulla d’altro. Non si legge malissimo, ma è totalmente piatta, di nessun
interesse. Meno di un riempitivo.</span></span></p>
<br />
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 5,5. </b>Un Sedioli quasi irriconoscibile,
abbozzato, con gli usuali visi disarmonici ma peggiorati.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjMx9KPukMm2j3qk8gerqnmqrKl1378AJXCE2r276YaDD3fyeT91LAfEbTrFmqof2oJQiYMyQ9ule2yhIpwmsFn2lgayFgcau-Y8-tkUhv3emP0Lxo2WT4jYY6pqcbVIZvxqxLvztBHoZPoIcVg1ib1ZD3M5-L_JCoeyvnLm7Aqonz3CVTIJTA5FEXo9hk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjMx9KPukMm2j3qk8gerqnmqrKl1378AJXCE2r276YaDD3fyeT91LAfEbTrFmqof2oJQiYMyQ9ule2yhIpwmsFn2lgayFgcau-Y8-tkUhv3emP0Lxo2WT4jYY6pqcbVIZvxqxLvztBHoZPoIcVg1ib1ZD3M5-L_JCoeyvnLm7Aqonz3CVTIJTA5FEXo9hk=w485-h640" width="485" /></a></div><br /><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">I PREDONI DEL NORD
(Speciale n. 36)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Rauch – Di Vitto<br />
<br />
</b></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 6+. </b>Dividerei in due parti il giudizio. La
prima, quella relativa alla linea portante delle donne rapite e della ricerca
di Bogan è buona: lui è un bel comprimario, e tutti i dialoghi sono
interessanti. Commovente anche il finale. La seconda, quella legata alla fase
di azione, è invece troppo lunga e ripetitiva, e affossa pesantemente il resto.
Facendo due conti, risulta che addirittura la metà delle pagine di questo albo
è costituito da pistolettate, assalti e scontri vari: tutte pagine che si
scorrono senza nemmeno soffermarsi troppo sulle vignette e perciò parecchio
noiose.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Il che risulta due volte
grave, dato che la sequenza a Pleasant Point in cui Sam racconta dei vari rapimenti,
di quello di Tom e dei suoi giri tra adozioni e unione ai predoni, della
ricerca dello zio, e del nuovo racconto che poi quest’ultimo aggiunge, è
davvero pastosa e difficile da seguire con tutti questi fatti: ecco, sarebbe
invece stato meglio usare molte delle pagine di scontri, per far vedere quanto
è stato raccontato. Sarebbe stato più facile da assimilare e piacevole da
leggere.Quindi alcune parti valide
e altre pesanti, che portano la media verso una sufficienza.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 6. </b>Anche nella componente grafica, si può fare
una media tra la notevole ricerca dei dettagli, specie nei fondali, e troppi
visi sgraziati, tra cui alcuni di Zagor davvero pessimi.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit5nBEJKxV9s3dGrZynN7vnaGkgwH2B8C11mKNvQYvVPtCf2JMCcVsZLiNYcOxu6cv8kQjCxAA-DuUI9qZST1u7Om8wPpKX4N8Vsj6qEJhZ0es_W1notEsuCCC1vQc7GerwYl9FsLXbOx9cTOW0yaRXhjJO9WCFbHEb1RyQ3lRfRx0SBCRJOWUSzmwaXQ/s1319/1683034114113.png--lo_spirito_del_lupo___zagor___09.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEit5nBEJKxV9s3dGrZynN7vnaGkgwH2B8C11mKNvQYvVPtCf2JMCcVsZLiNYcOxu6cv8kQjCxAA-DuUI9qZST1u7Om8wPpKX4N8Vsj6qEJhZ0es_W1notEsuCCC1vQc7GerwYl9FsLXbOx9cTOW0yaRXhjJO9WCFbHEb1RyQ3lRfRx0SBCRJOWUSzmwaXQ/w486-h640/1683034114113.png--lo_spirito_del_lupo___zagor___09.png" width="486" /></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">
</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">LO SPIRITO DEL LUPO
(Zagor+ n. 9)</b></span></p>
<br />
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi (voto
complessivo): 5. </b>Sorprendentemente,
la storia migliore è quella di Testi (<b>Il grizzly</b>), un autore in cui io
vedo potenzialità ma che si perde sistematicamente dietro a mostroni. Beh, se
vogliamo, anche qua c’è un mostrone, ma è anche trattato come tale, cioè una
minaccia davvero tosta e terrificante. Però il livello è innalzato dalla
qualità media dei dialoghi, attenti a rispettare le psicologie dei personaggi (tra
i quali spicca come una gemma quello di Fitzy sulla metafora del piccolo orso
verso il piccolo Pat), e anche dalla sorpresa finale.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Al secondo posto, ma già
ai limiti della sufficienza, <b>Il vecchio soldato</b> (Mosca). Gradevole
lettura ma poco consistente, gravata anche da diverso spiegazionismo. Peccato
perché gli elementi interessanti c’erano anche, ma così compressi non trovano
sfogo adeguato. <br />
Scarse <b>Il monte della vendetta</b> (Contu) e <b>Fuga nella notte </b>(Burattini).
La prima ha un tema non originale ma su cui si può lavorare, peccato che lo
spazio costringa a trovate telefonatissime e scene d’azione forzate (Zagor che uccide
un puma con le mani legate non si può vedere, su). La seconda presenta l’idea
carina dello spirito del lupo, ma poi nei fatti è composta di quasi sola
azione, peraltro con troppi passaggi poco credibili e telecronache mentali.<br />
Personalmente, credo che la formula delle storie brevi andrebbe eliminata o
fortemente ridotta. Inizialmente c’era l’effetto novità, ma questo terreno, già
di suo così poco zagoriano, dopo tanti anni sta davvero mostrando la corda, con
una qualità media che va precipitando.<br /></span></span>
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span>
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni (voto complessivo)</b><b>: 7,5.</b>
primo posto ex aequo per <b>Candita</b> e <b>Bertolini</b>, per la grande
precisione dei dettagli e per l’utilizzo di tecniche particolari, tra cui la
mezzatinta. Discreto <b>Devescovi</b>, ma troppo canonico per lo spirito di
testata, e solo religioso silenzio davanti a un monumento come <b>Roberto Diso</b>.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1ONpcpRQg4Ud5kYRn7Rr45Uo3jeRgYLRZZYEJmj2sZdS9ODctETg_dIod1g4wBk2syLveoOzM_xSXtIY3FEIwtmatxxO9CcGq9ZhfeZZ-UZrrJQGUoVT8zEGyQjbUvcpJE11gSalLDQWHjARx7wWy7MHL7Naax8uQLkXsHWs6pJTufC9GhLVMBu5Izl0/s1319/1677856983111.png--vendetta_seminole___mini_copertina_zagor_84.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1ONpcpRQg4Ud5kYRn7Rr45Uo3jeRgYLRZZYEJmj2sZdS9ODctETg_dIod1g4wBk2syLveoOzM_xSXtIY3FEIwtmatxxO9CcGq9ZhfeZZ-UZrrJQGUoVT8zEGyQjbUvcpJE11gSalLDQWHjARx7wWy7MHL7Naax8uQLkXsHWs6pJTufC9GhLVMBu5Izl0/w486-h640/1677856983111.png--vendetta_seminole___mini_copertina_zagor_84.png" width="486" /></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">VENDETTA SEMINOLE (Nn.
693/696)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Rauch – Di Vitto</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 9. </b>Eccellente davvero questo ritorno a
Britannia! Tecnicamente da scuola, con una perfetta alternanza tra scene
d’azione e di pausa, senza che nessuna delle due diventi di lunghezza
eccessiva. Non ci sono arzigogoli narrativi, ma tutto viene raccontato in presa
diretta, rendendo agevole la lettura. In quanto storia lunga si può permettere
apprezzati cambi di location, spaziando dal classico western alla più esotica
seconda parte. Questo è lo spazio giusto per l’avventura zagoriana, non c’è
niente da fare.<br />
Ottimi i cattivi, cazzuti e sempre mostranti personalità, con in testa ovviamente
Chaka, che riecheggia classicità nolittiane passando dalla posizione di nemico,
anche molto temibile, ad alleato con momenti di fragilità. Zagor giganteggia da
protagonista, guidando i combattimenti, spronando il capo Seminole nei suoi
momenti di sconforto, spiegando ai coloni i pregiudizi sugli indiani, e
soprattutto durante la strepitosa sequenza del dialogo notturno con Cico nella
palude. Davvero, sono 5 pagine che da sole varrebbero tutta la run, se non ci
fosse anche molto altro. Sono queste le sequenze che voglio vedere, il cuore
del vero Zagor, questa intensità, queste punte di commozione, altro che pagine
e pagine di scontri. Il suo eloquio profondo, la capacità di porsi dubbi, di
riflettere sul senso della sua missione, la profonda amicizia con Cico
(trattato anch’egli stupendamente)… applausi!<br />
Ma le scene ad alta intensità sono davvero tante: la sua indignazione quando si
getta contro i soldati o come insegue Hazon fino a massacrarlo di pugni, il
finale sulle rovine del forte ricordando l’amico Manetola… ripeto: uno Zagor
che si prende la scena in lungo e in largo! Mi è piaciuto anche il riportare in
auge l’alone mitico che nel periodo classico circondava la figura del Signore
di Darkwood, sia tra gli indiani che tra i bianchi, e che negli ultimi tempi si
era accantonata anche in nome di un politically correct fuori luogo.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ottima e avvincente tutta
la parte avventurosa, e svolta in modo credibile, non mi sono annoiato un solo
secondo. Bellissimo tornare a Britannia, ritrovare quei luoghi letti e riletti
mille volte nella nostra infanzia, ma non in modo gratuito per sfruttare un
hype, ma con una solida trama e solide motivazioni. <br /></span></span>
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span>
</p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 7,5. </b>Mediamente il lavoro è decisamente
buono, specie nei ricchi particolari e anche in non poche inquadrature
d’impatto statiche. Al contrario, nelle scene che richiedono una forte enfasi
drammatica, magari in movimento, non rendono altrettanto bene. Questo anche a
causa del loro storico punto debole, ovvero l’espressività o comunque la resa
dei volti, tra cui alcuni di Zagor davvero da matita rossa.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj7stjCoLIpbiGeiB9J7ivzlFtLcAWs64w5sxmdZpVvhkw4PxNJK9dJlyUvwTb12oFojIDOmMm8c_5ncQb4wGM9q16Bu9dsyLaUraupJTWoxeslJd2c928I62RaQYT3jvS9I3OvaV18Aim1JM6pTYkB4gRM_sAm-W83jhHIBhy7Cld2ZFyrEnxFS6mJhVk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj7stjCoLIpbiGeiB9J7ivzlFtLcAWs64w5sxmdZpVvhkw4PxNJK9dJlyUvwTb12oFojIDOmMm8c_5ncQb4wGM9q16Bu9dsyLaUraupJTWoxeslJd2c928I62RaQYT3jvS9I3OvaV18Aim1JM6pTYkB4gRM_sAm-W83jhHIBhy7Cld2ZFyrEnxFS6mJhVk=w485-h640" width="485" /></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">BRACCATI! (N. 696 bis)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Della Monica</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 4,5. </b>Voto più di saturazione che per la
storia in sé, comunque brutta. Pim pum pam inutile come quasi tutti gli
appartenenti al genere, linea piatta di cazzotti e spari. La saturazione arriva
dopo l’ennesima uscita extra di cui davvero non si capisce il senso, dato che
non ci sono idee a supportarle. Mah.</span></span></p>
<br />
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 8. </b>A disegnare è bravo come sempre, niente
da dire.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgqY8eRNDP8T_5WAWL7BX9sZY4dWa00S77m6mQDCCKAQB2AKwvkj3ASmiiDI9TNkqgsnFii8QFA0k-ZDJ1jmjVojMenXZaUpBBE4iIsGTxDgOM6d6REgofoKC099semcDwr9Kl9knMKRM4I8tiBjpYUAky7TOSQiUoKE0gWjfDtIsHwjTa_aACLLvoFtTU" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgqY8eRNDP8T_5WAWL7BX9sZY4dWa00S77m6mQDCCKAQB2AKwvkj3ASmiiDI9TNkqgsnFii8QFA0k-ZDJ1jmjVojMenXZaUpBBE4iIsGTxDgOM6d6REgofoKC099semcDwr9Kl9knMKRM4I8tiBjpYUAky7TOSQiUoKE0gWjfDtIsHwjTa_aACLLvoFtTU=w485-h640" width="485" /></a></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">IL SIGNORE DEI CIMITERI
(Color n. 17)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Fantelli – Mangiantini</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 5,5. </b>Come sempre difficile scrivere bene
Zagor in questo spazio. Fantelli ci prova e qua e là riesce anche a fare
qualche centro, in alcuni dialoghi e caratterizzazioni di personaggi vari (lo
schiavo liberato da Zagor, la vecchia Yolande…) ma anche cadute più o meno
pacchiane. In primis, l’idea di fondo che si possano addestrare degli zombi a
operazioni complesse come quelle richieste dal lavoro di minatore è parecchio
forzata. O anche Cummings che ordina di uccidere la figlia e renderla zombie
solo perché gli si è messa contro, e altre minori. Sono situazioni che non
sembrano essere state adeguatamente preparate, a causa dello spazio e delle
tante linee buttate dentro. Sullo stregone, altro esempio, non viene
approfondito il motivo per cui è obbligato a servire Cummings, o perché porti
una maschera. Niente di male, si può anche soprassedere, però forse sarebbe
meglio ridurre il numero di cose, e approfondire bene queste poche anziché il
contrario. Peccato perché ripeto, alcuni passaggi sono scritti efficacemente,
per cui spero che abbia un’altra chance.</span></span></p>
<br />
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 7,5. </b>Non mi piace il volto di Zagor ma tutto
sommato un lavoro discreto di Mangiantini, preciso e leggibile, a cui mi pare
che il colore doni anche qualcosa, pur nascondendo però in cambio i suoi bei chiaroscuri.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg3N6QVl81aO87a1rd-W8-PQTSVPArkRgJff6sXyZXEYeH-ZEZjKHlmO4AMWiseacyIhUBbL_YqJjwa_YIDNCpjEPosPtLckXgLneuN3z8OgIBkyFJ48QYKYHMsg_IOzbbKAf62kkzQKcQTSm5Edn6YZ8BNG_Mjh3fGCq52CebQ67hVrw8wYidXuIfTRNA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg3N6QVl81aO87a1rd-W8-PQTSVPArkRgJff6sXyZXEYeH-ZEZjKHlmO4AMWiseacyIhUBbL_YqJjwa_YIDNCpjEPosPtLckXgLneuN3z8OgIBkyFJ48QYKYHMsg_IOzbbKAf62kkzQKcQTSm5Edn6YZ8BNG_Mjh3fGCq52CebQ67hVrw8wYidXuIfTRNA=w485-h640" width="485" /></a></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">IL CAPITANO NEMO (Nn.
696/698)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Rauch – Della Monica <br /></b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 8-. </b>Il soggetto è invero banalotto, al netto
degli inserimenti “esterni” di matrice verniana, ma la sceneggiatura fa
enormemente innalzare il tutto. Per almeno una metà, infatti, abbiamo i
classici elementi di una avventura marinara (tempeste, naufragi, ecc.), ma
anche tali “banali” avversità naturali – come insegna proprio Nolitta – se ben
raccontate, con i giusti tempi, riescono a coinvolgere il lettore. Del resto la
narrativa avventurosa si muove quasi sempre attraverso lo stesso pugno di
topoi, ma quando vengono riportati bene, come qua, torni ogni volta a leggerli molto
volentieri. È una storia che pur fantastica nelle sue punte, è credibile e
realistica nelle sue basi, e proprio per questo le punte spiccano come tali. I
mattoni con cui si costruisce questo effetto sono i dialoghi sempre calibrati e
realistici che vanno a delineare ottimamente i vari personaggi, in primis
ovviamente Nemo (molto bello il confronto tra lui e Zagor, peccato che sia
stato solo così corto). Le parti peggiori: il finale un po’ concitato e anche
la fase col calamaro gigante, di suo un po’ trash, ma ovviamente ineludibile. </span></span></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjdT9hu-NZ5Eac5TfRRDM0PJ5IeFZzyh5HpmqNzCzET6nQyL44Ot6oyf_wUYQA9tMuqSAqfVzN5gpiu3OqQejofFlFcO4BnTG1UlvjCud5UIRFqHnHINRJIuOqeX3sKFIU_uAkensCp5fSwEO0PzqY7tVygaUb9EJVrWWXcvjrD1TLI3LlqeXegAGiUsqk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjdT9hu-NZ5Eac5TfRRDM0PJ5IeFZzyh5HpmqNzCzET6nQyL44Ot6oyf_wUYQA9tMuqSAqfVzN5gpiu3OqQejofFlFcO4BnTG1UlvjCud5UIRFqHnHINRJIuOqeX3sKFIU_uAkensCp5fSwEO0PzqY7tVygaUb9EJVrWWXcvjrD1TLI3LlqeXegAGiUsqk" width="182" /></a></div><br />
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 8,5. </b>Come sempre bravissimo in tutto ciò che
disegna, a mio parere ha il suo unico storico difetto (piccolo ma presente)
nella fase spettacolare. Pertanto in una storia del genere forse fa perdere
qualcosa sullo sprigionamento della meraviglia, il che è un peccato. Mi sarei
infatti aspettato che il cosiddetto “effetto wow”, sarebbe stato uno dei punti
di forza di un fumetto (nel senso di arte visiva) tratto dal meraviglioso libro
di Verne. <span> </span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span> </span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNyM0XzPGGAwdui0yZDdK70lzRhGhu9dT8SNumNhUdaAYII9tp0emwiokL8DpsGauNU52PEZiWof6xXJ0jzsTvNei8VMMRt6eMkjG4mmtN0aV0UU35kydLDspd0CFJUUkWgpn9oXHQP_-hUcCCfffkUFYMXDR__1ce4Q72bSYeTKwWVdl3w8Zj6xqhvbg/s1583/1689759338558.png--.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNyM0XzPGGAwdui0yZDdK70lzRhGhu9dT8SNumNhUdaAYII9tp0emwiokL8DpsGauNU52PEZiWof6xXJ0jzsTvNei8VMMRt6eMkjG4mmtN0aV0UU35kydLDspd0CFJUUkWgpn9oXHQP_-hUcCCfffkUFYMXDR__1ce4Q72bSYeTKwWVdl3w8Zj6xqhvbg/w486-h640/1689759338558.png--.png" width="486" /></a></span></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span> </span> <br /></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">RITORNO A PARADISE GATE
(Zagor+ n. 10)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Testi – Chiarolla</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 6. </b>Nel salutare positivamente la prima
storia di Testi totalmente realistica, debbo altresì rilevare un curioso
fenomeno da montagne russe relativamente ai miei gusti. Ci sono infatti alcune
pagine davvero notevoli, e altre da sonori sbadigli. Tra le prime, la sequenza
iniziale con l’approfondimento psicologico di Howens e Hilton, e poi la
conoscenza con Amber, la fase dell’innamoramento, ecc.: una trentina di pagine
ottime. Poi tutta la parte che va a delineare il bel villain Lansa: la sua
storia, l’odio a seguito della morte del padre, fino al confronto finale
durante il duello con Zagor e l’abbandonarsi alla morte. <br />
Peccato che tutto il resto è composto da scene d’azione noiosissime, che
sembrano messe lì per contratto perché “Zagor deve sparare e fare a pugni”: una
sarabanda di personaggi e scontri continui che a un certo punto confesso di
aver smesso di seguire, sfogliando velocemente. Nel mezzo anche il ritorno di
Mac Kay che, a parte reso malissimo graficamente, esce come una macchietta, un
disadattato mentale che prima sembra una brava persona in famiglia, poi
massacra un suo sorvegliante per una cosa futile, e non contento mena pure la
bambina (per non parlare di come prende a spaccarla di botte una volta
ritrovata da grande).<br />
Insomma, peccato per questa forte disarmonia nuovamente espressa da un autore
in cui io continuo a vedere potenzialità alte, ma che poi crolla sistematicamente
nelle fasi dinamiche.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><br /><br /></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 7,5. </b>Pur non a suo agio in una storia
realistico-western, Chiarolla riesce a portare a casa una bella prova grazie ai
suoi sempre efficaci dettagli, e al sapiente utilizzo della spettacolarità in
quelle scene che lo consentono (il fatto che tante scene si svolgano sotto la
pioggia lo favorisce di certo). Anche le scene d’azione, suo storico limite
anatomico, mi sono sembrate migliori.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjW5JGjGepHt-gtxGHomgllKJlI3A_uPljDM5Jw8B11hsL434qdye7L_nxKxL6fFlMfrNBmR0028jMQptlWp5ZgsbPWdptXy38KW5DqruZ2DKQLR2M_cRCckwZrL9xpMM_i5NETQ4hhjWz5CgDGRPq9Qm8BetmbCjRNd1FAWAmy6ip7QM8zoaQq-TU-SZE" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjW5JGjGepHt-gtxGHomgllKJlI3A_uPljDM5Jw8B11hsL434qdye7L_nxKxL6fFlMfrNBmR0028jMQptlWp5ZgsbPWdptXy38KW5DqruZ2DKQLR2M_cRCckwZrL9xpMM_i5NETQ4hhjWz5CgDGRPq9Qm8BetmbCjRNd1FAWAmy6ip7QM8zoaQq-TU-SZE=w485-h640" width="485" /></a></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">LA MALEDIZIONE DEGLI
INCAS (Nn. 698-699)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Rauch - Venturi</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 6,5. </b>Riempitivo più che discreto (fossero
tutti così i riempitivi) che forse soffre della compressione obbligata in vista
del 700. Voglio dire, quando ti trovi in una vicenda di pirati, Diggin Bill,
ecc. la mente non può che correre al ricordo di <i>Oceano</i>, perché chi l’ha
letta lo sa bene quale immane livello di epica avventurosa si può raggiungere
con questi ingredienti. Ma ovviamente ci vuole lo spazio per farli dispiegare,
e qua non c’è. <br />
Ciò nonostante la lettura è piacevole perché ben scritta in modo realistico,
con anche un tocco di soprannaturale, che però risulta calibrato adeguatamente
e non sbraca. </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 8,5. </b>Venturi è tornato al taglio realistico e
lo rilevo con gioia. A parte alcune interpretazioni dei visi di Zagor e Cico
che lasciano a desiderare, è tutto uno strabordare di particolari (notevole il
lavoro sulle giubbe dei pirati, fibbie ecc.) che riempiono di gusto la lettura.
Strepitose poi alcune scene marinare, e in particolare durante le tempeste.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi1FY7N-h0LB4JcF843RDK6xnPAeh8F9Z9vIHooZNFynvKkea2Csqv124xW3GcTJlkRDm3GNHtfxk6YdN9mGWJ9p193FOhsNOh_3zIvIYmei76tcw7q5n30s5bGbAbn_b2fOL24WWf4HeX9cLOhwHgR-ltP15ej9pVjbobxvgLQThHSQ15zTzk5f6pBN9s" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi1FY7N-h0LB4JcF843RDK6xnPAeh8F9Z9vIHooZNFynvKkea2Csqv124xW3GcTJlkRDm3GNHtfxk6YdN9mGWJ9p193FOhsNOh_3zIvIYmei76tcw7q5n30s5bGbAbn_b2fOL24WWf4HeX9cLOhwHgR-ltP15ej9pVjbobxvgLQThHSQ15zTzk5f6pBN9s=w485-h640" width="485" /></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /> <br /></span></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">LA FORESTA DEI DESTINI
INCROCIATI (N. 700)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Giusfredi – Piccinelli</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 6. </b>La storia in sé non è male, ma è davvero
poco celebrativa nella trama, non ha niente di speciale per reggere
l’occasione, il che oggi può essere visto come un difetto. Se lo è, per quanto
mi riguarda, non lo considero grave: l’importante è sempre la sceneggiatura, e
questa è piacevole, scorre bene, e Zagor è centrato in modo efficace.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Scorre bene nonostante la vicenda
sia particolarmente ingarbugliata e se vogliamo da un lato è certamente un
pregio riuscire a mantenere una sufficiente fluidità di lettura in mezzo a
continui flashback, sogni che si mischiano alla realtà, personaggi che vengono
presentati diversi da ciò che in realtà sono, e piani ingannatori del cattivo.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Dall’altro, però, questo
piano è davvero cervellotico e a mio parere zoppica troppe volte. Se lo scopo
di Taka è la pace ed evitare che il comando finisca al guerrafondaio Bullsnake,
può chiedere a Zagor di aiutarlo intervenendo con la sua autorità, o in qualche
altro modo simile e credibile, come abbiamo già visto tante volte in questa
situazione ricorrente nella serie. Lui invece lo obbliga ad un duello, per poi
drogarlo e raccontare di avere “assorbito” la sua energia vitale che lo
ringiovanisce (non la cosa più normale da accettare come niente, diciamo),
sfruttando anche un vecchio pazzo che si veste da Spirito con la scure che
salta fuori in questa storia (perché non lo uccide così da usare lo stesso
trucco più semplice del sosia di Bullsnake?), e tutto questo arzigogolo per
mettere a capo della tribù il figlio.<br />
E qua è lo zoppicamento più sfidante: in pratica Taka tiene nascosto questo
ragazzo per un numero imprecisato di anni, obbligandolo a vivere chiuso in una
capanna o sotto un pesante costume in modo da avere qualcuno da presentare
quando un giorno salterà fuori un Bullsnake da sconfiggere! Davvero poco
credibile. E in più, condanna sé stesso a vivere nello stesso modo occulto per
il resto della vita. Ripeto: non era più semplice e più conveniente affrontare
la cosa in modo normale? <br />
Sembra quasi che Giusfredi si sia divertito a ingarbugliare artificiosamente
una situazione che non lo merita perché ha pensato che possa essere più
avvincente la continua ricerca del colpo di scena rispetto alla coerenza di
trama. A mio parere si tratta di una strada assai fallace, ma se si decide di
percorrerla, le premesse e il piano devono essere fortemente plausibili,
altrimenti si percepisce una forzatura fastidiosa. </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 8. </b>Piccinelli secondo me è un altro la cui
straordinaria mano viene svilita dal colore: in particolare la sua tecnica di
ombreggiatura così caricata di nero, efficacissima in b/n, non si amalgama per
niente con l’espansione cromatica, affogando i particolari che si fa più fatica
a cercare con gli occhi anziché esaltarli come dovrebbe. Peccato.<br /></span></span>
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /></span></span>
</p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">
</span></span></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgY-UxOioB96DiGDL2toe70aVIstFINzZ_6hudNx1FQn7bedFW3phPP6r9p8N3gJZoC6Egxnq6aCVa-4sT29UT8kCpWrqgVBNxpo5M8GWSaOHbzxI4VDx2TfFSJQUNlusOeGlBa0za7SCMVZ2KtllfV8wwjis-VXNInIZYzPR1GqUce8Znq3tR93ycYOug" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgY-UxOioB96DiGDL2toe70aVIstFINzZ_6hudNx1FQn7bedFW3phPP6r9p8N3gJZoC6Egxnq6aCVa-4sT29UT8kCpWrqgVBNxpo5M8GWSaOHbzxI4VDx2TfFSJQUNlusOeGlBa0za7SCMVZ2KtllfV8wwjis-VXNInIZYzPR1GqUce8Znq3tR93ycYOug=w485-h640" width="485" /></a></div><br /><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">PRESAGI DI GUERRA
(Speciale Tex Willer incontra Zagor n. 2)</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><b style="font-family: georgia;">Boselli – Piccinelli</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Testi: 6,5.</b> Di fondo sono contrario, a livello di
strategia editoriale, a questa sorta di miniserie che si sta strutturando
(prevedo infatti che continuerà). Questo perché avrei preferito che il
fantasmagorico e iper-atteso-da-decenni incontro tra i due massimi eroi
bonelliani avesse rappresentato un unicum, epico e indimenticabile, quando
invece già allora si scelse la linea dell’avventura qualunque. <br />
Ma epurato il giudizio da quanto sopra, anche questo albo si rivela comunque
una piacevole lettura. L’interazione Tex-Zagor è qua ormai totalmente
depotenziata e vederli insieme è quasi come vedere due personaggi qualunque. La
piccola scintilla di adrenalina colpisce semmai solo l’occhio tramite il
disegno, mai il cervello. Questo compito è invece svolto splendidamente
dall’incipit, nel quale diventa una vera goduria il percorso di scoperta per
cui si vede prima un bambino che è la copia sputata di Cico, poi si nomina un
hidalgo discendente dei conquistadores, e infine compare il pancione dei nostri
cuori, seguito dal vecchio (anzi giovane) cammello. Una zuccherina sequenza di
puro fan-service, arricchita da Pamina, mole negro e via così.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Il resto dell’albo è una
robusta avventura boselliana, con i soliti pregi (il realismo, i dialoghi) e
difetti (la compressione del finale), sempre gradevole. Bella la didascalia nell’ultima
vignetta.</span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>Disegni: 9. </b>Ecco, mi arriva subito la prova di
quanto ipotizzavo sopra per il 700. Col b/n esce fuori il 100% della sua
bravura. <span> </span></span></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p>
<p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-40726362260542183172024-01-24T12:17:00.002+01:002024-01-24T12:17:38.834+01:00LA TANA DEL SERPENTE<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU3UHpqLvuOnASato1CPH80b0hHlNVlTjMWKmuDd47usvEbUGNYs4PJwz0ogPww5zy0BLIcBTiiZTayYqSyuGtUtP_8hxbyv1b4q5oWqaNgMDCXJwgwtUJbFLAxqvWqc32_HqLIep-wmoE-LvALQAAeUVkzDloabSB1fJVLrsMK_luQnAAs6oULDrqJGQ/s1319/1701342294313.jpg--la_tana_del_serpente___zagor_702.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU3UHpqLvuOnASato1CPH80b0hHlNVlTjMWKmuDd47usvEbUGNYs4PJwz0ogPww5zy0BLIcBTiiZTayYqSyuGtUtP_8hxbyv1b4q5oWqaNgMDCXJwgwtUJbFLAxqvWqc32_HqLIep-wmoE-LvALQAAeUVkzDloabSB1fJVLrsMK_luQnAAs6oULDrqJGQ/w486-h640/1701342294313.jpg--la_tana_del_serpente___zagor_702.jpg" width="486" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">E' in edicola dai primi giorni del 2024 l'albo di Zagor n° 702 (Zenith 753), intitolato "<b>La tana del serpente</b>". La copertina, che potete vedere qui sopra, è opera di <b>Alessandro Piccinelli</b>. I testi sono miei, i disegni di <b>Mauro Laurenti</b>. Si tratta della seconda parte di una storia in due puntate, iniziata il mese scorso con l'albo "<b>Il passato di Jenny</b>". Potete leggere alcune considerazioni in proposito nell'articolo che ho pubblicato sul blog alcune settimane fa: <br /> <br /><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/12/il-passato-di-jenny.html ">http://morenoburattini.blogspot.com/2023/12/il-passato-di-jenny.html </a><br /> <br />Per chi non ha voglia di cliccare, riassumo il punto principale ribadendo come, sostanzialmente, "<b>Il passato di Jenny</b>" sia una storia che ha per tema la violenza contro le donne. Il loro sfruttamento, il senso del possesso di certi uomini violenti, l'abuso del corpo femminile, ma pure la ribellione di chi subisce prevaricazioni e il tentativo di riacquistare libertà, dignità e autonomia, anche chiedendo aiuto a chi è in grado di darlo.<br /> <br />Ad avventura conclusa posso aggiungere qualcosa ancora.<br /> <br />1) Non si racconta solo di come Jenny sia arrivata a <b>Pleasant Point</b>, ma anche di come ci sia giunta <b>Sara</b>. Jenny e Sara sono state caratterizzate in modo diverso fra loro o, almeno, ho cercato di farlo (non pretendo di esserci riuscito). <br /><br />2) Viene risolto il mistero di che fine avesse fatto la quarta ragazza di Pleasant Point, Ruth. Infatti, nell'avventura del 1993 che si ricorda con il titolo "<b>Ladro di ombre</b>", scritta da Mauro Boselli, in cui le fanciulle in questione entravano per la prima volta a far parte della saga zagoriana, ne venivano presentate quattro: Jenny, Sara, Ellie May e appunto Ruth. Quest'ultima spariva dalla scena, senza spiegazioni, nelle avventure successive. Adesso scopriamo che si era trattato di un allontanamento volontario dovuto a un matrimonio, ma anche che lei e il marito (e un figlio) tornano ad abitare nei pressi del trading post di <b>Peabody</b>.<br /><br />3) Nel finale si allude ad altre avventure da narrare con protagoniste Jenny, Sara, Ellie May e Ruth, successive a quanto raccontato ne "<b>La tana del serpente</b>". E' la classica "porta aperta" che gli sceneggiatori talora si lasciano alle spalle (o davanti) quale possibilità da sfruttare in futuro. Non è detto che queste storie ancora da rivelare vengano davvero scritte e disegnate (si possono tranquillizzare i tanti detrattori delle figure femminili nella saga di Zagor).<br /><br />4) La storia del "<b>Passato di Jenny</b>" ha suscitato il solito coro di polemiche a cui non soltanto sono fortunatamente abituato, ma che tutto sommato mi fanno felice perché non si può certo dire che in Rete gli albi di Zagor passino inosservati e non suscitino vivaci reazioni. Pare anzi che siano un argomento acchiappaclic, e la cosanon può che farmi piacere. Ovviamente ci sono anche recensori soddisfatti e commenti positivi.<br /><br />5) Fra le osservazioni critiche ce n'è una decisamente insolita, che rappresenta perfettamente il genere di reazioni a cui a volte ci troviamo di fronte in una realtà fatta di lettori pronti sentirsi indignati da qualunque cosa. </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Un lettore scrive una lettera che comincia così: <br />"Questo è troppo". "Come è possibile che agli sceneggiatori sia venuto in mente di usare Clerville come nome del villaggio in cui si svolgono gli avvenimenti del racconto 'Il passato di Jenny'?".<br />Ho risposto in questo modo:<br /><i>“Questo è troppo”, lei scrive – e leggendo ho cercato di immaginare che cosa mai avessimo combinato. Scopro poi che si tratta solo di un nome qualunque dato a una qualunque città. Immagino che lei contesti l’uso del toponimo perché noto per essere la città (e lo stato), di fantasia, dove agisce (per lo più) Diabolik. Immagino che le sorelle Giussani, creatrici di quel fumetto, abbiano scelto quel nome perché suonava bene (Clerville non esiste) e per lo stesso motivo è stato usavo, una tantum, dagli autori di Zagor (da me, per la precisione): Clerville suona (appunto) bene e si legge come si scrive. Mi pare un motivo più che sufficiente (oserei dire persino valido), non si è voluto far male a nessuno, se il nome del toponimo non le piace, le piacerà o le sarà piaciuto (si spera) quello dato a qualche altra località in qualche altra nostra avventura. E’ probabile che altri nomi avrebbero causato altre problematiche, per esempio “La casa del terrore” di nolittiana memoria sorge nei pressi di La Fayette, città che sappiamo trovarsi (nella realtà) collocata in Indiana oppure in Louisiana (ce ne sono due), in ogni caso decisamente lontana dal Massachusetts dove storicamente avvenne la caccia alle streghe (è lì che si trova Salem) e da quella costa del Nord Est di prima colonizzazione caratterizzata dall’architettura simile alla dimora degli Stanford. Quindi, a volte, per evitare contestazioni, è meglio inventarsi nomi di fantasia e per non abusare della parola Clear (Clear Water) o Clark (Clark City) può capitare che si semplifichi tutto in un semplice “Clerville”, che di certo non è un nome impegnativo come Gotham City o Metropolis. Del resto negli Stati Uniti esistono località come Pollo (Alaska), Imbarazzo (Minnesota), Inferno (Michigan), Pee Pee (Ohio), Rapporto (Pennsylvania).</i></span></span><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"> </div><p></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsacy2f6d10ZHGGUJfq75QlXwyLgF9kS7q31x9l7iobbHnkmiQ-cPhcL5iBaGvNVZOdJMf4hQHaMpYJj7VmXR74MOPgzRuVnCX52PUIoNEpkNUoeMAQ580D29MR6_Exu3dVIL_59411TZuNvkJ6r-xa-y2xdRc_b3ieWIqoXO5YrofhgUJ0p4gH8Xa8yM/s1583/1701342326006.jpg--.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsacy2f6d10ZHGGUJfq75QlXwyLgF9kS7q31x9l7iobbHnkmiQ-cPhcL5iBaGvNVZOdJMf4hQHaMpYJj7VmXR74MOPgzRuVnCX52PUIoNEpkNUoeMAQ580D29MR6_Exu3dVIL_59411TZuNvkJ6r-xa-y2xdRc_b3ieWIqoXO5YrofhgUJ0p4gH8Xa8yM/w486-h640/1701342326006.jpg--.jpg" width="486" /></a></div><br /> <p></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-88415992959411788782024-01-13T18:21:00.006+01:002024-01-13T18:27:56.785+01:00IL CAPPELLO SUL VENTITRE'<p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAScFDBtHTyyAfGITF3gL9WjqqEE65ETVZ9Yy0G0grNzfKeef2XN0YV8aFT3e17E-HiQWyBSnIl3s3T2z_3QcXAkY4DNccaJKG4MVyEf63Wnx-DpxYwg5Xqv18t0qGrNbYXvLTUAeQvkxUVVyu1qNIVwfeMldq3y97-ZHw3XBcPf_qNB6j5RAahsHvFB0" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1344" data-original-width="896" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAScFDBtHTyyAfGITF3gL9WjqqEE65ETVZ9Yy0G0grNzfKeef2XN0YV8aFT3e17E-HiQWyBSnIl3s3T2z_3QcXAkY4DNccaJKG4MVyEf63Wnx-DpxYwg5Xqv18t0qGrNbYXvLTUAeQvkxUVVyu1qNIVwfeMldq3y97-ZHw3XBcPf_qNB6j5RAahsHvFB0=w427-h640" width="427" /></a></div><br /> <p></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">E' oramai inveterata tradizione (che mai mi sognerei di interrompere) quella di fare in questo spazio, alla fine di ogni anno o all'inizio dell'anno nuovo, un bilancio della mia attività nei dodici mesi precedenti. Cominciamo subito a parlare dell'appena trascorso 2023 relativamente a quanto Moreno Burattini ha scritto o sceneggiato (che immagino sia l'unica cosa di cui importi qualcosa ai miei venticinque lettori, presumibilmente disinteressati invece alle notizie sul mio mal di schiena). </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tanto per ricordare "dove eravamo rimasti", vi segnalo l'articolo pubblicato su "<b>Freddo cane in questa palude</b>" nel gennaio del 2023 riguardante il mio lavoro durante il 2022: potete cliccare per rileggerlo, se volete.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/01/lanno-che-e-venuto.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2023/01/lanno-che-e-venuto.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Poi, come al solito, attingo dati circa ciò che ho pubblicato per la Bonelli nel 2023 dal blog "<b>Dime Web</b>" e in particolare alle fondamentali classifiche e tabelle stilate dal super esperto <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2010/09/diamo-i-numeri.html">Saverio Ceri</a> nella sua rubrica "<b>Diamo i numeri</b>". Le sue analisi relative all'anno appena trascorso sono state pubblicate in quattro diversi articoli, tutti usciti a fine dicembre (uno dedicato alla <a href=" https://dimeweb.blogspot.com/2023/12/bonelli-2023-come-tex-non-ce-nessuno.html">Casa editrice</a> e alle sue collane, uno sugli <a href="https://dimeweb.blogspot.com/2023/12/bonelli-2023-seconda-stella-per-boselli.html ">sceneggiatori</a>, uno sui <a href="https://dimeweb.blogspot.com/2023/12/bonelli-2023-lanno-di-gerasi.html ">disegnatori</a>, uno sui <a href=" https://dimeweb.blogspot.com/2023/12/bonelli-2023-covers-colors.html">coloristi e i copertinisti</a>). Cliccando sulle parole colorate potrete consultare direttamente i quattro pezzi nella loro interezza.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Estrapolo due <b>top ten</b> che mi riguardano, partendo da quella delle tavole sceneggiate dal sottoscritto pubbicate nel 2023 sulle estate bonelliane.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj2PL2OfHx4Kxyx2O7mBsO0vzEkrBvpDC1aZISVNBr68mtJFl7UDAzXZbN0oR1LKpx-NrRJY1Hk68p1Df2vwo6S_G_x00gjsuqyGKx-wO6aMaAsuI-pbnWGf6VAce30_usTewaOGhfNL04b0GigjxX64_e4ZIRypn9OQX87k0l8-78DZQrH2rbr8sq0o8E" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="520" data-original-width="1176" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj2PL2OfHx4Kxyx2O7mBsO0vzEkrBvpDC1aZISVNBr68mtJFl7UDAzXZbN0oR1LKpx-NrRJY1Hk68p1Df2vwo6S_G_x00gjsuqyGKx-wO6aMaAsuI-pbnWGf6VAce30_usTewaOGhfNL04b0GigjxX64_e4ZIRypn9OQX87k0l8-78DZQrH2rbr8sq0o8E=w640-h283" width="640" /></a></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Come si può facilmente verificare, ho totalizzato <b>736 pagine </b>date alle stampe, per due diversi personaggi (Tex e Zagor), risultato che mi colloca in quinta posizione. Mi fa particolarmente piacere essere stato superato, e distanziato, da Jacopo Rauch, il mio fedele braccio destro e talvolta anche sinistro, piazzatosi quarto. Nel 2022 ero ottavo, con 660 tavole pubblicate, nel 2021 risultavo di nuovo quinto con 832. Ciò significa che ho mandato in edicola un'ottantina di pagine in più rispetto al 2o22 e un centinaio in meno rispetto al 2021. Continuo a marciare più o meno sulle <b>800 tavole</b> ogni dodici mesi. </span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Lo
scorso anno ho sceneggiato per la prima volta due albi di <b>Tex</b> usciti
nella serie regolare, il che mi riempie di legittima soddisfazione</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgSOmiwT6ez9eu36I_metfD7cubpDFFfhHFOhoN6REd9KNRE5jzpvO4sCVx97bvXZ_Y5sI4qtNaE1gg6E6OuTrTzKxB2Xj6cBrSThDmhDpX79i7nCv8acsrjii3eLPU2VytWrnxNETC1Ftp6FmgZWND7LZiP8TYgAbS1SFcHvaG2-ZJLF43XyvVM8Cb1ro" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="494" data-original-width="1244" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgSOmiwT6ez9eu36I_metfD7cubpDFFfhHFOhoN6REd9KNRE5jzpvO4sCVx97bvXZ_Y5sI4qtNaE1gg6E6OuTrTzKxB2Xj6cBrSThDmhDpX79i7nCv8acsrjii3eLPU2VytWrnxNETC1Ftp6FmgZWND7LZiP8TYgAbS1SFcHvaG2-ZJLF43XyvVM8Cb1ro=w640-h254" width="640" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Va tenuto conto che il mio lavoro in Bonelli non consiste soltanto nello sceneggiare storie, ma nel supervisionare tutte le collane legate a Zagor (e cioè Zenith, Zagor Più, Color Zagor, Speciale Zagor, Zagor a striscia, Zagor Classic). Se volete sapere quante tavole inedite dello Spirito con la Scure sono state da me mandate in edicola nel corso del 2023, basta chiedere a <b>Saverio Ceri</b>. Controllate la tabella qui sopra e vedrete che sono state <b>2394 </b> (nel 2022 erano state 2514). Il che colloca Zagor al <b>terzo posto</b> tra i personaggi bonelliani per numero di pagine prodotte, dopo Tex e Dylan Dog. Mi pare un buon risultato, anche se ne sento il peso sulle spalle.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhZbboIyeRrYS8GqyR4ExiXYr8zg5s06MA-QU1OlOkrIdmxNjb3ExYUAyHRr41OcHYjGWBMluGt19BG8cPURt9wKjnTpmjHuhCUMYAyhSAwB9_HuROEphSTcl-_Z2FaPvSl8-tjKKxKk9_s3-1z5KedXAceS-6tuR7bkXIrtYM0W3o84pSRMJA92MMQ2ds" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="640" data-original-width="485" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhZbboIyeRrYS8GqyR4ExiXYr8zg5s06MA-QU1OlOkrIdmxNjb3ExYUAyHRr41OcHYjGWBMluGt19BG8cPURt9wKjnTpmjHuhCUMYAyhSAwB9_HuROEphSTcl-_Z2FaPvSl8-tjKKxKk9_s3-1z5KedXAceS-6tuR7bkXIrtYM0W3o84pSRMJA92MMQ2ds=w303-h400" width="303" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Gli <b>albi Bonelli</b> con miei racconti sono stati i seguenti (i link rimandano ai miei commenti pubblicati su questo blog). Segnalo la mia prima collaborazione con <b>Roberto Diso</b>, che ha disegnato uno Zagor all'età di 91 anni.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Zagor n° 690 (gennaio 2023) "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/01/black-legion.html">Black Legion</a>" - disegni di Oliviero Gramaccioni. <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Zagor n° 691 (febbraio 2023) "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/01/black-legion.html">Campo nemico</a>" - disegni di Oliviero Gramaccioni. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tex n° 748 (febbraio 2023) "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/01/black-legion.html">La mesa della follia</a>" - disegni di Michele Rubini.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Zagor n° 692 (marzo 2023) "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/03/la-banda-degli-assassini.html">La banda degli assassini</a>" - disegni di Gianni Sedioli.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tex n° 749 (marzo 2023) "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/04/le-creature-del-buio.html">Le creature del buio</a>" - disegni di Michele Rubini.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Zagor Più n° 9 (maggio 2023) "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/06/lo-spirito-del-lupo.html">Lo spirito del lupo</a>" - disegni di Stefano Voltolini e Roberto Diso. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Speciale Zagor n° 37 (ottobre 2023), <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/06/lo-spirito-del-lupo.html">tre storie brevi</a> disegnate da Marco Verni, Marcello Mangiantini, Walter Venturi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Zagor Più n° 11 (novembre 2023), "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/11/le-storie-di-drunky-duck.html">Le storie di Drunky Duck</a>" - disegni di Stefano Voltolini ed Esposito Bros.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Zagor n° 701 (dicembre 2023), "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/12/il-passato-di-jenny.html">Il passato di Jenny</a>" - disegni di Mauro Laurenti.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">In più sono uscite un paio di ristampe in volume di due mie vecchie storie. <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">In libreria:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">"<a href=" http://morenoburattini.blogspot.com/2023/02/la-palude-dei-forzati.html">La palude dei forzati</a>" - disegni di Mauro Laurenti. <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">In edicola:<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Le grandi storie Bonelli n° 7 (marzo 2023) "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/04/la-prima-cosa-bella.html">L'uomo con il fucile</a>" - disegni di Gallieno Ferri. <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Nel computo delle sceneggiature non rientra, purtroppo, la mia prima striscia di <b>Martin Mystère</b>. Sono soltanto tre vignette, e le ho scritte per il gruppo degli AMys, che le hanno fatte illustrare ad Alessandro Ravera e pubblicate su una stampa distribuita gratuitamente, autografata, al loro stand in occasione della mostra autunnale ANAFI a Bologna. <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAiYm0y625Mxj5UAkTOxk0iG7LHhSyXQ9IQOWrnaqrzHR_9Y1tGjNsYPVYyeFjwW_fd4D_pEOUTd97ogPb8RhQJS7k3eWIzMkMrcUBibxzP3e-eRnM8evInlQAqqe2y04ybgAjFTqNq34ZWVUGPu13UXVPvKzehpfeGWyk2opulcNzisH2kEn4lerLSrg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2350" data-original-width="4030" height="374" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAiYm0y625Mxj5UAkTOxk0iG7LHhSyXQ9IQOWrnaqrzHR_9Y1tGjNsYPVYyeFjwW_fd4D_pEOUTd97ogPb8RhQJS7k3eWIzMkMrcUBibxzP3e-eRnM8evInlQAqqe2y04ybgAjFTqNq34ZWVUGPu13UXVPvKzehpfeGWyk2opulcNzisH2kEn4lerLSrg=w640-h374" width="640" /></a></div><br /> Durante il 2023 non è uscito nessun mio nuovo libro, ma spesso sono andato a presentare l'ultimo, intitolato "<a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2022/08/versacci.html">Versacci</a>", divertendomi sempre molto e, credo, divertendo anche il pubblico. Sto lavorando al prossimo. Vero è che ho collaborato, con un mio lungo saggio, al <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/10/la-citta-di-berardi.html">catalogo pubblicato da "Lo Scarabeo"</a> della mostra dedicata a <b>Giancarlo Berardi</b> a Città di Castello. Volume di cui posso senza millantare credito ritenermi coautore.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhsh1HSh0sxlOTjSlBWQzFvqVCApWqHkXPVEoldiwktt7RybshSDK_Nt3sJ0zkst6K_pr-2gwdAVka2JNRDCqsaJ0rFKzSAPBP2PEMI-9GBEwJCBJ9gIxiBgkD-r3OpFgkOKdZdwMKI7IfMbpEl56Ziys1-ilbWeVCYmqRgnY9WS-paB3GTkCZczrDhY3A" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="584" data-original-width="639" height="584" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhsh1HSh0sxlOTjSlBWQzFvqVCApWqHkXPVEoldiwktt7RybshSDK_Nt3sJ0zkst6K_pr-2gwdAVka2JNRDCqsaJ0rFKzSAPBP2PEMI-9GBEwJCBJ9gIxiBgkD-r3OpFgkOKdZdwMKI7IfMbpEl56Ziys1-ilbWeVCYmqRgnY9WS-paB3GTkCZczrDhY3A=w640-h584" width="640" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Sono state numerosissime le manifestazione, gli eventi, gli incontri, le mostre a cui ho partecipato, un po' in tutta Italia. Ogni volta ne ho dato notizia sulla mia pagina Facebook denominata <b>Moreno "Zagor" Burattini</b> (che vi invito a seguire) e sul mio profilo Twitter (mi rifiuto di chiamarlo "X").<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">L'anno appena trascorso ha visto proseguire la mia collaborazione con il disegnatore <b>James Hogg</b>, con il quale realizzo più o meno ogni mese una vignetta per il "<b>Vernacoliere</b>", le strip spaziali della serie "<b>Stelle a Strisce</b>" (pubblicate su "Crucintarsi & Co" - prima o poi saranno raccolte in volume da Cut-Up Publishing) e numerosi altri lavori umoristici per svariate riviste. L'ultima produzione è "Scienza Ridens", destinata a "Focus Enigmstica". Una nostra vignetta sul tema dell'<b>eutanasia</b> è stata pubbicata nel volume "<a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2023/12/disegni-e-parole-per-essere-liberi.html">Disegni e parole per essere liberi</a>" (Allagalla), antologia di testi e illustrazioni in sostegno di una legislazione sul fine vita.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgvkH9yDJS0WW0DvBDvkEI9_OAS9CVUsBGCOeUql-nNodxD1uzaOOa1pk7sCojs-56XLNoI8xz6C3aTebQfLM-0PWRuzIq_XyOkeuhuyDLzLNyGBPLsP7UblKsHjTN1RxIgWPtZ_oTdPkENKS3JbntNCHJw-tEz4uEByUeJvZNClJz3HaZU6S5CpLUX9uY" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2457" data-original-width="3395" height="464" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgvkH9yDJS0WW0DvBDvkEI9_OAS9CVUsBGCOeUql-nNodxD1uzaOOa1pk7sCojs-56XLNoI8xz6C3aTebQfLM-0PWRuzIq_XyOkeuhuyDLzLNyGBPLsP7UblKsHjTN1RxIgWPtZ_oTdPkENKS3JbntNCHJw-tEz4uEByUeJvZNClJz3HaZU6S5CpLUX9uY=w640-h464" width="640" /></a></div></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Proseguono i due blog che gestisco, "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com">Freddo cane in questa palude"</a> e "<a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com">Utili sputi di riflessione</a>". Il primo, che poi è questo, è un pochino più trascurato ma gode ancora di un discreto seguito. Di una mia certa stanchezza nel portarlo avanti, rispetto ai fasti del passato, ho parlato in un articolo dello scorso agosto intitolato "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/08/linsostenibile-leggerezza-del-blog.html">L'insostenibie leggerezza del blog</a>": resta comunque lo spazio che mi concedo per dire la mia (inserendomi fra i tanti che dicono la loro) a proposito delle cose che vado facendo (perso ogni interesse per discutere di altro, cosa che produce solo sterili polemiche). Il secondo, invece, per quanto interessi un più ridotto (ma non ridottissimo) numero di persone, mi diverte moltissimo scriverlo e quindi lo scrivo anche solo per me stesso. Si tratta di un <b>blog letterario</b> sul quale posto le recensioni dei libri che leggo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Su "Freddo Cane" ho comunque pubblicato 20 articoli (nel 2022 erano stati 25), su "Utili sputi" sono arrivato a 95 (l'anno precedente erano stati 78). In totale, 115 pezzi, che fanno 9,6 articoli al mese, più di due alla settimana. A questi numeri credo si possano aggiungere le tre (lunghe) puntate di "Moreno risponde" apparse sul blog "<a href="http://zagorealtro.blogspot.com/2023/08/a-domanda-moreno-risponde-55.html">Zagor e altro</a>" gestito da <b>Marco Corbetta</b>. Numerose sono state comunque le interviste a cui ho risposto, per scritto o in video, tra cui quella che compare sul saggio "<a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2024/01/weird-zagor.html">Weird Zagor</a>" di Roberto Azzara e Giuseppe Maresca.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Non ho invece pubblicato più alcun video sul canale YouTube "<b>Moreno YouTuber</b>", nonostante i riscontri positivi e un buon numero di iscritti. Mi sono sentito infatti a disagio nel novero di coloro che sono youtuber davvero - che sono qualcosa di diverso da me. Non ho niente contro la categoria, tant'è vero che, quando sono invitato, partecipo volentieri alle dirette on line di appassionati di grande competenza e simpatia, però io sono un (seppur modestissimo) autore, e sento di dover fare il mio mestiere senza invadere il campo altrui.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Non so se è tanto, non so se è poco, non so quanto durerà. Mi presento dimissionario a ogni riunione redazionale con i direttori riguardante Zagor, chiedendo regolarmente di essere sostituito, dopo 18 anni di incarico, da qualcuno più giovane, che conosca meglio i gusti del pubblico, che sappia con più abilità gestire i social, che sia aggiornato sulle nuove tendenze e riesca a rinnovare lo Spirito con la Scure più di quanto abbia saputo fare io, fautore dei piccoli passi. Finora i direttori replicano "dimissioni respinte" con aria di sufficienza. L'età anagrafica però incombe e nella nuova casa dove mi sono trasferito c'è un bel giardino in cui potrei curare i fiori e coltivare un orto.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj2PL2OfHx4Kxyx2O7mBsO0vzEkrBvpDC1aZISVNBr68mtJFl7UDAzXZbN0oR1LKpx-NrRJY1Hk68p1Df2vwo6S_G_x00gjsuqyGKx-wO6aMaAsuI-pbnWGf6VAce30_usTewaOGhfNL04b0GigjxX64_e4ZIRypn9OQX87k0l8-78DZQrH2rbr8sq0o8E" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div></span></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <br /></div></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /> </span></span></div><br /><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"> </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"> </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><br /><div class="MsoNormal" style="margin-left: 56.3pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 56.3pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 56.3pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 56.3pt; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div>
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{page:WordSection1;}</style></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-68630218066894468732023-12-30T18:40:00.005+01:002023-12-30T18:43:08.565+01:00IL PASSATO DI JENNY<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8yf-I9IAyhyphenhyphenAZrudBP7zMKvMUur9cgs14cITYNT52vIOKfkctsfWA6GlSkEB4gkT9ZtwZ1h5ROkCeJvuyIMxpMd4Mu249Yqt9VZXMshYmBxblQ8XwfqAD6Y5lUWTt4HCTfSqxpH4Pr7OOsmCUTY2yIBGsWzNUodCCSjyDpwoxMqfpciRNAi_5wv-rOm4/s2000/d0c6e829-61ea-4a8c-ad0c-8cae514f81d5.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2000" data-original-width="1500" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8yf-I9IAyhyphenhyphenAZrudBP7zMKvMUur9cgs14cITYNT52vIOKfkctsfWA6GlSkEB4gkT9ZtwZ1h5ROkCeJvuyIMxpMd4Mu249Yqt9VZXMshYmBxblQ8XwfqAD6Y5lUWTt4HCTfSqxpH4Pr7OOsmCUTY2yIBGsWzNUodCCSjyDpwoxMqfpciRNAi_5wv-rOm4/w480-h640/d0c6e829-61ea-4a8c-ad0c-8cae514f81d5.JPG" width="480" /></a></div><p></p><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">E' in edicola dal 2 dicembre 2023 l'albo di Zagor n° 701 (Zenith 752), intitolato "Il passato di Jenny". La copertina, che potete vedere più sotto, è opera di Alessandro Piccinelli. I testi sono miei, i disegni di Mauro Laurenti (si è ricreata in questa occasione la coppia di autori de "La palude dei forzati"). Si tratta della prima parte di una storia in due puntate, che si concluderà con l'abo successivo, dal titolo "La tana del serpente".</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Non mi sembra il caso di ricapitolare chi sia Jenny, perché nelle prime tavole vediamo la sua tomba, come mai la sua morte abbia suscitato un'ondata di emozione e commozione nel cuore di così tanti lettori, spingendo alcuni a protestare per la scelta di dare una svolta tragica al rapporto fra la ragazza e lo Spirito con la Scure, che si stava sempre più stringendo. Per chi volesse approfondire i retroscena, rimando a questo mio articolo:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2022/10/yellow-rocks.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2022/10/yellow-rocks.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Chi ha letto "Una ragazza in pericolo" e "Yellow Rocks" sa tutto della morte di Jenny ma, a pensarci bene, finora ben poco sapevamo della sua vita, fino all'albo (quello di cui stiamo parlando) in cui si racconta qualcosa su come la ragazza sia arrivata a Pleasant Point. Non potendo resuscitarla, possiamo però narrare in retrospettiva il suo passato. Questo è stato l'intento con cui è nato l'episodio.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgji7wALiLVpl_3imdpAaU55of-3r2YvnQJz2upwYLsDWuzD5F-SEO2YK6Mxw-kPsjanvk2T595DpDiHdCKJxB6WTGx3VM64p2zSLYU8bg7PPBpxIvRnVCHtE1vsy72FTtUFqoTxZTdO_OF74fQpsIvCaSrr2lsLSMYFqcVRQUa_qJEyosaSgD_b_U3Kxc" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgji7wALiLVpl_3imdpAaU55of-3r2YvnQJz2upwYLsDWuzD5F-SEO2YK6Mxw-kPsjanvk2T595DpDiHdCKJxB6WTGx3VM64p2zSLYU8bg7PPBpxIvRnVCHtE1vsy72FTtUFqoTxZTdO_OF74fQpsIvCaSrr2lsLSMYFqcVRQUa_qJEyosaSgD_b_U3Kxc=w485-h640" width="485" /></a></div><br />Naturalmente, per valutare il racconto nel suo complesso bisognerà aspettare che si sia concluso. Tuttavia qualcosa possiamo dire fin da subito. Sostanzialmente, "Il passato di Jenny" è una storia che ha per tema la violenza contro le donne. Il loro sfruttamento, il senso del possesso di certi uomini violenti, l'abuso del corpo femminile, ma pure la ribellione di chi subisce prevaricazioni e il tentativo di riacquistare libertà, dignità e autonomia, anche chiedendo aiuto a chi è in grado di darlo. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Il caso ha voluto che questo albo di Zagor sia uscito in edicola proprio mentre l'Italia intera si confrontava in un dibattito che ha attraversato e pervaso la società civile dopo il caso di un ennesimo caso di femminicidio, quello di Giulia Cecchettin. Un caso che non è stato il primo né l'ultimo, ma che ha scosso molte coscienze. Ecco, diciamo che "Il passato di Jenny" è il piccolo sassolino nello stagno che anche un racconto dello Spirito con la Scure cerca di gettare, per come chi lo realizza sa e può fare. Un modo come tanti altri per partecipare al dibattito, senza dimenticare che scriviamo e disegniamo soltanto un fumetto d'avventura che non si propone di insegnare o dimostrare niente - ma che un piccolo contributo può riuscire anche a darlo. Torneremo a parlarne dopo l'uscita della seconda parte.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: center;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjhFYT20tCSzxfl3LKF_znHgXfSS8XnfBOUB-O3a_F8blJmEj8hP0V6kJxX7TdOQn1W48nGP2B8CVVaC4eKgepsafDOpfnPlwVxxnas6hnGw1oSLB6IvSS451SYkcWZy6o1J7-wxmq0FXWptijwxNSIlmbpNG9_N1GeNHwvccyUD1DtcnRomdudWfJihGU" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjhFYT20tCSzxfl3LKF_znHgXfSS8XnfBOUB-O3a_F8blJmEj8hP0V6kJxX7TdOQn1W48nGP2B8CVVaC4eKgepsafDOpfnPlwVxxnas6hnGw1oSLB6IvSS451SYkcWZy6o1J7-wxmq0FXWptijwxNSIlmbpNG9_N1GeNHwvccyUD1DtcnRomdudWfJihGU=w485-h640" width="485" /></a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span><br /></span></div><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-54112965350762479642023-12-19T11:36:00.002+01:002023-12-19T11:36:56.912+01:00DI LETTERE INCREDIBILI CHE ARRVANO<p style="text-align: left;"><br /></p><p style="text-align: left;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEihvTl5Ze0qE3pDh0tAPSGxOE6kgnbXldbi7HT76xcpUH7rEPENZEt_9nyuQNaGlopNUyWdcZRyncnqSz7r6jJ7Mp9flTjartHe04XQFAtC0AueOiKNceHZdj22THzyJOkKib06BqGg7h2oagWJopm7GDmlNmk6yllUUC8PgfuBkY2Yndzcng6-EvDCrsA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1126" data-original-width="1688" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEihvTl5Ze0qE3pDh0tAPSGxOE6kgnbXldbi7HT76xcpUH7rEPENZEt_9nyuQNaGlopNUyWdcZRyncnqSz7r6jJ7Mp9flTjartHe04XQFAtC0AueOiKNceHZdj22THzyJOkKib06BqGg7h2oagWJopm7GDmlNmk6yllUUC8PgfuBkY2Yndzcng6-EvDCrsA=w640-h426" width="640" /></a></div><br /><p></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Credevo di averle viste e sentite proprio tutte, ma mi sbagliavo. Del resto sui social si legge l'impossibile e l'incredibile può arrivare anche per lettera. Ancora adesso non ci credo e penso si tratti di uno scherzo. Giudicherete voi, da parte mia mi limiterò a esporre i fatti. <br /><br />Comincerò da un breve antefatto, riguardante “<b>La capanna nella palude</b>”, una storia che nasce da un breve racconto (in prosa) da me scritto per un albetto celebrativo di <b>Gallieno Ferri</b> in occasione di una mostra a lui dedicata al Castello di Santa Margherita Ligure nel novembre del 2014. Lo stesso racconto venne poi raccolto in un volume con altri tre (sempre miei, sempre in prosa, sempre con protagonista Zagor), intitolato “<b>La capanna nella palude e altre storie”</b>, pubblicato nel 2016 da Cartoon Club. Più di recente, nel 2021, ne è stata fatta anche una edizione in audiolibro destinata al catalogo Storytel Italia. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhddpKRjGL94CJEoMrUu7ugcdRadzzvm1n2K-0xyOUqVmXUXzdEqxI0UKCZB8FleFBKR1hh961xUNii6J8gpeYkjYyccLPvNFweITle0lXCeUm6YCpjocqEi-A-cj-dXDxjzDhi01QIZBaPfh-j3Ctfo0WkbR732BmPdLiP7fxRUDmC_ceAS31k2r8xQE8" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1899" data-original-width="1423" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhddpKRjGL94CJEoMrUu7ugcdRadzzvm1n2K-0xyOUqVmXUXzdEqxI0UKCZB8FleFBKR1hh961xUNii6J8gpeYkjYyccLPvNFweITle0lXCeUm6YCpjocqEi-A-cj-dXDxjzDhi01QIZBaPfh-j3Ctfo0WkbR732BmPdLiP7fxRUDmC_ceAS31k2r8xQE8=w480-h640" width="480" /></a></div><br /><b>Stefano Bidetti</b>, scrittore e curatore di una rivista dedicata a Zagor e realizzata da un gruppo di appassionati, nel 2015 aveva però già utilizzato il mio testo come soggetto di una sua sceneggiatura affidata alla mezzatinta di <b>Marcello Mangiantini,</b> apparsa su “SCLS Magazine” n° 11. Infine, nell’ottobre del 2023 questo breve episodio, nella versione a fumetti, è stato raccolto nello <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/10/tre-storie-brevi.html">Speciale Zagor n° 37</a>, che proponeva quattro avventure dello Spirito con la Scure ritenute “introvabili” perché mai distribuite in edicola e stampate in tiratura ridotta.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEizHN4v154LkDszcB1roE8dFdJ9C3nb-ROdzLYTE-r2XKKArziQjqjBor7vheOYYxHWWTJx_cMCH0HBWlrPPJyn9FhQH0SnuKGlNpQSpqvwnDJZCpfGYs-PeKCsjwyzPrGx0CNoGUCFPy6G37I_-krvM44f2ekybWlf_0A6XHUCciJhoxA2nMmWBaSwka0" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEizHN4v154LkDszcB1roE8dFdJ9C3nb-ROdzLYTE-r2XKKArziQjqjBor7vheOYYxHWWTJx_cMCH0HBWlrPPJyn9FhQH0SnuKGlNpQSpqvwnDJZCpfGYs-PeKCsjwyzPrGx0CNoGUCFPy6G37I_-krvM44f2ekybWlf_0A6XHUCciJhoxA2nMmWBaSwka0=w485-h640" width="485" /></a></div> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Di che cosa parla “La capanna nella palude”? Trattandosi di una storia scritta in occasione di un evento dedicato a Gallieno Ferri, ho immaginato che Zagor incontrasse un antenato del disegnatore in viaggio nella foresta di Darkwood, <b>Pietro Ferri</b>, gli salvasse la vita, e quindi l’italiano promettesse di parlare dell’eroe a tutti i suoi figli e tutti i suoi nipoti. L’idea era quella di lasciare immaginare che Gallieno Ferri avesse sentito tramandare dai suoi avi il ricordo dello Spirito con la Scure, realmente incontrato da un suo trisnonno. C’è da notare che Pietro Ferri era il nome del padre di Gallieno (ho ipotizzato, solo per scopi narrativi, che si trattasse un nome ricorrente in famiglia). Ora, si sa (perché il Ferri disegnatore lo ha raccontato in varie interviste, perché è scritto in tutte le sue biografie, perché io stesso ne ho scritte una) che la famiglia Ferri è originaria di Parma. Pietro Ferri faceva il carabiniere, era stato mandato a Genova per motivi di servizio, a Genova era nato Gallieno, ma il casato ha radici parmensi.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgHWtG1-N1GHhh-hoQV47Kt3oMN3kbNLrba_TyeS6VCgBxTaKAjyJ9cHce6t_ghNUSj1ctH6xSXMW97R6bV4Dvy_dvyBtrSQu2m_uukPSzD7WojK1Y3TwsMRztrCheknQ2GYTWbANsJCdiSmpIJdIW5ns2HjNgr5wOkTBvKZu3GlB5wra-5UVHVwcD-Nkk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgHWtG1-N1GHhh-hoQV47Kt3oMN3kbNLrba_TyeS6VCgBxTaKAjyJ9cHce6t_ghNUSj1ctH6xSXMW97R6bV4Dvy_dvyBtrSQu2m_uukPSzD7WojK1Y3TwsMRztrCheknQ2GYTWbANsJCdiSmpIJdIW5ns2HjNgr5wOkTBvKZu3GlB5wra-5UVHVwcD-Nkk=w480-h640" width="480" /></a></div> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Nel mio saggio, scritto con <b>Graziano Romani</b>, intitolato “Gallieno Ferri, una vita con Zagor” (Coniglio Editore) si legge quanto segue:<br /><br /><i>Il padre, Pietro, apparteneva all’Arma dei carabinieri. Di origini emiliane, nativo di Langhirano, in provincia di Parma, Pietro Ferri aveva conosciuto Rosa Giraud, la sua futura moglie, a Borgotaro, dove la famiglia di lei gestiva una pasticceria. Il cognome francese della madre risale probabilmente a qualche personaggio legato alla corte di Maria Luisa d’Austria, ex moglie di Napoleone, che dopo il congresso di Vienna ebbe in sorte di regnare sul ducato di Parma, dimostrandosi sovrana illuminata. Per motivi di servizio, Pietro Ferri andò cambiando residenza nel corso degli anni, spostandosi gradualmente dalla pianura padana verso la Liguria: prima fu destinato a Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, poi a Busalla, nella valle Scrivia, in provincia di Genova; quindi a otto chilometri dal capoluogo, nella caserma di Rivarolo. </i><br /><br />Per questo motivo, ne “<b>La capanna nella palude</b>”, Pietro Ferri dice a Zagor non solo di essere italiano ma di essere originario di Parma. Essendo, nella finzione, un antenato di Gallieno, che cosa avrebbe dovuto dire? Se si voleva rendere omaggio al creatore grafico dell’eroe di Darkwood immaginando un incontro tra un suo avo e lo Spirito con la Scure, questi avrebbe dovuto necessariamente essere della parmense, dato che negli anni Trenta del diciannovesimo secolo i Ferri non si erano ancora trasferiti in Liguria. Fin qui, mi sembra tutto chiaro e pacifico.<br /><br />Giunge però in redazione una lettera anonima (la vedete nella foto in apertura) il cui autore, palesandosi visibilmente indignato, dichiara: “<i>Con mio grande rammarico, smetterò per sempre di acquistare le storie di Zagor</i>”. Vi chiederete quale sia la pietra dello scandalo. Che cosa ha fatto arrabbiare l’anonimo ex-lettore? Ricopio le sue motivazioni.<br /><br /><i>Nell’ultimo Speciale n° 37, esattamente nelle storie brevi si parla di Pietro Ferri di Parma. Parma??? Mi sono veramente indispettito amareggiato. Perché è stata nominata questa città che per il fumetto non ha quasi mai contribuito? Se si doveva scegliere proprio una città dell’Emilia era più corretta nominare Reggio Emilia e non Parma. Essendo io un Reggiano, sono stanco di vedere Reggio Emilia scavalcata sempre da Parma, anche in questa occasione.</i><br /><br />Che fra Parma e Reggio Emilia non corresse buon latte, lo sapevo (e pensando al Parmigiano Reggiano o al Parmareggio la cosa mi ha sempre divertito). Ho citato poco sopra, però, <b>Graziano Romani</b>, il musicista (autore e interprete dell’album “<b>Zagor King of Darkwood</b>”), che ha scritto con me la biografia di Gallieno Ferri: ebbene, Graziano è per l’appunto di Reggio. Lo vedete qui sotto (un reggiano e un parmense insieme). A questo punto, sapete tutto. La domanda che mi pongo, e che vi pongo, è: si tratta di uno scherzo, o che? </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg7qimae881irYRL0bKnjqCDLDAHj71tt-L_ZiVwWXjWDqKcWj6B2DAbsaJaSr6xPi8Fe8MjKcG2H2lRMMFpWVk_dvDyPDnnpUS2Zx0aGko7E81DmvDfd2WOhVP9G8xD0mQog5MJHXDF_QLYCuAiWMhYUJLwriBnS7oK0DAoPjDp9W_T6nV8K6Hj3xwY2M" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg7qimae881irYRL0bKnjqCDLDAHj71tt-L_ZiVwWXjWDqKcWj6B2DAbsaJaSr6xPi8Fe8MjKcG2H2lRMMFpWVk_dvDyPDnnpUS2Zx0aGko7E81DmvDfd2WOhVP9G8xD0mQog5MJHXDF_QLYCuAiWMhYUJLwriBnS7oK0DAoPjDp9W_T6nV8K6Hj3xwY2M=w640-h480" width="640" /></a></div><br /> </span></span><br /></div><p><br /></p><p> </p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span><br /></div>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-43586923007353802952023-11-26T19:47:00.001+01:002023-11-26T19:54:59.220+01:00LE STORIE DI DRUNKY DUCK<div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgerR-tMOSm2rWCrhPg3QgzH7RvAk0JCuGohJWY0MvQWTjVh6iANHvBSsvJr0bP0WXwMCpZCO6EUmpPBqNOhnRuSwoUoN_i_z9GXN3wFzAyNf96g4Ht5IlHflT7lLefrdTHIOUvTaNLGANjIjUnSAPLQBLS6aT3LbdMuF_iM57OM0D1cY53AdZH8FVgwU0" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgerR-tMOSm2rWCrhPg3QgzH7RvAk0JCuGohJWY0MvQWTjVh6iANHvBSsvJr0bP0WXwMCpZCO6EUmpPBqNOhnRuSwoUoN_i_z9GXN3wFzAyNf96g4Ht5IlHflT7lLefrdTHIOUvTaNLGANjIjUnSAPLQBLS6aT3LbdMuF_iM57OM0D1cY53AdZH8FVgwU0=w485-h640" width="485" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">E’ uscito da qualche giorno in edicola “<b>Le storie di Drunky Duck”</b>, undicesimo numero della testata Zagor Più (novembre 2023). Vedete qui sopra la copertina di <b>Alessandro Piccinelli,</b> che cita quella del classico “Zagor Story”, illustrata a suo tempo da Gallieno Ferri. Si tratta della decima raccolta de “<b>I racconti di Darkwood</b>”, la serie-nella-serie inaugurata nel settembre 2017 con il <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2017/09/i-racconti-di-darkwood.html">Maxi Zagor n° 31</a>, che proponeva cinque storie brevi contenute in una “cornice” narrativa che le presentava e giustificava, fungendo da sesta storia autoconclusiva essa stessa. L’iniziativa permetteva a autori ospiti (sceneggiatori e disegnatori) di confrontarsi con la leggenda dello Spirito con la Scure, godendo di maggiore libertà espressiva quanto a impaginazione delle tavole, nel rispetto, comunque, della tradizione zagoriana.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Traccerò qui di seguito una brevissima cronistoria di questo tipo di proposta, per arrivare poi, molto velocemente, a dire la mia sull’uscita più recente (con qualche stoccata polemica in risposta a fendenti altrui)</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Nella prima antologia, tanto perché le cose fossero subito chiare, vedemmo Zagor disegnato da <b>Lola Airaghi</b>, <b>Dante Bastianoni</b> e da <b>Romeo Toffanetti,</b> giusto per citare i nomi di alcuni illustratori; ma ci fu anche il ritorno di <b>Marcello Toninelli</b> e l’esordio di <b>Gabriella Contu</b> e <b>Paolo Di Orazio</b> alla scrittura dei testi. L’esperimento venne accolto con favore. Così, nel gennaio del 2019 “I racconti di Darkwood” tornarono in edicola con il Maxi n° 35, “<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2019/02/brividi-da-altrove.html">Brividi da Altrove</a>”, che vide l’esordio di <b>Stefano Voltolini </b>(giunto nel nostro staff dopo essere stato una colonna de “Il Giornalino”) quale autore della “cornice”, incarico che da allora in poi gli sarebbe stato sempre riconfermato. Seguirono altri due Maxi antologici, poi “I racconti di Darkwood” si trasferirono sulla nuova collana “<b>Zagor Più</b>”, inaugurandola con il n° 1, “Le storie di Molti Occhi”, nel maggio 2021. Il resto è cronaca recente, dato che gli albi con i racconti brevi si alternano, nella cronologia della testata, con quelli che contengono una sola avventura lunga, differenziati fra loro anche dal colore in costolina. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Contando anche gli episodi contenuti ne “<b>Le storie di Drunky Duck</b>”, il totale delle <i>short stories</i> proposte fino ad adesso è di ben cinquantasei, che offrono un autentico campionario di mani diverse, interessanti da mettere a confronto fra loro, con nomi ben noti ai lettori zagoriani perché parte dello staff, e molti altri provenienti da esperienze diverse. “Le storie di Drunky Duck” vede l’esordio zagoriano di <b>Elisabetta Barletta</b>, un’altra mano femminile ("Cassidy", "Saguaro"), e dello sceneggiatore <b>Davide Rigamonti</b>, di recente visto alla prova sulla miniserie “Odessa”, però arriva per la prima volta su Zagor anche il veterano <b>Gino Vercelli</b>, noto soprattutto per i suoi Martin Mystére. Altri sorprendenti autrici e autori al loro debutto alle prese con Zagor ci aspettano nella prossima antologia. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhJaUDiqs1poxPzOUEbo4OrcX1CBL-xPWuR4RQ7lYXebavuUgZkkMCciCubH8Piuk6ifX2kK8wly8BGjyOlkDtYocJFmXvrC4VuvxZ59xYVwFn8-2I39o2DOmD9NMu3_OOxMTt52wxMxBswIyKaJHWLUAaN74XYIfkIfDYShY6UMcCDH-I7hO-WCLB2VOk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhJaUDiqs1poxPzOUEbo4OrcX1CBL-xPWuR4RQ7lYXebavuUgZkkMCciCubH8Piuk6ifX2kK8wly8BGjyOlkDtYocJFmXvrC4VuvxZ59xYVwFn8-2I39o2DOmD9NMu3_OOxMTt52wxMxBswIyKaJHWLUAaN74XYIfkIfDYShY6UMcCDH-I7hO-WCLB2VOk=w485-h640" width="485" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Dato che è consuetudine di questo blog che io mi segnali e commenti quel che di mio esce in edicola, eccomi a farlo. Ne “<b>Le storie di Drunky Duck</b>” ci sono due diverse sceneggiature a mia firma. Una, è la “cornice” (che ha comunque una struttura a sé stante e a sé bastante e funge da quinto racconto leggibile in autonomia), illustrata dal sempre più a suo agio Stefano Voltolini. La seconda è “<b>La follia di Zagor</b>”, affidata alle sapienti mani di <b>Denisio e Nando Esposito</b>. In questo episodio c’è una scena destinata a colpire il lettore e a lasciarlo, per quanto possibile, senza fiato: Lo Spirito con la Scure spara a Cico e lo uccide. Non siamo di fronte a una messinscena, non è un sogno, c’è qualcuno che va a verificare, toccando il cadavere, che proprio di morte si tratta. Ovviamente c’è un trucco, come quello di un prestigiatore. Chi legge, almeno in teoria, dovrebbe incuriosirsi e voler scoprire come sono davvero andate le cose.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Vediamo nella recensione del blog “<b>Zagor e altro</b>” che cosa ne pensa Marco Corbetta. Per leggere cliccate sul link.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /><a href="http://zagorealtro.blogspot.com/2023/11/le-storie-di-drunky-duck-zagor-piu-11.html">http://zagorealtro.blogspot.com/2023/11/le-storie-di-drunky-duck-zagor-piu-11.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Riguardo al punto di cui stiamo parlando, il recensore scrive:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><i><br />Il primo racconto narrato da Drunky Duck, “La follia di Zagor”, spiazza davvero i lettori (che comunque possono ovviamente presumere che l’omicidio di Cico da parte dell’amico nasconda un “trucco”) per buona parte della narrazione. Il bello è scoprire come lo sceneggiatore riesca a motivare la morte di Cico che appare davvero reale!</i> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />E’ del resto lo stesso modo di procedere di autori di gialli che depistano i loro lettori: senza volermi paragonare a loro, ma solo per citare due nomi di culto (da me apprezzatissimi), basterà ricordare <b>Agatha Christie</b> e <b>John Dickson Carr</b>. Quando nelle pagine finali dei loro romanzi si arriva alla spiegazione, per il lettore è il momento più bello. Il racconto “La follia di Zagor” non è neppure un vero giallo: c’è un sottofondo da spy-story, poi un intreccio drammatico finché tutto si spiega con una breve sequenza di quattro tavole su quaranta. Se qualcuno è in grado di apprezzare il gioco di prestigio, bene, altrimenti si può rapidamente passare al racconto successivo, di pura azione. In genere si fa così. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Non si può neppure dire che sia strano che Zagor appaia protagonista di un episodio un po’ diverso dal solito, perché, come ben sanno gli appassionati, le avventure dello Spirito con la Scure sono il crocevia dei generi più disparati e della “contaminazione”: chi segue l’eroe di Darkwood non sa mai cosa aspettarsi dal racconto successivo, si potrebbe essere portati per mare o spinti in un deserto. Riguardo al giallo, ricordo che siamo partiti proprio rammentando “<b>Zagor Story</b>”, la cui copertina è stata volutamente citata da Piccinelli, e che è un vero e proprio giallo con tanto di spiegone finale con il quale Nolitta svela l’identità dell’insospettabile assassino.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiMaiXH2xRmcjf01EwdV_nynVepz15gadmDFHXkJHzoqFg5GFNCCeuHCC9SZ8IYtcGhN5ORQqGZqVgqHOBc8RAZ4wuyo3ArkKmOOeF7cFrQoXFhuiUSbzb2MlS_hEZYsBK8ya8yVnD7ZDtVgfgG_UhZpJhNdWX4z5Q9PRLMZMhoZsGkfLTTPD2Z_Obhslk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1312" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiMaiXH2xRmcjf01EwdV_nynVepz15gadmDFHXkJHzoqFg5GFNCCeuHCC9SZ8IYtcGhN5ORQqGZqVgqHOBc8RAZ4wuyo3ArkKmOOeF7cFrQoXFhuiUSbzb2MlS_hEZYsBK8ya8yVnD7ZDtVgfgG_UhZpJhNdWX4z5Q9PRLMZMhoZsGkfLTTPD2Z_Obhslk=w488-h640" width="488" /></a></div> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Eppure, ci sono alcuni che non apprezzano la varietà dei generi. E’ il caso di un detrattore che, riferendosi a “<b>La follia di Zagor</b>” l’ha drasticamente commentata con “da denuncia” proprio sulla mia pagina Facebook (ci sono tanti bei posti in Rete dove poter dir male degli altri, perché mai voler utilizzare proprio il mio piccolo spazio per dir male di me non lo capirò mai - in ogni caso, complimenti, "da denuncia" non me lo aveva detto mai nessuno, e sì che me ne hanno dette di tutti i colori). Non rammento puntualmente il resto delle parole dello stroncatore ma mi pare che il senso fosse più o mano questo: ho deciso che d’ora in poi comprerò soltanto Diabolik. Al che ho risposto: mi pare un ottimo proposito. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Cercando di decifrare quel che si voleva dire, mi sembra di capire “se volevo leggere un fumetto in cui si mettono in atto piani criminali che poi necessitano una spiegazione, leggevo il Re del Terrore”. Il che, al netto delle opinioni personali, mi sembra una bizzarria. Allora, secondo il nostro arguto commentatore, se Zagor vive un’avventura western si potrebbe leggere Tex, se ne vive una horror si potrebbe leggere Dylan Dog, se si contamina con la fantascienza si potrebbe leggere Natan Never, se si entra nel regno del fantasy si potrebbe leggere Dragonero. Viene da chiedersi che tipo di avventure possa vivere il nostro eroe senza che a qualcuno venga voglia di leggere qualcos’altro. Peraltro, come si è detto, avendo a che fare con un personaggio che da sempre passa da un genere all’altro, trovando proprio in questo passaggio la sua ragion d’essere e il motivo del suo sessantennale successo. Mah.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgg8tsm2Q9UMAZuKcbgQR0a9qoTGHp_q_EsYuEnovwN9mhKdeX-Uh3WbBWvc-oSEv7jjiwKIIiCi6YqnF_fCaPtYknpEgL2OgPyTz-iYdZjleEZqKGyaM40bjcNa7v9YPri_m0gk6uxFAq-vOrDj_nw4hFJ7axvNDKcD2pBmcseh7q4BQq4OyDnL_3fORk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="853" data-original-width="603" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgg8tsm2Q9UMAZuKcbgQR0a9qoTGHp_q_EsYuEnovwN9mhKdeX-Uh3WbBWvc-oSEv7jjiwKIIiCi6YqnF_fCaPtYknpEgL2OgPyTz-iYdZjleEZqKGyaM40bjcNa7v9YPri_m0gk6uxFAq-vOrDj_nw4hFJ7axvNDKcD2pBmcseh7q4BQq4OyDnL_3fORk=w453-h640" width="453" /></a></div><br /> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Leggendo la recensione del blog “<b>Zagor e altro</b>”, c’è un altro spunto di riflessione offerto dalle parole finali di Marco Corbetta:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">I<i>n conclusione, anche questa volta il mio giudizio sui “Racconti di Darkwood” contenuti nel volume è nel suo complesso sostanzialmente positivo, nonostante molti critichino le storie brevi e preferiscano quelle di maggior respiro. Sarà che ultimamente ho meno tempo per leggere, ma mi trovo sempre più a mio agio nell’affrontare “short-stories” che non avventure che si dilungano per mesi… </i></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Si parla di “molti” che criticano le storie brevi preferendo quelle più lunghe. Come al solito, i “molti” sono (naturalmente) i più chiassosi. Basta che su un forum o un gruppo di discussione ci sia un gruppetto che si inalbera, si finisce per sentire soltanto la loro voce. Sembra quasi che il parere di alcuni debba diventare legge: se a me (capopopolo) non piacciono le <i>short stories</i>, non devono essere più pubblicate. In realtà basta aspettare lo “Zagor Più” successivo, perché a ogni antologia di “Racconti di Darkwood” segue un balenottero con una storia lunga. Mi pare molto semplice, benché ci sia chi non ci arriva. Lasciamo le storie brevi a chi le apprezza, non pretendiamo che la Casa editrice produca soltanto ciò che piace a noi. Il nostro intento è di offrire una varietà di proposte adatte a tutti i gusti, ognuno scelga ciò che preferisce. Anzi, “<b>I racconti di Darkwood</b>” sono pensati proprio per piacere a quanti più lettori possibili, visto che ogni albo mette a disposizione stili e autori diversi. Mi chiedo peraltro se i detrattori delle storie brevi abbiano mai letto racconti come "<a href="https://www.lospaziobianco.it/racconti-fuoco-spirito-scure/">Brezza di Luna</a>" da cui è nata addirittura la miniserie "<b>Zagor Darkwood Monitor</b>". E se non l'hanno fatto, perché negare che ci possa essere del buono nelle storie bevi? Mah.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiUUd39pyyp_GwglVyckN5Mu4lgW3gsycki-h98Ag4p7ZrvBCA1eLQ2V4jBslgQyDTmOouLm7mZi9YzZrBAZBClvpiIwjd8lN03oIbsP3vvDLNIPYayiOMd5cHUX4hXhNqIibwNJ26--7LUSfX5mu0JATKUpVQdoSJUsNFBPSiyj-sLRQjemnXXtHvUJwo" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1000" data-original-width="708" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiUUd39pyyp_GwglVyckN5Mu4lgW3gsycki-h98Ag4p7ZrvBCA1eLQ2V4jBslgQyDTmOouLm7mZi9YzZrBAZBClvpiIwjd8lN03oIbsP3vvDLNIPYayiOMd5cHUX4hXhNqIibwNJ26--7LUSfX5mu0JATKUpVQdoSJUsNFBPSiyj-sLRQjemnXXtHvUJwo=w453-h640" width="453" /></a></div><br /> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Ma è poi vero che i lettori non gradiscono le storie brevi? Proprio in questi giorni ho letto il n° 24 della rivista “<b>Zagorianità</b>”, che pubblica i risultati di un sondaggio tra gli appassionati, chiamati a esprimersi su quale sia la collana “fuori serie” più apprezzata, scegliendo fra una decina di possibilità. Risultato? Vince la testata “Zagor Più”, con al primo posto sul podio la versione “storia lunga” seguita al secondo posto dalla versione “Racconti di Darkwood”. Quindi, le storie brevi sono preferite persino ai Color o ai tradizionalissimi Speciali.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Voi saluto suggerendovi, se volete ascoltare un commentatore pacato e ragionevole, di guardare o ascoltare questa recensione rintracciabile su TouTube. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /><a href="https://youtu.be/5Q0jdW3y3IM?si=73beET5Zkz0qqcfB">https://youtu.be/5Q0jdW3y3IM?si=73beET5Zkz0qqcfB</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj_qB8nriYYK0Do5AncXBUgxzVB4n-GlwrwDqMPq6kuVR_z5QCqX5ENCb5L8CdrED9iIWidZwGmm5N1zS3dCTEEV17t9mU78DiUIIMziJ8dptegW1rqx6LmQ6aeRxqT82hfvIjQyMAIfL60-rtVdgyzMGTfCrQVe_uvJ8TgLJ5LLQ7Zu1BwYkDHZ0pxQEU" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="590" data-original-width="1054" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj_qB8nriYYK0Do5AncXBUgxzVB4n-GlwrwDqMPq6kuVR_z5QCqX5ENCb5L8CdrED9iIWidZwGmm5N1zS3dCTEEV17t9mU78DiUIIMziJ8dptegW1rqx6LmQ6aeRxqT82hfvIjQyMAIfL60-rtVdgyzMGTfCrQVe_uvJ8TgLJ5LLQ7Zu1BwYkDHZ0pxQEU=w640-h358" width="640" /></a></div><br /> </span></span></div><p><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-11051340092126156602023-11-05T15:45:00.024+01:002023-11-05T22:43:27.845+01:00DIARIO LUCCHESE<div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgjk3bcjjNN_vUBRcOTz0KjhsTk5QJMuZH0unDZFkR9ZRflEg00TH45jUXdlqDoU_jg9c6DZuugTx1HmKAX4v7q-g6fP3X7hGAK4Cxo3kst08yPpFikycmtBiaWkkM3uX1gLZ93li_XTzl2OqfsnEylLJBzPMoElbsK7W7JomE-e6BEiobiTFGtAW2W0Hg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1024" data-original-width="620" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgjk3bcjjNN_vUBRcOTz0KjhsTk5QJMuZH0unDZFkR9ZRflEg00TH45jUXdlqDoU_jg9c6DZuugTx1HmKAX4v7q-g6fP3X7hGAK4Cxo3kst08yPpFikycmtBiaWkkM3uX1gLZ93li_XTzl2OqfsnEylLJBzPMoElbsK7W7JomE-e6BEiobiTFGtAW2W0Hg=w387-h640" width="387" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Da diverso tempo, per mio esclusivo uso e consumo, tengo un diario. Lo scrivo sul tablet a letto ogni sera, prima di dormire, peraltro dilungandomi nel circostanziare i fatti e nel descrivere le persone, nel riportare conversazioni e riferire sensazioni. A volte mi verrebbe voglia di mettere tutto on line, ma per fortuna sono abbastanza in me da dirmi da solo “ma sei pazzo?”. Perciò farò come Mark Twain, il quale lasciò come disposizione testamentaria che la pubblicazione dei suoi diari avvenisse solo cento anni dopo la sua morte (cosa che effettivamente è avvenuta). Però, dato che è tradizione di questo blog che io<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2015/10/lucca-2015-io-ce.html"> riferisca qualcosa</a> su ciò che ho visto e fatto a <b>Lucca Comics</b> di anno in anno, ho deciso di riportare quasi integralmente la cronaca di uno dei miei tre giorni lucchesi, quello di venerdì 3 novembre 2023, così come l’ho scritta sul mio diario. Dico “quasi integralmente” perché ho eliminato le considerazioni più intime e personali che di sicuro non interessano a nessuno. Leggerete comunque confessioni di ignoranza o di ingenuità di fronte a cose che non so o non capisco che non depongono a mio favore e vanno a mio disdoro, ma se il gioco è quello di mettere in piazza una pagina del mio diario, giocherò. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiX32kkRktvWs3bnTsWdsGqfTymkl-iJDnnNAEHqI91bX9ZF0BApJPW0k5f-Xdvh5DvDymP3zv1jGr0xM1UvG43J7ukYnMyWiMjxAQyUqtN1zWif7CGuQd96rZqkHVAuMNgCaP87Q-djbvXTw5xLygjVUO02t8qZr5E-JmY9MpMIie-uT68ErNeEmzmuCc" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="414" data-original-width="414" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiX32kkRktvWs3bnTsWdsGqfTymkl-iJDnnNAEHqI91bX9ZF0BApJPW0k5f-Xdvh5DvDymP3zv1jGr0xM1UvG43J7ukYnMyWiMjxAQyUqtN1zWif7CGuQd96rZqkHVAuMNgCaP87Q-djbvXTw5xLygjVUO02t8qZr5E-JmY9MpMIie-uT68ErNeEmzmuCc=w640-h640" width="640" /></a></div> <b><br />Venerdì 3 novembre 2023</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Mi sveglio in albergo alle sette e mezzo e aprendo i messaggi sul cellulare leggo di grossi problemi creati dal fiume Bisenzio a Campi, la cittadina dove ho vissuto trent’anni della mia vita e dove la mia famiglia ha ancora una casa in cui ho depositato libri e fumetti. Cerco notizie in Rete e scopro che intere zone sono state effettivamente allagate. Guai anche a Prato, Pistoia, Pontedera, Rosignano. Ci sono dei morti. Il quartiere dove c’è la nostra casa è stato risparmiato. Chiuse strade, tratti di autostrada, linee ferroviarie. Ripenso a quante volte, quando abitavo a Campi, sono andato a vedere il Bisenzio in piena che sfiorava l’arcata del ponte sotto la Rocca o la passerella vicino al convento delle suore. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Qui a Lucca stamattina non piove, ma soffia un vento terrificante. Immagino che maltempo e alluvioni impediranno o sconsiglieranno a un bel po’ di persone di raggiungerci. Sgomento, avvolto in una sciarpa, cammino per un chilometro e mezzo dall’hotel fino al padiglione Bonelli in piazza Antelminelli. Mi pare di constatare, invece e per fortuna, che di visitatori ce ne siano comunque tanti, venuti da ogni parte d’Italia. Mi rendo conto una volta di più di come il susseguirsi degli impegni e la difficoltà di spostamento a causa della folla non mi permetta mai, e me ne lamento da anni, di visitare tutti gli stand, di fare un giro tranquillo tra i banchi dell’antiquariato, di passeggiare sulle mura. La mia Lucca Comics non è la festa che probabilmente è per i semplici visitatori liberi di andare dove vogliono. In realtà vengo travolto dagli eventi che mi riguardano e non ho il tempo (e, ormai, il fiato) di seguire tutto ed essere aggiornato sulla miriade di cose che escono, che si dicono, che si fanno. Ci sarebbero cento incontri e conferenze a cui vorrei assistere e non posso, è tanto se riesco a visitare qualche mostra (quest’anno, neppure una). E questo, per di più, ignorando completamente il reparto dei games, quello dei manga, quello del fantasy, quelli di cinema e TV (sia detto a mio onta sempiterna). Cerco comunque, ogni anno, dopo la fine della kermesse, di recuperare cronache e commenti e di procurarmi quello che non ho potuto acquistare durante i giorni lucchesi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEicskvwEVVyMkmHgr7Sk1bbnsV2yrJEwt7ihdJpw7EcqQ5Aj9ohovYnyo_FaH9yihqkZAa8xGgVeDS9EH6ZooiKoiQ48rRFs5-tfb5i8ucCpCVOQC7YySLX3aZZkNOfhWWAXGkDihpgfKQ1Xtz6i1VuWemsWlmovaMc2pA27q4bMwm2niJnkkchBC2gR6M" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="1375" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEicskvwEVVyMkmHgr7Sk1bbnsV2yrJEwt7ihdJpw7EcqQ5Aj9ohovYnyo_FaH9yihqkZAa8xGgVeDS9EH6ZooiKoiQ48rRFs5-tfb5i8ucCpCVOQC7YySLX3aZZkNOfhWWAXGkDihpgfKQ1Xtz6i1VuWemsWlmovaMc2pA27q4bMwm2niJnkkchBC2gR6M=w467-h640" width="467" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>La variant cover del n° 700 di Zagor, opera di Asaf Hanuka</i><br /></td></tr></tbody></table><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">La giornata più impegnativa della mia fiera di questo 2023, appunto quella odierna, comincia con un turno di firma copie allo stand dedicato all’uopo nel padiglione Bonelli (è il mio terzo firmacopie in tre giorni). Si presentano dei lettori con albi da firmare bagnati dalla pioggia, e allora mi offro, finché ne ho, di sostituire le loro copie con le mie. In genere gli albi da dedicare e autografare sono le variant cover dello Zagor 700 (soprattutto quella di <b>Asaf Hanuka</b>), ma i lettori arrivano anche con altri albi e libri, c’è chi si fa firmare la maglietta, chi la scatola del box zagoriano di quest’anno (che contiene, fra le altre cose, la ristampa anastatica dello <b>Zenith 52</b> che ho curato con fatica e soddisfazione).</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhN7ffd7AZUVdK-N8lQdeiBCCsEXd0ZEklHKjFfEcTCT7LFSNlq-YfYTTm5mBfouUiRhUdCjUKptsaPJXxPcym-0xAoj2g0hV6baAuS7JNXr1lPJnSURnnIwXquLgSh6hqyysDEMAwE6117gkMms5xfbqo8z9dAXcwLtQsi3hSIqQjeNXOl1BzT5X1HQys" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="414" data-original-width="414" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhN7ffd7AZUVdK-N8lQdeiBCCsEXd0ZEklHKjFfEcTCT7LFSNlq-YfYTTm5mBfouUiRhUdCjUKptsaPJXxPcym-0xAoj2g0hV6baAuS7JNXr1lPJnSURnnIwXquLgSh6hqyysDEMAwE6117gkMms5xfbqo8z9dAXcwLtQsi3hSIqQjeNXOl1BzT5X1HQys=w400-h400" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Apertura del box di Zagor di Lucca 2023</i><br /></td></tr></tbody></table><br /> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Finito il firma copie, con tante chiacchiere e tante foto e tante strette di mano, mi raggiunge <b>James Hogg</b>, il disegnatore con cui pubblico da anni vignette su “Il Vernacoliere” e <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2019/06/la-sai-lultima.html">su varie riviste enigmistiche</a>. Prima o poi le raccoglieremo in un volume, spero. James, che ha un nome inglese ma è fiorentinissimo, mi ha rintracciato anche senza avere il telefonino (ne avevo fatto una gag su Facebook pubblicando la sua foto e raccomandando a chi lo avesse visto vagare sperduto di prestargli il cellulare per indirizzarlo verso di me). Con lui, e gli amici Andrea Cipollone e Andrea Nespoli ci sediamo ai tavolini di un bar e offro l’aperitivo. James mi spiega le scadenze delle strisce, le tavole e le vignette che dobbiamo fare nei prossimi giorni, una marea (abbiamo in corso una serie sui i cavericoli, una strip di fantascienza e “Scienza Ridens” su “Focus enigmistica”). A mezzogiorno vengo intervistato da due collaboratori del sito “Meganerd” e credo di averli intrattenuti più a lungo di quanto avessero previsto, ma oltre a essere un grafomane sono anche un chiacchierone. È ora di pranzo, perciò porto James in un ristorante dove altre volte mi è capitato di mangiare durante i giorni lucchesi: lui ordina una pizza, io una piatto di trippa alla fiorentina. <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj8ib7hlWCQK7gT_Tw1m9zJf-rOv6zE459T5F9jL7WX1FszY5S8ZhG69ZJ7gjh-q0EakifDWo25Nn6ZTuxk_j3AjjXNLB1f7F1tOwCE749fMGXmCC2jULGj41o7vZQI-1Z93AlE8NAy6B6QZbaLTHIo41AqNKy4tkHBOMgHIJ7WruB_H7VINfTvbRM02Co" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="1599" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj8ib7hlWCQK7gT_Tw1m9zJf-rOv6zE459T5F9jL7WX1FszY5S8ZhG69ZJ7gjh-q0EakifDWo25Nn6ZTuxk_j3AjjXNLB1f7F1tOwCE749fMGXmCC2jULGj41o7vZQI-1Z93AlE8NAy6B6QZbaLTHIo41AqNKy4tkHBOMgHIJ7WruB_H7VINfTvbRM02Co=w300-h400" width="300" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Moreno Burattini e James Hogg<br /></i></td></tr></tbody></table><i><br /></i></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Conversare amichevolmente, fra tante risate, non ci fa accorgere del tempo che passa, così devo fare una corsa per raggiungere in tempo il PalaDediche, una sala del Palazzo Ducale dove i lettori si sono prenotati per farsi firmare i miei libri di <b>Cut-Up Publishing</b>. L’editore, potendo (per regolamento) sceglierne soltanto due da tenere sul banco, ha optato per “<a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2020/05/io-e-zagor.html">Io e Zagor</a>” e “<b>L’Anatomista Eretico</b>”. Viene abbastanza gente: molti acquistano i volumi direttamente lì, altri portano i libri da casa, c’è anche chi giunge con albi dello Spirito con la Scure. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgHBaYSTmjT7Lj4zSHuD4uuP-zGsFnZdeZrK06Qz8FM2zDLKq2iRiqhwY75zXArcqy-evtLzyEmmgekEXYG0bfxIl6jbnxnjBwx6CubidBT9UtZGTRUYy5-JZRPK2EX1h63tVzETtFQhEGSbtPFKJCFziIwXn_QOKzGlYTZVPobCHfKD1PiGwk3hudY5kA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="414" data-original-width="414" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgHBaYSTmjT7Lj4zSHuD4uuP-zGsFnZdeZrK06Qz8FM2zDLKq2iRiqhwY75zXArcqy-evtLzyEmmgekEXYG0bfxIl6jbnxnjBwx6CubidBT9UtZGTRUYy5-JZRPK2EX1h63tVzETtFQhEGSbtPFKJCFziIwXn_QOKzGlYTZVPobCHfKD1PiGwk3hudY5kA=w640-h640" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhlVcW-9gUtiE3qFihzOoshYF8lMTP4vPsmeNExlf1fNNrZ3dA6BL5ObEq79YiwfwNXh8i_nr3T4ehV4YFAlkrLPBf8YPBOf7ELRTcPTez1OZlZcJuTtsIPYUuMRz0DoVr_IEGBQyHZRB0bQ8TO9S_2Vqwmt1l1_C05vyGxWU-GUME-5dlvGFtOlBGVu78" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="414" data-original-width="414" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhlVcW-9gUtiE3qFihzOoshYF8lMTP4vPsmeNExlf1fNNrZ3dA6BL5ObEq79YiwfwNXh8i_nr3T4ehV4YFAlkrLPBf8YPBOf7ELRTcPTez1OZlZcJuTtsIPYUuMRz0DoVr_IEGBQyHZRB0bQ8TO9S_2Vqwmt1l1_C05vyGxWU-GUME-5dlvGFtOlBGVu78=w400-h400" width="400" /></a></div><br />Mi colpisce un tavolo accanto al mio, dove siede uno scrittore che direi straniero perché autografa e dedica due romanzi che recano un nome dal suono inglese quale autore, romanzi che direi fantasy (e che non conosco). Lo scrittore ha davanti a sé una lunga fila di gente in attesa, decisamente più lunga della mia. Nessuna invidia, però mi chiedo non se quei libri siano davvero appassionanti, senz’altro lo sono, ma come siano stati distribuiti, come quella gente abbia saputo della loro esistenza, in che modo abbiano appreso che lo scrittore era lì, insomma vorrei sapere (e imparare) la strategia di comunicazione della Casa editrice. Al PalaDediche ci sono anche due cosplayer che vengono ogni anno a Lucca, quasi perfette interpretazioni di Bud Spencer e Terence Hill nei panni di Bambino e Trinità. Sono fantastici e mi ci faccio una foto insieme (credo siano gli unici cosplayer visti oggi che abbia capito da che cosa sono vestiti). </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgTyusPJngt81weDI6m0fh00T05VcfwklvLpnZLnORBTomgMrI5KhVF9lzi87-mhQa7xfWZx8abjhVW4bF3kyrHeWiNWk_UWFd9KxuFbJjxYuG2Fi2J1ZAVxKtvriITWT7wTeWQipAWWpzAeFg6gpfI_uMMK1TrFTlV1pHh3PZZyGoy2fpz911gZ1huoAY" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="414" data-original-width="414" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgTyusPJngt81weDI6m0fh00T05VcfwklvLpnZLnORBTomgMrI5KhVF9lzi87-mhQa7xfWZx8abjhVW4bF3kyrHeWiNWk_UWFd9KxuFbJjxYuG2Fi2J1ZAVxKtvriITWT7wTeWQipAWWpzAeFg6gpfI_uMMK1TrFTlV1pHh3PZZyGoy2fpz911gZ1huoAY=w400-h400" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Gli unici cosplayer di cui mi sia chiara l'interpretazione<br /></i></td></tr></tbody></table><i><br /></i></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Finito il turno di firma copie al Pala Dediche, mi decido a entrare nel mega tendone di Piazza Napoleone (l'indecisione è dovuta al fatto che quest'anno non si capisce come si faccia a entrare) dove trovo lo stand di Allagalla da cui acquisto (per dare il mio contributo alla causa) il libro sull’eutanasia, “<b>Disegni e parole per essere liberi”</b>, a cura di Roberto Guarino, dove sono raccolti testi e disegni di autori di fumetti (da Silver a Sclavi, da Alessandrini a Taglietti) in favore di una normativa che regoli il fine vita e permetta il sacrosanto suicidio assistito o la facoltà di non praticare l’accanimento terapeutico su chi abbia espresso parere contrario. Ci sono anche due miei epigrammi, diversi miei aforismi e una vignetta che ho scritto per James Hogg. Ricevo in omaggio (finalmente) il saggio sulla EsseGesse a cui ho collaborato con un capitolo su <b>Alan Mistero</b>. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiYl93JMKBos_ZbQG9eOGnNpsb-PfC5Xc-CazECn2j7cB1g-myI9BykJi2WPLeFhFD134KhLSk4giomFdZeOCFtKwjUZwcs_NFqw5th6U_8WT24tNtKUVGT7tesknWLnywCWTVf3z4rznksMPTVev1hUN2FABcywwbAF6W88ALwfWkz8nVjx6vKbWL9QiY" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="4032" data-original-width="3024" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiYl93JMKBos_ZbQG9eOGnNpsb-PfC5Xc-CazECn2j7cB1g-myI9BykJi2WPLeFhFD134KhLSk4giomFdZeOCFtKwjUZwcs_NFqw5th6U_8WT24tNtKUVGT7tesknWLnywCWTVf3z4rznksMPTVev1hUN2FABcywwbAF6W88ALwfWkz8nVjx6vKbWL9QiY=w480-h640" width="480" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjQyVWF3jtFsqM5TWP63nbbeDICCcsCKy55GQdKZ2I9ecMJCO_o9yL56AE-piiPnjsm4QIHdviquArT1mfckrwhdeo2Y_n6W6Xu-Pv3B_hwIkbgdrs9z75U7qbg9Rv1cTvSZKTahq3q6Fitrk9JR_Ql-WCo6EA-V4SN1SHwDmoAOp2ge1pHYyCK3iZxank" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="4032" data-original-width="3024" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjQyVWF3jtFsqM5TWP63nbbeDICCcsCKy55GQdKZ2I9ecMJCO_o9yL56AE-piiPnjsm4QIHdviquArT1mfckrwhdeo2Y_n6W6Xu-Pv3B_hwIkbgdrs9z75U7qbg9Rv1cTvSZKTahq3q6Fitrk9JR_Ql-WCo6EA-V4SN1SHwDmoAOp2ge1pHYyCK3iZxank=w480-h640" width="480" /></a></div><br /><br /></div>Vedo tanta bella roba da comprare in tutti gli stand ma non prendo nulla, perché non posso caricarmi di troppo peso visto il mal di schiena che mi affligge da tempo. Farò acquisti in fumetteria, in libreria o su Amazon nelle prossime settimane. Però incontro, in compagnia di Stefano Bidetti del forum SCLS, l’editore di Zagor in Serbia, il giovane e sempre sorridente </span></span><b><span style="font-size: medium;"><i style="-webkit-text-stroke-width: 0px; font-family: georgia; font-style: normal; font-variant-caps: normal; letter-spacing: normal; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Dušan</i><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; caret-color: rgb(77, 81, 86); display: inline; float: none; font-family: georgia; font-style: normal; font-variant-caps: normal; letter-spacing: normal; text-align: left; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span class="Apple-converted-space"> </span>Mladenović</span></span></b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">, che ha da consegnarmi una busta di miei albi da lui pubblicati a Belgrado, cosa che mi fa molto piacere - anche se poi devo trasportarli. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhKYICkLLzLSBPnFIQJE4TPmg5a4S_pZvUN1MPXqP0g_gZyRWXJQ_Xi1XcbgUvqZPMPKJ0nrETAyvvhobKXj02E7S9sR9EGqWoiqa1cP7E1xRFAFTY_E9NI-otqpOvhAF1A7C0GggPzrPr582jSnWMpkXdrUDoUXDk-CMFGLGRQLaKUHYVPNFJN3_kRNB0" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="414" data-original-width="414" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhKYICkLLzLSBPnFIQJE4TPmg5a4S_pZvUN1MPXqP0g_gZyRWXJQ_Xi1XcbgUvqZPMPKJ0nrETAyvvhobKXj02E7S9sR9EGqWoiqa1cP7E1xRFAFTY_E9NI-otqpOvhAF1A7C0GggPzrPr582jSnWMpkXdrUDoUXDk-CMFGLGRQLaKUHYVPNFJN3_kRNB0=w400-h400" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>I "Racconti di Darkwood" in edizione serba.<br /></i></td></tr></tbody></table><br />Incontro anche <b>Nik Guerra</b>, che mi regala una nuova maglietta con la sua sexy eroina Magenta, e un libro che ha appena pubblicato dedicato ai fumetti neri da lui rivisitati (davvero bello). Spero di poter ancora collaborare con lui come avvenne per il volume presentato lo scorso anno, intitolato "13". Non incontro invece <b>Marcello Toninelli</b>, perché non lo trovo, nonostante lo abbia cercato, dopo che Claudio Villa mi ha riferito che lui voleva vedermi. Lo contatterò per mail la prossima settimana. Peraltro Villa mi dice anche che suo figlio Marco si trova benissimo a lavorare con me, su una mia sceneggiatura, cosa che mi fa molto piacere. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgzT4rUvS2KueRxPSyU5FTvp3XCvpxBq2GWKo-gpSxx5VwhJkn2TEC4bvguzmJSZzXEMvo0qoRn-l6bt3gvpUUUxpaR--SXLX6PmKsTSNQEtiBAKZComa3D_i6z1CxxVMeT_oHrumO-OSmuqB5ubLDQiki68fmVIz_9YfUhiNcohV33dQvSbAqSeQc4adk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="4032" data-original-width="3024" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgzT4rUvS2KueRxPSyU5FTvp3XCvpxBq2GWKo-gpSxx5VwhJkn2TEC4bvguzmJSZzXEMvo0qoRn-l6bt3gvpUUUxpaR--SXLX6PmKsTSNQEtiBAKZComa3D_i6z1CxxVMeT_oHrumO-OSmuqB5ubLDQiki68fmVIz_9YfUhiNcohV33dQvSbAqSeQc4adk=w480-h640" width="480" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tutte queste peregrinazioni mi affaticano la schiena, più che darmi dolore (anche se un po’ me ne danno). Così raggiungo la chiesa di San Giovanni (sconsacrata) dove ogni anno si tiene la conferenza zagoriana. Sono in anticipo di un’ora ma posso sedermi, mentre é in corso un incontro della Bao con due autori statunitensi, <b>Joe Kelly</b> e <b>Ken Niimura</b>. Posso citare i loro nomi soltanto perché ho fatto delle ricerche rientrato a casa, dato che all’esterno della chiesa non trovo l’elenco delle conferenze in programma ma solo un codice da inquadrare con il telefonino per collegarsi a un sito in cui venire informati. A parte la laboriosità fastidiosa dell’operazione, lo sanno tutti che a Lucca Comics la connessione Internet è problematica a causa dei troppi telefonini in giro. In ogni caso, in attesa della mia conferenza, seguo questa che la precede. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjQyAN4nPW6M2hBJWUYWP_gZzZAGgHKwOWmEV9cTp-H_Z2xIvnTQ9B0m-RdvAEfgho0cPoEhufGrS1dhMY8aEMH1-4M8HjZJ-PX-92ls4H2adLUl_QFaIRwEX28SVAtTWNkoYV0ITwa2FVv-sMQxKuJqOui49RuV5Dj2_Qiz19HtQ6pLji_xkpesTt9hG4" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="506" data-original-width="843" height="384" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjQyAN4nPW6M2hBJWUYWP_gZzZAGgHKwOWmEV9cTp-H_Z2xIvnTQ9B0m-RdvAEfgho0cPoEhufGrS1dhMY8aEMH1-4M8HjZJ-PX-92ls4H2adLUl_QFaIRwEX28SVAtTWNkoYV0ITwa2FVv-sMQxKuJqOui49RuV5Dj2_Qiz19HtQ6pLji_xkpesTt9hG4=w640-h384" width="640" /></a></div><br />Mi colpisce il fatto che i due autori intervistati, ansiosi di libertà creativa, raccontino di aver iniziato a lavorare su alcuni loro progetti prima ancora di trovare un editore, dichiaratamente non preoccupandosi di assecondare e intercettare i gusti del pubblico ma facendo ciò che a loro più piaceva, sulla base del principio secondo il quale “se piace a noi, piacerà anche a qualcun altro”. Addirittura uno dei due ha ritenuto che per disegnare una certa storia avrebbe dovuto trasferirsi a Parigi e lo ha fatto. Insomma, sembra che non debbano lavorare per vivere, non abbiano scadenze da rispettare, conti da pagare, famiglie da mantenere. Forse avevano e hanno altri lavori, altre fonti di guadagno, oppure ricevono così tante royalties da pubblicazioni precedenti che possono vivere di rendita prendendosi il tempo che serve per le nuove opere. Ci sono evidentemente dinamiche creative ed editoriali del tutto diverse da quelle a cui sono abituato io, che campo di fumetto seriale artigianale senza pretese artistiche. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAMsCclO38jSLoLfpHNNC0DtZ7uTp0Ki2UBXGy_QMWhoOZU4yxROoPvLuTEs_u7StoncFhDaB6yTv1bUO714WnMYe_C4BSRUrDuiSgE7u2_mYO2DBctLBDN9kvZshpNV940yLKRmWildgDeBiDhL1fvcps1ALpziOQAlOOSErrZfrUpnVzShFgL4OtDsE" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="452" data-original-width="320" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAMsCclO38jSLoLfpHNNC0DtZ7uTp0Ki2UBXGy_QMWhoOZU4yxROoPvLuTEs_u7StoncFhDaB6yTv1bUO714WnMYe_C4BSRUrDuiSgE7u2_mYO2DBctLBDN9kvZshpNV940yLKRmWildgDeBiDhL1fvcps1ALpziOQAlOOSErrZfrUpnVzShFgL4OtDsE=w453-h640" width="453" /></a></div><br />Avrei voluto alzare la mano e chiedere di chiarire questo aspetto pratico ed economico del lavoro dello sceneggiatore e del disegnatore, che mi hanno comunque fatto un’ottima impressione. Ottima impressione ricavo anche dal conduttore dell’intervista e interprete per la traduzione, che credo sia Michele Foschini, direttore della Bao, il quale ha dichiarato che un certo volume dei due americani ha venduto in Italia venticinquemila copie, cifra assolutamente notevole (pare che l’Italia sia il Paese dove quel libro ha venduto di più, nel mondo, dopo gli Stati Uniti). Peccato che durante l’intervista non siano state proiettate immagini delle opere di cui si stava parlando. Mi riprometto di scoprire tutto. Peccato anche che gli spettatori fossero relativamente pochi, forse una ventina. Invece la chiesa si riempie per l’incontro successivo, quello appunto a cui devo partecipare anche io, parlando dei programmi di Zagor per 2024. Prima che la conferenza cominci saluto vecchi amici come Marco Corbetta e famiglia, o Elvezio Pesci, che ha dato il volto a un personaggio del microcosmo dello Spirito con la Scure, Elvin Fishburne, e tanti altri lettori che mi chiedono foto e autografi. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjZMidofLMR3bRNXjUsCdq2OCOWsuXX77sFqI3KsCuQDu8nr79FqV0VI5Ad6-4hiD6Ye6pml-neYrIghWKi1Uq0MjJLoj9-AK-5O1TRM-7fN7fyP_a_s1TNDJqXp7eMrgucrFMXfEm44W3gF2x9ySj74_ABda_EV8oq_JhYnOqua2AwAad0XN4eJisnyDA" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1691" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjZMidofLMR3bRNXjUsCdq2OCOWsuXX77sFqI3KsCuQDu8nr79FqV0VI5Ad6-4hiD6Ye6pml-neYrIghWKi1Uq0MjJLoj9-AK-5O1TRM-7fN7fyP_a_s1TNDJqXp7eMrgucrFMXfEm44W3gF2x9ySj74_ABda_EV8oq_JhYnOqua2AwAad0XN4eJisnyDA=w453-h640" width="453" /></a></div><br />La prima volta che in redazione abbiamo cominciato a organizzare la conferenza scegliendo le immagini eravamo io e Luca Del Savio, convinti che avremmo fatto il consueto incontro a due voci chiamando eventualmente sul palco qualcuno degli autori presenti. Invece scopro che abbiamo un presentatore, <b>Alberto Rigoni</b>, una personalità di spicco tra gli organizzatori di Lucca Comics, che oltre a portare il saluto dello staff dirigenziale si occupa di parlare dei fratelli <b>Tomer </b>e <b>Asaf Hanuka</b>, i due disegnatori israeliani autori del poster della manifestazione e (il solo Asaf) di una variant cover del <b>numero 700 di Zagor.</b> I due artisti avrebbero dovuto essere presenti in sala e se ci fossero stati li avremmo chiamati a parlarci della loro passione zagoriana (nata grazie all’edizione israeliana delle avventure di Zagor, pubblicate per un certo tempo, in anni passati, a Tel Aviv). Purtroppo i fratelli Hanuka hanno preferito non venire a Lucca in un frangente delicato in cui ci sono contestazioni per il patrocinio di Israele alla manifestazione (patrocinio dovuto appunto alla loro presenza). Personalmente la giudico una sconfitta rispetto allo slogan “Together” che dà il titolo all’illustrazione realizzata dai due (peraltro autori di fama internazionale e non attivisti politici), e rispetto anche allo spirito dello stesso personaggio di Zagor che, come ho detto prendendo anch’io la parola, di mestiere fa il peacekeeper. Comunque Rigoni spiega bene perché gli Hanuka non ci siano, se ne rammarica pacatamente e lascia la parola a me e a Del Savio, che iniziamo la nostra conferenza di fronte a un pubblico davvero folto. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhG4F1yBHOvyJDLvixdjU80Pbkljn6bk_Lwzb51PETOaCsl7cgIPq4popQDE2LZLqQ51Fx9JbsyOC8R5NPUU0xDHx0uGPLCoZAW4VMRtz_o8GBAfFIbstZZHMciEycPRJCxDBk9pcKIm1I6w5lpU9EBQIkmSeDk1_f2ff5YrtlVgOui1pWRl_wxTZWL3eY" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="4032" data-original-width="3024" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhG4F1yBHOvyJDLvixdjU80Pbkljn6bk_Lwzb51PETOaCsl7cgIPq4popQDE2LZLqQ51Fx9JbsyOC8R5NPUU0xDHx0uGPLCoZAW4VMRtz_o8GBAfFIbstZZHMciEycPRJCxDBk9pcKIm1I6w5lpU9EBQIkmSeDk1_f2ff5YrtlVgOui1pWRl_wxTZWL3eY=w480-h640" width="480" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Moreno Burattini e Silvia Riccò<br /></i></td></tr></tbody></table><br /><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Fra le cose che ho escogitato per rendere più accattivante l’incontro, c’è la convocazione di <b>Silvia Riccò</b>, chiamata a fare l’<i>unboxing</i> della scatola in legno contenente materiale zagoriano, distribuita a Lucca. Silvia è infatti una <i>youtuber</i> che fa spesso video di <i>unboxing</i> ed è divertente vederla all’opera. Credo che anche il pubblico si sia divertito. Intervengono anche <b>Giorgio Giusfredi</b>, <b>Alessandro Piccinelli </b>e<b> Stefano Fantelli</b>. Alla fine Alberto Rigoni, che non mi conosceva prima di oggi, si complimenta per come abbiamo intrattenuto i presenti e dice di aver ammirato le tavole mostrate sullo schermo. Erano seduti tra il pubblico anche Davide Bonelli e Michele Masiero. Alla fine della conferenza rimango ancora un po’ a firmare autografi e dire facezie, poi finalmente posso riprendere la strada di casa. Mentre eravamo in conferenza fuori si è scatenato il diluvio universale, ma uscendo non piove più. Raggiungo la Juke parcheggiata dietro l’albergo. Carico zaino e sacchetti, imbocco l’autostrada. Anche quest’anno Lucca Comics è passata.</span></span></div><p><br /><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-81131322752197433192023-10-31T19:47:00.006+01:002023-10-31T19:47:55.048+01:00TRE STORIE BREVI<p><br /></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEirmthlI3bNNiPAnrh8xneaUurwMVEy1FOTcDx3cnFWqUtNeKmo8U0jwsTaPu9GsmsVJpNGJs9PMNEAZ4feYwyJl56vbO5sYEyNdv9vSpDtxLIUZW_Du-fkT0ZwUY24caAqas6wHN2bYTudNPV-bO7nU_sl18P8T3RNXJWHW55D3zW74YERHvalyOV5kQI" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEirmthlI3bNNiPAnrh8xneaUurwMVEy1FOTcDx3cnFWqUtNeKmo8U0jwsTaPu9GsmsVJpNGJs9PMNEAZ4feYwyJl56vbO5sYEyNdv9vSpDtxLIUZW_Du-fkT0ZwUY24caAqas6wHN2bYTudNPV-bO7nU_sl18P8T3RNXJWHW55D3zW74YERHvalyOV5kQI=w485-h640" width="485" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Nei primi giorni di ottobre è uscito in edicola lo <b>Speciale Zagor n° 37</b>, di cui vedete qui sopra la bella copertina di <b>Alessandro Piccinelli</b>. Il piatto forte della pubblicazione è costituito indubbiamente dall'edizione in albo da edicola di una storia di 120 tavole intitolata "<b>I monti della solitudine</b>", scritta da Jacopo Rauch per i disegni di Raffaele Della Monica e Stefano Di Vitto, proposta originariamente </span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">nel 2019 sottoforma
di sei albetti a striscia, in una serie denominata “Collana Scure”
destinata alla sola distribuzione in fumetteria. Lo scorso anno, in questo stesso periodo, lo Speciale n° 35 aveva fatto la stessa cosa (cioè raccogliere in un unico blocco un racconto uscito a puntate nel formato orizzontale) con la storia, sempre di 120 tavole, dal titolo "<b>Il battello dei misteri</b>", da me sceneggiata, risalente al 2018. Ve ne avevo parlato qui:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2022/10/il-battello-dei-misteri.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2022/10/il-battello-dei-misteri.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">E similmente a ciò che avvenne con lo <b>Speciale n° 35</b>, anche questo n° 37 presenta altre avventure brevi se non brevissime dello Spirito con la Scure, per la precisione tre, pubblicate in passato in occasione di eventi particolari, ma mai distribuite in edicola. Dato che è usanza di questo blog che io presenti ciò che esce a mia firma, mi soffermerò proprio su questi tre episodi aggiuntivi che sono appunto, nel bene e nel male, opera mia.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgBrt2h5bN7H--4V9DKlwg_xa3gdbhgd5mLoRTBxCroI9RYWwzrmzj5IPxgxAilIv-TIYl9255AF-rJ7Os2ELaWYlTAoFkJB-UcgElujBu9Zmu1djCdtSQZyy1AASGXhlLZq6Cyevx1XsaItzd6VvDjGP_SqTfrq6zbUUo7MudSkk0_ibTN5aJo5IrykOg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1650" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgBrt2h5bN7H--4V9DKlwg_xa3gdbhgd5mLoRTBxCroI9RYWwzrmzj5IPxgxAilIv-TIYl9255AF-rJ7Os2ELaWYlTAoFkJB-UcgElujBu9Zmu1djCdtSQZyy1AASGXhlLZq6Cyevx1XsaItzd6VvDjGP_SqTfrq6zbUUo7MudSkk0_ibTN5aJo5IrykOg=w467-h640" width="467" /> </a></div></span></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div></span></span></div></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Il primo racconto, originariamente pubblicato a colori e intitolato “<b>Mo-hi-la, la palude maledetta</b>”, venne realizzato da me e da <b>Walter Venturi</b> in occasione dell’uscita dell’<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2016/11/zagor-le-figurine.html">album di figurine dedicato a Zagor</a> dalla Casa editrice Panini, nel 2016. Volutamente, visto che molte vignette avrebbero dovuto servire da base per una sagomatura di adesivi fustellati, e in coerenza con il tono giocoso del contenitore, alla vicenda narrata venne dato un tono leggero (si potrebbe dire: d’altri tempi) in cui le sequenze più orrorifiche venivano sdrammatizzate. Nel 2018 le stesse 16 tavole vennero riproposte, sempre a colori, nel volume della Sergio Bonelli Editore “<b>Io, Zagor</b>”. Tuttavia, data l’importanza dell’argomento (la scelta da parte dello Spirito con la Scure del luogo su cui costruire la propria capanna), nel 2021 mi sembrò giusto raccontare la vicenda più approfonditamente e con un taglio maggiormente drammatico e maturo, e dunque scrissi una nuova sceneggiatura di 40 tavole, “<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2021/12/bastonate-nella-palude.html">La palude di Mo-Hi-La</a>”, che affidai al disegnatore <b>Arturo Lozzi</b> e che venne pubblicata nel 2021 nel <b>Magazine</b> dedicato ai 60 anni dell’eroe di Darkwood. Lo Speciale Zagor n° 37 ripropone la versione originale del 2016. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhronX4qZUrzU_j8YcFoizJTXEosBDPBh9F2KB_AsgcIt-Jj4Gm5f1OqdBfcZ7YXFInlKdO4RfQbAWEqXkUDSCgEIBcrX-WE5BHJfy8M3oMMU2hq_khVXcYxt_hIiAjtHijNj6mDIRAMGc_jyWQTBAw_AwR6X336ThfvDpfvv_rZXWCQ2gcG9e9Is0x03o" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1650" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhronX4qZUrzU_j8YcFoizJTXEosBDPBh9F2KB_AsgcIt-Jj4Gm5f1OqdBfcZ7YXFInlKdO4RfQbAWEqXkUDSCgEIBcrX-WE5BHJfy8M3oMMU2hq_khVXcYxt_hIiAjtHijNj6mDIRAMGc_jyWQTBAw_AwR6X336ThfvDpfvv_rZXWCQ2gcG9e9Is0x03o=w467-h640" width="467" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">A seguire, ecco “<b>La strega</b>”: un insolito episodio senza balloon (l’unico del tutto muto dell’intera saga), contenuto nell’albetto “<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2012/09/la-strega-e-le-altre.html">La Strega… e le altre</a>”, dedicato alle figure femmminili nella saga dell’eroe di Darkwood, realizzato dai catanesi Marco Grasso e Giuseppe Reina nell’ambito delle iniziative di un gruppo di appassionati radunati sotto la sigla ZTN, e distribuito per la prima volta in occasione dell’edizione 2012 di Etna Comics. Si trattò di un vero e proprio <i>divertissement</i> mio e di<b> Marco Verni</b>, i cui disegni furono, all’epoca, colorati da <b>Attila Juhas</b>. Vi consiglio di cliccare sul link colorato poco sopra per scoprire altri retroscena su questa storia.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgBGCUPHPsyiOltyRiUgjNqaTtOP8HOPCj4qmYYQEYbDs7JcNl1ptRF1VC5JyQ8Y4t3AD-gW3awsEk6_nfGe2VIytRkxajGHweoVHMzaNchNeRvRMddSm8qMEsorTjL_NqPKxl4AXf4FAIiobGtzInVDsqK62orLr1b4DWED2-PlS-I8ORb-jHg11_i0qw" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1650" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgBGCUPHPsyiOltyRiUgjNqaTtOP8HOPCj4qmYYQEYbDs7JcNl1ptRF1VC5JyQ8Y4t3AD-gW3awsEk6_nfGe2VIytRkxajGHweoVHMzaNchNeRvRMddSm8qMEsorTjL_NqPKxl4AXf4FAIiobGtzInVDsqK62orLr1b4DWED2-PlS-I8ORb-jHg11_i0qw=w467-h640" width="467" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Per finire, ecco “<b>La capanna nella palude</b>”, una storia che nasce da un breve racconto (in prosa) da me scritto per un albetto celebrativo di Gallieno Ferri in occasione di una mostra a lui dedicata al Castello di Santa Margherita Ligure nel novembre del 2014. Lo stesso racconto venne poi raccolto in un volume con altri tre (sempre miei, sempre in prosa, sempre con protagonista Zagor), intitolato “<b>La capanna nella palude e altre storie</b>”, pubblicato nel 2016 da <a href="http://www.fumodichina.com/scheda-libro/autori-vari/zagor-la-capanna-nella-palude-e-altri-racconti-2015CAPANNA-430.html">Cartoon Club</a>. Più di recente, nel 2021, ne è stata fatta anche una edizione in audiolibro destinata al catalogo Storytel Italia. <b>Stefano Bidetti</b>, scrittore e curatore di una rivista dedicata a Zagor e realizzata da un gruppo di appassionati, nel 2015 aveva però già utilizzato il racconto come soggetto di una sua sceneggiatura affidata alla mezzatinta di M<b>arcello Mangiantini</b>, apparsa su “SCLS Magazine” n° 11. Di storie zagoriane extra-serie ne rimangono ancora altre, vedremo se continuare a raccoglierle in un terzo Speciale o riproporle in altro modo.</span></span></div><p style="text-align: left;"><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-80352348073331628582023-10-07T10:54:00.005+02:002023-10-07T13:22:45.884+02:00LA CITTA' DI BERARDI<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgs2OJE_nuFZASKtpVBj53SjZtNMMBIgTSNydBTt6pvhHv4Xv35XqCXEZEPfM1s80MjUwbmeLmFNulGZEu4g7Zlf-aQYSkFms7IXUV_MI15eN9X4V2BmqFhXsVB6EDx4SRQ25NFS750bgDfd1YotbpKQzj8TS2gz96Airm13qIL_ehIYQUkqRMH6b3xKLU" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2048" data-original-width="1448" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgs2OJE_nuFZASKtpVBj53SjZtNMMBIgTSNydBTt6pvhHv4Xv35XqCXEZEPfM1s80MjUwbmeLmFNulGZEu4g7Zlf-aQYSkFms7IXUV_MI15eN9X4V2BmqFhXsVB6EDx4SRQ25NFS750bgDfd1YotbpKQzj8TS2gz96Airm13qIL_ehIYQUkqRMH6b3xKLU=w453-h640" width="453" /></a></div><br /></div><p></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tra l'otto e il dieci settembre 2023 si è svolta a <b>Città di Castello</b> (PG) l'inaugurazione (con eventi distribuiti nell'arco di tre giorni) della mostra "<b>Giancarlo Berardi, un narratore fra le nuvole</b>", visitabile a Palazzo Facchinetti fino al 29 ottobre 2023. Città di Castello ospita da molti anni (oltre venti) una manifestazione chiamata "<b>Tiferno Comics</b>" (Tiferno è l'antico nome del borgo umbro), nell'ambito della quale viene organizzata ogni volta una mostra legata, di volta in volta, ai più grandi nomi del fumetto italiano (ce ne sono state di dedicatate a Manara, Toppi, Cavazzano, Serpieri, Crepax, Jacovitti...). Quest'anno, per la prima volta, l'autore prescelto non è stato un disegnatore ma uno sceneggiatore: Giancarlo Berardi. Lo vedete nella foto qui sotto mentre commentiamo insieme al n° 300 di Julia, durante la cena ufficiale che ha dato il via all'evento. Nella foto si vedono anche (a sinistra) <b>Marco Grasso</b> e (a destra) <b>Gianni Brunoro</b>.<br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span> <br /></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEir6PBrRGMozG7qV3XJwcKPcZlJ00UX67ao-v4JuntMjdC9MQ7_xXT149LlP_2RahdAVOL_BWr6RKev6M2Vz00sevtzP5J-HD7VM4QSSNQeGAC-WVpiD6JKZCEFtYCaeoqiivsBrdPx1GlTdiLYsqSVc2RQYl5d2-9PCLWrtCh6rjY5diTWbCX5cs65R0g" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEir6PBrRGMozG7qV3XJwcKPcZlJ00UX67ao-v4JuntMjdC9MQ7_xXT149LlP_2RahdAVOL_BWr6RKev6M2Vz00sevtzP5J-HD7VM4QSSNQeGAC-WVpiD6JKZCEFtYCaeoqiivsBrdPx1GlTdiLYsqSVc2RQYl5d2-9PCLWrtCh6rjY5diTWbCX5cs65R0g=w640-h480" width="640" /> </a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Sono stato varie volte a Città di Castello in occasione di Tiferno Comics, ma è un luogo assolutamente da visitare indipendentemente dalle iniziative legate al mondo del fumetto. Per esempio, è la località dove il grande pittore e scultore <b>Alberto Burri </b>è nato, vissuto, lavorato, e dove sono raccolte, in due diversi musei (uno per le opere di dimensioni ridotte, uno per quelle gigantesche), i suoi capolavori. Vedere dal vero le creazioni di Burri è una esperienza emozionale che lascia il segno (non paragonabile a ciò che viene trasmesso in foto). Perciò, ogni volta che vado nella cittadina umbra, una visita al Palazzo Albizzini o al Seccatoio è d'obbligo.</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjgas0kkuUp22FOIUu59Y5q7FbVt2cLFX1Df1phrkJD09Gtz28cnWnoBR8kHYvOObBrcIHTftAcIujNNWdSCkTTbnqk-1jCwTf8TGL7ZlHdOJtM-D99cex2Z50ag_nZbzW08-bAZ62HMdI-wd_9bCjvjTra7CnAiCp-SLpAuio3Q1SxxgDLcgLp-rhYMDk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="3024" data-original-width="4032" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjgas0kkuUp22FOIUu59Y5q7FbVt2cLFX1Df1phrkJD09Gtz28cnWnoBR8kHYvOObBrcIHTftAcIujNNWdSCkTTbnqk-1jCwTf8TGL7ZlHdOJtM-D99cex2Z50ag_nZbzW08-bAZ62HMdI-wd_9bCjvjTra7CnAiCp-SLpAuio3Q1SxxgDLcgLp-rhYMDk=w640-h480" width="640" /></a></div><br /> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjnKFL-hA8FQfFc1RrFAiCFUWFyDk5-xH-O8-6AsNbIbdAuLd12m1oh2tQsbVQQmEi9U5lME6C2Sp6nIlfc9qgMaNHFKh9OYOpdB-0tVOdDUMbQVRJa2eqi4W3EqBdmJB1Zwlc2jEgXqQFInI3OzBbTLp90NFgR2iZxoWHhDT7xhmXkcSCqhPJSLRaScTE" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="3024" data-original-width="4032" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjnKFL-hA8FQfFc1RrFAiCFUWFyDk5-xH-O8-6AsNbIbdAuLd12m1oh2tQsbVQQmEi9U5lME6C2Sp6nIlfc9qgMaNHFKh9OYOpdB-0tVOdDUMbQVRJa2eqi4W3EqBdmJB1Zwlc2jEgXqQFInI3OzBbTLp90NFgR2iZxoWHhDT7xhmXkcSCqhPJSLRaScTE=w640-h480" width="640" /></a></div><br />Ma torniano a Giancarlo Berardi. Esperienza emozionale è stata anche ritrovare, all'ingresso della mostra a lui dedicata, la<b> Morgan</b> di Julia. Non solo: alla conferenza inaugurale, dalla Morgan è scesa Julia stessa, interpretata dalla bella <b>Emma Hepburn Ferrer</b>, nipote di Audrey Hepburn, madrina della manifestazione (è una artista, vive in Italia, parla un ottimo italiano). Audrey Hepburn, come di certo sapete, è l'attrice che ha ispirato il volto di Julia.<br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjbjoQLUdtITy_-KuZ-4Ho8HD6Ji4YyKSirMexDhzkWaD2AXTzH9m4h5awBoJD6iL9pg-F0liihPOqeZ645a-z1W-xcLqrP14Fq5yK8TCU8xJUdMnQseTtIbNbSKhP_h8QccugPcZSUQcI0UuXge3jO-graRBlODb2mIsxFnMjZFJKCa8cMb-oUC5uBcZU" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjbjoQLUdtITy_-KuZ-4Ho8HD6Ji4YyKSirMexDhzkWaD2AXTzH9m4h5awBoJD6iL9pg-F0liihPOqeZ645a-z1W-xcLqrP14Fq5yK8TCU8xJUdMnQseTtIbNbSKhP_h8QccugPcZSUQcI0UuXge3jO-graRBlODb2mIsxFnMjZFJKCa8cMb-oUC5uBcZU=w480-h640" width="480" /></a></div><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Inaspettato è stato trovare anche una mia foto esposta in mostra fra le altre scelte per ripercorrere la vita e la carriera di Giancarlo Berardi. Venne scattata durante un incontro avvenuto pià o meno vebticinque anni fa a Prato, nella fumetteria "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2012/02/mondi-paralleli.html">Mondi Paralleli</a>", di cui ero uno dei proprietari.</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"> </span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhl9tri4DaZf-DZD9FAHmExaE1vI_1hTzpYvjbiKGkHQcsV2stvcSkv9dzE2QULMgVHeuT6fNYm9lE3EF309UYeDNpBlLC9fRlCtpyt1-UCuSjYlmsJQaOj1LCpWDGKYwaB0JHypeCysSu0NoH1M9BmqgaPKvv05XLBw-A-4vWIscCMyDgLFz9F41D2ayQ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhl9tri4DaZf-DZD9FAHmExaE1vI_1hTzpYvjbiKGkHQcsV2stvcSkv9dzE2QULMgVHeuT6fNYm9lE3EF309UYeDNpBlLC9fRlCtpyt1-UCuSjYlmsJQaOj1LCpWDGKYwaB0JHypeCysSu0NoH1M9BmqgaPKvv05XLBw-A-4vWIscCMyDgLFz9F41D2ayQ=w480-h640" width="480" /></a></div><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg8hUSyLiMIZeryStGWCABcptJpUPwEMH4eGFTSl-lb6S24uakSQ1S3TEahn7a0tVY-OnQe8G5PQwDUjExtbOAzZBAti-kYm6usTsK0nqF9Dgl6aumL11PrycuuaEKhQrAACz-unVf_vgN-u_5w61YcM5RzJjdOSZ8thasE5NJmD6WrHnugAz4VWF6YXIg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg8hUSyLiMIZeryStGWCABcptJpUPwEMH4eGFTSl-lb6S24uakSQ1S3TEahn7a0tVY-OnQe8G5PQwDUjExtbOAzZBAti-kYm6usTsK0nqF9Dgl6aumL11PrycuuaEKhQrAACz-unVf_vgN-u_5w61YcM5RzJjdOSZ8thasE5NJmD6WrHnugAz4VWF6YXIg=w480-h640" width="480" /></a></div></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><br /><span style="font-size: medium;">Sapevo da sempre (basti pensare a "<b>La ballata di Pat O'Shane</b>") che Giancarlo scriveva canzoni, non sapevo che avesse inciso un intero album (ce ne sono altri, ho scoperto) intitolato "<b>Mentre"</b>, contenente 15 brani da lui composti e interpretati. Tutti molto belli, soprattutto la<i> title track</i> e "Tempo Scaduto". Il CD si può acquistare soltanto visitando la mostra di Città di Castello, mi hanno detto. Berardi cantante mi ricorda Gino Paoli ma lui è un appassionato di Jimi Hendrix, tant'è vero che la sera di venerdì 8 settembre è andato in scena uno spettacolo scritto e diretto dallo stesso Giancarlo, già portato in giro in varie altre città, intitolato "<b>Jimi Hendrix Revolution</b>" in cui l'autore funge da voce narrante e introduce tre musicisti di incredibile talento che interpretano brani del chitarrista americano, mentre un pittore realizza in diretta un ritratto dell'artista. Tutto molto bello da vedere e da sentire.</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgysdLBda5n9LmtlG0ML_-RVVpeiX1-8meRZPjP4imL_LZQlsl3xuEVK33wu3rTAL12EdMtUPEQalXiw9Y7KjrVXoalNhUfhbdN_vAGrI_u-ZURV4hmLDj8YrnL12LiNOrsAZGEQydxFU9u641uKr0AiU5XjS50zQPVClgv4SYGO6CFWjqyR-xpKvQiyZY" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="3024" data-original-width="4032" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgysdLBda5n9LmtlG0ML_-RVVpeiX1-8meRZPjP4imL_LZQlsl3xuEVK33wu3rTAL12EdMtUPEQalXiw9Y7KjrVXoalNhUfhbdN_vAGrI_u-ZURV4hmLDj8YrnL12LiNOrsAZGEQydxFU9u641uKr0AiU5XjS50zQPVClgv4SYGO6CFWjqyR-xpKvQiyZY=w640-h480" width="640" /></a></div><br /> <br /></span></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;">Sono stato invitato dagli organizzatori a Città di Castello non solo perché legato a Tiferno Comics anche per altre mie collaborazioni ad mostre del passato (la più recente, quella dedicata a <a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2021/11/serpieri-e-gli-altri-universi.html">Paolo Eleuteri Serpieri</a>), ma sopratutto perché ho scritto uno dei saggi che compongono il catalogo della mostra. Qui sotto ne vedete la bella copertina, e a seguire troverete la recensione che, del volume, ho pubblicato sul mio blog letterario "<a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2023/10/giancarlo-berardi-un-narratore-fra-le.html">Utili sputi di riflessione</a>". Buona lettura.</span></span><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><br /></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhXoapXjzhDZqC1qxzEgcbxPX9OpNG99Zx6wAiTdhPXYWVAxSmqgF2t2bDrXE5zeigwi128Ldm_2seOOFbvwAUYx7fnlDX1w6ZFKYeKoVu4pVxThzR6vN--Qt6uDLKWcE_Zica1qamfpZYzxPMUc21iAP9Yh3-d45KT5807bQn_wHegvpYtyjzCo-JDo4M" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1509" data-original-width="1651" height="584" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhXoapXjzhDZqC1qxzEgcbxPX9OpNG99Zx6wAiTdhPXYWVAxSmqgF2t2bDrXE5zeigwi128Ldm_2seOOFbvwAUYx7fnlDX1w6ZFKYeKoVu4pVxThzR6vN--Qt6uDLKWcE_Zica1qamfpZYzxPMUc21iAP9Yh3-d45KT5807bQn_wHegvpYtyjzCo-JDo4M=w640-h584" width="640" /></a></div><br /></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"> </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"> </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Autori Vari</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">GIANCARLO BERARDI</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">UN NARRATORE FRA LE NUVOLE</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Lo Scarabeo</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">cartonato, 220 pagine</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">2023</span></b><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Questo
volume non è soltanto il bel catalogo della mostra dedicata a Giancarlo
Berardi che è stata allestita a Città di Castello nel settembre 2023
(mostra praticamente tutta quanta riprodotta nelle illustrazioni del
ponderoso tomo), ma rappresenta ai miei occhi di saggista chiamato a
scrivere uno degli articoli contenuti all’interno, il modo di saldare un
debito che ho con lo sceneggiatore genovese, senza il quale
indubbiamente la mia vita sarebbe stata diversa. Ritengo di avere dei
debiti anche con altri maestri del fumetto italiano, naturalmente, e
alcuni li ho, per il poco che ho potuto, a mio modo saldati (dando alle
stampe per esempio saggi su Sergio Bonelli, Gallieno Ferri, Max Bunker,
Giovanni Ticci, Paolo Eleuteri Serpieri). Ma a Berardi, di cui pure mi
sono occupato scrivendo saggi e articoli e perfino dedicandogli un
capitolo della tesi di laurea, continuavo a sentire di dovere qualcosa,
un “grazie” più argomentato di quanto avessi fatto finora, che non
ritenevo sufficiente. Non sono sufficienti neppure le ventisei pagine a
mia firma contenute nel catalogo “Un narratore fra le nuvole”, ma se non
altro si sommano alle altre scritte da Vincenzo Mollica, Pietro Alligo,
Paolo Bertolazzo, Gianni Brunoro, Claudio Ferracci, Gianni Di Pietro,
Roberto Guarino, Matteo Pollone, Chiara Cristilli, Daniele Barbieri,
Marco Grasso e Daniele Bevilacqua. Quest’ultimo è stato convocato per
compilare la fumettografia berardiana (tra cui si trovano racconti
“insospettabili” di Diabolik, del Piccolo Ranger e per il “Corriere dei
Piccoli” e “Horror”). “Insospettabili” anche le notizie riferite da
Marco Grasso che si occupa del Berardi musicista, autore peraltro (e
regista) di uno spettacolo teatrale dedicato a Jimi Hendrix. Lo stesso
Berardi ci stupisce non solo mostrandosi in veste di illustratore e nei
panni di autore di racconti in prosa e di intense poesie, ma anche
annotando ricordi e tirando fuori dai cassetti foto d’epoca (una,
esposta pure in mostra, addirittura con il giovanissimo sottoscritto).
Un volume, dunque, bello da sfogliare (è illustratissimo) e da leggere.
Riassumerlo qui sarebbe impossibile, però, forse, riportare l’inizio del
mio articolo, “Un autore in cerca di sei personaggi” può servire a far
meglio capire che cosa ha rappresentato Giancarlo per me. Eccolo qui di
seguito.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Ho
scoperto Ken Parker piuttosto in ritardo rispetto alla sua prima uscita
(giugno 1977), e precisamente con l'albo intitolato "Il poeta" (n° 38,
aprile 1981). Non so dire perché non mi ci fossi accostato prima. In
ogni caso, quell’albo mi colpì moltissimo. Potrei dire che mi turbò. Era
qualcosa di diverso da qualunque western avessi letto. Di diverso, in
realtà, anche al di là del genere. Decisi di rintracciare i numeri
arretrati che mi erano sfuggiti. Me li procurai in un negozietto di
fumetti usati e, in attesa di leggerli, li tenevo sul comodino. Ricordo
che guardavo quella pila con il vago senso di angoscia di chi sa che,
facendo qualcosa, poi dovrà soffrire. Infatti spesso la concludevo la
lettura con il groppo alla gola ed emotivamente sconvolto. "Butch
l'implacabile", "Cronaca", "Diritto e rovescio", "Lily e il
cacciatore"... tutti albi che mi hanno lasciato il segno, sui quali ho
sofferto per quanto erano coinvolgenti. Rammento di aver versato una
lacrima sul finale di Alcune signore di piccola virtù. Qualcosa del
genere mi è successo con l'ultima avventura di Ken Parker. Ultima in
tutti i sensi, quella in cui la saga si conclude, uscita come volume
finale dell'edizione definitiva mondadoriana, mandata in edicola
settimanalmente in tomi che hanno raccolto tutto quanto era già uscito,
più appunto l'episodio inedito Fin dove arriva il mattino (2015). Ho
temporeggiato finché ho potuto, sapendo che leggere mi avrebbe oppresso
il petto.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Dopo
Lungo Fucile ho scoperto i personaggi precedenti di Giancarlo Berardi
e, naturalmente, ho seguito i successivi: Tiki, L’uomo delle Filippine,
Sherlock Holmes, Giuli Bai, Marvin, Julia, per citarne sei come quelli
del dramma di Luigi Pirandello (evitando di contare i protagonisti della
serie "Welcome to Springville" o i comprimari dei tanti microcosmi che
ruotano attorno ai titolari di testata). In Berardi mi sono imbattuto
quando ero già ventenne e credevo di essere ormai scafato. Si è trattato
di un innamoramento maturo e consapevole, insomma. Inutile dire che ho
cercato di carpirne i segreti, visto che mi proponevo di fare il suo
stesso mestiere. Ancora più inutile è dire che non ci sono riuscito,
anche se Decio Canzio una volta, quando già quel mestiere avevo
cominciato a farlo, mi ha detto che “berardeggiavo”. Se dovessi
circoscrivere in una frase ciò che ho imparato da Berardi, citerei: “Una
buona storia è quella con dei buoni personaggi”, che ricordo di aver
letto in una sua intervista.</span></span></span><span face="system-ui, -apple-system, "system-ui", ".SFNSText-Regular", sans-serif" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span face="system-ui, -apple-system, "system-ui", ".SFNSText-Regular", sans-serif" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span face="system-ui, -apple-system, "system-ui", ".SFNSText-Regular", sans-serif" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span face="system-ui, -apple-system, "system-ui", ".SFNSText-Regular", sans-serif" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiugAoQjZZwEO4R_nTHjn9E6m-gw6aT8qvrXBTLSIXdR8D5Z_4r2Egps1JsicMeaAKwsqopI7XaW0tONTyXAWpO2t7cEoS1c5--oFLns75n1gWwn8NwomMzYxn1K07wL9bPc5S9QBDO_hvtVOtssVt5OhMU2swNBjq8T2JvoyVvH3LUY4oXR1gPDOLsEIQ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="4032" data-original-width="3024" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiugAoQjZZwEO4R_nTHjn9E6m-gw6aT8qvrXBTLSIXdR8D5Z_4r2Egps1JsicMeaAKwsqopI7XaW0tONTyXAWpO2t7cEoS1c5--oFLns75n1gWwn8NwomMzYxn1K07wL9bPc5S9QBDO_hvtVOtssVt5OhMU2swNBjq8T2JvoyVvH3LUY4oXR1gPDOLsEIQ=w480-h640" width="480" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span face="system-ui, -apple-system, "system-ui", ".SFNSText-Regular", sans-serif" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span face="system-ui, -apple-system, "system-ui", ".SFNSText-Regular", sans-serif" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: #050505; display: inline; float: none; font-size: 15px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: start; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEicZc76IYtld9tso_I8nOSMibUHommxmCwpg31K8smDvY5s8s8MBCOEEzR8VL85eB_ntCcb8Pe9thLz6ZKAyopMceWAxLiczxSU1mA5o4pO0eWqjLBp7fKznsjjCAma-E6xyDTW-tcitSDOkQJmUjvpYbXeiGGwE4JMb11zLdl61pfO1lf1rjhMkf8X4iY" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="3735" data-original-width="3020" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEicZc76IYtld9tso_I8nOSMibUHommxmCwpg31K8smDvY5s8s8MBCOEEzR8VL85eB_ntCcb8Pe9thLz6ZKAyopMceWAxLiczxSU1mA5o4pO0eWqjLBp7fKznsjjCAma-E6xyDTW-tcitSDOkQJmUjvpYbXeiGGwE4JMb11zLdl61pfO1lf1rjhMkf8X4iY=w517-h640" width="517" /></a></div><br /><br /></span></span></div>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-207880646621186252023-09-07T20:05:00.001+02:002023-09-07T20:05:06.839+02:00UN ANNO IN MENO ALLA PENSIONE<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAIdw61Vw0-IjEjNsB4L35pSNzOx338ecO41nvanlb5SGN8G7dVirV39mAdyqbPXlBgdGfhEuRTd5bU3pjHaIBkYRXTba5euPst5lcLH5l-J_QwjXqPh0IFPj4h8U_KUKdLxqOsitTzphdr20QdL5Ut2qQDHTI-UyHusWm0i_BCYfx2XoCnakBohxsE60/s1600/20fb6e61-b911-45ee-ae59-db59a95ebb44.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAIdw61Vw0-IjEjNsB4L35pSNzOx338ecO41nvanlb5SGN8G7dVirV39mAdyqbPXlBgdGfhEuRTd5bU3pjHaIBkYRXTba5euPst5lcLH5l-J_QwjXqPh0IFPj4h8U_KUKdLxqOsitTzphdr20QdL5Ut2qQDHTI-UyHusWm0i_BCYfx2XoCnakBohxsE60/w640-h480/20fb6e61-b911-45ee-ae59-db59a95ebb44.JPG" width="640" /></a></div><br /> <p></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Quello che tengo in mano nella foto qui sopra è il regalo che ho ricevuto da mia moglie Valentina, oggi che è il mio <b>61° compleanno</b>. E' un grosso libro fotografato di taglio, con le pagine incise in modo da formare il ritratto del sottoscritto. Un regalo che mi piace un sacco, per chi sa quanto ami i libri non solo come testi da leggere ma anche come oggetti da possedere, conservare, toccare, rimirare.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Lo scorso anno, il 2022, in questo stesso giorno, ho pubblicato un post dal titolo "<b>Sessanta primavere</b>" in cui tiravo un bilancio della mia vita da neo sessantenne. Lo potete leggere o rileggere cliccando qui: </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2022/09/sessanta-primavere.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2022/09/sessanta-primavere.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Fra le altre cose scrivevo: "<span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; display: inline !important; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><i>Dovendo tracciare un bilancio dei miei primi sessant'anni, mi rendo conto di essere esattamente quello che volevo diventare. Scrivo cose e c'è chi le legge. Forse avrei preferito arrivare a questo giro di boa attraversando meno tempeste sentimentali. Però sono sinceramente grato a ogni donna che mi è stata accanto, anche per certi ceffoni che mi sono meritato. Oggi ho una moglie che amo. Ho anche tre figli meravigliosi che mi vogliono bene e mi ricordano ogni volta, con il loro calore, che non sono stato poi il padre assente che ho sempre temuto di essere. In ogni caso, mi riprometto di essere un nonno presente (anche se non ci sono nipotini all'orizzonte).</i>"</span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; display: inline !important; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"> </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; display: inline !important; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Il tono però era un po' malinconico. In effetti, man mano che il tempo passava sono stato spesso attraversato da cupi pensieri del tipo: oddio ho già 58 anni, oddio ne ho già 59, oddio sono arrivato a 60. Poi, il <b>7 settembre 2022</b> ho avuto una illuminazione, che mi ha permesso di arrivare alla ricorrenza di oggi con il sorriso sulle labbra. Mi sono infatti reso conto che <b>ogni anno che passa è un anno in meno alla pensione</b>! Perciò sono già qui che smanio: quando arriverò a 62? E a 63? Giuro che se la si vede da questo punto di vista, la questione cambia completamente aspetto.</span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; display: inline !important; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"> </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; display: inline !important; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Per curiosità, sono andato a rileggere che cosa avevo scritto su quest blog in altri, trascorsi 7 settembre. Ho rintracciato altri cinque articoli riguardanti l'età che cresceva inesorabile. Li ho trovati abbastanza divertenti da riproporveli (e ci sono tante foto). Cliccate sui link, se ne avete voglia. E grazie degli auguri che mi stanno arrivando numerosissimi. </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; display: inline !important; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"> </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; caret-color: rgb(0, 0, 0); color: black; display: inline !important; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration: none; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><b>7 settembre 2010: Uno in più</b><a href="goog_1878556327"><br /></a></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2010/09/uno-in-piu.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2010/09/uno-in-piu.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b> 7 settembre 2011: Il mio secondo tempo </b><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/09/il-mio-secondo-tempo.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2011/09/il-mio-secondo-tempo.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>7 settembre 2012: La cinquantesima estate </b><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2012/09/la-cinquantesima-estate.html ">http://morenoburattini.blogspot.com/2012/09/la-cinquantesima-estate.html </a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b> 7 settembre 2013: Lo scopo della vita</b><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2013/09/lo-scopo-della-vita.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2013/09/lo-scopo-della-vita.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b>7 settembre 2021: L'ultimo con il cinque </b><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2021/09/lultimo-con-il-cinque.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2021/09/lultimo-con-il-cinque.html</a></span></span></div><p><br /></p><p><br /></p><p> </p><p> <br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-7713875614847920742023-08-31T12:56:00.003+02:002023-08-31T12:56:28.408+02:00IL PREMIO LUMINOSO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiitmqY0C0BLDI7M-nH7nsstpeUkwKMoMRUpNxpI2e6UdtY6GHj_tWjNHLfWCBBBdckbk10soRdrESw6Zz2OMR7yn2ijCCG_hPgev5wrATuMTJxPTBrbcp_DFqkrPOlIqNN1b4Skix-jXMnbPPkBdJVzeUSleS2DFx0tmqjnfEuJQ3vhTOtB7IGDr0X_-o/s1600/Burattimi%20Premio%20Sardegna%2023.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiitmqY0C0BLDI7M-nH7nsstpeUkwKMoMRUpNxpI2e6UdtY6GHj_tWjNHLfWCBBBdckbk10soRdrESw6Zz2OMR7yn2ijCCG_hPgev5wrATuMTJxPTBrbcp_DFqkrPOlIqNN1b4Skix-jXMnbPPkBdJVzeUSleS2DFx0tmqjnfEuJQ3vhTOtB7IGDr0X_-o/w640-h480/Burattimi%20Premio%20Sardegna%2023.JPG" width="640" /></a></div><p></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Mi è capitato a volte (qualcuno, malignamente, suggerirà: tutte le volte) di segnalare qualche (ogni) premio che mi è stato assegnato, tra cui, per esempio, il lucchese <b>Gran Guinigi</b> come miglior sceneggiatore. Un articolo intitolato "<b>Ho vinto qualche cosa</b>" faceva il punto fino al 2011:<br /></span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/05/ho-vinto-qualche-cosa.html" style="font-family: georgia;">http://morenoburattini.blogspot.com/2011/05/ho-vinto-qualche-cosa.html</a><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">In seguito, però, ne ho ricevuti altri, tipo il <b>Romics d'Oro</b>, il <b>Premio "U Giancu"</b>, il <b>Premio Ferri</b>, <b>il Premio Coco</b>.</span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">"<b>La sala dei trofei</b>" aggiorna l'elenco fino al 2016:<br /></span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2016/10/la-sala-dei-trofei_5.html" style="font-family: georgia;">http://morenoburattini.blogspot.com/2016/10/la-sala-dei-trofei_5.html</a><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">"<b>The winner is</b>" arriva fino a 2021:<br /></span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2021/10/the-winner-is.html" style="font-family: georgia;">http://morenoburattini.blogspot.com/2021/10/the-winner-is.html</a><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ci sono poi targhe consegnatemi in tante occasioni, ciascuna delle quali rappresenta un caro ricordo di un luogo, di un evento, delle persone che me ne hanno fatto dono. Cliccando sui link sopra indicati, al di là della vanagloria del sottoscritto, noterete che spesso, se non sempre, si tratta di premi belli da vedere (il mio preferito è il Coccobill a cavallo del <b>Premio Cartoomics</b>).</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeJ459HP-YeK93jrfla_TIejUvHbS653pHsN7hPFFUwCfVuLxYKH0DICRxqAVDwq2tawTLJ0XPwjWQtB09jozr1MxF9YnNLOenTRHex4_SVfXC4_eBZ8Fe5dbKDg6ozIVjOrKkAYoEfMuqooW3sik5OSugrBIqQdQzi8sjgag9DDCjm9-TyuSwTt6WTRs/s320/Zagor%20049.jpg" imageanchor="1" style="font-family: georgia; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="240" data-original-width="320" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeJ459HP-YeK93jrfla_TIejUvHbS653pHsN7hPFFUwCfVuLxYKH0DICRxqAVDwq2tawTLJ0XPwjWQtB09jozr1MxF9YnNLOenTRHex4_SVfXC4_eBZ8Fe5dbKDg6ozIVjOrKkAYoEfMuqooW3sik5OSugrBIqQdQzi8sjgag9DDCjm9-TyuSwTt6WTRs/w400-h300/Zagor%20049.jpg" width="400" /></a></span></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tuttavia, e arrivo quindi al punto, nessun premio ha le caratteristiche di quello che ho ricevuto a Sassari nel giugno 2023: il premio "<b>L'isola che c'è"</b>, attribuito dall'Associazione degli Amici Zagoriani, che organizza ogni anno il Rendez Vous degli appassionati dello Spirito con la Scure, di cui ho parlato qui:<br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2018/06/darkwood-sardegna.html"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">http://morenoburattini.blogspot.com/2018/06/darkwood-sardegna.html</span></span></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Il momento in cui il trofeo, realizzato da un artista locale, mi è stato consegnato lo vedete nella foto di apertura. Ma per capire la particolarità dell'oggetto fate il confronto fra le due foto qui sotto: <br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_uOHBeqLj91NRUdrp-dJb6hGuI40nsOn5lI9xguJ2lab-DYIUgvnv07wnzD4FdVu2pVQFmQf6T0GNDhFjMsC-ffj1BBvrf9kY61gMtG5Ku_8XyAhbuuQ48z1RHdFBTU3WIGk3vFFhsqMFv-dG1eglfORSupaEUE41qgJlk4xIqf_v1w9mwM2fEzZ-kJA/s4032/IMG_4190.jpg" style="font-family: georgia; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4032" data-original-width="3024" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_uOHBeqLj91NRUdrp-dJb6hGuI40nsOn5lI9xguJ2lab-DYIUgvnv07wnzD4FdVu2pVQFmQf6T0GNDhFjMsC-ffj1BBvrf9kY61gMtG5Ku_8XyAhbuuQ48z1RHdFBTU3WIGk3vFFhsqMFv-dG1eglfORSupaEUE41qgJlk4xIqf_v1w9mwM2fEzZ-kJA/w480-h640/IMG_4190.jpg" width="480" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXejloJBkk-t9-IjtDotihXnXH02yTgswY8BJ5GhuoQiZjBnd5yRw_6BHhKtqM8pZfL0toqzym90L3APwqQx_LEsYNoSR80AmJCgyUUcvgviPGpRU5OE6ksWYvP1CDgNYwEeJmi0iLLNRI5P-13eaxaZPWg5TXMfTSUX-YgiPBvhPVF3FAHDyAxBnY_9A/s4032/IMG_4189.jpg" imageanchor="1" style="font-family: georgia; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4032" data-original-width="3024" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXejloJBkk-t9-IjtDotihXnXH02yTgswY8BJ5GhuoQiZjBnd5yRw_6BHhKtqM8pZfL0toqzym90L3APwqQx_LEsYNoSR80AmJCgyUUcvgviPGpRU5OE6ksWYvP1CDgNYwEeJmi0iLLNRI5P-13eaxaZPWg5TXMfTSUX-YgiPBvhPVF3FAHDyAxBnY_9A/w480-h640/IMG_4189.jpg" width="480" /> </a></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Notato niente? Ebbene sì, è un premio che si illumina (a comando) e che risulta quindi molto suggestivo. Lo tengo in bella vista sulla mia scrivania e lo accendo per intimidire i collaboratori che vengono a consegnare tavole e sceneggiature o a proporre soggetti.</span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ricopio il testo della motivazione: "<i>Ha ereditato dal creatore Guido Nolitts il timone di Zagor, uns delle serie più amate della scuderisa Bonelli e da oltre trent'anni la conduce nel mare dell'avventura contribuendo a elevarla al rango di classico del fumetto italiano e individuando mese dopo mese nuove e sorprendenti rotte per il futuro: la prima edizione del Premio L'Isola Che C'è va a Moreno Burattini</i>". Commosso, ringrazio. </span></span><br /></div><br />Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-33257484248430287802023-08-25T20:03:00.006+02:002023-08-25T22:34:24.477+02:00L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL BLOG<div style="text-align: left;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkPAf5JYj95cqeFz7_bGQJBmdh8BzkaiZUPcxvThUUwoCsnRFGp4-n002O6nHqEcU27QB8g-m_fCUgBIpdoGOPGTT0LLn2h00ohZ_ANn8-vYA985X1yiOb1wWUvrFV4bHX6GrhZs3qqgJ8Cm44KAdluqFIKiemuGKBCKWWUBKyQweWv0jAEkqLWWdREOE/s3088/IMG_3940.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3088" data-original-width="2320" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkPAf5JYj95cqeFz7_bGQJBmdh8BzkaiZUPcxvThUUwoCsnRFGp4-n002O6nHqEcU27QB8g-m_fCUgBIpdoGOPGTT0LLn2h00ohZ_ANn8-vYA985X1yiOb1wWUvrFV4bHX6GrhZs3qqgJ8Cm44KAdluqFIKiemuGKBCKWWUBKyQweWv0jAEkqLWWdREOE/w480-h640/IMG_3940.jpg" width="480" /></a></div></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">E' innegabile: sto trascurando il blog. Questo è il dodicesimo post in otto mesi. Non proprio lo zero assoluto, ma quasi. Eppure ci sono stati anni, come nel 2011, in cui ho pubblicato <b>131 articoli</b> tra gennaio e dicembre, in pratica 11 al mese. E trattando di argomenti vari, mica soltanto riguardanti ciò che di mio usciva in edicola o in libreria, come in pratica mi sono ridotto a fare adesso. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Andiamo a guardare: nel <b>gennaio 2011</b> ho <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/magico-evento.html">parlato di Magico Vento</a>, mi sono dilungato <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/domande-e-risposte.html">rispondendo a domande </a>fatte dai lettori, ho approfondito l'argomento dei <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/fate-il-vostro-gioco.html">giochi da tavolo</a>, e poi ancora ho scritto di una visita <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/il-magazzino.html">al magazzino Bonelli</a> di Turate, di un<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/brindi-si.html"> viaggio a Brindisi con Alfredo Castelli</a>, di <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/uomini-che-disegnano-le-donne.html">Mauro Laurenti </a>e del suo talento nel disegnare le donne, di <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/di-magnus-e-di-bunker.html">Magnus & Bunker</a>, dei <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/regali-di-natale.html">regali ricevuti a Natale</a>, della<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/la-fatica-di-scrivere.html"> fatica di scrivere</a>. Tutto ciò non dimenticando di segnalare l'uscita del mio <b>Maxi Zagor</b> "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/la-banda-aerea.html?m=1">La banda aerea</a>" (svelando tutta la documentazione che c'era stata dietro) e lo stato di avanzamento dei <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2011/01/work-in-progress.html">lavori in corso</a> ancora nel cassetto. Dodici articoli, uno ogni tre giorni. Lunghi ed elaborati, poi. Illustratissimi con foto e disegni. Quasi un secondo lavoro, rigorosamente non pagato (non come gli <b>youtuber </b>che hanno la ripartizione degli utili pubblicitari). </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Se volete curiosare, nella colonna a destra c'è, in basso, una specie di indice. Il numero fra parentesi (in nero) indica il numero di articoli di ogni anno (in rosso). Cliccando, potete vedere il titolo di ogni singolo pezzo (e leggerlo, se volete).</span></span></div><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span><br /><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjJ_rtxy_BUqzVcCMqYD5I0_p8d64E_Hk-7Oaxk3DOXWohFvwplqAcwVZqlryOdgocwMuXn5BR5N9HXssbViH0kuJqx7y4C7VQoWq-HjSwx3LnwZCHLmk8EZLXDdU8DcyJeyj_IgxDPoAk9t6s0yBvWGM2CUUU3BqPj-YWlw4d98eksD18bfzOHNPJmE9g" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="754" data-original-width="328" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjJ_rtxy_BUqzVcCMqYD5I0_p8d64E_Hk-7Oaxk3DOXWohFvwplqAcwVZqlryOdgocwMuXn5BR5N9HXssbViH0kuJqx7y4C7VQoWq-HjSwx3LnwZCHLmk8EZLXDdU8DcyJeyj_IgxDPoAk9t6s0yBvWGM2CUUU3BqPj-YWlw4d98eksD18bfzOHNPJmE9g=s16000" /></a></div></span></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Si possono riscoprire alcune rubriche che mi sono inventato nel tempo e che ho portato avanti con un certo divertimento, come le raccolte dei miei post più divertenti pubblicati su Facebook (già: mentre scrivevo gli articoli sul blog, scrivevo anche sulla pagina FB), pezzi caratterizzati dalla parola "<b>coso</b>" nel titolo, come "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2012/12/vietato-cosare.html">Vietato cosare</a>". Ma ci sono state anche le foto del ciclo "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2013/01/incontri-impossibili-3.html">Incontri impossibili</a>", la<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2013/04/limportante-e-avere-sempre-una-buona.html"> raccolta dei tweet</a> (già: mentre scrivevo gli articoli del blog e dei post su FB, twittavo pure), la <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2013/07/letti-di-rose.html">recensione dei libri</a> letti (avevo anche il tempo di leggere). Ricordo di essermi occupato di oroscopi, della Sindone, di costume, di storia, di viaggi, di cinema, di miei fatti privati e di polemiche... e adesso, invece, il blog sta languendo.</span></span></div></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">C'è da chiedersi perchè. Potrebbe essere che i blog stanno languendo in generale, e oggi vanno di moda i podcast, le storie su Instagram, i balletti su Tik Tok, </span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">i canali Youtube (uno l'ho aperto anch'io, con un certo successo, ma ho smesso di aggiornarlo per incompatibilità di carattere)</span></span>. </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh3p9sUhOO9mlnmEKX8kFXnMvU-qeiL34o55iTjbbUq93ygmzOxtNsNQMiCYbhmfPJxeSMYz2PYOkvBLE8d3znz8Bvh0Rg7z-BZNfjroZTiZ9Ba2ueQlkegp6yoPNVqrVnqL9_mNDga742803yIU849Xxowyh5F5b0PKTEpPtDr1uoTp5AlgzV5NshHzJc" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="408" data-original-width="640" height="408" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh3p9sUhOO9mlnmEKX8kFXnMvU-qeiL34o55iTjbbUq93ygmzOxtNsNQMiCYbhmfPJxeSMYz2PYOkvBLE8d3znz8Bvh0Rg7z-BZNfjroZTiZ9Ba2ueQlkegp6yoPNVqrVnqL9_mNDga742803yIU849Xxowyh5F5b0PKTEpPtDr1uoTp5AlgzV5NshHzJc=w640-h408" width="640" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Però può anche darsi che, semplicemente, stia invecchiando e non abbia più l'entusiasmo di un tempo e neppure la voglia di imparare a usare strumenti tecnologici che non mi assomigliano. Potrei dire, e direi il vero, che mal digerisco il clima avvelenato che caratterizza i<b> social </b>e la difficoltà nel parlare con la libertà di un tempo: oggi, qualunque cosa si dica, si offende qualcuno e ci si attirano gli strali di chi sguazza nella fossa dei serpenti. Chi me lo fa fare? <br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">C'è poi una vita privata che mi sta felicemente assorbendo: <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2020/09/io-camminero.html">mi sono sposato</a>, ho ristrutturato casa, la sto arredando, ho scritto libri deliziosamente su carta e mi sono dedicato a presentarli in giro per l'Italia, ho viaggiato. Meno felice è la situazione dal punto di vista medico: sono stato male, mi sono curato, sono ristato male e mi sto curando (l'ultimo guaio è il mal di schiena). Niente di grave, ma anche il fascicolo sanitario toglie spazio al blog. A <b>questo</b> blog, perché poi dal 2015 ne ho aperto un altro, "<a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/">Utili sputi di riflessione</a>", anch'esso dotato di un indice che dimostra come ci scriva sopra tra i 112 e i 53 articoli l'anno. <br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj-vj6x66cVyoqHISzFO5ORmdfH4P0_YuEiiHBAJQHy2PtS6hwjOgshfNONOFDuHBQW7_yZ6iJn5GhFxb9sJLDeh2fSkhaXYRCu-nK2YhYqrhnP080cegrGLgrv7LKGLdf74tSHYPKtWw2KnwCbiizoW4kmjRhIqYXeF0ILBxUbmCg-RrTkiDo2NuzxVxk" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="548" data-original-width="362" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj-vj6x66cVyoqHISzFO5ORmdfH4P0_YuEiiHBAJQHy2PtS6hwjOgshfNONOFDuHBQW7_yZ6iJn5GhFxb9sJLDeh2fSkhaXYRCu-nK2YhYqrhnP080cegrGLgrv7LKGLdf74tSHYPKtWw2KnwCbiizoW4kmjRhIqYXeF0ILBxUbmCg-RrTkiDo2NuzxVxk=s16000" /></a></div><br /></span></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Si tratta in realtà di un <b>blog letterario</b> su cui pubblico le recensioni dei libri che leggo (di solito, molto brevi) e che serve più che altro a me quale archivio di schede che ho sempre avuto l'abitudine di compilare, fin da ragazzo (allora le compilavo su carta). Recensire, schedare, catalogare è un hobby che mi rilassa e quindi se dovessi chiudere un blog chiuderei questo (non lo farò) e terrei l'altro come trastullo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Giunto a questo punto, mi chiedo che conclusione potrei trarre. La conclusione è che ci penserò. Nell'attesa potrei farvi vedere qualcuna delle foto più recente che rigusrdano cose che ho fatto, persone che ho incontrato. Vedrete che se anche ho aggiornato meno di un tempo "<b>Freddo cane in questa palude</b>", ho continuato a essere me stesso. Magari il nuovo format potrebbe essere mostrare una foto e commentarla.Intanto, per stavolta, pubblico qui di seguito delle immagini senza commento. Divertitevi a provare a capire dove sono, che cosa raffigurano, chi c'è con me.<br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjDFj5jamnPLJ7UCFOjSZbZFiMTzfmDctoqISia5CTRzuI4BU-Mj9Z3IOEkr56syRNFLCIh0JhT2n-Q6NI5nrt6qIjIFELNNi7OW-jz6e5nXf6-9QfnGVmhI9wn17fZEyARtKNDT_xqCu-kkiJUZbq0O1HDwIu8aBkN63J1aVvYohygFUwOtujnlsBQJiE" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1500" data-original-width="2000" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjDFj5jamnPLJ7UCFOjSZbZFiMTzfmDctoqISia5CTRzuI4BU-Mj9Z3IOEkr56syRNFLCIh0JhT2n-Q6NI5nrt6qIjIFELNNi7OW-jz6e5nXf6-9QfnGVmhI9wn17fZEyARtKNDT_xqCu-kkiJUZbq0O1HDwIu8aBkN63J1aVvYohygFUwOtujnlsBQJiE=w640-h480" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj0mnLbkwIV1_wgxlj9PPViiIZBYscz4ggq70BdwS_YyCtObxrwTA6OHXiKx6pz2vxZ1TpuW232soW_RXHuvfSlzER2yFVdCrJMZ66zAvvXDcQcS55y5C6NuLH6WNCjPs6-TgkvbD0FPNb3wb34FAjXhpXeBYi8F8jXnBI2ipagTmv7QAtOR_htr5X7IQ8" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj0mnLbkwIV1_wgxlj9PPViiIZBYscz4ggq70BdwS_YyCtObxrwTA6OHXiKx6pz2vxZ1TpuW232soW_RXHuvfSlzER2yFVdCrJMZ66zAvvXDcQcS55y5C6NuLH6WNCjPs6-TgkvbD0FPNb3wb34FAjXhpXeBYi8F8jXnBI2ipagTmv7QAtOR_htr5X7IQ8=w640-h480" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg4WmNjlv2HEqQw1p1TthAUV7EO0owxxagc25S4xkaJobF4CpvQ9-Jt-YZRnhYIe1rc_2yuSaSyHnoFMi-DXcX2Tw4rn7SAjcU4UDfnW_P4dBhFq_4jveWACcx1DnfXuz4CWrIq4e0GZ7lWOxQm8zsLDA8tmO4-6gtKgZQARHRi89S24ivlsHY9gBAemoI" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2000" data-original-width="1500" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg4WmNjlv2HEqQw1p1TthAUV7EO0owxxagc25S4xkaJobF4CpvQ9-Jt-YZRnhYIe1rc_2yuSaSyHnoFMi-DXcX2Tw4rn7SAjcU4UDfnW_P4dBhFq_4jveWACcx1DnfXuz4CWrIq4e0GZ7lWOxQm8zsLDA8tmO4-6gtKgZQARHRi89S24ivlsHY9gBAemoI=w480-h640" width="480" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg_sM6fXF8rI0RhsWEgR1qOvGR6lEIE9_ZOwV4WVdNqvIu2y8VEAOvzeQDjl4lW95Xpbajb8F0aiAFeL9BZjn0drF2Gca_H80r72E1Yr5jeUu2xwtS9FVqEq-vBtbU90SIpXMtSysImkTRaDnR0qp0xbvYbB28qvr_7QQefuoIYWBcYCXYcm8Z_uZANUfg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg_sM6fXF8rI0RhsWEgR1qOvGR6lEIE9_ZOwV4WVdNqvIu2y8VEAOvzeQDjl4lW95Xpbajb8F0aiAFeL9BZjn0drF2Gca_H80r72E1Yr5jeUu2xwtS9FVqEq-vBtbU90SIpXMtSysImkTRaDnR0qp0xbvYbB28qvr_7QQefuoIYWBcYCXYcm8Z_uZANUfg=w640-h480" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjiywRiAHKSmu_vLM9jrlk4_rAIhksEs3QC2gpgrAO988kzIfRHCrTNYM-veWaeoRI3U3Fm6NcVftvtpnDBrkyE8HbEY4G06__xBPPA9CS7DF7up0ye1jSLKfS8F95m3TKu5DUPU6SYu3wkrHuti9ecAhYVmdrsu_2bK9xBXBRFkMWLGvt_vascMkVRg8w" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1024" data-original-width="576" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjiywRiAHKSmu_vLM9jrlk4_rAIhksEs3QC2gpgrAO988kzIfRHCrTNYM-veWaeoRI3U3Fm6NcVftvtpnDBrkyE8HbEY4G06__xBPPA9CS7DF7up0ye1jSLKfS8F95m3TKu5DUPU6SYu3wkrHuti9ecAhYVmdrsu_2bK9xBXBRFkMWLGvt_vascMkVRg8w=w360-h640" width="360" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgvOZmxCM_3OkAuIhsd5zhra9xojr98rTR_tkCzLBqKnt-hHuH5R_yr5smW6YyyI-unZudkpmha0k3zvXtO7U9QpzvMdwkXVN_Qk5oPht6bFCYSrIzw1yTKPtwAVs5q7Gbh3ITs09NNHAotWqXrQKqR37tSC5jjMesiq2e9J8dTI__FEyBshrfswXsvz0k" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1600" data-original-width="1066" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgvOZmxCM_3OkAuIhsd5zhra9xojr98rTR_tkCzLBqKnt-hHuH5R_yr5smW6YyyI-unZudkpmha0k3zvXtO7U9QpzvMdwkXVN_Qk5oPht6bFCYSrIzw1yTKPtwAVs5q7Gbh3ITs09NNHAotWqXrQKqR37tSC5jjMesiq2e9J8dTI__FEyBshrfswXsvz0k=w427-h640" width="427" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiVq7LPBXvnUnN16oShpxAOfAF_8mhpFvbqX2Y-QLrtJ_k_PydjfBn8cUUw3xihkY7k01dydl0Dl5SUNLf3IMQk0iqH_ex2XkzsQMVZRTs_rLPywm7Wk4BzXDQL33tyjmNg7FkIk7SftrJYMDosqaV2U_HvTWZCmHhUFLnPiKB7EU8myzfT0BwYgbtYVao" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1500" data-original-width="2000" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiVq7LPBXvnUnN16oShpxAOfAF_8mhpFvbqX2Y-QLrtJ_k_PydjfBn8cUUw3xihkY7k01dydl0Dl5SUNLf3IMQk0iqH_ex2XkzsQMVZRTs_rLPywm7Wk4BzXDQL33tyjmNg7FkIk7SftrJYMDosqaV2U_HvTWZCmHhUFLnPiKB7EU8myzfT0BwYgbtYVao=w640-h480" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjGYdIXaFxLA_yiHrdbrB8WPs7oHpQA5Jd4Mdpfdv3KybuzBO6cqVzuK8gU7qmxT0y0iCP6Zc819ygjv-UopjNdD6WplDmdvXiR1gSRwXXLN6wmlS1Fk-2KttISf25So0EhWjYfFqXyVUSQ7tqxBsTC7tjNc2zen-TStih88ekcy19JVUqTUfESlG9pa8Q" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjGYdIXaFxLA_yiHrdbrB8WPs7oHpQA5Jd4Mdpfdv3KybuzBO6cqVzuK8gU7qmxT0y0iCP6Zc819ygjv-UopjNdD6WplDmdvXiR1gSRwXXLN6wmlS1Fk-2KttISf25So0EhWjYfFqXyVUSQ7tqxBsTC7tjNc2zen-TStih88ekcy19JVUqTUfESlG9pa8Q=w640-h480" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiJj0aZM6liSGcRrkD8WNTX5LaMVUZ-EY1IgD28P4dIZ2cyw2dc6pZ0-j-qbKLPp0v4FyWI3kq6RWUlMLcWShtofCEz0aZEuo6Wr6L2MmqHZ4xSsbcxt80zUSrO7zIu8VD5T2ChfaE5ceoU7lbxrb8RqJ7KWnMHq-gshSYpfcS3d6cxPX4cmhWsaK-r62g" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2000" data-original-width="1500" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiJj0aZM6liSGcRrkD8WNTX5LaMVUZ-EY1IgD28P4dIZ2cyw2dc6pZ0-j-qbKLPp0v4FyWI3kq6RWUlMLcWShtofCEz0aZEuo6Wr6L2MmqHZ4xSsbcxt80zUSrO7zIu8VD5T2ChfaE5ceoU7lbxrb8RqJ7KWnMHq-gshSYpfcS3d6cxPX4cmhWsaK-r62g=w480-h640" width="480" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjxrAxvbVPYkMssGcVfxtbIiXWhqMtXYll4UdUTT-w1Zgs0yDLR3-CYvTjU1atmOqg4VuXqEYDy7A-S3yqU7xeZosvboEyBJtsEs31bOaH6lZ_-GvxIVZywcdo67s5peaVqyqVdlcNGbL09zrzpGsJ6pPVM22h5MG8KVY01230l6tQCPvRAqwfFR8HM4fw" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2000" data-original-width="1500" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjxrAxvbVPYkMssGcVfxtbIiXWhqMtXYll4UdUTT-w1Zgs0yDLR3-CYvTjU1atmOqg4VuXqEYDy7A-S3yqU7xeZosvboEyBJtsEs31bOaH6lZ_-GvxIVZywcdo67s5peaVqyqVdlcNGbL09zrzpGsJ6pPVM22h5MG8KVY01230l6tQCPvRAqwfFR8HM4fw=w480-h640" width="480" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiTexlmY6FSeR5GffEakAODaprUSEjCVKeTbn5MWe-zWkiZOCQfPGddqP1neajIk4qBG6nf8XQT4njN3HgijzBYnyI9rvkfNxsD0YL18FrZLJh9RXmwR66hPDliP8p81qu1zKt9yLnCxYdUccQjI0z-Fw65EnP2V27twJRVkL_UTOGlVYxX9s8v-WKBhlo" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiTexlmY6FSeR5GffEakAODaprUSEjCVKeTbn5MWe-zWkiZOCQfPGddqP1neajIk4qBG6nf8XQT4njN3HgijzBYnyI9rvkfNxsD0YL18FrZLJh9RXmwR66hPDliP8p81qu1zKt9yLnCxYdUccQjI0z-Fw65EnP2V27twJRVkL_UTOGlVYxX9s8v-WKBhlo=w640-h480" width="640" /></a></div><br /><br /><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-67240309654827953272023-07-13T19:32:00.000+02:002023-07-13T19:32:01.376+02:00DUE TELEFONATE<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEieSbPFmv0gCUhGaZ1auy3vJlCjUnPo2dMcWvzBoTIvTP7KYRhwwopIJSow6hxLzZX2nLHhhysaV_C8AJpCF8FeEOF2SiYRXf0WsMrWXcC67_6pdhg5XNroa-M0g-_1pPWH-t1dBOU2i7UJcHdfGJRRTL70umPfmux19rMc58soHQIKfLaeMiMXgFYZQYc" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEieSbPFmv0gCUhGaZ1auy3vJlCjUnPo2dMcWvzBoTIvTP7KYRhwwopIJSow6hxLzZX2nLHhhysaV_C8AJpCF8FeEOF2SiYRXf0WsMrWXcC67_6pdhg5XNroa-M0g-_1pPWH-t1dBOU2i7UJcHdfGJRRTL70umPfmux19rMc58soHQIKfLaeMiMXgFYZQYc=w640-h426" width="640" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ho un aneddoto istruttivo da raccontare. In redazione mi passano due telefonate di lettori. Il primo chiama da Siracusa e si dice entusiasta del mio lavoro, si dichiara mio grande ammiratore, si dice emozionatissimo nel parlare con me, io sono quasi imbarazzato di fronte a tanti complimenti e dichiarazioni di apprezzamento. Ringrazio e riattacco il telefono rincuorato. </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> Dieci minuti dopo, altra telefonata, un altro lettore. Questo, che chiama da Legnano, ci tiene a informarmi che c’è un certo Youtuber (me ne fa il nome) che si esibisce in continui video contro di me, dicendo che sono un incapace e che farò chiudere Zagor. Quale morale se ne può trarre? Questa: se c’è un ammiratore, quello ti contatta in privato; se c’è un detrattore quello conduce crociate su YouTube raggiungendo migliaia e migliaia di persone.</span></span><br /></p><p><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-33962876459821526992023-06-02T20:40:00.004+02:002023-06-02T20:40:55.551+02:00LO SPIRITO DEL LUPO<p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhmRAj_LmOCFiNKFjxUoZO5EoQ2KdHa-6r0QOPjuymEcEK6P8Hr--7XJM_0wsQMNXgEfrwkg41ljy2kNcsL6FYUJ1hQZJlE-C3bDXc2xVXN5GB3cqKPhGuCUdNn5duB7nEoC40eDZ2x2xQXnq5f3FrQGtorIf9050aSo6EXQjzESFhE2HUGt9O-BiGO" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhmRAj_LmOCFiNKFjxUoZO5EoQ2KdHa-6r0QOPjuymEcEK6P8Hr--7XJM_0wsQMNXgEfrwkg41ljy2kNcsL6FYUJ1hQZJlE-C3bDXc2xVXN5GB3cqKPhGuCUdNn5duB7nEoC40eDZ2x2xQXnq5f3FrQGtorIf9050aSo6EXQjzESFhE2HUGt9O-BiGO=w485-h640" width="485" /></a></div><p></p><p><br /></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">T<span style="font-family: georgia;">ornano, per la nona volta dal loro esordio sul <i>Maxi Zagor </i>n° 31 (datato settembre 2017), i “<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2017/09/i-racconti-di-darkwood.html">Racconti di Darkwood</a>”. Da qualche tempo i <i>Maxi Zagor</i> si sono trasformati in <i>Zagor Pi</i>ù, e quello di cui stiamo parlando è il n° 9, datato maggio 2023 e intitotalo "Lo Spirito del Lupo". Ne vedete qua sopra la copertina di <b>Alessandto Piccinelli</b>. Come sapete, una delle caratteristiche delle storie brevi di questa “serie nella serie” è quella di proporre, accanto ad autori che fanno parte dello staff dello Spirito con la Scure, anche alcuni “ospiti”, sceneggiatori e disegnatori, giunti da altre esperienze, anche extra bonelliane, tutti desiderosi di rendere omaggio con il loro estro creativo alla leggenda dell’eroe dalla casacca rossa. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">A chiunque si cimenti viene concessa libertà di impaginazione, di interpretazione e di tecnica, per cui si sono visti all’opera illustratori che hanno usato la mezzatinta, altri che hanno “scardinato” la gabbia delle tre strisce, altri ancora che hanno sperimentato stili insoliti rispetto alla tradizione, sempre comunque nel rispetto della medesima. Così come abbiamo visto all’opera sceneggiatori che hanno scritto alcune storie davvero singolari. Talvolta si è trattato di debutti di giovani autori, messi per la prima volta alla prova sulle tavole di Zagor. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ne "Lo spirito del lupo" avediamo appunto debuttare un giovane autore di 91 anni, sicuramente destinato a una folgorate carriera: <b>Roberto Diso</b>! Sì, proprio lui, il leggendario disegnatore di <b>Mister No</b>, classe 1932, ancora attivo sulle pagine di Tex e perfettamente a suo agio anche negli scenari (in questo caso innevati) darkwoodiani. E’ stato un grande onore per me ricevere l’incarico di scrivergli una storia, "<b>Fuga nella notte</b>". Proprio perché si è tratta di un evento, il racconto è di ben 50 tavole, contro le 40 della lunghezza standard. Sono amico di Roberto da molti anni, abbiamo persino fatto insieme <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2012/10/sotto-il-cielo-del-brasile.html">un viaggio di quindici giorni in Brasile</a> (di cui ho fatto la puntuale cronaca su questo blog, all'epoca dei fatti), lo vedete in mia compagnia in una foto che compare in fondo al post. Mettendomi a sceneggiare, ho pensato che avrei potuto sfruttare il talento di Diso nel disegnare animali ed ecco dunque nascere una storia con protagonista un lupo. La "prima volta" di Roberto alle prese con lo Spirito con la Scure è affidata al vostro giiudizio, il mio è di totale ammirazione verso un artista che a oltre novanta anni riesce ancora a "raccontare" con totale padronanza del medium con cui si esprime. Vista l'importanza dell'ospite, ho scritto anche una "cornice" calibrata su misura per presentare il suo racconto, complice il sempre più bravo <b>Stefano Voltolini</b>. In totale ho scritto io 70 delle 190 tavole a fumetti de "Lo Spirito del Lupo".<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ma ci sono altri motivi di interesse. Tra le particolarità di questa antologia registriamo la presenza di una sceneggiatrice donna (l’unica, per ora, vista alle prese con Zagor): la dylandoghiana <b>Gabriella Contu</b>, qui alla sua seconda prova zagoriana, dopo il brillante esordio che forse ricorderete proprio sulla prima raccolta dei “Racconti di Darkwood”. Seconda prova anche per <b>Franco Devescovi</b>, tornato a occuparsi dello Spirito con la Scure, prendendosi una vacanza da Martin Mystére, trent’anni dopo la storia “La diabolica invenzione” del 1993. Un altro racconto degno di nota è “Il grizzly”, in cui <b>Francesco Testi</b> e <b>Giuseppe Candita</b> riportano sulla scena Pat Wilding, ovvero il giovane Zagor (quando ancora non si chiamava così). Stefano Voltolini viene confermato quale interprete della “cornice” ed è ormai una garanzia.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Purtroppo, c’è da salutare uno sceneggiatore di cui leggerete su questo albo l’ultima storia: si tratta di <b>Emanuele Mosca</b>, napoletano, scomparso prematuramente a soli 39 anni nel novembre del 2021, dopo una breve malattia. Emanuele aveva fatto teatro e scritto un libro, "Tricks or treat", una raccolta di racconti horror. A pochi giorni dalla sua morte, sul Color Tex n° 21, era uscita la sua prima avventura pubblicata dalla Bonelli, "Memorie di un soldato”, mentre già <b>Max Bertolini</b> aveva iniziato a illustrare l’episodio di Zagor che troverete a pagina “95”. Aveva sicuramente del talento, che il destino beffardo non gli ha permesso di mettere a frutto.</span></span><br /></div><p style="text-align: left;"></p><p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMOzs2oIEW_Sd4r_ryPDRmuXfVbUubcHXbkDPuZExgrL8dE86yc4itpnvhAl2tYYuf9iuzU4dWWi0IheBkU2_bWGe4cLgUVtjsXNor4v5Ml3Q6Q7niTv--ValzX73lRIS60MOILpYIcRYNoGitX1QJUYi8SlMQoX_o6MGc5BDk3B_Rc1GK_tslCFhe/s3264/Moreno%20Diso%20Makarska%202017.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMOzs2oIEW_Sd4r_ryPDRmuXfVbUubcHXbkDPuZExgrL8dE86yc4itpnvhAl2tYYuf9iuzU4dWWi0IheBkU2_bWGe4cLgUVtjsXNor4v5Ml3Q6Q7niTv--ValzX73lRIS60MOILpYIcRYNoGitX1QJUYi8SlMQoX_o6MGc5BDk3B_Rc1GK_tslCFhe/w640-h480/Moreno%20Diso%20Makarska%202017.JPG" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><br /><p></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-88737446547913633822023-04-21T12:30:00.005+02:002023-04-21T12:34:55.961+02:00 LA PRIMA COSA BELLA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjEOb3RAZh_KZ9qGpSD7EfBK6rP6qG9uS_Iplz-Cj_V1da73i1YArsOOdJpllviJ85-6n56wlUmMAwPKHBlqsHANmLuJ7jVnybsIHuW07xlypoymGQhsTYXa44sX12P3Ic0jBsu93jb4h9_-ChxlEXLnf0EZ6_e4DpoHQybL2dg069YbHO-WyJL1Wuj" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjEOb3RAZh_KZ9qGpSD7EfBK6rP6qG9uS_Iplz-Cj_V1da73i1YArsOOdJpllviJ85-6n56wlUmMAwPKHBlqsHANmLuJ7jVnybsIHuW07xlypoymGQhsTYXa44sX12P3Ic0jBsu93jb4h9_-ChxlEXLnf0EZ6_e4DpoHQybL2dg069YbHO-WyJL1Wuj=w485-h640" width="485" /></a></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Il 3 marzo 2023 è uscito in edicola il settimo numero della collana trimestrale "<b>Le grandi storie Bonelli</b>". E' il terzo dedicato a Zagor. Le altre uscite hanno riguardato Tex, Mister No e Martin Mystère. Si tratta di "balenotteri" di lunghezza variabile che ripropongono in edicola, raccolte in un solo volume, avventure a fumetti di eroi bonelliani uscite originariamente su più albi. Il recupero riguarda racconti considerati "cult" o "must" o che comunque hanno lasciato il segno, e che a distanza di anni non è facilre recuperare. La serie venne varata nel 2021 in previsione dell'albo speciale con il team-up fra Tex Willer e Zagor: serviva preparare quell'evento rinfrescando la memoria dei lettori a proposito di due storie in cui lo Spirito con la Scure era andato in Texas e alle quali <b>Mauro Boselli</b>, sceneggiatore sia di quelle che dell'incontro fra l'ex Re di Darkwood e i futuro Aquila della Notte, voleva riallacciarsi. Si trattava di "<b>Comancheros</b>" e "<b>Fratelli di sangue</b>", avventure apparse per la prima volta nella Collana Zenith nel 1995 e nel 1999.<br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjYaHsFuyJi7qNI2axVdYM1vvutXvgUJ7uMHfM4-XAkpuzMwO5JHK6IO46MLNf_CEBTvbdKesEXU-LnjnSTR2tLt9AnNDTDFubLlpsHCVR7uiNQzdE5A24Ngzszz70EsBfS_1P-uuqhUiuOSF_dFqQIRVRthUMvl9FQCUiCrNUzLxEClhnsCM-EAEE1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="674" data-original-width="1198" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjYaHsFuyJi7qNI2axVdYM1vvutXvgUJ7uMHfM4-XAkpuzMwO5JHK6IO46MLNf_CEBTvbdKesEXU-LnjnSTR2tLt9AnNDTDFubLlpsHCVR7uiNQzdE5A24Ngzszz70EsBfS_1P-uuqhUiuOSF_dFqQIRVRthUMvl9FQCUiCrNUzLxEClhnsCM-EAEE1=w640-h360" width="640" /></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Dopo due "classici non nolittiani" scritti da Mauro Boselli, e dopo aver ceduto il testimone ad altri personaggi della Casa editrice, "Le grandi storie Bonelli" è tornata a occuparsi di Zagor e l'ha fatto ristampando un mio racconto datato 1993, "L'uomo con il fucile", appunto, disegnato da <b>Gallieno Ferri</b>. Combinazione vuole che in questa pfrimavera sia uscita anche la riproposta di un'altra storia del mio passato (anche se meno remoto), intitolsata "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/02/la-palude-dei-forzati.html">La palude dei forzati</a>" e pubblicata in un volume da libreria.<br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ne parlo in quresto video che potete trovare su YouTube.<br /></span></span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://youtu.be/rl5hv2pHcvE"> https://youtu.be/rl5hv2pHcvE</a></span></span></div><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> La formula della collana prevede anche una introduzione scritta dallo sceneggiatore, e quando mi hanno chiesto di presentare questo reperto degli inizi della mia carriera, l'ho fatto intitolando il pezzo "<b>La prima cosa bella</b>". Lo riporto qui sotto.<br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /></span></span></p><p style="text-align: justify;">
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">LA PRIMA COSA BELLA</b></span></span></p><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">
</span></span></div><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Quella che vi apprestate a
leggere, o rileggere, raccolta in unico volume dopo essere stata
originariamente proposta in tre puntate, è la settima storia di Zagor da me sceneggiata.
Uscì in edicola nel luglio del 1993, a due anni dal mio esordio sulla Collana
Zenith, avvenuto nel maggio del 1991. Reputo <span class="s2"><span style="color: black;">"L'uomo con il fucile" il racconto con cui sono
uscito dall'inevitabile apprendistato che tutti i principianti si trovano a
dover superare, cominciando a essere finalmente sicuro dei miei mezzi. Dopo un
paio di anni di "rodaggio", insomma, quello fu il primo lavoro che mi
lasciò pienamente soddisfatto. A lungo ho indicato questa storia come la
mia preferita a chi mi chiedeva quale, fra quelle scritte da me, ritenessi la
più bella. Successivamente ho risposto che, forse, “La palude dei forzati” (del
2004) era ancora migliore. Oggi, quando mi si pone la stessa domanda, segnalo
magari “Zagor: le Origini” (del 2019), ma insomma il mio podio privato è
questo. Il che potrebbe non significare nulla, se non fosse che di solito anche
gli appassionati, quando ne discutono fra loro, mettono in fila una classifica
non troppo dissimile. </span></span></span></span></i></p><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">
</span></span></i></div><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Le mie primissime storie, soprattutto
quella d’esordio, “Pericolo mortale” e la successiva, “L’abbazia del
mistero”, vennero scritte, oggi me ne rendo conto, con verve da
“lettore”: volevo inserire tutti quegli elementi nolittiani che tanto mi
piacevano nelle avventure che avevo divorato negli anni della fanciullezza e
dell’adolescenza, e credevo che avendo Nolitta come modello il resto sarebbe
venuto da sé. Però poi, dopo gli iniziali entusiasmi, mi accorsi che
sceneggiare Zagor con il piglio del professionista non era per niente facile e
di come la stoffa dello sceneggiatore non si misurasse solo su un paio di
exploit, ma sulla distanza. Credo che più o meno tutti gli appassionati abbiano
una storia “ideale” nel cassetto, magari due, ma lavorando alle prese con un
fumetto seriale si tratta di tirar fuori dal cilindro un coniglio dopo l’altro,
ininterrottamente per anni, cercando ogni volta di stupire il pubblico. Così.
dopo due o tre storie iniziali abbastanza brillanti, ho avuto uno sbandamento e
c’è voluto un po’ perché rientrassi in carreggiata, con nuove consapevolezze. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ho<span class="s2"><span style="color: black;">
temuto più volte di non essere all'altezza, di esaurire le idee, di non avere
le spalle abbastanza larghe per reggere il peso della serialità e dello
standard qualitativo</span></span><span class="apple-converted-space"><span style="color: black;"> </span></span><span class="s2"><span style="color: black;">bonelliano.
A rassicurarmi sul fatto di essere effettivamente tagliato per scrivere Zagor
provvide Decio Canzio, il braccio destro di Sergio Bonelli, che si diceva certo
delle mie capacità. A farmi da istruttore mi fu invece assegnato Renato
Queirolo, editor con gli occhi da nittalopo (“vede gli errori anche al buio”,
diceva Mauro Boselli). Renato </span></span>è stato invece per me come il
sergente dei Marines che addestra i suoi allievi con il pugno di ferro,
arrivando persino a farsi detestare, ma poi, dopo il giuramento, tutti gli sono
grati per aver fatto di loro dei veri soldati. Mentre cercavo ancora la mia
strada e imparavo il mestiere, nello staff di Zagor avvenivano grandi
rivoluzionamenti. Se ne andavano collaboratori come Marcello Toninelli e Ade
Capone, alcuni nuovi sceneggiatori venivano messi alla prova ma si arrendevano,
entravano nello staff nuovi disegnatori, alcuni destinati a restare altri, ad
andarsene. “L’uomo con il fucile” apparve in edicola subito dopo l’ultima di
Toninelli (“La notte del massacro”) e la prima storia di Mauro Boselli apparsa
sulla serie regolare, “Ladro di Ombre”, disegnata da Mauro Laurenti, anche lui
al suo esordio zagoriano. Da lì in poi io e Mauro saremmo stati, per lungo
tempo, i principali sceneggiatori di Zagor e se c’è un punto in cui la serie
dello Spirito con la Scure inaugura un nuovo corso è proprio questo. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poco dopo, Boselli divenne anche il curatore
della testata, e lo rimase fino alla fine del 2006, quando presi il suo posto,
promosso sul campo da Sergio Bonelli. Successivamente, completamente assorbito
da Tex e da Dampyr, Mauro ha smesso di occuparsi di Zagor (salvo scrivere, nel
2021, il team up fra lo Spirito con la Scure e Aquila della Notte), io invece
ho continuato fino a oggi, finendo per risultare lo sceneggiatore con più
pagine all’attivo, superando in quantità (giammai in qualità) perfino Guido
Nolitta. Dicevo del mio iniziale desiderio, praticamente un’illusione, di
rifarmi alla lezione nolittiana. Lungo l’arco di oltre trent’anni, dato che con
il tempo con il tempo tutto si evolve, ho imparato meglio il mio mestiere, sono
stato lasciato progressivamente sempre più libero e <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>mi sono preso da solo molte libertà, ho
cercato di adeguarmi ai tempi, ho ricevuto stimoli diversi e li ho
ritrasmessi,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e alla fine ho maturato mia
personale “calligrafia”: la mia personalità si è fatta strada ed è emersa. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Accanto a me, a farmi da nume tutelare, ho
sempre avuto però una guida d’eccezione: il disegnatore de “L’uomo con il
fucile”, Gallieno Ferri, maestro e amico indimenticabile. Le tavole che seguono
dimostrano perfettamente la sua capacità di raccontare e di emozionare, un talento
che ha segnato intere generazioni di lettori in Italia e nel mondo.</span></span></i></p><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">
</span></span></i></div><p class="MsoNormal" style="margin-left: 7.1pt; text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></i></p><i>
</i><p class="MsoNormal"><i> </i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ3JO1_sje-umGiUM705KIGbaExGV4d8cy9vS4PL7D6-FonMjNdPz2Mq4VI53aCODYHRPPFxoqtuB626wUwZ9W2Ciaw9yyTL6VIxZ3fEJwm-UblXOLcWaVkR755KJPeWaguwXDBKPq7TykP-FJi73bXRwjPxQqND1OsYwIC4GuA4EdANeB9-r5cTAb/s1312/cd43be14308fc7a0a0ea4550c979d779.jpg--l_uomo_con_il_fucile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1312" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ3JO1_sje-umGiUM705KIGbaExGV4d8cy9vS4PL7D6-FonMjNdPz2Mq4VI53aCODYHRPPFxoqtuB626wUwZ9W2Ciaw9yyTL6VIxZ3fEJwm-UblXOLcWaVkR755KJPeWaguwXDBKPq7TykP-FJi73bXRwjPxQqND1OsYwIC4GuA4EdANeB9-r5cTAb/w488-h640/cd43be14308fc7a0a0ea4550c979d779.jpg--l_uomo_con_il_fucile.jpg" width="488" /></a></i></div><i><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></i><p></p><i>
</i><p><i><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style> </i><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-15268581092887800702023-04-16T21:07:00.002+02:002023-04-16T21:11:22.422+02:00POPPE D'APRILE<div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjJLVk_FPx1jzfPiiZHbEZu5KYS2BY2fBczKtgzzv5mnRtdN02oKtP0LUjQnhmZ7BEfKBOVYeOjpSyps0aAz0w62e3mfZTpflagy9FQ7VnDTW1FtNztRRnUg1PQ8PE-rtZSNQtqVdPx4nMiuW32VnYptDCtESQeUzbqbZ0GoOrI1NV1oOvu6RZJb8dZ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjJLVk_FPx1jzfPiiZHbEZu5KYS2BY2fBczKtgzzv5mnRtdN02oKtP0LUjQnhmZ7BEfKBOVYeOjpSyps0aAz0w62e3mfZTpflagy9FQ7VnDTW1FtNztRRnUg1PQ8PE-rtZSNQtqVdPx4nMiuW32VnYptDCtESQeUzbqbZ0GoOrI1NV1oOvu6RZJb8dZ=w640-h426" width="640" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Sabato primo di aprile 2023 il sito specializzato in critica e informazione fumettistica <b>uBC</b> ha annunciato il varo, previsto per il lunedì successivo, di una nuova rubrica a mia firma intitolata “<b>Poppe a fumetti</b>”, dedicata appunto all’erotismo nei comics, con particolare riferimento alle forme femminili così come sono state cantate dai fumettisti. L’articolo di <b>Marco Gremignai</b> con cui si presentava la coraggiosa iniziativa lo potete leggere per intero cliccando qui:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /><a href="https://magazineubcfumetti.com/2023/04/01/vento-in-poppa-per-la-nuova-rubrica-di-ubc/">https://magazineubcfumetti.com/2023/04/01/vento-in-poppa-per-la-nuova-rubrica-di-ubc/</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Eccone un estratto:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Abbiano deciso di creare uno spazio appositamente dedicato a questo argomento “piccante”, esemplificato fin dal titolo. E siamo ben lieti di annunciarvi che è sceso al nostro fianco, come curatore di questa rubrica, un autore e saggista come <b>Moreno Burattini</b>, profondo conoscitore dell’universo fumettistico degli ultimi decenni e sagace critico spesso schierato, nelle pagine del suo blog e dei suoi social network, contro la dittatura imperante del politically correct, della censura e del cosiddetto senso del pudore, ad esempio in questo fondamentale articolo intitolato <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2017/06/erotismo-e-pornografia.html">Erotismo e pornografia</a>. Moreno, inoltre, ha realizzato alcuni fumetti che hanno contribuito a rilanciare il dibattito su queste tematiche, quali ad esempio <a href="https://cut-up.it/prodotto/anatomista-eretico/">L’anatomista eretico,</a> <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2021/07/la-fata-turchina.html">Fata Turchina</a> e <a href="https://cut-up.it/prodotto/occhi-di-cielo/">Occhi di cielo</a>. Siamo quindi ben lieti di lasciargli la parola!</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Seguiva un mio breve testo, a mo’ di accettazione dell’incarico assegnatomi. Lo riporto qui sotto per intero.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">LE TETTE LOGORANO CHI NON LE HA</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">di Moreno Burattini</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Chi ha scritto i seguenti versi? “Mi perderei nei tuoi seni tremanti / nelle profonde oscurità del tuo corpo soave”. No, non il sottoscritto, noto pornografo, ma Federico Garcia Lorca nella sua poesia <i>Canzone bruna</i>. E questi che seguono? “Dal tuo petto nudo / aperto con le sue cupole gemelle / verso il mare navigavo libero”. No, non me medesimo, noto erotomane, ma Pablo Neruda, in <i>Epitalamio</i>. Non indaghiamo sul fatto che questi autori di lingua spagnola sembrano tutti fissati (e forse non a caso io ho un nome spagnolo) e veniamo invece a qualcosa che ho scritto davvero io, ovvero un aforisma (fra i tanti sull’argomento) tratti dal mio <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2021/09/il-mio-libro-piu-bello.html">Mi ritiro per delirare</a>: “Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatte le tette.”</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Da cultore della materia non potevo dunque esimermi dall’accettare la proposta, pur se indecente (anzi, proprio per quello), di curare questa nuova rubrica di uBC e che io avrei voluto intitolare<b> Seno e coseno</b> per ingannare gli algoritmi censori che, tempo fa, bloccarono addirittura la mia pagina Facebook – come ho spiegato in questo mio articolo intitolato <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2018/02/lettera-dal-mio-giudice.html">Lettera dal mio giudice</a> – per aver pubblicato una copertina audace di un romanzo di Simenon (cultore della materia più di me).</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Seguitemi, dunque, con il vento in poppa, fin da lunedì prossimo quando pubblicherò il primo articolo di questa rubrica!</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhUKi-ZLMXdq2wCZsb80S1O1E1imS5bYiCX5-5wnvbI77lntr1JN4MNRjO3tn4apSmGf9uIiA6ylyxqydksRtozqfDx7TUWXDISmWs9XQTEH7IXEFyNwShDdO00e5aQ8rBmkUausy4FgF1vEbB8H98_ndSX1mJnhB8Lmwe1uk3oFBXTyd6xVwoW-dbL" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1040" data-original-width="1560" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhUKi-ZLMXdq2wCZsb80S1O1E1imS5bYiCX5-5wnvbI77lntr1JN4MNRjO3tn4apSmGf9uIiA6ylyxqydksRtozqfDx7TUWXDISmWs9XQTEH7IXEFyNwShDdO00e5aQ8rBmkUausy4FgF1vEbB8H98_ndSX1mJnhB8Lmwe1uk3oFBXTyd6xVwoW-dbL=w640-h426" width="640" /></a></div><br /> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Lunedì 3 aprile, il giorno in cui avrebbe dovuto essere messo online il primo articolo di “<b>Poppe nei fumetti</b>”, uBC svelava che si trattava di un <b>pesce d’aprile</b>. Potete vedere l’annuncio cliccando qui:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://magazineubcfumetti.com/2023/04/03/dietro-le-quinte-di-un-pesce-daprile">https://magazineubcfumetti.com/2023/04/03/dietro-le-quinte-di-un-pesce-daprile</a>/</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Ecco alcuni passaggi del testo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Ahimè, dobbiamo deludervi… la nostra nuova rubrica <b>Poppe a fumetti</b> era soltanto un Pesce d’aprile, anzi, una vera e propria zingarata.</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ecco cosa è accaduto dietro le quinte, per cercare di trasmettervi non solo il divertimento che ci ha spinti ad architettare questa zingarata, ma anche qualche considerazione più seria. Il 12 gennaio scorso: partendo dalla copertina “censurata” del </span></span></i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Lanciostory</span></span><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> n° 1 del 1998, viene elaborata una scherzosa cover per una fantomatica rubrica. Poteva finire tutto lì, con una gran risata condivisa con gli altri redattori: e invece, dopo alcuni scambi salaci – e impubblicabili – nella nostra lista interna, ci è venuta l’idea di imbastirci sopra un Pesce d’aprile, chiedendo a <b>Moreno Burattini</b> se accettasse di reggerci il gioco… cosa che Moreno ha fatto immediatamente, dal toscanaccio che è. A questo punto, il dado era tratto: e nei due mesi e mezzo successivi, abbiamo “preparato il terreno” anticipando o spostando l’uscita di altre rubriche, decidendo di non preparare altri pesci d’aprile, segnalando l’uscita di questa nuova rubrica in alcuni articoli… e soprattutto decidendo il taglio da dare al pezzo da pubblicare, con un tono serio(so) che non facesse subodorare subito che si trattasse di una burla – anche se, naturalmente, pensavamo che un articolo un po’ “strano” pubblicato il 1° aprile qualche sospetto lo generasse comunque…</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">E invece, non solo NESSUNO ci ha scritto “Maddai, non può essere vero, è un Pesce d’aprile…” ma abbiamo ricevuto proposte di collaborazione (!) per eventuali articoli della rubrica e, soprattutto, il pezzo pubblicato sabato a mezzogiorno è stato letto da numeri ENORMI per un sito come il nostro. Un risultato del genere ci ha fatto anche ipotizzare di creare davvero la rubrica: però, lo confessiamo, non ce la sentiamo di imbarcarci in un’avventura del genere, rischiando di tirarci addosso gli strali della censura e/o le crociate di qualche benpensante da tastiera. Un Pesce era e Pesce resterà, quindi… anche se NON chiudiamo la porta a eventuali articoli una tantum che riescano ad analizzare in modo rigoroso certe tematiche “piccanti”, come questo che Moreno Burattini aveva dedicato all’indimenticabile <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2013/03/cera-una-volta-biancaneve.html">Biancaneve</a> di Leone Frollo. A Moreno, inoltre, lasciamo (di nuovo) l’ultima parola, ringraziandolo nuovamente per averci retto il gioco e apportato credibilità alle nostre “Poppe a fumetti”.</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />Di nuovo seguiva un mio breve testo, e di nuovo lo riporto qui sotto per intero.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /><b>QUALCOSA È ANDATO STORTO</b></span></span></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">di Moreno Burattini</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Nel breve testo a mia firma che avete letto per lanciare l’amo nel Pesce d’aprile di uBC, ho accennato a un episodio che mi è capitato dopo aver pubblicato sulla mia pagina Facebook non il resoconto di una mia avventura erotica, non la foto di una pornodiva al lavoro, non una bellezza in topless su una spiaggia, ma la semplice copertina di un romanzo di Georges Simenon (<i>Lettera al mio giudice</i>, tutt’altro che scollacciato) di cui avevo scritto la recensione, come riassumevo in <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2018/02/lettera-dal-mio-giudice.html">questo</a> mio articolo.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">L’andazzo è tale che tra breve non solo non ci meraviglieremo più se, ricevendo in visita a Roma un politico di un paese integralista, dovremo velare le sculture con soggetti nudi esposti nei musei – come è già accaduto – ma se le veleremo <i>tout court</i> anche per i nostri occhi. Le fobie verso il nudo, artistico e no, sono sempre più diffuse (è recente la notizia della censura, in non so quale scuola della Florida, contro il David di Michelangelo) e sono sorrette da un malinteso, ma ormai imperante, senso della <i>political correctness</i> che porta a far sì che – in un sempre crescente numero di occasioni – ci si debba tappare la bocca da soli per non correre il rischio di offendere la sensibilità di qualcuno, per cui le idiosincrasie di alcuni sono ritenute motivo sufficiente per tarpare le ali a molti altri. Secondo me si esagera, ma essendo un bravo ometto mi adeguo all’andazzo: non sia mai che senza volere mi capiti di ferire il prossimo. Come autore satirico (collaboro con <i>Il Vernacoliere</i> di Livorno da molti anni) ero convinto fino a ieri che si potesse scherzare su tutto (accettando di buon grado di venire contraccambiato da chi volesse ridere di me), mentre oggi mi rendo conto che non è più così. Persino <b>Rowan Atkinson</b> ha smesso di fare <b>Mister Bean</b> per questo motivo, dichiarando “Sembra di essere nel Medioevo” come ricordavo in questo altro mio articolo intitolato <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2021/01/dio-benedica-i-clown.html">Dio benedica i clown</a>.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Nel mio breve pezzo introduttivo del primo aprile, che fungeva da esca appesa alla lenza, ho esordito citando i versi di due poeti di lingua spagnola. Chiuderò citando versi miei, anzi, <a href="http://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2022/08/versacci.html">Versacci</a>: sono quelli di un epigramma intitolato “<b>Qualcosa è andato storto</b>”.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Pensare che c’è stato il Sessantotto</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">e nei Settanta ci si è ribellati</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">al perbenismo ottuso più bigotto</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">fino a sentirci tutti liberati,</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">per ritrovarci oggi a censurare</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">praticamente tutto, a ben guardare.</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br />La morale della favola la traggo in questo ulteriore breve brano inedito, tratto dal mio <b>diario personale</b> (ebbene sì, ne tengo uno privatissimo che aggiorno tutte le sere - e che verrà pubblicato postumo). Il primo di aprile scrivevo:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Oggi è il giorno del pesce di aprile organizzato da uBC con la mia complicità: è stata annunciata in pompa magna una rubrica intitolata “Poppe a fumetti”, dedicata alle tette nei comics. Naturalmente è una burla, ma istruttiva perché una rubrica del genere non si potrebbe più fare impunemente e dunque quando, lunedì prossimo, annunceremo che si tratta di uno scherzo sarà come riconoscere che la political correctness ci vieta di fare sul serio. Non so bene chi me lo faccia fare di espormi così invece di stare tranquillo, ma forse è proprio il segno che contro il moralismo sono disposto a schierarmi e a battagliare.</span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhl7lM3n5Y6UxbP0jpwrhxBdmMMmdIbYd4WwJINe0Lx6DCYTA7MNWOKTi1VjOPpPV0hJUdw52-8tnXnmp5AlWgr5y5uoMr4WpX9uXHz4lKIaP6CrMdFIrp7RwV8dHm18qqR8U1Mdecp1WtU7jKZEV4AHOb6JfWhgwLxJY4EnjUIAYBSG2XbvckuYprh" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1600" data-original-width="1194" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhl7lM3n5Y6UxbP0jpwrhxBdmMMmdIbYd4WwJINe0Lx6DCYTA7MNWOKTi1VjOPpPV0hJUdw52-8tnXnmp5AlWgr5y5uoMr4WpX9uXHz4lKIaP6CrMdFIrp7RwV8dHm18qqR8U1Mdecp1WtU7jKZEV4AHOb6JfWhgwLxJY4EnjUIAYBSG2XbvckuYprh=w477-h640" width="477" /></a></div><br /> </span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Due note in conclusione. La prima: anni fa (nel 2012), anche su questo blog ho tentato un pesce d'aprile, secondo me ben riuscito, con la complicità di <b>Giacomo Michelon</b> e Piero Lusso. Ecco qui l'annuncio:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="goog_151741624"><br /></a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2012/04/zagor-color-humor.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2012/04/zagor-color-humor.html</a></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">e poi la smentita:</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2012/04/il-pesce-daprile.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2012/04/il-pesce-daprile.html</a><i><br /></i></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">La seconda: nessuno dei miei amici e conoscenti ha dubitato per un solo secondo che io non fossi in grado di curare davvero una rubrica intitolata "Poppe a fumetti". <i><br /></i></span></span></div>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-4511329389602735972023-04-02T13:26:00.005+02:002023-04-02T13:31:08.569+02:00LE CREATURE DEL BUIO<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj40baQ-skiH1lrwWYVy3YIBhIorAtX0c-FV8zXVciVPtesNQALwevc4dm1VlZ7UJ89yXrcCuHiZlIWOKh5f6SP0C2WZlyliR0uK4ODons6akE6RW0LlGiLHXlo0DXW55-0J0tgcYX5JXaVZ8hmFdgpBDWJkfO8CCCkjib7K7Ckl5r8tIM7mRaOdkK6/s1319/1675696127947.png--le_creature_del_buio___tex_749.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj40baQ-skiH1lrwWYVy3YIBhIorAtX0c-FV8zXVciVPtesNQALwevc4dm1VlZ7UJ89yXrcCuHiZlIWOKh5f6SP0C2WZlyliR0uK4ODons6akE6RW0LlGiLHXlo0DXW55-0J0tgcYX5JXaVZ8hmFdgpBDWJkfO8CCCkjib7K7Ckl5r8tIM7mRaOdkK6/w486-h640/1675696127947.png--le_creature_del_buio___tex_749.png" width="486" /></a></div><br /><p></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Si è conclusa, con l'uscita della seconda parte, la mia prima storia <span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">di<span> </span></span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Tex<span> </span></b><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">scritta per la serie regolare di Aquila della Notte. L'albo n° 749, datato marzo 2023, intitolato "</span><b>Le creature del buio</b><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">", chiude infatti la vicenda cominciata sul numero precedente, "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/02/la-mesa-della-follia.html ">La mesa della follia</a>", di cui vi ho già parlato. I disegni sono di<span> </span></span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Michele Rubini</b><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">, la copertina è di<span> </span></span><b style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; letter-spacing: normal; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Claudio Villa</b></span></span><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;">. Vengono spiegate le origini dei misteriosi e mostruosi chupacabras, si introduce la figura di un alchimista chiamato Leon Tamaino (che potrebbe essere oggetto di ulteriori indagini), si scopre la sorte della spedizione organizzata dal padre di Dwight e Peyton Hewitt.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;">L'esigentissima platea degli appassionati texiani non ha sgradito la mia prova e non ho sentito troppi fischi dal loggione. Anzi, mi sono giunte numerose attestazioni di apprezzamento, e a Lucca Collezionando ho firmato numerosi albi che i lettori mi hanno portato ad autografare. In molti mi hanno chiesto se avrei scritto altre storie di Tex, c'è chi lo ha auspicato. A tutti ho risposto che se Mauro Boselli mi chiederà di nuovo aiuto io volentieri gli darò tutta la collaborazione che posso. Sceneggiare Tex, l'ho detto più volte, è come venire convocati a giocare in nazionale. Una grande soddidfazione ma anche una grande responsabilità. Naturalmente devo occuparmi di Zagor, e ho il mio bel daffare con lo Spirito con la Scure. Boselli lo sa, perciò può darsi che preferisca non distogliermi da ciò che sto facendo. Però, resto pronto alla convocazione, pur senza sgomitare. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;">Rigusardo a "La mesa della follia" e a "Le creature del buio" ci sono però da segnalare due strepitose camzini di David Riondino e Maurizio Geri, pubblicate sul canale YouTube "TG Suite".</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjzbYkSPwilKjK1G1VD7jYsI8pSjjChBUj8jQ8_Gaqk-0GtT9Cn9GVfdwxZrMjQxaEOSNT-zC1JOXry14eVK94W9_0VJ50c6n2HK44Us_zDK5UJV420-6lIWfp2lv2ubkvDQFU5eam45mp4rBY5fAPQk6nnu0P2__71qh0pM0JJvBVls4r9Lmv6LuSz" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1056" data-original-width="1676" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjzbYkSPwilKjK1G1VD7jYsI8pSjjChBUj8jQ8_Gaqk-0GtT9Cn9GVfdwxZrMjQxaEOSNT-zC1JOXry14eVK94W9_0VJ50c6n2HK44Us_zDK5UJV420-6lIWfp2lv2ubkvDQFU5eam45mp4rBY5fAPQk6nnu0P2__71qh0pM0JJvBVls4r9Lmv6LuSz=w462-h292" width="462" /></a></div><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;">Ascoltatele e, vi assicuro, vi divertirete! La prima canzone la trovate cliccando qui: </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://youtu.be/rOUfffTjXoQ">https://youtu.be/rOUfffTjXoQ </a><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline !important; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"></span></span><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;">La seconda canzine invece è questa:</span><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://youtu.be/PIqaUZk_beQ">https://youtu.be/PIqaUZk_beQ </a><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;">Ringrazio Riondino e Geri, e applaudo alla loro creatività canora e poetica, oltre che al talento dimostrato nella realizzazione dei videoclip. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; color: black; display: inline; float: none; font-family: georgia; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; orphans: 2; text-align: justify; text-decoration-color: initial; text-decoration-style: initial; text-decoration-thickness: initial; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg_lEaxt7JQINoiJ6rC8Rd2h9o0aGDSpsyiAqy810yxYziMjeNBxxbkj9T8uqe9SZI7Zgams9B41vNL4b6JCgu9j9oMgIdBbvPDzQBOymg2oIsqeSOPcPEEWKXw6UOAGmsVRPU7f8mGCCee_wFJym8ho4Qr2BeYZT5F-ewoYwzX0Ls7omhzuNBhsjhX" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1058" data-original-width="1652" height="410" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg_lEaxt7JQINoiJ6rC8Rd2h9o0aGDSpsyiAqy810yxYziMjeNBxxbkj9T8uqe9SZI7Zgams9B41vNL4b6JCgu9j9oMgIdBbvPDzQBOymg2oIsqeSOPcPEEWKXw6UOAGmsVRPU7f8mGCCee_wFJym8ho4Qr2BeYZT5F-ewoYwzX0Ls7omhzuNBhsjhX=w640-h410" width="640" /></a></div><br /> </span><span> <br /></span></span></div><p> </p><p> </p><p> </p><p><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-11277389332772361612023-03-12T19:23:00.002+01:002023-03-12T19:23:54.960+01:00LA BANDA DEGLI ASSASSINI<div style="text-align: left;"> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIDD-N5qtksPaSh0gDzlWC--geckV6LekUP_oiTjxZFgBco3vCl-zKGyNq7UgyeVfDWTBYdFFFeJl-qXQPR6l0JGFFRw0DCHWEYvBNELwHjnVF847_WXCppceXifEXQDr41vTCgfgs_5qcehSfIjzvocrlolh1tvx8mHW14XEpe5_DnUhEWPSn6YlJ/s1319/1674745637339.png--la_banda_degli_assassini___zagor_692.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIDD-N5qtksPaSh0gDzlWC--geckV6LekUP_oiTjxZFgBco3vCl-zKGyNq7UgyeVfDWTBYdFFFeJl-qXQPR6l0JGFFRw0DCHWEYvBNELwHjnVF847_WXCppceXifEXQDr41vTCgfgs_5qcehSfIjzvocrlolh1tvx8mHW14XEpe5_DnUhEWPSn6YlJ/w486-h640/1674745637339.png--la_banda_degli_assassini___zagor_692.png" width="486" /></a></div></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">"<b>La banda degli assassini</b>" è il titolo del n° 692 di Zagor (Zenith n° 743), datato marzo 2023. Il soggetto e la sceneggiatura sono miei, i disegni di <b>Gianni Sedioli</b>, la copertina (colorata da <b>Roberto Piere</b>) di <b>Alessandro Piccinelli</b>. La principale caratteristica di questo albo è di essere autoconclusivo, presentando cioè un'unica storia di 94 tavole (96 pagine contando il frontespizio). Ciò costituisce un caso raro all'interno della Collana Zenith, che di solito propone, per antica consuetudine, avventure a puntate. Su Twitter mi è stata fatta, a questo proposito, la domanda che potete leggere nello screenshot sottostante.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEj9Bg3I_fdRspNQX7duJVq6G2DzyeV7vzrINWxUm3RO9uS2HfrNYJnkrP8SkDhKPtUJacfV36skLoJ6XMPQFqj-5wIBHkCHXj1TsH6Y5uM8ShFC9KSlkNlLqAR8Xlecg27ASS44162U9VsTLbvRHw-ob3i_NeSacxzx5zhH7Jzxmq8j3EIQ6TG_Hm/s1174/332311060_202558845709237_4070575708909634512_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="414" data-original-width="1174" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEj9Bg3I_fdRspNQX7duJVq6G2DzyeV7vzrINWxUm3RO9uS2HfrNYJnkrP8SkDhKPtUJacfV36skLoJ6XMPQFqj-5wIBHkCHXj1TsH6Y5uM8ShFC9KSlkNlLqAR8Xlecg27ASS44162U9VsTLbvRHw-ob3i_NeSacxzx5zhH7Jzxmq8j3EIQ6TG_Hm/w640-h226/332311060_202558845709237_4070575708909634512_n.jpg" width="640" /></a></div></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">L'ipotesi fatta dal mio interlocutore è che si possa essere trattato di uno dei "Racconti di Darkwood" (lunghi d'abitudine 40 tavole) allungato alla bisogna, o di una storia più lunga accorciata per farla stare in un solo albo. Ho risposto che, no, "La banda degli assassini" è stata concepita proprio così come è arrivata in edicola. Ci sono del resto dei precedenti, come "<b>Creatura d'acqua</b>" (2020) sempre mia e di Sedioli, o "<b>Lacrime nere</b>" (2018), di Mignacco e Cassaro. C'è però una ragione ben precisa per cui ho deciso di mettere in cantiere un episodio autoconclusivo. Infatti, preparando la programmazione del 2023 mi sono reso conto che avevamo un punto fermo da rispettare: il <b>n° 700</b> previsto per novembre. Un appuntamento che non si poteva spostare per nessun motivo, ovviamente. C'era però da collocare anche una lunga sequenza di tre avventure collegate fra di loro, per un totale di sette albi. Per giunta, gli albi di gennaio e febbraio erano occupati dalla seconda e dalla terza parte de "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2022/12/il-passato-di-rochas.html">Il passato di Rochas</a>", racconto iniziato nel dicembre del 2022. Quindi, nove caselle del 2023 erano assegnazioni obbligate. Ma prima dell'albo di novembre (undicesimo mese dell'anno) le caselle sono dieci. Dunque, serviva riempirne un'altra con una storia lunga un solo albo. Ho immediatamente chiesto a Sedioli se se la sentiva di disegnare 94 pagine in sei/sette mesi per risolvere la situazione, e Gianni, infaticabile come al solito, ha risposto di sì - riuscendo a consegnare il lavoro addirittura in anticipo. Le caselle si sono così tutte riempite.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQRA2tjFz5TwhOzh4e-Ql5v0wEpDjpqTcoXe_9e29S4-BLAgeL6ua2s36CfQl-ZrgHVdt4HE2IGEe_E7WjH-aMd5Kh91XPukFECVvac3ttY7sD8fflDrg-cPxunmlSMU9AOoHY0gj5-_pqwrB7Bqb1oF0HDbnjdOFFgq1UAzrP-HflSpg56YeaNUys/s640/Sedioli2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="480" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQRA2tjFz5TwhOzh4e-Ql5v0wEpDjpqTcoXe_9e29S4-BLAgeL6ua2s36CfQl-ZrgHVdt4HE2IGEe_E7WjH-aMd5Kh91XPukFECVvac3ttY7sD8fflDrg-cPxunmlSMU9AOoHY0gj5-_pqwrB7Bqb1oF0HDbnjdOFFgq1UAzrP-HflSpg56YeaNUys/w480-h640/Sedioli2.JPG" width="480" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gianni Sedioli<br /></td></tr></tbody></table><br /><span style="font-family: georgia;">La storia, per forza di cose, ha dovuto preverdere una trama piuttosto semplice, dato che 94 tavole sono poche, per una storia di Zagor (come ben sanno i lettori, ma ancor di più gli autori). Tuttavia, è venuto fuori un racconto di pura azione piuttosto adrenalico, come appunto scriveva il commentatore su Twitter. Soprattutto, è qualcosa di molto western, così da accontentantare i tanti amanti del genere che mal sopportano le storie pià horror o con elementi fantastici (che pure fanno parte della tradizione fin dall'inizio della serie, come mi capita di ripetere spesso). </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg8EJby9954OyVbZkzETGi_5L0xrj7Vcwv_nlH50Y0R6bpP_rnByBSXW6ktMdBaMvtgHeMVy0hSoxQwKlXvn03oTcdEZaee35R2MZdc1Vg2gvj68m_QtsOgV83YEOGHK6VGEhnk1UFzkvGz19AXoImWLfem7S4BUxchAbeFqbifSDUcruqMECQBSXul" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1583" data-original-width="1200" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg8EJby9954OyVbZkzETGi_5L0xrj7Vcwv_nlH50Y0R6bpP_rnByBSXW6ktMdBaMvtgHeMVy0hSoxQwKlXvn03oTcdEZaee35R2MZdc1Vg2gvj68m_QtsOgV83YEOGHK6VGEhnk1UFzkvGz19AXoImWLfem7S4BUxchAbeFqbifSDUcruqMECQBSXul=w485-h640" width="485" /></a></div><br />Un altro commentatore, sempre su Twitter, fa notare, come potete leggere più sotto, che nel mese di marzo sono in edicola sia con un mio albo di Zagor che con un albo di Tex, impresa riuscita (pare) a pochi nella lunga storia della Bonelli (non so se sia vero, ma pare io sia il quinto). Di Tex parleremo sul prossimo post di questo blog.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhWD-XCtHZeiQowpwKT-z0VxOomy5ziaAnrA6DjO55mfPyGIt5oSNmTP9DvagDqjWdMneSAxX_jMrm6rMhiuSH3-LY_0JkQlKMp8xCDsQOzrLTVG1O_DCE5kg1dX5_daHnvnEUebw_ovvbbLMOdDk48oO7Xve4nEXd8zZsE9XnRaQWYi-JmxqtMfTR3" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1226" data-original-width="1204" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhWD-XCtHZeiQowpwKT-z0VxOomy5ziaAnrA6DjO55mfPyGIt5oSNmTP9DvagDqjWdMneSAxX_jMrm6rMhiuSH3-LY_0JkQlKMp8xCDsQOzrLTVG1O_DCE5kg1dX5_daHnvnEUebw_ovvbbLMOdDk48oO7Xve4nEXd8zZsE9XnRaQWYi-JmxqtMfTR3=w629-h640" width="629" /></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhWD-XCtHZeiQowpwKT-z0VxOomy5ziaAnrA6DjO55mfPyGIt5oSNmTP9DvagDqjWdMneSAxX_jMrm6rMhiuSH3-LY_0JkQlKMp8xCDsQOzrLTVG1O_DCE5kg1dX5_daHnvnEUebw_ovvbbLMOdDk48oO7Xve4nEXd8zZsE9XnRaQWYi-JmxqtMfTR3" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjUb4JQrsrKSkpi8VDMff112uaIblFsAaKQt7Xs6VlMh-CGaV0s5dAbtY_5Y2MllVSl4LxBhsfQfcXBE2fsr6fK6MwsOxNxl3uqbmdCDQwUl96owVJ7ymhJswbsZaOGw2MPOgA7c_fHgcCRUYRPaSM1YTx3Z5Y0oTZn4jPg-0Ss-J1VPhzuT7ukl886" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1300" data-original-width="1186" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjUb4JQrsrKSkpi8VDMff112uaIblFsAaKQt7Xs6VlMh-CGaV0s5dAbtY_5Y2MllVSl4LxBhsfQfcXBE2fsr6fK6MwsOxNxl3uqbmdCDQwUl96owVJ7ymhJswbsZaOGw2MPOgA7c_fHgcCRUYRPaSM1YTx3Z5Y0oTZn4jPg-0Ss-J1VPhzuT7ukl886=w584-h640" width="584" /></a></div><br /></div><br /><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span><br /></div>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-54814565193442810902023-02-26T18:39:00.001+01:002023-02-26T18:39:58.098+01:00LA PALUDE DEI FORZATI<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj1hhJwv5l-PdJqXBrhLxz6qDzWAoHgtz-nbtx_IRNxSIuCTPv5hQTdwsEnYjOphUbMiQVJ7fzT2HZUO4fBJ6ONQfRp1Jjkrro9F9mgR4XvhUnkQPSWiSAz9KU2b8iwoJkxFvLPqUB3ctKjLm9p-QBOVqv-_hBMfx40n2883sE-7IKY57623cdopJzS" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1080" data-original-width="810" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj1hhJwv5l-PdJqXBrhLxz6qDzWAoHgtz-nbtx_IRNxSIuCTPv5hQTdwsEnYjOphUbMiQVJ7fzT2HZUO4fBJ6ONQfRp1Jjkrro9F9mgR4XvhUnkQPSWiSAz9KU2b8iwoJkxFvLPqUB3ctKjLm9p-QBOVqv-_hBMfx40n2883sE-7IKY57623cdopJzS=w480-h640" width="480" /></a></div><br /> <p></p><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Moreno Burattini</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Mauro Laurenti</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">LA PALUDE DEI FORZATI</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Sergio Bonelli Editore</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">brossurato, 2023</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">400 pagine, 15 euro</span></span></b></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><i><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Il<span> 10 febbraio 2023 è uscito il volume “<b>La palude dei forzati</b>”, un brossurato di
400 pagine che raccoglie tutte le quattro puntate in cui venne originariamente
pubblicata, nel 2004, una storia destinata a entrare nel cuore di molti lettori
e spesso indicata fra le opere migliori sia del sottoscritto (autore dei testi)
che del disegnatore <b>Mauro Laurenti</b> (qui all'opera in stato di grazia). L'avventura si svolge fra le paludi della Florida settentrionale e racconta della caccia data a un eterogeneo gruppo di evasi da un penitenziario, ciascuno con una propria storia personale e proprie motivazioni, tra cui c'è anche Elias Duff, un minorato mentale ingiustamente comdannato, e coinvolto suo malgrado nella fuga, che Zagor vuol salvare (e dal quale spera di ottenere utili indcazioni per scagionarlo e incastrare invece il vero colpevole del delitto per cui è stato codannato - vero colpevole che invece trama perché Elias muoia negli acquitrini). Dopo aver riproposto in volumi da libreria (cartonati e brossurati) un gran numero di capolavori di Guido Nolitta, la Bonelli comincia a ristampare e valorizzare quei racconti che si potrebbero definire "classici non bonelliani". Ho cercato di spiegare (e spiegarmi) il
perché del quasi unanime apprezzamento (il “quasi”, in certi casi, è d’obbligo
nel rispetto del parere di tutti) nella mia introduzione che correda la
pubblicazione, insieme a molte illustrazioni, tra cui alcune inedite. <span style="color: red;">Ecco un breve estratto del testo introduttivo.</span></span></span></span></i></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span> </span>
</span></span><style><font size="4"><span style="font-family: georgia;">@font-face
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{page:WordSection1;}</span></font></style></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span>Secondo Giancarlo Berardi, il creatore di Ken
Parker e di Julia, uno insomma che di queste cose se ne intende, “le buone
storie sono quelle con dei buoni personaggi”. E’ stato partendo da questo
presupposto che, in qualità di sceneggiatore dell’avventura raccolta in questo
volume, mi sono sforzato di immaginare un gruppo di eterogenei protagonisti
caratterizzati quanto meglio<span> </span>mi fosse
riuscito.<span> </span>Così, se “La palude dei
forzati”, uscita originariamente in quattro albi di Zagor pubblicati tra
l’aprile e io luglio del 2004, <span> </span>è una
buona storia (mi permetto di dirlo sulla scorta di un diffuso giudizio al
riguardo, raccolto nel corso degli anni tra i lettori e gli addetti ai lavori)
è soprattutto merito dei buoni personaggi che le danno vita e spessore, grazie
all’intrecciarsi dei destini di numerose figure, ognuna delle quali è dotata di
una personalità da approfondire, di un background di antefatti da raccontare, e
di un ruolo ben preciso da far interagire, come in un meccanismo di ruote
dentate all’interno di un orologio, con quello degli altri. </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span> </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span>A valorizzarle
contribuisce anche il fascino del racconto carcerario: si possono fra le
vignette i miei rimandi a due grandi romanzi (e altrettanto grandi film),
“Papillon” e “Il miglio verde”, i cui spunti sono stati comunque rielaborati in
maniera, credo, tutto sommato originale. Ma non c’è solo il tema del
penitenziario e dei forzati in fuga. Ci sono gli indiani, c’è un giallo, c’è
una interessante figura femminile, c’è perfino un po’ di paranormale. Senza
dubbio hanno contribuito al successo dell’avventura gli straordinari disegni di
Laurenti, bravissimo in molte scene difficili da disegnare ma soprattutto
artefice di una superba e dinamicissima realizzazione proprio di Zagor.</span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span> </span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span>Si diceva del fascino delle storie carcerarie
e di quelle con evasi in fuga.<b> </b></span><span>Ci sono storie di prigionieri e di evasioni anche nella serie di Zagor.
Guido Nolitta fa fatto rinchiudere il Re di Darkwood in una prigione di massima
sicurezza, il sinistro carcere di Hellgate, detto “L’Inferno dei Vivi” (1965).
Quell’episodio conteneva tutti gli elementi che caratterizzano le storie
ambientate dietro le sbarre, dove ogni uomo si trova a dover fare i conti con
una realtà alienante e violenta in cui è facile perdere, prima della vita, la
propria dignità e il proprio equilibrio mentale, abbrutendosi, soprattutto per
chi è, o si ritiene, innocente e vittima di una ingiusta detenzione. Sempre su Zagor, Alfredo Castelli ha sceneggiato una storia intitolata "Gli aguzzini" (1982) in cui lo Spirito con la Scure si facrinchiudere volontariamente nel penitenziario di "Fort Concrete" per svolgere un'indagine, ma anche ha scritto nel 1980 anche una lunga avventura di Mister No ispirata a “Papillon”, dal titolo “Relitti Umani” in cui Jerry Drake viene
ingiustamente rinchiuso nel bagno penale dell’isola di Approuague. In
precedenza, era toccato ad Aquila della Notte finire vittima di un complotto,
in una classica storia di Giovanni Luigi Bonelli, “La cella della morte”
(1976). Ma anche in “Fuga da Anderville”, ambientata in flashback ai tempi
della Guerra di Secessione, il giovane Tex deve fuggire da un campo di prigionia
sudista in una storia scritta da Claudio Nizzi nel 1989.<span> </span>E, addirittura, la saga di Ken Parker si è
momentaneamente interrotta proprio con Lungo Fucile costretto a scontare una
lunga detenzione: “I condannati” (1994) è appunto un racconto di Berardi di
ambientazione carceraria. Per finire, anche Cico è finito in prigione: lo
Speciale “Cico galeotto” (1996) è una vera e propria parodia, in chiave
umoristica, di tutti i “topoi” letterari del genere.</span></span></span></div><p><style>@font-face
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{page:WordSection1;}</style></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-47065630964242116342023-02-25T18:29:00.004+01:002023-02-25T18:34:21.858+01:00LA MESA DELLA FOLLIA<p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjpZ0te-UdZOqWIcHG5JVmAbxbWjJsPH6Er2_qm8I3PGVIVYtEc6_D1WPo2N7035N2BkAsMC-Jl6H5kA2CfIhLcDNUPHMqrHpgGts0DYDoFavj42E40w49nVuMYjSMUsFpIAKNzacpS0TmMKhYT4FMWVX0BN9jNp6GSg3Id68f-E3vmr_p8hV-mc1yZ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjpZ0te-UdZOqWIcHG5JVmAbxbWjJsPH6Er2_qm8I3PGVIVYtEc6_D1WPo2N7035N2BkAsMC-Jl6H5kA2CfIhLcDNUPHMqrHpgGts0DYDoFavj42E40w49nVuMYjSMUsFpIAKNzacpS0TmMKhYT4FMWVX0BN9jNp6GSg3Id68f-E3vmr_p8hV-mc1yZ=w485-h640" width="485" /></a></div> <p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">E' uscito il mio primo albo di <b>Tex </b>sulla serie regolare di Aquila della Notte. Si tratta del n° 748, datato febbraio 2023, intitolato "<b>La mesa della follia</b>", prima parte di una avventura che si concluderà nel prossimo albo, "Le creature del buio". I disegni sono di <b>Michele Rubini</b>, la copertina è di <b>Claudio Villa</b>.
Un esordio, il mio, giunto dopo che ho da poco compiuto sessant'anni e
lavoro nel mondo dei fumetti da quasi trentacinque: insomma, dovrei
essere ormai rodato, aver fatto più volte il tagliando e la revisione,
eppure mi sono emozionato come un remigino il primo giorno di scuola.
Essere chiamati a scrivere Tex è come venire convocati in Nazionale,
anche se si milita in una squadra di club di alta classifica (nel mio
caso, <b>Zagor</b>). L'emozione è stata rafforzata poi dal fatto di dovermi
confrontare con un pubblico nuovo, attento ed esigente come quello che
segue il ranger bonelliano.<br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tuttavia,
non è la prima volta che mi approccio ad Aquila della Notte. Ho già
pubblicato quattro storie brevi apparse in altrettanti Color Tex. La
prima fu "Incontro a Tularosa" (Color Tex n° 6, 2014), illustrata dall'
"americano" <b>Giuseppe Camuncoli</b>. In una tavola di questo racconto,
che Camuncoli mi ha regalato, sembra che Tex muoia ucciso in duello.
Nessuno ci ha creduto per più di un secondo, ma mi parve una buona
trovata. Sono seguiti poi, negli anni, altri tre racconti di trentadue
tavole ciascuno, disegnati nell'ordine da <b>Michele Rubini</b>, <b>Raffaele Della Monica</b> e <b>Frederic Volante</b>.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgRl7_kFST3Uddt5mIEumVxzcRydb3kxDpeIxBxIPrUr_ByU7NjUFb6fprRZP6ydTSq4iqa9Luyjo5CaW5774J4k4RdGiu7ycldRmgtxHHgUZlQoDOzbrdTof0EtatX1Yr1oNAaf63XD3XTyrSkqjQH5eKBlS7KRZ5L3Kl9jmA7mFysHox6oaHMA8j2" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="725" data-original-width="502" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgRl7_kFST3Uddt5mIEumVxzcRydb3kxDpeIxBxIPrUr_ByU7NjUFb6fprRZP6ydTSq4iqa9Luyjo5CaW5774J4k4RdGiu7ycldRmgtxHHgUZlQoDOzbrdTof0EtatX1Yr1oNAaf63XD3XTyrSkqjQH5eKBlS7KRZ5L3Kl9jmA7mFysHox6oaHMA8j2=w443-h640" width="443" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">La
storia breve illustrata da Michele Rubini, appasa sul Tex Color n° 10
(2016), è particolarmente importante in relazione a "La mesa della
follia". Si intitola infatti "<b>Chupacabras!</b>" (ne ho <a href=" http://morenoburattini.blogspot.com/2016/11/chupacabras.html">parlato qui</a>).
Dato che di queste creature del folklore e delle leggende messicane
(studiate da quella pseudoscienza che prende il nome di
"criptozoologia") non si era mai trattato nella saga di Tex, che io
rammentassi, proposi di farne impiombare qualcuna ad Aquila della Notte e
<b>Mauro Boselli</b> accettò di buon grado. Rubini diede vita a dei
chupacabras straordinari. Perciò, sia io che Mauro ci siamo continuati a
dire, di tanto in tanto, che in fondo era un peccato che quei mostri si
vedessero soltanto nelle poche pagine di quelle storia breve, mentre
l'argomento si prestava a venire sviluppato meglio e di più. </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi6-9g1rzur38_5qIG0CezzdcSDDXmafv5HfakdpVtuddXQEmQWVD-aPMRNlQoUrPlAu9TEfM5FubXLDQCVsUErFBqGKU-O57saMAVb04y1r4eoejLWcCk7gXGj44LTGRgyjdMRqpbI0SItvI05zD9Nt_i5iGDhiDeUp3qATe4QbCh_UPlXsbU4u0xb" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="281" data-original-width="610" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi6-9g1rzur38_5qIG0CezzdcSDDXmafv5HfakdpVtuddXQEmQWVD-aPMRNlQoUrPlAu9TEfM5FubXLDQCVsUErFBqGKU-O57saMAVb04y1r4eoejLWcCk7gXGj44LTGRgyjdMRqpbI0SItvI05zD9Nt_i5iGDhiDeUp3qATe4QbCh_UPlXsbU4u0xb=w640-h294" width="640" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Quando a un certo punto si è trattato di dover affidare una nuova
sceneggiatura a Michele, Mauro mi ha chiesto di scriverla io. Così è
nata "La mesa della follia", che prova a spiegare l'origine dei
chupacabras e delle loro incredibili caratteristiche, tirando in ballo
(su precisa indicazione boselliana) El Morisco. Per me, un invito a
nozze: da sempre le mie storie di Tex preferite sono state quelle con il
brujo di Pilares, e il primo albo che ricordo di aver letto fu "<b>Il signore dell'abisso</b>". Sono conteto che la cover di Villa sembri citare proprio quel racconto di G.L.Bonelli e Guglielmo Letteri.</span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiDZ5rnefUu09w0gY5JxsA_ttYp-LYVQq51ki-fMRrPBm_AeErfOu_z_Nh_5io8DEwwPleNXB7_XkdfMU4hxoDutnyKBsMwNGudxhvjl0oYmezoofVm1W02sgWeHtq9cv0oeT2e9X5_F8ZLSPLaTU0dvYzHd-DrNYPjsB3vWP2y-qxgkvemmGL03mFX" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="791" data-original-width="600" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiDZ5rnefUu09w0gY5JxsA_ttYp-LYVQq51ki-fMRrPBm_AeErfOu_z_Nh_5io8DEwwPleNXB7_XkdfMU4hxoDutnyKBsMwNGudxhvjl0oYmezoofVm1W02sgWeHtq9cv0oeT2e9X5_F8ZLSPLaTU0dvYzHd-DrNYPjsB3vWP2y-qxgkvemmGL03mFX=w485-h640" width="485" /></a></span></div><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Rimanderò
al prossimo mese un commento complessivo all'avventura. Lasciatemi solo
aggiungere che c'è un'altra storia texiana a mia firma uscita prima de
"La mesa della follia", ed è una breve avventura pubblicata in formato
orizzontale (sei albetti) insieme ai primi numeri della ristampa
anastatica delle strisce di Tex che escono in edicola insieme al
Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport. Il racconto si intitola "<b>Il ponte minato</b>", ed è stato disegnao da <b>Rodolfo Torti</b>. In più, esiste una mia sceneggiatura di 128 tavole, ancora inedita, affidata a <b>Marco Torricelli</b>:
non so dire quando e dove verrà pubblicata, ma prima o poi sicuramente
vedrà la luce. Il che porta il totale del mio contributo a Tex a quota a
sette storie.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">C'è
però un altro contributo che credo di aver dato nel corso degli anni,
ed è quello legato alla mia attività di saggista. Sono davvero
innumerevoli gli articoli e i libri che ho scritto riguardo il ranger
bonelliano. Mia è l'introduzione dell'Oscar Mondadori che ristampa "I<b>l passato di Tex"</b>, e poi contunuare citando i cinque volumi dell'enciclopedia texiana "<b>Cavalcando con Tex</b>"
o i fascicoli allegati alle statuette del mondo di Tex distribuite anni
fa un edicola. Se cliccate sul tasto sotto il titolo del blog con la
scritta "I miei libri" potrete trovare un elenco (spero) abbastanza
aggiornato. Per concludere, vi mostro una foto che mi vede a Narni con
Michele Rubini (a sinistra) e Mauro Laurenti. Grazie Michele per le tue
tavole grandiose.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi_wD-gP44q3EKOEPqXnQVVk58WxUCDf4aMAAIA3vBt5OFMaRkMPz4ze938DC248XuYIBwlsVaVJdzlYhFUlGHdOzvTIcO0-zpaNbR078YvCPWah3wt-1ZeONnEEpfxo2ZM3Ew9C-meWjbVfacVumyHHhrt4EX_m_smKgF0mE1rC7dsbaVsVClneUnq" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEi_wD-gP44q3EKOEPqXnQVVk58WxUCDf4aMAAIA3vBt5OFMaRkMPz4ze938DC248XuYIBwlsVaVJdzlYhFUlGHdOzvTIcO0-zpaNbR078YvCPWah3wt-1ZeONnEEpfxo2ZM3Ew9C-meWjbVfacVumyHHhrt4EX_m_smKgF0mE1rC7dsbaVsVClneUnq=w640-h480" width="640" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-3960274063352014052023-02-24T17:59:00.004+01:002023-02-24T17:59:42.898+01:00CAMPO NEMICO
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGL_-JMVIbINFtjdk7eLVOK6tq1_jQ0pDrTSvLdrjaD0fy1kHYQ0tgPb-v3kOmFsiQwRxTTq1rfaqqJlheQMfFKgi7tbYNqYUUxZIsGgxdtbjaeqyPt0GGBMOwbyTc0il9ZPvxOzsPUopLknK-OvGPIshjWDSMp2jxi1X3f6M2pj_4jCiMsuOXeh4A/s1319/1672668695694.png--campo_nemico___zagor_691.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="600" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGL_-JMVIbINFtjdk7eLVOK6tq1_jQ0pDrTSvLdrjaD0fy1kHYQ0tgPb-v3kOmFsiQwRxTTq1rfaqqJlheQMfFKgi7tbYNqYUUxZIsGgxdtbjaeqyPt0GGBMOwbyTc0il9ZPvxOzsPUopLknK-OvGPIshjWDSMp2jxi1X3f6M2pj_4jCiMsuOXeh4A/s600/1672668695694.png--campo_nemico___zagor_691.png" /></a></div><p style="text-align: left;"> </p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">"<b>Campo nemico</b>" è il titolo dello Zagor n° 691 (Zenith 742), datato febbraio 2023. I testi sono miei, i disegni di <b>Oliviero Gramaccioni</b>, la copertina (colorata da <b>Roberto Piere</b>) è di <b>Alessandro Piccinelli</b>. Si tratta della terza e ultima puntata di una storia in tre parti iniziata nel dicembre 2022 con l'albo "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2022/12/il-passato-di-rochas.html">Il passato di Rochas</a>" e proseguita nel gennaio del 2023 con l'albo "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2023/01/black-legion.html">Black Legion</a>" (cliccate sui titoli per leggere cosa ho scritto a suo tempo, su questo blog, per presentarli).</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Per cominciare, mi fa piacere segnalare questo tweet pubblicato (appunto) su Twitter il giorno dell'uscita in edicola.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiPFjdL5OXAMIdGx3kIsGm_VoXVg-hWOozx4JH0tc8wTsyvUzVGCA7sSzS2ffWRiy2_owav6tcfKkr8DqbpY_F6hqMOcPaAc7q7ZZsfxmMhnZS7UZfqIh1KCppxYoQgU7wGSz3UDI2iklqnj-KzdEzi9r8Ehgy9Ht5GhK5wapuC-kclC5Tax_Enp-mB" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1240" data-original-width="1194" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiPFjdL5OXAMIdGx3kIsGm_VoXVg-hWOozx4JH0tc8wTsyvUzVGCA7sSzS2ffWRiy2_owav6tcfKkr8DqbpY_F6hqMOcPaAc7q7ZZsfxmMhnZS7UZfqIh1KCppxYoQgU7wGSz3UDI2iklqnj-KzdEzi9r8Ehgy9Ht5GhK5wapuC-kclC5Tax_Enp-mB=w616-h640" width="616" /></a></div></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Credo che in tanti ci si possano riconoscere, indipendentemente dal fatto che l'avventura del mese a qualcuno sia piaciuta o meno (come dico sempre, in un fumetto seriale se una storia non piace, piacerà quella successiva). Non tocca a me dire se "<b>Campo nemico</b>", chiudendo il lungo racconto iniziato in dicembre, sia o no un bel racconto. Posso solo segnalare una recensione piuttosto esaustiva e ponderata, quella di <b>Marco Corbetta,</b> pubblicata sul sio blog "<b>Zagor e altro</b>", che trovate <a href="https://zagorealtro.blogspot.com/2023/02/il-passato-di-rochas-zagor-gigante.html">cliccando qui.</a> Se siete curiosi di scoprire che faccia abbia Oliviero Gramaccioni, disegnatore romano attivo in passato soprattutto su <b>Mister No</b>, che non è facile incontrare in giro per fiere e manigestazioni, qui sotto lo vedete in una foto assieme a me.<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhYKm-42RiL6MSfNOXau38EfcpnOEH3kPFB-5Gcp5EOVahqGN_J0E5ZmznSVvMk3XKq62_FAH5me63qth-wxA4e3-5YHEbGeK_-0H7oUaatmlFGxmbVGFvijjj-_SrhJJmzn5OZiQFdarNGfiPn2IUQ8lmoPRRaSdlLyxxeFfOK2BzG-OLQIO4rqRje" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="2448" data-original-width="3264" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhYKm-42RiL6MSfNOXau38EfcpnOEH3kPFB-5Gcp5EOVahqGN_J0E5ZmznSVvMk3XKq62_FAH5me63qth-wxA4e3-5YHEbGeK_-0H7oUaatmlFGxmbVGFvijjj-_SrhJJmzn5OZiQFdarNGfiPn2IUQ8lmoPRRaSdlLyxxeFfOK2BzG-OLQIO4rqRje=w640-h480" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oliviero Gramaccioni e Moreno Burattini<br /></td></tr></tbody></table> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Pur lasciando ai lettori il giudizio complessivo sul suo e sul mio lavoro, mi permetto qualche breve annotazione. "Campo nemico" dimostra (ancora più dei due albi precedenti) il suo debito, quanto a fonte di ispirazione, al classico di <b>Nolitta & Ferr</b>i "<b>Guerra!</b>" (1967), sia per la presenza di un corpo paramilitare (qui la "Black Legion", là i "Lupi Neri"), sia per la scena finale dei miliziani circondati in una radura. Si tratta del resto di uno spunto ripreso dallo stesso Nolitta con "<b>Tropical Corp</b>". Credo di aver mescolato le carte a sufficienza da non far sembrare la mia storia troppo ricalcata, grazie soprattutto al fatto che, al di là della legione dei mercenari, la mia storia si basa soprattutto sul passato di Rochas. La strizzata d'occhio con "Guerra!", del resto, fa parte di quel gioco fra lo sceneggiatore e il lettore, lettore a cui piace ritrovare vecchie suggestioni (un argomento su cui si potrebbe disquisire a lungo). </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Fra le vecchie suggestioni va annoverato anche il rendez-vous dei trappers, sempre gettonato nelle richieste degli appassionati. E se finora in questi raduni abbiamo assistito ogni volta alla sfida a pugni fra Zagor e Rochas (al punto che se non venisse mostrata, qualcuno scriverebbe per protestare), adesso il simpatico cacciatore basco ha acquistato spessore con la rivelazione dei drammatici trascorsi celati nel suo passato. Ai critici che, mi hanno riferito, si sono lamentati per lo scorso ruolo di Cico nella vicenda, faccio soltanto rilevare che appunto la vicenda si svolge in gran parte in flashback, in anni in cui il messicano non era ancora arrivato a Darkwood. Cico in ogni caso appare sia nel primo albo che nel terzo, e mi sembra strano accusare proprio me di non avergli dato abbastanza peso quando sono di sicuro lo sceneggiatore che ha utilizzato di più il pancione fra tutti quelli che hanno scritto Zagor (sono perfino autore di venti speciali completamente dedicati a lui). </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ci sono anche quelli che hanno contestato una relativa poca presenza di Zagor. Sono convinto che al contrario lo Spirito con la Scure, nel complesso dei tre albi, sia stato presente e risolutore, ma soprattutto sfido chiunque a non ritenere "zagoriano" il racconto del passato di Rochas. Gli scenari, i personaggi, la filosofia che sorregge il racconto rientrano perfettamente nei canoni della "zagorianità".</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ciò detto, ringrazio i tanti che mi hanno fatto giungere messaggi, telefonate e lettere cartacee di apprezzamento (c'è anche chi si è commosso davanti ad alcune scene), ma naturalmente il mio grazie va anche a chi si è comunque occupato della storia commentandola e parlandone, pur trovandovi dei punti deboli. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <br /> <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span><br /></div>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-55008444049436820052023-01-16T19:07:00.002+01:002023-01-16T19:07:59.008+01:00BLACK LEGION<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjxTNRIktfo1HyPOFNh5GBAdvDc7_7IuD0kPtq6btOfpgl7APU4VMn7S4jOe__bRmUr2z1UCxoFX8aMZLJwgSdXqOtP9jqkVk6_CDDs1Cm7GUi4hkpuyzMhV0de0-cWSUIBgw423onVwo3i33GgmEcUwOIhZ_LyJXSOdrPSOioE4bu4LyWXpYbUzULU" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1319" data-original-width="1000" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjxTNRIktfo1HyPOFNh5GBAdvDc7_7IuD0kPtq6btOfpgl7APU4VMn7S4jOe__bRmUr2z1UCxoFX8aMZLJwgSdXqOtP9jqkVk6_CDDs1Cm7GUi4hkpuyzMhV0de0-cWSUIBgw423onVwo3i33GgmEcUwOIhZ_LyJXSOdrPSOioE4bu4LyWXpYbUzULU=w485-h640" width="485" /></a></div><p></p><div><br /></div><p style="text-align: left;"></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">"<b>Black Legion</b>" è il titolo dello Zagor n° 690 (Zenith 741) datato gennaio 2023. La sceneggiatura è opera mia, i disegni sono di <b>Oliviero Gramaccioni</b>, la copertina è stata realizzata da <b>Alessandro Piccinelli</b> e colorata da <b>Roberto Piere</b>. Si tratta della seconda puntata di una storia divisa in tre albi. Del primo, "<a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2022/12/il-passato-di-rochas.html">Il passato di Rochas</a>", vi ho già parlato in un post precedente (lo potete leggere cliccando sul titolo). Naturalmente, dato che l'avventura non è ancora conclusa, la commenterò nel suo insieme allorché, il prossimo mese, sarà terminata (e sarebbe auspicabile che i commentatori più assennati facessero, a loro volta, le loro valutazioni a racconto finito - poi ognuno si regoli come crede, naturalmente).</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Una cosa, però, si può dire fin da adesso. Come chi ha già letto l'albo avrà avuto modo di notare, in "<b>Black Legion</b>" lo Spirito con la Scure si vede soltanto in una ventina di tavole. Gran parte di ciò che viene narrato riguarda il passato di <b>Pablo Rochas</b>, il trapper grande amico di Zagor - oggetto della caccia all'uomo da parte di spietati miliziani di un corpo paramilitare. Tuttavia gli avvenimenti rievocati in flashback sono (o dovrebbero essere) sufficientemente drammatici da rendere il racconto serrato e coinvolgente comr se il nostro eroe dalla casacca rossa fosse sulla scena e non si limitasse ad ascoltare (del resto Rochas è uno di famiglia e di lui ci importa). I lettori che mi hanno fatto giungere le loro impressioni su questo punto sono stati tutti rassicuranti (poi non ho dubbi che ce ne siano altri di parere opposto, magari anche molto inferociti, chissà). </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">La particolarità dell'albo ha una sua spiegazione. "<b>Il passato di Rochas</b>" è una storia pensata per essere pubblicata in un <b>Maxi Zagor</b> del vecchio formato, quelli da 286 pagine. Se il racconto fosse uscito in un unico balenottero, come previsto, il flashback con la storia di Pablo sarebbe stato contenuto nella parte centrale del volume, preceduto da una prima sezione con Zagor molto presente e da una terza frazione assolutamente d'azione, in cui lo Spirito con la Scure è protagonista in gran spolvero. Quindi l'assenza del Re di Darkwood dalla narrazione riguardante i trascorsi di Rochas non si sarebbe notata, la storia sarebbe stata perfettamente bilanciata. </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tuttavia, la Casa editrice ha da poco trasformato i Maxi Zagor in <b>Zagor Più</b>, pubbicazioni, sempre autoconclusive ma di 190 pagine. Quindi, tutte le storie con un maggior numero di tavole hanno come unico possibile sbocco in edicola la Collana Zenith, che consente la suddivisione in puntate. Perciò, le 282 tavole del "Passato di Rochas" sono state spezzate in tre tranche da 94 ciascuna. E il flashback centrale ha finito per occupare quasi per intero la seconda, com'è logico. Alla fine, però, l'importante è che la storia sia emozionante e, secondo me, chiusa l'ultima pagina che si potrà leggere il prossimo mese, la maggior parte di voi resterà soddisfatta - o almeno lo spero.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><p><br /></p>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9149698694002432203.post-31239203278135367802023-01-04T14:32:00.005+01:002023-01-04T15:09:54.876+01:00L'ANNO CHE E' VENUTO<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaRFg-o28UKZgNjuOcSHyrrv7JFwlM6424uIGMDVgIPTTyPlFhnDcAU3uQY3VUlyC1nSDk6_xyq97LbRURSZ4YYuewIMPHdZ9ttRxFx6OyK-Ko95S6AigjyZ0-3JRdZtDCD9oxHVRhiuDQiPhxs3830rw0VQPnxH8r9H_LwAUiI4mkFIAc9AkEbfEJ/s3088/IMG_2949.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2320" data-original-width="3088" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaRFg-o28UKZgNjuOcSHyrrv7JFwlM6424uIGMDVgIPTTyPlFhnDcAU3uQY3VUlyC1nSDk6_xyq97LbRURSZ4YYuewIMPHdZ9ttRxFx6OyK-Ko95S6AigjyZ0-3JRdZtDCD9oxHVRhiuDQiPhxs3830rw0VQPnxH8r9H_LwAUiI4mkFIAc9AkEbfEJ/w640-h480/IMG_2949.jpg" width="640" /></a></div><p></p><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Non so se l'<b>annata 2022</b>, per quanto riguarda le cose che ho fatto e che ho scritto, possa considerarsi buona come il vino della botte nella foto, ma eccomi qua a rendervene conto (e a renderne conto anche a me stesso, dato che questo blog serve anche come cronistoria della mia vita, una sorta di diario in pubblico, chiedendo scusa a Elio Vittorini). Del resto tutti gli anni, a cavallo tra Natale e la Befana, traccio un bilancio dei dodici mesi appena trascorsi e quindi non posso deludere quei venticinque lettori che se lo aspettano (stavolta, chiedendo scusa al Manzoni).</span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Tanto per cominciare, il <b>7 settembre 2022</b> ho compiuto sessanta anni. Ne ho già parlato in un articolo apposito, che potete leggere o rileggere cliccando qui:</span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2022/09/sessanta-primavere.html"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">http://morenoburattini.blogspot.com/2022/09/sessanta-primavere.html</span></span></a></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Quindi, si avvicina il giorno della pensione (se sopravviverò fino ad arrivarci). Un altro anniversario importante, secondo me, è quello dei <b>quindici anni</b> come curatore di tutte le testate che pubblicano le avventure di Zagor, incarico che mi è stato affidato appunto a inizio 2007. Sono stati lustri difficili dato che abbiamo perso prima <b>Sergio Bonelli,</b> poi <b>Gallieno Ferri</b>, poi il cinquanta per cento delle edicole. Abbiano però potuto festeggiare il cinquantennale e il sessantennale del Re di Darkwood, e stiamo proseguendo il percorso tenendo botta ai tempi che cambiano, potendo contare sull'affetto e sull'entusiasmo di uno zoccolo duro di appassionati che non viene mai meno, e anche su lettori più giovani e perfino su una fetta di pubblico femminile, cone ci hanno dimostrato le reazioni alla morta di Jenny (già, la morte di Jenny: una storia che ha commosso noi autori, io e <b>Anna Lazzarini</b>, prima di quanti l'hanno letta dopo l'uscita in edicola, e che va sicuramente messa tra gli eventi più significativi del 2022). </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiaZSsk8PPZfIJL-q7aswRayWSN4jjaKPoZ9FynHgHyo2YO7PZzBv5ok-6yFcgy9Tjjw1ZeWPHAyK1wKRJuO-PO3gcMjRzpsHdV0-5CEDZ7fc3eyO8EOKw3Pals21eNj684MchKcn696qM222XSPayUBAQ9jjXWKgfoUVjE5Z7UiNKWfh1vlXcjYT9P" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="362" data-original-width="1080" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiaZSsk8PPZfIJL-q7aswRayWSN4jjaKPoZ9FynHgHyo2YO7PZzBv5ok-6yFcgy9Tjjw1ZeWPHAyK1wKRJuO-PO3gcMjRzpsHdV0-5CEDZ7fc3eyO8EOKw3Pals21eNj684MchKcn696qM222XSPayUBAQ9jjXWKgfoUVjE5Z7UiNKWfh1vlXcjYT9P=w640-h214" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un tweet pubblicato su Twitter il 29 dicembre 2022<br /></td></tr></tbody></table><br /><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">In ogni caso, poco prima della fine dell'anno c'è stata una delle periodiche riunioni in redazione per fare il punto della situazione, e come ogni volta io mi sono presentato dimissionario: "se c'è qualcuno più giovane in grado di capire meglio i gusti del pubblico, più abile a gestire i social, con maggior entusiasmo nel battere strade nuove, con idee innovative e brillanti, io mi faccio volentieri da parte, ritirandoni a dare una mano nel lavoro di redazione o a fare da assistente al nuovo curatore". Come ogni volta, il direttore ha risposto: "Dimissioni respinte, andiano avanti". Quindi, per almeno un altro po' di tempo, dovrò continuare a fare l'editor, giurerei peraltro con il supporto di disegnatori e sceneggiatori che, dicono, si trovano bene a lavorare con me.</span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ogni anno vi segnalo le classifiche stilate da <a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2010/09/diamo-i-numeri.html?m=1">Saverio Ceri </a>nella sua rubrica "<b>Diamo i numeri</b>" pubblicata in dicembre sul blog "<a href="https://www.sergiobonelli.it/news/2022/12/28/news/i-conti-di-dime-web-1022604/?fbclid=IwAR3t0rYcR4T6OwHoi-tFr06L8OUBX2UacE4uKou_iF9EpHC86ZTwSwvMF20">Dime Web"</a>. Vediamo dunque i dati riguardati il sottoscritto e la produzione zagoriana affidata alla mia tutela. Ecco la tabella degli sceneggiatori più pubblicati dalla <b>Bonelli</b> nel 2022, limitatamente ai primi dieci (su 72 complessivi). Come si vede, sono in ottava posizione con 660 tavole pubblicate su due testate, Tex e Zagor. Lo <a href="https://dimeweb.blogspot.com/2021/12/bonelli-2021-boselli-xviii.html">scorso anno ero quinto</a>, con 838 pagine.<br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9QlsjjRFMD8hxT-VDaMzO_XcNW0MnKktMIpyCppI1o8clPneQMJ8prw6jddxYY0KwQAgRY4TF43QN9tTYVOQ7hBGjV_r_w9feU10gjNJcX6i7VCMpInuCNOTrxThPxaijEeFJxshfDVIjgtDmfYr6jE1g-tS7xxBV74v62laI_XDDUJAOXmpxGc0g/s1298/Schermata%202023-01-02%20alle%2013.32.25.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="474" data-original-width="1298" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9QlsjjRFMD8hxT-VDaMzO_XcNW0MnKktMIpyCppI1o8clPneQMJ8prw6jddxYY0KwQAgRY4TF43QN9tTYVOQ7hBGjV_r_w9feU10gjNJcX6i7VCMpInuCNOTrxThPxaijEeFJxshfDVIjgtDmfYr6jE1g-tS7xxBV74v62laI_XDDUJAOXmpxGc0g/w640-h234/Schermata%202023-01-02%20alle%2013.32.25.png" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I primi dieci sceneggiatori bonelliani del 2922<br /></td></tr></tbody></table><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Si potrebbe pensare che le 178 tavole di differenza siano dovute a una mia minor voglia di lavorare. In realtà, come ho spiegato spesso, più o meno viaggio su una media di 800/900 tavole ogni anno (niente, in confronto a <b>Mauro Boselli</b>), solo che la programmazione delle uscite fa sì che un anno ne vengano pubblicate mille, un altro anno seicento. Comunque, meno tavole pubblicate vuol dire anche meno critiche, sicché ci si può stare. In ogni caso, <b>Saverio Ceri</b> pubblica anche la tabella degli sceneggiatori più pubblicati del decennio (quello degli anni Venti) e lì recupero il quinto posto (con 2457 tavole in tre anni, che fanno appunto 819 ogni dodici mesi - come volevasi dimostrare). <br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4hy-4gsMbxk4Y4LNpLAFivct-YRQohOr_rhtKdiFB8q7i1A9xGK_JQ7S4jf5ocVopLxZxIwplNqD8Oexr6upr9mBFOl2o7SwlAYarcZi83WDXpxWsot8VjH4M6zE5Aa5G__rvUQPYoATZds89azw1TiTHWrng5qiuu1KvsvYtGkCzqaJ3ifZx93ig/s1342/Schermata%202023-01-02%20alle%2013.48.41.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="870" data-original-width="1342" height="414" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4hy-4gsMbxk4Y4LNpLAFivct-YRQohOr_rhtKdiFB8q7i1A9xGK_JQ7S4jf5ocVopLxZxIwplNqD8Oexr6upr9mBFOl2o7SwlAYarcZi83WDXpxWsot8VjH4M6zE5Aa5G__rvUQPYoATZds89azw1TiTHWrng5qiuu1KvsvYtGkCzqaJ3ifZx93ig/w640-h414/Schermata%202023-01-02%20alle%2013.48.41.png" width="640" /></a></div><br /><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Passiamo alla <b>produzione zagoriana</b> del 2022 nel suo complesso. Ecco la tabella della produzione bonelliana del 2022 (che trovate esaminata in dettaglio <a href="https://dimeweb.blogspot.com/2022/12/bonelli-2022.html">cliccando qui</a>).<br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwFy1-BLlHir1TJh-ZL-WN3LmLP7_pqYie_yXq4pYPcu3zzglns0nUXbV2ou6y6-yK4cGUl05diYUDmAzlUxRSewoPn7-GIFbRQ2kaFMqqAjM6yOsrjR2BgfrCr0Py0TUUGpTa5h-ZAuy0V5iF0wtKlP9fHKDDVpeUQGS2vyzCihVhIv8KXvHY89aL/s1318/Schermata%202023-01-02%20alle%2013.45.53.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1258" data-original-width="1318" height="610" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwFy1-BLlHir1TJh-ZL-WN3LmLP7_pqYie_yXq4pYPcu3zzglns0nUXbV2ou6y6-yK4cGUl05diYUDmAzlUxRSewoPn7-GIFbRQ2kaFMqqAjM6yOsrjR2BgfrCr0Py0TUUGpTa5h-ZAuy0V5iF0wtKlP9fHKDDVpeUQGS2vyzCihVhIv8KXvHY89aL/w640-h610/Schermata%202023-01-02%20alle%2013.45.53.png" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La produzione Bonelli del 2022<br /></td></tr></tbody></table><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Come si vede, <b>Zagor</b> è la terza testata della Sergio Bonelli editore del 2022 con <b>2514 tavole inedite </b>pubblicate su 21 uscite (il che ci rende più che quindicinali: sono 210 tavole al mese, fate un po' il conto voi). Meglio di noi hanno fatto soltanto Tex e Dylan Dog. Mi pare un risultato di tutto rispetto, considerando che ognuna delle 2514 pagine è lavoro costato fatica, impegno e dedizione (a me e ai miei collaboratotori) e che la posizione in classifica testimonia la vitalità del personaggio 61 anni dopo la sua prima apparizione e <b>31 anni </b>dopo l'inizio della mia collaborazione come sceneggiatore.</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Non di sola Bonelli vive il Burattini, e ci sono altri fumetti che ho sceneggiato al di fuori della (pur amatissima) Casa editrice di Via Buonarroti. Per esempio, per tutto il 2022 ho continuato a portare avanti, con il fido <b>James Hogg</b> (disegnatore fiorentinissino a dispetto del nome), due serie a strisce. La prima è "<b>La Bibbia secondo Burattini & Hogg</b>" che compare su "<b>Il Vernacoliere</b>" (storica testata di satira, pubblicata a Livorno ma reperibile in mezza Italia). Ecco una delle vignette.</span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNbCLITrAHeIEwIZ9eTgsf34-waHTXyOeBVwr5bVqkWxWLhxK2c6fffTt0dqpjDwDnqVLuxB649K5kLicsZcRc5KMuonspj0PeaHpCIvD1OJTKpwzoxvgZIJPBJFpejj120_kYrw0cgdjR2se1_hYg8Xl6GWJV9ETpIRXIbc8rJFPgZuTupWxSFG8N/s1440/274181169_353611993436368_5201270409681447492_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="518" data-original-width="1440" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNbCLITrAHeIEwIZ9eTgsf34-waHTXyOeBVwr5bVqkWxWLhxK2c6fffTt0dqpjDwDnqVLuxB649K5kLicsZcRc5KMuonspj0PeaHpCIvD1OJTKpwzoxvgZIJPBJFpejj120_kYrw0cgdjR2se1_hYg8Xl6GWJV9ETpIRXIbc8rJFPgZuTupWxSFG8N/w640-h230/274181169_353611993436368_5201270409681447492_n.jpg" width="640" /></a></div><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span>La seconda serie è "<b>Stelle a strisce</b>", che si può trovare ogni mese sulla rivista di enigmistica "<b>Crucintarsi & Co.</b>" Ecco una delle tavole (la gag è dustruita su tre strisce).</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDrY0BwchzezRGtTU6U56dAXoiiE8JRTg59cKvq6UckxeEqSL-wNWvLhtK0zO8VCyGE9S4suhetoZ_PoUTJooVRWr49g2EZiyM0xsTeZ6zHUoLkaNmN1Xf5SoSNLIQE4XwqppRyXV62wi3gWWkF-U8Kp5wd4GbcSD9rrwNvqCsqV9nVjMpdsvJNzdZ/s1440/271190829_319986876798880_8858360744434482347_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDrY0BwchzezRGtTU6U56dAXoiiE8JRTg59cKvq6UckxeEqSL-wNWvLhtK0zO8VCyGE9S4suhetoZ_PoUTJooVRWr49g2EZiyM0xsTeZ6zHUoLkaNmN1Xf5SoSNLIQE4XwqppRyXV62wi3gWWkF-U8Kp5wd4GbcSD9rrwNvqCsqV9nVjMpdsvJNzdZ/w480-h640/271190829_319986876798880_8858360744434482347_n.jpg" width="480" /></a></div><br /><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span><br /></span></span></span></span></div><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span>Su varie testate
enigmistiche io e James pubblichiamo vignette sparse, tra cui alcune
che vanno sotto il titolo di "<b>Le grandi domande</b>", ma non hanno una
continuità precisa e personaggi fissi. </span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span> </span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span>Motivo di grande soddidsfazione è stato l'inserimento di un mio tweet sulla prestigiosa <b>Agenda Comix 2023</b>, dopo essere stato selezionato dalla redazione della Franco Cosimo Panini nel <i>mare magnum</i> di Twitter (il mio social preferito). Lo trovate al giorno 10 dicembre (o lo potete leggere qui sotto).</span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span><br /></span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span> </span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh9GrzltFZkK-FcagvwZmQoJBs0I1Rweo7bKvcJK-RetlT3ORvwhVELgIPed3MXr8KHHe5tsu6GVCVDugKoqZahWqM0--aJYuF65X6BCY7urszudIdiqZpVN_dBGxPT1EejB-g7n7oi4k-Ke_jaqnHHqSDj87ZdhIfOIvl802eqE-N2w7-r1_6DoUeh" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="2016" data-original-width="1512" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEh9GrzltFZkK-FcagvwZmQoJBs0I1Rweo7bKvcJK-RetlT3ORvwhVELgIPed3MXr8KHHe5tsu6GVCVDugKoqZahWqM0--aJYuF65X6BCY7urszudIdiqZpVN_dBGxPT1EejB-g7n7oi4k-Ke_jaqnHHqSDj87ZdhIfOIvl802eqE-N2w7-r1_6DoUeh=w480-h640" width="480" /></a></div><br /> <br /></span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span> </span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span> <br /></span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span>A Lucca Comics &Games edizione 2022 è poi uscito il volume "<b>13</b>", di <b>Nik Guerra</b> (Edizioni Di) in cui il disegnatore ha inserito tredici (appunto) storie a fumetti sceneggiate da altrettanti illustri sceneggiatori (il meno illustre sono io). Si tratta di episodi di genere erotico lunghi quattro tavole. Il mio si intitola "<b>Nato con la camicia</b>".</span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span>Ne ho parlato diffusamente qui: <br /></span></span></span></span><div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="goog_1460832648"><span style="color: #2b00fe;"><span><span><br /></span></span></span></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a class="x1i10hfl xjbqb8w x6umtig x1b1mbwd xaqea5y xav7gou x9f619 x1ypdohk xt0psk2 xe8uvvx xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r xexx8yu x4uap5 x18d9i69 xkhd6sd x16tdsg8 x1hl2dhg xggy1nq x1a2a7pz xt0b8zv x1fey0fg" href="https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2022/11/13.html" rel="nofollow noopener" role="link" style="-webkit-tap-highlight-color: transparent; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; border-color: initial; border-style: initial; border-width: 0px; box-sizing: border-box; color: var(--blue-link); cursor: pointer; display: inline; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: 400; letter-spacing: normal; list-style: none; margin: 0px; orphans: 2; outline: none; padding: 0px; text-align: start; text-decoration: underline; text-indent: 0px; text-transform: none; touch-action: manipulation; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;" tabindex="0" target="_blank"><span style="color: #2b00fe;"><span><span>https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2022/11/13.htm</span></span></span>l</a></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ZaGB-ty0ZiF1z4WSOMMAvbLFr0vAP_NLcHDVSq4vr_5xIN2xNQ4G-VewHgjHYjOAL1Tpl1Mgr7FqpOZ_GRJBkucOwaQrHbAtXDmHY06gJhS-7tc7uOwams4nUi9Z1x5wxEAQV4hPSJthrp3YwWDYZLev9mFQ8jwdILyqxvYTtNPkeMsTQxyi-AWp/s771/317376465_570490541748511_5953655952344724231_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="771" data-original-width="526" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ZaGB-ty0ZiF1z4WSOMMAvbLFr0vAP_NLcHDVSq4vr_5xIN2xNQ4G-VewHgjHYjOAL1Tpl1Mgr7FqpOZ_GRJBkucOwaQrHbAtXDmHY06gJhS-7tc7uOwams4nUi9Z1x5wxEAQV4hPSJthrp3YwWDYZLev9mFQ8jwdILyqxvYTtNPkeMsTQxyi-AWp/w436-h640/317376465_570490541748511_5953655952344724231_n.jpg" width="436" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Ci sono poi i libri che sono usciti a mia firma. Comincio con due bonelliani: i voluni 6 e 7 della collana "<b>Zagor contro Hellingen</b>", intitolati rispettivamente "Il giorno dell'invasione" e "Il destino di Hellingen" (disegni di Gallieno Ferri, Gianni Sedioli, Marco Verni). Qui sotto mi vedete con in mano una copia del settimo. Di tutti e sette i tomi ho scritto le (spero esaustive) prefazioni. Qui una recensione non mia:<br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><a href="https://www.tomshw.it/culturapop/il-destino-di-hellingen-recensione/"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">https://www.tomshw.it/culturapop/il-destino-di-hellingen-recensione/</span></span></a></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVaxtINl-XsQmM9J9dhXhhnmn8bEZ5ZgaMFa7GN6rS3D0VWN7lQUl2nS2A2j1ktiPyOqS7Wi8iuuXozwVOAQuNvN7flmR3_AGyFzpYN7a4s2K9u_AxGeI3AVzgb1IbQ2jNNjd7-L2O-qcfAgym4DylXq8BSCDGB9h6U6adKfqF4PlsqrpJRxH663pw/s1688/302336983_486938320103734_4678069792276415936_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1126" data-original-width="1688" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVaxtINl-XsQmM9J9dhXhhnmn8bEZ5ZgaMFa7GN6rS3D0VWN7lQUl2nS2A2j1ktiPyOqS7Wi8iuuXozwVOAQuNvN7flmR3_AGyFzpYN7a4s2K9u_AxGeI3AVzgb1IbQ2jNNjd7-L2O-qcfAgym4DylXq8BSCDGB9h6U6adKfqF4PlsqrpJRxH663pw/w640-h426/302336983_486938320103734_4678069792276415936_n.jpg" width="640" /></a></div></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"> </span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span>Ci sono però ben tre titoli targati <b>Cut-Up Publishing</b>. Il primo e più importante è sicuramente"<b>Versacci</b>": 365 epigrammi brevissimi e fulminati, che riscuotono sempre un certo successo quando li leggo in pubblico, e ne vado orgoglioso. Ne ho scritto qui, se volete saperne di più.</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><br /></span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2022/08/versacci.html">https://utilisputidiriflessione.blogspot.com/2022/08/versacci.html</a></span><br /></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"> </span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"></span></div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF8lO9CWxm34cdPNC4di1_c2IW8LEybqm3yY3DZVpR011UdSEi5k2KUIjvcfZ-dTEr9Z4cHdCwLlq8W7ngcc3lTsW7FMAXvCYiwMoBYYxY6zJggcfJW_niDfX_FoxEOKkLri-KV-jTlvzfPM0uVC9dBfBzDes8F8PwoVWynvJmv7Y2a88_D8RpYO9G/s1440/293988611_452261183571448_2065863848042631152_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1440" data-original-width="846" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF8lO9CWxm34cdPNC4di1_c2IW8LEybqm3yY3DZVpR011UdSEi5k2KUIjvcfZ-dTEr9Z4cHdCwLlq8W7ngcc3lTsW7FMAXvCYiwMoBYYxY6zJggcfJW_niDfX_FoxEOKkLri-KV-jTlvzfPM0uVC9dBfBzDes8F8PwoVWynvJmv7Y2a88_D8RpYO9G/w376-h640/293988611_452261183571448_2065863848042631152_n.jpg" width="376" /></a></div></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Gli altri due titoli usciti nel 2022 presso Cut-Up sono antologie da me curate riguardanti l'opera del poeta illetterato Geri di Gavinana: "<b>Il poeta delle piccole cose</b>" e "<b>Poesie ritrovate</b>". Oltre a selezionare ed editare i componimernti del Geri ho anche scritto due lunghe intrduzioni, veri e propri saggi sulla vita e sull'opera di questo incredibile cantore. I due titoli erano già stati pubblicati a livello locale, in anni passati, dall'Associazione Domenico Achilli di Gavinana, in una tiratura limitata da tempo esaurita e comunque non distribuita al di fuori del piccolo paese della montagna pistoiese. Adesso si possono ordinare on line sul sito della Casa editrice.</span></span></div><div style="text-align: left;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"></span></span><br /></div><span style="font-size: medium;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipPu1FWOn8jLZTxK5JSEOl202bnafHn-viNiyWF-18zmi3lkSWA7fIGLCdaDfO6wix2hkpi4jkcFP_HBjYxuE_hvf2bUZ4jg5e8P7hEI2aQ379YJ-VIIzM9K9Jtpx_SN5eh8nq0J9HE8vHSitaWUpe4g3IFGY8Wzp-mLI2Ek3Up7GIwjnv4Rlm0xjN/s481/IMG_1542.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="481" data-original-width="320" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipPu1FWOn8jLZTxK5JSEOl202bnafHn-viNiyWF-18zmi3lkSWA7fIGLCdaDfO6wix2hkpi4jkcFP_HBjYxuE_hvf2bUZ4jg5e8P7hEI2aQ379YJ-VIIzM9K9Jtpx_SN5eh8nq0J9HE8vHSitaWUpe4g3IFGY8Wzp-mLI2Ek3Up7GIwjnv4Rlm0xjN/w426-h640/IMG_1542.JPG" width="426" /></a></div><br /><span style="font-family: georgia;"><span>Per chi volesse approfondire, ecco due articoli tratti da questo blog.</span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span><br /></span></span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2012/10/il-poeta-delle-piccole-cose.html">http://morenoburattini.blogspot.com/2012/10/il-poeta-delle-piccole-cose.html</a> <br /></span></span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span> </span></span></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><a href="http://morenoburattini.blogspot.com/2015/08/poesie-ritrovate.html"><span><span>http://morenoburattini.blogspot.com/2015/08/poesie-ritrovate.html</span></span></a></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><span><span> </span></span></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">A proposito di "<b>Freddo Cane In Questa Palude</b>", spazio on line aperto fin dal 2010, negli ultimi dodici mesi ho pubblicato 25 articoli (erano stati 34 nel 2021). Però ci sono da aggiungere gli articoli apparsi sul secondo blog che gestisco, "<b>Utili sputi di riflessione</b>", che sono stati 78 (erano stati 112 lo scorso anno). In tutto 103 mini-saggi, corrispondenti a 8,5 al mese, praticamente due a settimana. Senza contare i post sulla mia pagina Facebook Moreno "Zagor" Burattini, dove ho cercato di allietare chi mi segue con vari interventi ogni giorno (tutto lavoro non pagato, con cui spero di guadagarmi il Paradiso).</span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiB83VHnFpvjRP5FHYNX5l-AcpITzDsMwGs9CdtfulPEak7wu-GDGcXiJjFJ_5yzz-cbB9JIySwbke3dGdBVjnKreotV42__XGROI9WPDTVyGalEvMhd7JMDAoxkMR0Y325pmv5E0r7RI1Qi8uoxB7vEnI_9CbTGdkosurdR1_yZIPjZaVg3hkDQwMc" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="2433" data-original-width="1371" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiB83VHnFpvjRP5FHYNX5l-AcpITzDsMwGs9CdtfulPEak7wu-GDGcXiJjFJ_5yzz-cbB9JIySwbke3dGdBVjnKreotV42__XGROI9WPDTVyGalEvMhd7JMDAoxkMR0Y325pmv5E0r7RI1Qi8uoxB7vEnI_9CbTGdkosurdR1_yZIPjZaVg3hkDQwMc=w360-h640" width="360" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Moreno Burattini visto da Nik Guerra<br /></td></tr></tbody></table> <br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"><br /></span></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;">Quello che davvero ho smesso di fare è lo youtuber. Credo di aver pubblicato soltanto uno o due video sul mio canale <b>Youtube</b> a inizio 2022, e poi basta. In tanti mi chiedono perché, dato che avevo raggranellato in poco tempo un discreto numero di iscritti e visti gli apprezzamenti dei più. Il fatto è che non mi va più di autodefinirmi "youtuber", come scherzosamente facevo in ogni video, perché, l'ho capito troppo tardi, gli youtuber sono un'altra cosa e non è giusto che io mi finga ciò che non sono. Credo che ad aprirmi gli occhi sia stata la scomparsa di Luca Boschi: ecco, quando leggevo qualunque cosa scritta da Luca (dagli articoli sul suo blog alle intriduzioni agli albi Disney o di Braccio di Ferro, ai suoi libri) restavo a bocca aperta ammirando la sua straordinaria competenza riguardo a tutto ciò di cui parlava. Lo stesso potrei dire di altri saggisti e critici come Gianni Brunoro, Giulio Cesare Cuccolini, Luciano Tamagnini e cento altri. Sono cresciuto, mi sono formato, ascoltando chi ne sapeva di più (sempre convinto di saperne di meno). Ecco, tornerò a pubblicare video soltanto se mi renderò conto di poter parlare di fumetti su quel piano lì. Non Moreno Youtuber, per gioco, fra altri che giocano sentendosi liberi perfino di strappare un fumetto davanti alla cam, ma Moreno Autore, Moreno Fumettista, Moreno Saggista, Moreno Che Ne Sa, qualcosa del genere. In ogni caso, sono un boomer, perdonatemi e portate pazienza, non riesco a fingermi un nativo digitale.<br /></span></span></div><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: georgia;"> </span></span><br /></div>Moreno Burattinihttp://www.blogger.com/profile/13164359887625776766noreply@blogger.com