mercoledì 27 ottobre 2010

Il MIO TEX

Pare che i miei problemi di ubiquità si siano risolti. Ve ne avevo parlato nel mio post precedente: avrei dovuto presentare due libri diversi lo stesso giorno, alla stessa ora, in due luoghi differenti e distanti fra loro. Invece, pur non spostando nessuno dei due incontri, gli amici dell'organizzazione di Lucca Comics si sono detti sicuri di potermi traslare da una sala all'altra a tempo in record, grazie a una task force preposta all'impresa. Qualcosa di simile a un gioco di prestigio alla David Copperfield. Ve ne farò la cronaca a teletrasporto avvenuto.

A questo punto, però, vi devo spiegare qual è il libro di cui sarò chiamato a parlare in contemporanea con "Seconda creazione", l'opera collettiva di cui vi ho già detto e che sta suscitando, per fortuna, un certo interesse - per fortuna, ovviamente, perché la vendita del volume servirà a raccogliere fondi per Telethon, così come era già avvenuto per i disegni originali che lo compongono.

Come vi ho anticipato parlando del saggio dedicato a Giovanni Ticci, c'è un altro libro che va ad aggiungersi alle tante cose che ho già scritto su Tex Willer. Questa volta, si tratta di un autentico "libro d'arte", come lo ha definito l'editore Sergio Pignatone, di Little Nemo: il titolo è "Il mio Tex", il sottotitolo: "La ballata del West di Civitelli e Verger". Su chi sia Fabio Civitelli, non è il caso dilungarsi: chi legge le avventure di Aquila della Notte non può non conoscerlo e non apprezzarlo per il suo stile personale. Arrivato dallo staff di Mister No a quelle dell'immarcescibile Ranger con l'albo Gli ostaggi (marzo 1985), ha da poco festeggiato i suoi primi venticinque anni nel Far West. Forse ci sarebbe da spiegare chi è Giovanni Battista Verger, Nino per gli amici. Il libro in uscita è la sua terza fatica editoriale, dopo "Tex... e il sogno continua" del 1994 e "Cavalcando con Tex" del 1999, quest'ultima addirittura una vera e propria enciclopedia in cinque volumi dedicata alle avventure di Aquila della Notte, scritta insieme a me e a Francesco Manetti.

Adesso, Verger ci presenta questa nuova opera, che, come le altre, nasce dalla sua passione verso il Ranger di Giovanni Luigi Bonelli e di Aurelio Galleppini e dal suo desiderio di condividere con gli altri appassionati i disegni realizzati dagli illustratori dello staff texiano appositamente per la sua collezione. Verger è collezionista di un tipo davvero particolare: non raccoglie solamente tavole originali, ma le commissiona. Chiede cioè ai disegnatori di trasferire su carta i suoi sogni. Immagina scene e situazioni, emozionanti e suggestive, con protagonista Tex, le descrive minuziosamente agli autori, e poi si gode il privilegio di avere tra le mani qualcosa di davvero unico e inedito.

Alla fine, però, Nino ha accettato di aprire i suoi cassetti e mostrare a tutti i suoi tesori. Ne "Il mio Tex", Verger presenta ben novanta illustrazioni mai viste di Fabio Civitelli, uno degli artisti più rappresentati nella sua collezione. In che cosa è consistito il mio lavoro, oltre a scrivere una introduzione che comincia con un verso di John Lennon? Devo dire che si è trattato di qualcosa di divertente ed entusiasmante, che mi ha fatto sentire più un romanziere che un saggista. Oppure, uno sceneggiatore. Infatti, ho preso una per una le novanta illustrazioni e, avendo soltanto quelle davanti ho scritto per ciascuna una decina di righe che le giustificassero.

Un esempio chiarirà meglio in concetto. Ecco la didascalia di una illustrazione che ho intitolato "Le due aquile". Il testo dice: "Ti vola attorno come se ti conoscesse, Tex. Come se sapesse, o avesse capito, che sei un'aquila anche tu. Aquila della Notte, il capo bianco dei Navajos, come dice chiaramente il simbolo cucito sul petto della casacca di pelle. In piedi su una rupe delle montagne innevate attorno al Lago Tahoe, dove sei salito per studiare il percorso che in basso è avvolto nella nebbia, tu vedi lei e lei vede te. Nei vostri sguardi che si incrociano, un compiaciuto saluto".

In pratica, ho scritto novanta piccoli soggetti, novanta piccole storie ispirate da novanta bellissimi disegni, tutti rigorosamente in bianco e nero. Come in bianco e nero è la copertina. Il giorno che mi chiederanno di scrivere una storia di Tex, ho già novanta tracce da cui cominciare (ovviamente, scherzo). I miei testi sono brevissimi perché sono i disegni a parlare, da soli.

Scrive la Little Nemo presentando il libro:
"Impresso in bianco e nero su carta di pregio nell'innovativo formato cm 29×29, raccoglie oltre 90 illustrazioni inedite di Fabio Civitelli realizzate per quest'opera nel corso di ben diciassette anni. I testi di Moreno Burattini e le illustrazioni dell'artista aretino renderanno possibile un viaggio affascinante attraverso il mondo creato da Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini e i loro successori: dal West dell'avventura al mondo degli indiani, dai desolati paesaggi del deserto alle suggestive nevicate del grande Nord".

Il volume è stato realizzato in tiratura limitata, copertina cartonata. Ciascun volume è accompagnato da una litografia inedita firmata da Civitelli. Le prime 100 copie ospiteranno inoltre un disegno originale realizzato su cartoncino editoriale. Chi volesse conoscere Giovanni Battista Verger, ascoltare Fabio Civitelli e incontrare (speriamo) il sottoscritto, non ha che da presentarsi domenica 31 ottobre alle ore 17 presso il Palazzo Ducale. Nelle foto, qui sopra vedete Civitelli mentre disegna per i suoi fan e più in alto, Giovanni Battista Verger (nelle foto di Marco Andrea Corbetta risalenti alla manifestazione Oltrecomics del 2008). Civitelli davanti agli albi di Tex è invece una foto recentissima scattata in Brasile dall'amico Zeca.