venerdì 1 ottobre 2010

MY NAME IS TEX

Sono reduce dall'inaugurazione della mostra "L'Audace Bonelli" in quel di Lucca: un percorso espositivo davvero esaltante nelle sale del bellissimo Palazzo Guinigi, nel cuore della città, proprio sotto la famosa torre con gli alberi in cima. Si tratta della stessa mostra che in marzo era stata allestita a Napoli, e che adesso giunge in Toscana fino al 31 dicembre ampliata e rinnovata, prima di trasferirsi in Puglia per una nuova tappa di un tour, a questo punto, italiano. Al taglio del nastro, ho incontrato amici e colleghi, tra cui alcuni mostri sacri del fumetto come Fabio Civitelli, Roberto Diso, Gallieno Ferri e Giovanni Ticci (citati in ordine alfabetico).

La presenza di quest'ultimo, che sta per uscire in edicola con il suo numero 600 di Tex tutto a colori, mi permette di dare due notizie che spero possano interessare. Una delle due, per quel che mi riguarda, è assolutamente entusiasmante.

La comunico, anzi, non solo con soddisfazione ma anche con una certa emozione, dato che ne sono al corrente da parecchi mesi e mi sono attenuto al più rigoroso silenzio per non rivelarla prima che il diretto interessato non ritenesse di farlo personalmente. Ma proprio oggi vedo sul sito di Graziano Romani che la cosa è diventata di pubblico dominio, e dunque eccomi anch'io a fare da propalatore.


Di Graziano Romani ho parlato diffusamente nel post intitolato "S.P.Q.R." e di nuovo in "Vergine e Leone", cronaca del nostro recente viaggio in Ciociaria. Di lui, dovreste almeno sapere che è il "cantante misterioso" con la voce da Bruce Springsteen del celebre brano di Elio e Le Storie Tese "Christmas with the yours" (lo vedete esibirsi in Piazza Duomo a Milano nel video in fondo), è l'autore di un inno dell'Inter suonato negli stadi, è stato il leader di un gruppo chiamato "Rocking Chairs", è il titolare di oltre dieci album da solista, è uno straordinario animale da palcoscenico ed è stato l'artefice di quel masterpiece che "Zagor King of Darkwood", un intero concept dedicato lo scorso anno allo Spirito con la Scure. Il disegno che fa da sfondo a questo blog è appunto tratto dalla copertina di quel disco (uscito anche in doppio vinile, ed esposto pure in una teca della mostra inaugurata a Lucca stamattina).


Bene. Qual è la notizia che riguarda Graziano? Si tratta di questo: sull'onda del successo del disco di Zagor (che potete richiedere anche online tramite il sito della Coniglio Editore, se non l'avete acquistato in edicola al momento dell'uscita), il cantautore si è messo a scrivere musica country, contaminata dal folk e dal rock più rigorosamente acustico, e ha composto un nuovo album, questa volta tutto dedicato a Tex Willer.
Si tratta di dodici canzoni, di cui otto inedite e quattro traditional risalenti all'autentica tradizione del West, alcuni dei quali suggeriti al musicista proprio da Sergio Bonelli, che ha seguito da vicino la realizzazione del disco, ascoltando in anteprima i vari provini (qui accanto con lui in una foto, significativamente con accanto uno dei juke box della collezione di Sergio).
La stessa fortuna l'ho avuta anch'io, riuscendo ad apprezzare le prime prove accompagnate soltanto da chitarra e batteria per poi passare ai nuovi missaggi con i cori, il violino, la fisarmonica, le trombe, le collaborazioni prestigiose con musicisti italiani e stranieri. La canzone principale, che dà il titolo all'album, si chiama "My name is Tex", ed è così trascinante che da mesi non riesco a togliermela dalla testa, canticchiandola per ogni dove. Boselli invece preferisce "Showdown with El Muerto", che spesso fa suonare nel nostro ufficio in redazione. Chi ha ascoltato il disco su Zagor sa che c'è un traditional che nei concerti tutti cantano in coro tanto è orecchiabile fin dal primo ascolto, "Molly Malone", un classico del folk irlandese. Ebbene, la "Molly Malone" del disco di Tex, a mio avviso, si chiama "Wait for the wagon", un pezzo country americano dove non è possibile non battere il ritmo con il piede e scandire il tempo con le mani. Ci sono poi canzoni dedicate a Carson, a Lilith, a Mefisto e ai quattro pards. Se volete saperne di più, conoscere la scaletta dell'album, avere indicazioni sull'uscita, non vi resta che consultare il sito di Romani.

Che cosa c'entra Giovanni Ticci? C'entra due volte. Sarà infatti lui, che ha già sentito tutti i pezzi in anteprima e si è commosso (posso testimoniarlo personalmente), a illustrare la spettacolare copertina doppia con cui verrà confezionato il disco. Non solo: Giovanni Ticci è anche l'autore a cui io e Graziano Romani abbiamo dedicato il nostro secondo libro insieme. Infatti, lo scorso anno è uscito un saggio, firmato in coppia da me e da lui, intitolato "Gallieno Ferri: una vita con Zagor", edito da Coniglio. Due edizioni in Italia, tre traduzioni all'estero (quella turca, io e Graziano andremo a presentarla a Istanbul dal tre al sette novembre prossimi venturi). Ebbene: sempre Coniglio editore sta per dare alle stampe "Giovanni Ticci: nel segno di Tex", nuovo titolo della collana "Lezioni di Fumetto", nuovo saggio di formato doppio rispetto alla consuetudine della serie, che presenteremo a Lucca Comics, con Ticci accanto a noi. Torneremo a parlarne appena potrò mostrarvene la copertina.