giovedì 17 febbraio 2011

RITORNO A DARKWOOD

Da almeno un anno sulla mailing list "Ayaaak", che seguo regolarmente, si discute (a più riprese) di una eventuale ristampa di Zagor in occasione del cinquantennale. Nello scorso febbraio sono persino intervenuto con un paio di messaggi. Ancora oggi, sul sito di riferimento del gruppo si possono leggere i risultati di un sondaggio che chiede: "quale ristampa bonelliana vi piacerebbe trovare in edicola?". In testa nelle risposte, con il 76% dei voti (1147 per l'esattezza) c'è proprio la serie dello Spirito con la Scure. Al secondo posto, giusto per far capire il distacco, con l'8% (120 preferenze), il Piccolo Ranger. Terzo, Martin Mystère (5% dei consensi). Poche ore fa, ho trovato altri commenti sull'argomento: "Perché non un Zagor Collezione Book per i suoi 50 anni?", chiede Stefano.
Anche in alcuni commenti su questo blog la questione è stata più volte sollevata, e addirittura è stato fatto cenno a una petizione che sta girando in tutta Italia e anche all'estero, con centinaia di firme che già sarebbero state raccolte (se l'iniziativa verrà confermata e giungerà qualcosa in redazione non mancherò di dare notizie più precise). Per finire, una delle domande più frequenti che vengono fatte nelle lettere che arrivano in Bonelli, nelle mail che mi giungono sul computer, nelle telefonate che ricevo dai lettori, e più in generale in tutti gli incontri con gli zagoriani è sempre la stessa: a quando la ristampa? Oppure: dopo il Tex di Repubblica, ci sarà una Collezione Storica anche di Zagor?

Che un certo interesse ci sia, mi pare innegabile. Peraltro, è l'interesse per il cinquantennale in generale che è abbastanza palpabile: continuano ad arrivare in redazione richieste per manifestazioni e festeggiamenti da tutta Italia e anche dall'estero, al punto che se tutte le iniziative andranno in porto avrei qualche difficoltà a essere presente dappertutto (cercherò di fare miracoli). Una testimonianza di questo clima di attesa è anche un recente articolo del bravo Cristian Di Clemente su uBC che addirittura fantastica su quali potrebbero essere i possibili sviluppi della trasferta in Sud America, che noi abbiamo progettato proprio per far vedere come, nonostante le cinquanta primavere, Zagor abbia ancora entusiasmo e idee da vendere.

Dunque, la ristampa del cinquantennale si fa o non si fa? Troverete, se non proprio una precisa risposta, almeno un paio di certezze, in fondo a questo pezzo. Prima, lasciatemi fare qualche considerazione e alcune proposte. Innanzitutto, al di là delle celebrazioni dei cinque lustri, chiediamoci: perché si sente il bisogno di questa ristampa? Secondo me, una ristampa oltre che necessaria è doverosa. E' facile constare, semplicemente visitando il sito della Sergio Bonelli Editore o scorrendo l'elenco arretrati pubblicato sulla collana Zenith, come la maggior parte dei titoli di Zagor non sia più disponibile da parecchio tempo.

La collana di ristampe "TuttoZagor" (che ha ripubblicato gli albi dal n° 1 al n° 235, e si è interrotta nel 1998) non è più disponibile. Gli originali sono tutti sold out fino al n° 318 (1992) ma anche in seguito sono decine e decine i numeri esauriti che non si possono richiedere. Per esempio: non sono disponibili più neppure le prime mie storie disegnate da Ferri ("Pericolo Mortale", "L'abbazia del mistero", "Il sangue dei Cheyenne", "L'indiana bianca" e perfino "Il diabolico Mortimer" e "La vendetta di Mortimer"). Ma anche i classici boselliani con Hellingen, il kraken, Capitan Midnight, il ritorno del vampiro, solo per citare alcuni episodi, sono ormai fuori catalogo, benché non più vecchi di una quindicina di anni. Insomma, tutte le storie più importanti di Zagor, che ne hanno creato la leggenda, quelle di Nolitta, e le principali del cosiddetto "rinascimento zagoriano" (per usare una espressione coniata dal critico Daniele Bevilacqua), sono irraggiungibili.


Ora, Zagor non è un personaggio qualsiasi, ma un eroe che sta per festeggiare (accadrà nel giugno 2011) i cinquanta anni di ininterrotta permanenza in edicola, ancora estremamente popolare nell'immaginario collettivo (tutti sanno chi è, anche coloro che di solito non lo leggono) e che gode di un invidiabile successo, in Italia e in vari Paesi del mondo. Non solo: è anche stato creato, nel 1961, dallo stesso editore Sergio Bonelli (con lo pseudonimo di Guido Nolitta): dunque è il portabandiera della bonellianità. Gallieno Ferri, che è ininterrottamente da cinquanta anni il copertinista ufficiale e il principale illustratore della testata, è anche il disegnatore con più tavole all'attivo in assoluto nella storia della Casa editrice bonelliana. Sembra strano, perciò che i classici di Nolitta & Ferri si possano in pratica cercare solo sulle bancarelle o nei polverosi negozi di fumetti usati. E' quasi uno scandalo che dei loro capolavori non esista una edizione "definitiva" che resti a futura memoria come patrimonio della storia del fumetto.

Esiste anche il problema del deterioramento delle fonti di riproduzione. Le tavole originali non esistono più: sono state restituite agli autori e molte si sono disperse sul mercato del collezionismo. Da dove attingere, dunque, per recuperare le pagine di cinquant'anni fa? Non esistono copie digitali dei primi albi. Molte delle pellicole delle collana Zenith sono, mi si dice, ormai pericolosamente sciupate (gli acetati si sono incollati fra loro e sono ingialliti). In ogni caso, non esistono quasi più le attrezzature per stampare dalle pellicole. Probabilmente sopravvivono soltanto le copie su carta, le cosiddette "patinate", tenute da parte in qualche deposito segreto: sarebbero tutte da scansionare di nuovo. Approntare una ristampa permetterebbe il restauro (la ripulitura) dei disegni e metterebbe al sicuro le storie digitalizzandole per l'eternità. Se non si fa, tutto ciò che è affidato alla sola carta si sfalderà: è soltanto questione di tempo.

Di recente, è sotto gli occhi di tutto il successo della "collezione storica" di Tex realizzata settimanalmente da Repubblica e L'Espresso. Si tratta di una ristampa cronologica e brossurata delle avventure di Tex, colorate, di grande formato, a numero di pagine fisso. Certo, potrebbe essere un buon modello per realizzare anche per Zagor qualcosa di simile. Ma anche no: ci sono almeno una decina di ottime idee alternative e, nei dibattiti su Internet, ci si è sbizzarriti a proporne di cotte e di crude. C'è chi vorrebbe una riedizione in bianco e nero (dato che i disegni di Ferri del primo periodo, molto densi di nero, mal si prestano alla policromia), chi esige dei cartonati, chi pretende delle anastatiche, chi sogna il colore, chi vagheggia volumi autoconclusivi, chi auspica una selezione delle sole storie migliori. Dato che ognuno dice la sua, anch'io dirò la mia (a titolo puramente personale).

Quel che mi pare davvero fondamentale è che la ristampa abbia un apparato critico. Oltre a ripubblicare le storie (comunque restaurate) bisognerebbe commentarle, con il supporto di un corredo iconografico che metta in risalto per esempio le fonti di ispirazione e la tecnica di lavoro degli autori. Su Zagor c'è da scrivere fin che si vuole, e lo dimostrano i corposi "Zagor Index" dell'editore Paolo Ferriani (dove ogni storia è commentata punto per punto), lo dimostrano i tanti saggi usciti sul personaggio (almeno una decina), lo dimostrano le discussioni sui forum. Ma oltre a commentare le storie del volume si possono presentare le copertine delle strisce, le copertine degli albi giganti, le copertine scartate, le illustrazioni varie realizzate per le rubriche di Tutto Zagor o per le firme alle mostre.

Non mi pare il caso di fare edizioni anastatiche: già ci sono, e interessano soltanto pochi puristi. Mi pare preferibile, poi, un formato più grande di quello dei tradizionali albi Bonelli, che valorizzi la bellezza dei disegni. Colore o non colore? Secondo me, sì: se ha funzionato per Tex, funzionerebbe anche per Zagor. Inoltre, potrebbero aprirsi le porte per mercati nuovi, sia fra i lettori più giovani, sia per edizioni estere in Paesi dove il bianco e nero non ha successo. A me piacerebbero volumi cartonati, come quelli del Dylan Dog Book, però anche qualcosa del tipo "cartonatura flessibile" come certi volumi Mondadori (vedi per esempio la recente riedizione di Kriminal) potrebbe andare più che bene.

Poi, la serie non dovrebbe avere "ristampa" scritto in copertina (secondo me, questa è una parola da evitare), ma, senza che la definizione sia meno onesta, "edizione definitiva", o "collezione storica". Non dovrebbe essere mensile, ma settimanale, se no per arrivare al numero cento ci metteremmo otto anni.Inoltre i volumi di una ristampa di Zagor dovrebbero raccogliere storie complete e soddisfare così anche i lettori occasionali: ogni volume si potrebbe leggere separatamente dagli altri.

Come fare per raggiungere questo risultato se è vero, com'è vero, che le storie dello Spirito con la Scure non hanno una lunghezza fissa ma una lunghezza variabile? Si stabilisce una foliazione standard, che può essere di 250 o 300 o 350 pagine o quello che si vuole (anche 400: un Oscar Mondadori dedicato a Zagor superava le 500 pagine). Poi, si riempie ogni volume con le storie in ordine cronologico. Le prime storie di Zagor sono tutte abbastanza brevi, tra le 50 e le 150 tavole (ce ne sono anche di venti, trenta, settanta, ottanta eccetera). Con tre o quattro storie, ammettiamo, si riempie il primo volume (la prima storia "La foresta degli agguati", conta 152 tavole, le successive sono molto più brevi). Diciamo che siamo arrivati a pagina 320 del primo volume: trenta pagine di redazionali lo riempiono fino alla lunghezza prevista di 350 (se 350 è la lunghezza prevista). Insomma: stabilita una lunghezza, si mettono le storie che ci stanno e poi si fa pari con i redazionali. Oppure, si fanno volumi di lunghezza diversa. Se poi si vuol fare una riedizione con le storie a puntate come per il Tex di Repubblica, ovviamente va bene lo stesso.

C'è un'idea per differenziare le copertine e attirare nuovi lettori senza riproporre quelle classiche, ed è un'idea di Graziano Romani. Va detto che i lettori di Zagor sono estremamente tradizionalisti e molto legati alle cover di Gallieno Ferri. Ferri è il disegnatore più amato, quasi venerato, e se le copertine fossero fatte ex-novo con disegni altrui la cosa potrebbe essere vissuta come un "tradimento". Del resto, le classiche copertine di Zagor sono viste e riviste. Come se ne esce? Zagor in origine usciva nel formato "a striscia" tipico delle pubblicazioni degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta. Ferri ha disegnato ben 239 copertine "a striscia", prima di passare alle quasi seicento della serie regolare attualmente in edicola. Le copertine a striscia sono molto belle ma sono state viste pochissimo e sono note solo ai collezionisti più accaniti. Sarebbe molto semplice "verticalizzare" alcune di quelle copertine "orizzontali" e ottenere copertine inedite nel classico stile di Ferri dell'epoca (il miglior Ferri). Vedete un esempio artigianale del possibile risultato, con un montaggio fatto in casa, per diletto, da me e da Graziano Romani (la cui passione zagoriana è senza limiti e sarebbe un perfetto curatore dell'eventuale ristampa).

Tutto questo è solo un sogno? Non capisco perché. Si sono viste ristampe di tutti i tipi, da Mister No al Comandante Mark, da Alan Ford alla Collana Eroica, perché non potrebbe essercene una di Zagor? Uno dei motivi addotti per raffreddare gli entusiasmi è quello delle vendite. Ricordo di aver letto su Internet questa obiezione: "Non credo che sarà possibile una ristampa a colori di Zagor. Il motivo è semplice, Zagor non ha i numeri di Tex. Il Tex di Repubblica vende sulle centomila copie. Ho paura che Zagor non arriverebbe a tanto, non per la qualità ovvio, ma per mancanza di acquirenti". Rispondo così: non ho la sfera di cristallo e non ho la minima idea di quanto potrebbe vendere una ristampa a colori di Zagor, tuttavia, non seguo il ragionamento. Perché mai dovrebbe essere considerato il venduto del Tex di Repubblica il break even per un'altra ristampa? Ciò che serve per fare una ristampa non è una previsione di vendita di centomila copie, ma una previsione di vendita di tante copie quanto bastano a pareggiare i conti. Non bisogna affatto pensare a raggiungere Tex, ma a raggiungere il punto di pareggio. Magari diecimila bastano a non rimetterci.
In realtà si può sperare che una "edizione definitiva" di un personaggio molto popolare e ben presente come icona nell'immaginario collettivo, qual è Zagor, potrebbe incuriosire anche qualcun altro oltre ai quarantamila acquirenti della collana mensile. In particolare, potrebbe interessare qualcuno dei duecentoventimila dei tempi di Nolitta, che si ritroverebbero riproposte le mitiche storie della loro giovinezza. Se poi, faccio solo per dire, Zagor "collezione storica" si collegasse direttamente alla riedizione di Tex fatta da Repubblica, potrebbe esserci un effetto traino, per cui qualcuno degli acquirenti texiani potrebbe proseguire senza soluzione di continuità, trasformandosi anche in acquirente zagoriano. Non basta: se ci fosse un minimo battage pubblicitario che promuovesse l'operazione come il ritorno delle storie più importanti di Sergio Bonelli in persona, e di caposaldi della storia del fumetto italiano, ecco che anche gente che non legge né Zagor né Tex ma anche i vecchi lettori di Mister No o chi è interessato al fumetto bonelliano o agli eroi di carta in generale o ai fenomeni di costume o alla fiction in senso lato potrebbe essere coinvolto.

In ogni caso, quelle che sono andato facendo sono soltanto riflessioni a ruota libera scritte da uno che di mestiere non fa (per fortuna) né l'editore né l'esperto di marketing. Mi sono semplicemente messo nei panni del semplice lettore e ho fatto i conti della serva. Soprattutto, non c'è nessuna ristampa di Zagor in cantiere, per quel che ne so io, allo stato attuale delle cose. Posso dire soltanto che, fino a oggi, quelli di Repubblica non hanno ancora fatto precise richieste riguardo a un'eventuale "collezione storica" dello Spirito con la Scure, dato che ancora per alcuni mesi il Tex a colori proseguirà la sua marcia trionfale. E' evidente che non verranno messe in cantiere iniziative concorrenti (e una ristampa di Zagor lo sarebbe) finché continuerà la collana di Aquila della Notte. Tuttavia, non è escluso che proprio l'eroe di Darkwood venga preso in considerazione per proseguire la collaborazione con la Bonelli.


Perciò, si tratta di restare in attesa degli eventi. Pare comunque che ci siano anche altre offerte e, in ogni caso, potrebbe essere la Bonelli stessa, alla fine, a realizzare una ristampa. Insomma: i giochi sono aperti. Se può consolare, però, ci sono delle chance che qualcosa venga fatto. Incrociamo le dita e speriamo.