venerdì 10 giugno 2011

PROFESSIONISTI A PARMA

Domani sarò ospite a Parma Fantasy. Ve ne parlerò fra un momento, spiegando quel che di bello c'è in programma. Prima, però, vi racconto che cosa mi è tornato in mente riflettendo sul viaggio che mi appresto a fare. Mi sono ricordato, con un sorriso da orecchio a orecchio, un libro che ho divorato con passione qualche tempo fa. Non avevo mai letto niente di John Grisham, ma la conoscevo come un autore di gialli giudiziari, o di legal thriller, come qualcuno preferisce dire. Dunque, pesco a caso nel mucchio e ne tiro fuori uno intitolato "Il professionista". Credevo che parlasse di un avvocato. O di un killer, chissà. Sono stato per più di metà romanzo ad aspettare che ci fosse un morto. Solo dopo i tre quarti ho capito che non ce ne sarebbero stati.


Protagonista del romanzo, incredibilmente, è Parma. La sua cucina, i suoi vini, il suo stile di vita. Il tutto visto attraverso gli occhi di un giocatore di football americano, il quarterback Rick Dockery, venuto a giocare nella squadra dei Phanters, una equipe di dilettanti in cui lui è l'unico professionista. Il fatto che l'Italia sia descritta in modo perfetto e senza compiacimenti macchiettistici depone a favore dell'autore e dimostra che è solito ben documentarsi prima di scrivere qualcosa. Ho saputo dopo che Grisham ha davvero vissuto qualche tempo a Bologna. La scoperta della provincia italiana per uno che, prima di partire, non avrebbe neppure saputo trovare l'Emilia Romagna su un atlante, è raccontata in un modo così coinvolgente da far desiderare anche a chi legge di partire per Parma e andarci a vivere. Il coach di Dockery, l'italo americano Sam Russo così dice al suo nuovo quarterback appena arrivato dagli States: "Questa è una bellissima piccola città di centomila abitanti. Ottima cucina e ottimi vini, splendida gente che lavora sodo e vive bene".


Assolutamente fantastiche sono le pagine in cui Grisham descrive l'iniziazione del giovane americano al cibo italiano: "Rick studiò il grande piatto da portata. Al centro c'era in grosso pezzo di formaggio duro, color paglia, circondato da perfetti anelli di quelli che sembravano essere affettati. Salumi dall'aspetto appetitoso, diversi da qualsiasi cosa Rick avesse mai visto". Nino, il gestore del ristorante in cui il quarteback viene accompagnato mostra all'americano il formaggio: "Naturalmente sapete che questo è il miglior formaggio al mondo. Il Parmigiano Reggiano. Quello che voi chiamate parmesan. E' il re dei formaggi e viene prodotto proprio qui: il vero, autentico parmigiano si fa solo nella nostra piccola città. Questo lo produce mio zio, che vive a quattro chilometri da dove siete seduti adesso. Il migliore". Nino si bacia la punta delle dita e poi stacca con grazia qualche scheggia, che lascia sul piatto mentre riprende la lezione. "Quello - e indicò il primo anello di affettato - è il prosciutto, famoso in tutto il mondo. Voi lo chiamate Parma ham. Si fa solo qui, con maiali particolari nutriti a orzo, aveva e il latte residuo della produzione del parmigiano. Viene trattato con sale, aria fresca e molto amore. Diciotto mesi ed è pronto". Nino prende una fettina di pane, ci versa un poco di olio d'oliva, ci posa una fetta di prosciutto e una scheggia di parmigiano. Rick assaggia. Scrive Grisham: "Rick mise in bocca tutto in un unico boccone, poi chiuse gli occhi e assaporò il momento. Per uno a cui piaceva il McDonald's, i sapori risultarono stupefacenti". Il vino abbinato è un malvasia secco. Quando si passa ai tortellini in brodo, si passa anche al lambrusco. Seguono cotolette alla parmigiana e torta nera di mandorle e caffè.


A lungo mi sono riproposto di segnarmi un menu dei tanti piatti gustati da Dockery ne "Il professionista", e quindi andare in giro per i ristoranti di Parma ad assaggiarli tutti anch'io. Graziano Romani, che è di Reggio Emilia, ha promesso che prima o poi mi accompagnerà. Intanto, spero in un anticipo domani quando, verso l'una, sarò a pranzo alla Trattoria del Ducato.Temo che anch'io dirò, come il protagonista del romanzo di Grisham al termine della prima cena: "Sono ingrassato di cinque chili". Il coach gli risponde: "Benvenuto a Parma".

Digestione permettendo, dalle 14,30 alle 16, presso la Sala Fenice di Parma Fantasy, parteciperò all'incontro con il pubblico con il quale festeggeremo i cinquant'anni di Zagor. Accanto a me ci sarà Gallieno Ferri, che mezzo secolo fa disegnò la prima striscia ed è ancora sulla breccia. Ma ci sarà anche Marco Torricelli, a cui si deve lo Zagorone "Il castello nel cielo", e che non è facile da vedere in giro per fiere e manifestazioni. Inoltre, Paolo Bisi che gioca in casa (è di Piacenza) e Mirko Perniola, quest'ultimo nella parte del jolly, visto che a Parma si festeggiano anche i venti anni di Nathan Never e lui scrive anche per l'Agente Alfa. Proprio per questo suo doppio ruolo gli è stato affidato il compito di firmare le due prefazioni all'albetto flip-book che verrà distribuito gratis ai visitatori, dedicato alle due ricorrenze. Si tratta di un opuscolo di sedici pagine con una copertina double-face, realizzata a quattro mani da Torricelli, nella parte dedicata allo Spirito con la Scure, e da Ivan Calcaterra nella parte neveriana. All'interno, immagini inedite probabilmente inaspettate. Anche Ferri ha disegnato qualcosa di inedito per Parma Fantasy: un disegno celebrativo che autograferà sia sabato che domenica, stampato su cartoncino e dotato del timbro di originalità Bonelli.


Da parte mia, ho curato una mostra intitolata "Zagor e il Fantasy", alla quale si aggiunge una personale, appunto "fantastica", di Marco Torricelli (qui accanto nella versione caricaturale del bravo Bira, insieme a Mauro Boselli, con cui ha realizzato "Il pricipe degli elfi" e "Gli eroi del ramo rosso", due fra le storie più fantasy dello Spirito con la Scure). Ci sarà anche Graziano Romani, con il quale presenterò la nostra ultima fatica, il saggio "Guido Nolitta: Sergio Bonelli sono io", edito da Coniglio. Ci sarà ovviamente modo di parlare anche del mio romanzo "Le mura di Jericho", dello Zagorone e dell'albo speciale a colori "Lo scrigno di Manito". Per saperne di più potete, ovviamente, visitare il sito della manifestazione.

Se poi, dopo l'incontro e le firme, volete unirvi a me alla ricerca di un ristorante dove assaggiare la torta nera di mandorle e caffè o le cotolette alla parmigiana, sarete i benvenuti.