lunedì 13 giugno 2011

SERGIO BONELLI SONO IO

Negli ultimi giorni di questa primavera particolarmente ricca di pubblicazioni a mia firma (il romanzo "Le mura di Jericho", lo Zagorone "Il castello nel cielo", l'albo speciale a colori "Lo scrigno di Manito", i due precedenti de "La progenie del male", la ristampa di alcune mie storie del Comandante Mark) esce anche quello che io reputo il libro migliore che abbia (finora) mai scritto. Nasce dalla mia collaborazione con Graziano Romani, cantautore dall'anima rock e dal cuore a fumetti, con cui ho già realizzato le biografie di Gallieno Ferri e Giovanni Ticci, e si tratta di un saggio intitolato "Guido Nolitta: Sergio Bonelli sono io".
Il saggio è stato pubblicato, come i precedenti due, dalla Coniglio Editore nella collana "Lezioni di Fumetto", ma inaugura una sezione "sceneggiatori" che speriamo possa presto arricchirsi di nuovi titoli. Come gli altri due firmati dal sottoscritto e da Graziano Romani, e diversamente dalla consuetudine della collana, non si tratta di libri-interviste ma di vere e proprie biografie umane e professionali, dunque non di "colloqui con" ma di "saggi su".

Il libro conta centocinquanta pagine, molte di più, dunque, dei precedenti, e costa 12,50 euro (un prezzo, sinceramente, alla portata di chiunque). C'è una divertente prefazione di Mauro Boselli, ed è stato curato, quanto a editing, da Giuseppe Pollicelli. All'interno troverete, oltre a un bel po' di roba da leggere e una completa cronologia delle opere, anche una ricca parte iconografica, in bianco e nero e a colori: foto e disegni in molti casi inediti e negli altri davvero poco visti. Io e Graziano abbiamo cercato di stupire i nostri lettori mostrando loro, quasi ad ogni pagina, illustrazioni in grado di attirare l'attenzione e far aguzzare gli occhi alla ricerca della didascalia. Crediamo di esserci riusciti. Il libro è già stato presentato a Godega e a Parma e prestissimo (il 28 giugno alle ore 21) lo presenteremo a Pavia, nell'ambito del festival del Ticino, nella prestigiosa cornice del Castello Visconteo, presente anche Marco Verni.

Non credo ci sia bisogno di spiegare chi è Guido Nolitta e perché il sottotitolo lo accosti a Sergio Bonelli. Non c'è neppure da illustrare, soprattutto ai lettori abituali di questo blog, perché Guido Nolitta assolutamente meritasse un saggio a lui dedicato. Ma nel caso qualcuno giunto qui per caso si stesse chiedendo qual è l'arcano su cui ho appena dichiarato di non voler sprecare parole, ecco di seguito il primo capitolo del libro.


Capitolo 1

Anni d'Oro

di Moreno Burattini
e Graziano Romani

Una volta, nella rubrica della posta di uno degli albi di Zagor, un lettore confidava a Sergio Bonelli: "So di aver avuto un'infanzia splendida, grazie allo Spirito con la Scure". E' esattamente quello che potremmo dire noi, che allo sceneggiatore principe dell'eroe di Darkwood, di Mister No e di alcune fra le più belle storie di Tex ci accingiamo a dedicare questo libro. Ma sono anche le stesse parole che potrebbero scrivere (o dire), centinaia di migliaia di altri ragazzi, altrettanto affascinati e rapiti dalle storie che Guido Nolitta, mese dopo mese, per anni ha inanellato in una collana che sembrava non dovesse avere mai fine. Non solo italiani, ma gente di mezzo mondo. Chi ha letto nei nostri stessi anni le avventure dello Zagor dell'Epoca d'Oro (c'è sempre una golden age nella nostalgia di ciascuno) non potrà mai dimenticare le insidie di Hellingen, la minaccia del Re delle Aquile, il dramma dell'Odissea Americana e le tante altre fantastiche avventure scritte da Guido Nolitta e disegnate da Gallieno Ferri e Franco Donatelli.

Poi, un giorno, invece, il nostro sceneggiatore preferito smise di scrivere le storie di cui noi tutti ci nutrivamo. Non ci fu subito chiaro quando, come, perché. Notavamo che negli albi l'autore dei testi non era più indicato, e speravamo sempre che la storia successiva recasse la consueta targhetta: "Testo di G. Nolitta". Invece, niente. L'inizio di qualche avventura lasciava sperare che forse era ancora proprio lui, a raccontarcela. Ma subito si sentiva che, no, non era lui. Mancava qualcosa: quel tocco inconfondibile, quella "nolittianità" che chi era cresciuto assimilandola giorno per giorno poteva riconoscere a colpo sicuro, e che, ahimè, per quanto imitata, non c'era più. Nolitta non scrive più storie per la serie di Zagor dal n° 233 della collana Zenith, datato settembre 1980: in pratica, da oltre trent'anni. In seguito si sono progressivamente diradate, fino a scomparire, anche quelle di Mister No (di cui Bonelli ha scritto nel 2005 i capitoli finali) e di Tex.

Da allora in poi, i suoi lettori, noi per primi, non hanno mai smesso di sperare che tornasse a raccontarcene ancora. Per fortuna, Zagor è ancora sulla breccia, proseguito da autori che si sono sforzati di raccogliere l'eredità del primo sceneggiatore. Ma appunto perché ogni nuovo numero torna a riproporre il confronto fra chi si sforza, oggi, di continuare lungo la strada tracciata da Nolitta e le storie degli anni d'oro rimaste nel cuore di tutti, è il caso di provare ad analizzare l'opera di questo mitico sceneggiatore, tenendolo ben distante, per quanto possibile, dalla figura del suo alter-ego, l'altrettanto mitico editore, su cui però molto è stato scritto. Anche su Guido Nolitta esistono articoli, parti di libri e un saggio dedicato al suo lavoro su Mister No. Mancava però qualcosa di più organico ed esaustivo e ci abbiamo provato noi. Perché grazie a lui abbiamo avuto un'infanzia splendida e anche a lui dovevamo dire grazie.