venerdì 29 luglio 2011

UN ANNO NELLA PALUDE

In teoria questo blog è stato aperto nel maggio del 2010. Scrivo "in teoria" perché in quel mese, se non ricordo male, fu inserito un solo post di prova, quando ancora l'indirizzo era segreto e lo conoscevamo soltanto io e il fido Roberto Banfi, autore della grafica e paziente istruttore del più scarso allievo in materie cibernetiche che si possa immaginare, cioè il sottoscritto. Mi ero rivolto a lui perché mi aiutasse a fare quello che sanno fare tutti (tranne me): appunto aprire un blog.
In giugno, mentre proseguivano le lezioni per imparare l'uso del mezzo e aggiustavo i testi delle pagine fisse, vennero pubblicati due articoli a mo' di test. Poi, fu dall'inizio di luglio del 2010 che mi sentii pronto a cimentarmi nell'impresa e a garantire agli eventuali interessati almeno dieci interventi al mese per dodici mesi l'anno.
Il primo articolo dopo l'apertura al pubblico si intitolava "Gremlins" e parlava appunto delle mie difficoltà con la tecnologia. Difficoltà che permangono tuttora, dato che uno smartphone ricevuto in regalo per il mio compleanno a settembre è stato da me ceduto a Natale a mio figlio, per disperazione, dato che non riuscivo a usarlo, in cambio di un suo modello con tastiera. Sempre troppo complicato, ma almeno più obbediente nelle funzioni essenziali, tipo quando ti chiedono di confermare un taxi premendo il tasto uno, se no lo perdi: lo smartphone dov'è che accidenti lo ha il tasto uno? Al terzo taxi perso, ho perso anche la pazienza e ho mandato al diavolo tutto ciò che è touchscreen. Comunque sia, mi sono riproposto di non parlare più del mio analfabetismo digitale, se no perdo punti agli occhi dei miei colleghi in grado persino di scaricare film da internet e vederseli sul televisore (io se scarico un video microscopico sul computer poi lo vedo a scatti).

Comunque sia, ecco: è un anno (da luglio a luglio) che ho mantenuto l'impegno di tenere costantemente aggiornato il blog. Questo è il 155° articolo. E, devo dire, è un anno che questo piccolo spazio mi sta dando grosse soddisfazioni, perché le visite sono in costante aumento, e dovunque vada trovo chi si dichiara un assiduo frequentatore di "Freddo cane in questa palude". C'è anche chi si meraviglia che i visitatori non siano molti di più (io, in realtà, non ho idea di quanti siano quelli degli altri: posso solo riferire il dato che in giugno - l'ultimo mese di cui dispongo di dati definitivi - i contatti sono stati quindicimila). Saverio Ceri, infatti, mi ha chiesto come mai non compaio nella classifica dei blog dei fumettisti, dove c'è perfino Niccolò Storai che spopola. Niccolò Storai io l'ho conosciuto ragazzino con i calzoni corti, come direbbe Bonelli, quando veniva a casa mia a vedere come si facevano i fumetti e, adolescente, frequentava la mia fumetteria a Prato, "Mondi Paralleli", da me aperta con lo stesso Ceri e con Francesco Manetti (una cosa di cui prima o poi vi parlerò), e adesso che è diventato un autore affermato a livello internazionale, non mi meraviglio che abbia un blog più visto del mio, anzi, ne sono contento. Va detto che io non so niente di una classifica dei blog dei fumettisti. Mi chiedo se loro sappiano niente di me. Magari nessuno li ha avvisati che ci sono anch'io. Niente di male, per carità. O forse bisogna iscriversi al concorso. Non ne ho la minima idea.
Niccolò Storai però, probabilmente è anche su Facebook. Io non ci sono. Avevo promesso di scrivere un post anche sul perché non sono su Facebook. Lo farò. Però, mi pare di capire che chi è su Facebook ha una visibilità straordinaria che fa salire la fama e i contatti sul blog. Ricordo che mesi fa uno scartato al provino del Grande Fratello godé di improvvisa popolarità grazie a un video su YouTube che lo mostrava dire non so quale castroneria al riguardo delle tette della fidanzata, aprì una pagina su Facebook e ci si iscrissero in mezzo milione o qualcosa del genere. Io non ho neppure Messenger. Non parliamo di Twitter che non so neanche che cos'è. Dunque, se ho avuto quindicimila visite in giugno, le ho fatte soltanto per caso o con le mie sole forze. Noto però che se nel titolo del post ci sono le parole "nudo" o "culo" le visite aumentano.
Però, il mio blog è del tutto diverso dalla maggior parte degli altri. Non tengo un diario in pubblico, non mi importa di parlare delle mie idee politiche, non racconto dei miei guai personali, non recensisco i film che vedo, non mi esibisco (almeno non eccessivamente) in facezie e numeri di cabaret. Cerco soltanto, nel mio piccolo, di lasciare un traccia di quello che scrivo. L'ho spiegato altre volte: ho firmato mille articoli su riviste come "Il fumetto" o "Exploit Comics", ma chi lo saprà mai, digitando qualcosa su Google, se non li metto in rete? Dunque, scrivo perché da qualche parti resti memoria a beneficio di chi fosse interessato, e soltanto per loro (fossero magari i miei figli o, chissà, i miei nipoti).
Ci sono diversi argomenti in sospeso. A memoria, mi ricordo di aver promesso che avrei parlato (e non l'ho ancora fatto) di miracoli, poesia goliardica, il Comandante Mark, John Holmes, Zlatibor Stankovic, enigmistica e chissà che altro. Ah, già: la mia fumetteria e perché non sono su Facebook. Magari tornerò anche a spiegare perché nell'indice degli argomenti compare per 75 volre la "caccia al cinghiale". Cercherò di farlo in agosto, utilizzando il mese per mantenere gli impegni presi. E a campionato fermo, così non importa quanti visitatori avrò.