mercoledì 7 dicembre 2011

STELLE E STRISCE

Come al solito, ho un aneddoto da raccontare. Un paio di anni fa, io e Alessandra (un nome che è tutto un programma) siamo andati a Mantova per vedere una mostra sui Pooh, organizzata nel Palabam, in cui erano esposti oltre quarant’anni di costumi di scena, dischi italiani ed esteri, foto e ritagli di giornale, premi ricevuti, strumenti musicali e ogni genere di cimelio. So già che la metà di chi legge starà storcendo la bocca e starà dubitando di aver letto bene: i Pooh, possibile? Sull’argomento della strana intolleranza di molti nei confronti della musica ascoltata dagli altri ho già scritto, e non è il caso di tornarci adesso. Perciò, lasciamo da parte la discussione sul fatto se sia giusto o no che quelli a cui piacciono i Pooh siano liberi di ascoltarli, o non sia meglio vietare per legge la musica italiana.

Fatto sta che noi eravamo là, avendo prenotato per l’occasione anche una camera in un hotel vicino al Palazzetto, dove ci sarebbe stato un concerto, approfittando dell’occasione per visitare la città sul Mincio e mangiare la sbrisolona. A un certo punto, nei corridoi della mostra, ci è capitato di fare conoscenza con una ragazza romana, Eleonora, immobilizzata su una sedia a rotelle e spinta dalla madre Maura, ultrasettantenne ma dotata di una incredibile forza d’animo, al punto da accompagnare la figlia in giro per l’Italia dovunque ci sia un concerto dei Pooh. Dato che la carrozzella pesava e mamma Maura non è più una ragazzina, mi sono offerto io di fare da propellente a braccia. Nel giro di venti minuti mi sono subito accorto di quante barriere architettoniche ci siano dovunque, vista anche soltanto la difficoltà di salire o scendere dai marciapiedi o superare una crepatura nell’asfalto. Per farla breve, io e Alessandra abbiamo finito per accompagnare Eleonora in giro per la mostra, poi al ristorante, quindi al concerto.

Alla fine della giornata, siamo tornati insieme in albergo: eravamo alloggiati nello stesso posto. Entro nella hall spingendo la carrozzella ed ecco l’evento inatteso. I Pooh sono lì, anche loro in quell’hotel. Mi vedono, sorridono e mi vengono incontro: “Ehi! Guarda chi c’è! Che piacere!”. Sgrano gli occhi incredulo: mi conoscono? Poi capisco: non conoscono me, ma Eleonora. E’ una così assidua frequentatrice dei loro spettacoli che ormai la salutano ogni volta che la vedono. Sono persino andati a trovarla quando si è laureata. Così, senza volere, io e Alessandra abbiamo conosciuto i Pooh. Prima di salire in camera, ho scambiato qualche parola con Red Canzian. Gli ho spiegato chi ero e gli ho chiesto se conosceva Zagor. “Ma certo che lo conosco! Una volta lo leggevo spesso, così come Tex”. Non gli ho detto che personalmente considero “Ultima notte di caccia” la colonna sonora ideale per un eventuale film sullo Spirito con la Scure, ma sono stato molto contento di sentire un musicista come Red disposto a intrattenersi a parlare di fumetti. Da allora in poi, abbiamo continuato a incontrare Eleonora in giro per i concerti, oltre ad andare a trovarla a casa sua, ed Alessandra ormai la considera la sua “amica luminosa”, per citare un verso di Facchinetti/Negrini. Perché vi ho raccontato tutto questo? Perché, appunto, è il perfetto esempio di una testimonianza di prima mano di un qualcosa che qualcuno del mondo dello spettacolo, una star, ha detto (per poco che sia) riguardo a Zagor. Il discorso ci porterà, fra poco, in un’altra direzione ma intanto prendete nota.

Qualche giorno fa, sul Forum di Zagor SCLS, il forumista Spiritello Fran ha raccontato di aver partecipato, a fine novembre, a incontro pubblico con Roberto Vecchioni, in una libreria Feltrinelli, in occasione dell'uscita di una raccolta di brani. Durante l'incontro, Vecchioni si é detto un assiduo frequentatore di Lucca Comics (dove "spende una quantità di soldi") e un lettore di fumetti. "Leggo fumetti da sempre, da quando ero bambino, e ancora ne leggo a vagonate!": queste, secondo Spiritello Fran le sue esatte parole. Il professore ha informato il pubblico presente della scomparsa di Sergio Bonelli, da lui rimarcata come un grave lutto non solo per il fumetto italiano ma per la cultura in generale. Del resto, fra le foto pubblicate sul mio saggio dedicato a Guido Nolitta, ce n'è appunto una che raffigura Bonelli e Vecchioni insieme. Il forumista ha chiesto a Vecchioni quali fossero, in ambito bonelliano i suoi eroi preferiti e il cantautore ha risposto: "Dylan Dog e Zagor". Una delle canzoni del nuovo CD di Vecchioni si intitola, non a caso, “Il lungo addio”: è ispirata da un albo di Dylan Dog ed è dedicata alla figlia che si sta per sposare.

C’è però il caso di una canzone di un altro musicista che prende il titolo non da un albo di Zagor ma quasi: è appunto “Freddo cane in questa palude”, di Luciano Ligabue. Nel caso non ve ne foste ancora accorti, è dal Liga che ho copiato per intitolare il mio blog. Nel brano, il cantautore dice “io mi sento come Zagor”. Diamo dunque per assodato una certa vicinanza spirituale dell’artista con lo Spirito con la Scure, da lui sicuramente letto in passato, se non oggi.



Qualcuno che sembra essere ancora più vicino all’eroe di Darkwood, a parte il nome scontato di Graziano Romani, è invece Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Nella puntata del 17 aprile 2008 del programma televisivo “Le invasioni barbariche”, condotto da Daria Bignardi, Jovanotti ha raccontato di come gli sia sempre piaciuto disegnare e di come abbia, altrettanto da sempre una grande passione per i fumetti. L’eroe che più lo ha fatto sognare da ragazzo è stato Zagor. Rivela anche l’idea di farsi tatuare l’aquila di Zagor su un braccio. Sullo schermo alle spalle dell’artista scorrono dei disegni fatti dallo stesso Jovanotti e uno lo raffigura con il costume dello Spirito con la Scure. “Peccato che la Bignardi non capisca un tazzo di fumetti e non approfondisca, anzi cerchi di cambiare discorso”, commenta giustamente qualcuno su uno dei forum zagoriani dove si è dato risalto all’outing fumettistico di Lorenzo Cherubini. In una recente apparizione del cantautore, quella nello show di Fiorello “Il più grande spettacolo dopo il weekend”, l’amore bonelliano di Jovanotti è stato ribadito da un video in cui, fra le altre, è comparsa anche l’immagine di Sergio Bonelli, o, se vogliamo, di Guido Nolitta.




Se mi avete seguito fin qui, tenete duro perché stiamo arrivando al dunque. Capita spesso, proprio sui forum zagoriani o nelle riunioni di lettori, di sentir raccontare aneddoti circa altri personaggi ancora che non avrebbero fatto mistero del loro interesse verso lo Spirito con la Scure. Personalmente, una volta, ho incontrato Max Pezzali dopo un concerto, accompagnato da Ade Capone che del cantante è grande amico, e gli ho portato in regalo un disegno originale di Mauro Laurenti: Max lo ha molto apprezzato. Si fa spesso il nome di Eros Ramazzotti come un altro lettore dell’eroe di Darkwood. Non ho trovato però riscontri: qualcuno sa dove e quando l’Eros nazionale avrebbe citato il nome di Zagor? Un riscontro certo c'è invece, come mi è stato segnalato da Giuseppe "Ramath" Reina del forum ZTN, nella canzone "Limiti" di Caparezza.

Su un’ultima star, però, tutti sembrano d’accordo: Alex Del Piero. Riguardo al cannoniere, pare non esserci dubbio alcuno: non soltanto il calciatore è un lettore dello Spirito con la Scure, ma (dicono tutti) sarebbe in possesso di una delle collezioni complete più belle e meglio conservate che si conoscono. Questa circostanza, durante i raduni zagoriani, si arricchisce ogni volta di nuovi particolari: qualcuno dice di sapere la cifra stratosferica pagata per l’acquisto degli albi o delle strisce, qualcun altro afferma di conoscere quando e da chi i pezzi migliori siano stati comprati. Addirittura, c’è stato chi mi ha detto che la collezione di Alex sarebbe così unica da venire ormai da tutti designata come “collezione Del Piero”.

Nessuna meraviglia, dunque, che io abbia riferito tutte queste notizie a Riccardo Jacopino. Chi è Riccardo Jacopino? E’ un regista che da anni gira per il mondo realizzando documentari: di recente è stato in Mali, verificando di persona quanto sia ormai pericoloso cercare di raggiungere Timbuctu dopo che i beduini libici legati a Gheddafi si sono spostati a sud in fuga da Tripoli. Riccardo mi ha contattato alcuni mesi fa presentando un progetto per un documentario su Zagor. Ha ottenuto tutte le autorizzazione necessarie, ha trovato i produttori, gli ho fornito ogni tipo di documentazione, ha già intervistato numerosi autori ed era a Città di Castello il giorno in cui abbiamo ricordato Sergio Bonelli. Sarà, con la sua troupe, anche a Recco il 17 dicembre per l’inaugurazione della mostra che chiuderà, con la presenza di Gallieno Ferri, i festeggiamenti del cinquantennale dello Spirito con la Scure. “Mi servirebbe qualche personaggio famoso da intervistare a proposito di Zagor – mi ha detto – qualcuno del mondo dello spettacolo e della cultura”. Gli ho suggerito Giulio Giorello tra gli intellettuali, Jovanotti fra i cantanti e naturalmente Alex Del Piero fra gli sportivi. “Del Piero? Benissimo! Comincerò proprio da lui”. Oggi Jacopino mi ha telefonato per raccontarmi com’è andata. “Del Piero non sa nulla di Zagor”, mi ha detto. Pare che Alex non abbia nessuna collezione e non sia un lettore dello Spirito con la Scure. Questo è quel che risulta. Si tratta di una leggenda urbana. Del resto, una palude non è il posto migliore per giocare a calcio.