venerdì 7 settembre 2012

LA CINQUANTESIMA ESTATE


Oggi, 7 settembre 2012, ho compiuto cinquant'anni. Quasi non riesco a crederci e appunto per questo ho deciso di non crederci. Non si è trattato di un giorno "speciale", ma di uno che è trascorso come tanti altri della mia vita, nonostante il giro di boa che, in fondo, inevitabilmente rappresenta. Non ho voluto tirare somme e fare bilanci, non più di quanto faccia abitualmente, io che di solito sono sempre così severo con me stesso e non mi illudo mai di essere chissà chi.
L'unica riflessione mi è stata suggerita dal fatto di aver indossato, per puro caso, una maglietta con sopra Topolino.
Mi sono guardato allo specchio e ho pensato: ma come, a cinquant'anni, ancora con Mickey Mouse? La risposta è stata inevitabile: sì, perché io sono ancora lo stesso ragazzino che, quarant'anni fa, sarebbe stato felice di mettersi una T-shirt del genere, se l'avessi avuta.
Sono sempre quello, e non mi sembra passato un secolo.
Sono lo stesso bambino che chiedeva al nonno di comprargli Topolino in edicola, il sabato mattina.
Lo stesso monello che faceva i tuffi negli albi a fumetti stesi sul pavimento, fingendo di essere Zio Paperone che nuotava nelle monete d'oro.
Lo stesso ragazzo che sognava leggendo uno dopo l'altro i romanzi di Verne e Salgari.
Lo stesso adolescente che stava chiuso in camera a scrivere a macchina racconti d'avventura mente gli altri andavano fuori a giocare a pallone.
Lo stesso sognatore che scriveva lettere a Sergio Bonelli e animava fanzine e riviste.
Non è cambiato nulla, sono sempre io, tutto è successo ieri.
E niente cambierà, ormai lo so, per tutti i prossimi giorni (tanti, pochi) della mia vita.
Grazie a tutti per volermi bene così come sono.