giovedì 17 luglio 2014

IL VARCO TRA I MILLENNI


E' in edicola il Maxi Zagor n° 22, datato luglio 2014 e intitolato "Il varco tra i millenni". I testi sono miei e i disegni di Nando e Denisio Esposito. Si tratta di una storia che inizia nel 10.800 Avanti Cristo e si conclude nell'epoca zagoriana. Chi ha ha già visto gli Esposito Bros (solitamente in forza a Martin Mystère) all'opera nella serie dello Spirito con la Scure nelle due avventure da loro precedentemente pubblicate, sa quanto siano perfettamente a loro agio con il personaggi. Sia "Hawak, il crudele" che "Alla ricerca di Zagor" (questi i due racconti già usciti con la loro firma in un recente passato) hanno riscosso l'applauso degli appassionati. Questa loro terza prova, più lunga e difficile delle altre, ha visto ulteriormente migliorare il livello qualitativo sia dei disegni che dell'interpretazione. Del resto, vi basterà sfogliare l'albo per convincervene.

Le bozze di stampa de "Il varco tra i millenni"

"Il varco tra i millenni" avrebbe dovuto essere il quarto zagorone, se la serie degli Albi Giganti non fosse stata interrotta con il terzo. La chiusura delle pubblicazioni di quel formato ha riguardato anche il Dylandogone e il Nathanneverone (salvando solo il Texone) perché la Casa editrice ha ritenuto di dover puntare sul formato classico bonelliano, maggiormente premiato dal pubblico.

Leggendo la storia vi troverete di fronte a due racconti apparentemente scollegati fra di loro, uno ambientato nella preistoria, uno con protagonista Zagor. Soltanto alla fine le due trame si collegano fra di loro, in un modo che scoprirete se sarete stati abbastanza interessati da acquistare l'albo e ad arrivare in fondo. La parte che ha per protagonista un cavernicolo chiamato Whi-Koah è ispirata a un mio racconto (in prosa) che in anni lontani venne pubblicato, con il titolo di "L'ultimo grido del cacciatore" su una rivista di fantascienza chiamata "Dimensone Cosmica" e, poco dopo, addirittura tradotto in ungherese per comparire un libro che raccoglieva novelle italiane. Più o meno in quel periodo (inizio anni Ottanta) ritenni così interessante l'idea di un eroico cavernicolo in lotta contro le tigri dai denti a sciabola che scrissi un adattamento per ragazzi, intitolato "Karith": questo secondo testo vinse il primo premio in un concorso per favole per bambini organizzato a Salerno e ne fu fatto un adattamento teatrale. Oggi, Whi-Koah e il suo alter ego ragazzino si sono trasformati in un fumetto (la storia che li riguarda è comunque diversa). 



Credo che non si sia mai tentato prima, su Zagor, l'esperimento di condurre due avventure diverse senza collegamento fra loro, in una delle quali lo Spirito con la Scure non c'è. Il "gioco intellettuale" che ho voluto sperimentare consiste appunto nel trovare un contatto all'ultimo secondo che giustifichi la compresenza nello stesso albo dei due racconti. Dato che non mi è stata ancora concessa l'opportunità di scrivere un albo de "Le Storie", la vicenda ambientata nella preistoria, perfettamente autonoma di per sé, può essere letta come una dimostrazione di come me la caverei anche al fuori della serie zagoriana (è questa una domanda che mi viene fatta spesso). Un personaggio come Whi-Koah avrebbe potuto essere, del resto, anche un ottimo protagonista per una miniserie adatta non solo ai giovanissimi (come se ne fanno tante) ma anche al pubblico più maturo (come se ne fanno poche), proseguendo il ragionamento fatto di recente in questo stesso  spazio

Un altro personaggio che mi pare interessante e di cui si potrebbe pensare a un ritorno è Shane, l'acrobata fuggito con l'incasso del circo in cui lavorava. Chissà se piacerà ai lettori (immagino che i detrattori detrarranno). Gli Esposto Bros sono attualmente al lavoro su una nuova storia di Zagor in cui, comunque, Shane non ricompare (ma ricompaiono, insieme, ben due nemici ben noti a lettori).

L'idea per scrivere "Il varco tra i millenni" mi è venuta trovando su una bancarella un libro intitolato "Gli antichi abitanti delle Americhe" in cui ho trovato notizie sulle caverne di Meadocroft, in Pennsylvania (dunque a Darkwood), in cui vissero degli uomini primitivi.  Un altro fondamentale spunto è giunto dal saggio "Sciamani" di Graham Hancock, da cui ho tratto le notizie sull'utilizzo di sostanze allucinogene da parte dei cavernicoli che dipingevano scene di caccia nei recessi quasi irraggiungibili delle loro grotte. Per finire, qui di seguito trovate il testo che ho scritto per presentare "Il varco tra i millenni" nel redazionale all'inizio del Maxi. 



Cari zagoriani,

com’era Darkwood più o meno diecimila anni avanti Cristo? Non molto diversa da quella dei tempi di Zagor, fatta eccezione per la presenza, in giro per la foresta, di giganteschi bestioni lunghi due metri e mezzo, pesanti quattrocento chili e dotati di zanne di venti centimetri: gli smilodonti, noti anche con il nome di “tigri dai denti a sciabola”.  Ne vedete un esemplare lottare con il Re di Darkwood nel disegno di Nando Esposito pubblicato qua sopra. Questi predatori, oggi estinti, si trovarono di fronte anche i primi uomini che, al termine delle glaciazioni, popolarono il continente nordamericano appena liberatosi dai ghiacci. Le caverne di Meadowcroft di cui si parla nel racconto a fumetti che state per leggere esistono veramente, sulle rive di un piccolo affluente del fiume Ohio, e si trovano nella Pennsylvania occidentale. In quel luogo, nel 1973, gli studiosi hanno trovato tracce di insediamenti umani risalenti ad almeno sedicimila anni fa. 


Ciò ha dato il via a un lungo dibattito fra gli archeologi e gli antropologi, dato che veniva messa in dubbio la cosiddetta “teoria Clovis”, secondo la quale i primi abitanti del Nord America sarebbero vissuti in New Mexico soltanto alcuni millenni dopo. Nelle grotte che vedrete fra poche pagine abbiamo immaginato una “sala affrescata” con pitture rupestri: questi graffiti non esistono nella realtà (o forse, non sono ancora stati trovati), tuttavia è opinione diffusa tra gli scienziati che i nostri antenati dipingessero i recessi più nascosti delle caverne per scopi rituali, soprattutto per propiziare la caccia, e secondo alcuni lo facevano sotto l’effetto di sostanze allucinogene ritenute magiche. Come tutto ciò possa aver dato lo spunto per una avventura dello Spirito lo Scure lo scoprirete da soli. Buona lettura!

Moreno Burattini

Nando e Denisio Esposito



Un numero di Fumo di China con la copertina disegnata dagli Esposito Bros