venerdì 21 giugno 2019

LA VITTIMA SACRIFICALE




E' datato giugno 2019 il n° 647 di Zagor (Zenith n° 698) intitolato "La vittima sacrificale". I testi sono miei, i disegni degli Esposito Bros, la copertina di Alessandro Piccinelli. Si tratta della terza e ultima puntata di una storia iniziata nel mese di aprile, e che conclude (almeno per il momento) la vicenda della setta irlandese dei "Servi di Cromm", contro la quale lo Spirito con la Scure si era già scontrato in una precedente avventura pubblicata nel 2017. 
Per rinfrescarvi la memoria o per saperne di più potete leggere il mio post apparso su questo blog dedicato a quella storia, rintracciabile semplicemente cliccando qui.

Chi ha letto "La vittima sacrificale" sa, a questo punto, perché Zagor riusciva a vedere le banshee piangere la morte degli adepti della setta, pur non essendo stato sottoposto al rito di iniziazione. Se vi aspettavate che il nostro eroe avesse avuto un parente membro della congrega che gli ha trasmesso qualche facoltà (il papà o la mamma, per esempio), avrete scoperto che ho cercato di essere meno prevedibile e più credibile, dato che entrambi i genitori del Re di Darkwood avevano già abbastanza segreti nel loto passato (raccontati in altre storie) senza doverne aggiungere un altro. Ho pensato invece di agganciarmi a vicende già note, circa le quali ho fornito vari indizi già con la "visione" del feticcio di fuoco (il "wicker man") mostrata all'inizio. Spero inoltre di aver sorpreso qualcuno tirando in ballo un antico nemico che ha usato per i suoi scopi i Servi di Cromm. Se è vero che questo antico nemico si vede poco (ma non pochissimo) nella storia è vero anche che la sua breve apparizione è stata studiata per annunciare e preparare un suo prossimo ritorno in grande stile durante il prossimo anno.

Voglio fare i complimenti a Nando e Denisio Esposito per i loro disegni ma in particolare per come hanno saputo rendere il cane infernale, il Cŵn Annwn delle tradizioni delle isole britanniche: davvero pauroso e spettacolare, come doveva essere.

A proposito di questo cane demoniaco, mi è giunta una critica che lo riguarda da parte di un amico. A lui, queste soluzioni "magiche" non piacciono. La magia su Zagor, in generale, non piace. Tutti i gusti sono gusti (a me per esempio non piacciono, su Zagor, i mercanti di whisky), faccio soltanto notare che la magia su Zagor non l'ho introdotta io. "Magia senza tempo" è il titolo scelto da Sergio Bonelli in persona per una sua storia, al pari di "Dharma, la strega", "L'orrenda magia" e "Kandrax, il mago". La serie dello Spirito con la Scure si contamina con tutti i generi, secondo l'esempio dato per vent'anni da Guido Nolitta, e che noi rispettiamo, alternando suggestioni di ogni tipo. Anche la magia, perciò, ha piena cittadinanza.



giovedì 20 giugno 2019

LA SAI L'ULTIMA?




"Stelle a strisce", la strip spaziale di Burattini & Hogg, trasloca da "Enigmistica Mia" (Cairo Editore) sulla nuova rivista "La sai l'ultima? Quiz" (il n° 1 è in edicola dal 19 giugno). Potete vedere qui sopra la copertina della testata (edita da un marchio collegato a Mediaset). Ogni quindici giorni io e James presenteremo cinque strisce (oltre a proseguire con le nostre vignette per il "Vernacoliere"). Nella prima puntata della nuova serie, dovendo introdurre la saga a lettori che non la conoscono,  raccontiamo come si sono incontrati Harrison e Tobor. Prima, su "Enigmistica Mia", uscivamo una volta al mese con quattro strisce per volta: abbiamo più che raddoppiato, dunque, il nostro impegno. "La sai l'ultima? Quiz" è una rivista collegata con un programma TV e questo porterà, credo, a una maggiore diffusione o, quanto meno, a più pubblicità. Qui sotto trovate la presentazione di "Stelle a strisce" così come la introdussi in un post su questo blog intitolato "Star Break".





I futuri biografi del sottoscritto prendano nota: sul n° 18 (Anno 1) della rivista "Enigmistica mia" di Cairo Editore,  datato 19 novembre 2018 ma in edicola dal giorno 13, a pagina 26 esordisce la strip umoristica "Stelle a strisce", realizzata da me e da James Hogg.  Si tratta di una serie di strisce alla vecchia maniera (quella di BC o delle Sturmtruppen, per intenderci), di ambientazione genericamente fantascientifica. Nonostante uno dei protagonisti si chiami Harrison (e dunque ricordi il Ford di Han Solo - anche se con il cappello di Indiana Jones), non si tratta della parodia di "Guerre Stellari". Il robot che gli fa da spalla infatti non assomiglia per niente a quelli di "Star Wars" e obbedisce alle Tre Leggi di Asimov. Più avanti compariranno il Maxivac ispirato al Multivac di asimoviana memoria e decine di spunti presi da Star Trek piuttosto che da Capitan Harlock. 

Predomineranno, comunque, le battute sceme senza l'intento di prendere in giro qualcosa di preciso. Fun for fun's sake. Non "Star Trek" ma Star Break, una pausa spaziale. Peraltro, il contenitore è quello di una rivista di enigmistica dove le vignette servono (come dice uno slogan preso in prestito altrove) "per rinfrancare lo spirito fra un enigma e l'altro". Io e James Hogg già da tempo collaboriamo con le riviste dell'editore Cairo con le nostre vignette (James realizza per loro anche rebus e altri giochi): abbiamo proposto questa serie a colori e ce la siamo vista accettare con entusiasmo. La Casa editrice vorrebbe pubblicare una tavola di quattro strisce ogni settimana, per ora siamo in grado di garantirne solo una al mese. Però la soddisfazione è tanta.



Chi sia James Hogg non devo certo spiegarlo a chi ha seguito le tante cose che abbiamo fatto insieme. Per tutti gli altri, ricorderò che il mio primo incontro con lui risale al 1999, quando ci trovammo a collaborare (io ai testi, lui alle matite e alle chine) a un fumetto, intitolato “Il primo assassino”, pubblicato sul “Giornale dei Misteri”. Mi piacquero molto i suoi disegni, in quel caso realistici e non umoristici, ma non credevo che avremmo potuto realizzare ancora qualcosa insieme perché poi lo vidi indirizzarsi verso l’umorismo grafico collaborando con Bonvi per Nick Carter e quindi lo ritrovai su “Lupo Alberto” ad affiancare Massimo Cavezzali nelle storie di Ava. Presissimo da Zagor, ormai pensavo che mai più avrei avuto tempo di scrivere testi comici che non avessero per protagonista Cico. Mi sbagliavo. Un incontro occasionale nel centro di Firenze ha fatto sì che io e James stringessimo di nuovo sodalizio: siamo finiti per diventare collaboratori (in coppia) de “Il Vernacoliere” e nel realizzare decine di vignette umoristiche per riviste di enigmistica. Quando è uscito il mio libro di aforismi “Sarà bre”, ho affidato proprio a Hogg le venti illustrazioni che lo corredano.  Caro James, avanti tutta!

James Hogg