giovedì 4 agosto 2022

LA VENDICATRICE


 

E' uscito da qualche settimana in edicola il n° 735 bis della Collana Zenith, datato luglio 2022. Il titolo è "La vendicatrice", i testi sono miei, i disegni di Massimo Pesce, la copertina di Alessandro Piccinelli. Riguardo al titolo, su Twitter mi è stato chiesto quanto segue:


Linneha, la protagonista, ha adottato il nome di battaglia di La Cacciatrice. Caccia per vendetta, però si può cacciare anche per procurarsi del cibo. Intitolando "La vendicatrice" si garantisce al lettore che si tratta di una avventura cruda e drammatica. Quello scelto è un titolo più efficace, in altre parole.

Sempre su Twitter, leggo questo:


 In effetti Anna Lazzarini si troverebbe molto a suo agio con Linneha, ma c'è già Massimo Pesce al lavoro sul sequel, intitolato (provvisoriamente) "Il ritorno della Cacciatrice". Mi fa piacere, comunque, che il personaggio sia stato apprezzato, al pari della storia.


A qualcuno non è sfuggita la pagina della rubrica "I tamburi di Darkwood", ed ecco come è stata commentata.



A proposito della rubrica, ecco il testo:

Amici zagoriani,
l’esperimento della scorsa estate di affiancare alcuni numeri “bis” alle uscite regolari principali collane bonelliane, è stato accolto con favore dalla maggioranza dei lettori: perciò, perché non replicarlo? Del resto, durate il periodo estivo consente di dedicare più tempo alla lettura e nelle edicole è tutto un fiorire di pubblicazioni destinate al relax dei vacanzieri: volentieri anche noi mettiamo a disposizione una dose suppletiva di avventure, nel caso vi aggradi farvi fare compagnia da Zagor. Dopo l’uscita del numero “bis” del 2021 alcuni lettori si sono posti il problema di dove collocare quell’albo nel contesto della propria collezione. In un blog in Rete dove rispondo alle domande degli zagoriani, uno di essi aveva chiesto quanto segue: “Caro Moreno, permettimi di dire che l’albo bis dell’estate 2021 è difficile da piazzare in libreria. È al di fuori della serie regolare, ma è numerato essendo un bis del numero ‘Il presagio’, per cui mi verrebbe da metterlo dopo di esso, ma così andrei a tagliare in due la storia a Londra. Nella posta dell’albo bis ammetti che è un albo fuori serie, quindi, da collezionista sfegatato, consigli di metterlo in uno scompartimento a parte?”. Personalmente ho collocato il bis secondo la numerazione, e cioè dopo il 723 (trattandosi di un 723bis) e prima del 724. Trovandoci di fronte di una fila di costoline tutte uguali non si percepisce il “taglio” della storia londinese, che una volta letta e archiviata non ha niente, sul dorso, che la distingue dalle altre (bisogna proprio pensarci intensamente, per poter elaborare l’obiezione: “l’avventura a Londra viene interrotta dal bis”). Però, se proprio questa collocazione dà fastidio, basterà mettere il “bis” altrove. Per esempio, tra gli extra e i fuori serie, tra gli albi con la variant cover, tra gli spillati (accanto allo Zagor con Jovanotti o al numero Zero del team up con Flash). Se anche questa soluzione non convince, mettiamolo sopra la fila disteso in orizzontale, oppure nascondiamolo dietro in seconda fila. Ci sarà di sicuro chi avrà trovato soluzioni diverse e più originali, del resto i collezionisti dovrebbero essere abituati agli albi “fuori serie” e fuori formato, che sono la croce e delizia degli appassionati raccoglitori. La storia che state per cominciare a leggere ha per protagonista una guerriera che da una parte potrebbe richiamare alla mente il personaggio di Elektra, l’eroina Marvel creata da Frank Miller, ma che in realtà è stata ispirata dalla figura di Minnehaha, messa da Emilio Salgari al centro di un suo romanzo del 1909 intitolato “La scotennatrice”: si tratta di una squaw decisa a vendicare la madre, Yalla, uccisa e scalpata da un certo John. Ma la anche Yalla, in precedenza, aveva portato a compimento una vendetta contro il colonnello Devandel, colpevole di averle sottratto un figlio avuto da lei: accade in un romanzi in titolato “Sulle frontiere del Far West” (1908), primo capitolo di una trilogia western destinata a concludersi con “Le selve ardenti”, del 1910. Le somiglianze marveliane e salgariane si limitano comunque alla tipologia del personaggio, la nostra storia è del tutto diversa, com’è giusto che sia. Buona lettura, dovunque vi troviate a sfogliare le pagine che seguono. Vi auguriamo, ovviamente, di trovarvi in un luogo fresco e riposante.


Mi sono stati riferiti alcuni commenti pubblicati su un Forum, secondo i quali la storia avrebbe il difetto di non essere autoconclusiva perché rimanda a un seguito. Non so quale sia il concetto di "storia autoconclusiva" del detrattore di turno, ma la 94 pagine de "La vendicatrice" non lasciano niente in sospeso. Solamente, la Cacciatrice scompare dopo aver compiuto la sua vendetta. Il fatto che possa tornare fa parte delle caratteristiche della serie di Zagor: amici e nemici a volte ritornano (evidentemente i critici non se ne sono mai accorti). Dunque, qual è il problema? Peraltro, la storia è al servizio di un nuovo personaggio e trova la sua ragion d'essere proprio nel portarlo sulla scena, mostrarne le caratteristiche e le movenze - ottimamente rese da Massimo Pesce. Di continuo i lettori chiedono nuovi nemici, eccone dunque uno nuovo piuttosto insolito (adatto dunque a venite presentato su un "bis", un numnero extra, per non turbare i puristi). Direi che se il personaggio è piaciuto sia una bella cosa aspettarne il ritorno. Se non è piaciuto, basterà non leggere il seguito.