Ho atteso che la notizia raggiungesse tutti e che ognuno avesse agio di commentarla come voleva, prima di parlarne anch’io su questo blog. Per chi si fosse distratto, l’immagine qui sopra (un divertente scherzo dell’amico Filippo Pieri) vale come riassunto di quanto accaduto. In ogni caso, ecco la mia ricapitolazione. A pagina 4 dell’albo n° 775 della Collana Zenith (Zagor n° 724), intitolato “I due stregoni”, del novembre 2025, è stato pubblicato il seguente articolo a mia firma.
«Esattamente quattordici anni fa, sull’albo “Alligator Bayou” (Zagor n° 556), datato novembre 2011, il sottoscritto inaugurava la prima puntata di questa rubrica che, con il nome “I tamburi di Darkwood”, prendeva il posto della precedente “Postaaa!” gestita da Sergio Bonelli a partire dal 1987 (per la precisione, dal n° 263 del giugno di quell’anno). Il motivo del mio subentro e del cambio di titolo fu, purtroppo, quello della scomparsa, avvenuta poco più di un mese prima, del creatore ed editore dello Spirito con la Scure, appunto quel Sergio a cui so di dovere non soltanto la mia lunga carriera professionale ma anche la realizzazione di tanti sogni coltivati fin da bambino. A lui va soprattutto il mio ringraziamento, per avermi scelto fra i suoi collaboratori, affidandomi prima la sceneggiatura (a partire dal 1991) di molte delle storie del suo personaggio di maggior successo, e il mio più amato, e poi la cura redazionale del parco testate legato alla figura dell’eroe di Darkwood, incarico di cui porto la responsabilità da ben diciotto anni, e dunque dal 2007. Avrete già capito che se mi rivolgo a chi mi legge in un modo così particolare è perché c’è di mezzo un motivo altrettanto particolare. E’ probabile, anzi, che già lo conosciate dopo l’annuncio dato da me personalmente durante la recente edizione di Lucca Comics & Games, la più importante kermesse fumettistica italiana, durante la quale varie sono state le iniziative legate a Zagor e tanti i lettori che ho incontrato. Ciò a cui è stato dato ufficialità è il passaggio di consegne da parte mia sia della titolarità di questa rubrica, sia della supervisione complessiva dei futuri albi dello Spirito con la Scure, a un nuovo curatore. Il motivo è semplicemente quello di un ritiro, assolutamente volontario ma anche suggerito dalle evidenze anagrafiche (il tempo passa per tutti) dalle fatiche del lavoro redazionale, allo scopo di dedicarmi totalmente alla scrittura, di fumetti e di altro. Ciò significa che smetterò di sedere pressoché quotidianamente alla mia scrivania negli uffici della Casa editrice in via Buonarroti, dove sono stato chiamato a dare il mio contributo nel lontano 2001, facendo del mio meglio perché tutti gli albi del Re di Darkwood giungessero in tempo in tipografia e puntuali in edicola, il più possibile rispettosi dello standard qualitativo richiesto dalla tradizione bonelliana, ma non smetterò di sceneggiare le storie che mi verranno richieste, finché lo saranno. Del resto la mia è una vita passata a scrivere e sicuramente fra cento anni morirò lasciando su un foglio una frase a metà. Cedo la cura di un personaggio in buona salute e caratterizzato da una invidiabile e inintaccabile vitalità, a dispetto dei sessantacinque anni che festeggeremo il prossimo giugno. So di aver dato il massimo perché la leggenda di Za-Gor-Te-Nay continuasse ad appassionare i nostri lettori, in Italia e in tanti Paesi del mondo. Spero di incontrare ciascuno di voi da qualche parte perché comunque rimarrò nei paraggi, e sono certo di affidare il mio posto in redazione al migliore dei curatori possibile, il mio fraterno amico Antonio Serra, a cui faccio tutti gli auguri del caso. Grazie a lui, che dal prossimo mese firmerò questa rubrica, a Davide Bonelli, a Michele Masiero, a Simone Airoldi e a tutti i colleghi (di ieri e di oggi) di via Buonarroti, con cui ho condiviso grandi soddisfazioni… E grazie, in particolare, ad Alessandro Piccinelli, autore dell’eloquente disegno che vedete qua sotto. Infine, grazie soprattutto a voi che mi avete seguito per tanti anni e che mi auguro continuerete a leggermi, dovunque mi capiterà di scrivere.»
Nel testo, come avete potuto vedere, faccio riferimento a un incontro con il pubblico che ha avuto luogo il 30 ottobre in occasione dell’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, durante il quale ho annunciato appunto il mio “ritiro” dalla cura del parco testate legate a Zagor e dal lavoro redazionale. In quella stessa occasione sono stati mostrati due video: uno di autopresentazione e di saluto di Antonio Serra, nuovo editor, e uno realizzato da Alex Dante che faceva scorrere le immagini della mia, diciamo così, carriera. L’intero panel (così sembra si chiami oggi questo tipo di conferenze) è visibile sul sito Bonelli e per assistervi vi basterà cliccare su questo link.
Mi pare che ne sia uscita fuori una cosa simpatica e divertente: grazia a Luca Del Savio che mi ha supportato e ai tanti amici lettori che prima e dopo l’evento mi hanno manifestato affetto - persino gratitudine. Qualcuno si è addirittura commosso.
| Lucca 2025: Antonio Serra si presenta in un video (con me, Luca Del Savio |
A proposito di commozione e di colleghi, il video di Alex Dante mostrato a Lucca era stato confezionato in giugno per venire proiettato durante un piccolo rinfresco allestto in via Buonarroti a Milano, annunciato dal cartello che potete vedere qua sotto. Grazie all'Intelligenza Artificiale (non istruita da me) per avermi pettinato e rinfoltito i capelli.
Pochi giorni dopo l'evento lucchese, il sito “Fumettologica” mi ha dedicato un articolo intitolato “L’uomo che ha guidato Zagor per 18 anni”, e una intervista curata da Andrea Fiamma. Potete leggere tutte le sue domande e tutte le mie risposte cliccando sul seguente link. Di seguito estrapolo i passaggi che mi sembrano più interessanti nel contesto di questo résumé.
La mia collaborazione con la Sergio Bonelli Editore è iniziata nel 1990 come autore di sceneggiature, che scrivevo da casa, in Toscana. Nel 2001 mi è stato proposto di lavorare in redazione, a Milano, con un orario che mi permettesse però di continuare a sceneggiare fumetti in quanto, evidentemente, si riteneva utile il mio contributo sia come redattore che come autore. Un appassionato del fumetto bonelliano come me non poteva desiderare di più. Inizialmente ho fatto da assistente a Mauro Boselli (impegnatissimo sui tre fronti di Dampyr, Tex e Zagor), poi, dopo aver imparato il mestiere da lui, dal 2007 mi è stata affidata la cura del parco testate dello Spirito con la Scure. Dopo diciotto anni in cui mi sono assunto, e mi è stata data, la responsabilità di consegnare in tempo utile per la stampa tutti gli albi Zenith e i numerosi supplementi e di farli uscire puntualmente in edicola rispettando per quanto possibile lo standard qualitativo bonelliano, ho cominciato a sentire il peso del lavoro redazionale (il tempo passa per tutti, gli acciacchi aumentano per chiunque). Mi è sembrata insomma cosa buona e giusta lasciare la mia scrivania in ufficio per dedicarmi serenamente a scrivere fumetti (e altro) da quella di casa. Perciò, avendo maturato (grazie anche a dieci anni di lavoro precedente presso un’altra società) i requisiti per ritirarmi, d’accordo con la Casa editrice, ho concordato le modalità per un progressivo passaggio di consegne, che è divenuto effettivo con l’inizio di novembre. Ho scritto infatti proprio per l’albo Zenith uscito immediatamente dopo Lucca Comics & Games 2025 il mio ultimo redazionale della rubrica “I tamburi di Darkwood”, con il quale ho salutato i lettori e ringraziato la famiglia Bonelli, i direttori e i colleghi tutti, quelli di oggi e quelli di ieri, tra i quali ho trovato grandi amici.
Mi è stato chiesto dalla direzione di indicare chi, secondo me, avrebbe potuto prendere il mio posto, fra i colleghi della redazione. La successione avrebbe dovuto essere risolta, insomma, scegliendo fra le risorse interne. Il caso ha voluto che nello stesso momento fosse rimasto vacante anche il seggio del curatore di Tex, essendo andato in pensione Mauro Boselli. Perciò, chi ha deciso il cambio di editor per Zagor ha dovuto tener conto anche della nuova gestione texiana. Fra i nomi che ho suggerito, valutando le mansioni in corso e la disponibilità ad accettare il nuovo incarico, ho fatto quello di Antonio Serra, mio grande amico, a lungo mio vicino di scrivania in ufficio, professionista di grande esperienza.
Mi è stato chiesto dalla direzione di indicare chi, secondo me, avrebbe potuto prendere il mio posto, fra i colleghi della redazione. La successione avrebbe dovuto essere risolta, insomma, scegliendo fra le risorse interne. Il caso ha voluto che nello stesso momento fosse rimasto vacante anche il seggio del curatore di Tex, essendo andato in pensione Mauro Boselli. Perciò, chi ha deciso il cambio di editor per Zagor ha dovuto tener conto anche della nuova gestione texiana. Fra i nomi che ho suggerito, valutando le mansioni in corso e la disponibilità ad accettare il nuovo incarico, ho fatto quello di Antonio Serra, mio grande amico, a lungo mio vicino di scrivania in ufficio, professionista di grande esperienza.
Quando ho cominciato a sceneggiare Zagor, il personaggio sembrava non avere più niente da dire, aver fatto il suo corso e il suo tempo. Sergio Bonelli era scettico e pessimista circa il destino della testata e di questo suo pessimismo raccolsi io stesso testimonianza quando realizzai, con lo staff della fanzine “Collezionare”, la lunga intervista poi apparsa nel 1990 su uno Speciale della rivista dedicato a Zagor. “Il personaggio – disse Sergio – ha fatto il suo tempo. Più di così non può dare, è un eroe esaurito come tanti altri. Per cui anche come editore, se ho voglia di fare qualcosa, trovo un po’ avvilente accanirmi su cose vecchie e preferisco dedicarmi a progetti nuovi”. Credo che Bonelli avesse ragione a non attendersi miracoli e a prospettare solo un lento, anche se onorevole declino per il suo eroe. Non vorrei attribuirmi più meriti di quanto mi spettino, casomai dividerli con Mauro Boselli o darne a lui la parte maggiore, però di lì a poco cominciò il cosiddetto “rinascimento zagoriano” che rilanciò il personaggio. Ma, soprattutto, a distanza di trentacinque anni dall’intervista di cui abbiamo parlato, lo Spirito con la Scure esce ancora con dodici albi l’anno della serie regolare più una decina di speciali, extra e supplementi, e gode di una invidiabile vitalità: nel giugno del 2026 ne festeggeremo il sessantacinquennale. Insomma, il mio obiettivo era non far chiudere Zagor e renderlo in eroe evergreen, e al momento della mia uscita dal campo la mia squadra è in vantaggio.
Ha senso parlare di uno “Zagor di Burattini”? Forse sì, alla luce dei fatti, valutando trentamila tavole sceneggiate e centonovanta storie pubblicate. Inizialmente il mio intento era quello di imitare Nolitta, mimetizzare le mie storie quasi che non si dovessero riconoscere rispetto alle sue. Ovviamente non avevo speranza di essere confuso, però sarei stato felice di riuscire almeno ad assomigliargli. Con il tempo, inevitabilmente, la mia personale “calligrafia” è venuta fuori e ho iniziato a diversificarmi, anche perché i tempi cambiano e bisogna adeguarsi a ciò che si legge, si vede, si sente. Tuttavia lo sceneggiatore di Zagor non può non essere in qualche misura nolittiano senza tradire la stessa essenza dell’eroe. Fare i conti con Guido Nolitta è inevitabile, tuttavia non è necessario identificarsi con lui e prenderlo pedissequamente ad esempio anche quando scriveva in anni lontani per un pubblico di ragazzini molto più disponibili dei lettori di adesso a lasciarsi in incantare. Si tratta di attualizzare la lezione nolittiana adattandola ai tempi senza tradirla. Così, sono andato creando uno “stile Burattini” che si è evoluto nel tempo.
Infine, almeno per il momento, i curatori della rivista “SCLS Magazine”, prozine tutta dedicata a Zagor, mi hanno chiesto un articolo da pubblicare sul n° 31 (novembre 224) destinato a salutare i loro lettori, ma anche a fornire spiegazioni. Volentieri ho scritto un pezzo intitolato “Meglio presto che mai” (sottinteso: in pensione). Sono stati anche pubblicati ricordi, aneddoti, manifestazioni di stima di alcuni amici come Giampiero Belardinelli, Stefano Bidetti, Massimo Manfredi, Giuseppe Pollicelli e Marco Verni (che ringrazio di cuore). Vi invito a procurarvi la rivista, perché ne vale realmente la pena al di là del mio intervento (il quale occupa del resto soltanto due delle 190 che conta la pubblicazione).
Potete saperne di più visitando il sito www.sclsmagazine.it
Tuttavia, ecco di seguito un breve estratto del mio saluto, a mo’ di trailer.
Tuttavia, ecco di seguito un breve estratto del mio saluto, a mo’ di trailer.
No, non mi hanno licenziato: sono andato in pensione di mia spontanea volontà, almeno come dipendente della Casa editrice, il che non significa che smetterò di collaborare con gli uffici di via Buonarroti. Qualche tempo fa, fatti due conti, mi sono accorto di aver lavorato tanto quanto basta per maturare il diritto a starmene a casa, dove continuare a scrivere fumetti (e altro) senza sobbarcarmi della fatica che comporta la cura redazionale delle duemila tavole di Zagor da mandare in stampa ogni anno, rispettando i tempi di consegna in tipografia e di uscita in edicola. Il tempo passa per tutti e sono un po’ stanchino. Meglio andare in pensione presto, piuttosto che mai. Del resto ho sulle spalle non soltanto le 168 puntate de “I tamburi di Darkwood” (più tutti gli editoriali dei vari Speciali, Maxi, Più, Bis, Color e Classic) ma anche e soprattutto la curatela dello Spirito con la Scure dal 2007 a oggi, cioè diciotto anni consecutivi. A questo lungo periodo di grande responsabilità vanno aggiunti altri sei anni (dalla primavera 2001 a tutto il 2006) in cui, precettato da Decio Canzio che vedeva in me un passabile redattore, ho lavorato come assistente di Mauro Boselli, imparando il mestiere da lui. Ma la mia collaborazione con la Casa editrice risale al 1989, quando cominciai a sceneggiare “Pericolo mortale”, la storia, affidata a Gallieno Ferri, del mio esordio zagoriano, destinata a uscire nel maggio del 1991. Da quel momento alla fine del 2025 ho visto arrivare in edicola oltre trentamila tavole a fumetti sotto l’egida bonelliana, corrispondenti a quasi duecento avventure, illustrate da circa sessanta diversi disegnatori. Attualmente sono al quinto posto nella top five, degli sceneggiatori più pubblicati dalla Bonelli in tutta la sua storia. Devo questi dati al mio amico Saverio Ceri, che stila classifiche del genere per “Dime Web” e che non manca mai di infornarmi quando supero un certo giro di boa. D’ora in poi sarà necessario fare riferimento, per quanto riguarda i contatti con la redazione, a chi ha preso il mio posto come curatore, ovvero il buon Antonio Serra (a cui vanno i miei auguri e a cui cedo la supervisione di un personaggio rimasto straordinariamente in forma nonostante l’età). Ma per tutto il resto, finché gli zagoriani mi inviteranno, sarò lieto di unirmi al gruppo. Grazie per avermi accettato fra voi, condividendo esperienze bellissime. E, sia che la riteniate una bella notizia, sia che preferireste che mi dedicassi soltanto a guardare i cantieri, continuerò a sceneggiare Zagor – per mille scalpi!
| Disegno di Joevito Nuccio |
A proposito di cantieri, ecco qui sopra un disegno realizzato da Joevito Nuccio, che me lo ha portato in regalo a Misterbianco, una località nei pressi di Catania, dove sono stato ospite di una kermesse ludico-fumettistica, "Sicilia Game Expo". Oltre a lui c’erano Walter Venturi, Luigi Siniscalchi e Valentina Romeo, che a loro volta mi hanno fatto omaggio di disegni divertenti, mentre al termine di una sorta di festa a sorpresa, l’amico Marco Grasso mi ha persino fatto trovare una torta. Altri amici, sia quelli del gruppo “Tempio della Nona Arte” (capitanati dal baldo Tindaro Guadagnini) sia quelli che si autodefiniscono “Bonelliani Siculi” (che io identifico soprattutto in Enzo De Maria), mi hanno festeggiato dedicandomi iniziative di vario tipo, tra cui una graditissima targa (potete vedere più in basso la foto) e rinnovandomi affetto e fratellanza. Tanti, anche in questo caso, i lettori che sono venuti a salutarmi.
| La torta catanese (Tempio della Nona Arte) con il disegno di Walter Venturi |
Adesso però, ecco i buoni propositi per il futuro: questo nuovo articolo postato su “Freddo cane in questa palude” dopo alcuni (troppi) mesi di silenzio, non rimarrà isolato: il blog riprenderà a pubblicare articoli con una certa frequenza e regolarità (vedremo quali). Intanto, mi sembra di avervi dato fin troppo da leggere, grazie per essere arrivati fin qua.
| Lungomare di Catania, novembre 2025. Il riposo del guerriero. |