sabato 31 marzo 2018

COME MAI





A volte mi chiedono perché mi picco di rispondere a certi commenti che leggo in Rete, invece di lasciar correre. Il consiglio che mi si dà è, di solito, quello di non mettersi a discutere con i  detrattori, gli haters, i leoni da tastiera e insomma chi si arroga il diritto di insultare o di commentare a vanvera. Fermo restando che cerco di leggere il meno possibile di quel che si scrive su forum e gruppi di discussione, appunto per non passare la giornata a puntualizzare o polemizzare, dando per scontato che in ogni caso, come sa bene chi mi conosce, sono una persona accomodante, poco o punto permalosa, solitamente sorridente, ci sono certe occasioni, certi interlocutori, certe accuse che costringono a una qualche reazione. Perché insomma chi la fa l'aspetti, e se scrivi una cattiveria, una falsità, un' ingiustizia o una stupidaggine è nell'ordine delle cose che una risposta possa pure giungerti e che una volta tanto non ti sia consentito passarla liscia. Non sta scritto da nessuna parte che un autore debba star lì a fare da pupazzo del tiro al bersaglio senza tirare pure lui qualche colpo ben assestato.
Ecco perciò l'ultimo caso.  Dopodiché valuterete voi.

I fatti sono questi. Esistono in Italia due attivissimi forum zagoriani, chiamati (in ordine di apparizione oltre che alfabetico) SCLS e ZTN. Per quanto mi riguarda sono lieto che esistano e che creino interesse in Rete e nella real life verso lo Spirito con la Scure. Sono gruppi dalle caratteristiche diverse che danno vita a una vasta gamma di iniziative, che vanno dalla Zagor TV alla pubblicazione di libri, passando ovviamente per incontri e raduni (a cui partecipo ogni volta che vengo invitato e che posso andare, indipendentemente dagli organizzatori  con cui ho ottimi rapporti in un caso e nell'altro). Esistono addirittura due belle riviste, una per forum, chiamate "SCLS Magazine" e "Zagorianità". Ogni volta che queste testate escono, ne do notizia su "I tamburi di Darkwood" e sulla mia pagina FB e faccio in modo che se ne parli negli spazi ufficiali in Rete della Sergio Bonelli Editore.  Se mi vengono chiesti un articolo, una introduzione, una intervista, accetto di buon grado sempre e comunque. Se mi si domanda assistenza per fornire immagini  o notizie o per contattare quello o quell'altro autore, io provvedo. Tutto ciò non è la mia versione dei fatti, è la realtà delle cose che chiunque sappia come stanno (e lo sanno senz'altro gli amici dei due forum) può confermare. Nè questo mio atteggiamento si ferma ai forum: collaboro anche con i gruppi su Facebook o i siti di notizie o i blog che mi chiedono una mano.

Arriviamo al dunque: durante l'ultima edizione di Lucca Collezionando (24 e 25 marzo 2018) sono usciti ben tre libri dedicati a Zagor. Uno targato ZTN ("Quando i social non esistevano") e due targati SCLS ("Darkwood Monitor" e "I compagni d'avventura di Zagor 2"). Ci sono testi a mia firma a fare da introduzione ai primi due, dunque sul libro di ZTN e sul primo di SCLS. Questo perché mi è stato chiesto di fare da prefattore, e l'ho fatto con la stessa disponibilità in entrambi i casi.
Prima di Lucca Collezionando ho dato più volte comunicazione sulla mia pagina FB, e con il medesimo risalto, a tutti e tre i libri, anticipando che sarebbero usciti. Ho fatto in modo che ne parlasse il sito Bonelli, ho trasmesso la notizia ad altri come "Lo Spazio Bianco" e "Sbam!" perché ne parlasse. A Lucca, ho partecipato a due presentazioni: il sabato a quella di SCLS e la domenica a quella di ZTN. Sono stato in compagnia di chi c'era agli stand sia dell'uno che dell'altro forum, dedicando lo stesso tempo a entrambi.
Subito dopo Lucca, avevo tre recensioni da scrivere: quelle dei tre libri.
Come sa chi mi segue, recensisco tutto o quasi ciò che leggo: prima pubblico la recensione sulla pagina FB, poi sul mio blog "Utili sputi di riflessione".
Ebbene, occhio alle date.
Martedì 27 marzo, pubblico su FB una positivissima recensione di "Quando i social non esistevano", il libro di ZTN (con la dicitura in copertina che c'è una mia prefazione).



Venerdì 30 marzo, pubblico la stessa recensione sul mio blog:


Subito dopo segnalo la pubblicazione sul blog con un post su FB, così che chi avesse voluto avrebbe potuto andarla a leggere (faccio sempre così).
Ecco la schermata della segnalazione, apparsa alle 11.41.


A questo punto abbiamo tre post su FB dedicati a ZTN, contro ZERO dedicati a SCLS. 
Giunge dunque il momento di parlare anche dei libri di SCSL.
Pubblico quindi le due recensioni di "Darkwood Monitor" e di "I compagni di viaggio di Zagor 2". Nel momento in cui scrivo, nessuna di queste due recensioni è passata sul blog, per cui se proprio si vuol usare il bilancino per adesso ZTN può godere di TRE spazi contro DUE (dunque l'unico libro disponibile di ZTN ha avuto comunque più spazio dei due di SCLS).
E' ovvio che non c'è nessuna gara: io parlo di tutto, sono contento dei libri di tutti, e sono convinto che qualunque zagoriano faccia bene a procurarsi tutti i libri che parlino di Zagor, chiunque li faccia.
Ma eccoci al commento che mi avvelena la giornata.
Si dice il peccato e non il peccatore (e dei nomi dei detrattori non mi occupo).
Sotto una delle recensioni dei libri di SCLS, leggo:

"Come mai ZTN ha meno considerazione nelle vostre valutazioni?"

Sono cose che fanno cascare le braccia.
Alla luce dei fatti è vero l'esatto contrario. Si potrebbe dire che ZTN e SCLS pari sono (tutti e tre i loro libri sono stati recensiti), ma a ben guardare il libro di ZTN è stato recensito prima e la recensione è approdata anche nel mio blog, cosa che non è accaduta per i libri di SCLS.
Ora, probabilmente il commentatore è intervenuto essendosi perso tutti i precedenti, nulla sapendo delle altre recensioni, di com'era andata a Lucca Collezionando e del resto dell'ambaradan. Forse non si è accorto neppure dei miei sforzi per essere equidistante, ecumenico e amico di tutti (cosa che mi viene facile perché sono davvero amico di tutti). Ma allora perché voler per forza intervenire e dire una cattiveria? Se le cose non le sai, informati. Prima di parlare cerca di essere in grado di documentare ciò che dici. Il commentatore dà per certo che ZTN abbia "meno considerazione". Da che cosa lo desume? 
Mistero.

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Un aggiornamento sugli sviluppi. L'autore del commento, persona peraltro di buon cuore e solitamente più che ben disposta, ha chiesto scusa e ha cancellato quel che aveva scritto sulla mia pagina FB. Ha spiegato di essersi espresso male dando l'impressione di attribuire a me comportamenti non miei. Però è a me che si era rivolto, ospitato in un mio spazio, commentando la mia recensione a un libro SCLS e dando l'idea di contestate la mancata recensione di quello ZTN, cosa che, come sappiamo, invece era stata fatta. Si è creato un equivoco, il lettore voleva piuttosto contestare doppiopesismi che nulla c'entrano con le mie recensioni e riferibili a qualcosa che non dipende in alcun modo da me. Scuse accettate, amico come prima, più di prima. Mi scuso a mia volta se mi sono indispettito. Tuttavia l'episodio resta paradigmatico: troppo spesso si scrivono commenti e considerazioni senza riflettere abbastanza e senza basarsi su argomenti solidi o senza valutare bene meriti e responsabilità. In questo caso mi pare assodata la buona fede, in altri (la casistica è lunga) è evidente il contrario.










martedì 27 marzo 2018

IL CLICK SUL CLIT



Pochi giorni fa ho presentato il progetto "Fra le labbra" a Padova (in occasione di Be Comics) e a Lucca Collezionando e se avessimo avuto lì le copie in vendita sarebbero state esaurite in cinque minuti (può confermare chi c'era): grande interesse da parte del pubblico per la storia vera di Matteo Realdo Colombo, l'uomo che scoprì il clitoride, a cui io e Davide Perconti abbiamo dedicato un graphic novel erotico in via di realizzazione. Il "Mattino" di Padova ha dedicato alla faccenda addirittura un lungo articolo (lo vedete qui sotto).



Ne hanno parlato vari siti e blog, come Sbam!, lo Spazio BiancoDime Web, la pagina FB della Scuola Internazionale di Comics.
Ovviamente tutto è stato spiegato per filo e per segno anche qui su Freddo Cane In Questa Palude.

Ma per avere il volume bisogna prenotarlo o non verrà pubblicato! Il crowdfunding funziona così.  La prenotazione può andare dalla semplice copia digitale a quella brossurata, fino alla copia autografata con tanto di tavola originale di Perconti. Ma se non raggiungeremo nel breve volgere di alcune settimane un numero di prenotazioni sufficienti, niente da fare: "Fra le labbra" non uscirà. Lo so che non siamo abitati (io meno di voi) a cliccare su un link per fare prenotazioni di questo tipo, secondo un meccanismo che all'estero funziona benissimo, ma bisogna farlo. Ho suggerito alla Ingoal, che cura la raccolta fondi, di pubblicare una riproduzione de "L'origine del mondo" di Coubert, il famoso quadro esposto al museo d'Orsay di Parigi, e piazzare un tasto da cliccare nel punto giusto: forse così la cosa sarebbe più chiara.




Invece mi si dice che è meglio dare istruzioni scritte, cosa che mi accingo a fare. Ordinare una copia è semplicissimo: è sufficiente iscriversi (come lo è oggi per Amazon, Facebook e tante altre realtà virtuali) andando su Kickstarter a questo link: https://www.kickstarter.com/signup
Una volta registrati si può andare quindi sulla pagina di "Fra le labbra" (linkata qui sotto) e scegliere il reward, cioè la versione del volume, che si preferisce. Le varie opzioni dei rewards tra cui scegliere si trovano a destra sullo schermo del PC (o alla voce 'rewards' accedendo dallo smartphone).
Di seguito il link del progetto:


GUIDA AL SOSTEGNO DEL GRAPHIC NOVEL “FRA LE LABBRA”

La campagna di questo graphic novel è partita da pochi giorni sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter e durerà fino al 14 maggio. A differenza di altre piattaforme, Kickstarter ha un’unica regola che vale sia per i creatori che per i sostenitori, ovvero l’All or Nothing (Tutto o Niente). Ma che cosa significa? In pratica nel momento in cui il creatore decide quale sarà il suo goal, ovvero la cifra che ritiene necessaria per poter realizzare l’opera, non riceverà nessun contributo se la cifra indicata non verrà raggiunta entro il limite di tempo deciso per la durata della campagna. Questo significa che il sostenitore (backer) che decide di supportare il progetto, vedrà l’addebito sulla sua carta di credito solo ed esclusivamente nel caso in cui la cifra stabilita venga raggiunta o superata. 

Nel caso specifico di “Fra le labbra”, quando entrerete su Kickstarter nella pagina dedicata al progetto (vedi link in basso), troverete un filmato di presentazione del progetto, la descrizione dello stesso nel dettaglio e tutte le informazioni necessarie che riguardano la graphic novel. Se a quel punto troverete il progetto di vostro interesse e vorrete sostenerlo, quello che dovete fare è molto semplice: andate sui “pacchetti” disponibili posizionati a destra sullo schermo del pc (mentre sullo smartphone li troverete sotto alla voce “rewards”) e scegliete il reward (ricompensa) che preferite. Il primo, denominato BASIC, è costituito dalla graphic novel in versione PDF o eBook e il pledge (cioè il contributo richiesto) è di 5 euro. Il secondo reward, il SIMPLE, mette in offerta per 18 euro il volume con copertina flessibile; il terzo reward in cambio di 27 euro quello con la copertina rigida, il quarto la graphic novel autografata a 37 euro e via via a salire di prezzo, con proposte sempre più ricche che spesso hanno il sapore di qualcosa di assolutamente esclusivo, come la possibilità, visto che la graphic novel è ancora in via di realizzazione, di diventare protagonisti della storia!

Provateci, è più facile a farsi che a dirsi!





GUIDA GENERALE AL CROWDFUNDING

1. CHE COS’È IL CROWFUNDING?

Il crowdfunding (dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o, in italiano, finanziamento collettivo, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro per sostenere i progetti di persone e/o organizzazioni. È una pratica di microfinanziamento che mobilita persone e risorse. Oggi grazie alla diffusione su Internet di piattaforme specifiche come Kickstarter, Indiegogo, Ulule, giusto per citare le più famose, l'incontro e la collaborazione dei soggetti coinvolti in un progetto di crowdfunding sta conoscendo una vastissima diffusione.

2. TERMINI PRINCIPALI USATI NEL CROWDFUNDING.

a) Goal (obbiettivo). Si tratta della cifra che il creatore del progetto chiede per poter sviluppare e portare a termine il progetto stesso.

b) Backer (sostenitore). È la persona che sostiene un progetto con un pledge.

c) Pledge (offerta). Il pledge è il sostegno economico (variabile) che viene dato dal backer in cambio di un reward. 

d) Reward (ricompensa). È la ricompensa (variabile) che riceverà il backer per il suo sostegno al progetto. 

3. PER QUALE MOTIVO SEGUIRE IL CROWDFUNDING?

Seguire i progetti sulle piattaforme di crowdfunding è un’esperienza senza dubbio divertente e stimolante. Su queste piattaforme si trovano campagne su progetti di qualsiasi natura: design, tecnologia, moda, musica, cinema, teatro, editoria, fumetto e così via. I progetti proposti hanno sempre un carattere innovativo e, a loro modo, unico. Un esempio per tutti: avete mai pensato che pulire la lettiera del vostro gatto sia una cosa parecchio fastidiosa? Beh, andate a vedere questa soluzione: 

https://www.kickstarter.com/projects/luuup/luuup-litter-box-the-best-cat-litter-box-ever-made?ref=nav_search&result=project&term=LITTER%20CAT

Va detto inoltre che ognuno di noi può avere una buona idea e quindi imparare a conoscere questo particolare metodo di sostegno potrebbe farvi diventare – perché no? –  dei creatori a vostra volta.

4. PERCHÈ E COME SOSTENERE UNA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING?

Sostenere una campagna significa diventare parte di un progetto che un giorno potrebbe rivelarsi di grande successo e poter dire: “Se si è arrivati a questo incredibile risultato è stato anche grazie a me!”. Ma questo è solo uno dei tanti motivi per cui partecipare può essere interessante. Facciamo un esempio sulla campagna di un fumetto. Dopo essere entrato in una piattaforma di crowdfunding e aver scelto la categoria (comics, in questo caso) cercherò il prodotto che più si avvicina ai miei gusti, alla mia sensibilità eccetera e solo quando avrò trovato qualcosa che davvero mi piace potrò prendere in considerazione il fatto di sostenerlo. Ma non sarebbe la stessa cosa entrare in una fumetteria e cercare qualcosa con queste caratteristiche? La risposta è no, e questo semplicemente perché non riusciremo a trovarla. Come ha dichiarato in un’intervista il noto autore Luca Enoch, infatti, se io voglio produrre un fumetto davvero fuori da qualsiasi regola, difficilmente troverò un editore disposto a pubblicarmi, mentre attraverso questo metodo avrò la massima libertà di espressione. In sintesi, quindi, il backer (sostenitore) è qualcuno che cerca cose estremamente originali e di qualità molto alta. Va detto inoltre che tra i rewards (ricompense) avrò più di una scelta, e queste possono andare dal semplice fumetto in versione digitale al volume autografato, la possibilità di ricevere tavole originali legate al progetto, una copia esclusiva della sceneggiatura e così via.





domenica 18 marzo 2018

FRA LE LABBRA

L'erotismo suscita emozioni. Per questo ho sempre desiderato realizzare un fumetto erotico (senza pregiudizi verso la declinazione in chiave porno che di ogni storia del genere si può dare). L'occasione me l'ha offerta l'entusiasmo di Davide Perconti (apprezzato disegnatore di Legs e Nathan Never) verso un soggetto che gli ho fatto leggere, quella di una storia intitolata "Fra le labbra" che anni fa avevo pensato per la rivista Blue ma che poi non era mai arrivata in porto. Secondo Davide l'idea andava invece assolutamente trasformata in fumetto, nonostante la difficoltà di trovare editori disposti a scommetterci. Si tratta di raccontare, a modo nostro, la storia vera di Matteo Realdo Colombo, l'anatomista che, nel Cinquecento, per primo  descrisse la fisiologia del clitoride. Per questi suoi studi venne perseguitato, incarcerato e processato dall'Inquisizione. Anche se la vicenda ha aspetti drammatici (fortunatamente a parziale lieto fine), mi ha sempre incuriosito immaginare che tipo di esperimenti abbia fatto il dotto medico per giungere alle sue conclusioni, e chi fossero le sue cavie. La storia a fumetti mia e di Perconti gioca su questo aspetto (pur non trascurando gli altri). Per leggerla, però, bisogna sperare che il crowfunding da poco partito raggiunga il risultato sperato: io e Davide abbiamo deciso infatti di sperimentare questa forma di autopubblicazione, forti del supporto della Ingoal, una società nata appunto per offrire anche ai fumettisti italiani l'accesso a una forma di finanziamento che all'estero funziona in modo molto efficace.
Qui di seguito trovare tutti i link utili per capire meglio di che cosa si tratta e, se volete, prenotare la vostra copia. C'è anche un video che presenta l'opera, e vengono messe a vostra disposizione varie possibilità di scelta (edizioni in brossura, cartonata, digitale, firmata, eccetera). 
Della proposta si sono già interessati in tanti (fra cui alcuni docenti dell’Università di Padova, dove Matteo Realdo Colombo insegnò), segnalo a titolo di esempio questo articolo:
Non so se l'esperimento andrà a buon  fine, ma sono lieto di essere fra i primi italiani a provarci.
Matteo Realdo Colombo fu un anatomista e fisiologo cremonese, ma operante a Padova. Vissuto nel XVI secolo fu autore di un fondamentale manuale medico chiamato “De Re Anatomica”, uscito postumo nel 1559, l’anno della sua morte. Scoprì il funzionamento della circolazione del sangue, smentendo teorie aristoteliche e descrivendo per la prima volta in modo corretto il meccanismo dell'ossigenazione. Egli fu il primo medico a studiare il clitoride e a descriverlo come "L'organo che governa l'amore delle donne". Fu il primo a descriverlo in un trattato di anatomia, ma non il primo a individuarlo, visto che era già noto agli antichi egizi che praticavano l'infibulazione proprio per quel motivo. Matteo Realdo Colombo lo studiò in modo scientifico e stabilì che è l’unico organo sessuale, nei due sessi, a essere finalizzato esclusivamente al piacere. Le autorità ecclesiastiche non potevano permettere che si divulgasse la notizia che le donne fossero in possesso di un organo che ha la sola funzione del piacere: la regola vuole che l’attività sessuale serva solo alla procreazione. L’Inquisizione arrestò lo scienziato, lo rinchiuse in cella per anni, lo sottopose a torture e processi e lo condannò al rogo. Ma fu così che la sua vita ebbe fine? Scopritelo attraverso le pagine di questa stupenda e sensuale graphic novel!




La graphic novel verrà realizzata da autori professionisti che vantano un’esperienza pluriennale nel campo del fumetto con la cura e la supervisione di Ingoal Ltd, società che farà anche da garante per il progetto in questione. Nel caso in cui gli autori siano impossibilitati a portare a termine il progetto per cause indipendenti dalla loro volontà (come infortuni etc.) Ingoal si occuperà, dopo aver contattato i sostenitori (backers), di commissionare la realizzazione dell’opera ad altri autori professionisti o, in caso i sostenitori lo preferiscano, di rifondere le somme in base all’offerta versata nella misura minima del 50%.

martedì 6 marzo 2018

IL NEGROMANTE E ALTRI INCUBI


Si intitola "Il negromante e altri incubi". L'editore è Cut-Up. Gli autori sono Stefano Andreucci e il sottoscritto. Verrà presentato a Cartoomics sabato prossimo, 10 marzo 2018 alle ore 12.15 Cartonato, 56 pagine, in bianco e nero, formato 21x30 cm, 14.00 euro. Si tratta del mio terzo libro con Cut-Up dopo "Dall'altra parte" e "Facezie", ma è il primo a fumetti. Raccoglie cinque storie di horror medievale pubblicate tra il 1990 e il 1991 sulla rivista "Mostri", che rappresentano i primi passi della mia carriera di sceneggiatore. Insieme a me compiva i suoi anche Stefano Andreucci, destinato a diventare uno dei migliori disegnatori del mondo (lo dico senza timore di venire smentito). Se siete curiosi di scoprire com'eravamo ai blocchi di partenza, non avete che da procurarvi il volume. Sono abbastanza certo che anche i cinque racconti siano divertenti, perché questo è il parere che continua a venirmi riferito, a distanza di quasi trent'anni, da tanti che li hanno letti. Il volume è preceduto da una (breve) prefazione di Paolo Di Orazio, protagonista della stagione di "Splatter" e delle pubblicazioni di quella gioiosa macchina da guerra che fu l'Acme di Francesco Coniglio e Silver, e da una (lunga) introduzione mia.  Da quattro delle cinque storie illustrate da Andreucci ho tratto altrettanti racconti in prosa contenuti nell’antologia horror “Dall’altra parte”, una quinta è stata pubblicata negli Stati Uniti dalla rivista Brian Yuzna's Horrorama.


Nel 1990, mentre cercavo di entrare nel mondo del fumetto come sceneggiatore dopo aver coltivato fin dall'infanzia una grande passione verso gli eroi di carta nel ruolo di lettore, attendevo speranzoso gli esiti di un tentativo in corso con lo Spirito con la Scure.  Ero però tutt’altro che certo di riuscire a portare a termine l’impresa con un risultato soddisfacente e niente garantiva che dopo il primo Zagor che Ferri stava disegnando avrei potuto scriverne altri. Incoraggiato dal riscontro positivo in casa Bonelli, decisi di tentare qualche altro colpo. A uno come me, abituato a recarsi tutti i giorni in edicola e non uscire prima di aver passato ai raggi X tutti gli scaffali, non era certo sfuggita la nascita di una nuova casa editrice chiamata ACME che aveva cominciato a mandare in edicola due testate horror in formato comic book, “Splatter” e “Mostri”, che non si limitavano a cavalcare l’onda del successo di Dylan Dog ma proponevano giovani autori di ottimo livello quali Stefano Andreucci, Bruno Brindisi, Roberto De Angelis, Luigi Siniscalchi e tanti altri. Perciò inviai all’indirizzo romano della redazione alcuni miei soggetti, incrociando le dita. 

Non passò una settimana che ricevetti una telefonata. “Sono Francesco Coniglio”, disse il mio interlocutore. Non avevo mai visto Francesco di persona, ma il suo nome era una sorta di mito presso i fanzinari, dato che era stato, con Luca Raffaelli, uno degli artefici di una fanzine storica del comicdom italiano, “L’Urlo”, passata alla storia per certe contestazioni durante l’edizione di Lucca Comics del 1978. Che io conoscessi Coniglio di fama, dunque, era nell’ordine naturale delle cose. Che lui conoscesse me, invece, no. Eppure era così: Francesco disse di essere un fedele lettore di “Collezionare”, la rivista amatoriale che io dirigevo, e di essere sobbalzato nel leggere il mio nome quale autore delle proposte che gli avevo inviato, dato che apprezzava il mio lavoro ed era proprio in cerca di gente come me.  Mi  spiegò che l'ACME era sua e di Silver (il celebre autore di Lupo Alberto), che mi conosceva di fama per Collezionare, che sapeva tutto di me perché anche all'epoca era un personaggio attentissimo, con le mani in pasta dappertutto. Mi invitò a raggiungerlo a Roma nel più breve tempo possibile. Nel giro di pochi giorni, saltai sul treno e feci la sua conoscenza nella redazione dell’Acme. Mi trovai di fronte una persona straordinaria, sulla mia stessa lunghezza d’onda: grande appassionato di Zagor, pieno d’entusiasmo e di idee, rapidissimo nel prendere decisioni e nel mettere in campo progetti. Scoprii che non si era improvvisato editore con “Mostri” e “Splatter” ma che da tempo si occupava di fumetti erotici con la sigla EPP , curando comunque numerosissime altre iniziative editoriali. Mi disse che i soggetti che avevo inviato gli erano piaciuti e mi rimandò al responsabile delle sceneggiature che le avrebbe valutate nel concreto e che era Roberto Dal Prà: per me anche lui era un mito, lo sceneggiatore de "L'uomo di Mosca", di Jan Karta e di Anastasia Brown, di cui leggevo le storie sulla rivista Comic Art. Andammo a pranzo insieme io, lui e Roberto Dal Prà. Roberto mi approvò un soggetto, che io sceneggiai. Si trattava del primo di cinque racconti che poi furono disegnati da Stefano Andreucci e che uscirono sulla rivista Mostri. Racconti apparsi su numeri molto ravvicinati tra di loro: nel giro di sette-otto mesi uscirono tutti, come fosse una miniserie. Di Stefano all’epoca non sapevo nulla, scoprii solo a cose fatte chi aveva illustrato le mie storie. Anche lui, come me, era alle prime esperienze: si tratta dei nostri primi lavori. Si vedeva già però qualcosa in controluce.


Tornai molte altre volte a Roma, incontrando personaggi incredibili come Greg (della coppia Greg & Lillo) che all’epoca lavorava come redattore della Acme e disegnava un esilarante fumetto dal titolo “I sottotitolati”. Ogni volta che vedevo Coniglio, tornavo a casa carico di cose su cui lavorare, avendo respirato l’aria effervescente di una redazione in cui si inventavano testate che erano proprio come quelle che io avrei voluto trovare in edicola: Torpedo, Cattivik, Lupo Alberto, Hard Comic Album, Animal Comic, Hey Rock, Ciacci, Zio Tibia. Alcuni progetti non arrivarono mai in porto, ma ci lavorammo. Qualche mese dopo, quando il nostro rapporto di collaborazione si fu consolidato, Francesco mi propose di trasferirmi a Roma a lavorare da lui. Lo ascoltai incredulo: si trattava di una vera e propria offerta di assunzione per fare il redattore della Acme. Fu in pratica il primo a convincersi che avevo la stoffa per essere utile in una Casa editrice. Era il lavoro che avevo sempre sognato. Chiesi quanto fosse lo stipendio. Era il normale stipendio per quel lavoro, né più né meno. Io però, a Firenze, avevo già un impiego e guadagnavo un po' meglio. Inoltre, trasferendomi a Roma avrei dovuto trovare un appartamento in affitto. Facendo due calcoli, capii che togliendo le spese per l’alloggio non mi sarebbe avanzato molto. Così rifiutai. Però sono sempre stato grato a Coniglio per quella dimostrazione di stima. Quando poi anni dopo mi proposero l'assunzione in Bonelli dissi di sì, e lasciai la Società Autostrade, ma questa è un'altra storia (che vi ho già raccontato). Però evidentemente era ormai nell'aria il fatto che io dovessi lavorare nel fumetto sul serio e Francesco aveva già intuito che sarei diventato un animale da redazione. Purtroppo, troppo presto, l'ACME chiuse, come varie altre Case editrici fatte e disfatte dal loro inventore, in un incredibile ottovolante di successi e fallimenti. C'erano trionfi, come quello  mensili di Lupo Alberto o dei Simpson, poi tracolli come quelli di Torpedo. Sergio Bonelli divenne socio di Coniglio e Silver dado vita al marchio Macchia Nera, che sostituì quello dell'Acme e che aveva sede a Milano in Via Ferruccio 15, la vecchia sede dell’Audace. Coniglio mi chiedeva prefazioni per certe sue pubblicazioni, oppure di curarne alcune (come il volume della collana Acme Comics dedicato alle Sturmtruppen o la raccolta delle comiche di Cico & Trampy di Nolitta & Ferri). Fu lui a chiedermi di curare la Posta e le rubriche umoristiche di Cattivik, cosa che feci per lungo tempo con lo pseudonimo di Gustavo La Fogna.  Poi io Francesco abbiamo preso strade diverse, ma siamo sempre rimasti in contatto. 

Mentre presentavo i racconti per Mostri, provai anche a presentare dei soggetti per Splatter, che furono tutti bocciati. L’ACME però pubblicava anche Cattivik e chiesi se potevo proporre qualcosa anche per quel personaggio. Risposero subito “Eccome!”. Erano ben contenti, perché gli serviva gente spiritosa in grado di scrivere storie per il Genio del Male. Presentai primi soggetti, e in quel caso fu Vincenzo Perrone l’editor che mi guidò inizialmente. In breve cominciai a scrivere storie di Cattivik a tambur battente. A un certo punto Silver in persona mi chiese perché non cominciassi a scrivere anche qualche storia di Lupo Alberto. Non avevo osato chiederlo. Alla fine ho fatto 40 storie di Cattivik e poi ne ho fatte 40 di Lupo Alberto. Poi a un certo punto io stesso smisi, perché, dovevo occuparmi di Zagor. Io avevo da fare, loro avevano anche altri collaboratori e a un certo punto, in modo naturale, la cosa si è esaurita. Dopo tanti anni, il volume con Cut-Up mi ha permesso di recuperare le emozioni di quei giorni. Spero che capiti anche a voi.