lunedì 30 aprile 2018

STRISCIA L'AVVENTURA




Tra il giugno 1961 e il novembre 1970 uscirono 239 albetti di Zagor, divisi in quattro serie, nel formato a striscia tipico del periodo. La primissima avventura dello Spirito con la Scure, “La foresta degli agguati”, vide la luce proprio in quella veste. Perché non provare a solleticare la nostalgia e la curiosità dei lettori proponendo una quinta serie, nuova di zecca? Ho proposto l’idea ai piani alti della Bonelli, e ho ottenuto immediatamente un sì. In realtà, io pensavo a dei “collaterali” da edicola da abbinare a un quotidiano, come nel caso della Collezione Storica di Repubblica, ma i nostri direttori hanno preferito provarci con il marchio bonelliano. In ogni caso, il “via libera” è stato immediato.

Siamo partiti a fine gennaio e a inizio maggio eccomi a presentarvi, dopo che già la notizia è stata data dal nostro sito, la una miniserie a striscia  Zagor Collana Darkwood. Si tratta di sei episodi che raccontano un'unica avventura inedita, intitolata "Il battello dei misteri" sceneggiata dal sottoscritto e illustrata da Gianni Sedioli e Marco Verni. Nel rispetto degli stilemi dell'epoca, reinterpretati però da autori di oggi, è dunque possibile rivivere le emozioni dei ragazzi di un tempo e stringere fra le mani pubblicazioni tascabili simili a quelle che hanno fatto sognare intere generazioni.



La miniserie avrà uscite quindicinali, sarà disponibile da maggio in fumetteria e nello shop on line bonelliano (oltre che nelle principali fiere dedicate ai comics). Non la troverete, quindi in edicola, a meno di farne richiesta esplicita al vostro esercente di fiducia. Questa scelta della Bonelli ha suscitato dei malumori tra i lettori più tradizionalisti che, pur contenti di un recupero appunto di un formato tradizionalissimo, avrebbero voluto una distribuzione nei chioschi. Bisogna però considerare i seguenti argomenti. 

1) Si tratta di un esperimento, di cui non è facile prevedere l’esito. Se l’iniziativa riscuoterà un buon successo, non è escluso che si possa approdare anche in edicola. Ma prima è stato ritenuto necessario un test.

2) Un formato così piccolo come quello delle strisce nelle edicola rischia di scomparire, servirebbero dei blister per farsi vedere ma allora i costi aumenterebbero.

3) Procurarsi delle pubblicazioni on line è comunque facilissimo: basta un click sullo shop on line della Bonelli o sulle tante librerie che distribuiscono via e-commerce.

4) Le fumetterie sono dappertutto (e molte vendono anche per corrispondenza), basta individuare la più vicina e andarci; se le strisce di Zagor il titolare non le ha, le può far giungere tramite i suoi canali distributivi. In fumetteria ci si può anche "abbonare" a tutta la serie.

5) Le edicola più grandi, più attrezzate, più intraprendenti, quelle che già sono in grado di farsi arrivare i prodotti da libreria della Bonelli, possono comunque ricevere anche le strisce di Zagor.

6) “Zagor Collana Darkwood” è stata già distribuita, in ogni caso, a Napoli Comicon e si troverà allo stand Bonelli (o di distributori con cui si sono presi accordi) nelle principali kermesse fumettistiche per tutti i prossimi mesi. 

7) La si troverà anche al Bonelli Point di via Marghera a Milano.

8) Chi non è in grado di fare ordini on line può facilmente chiedere a parenti e amici abituati ad acquistare (per esempio) su Amazon: sembra proprio strano che mentre l'e-commerce imperversa, ci sia chi non conosce qualcuno che sappia come funziona.

Mi sembra anche strano che collezionisti abituati a cercare (e trovare) rari albi Zenith o pezzi introvabili della “Collana Lampo” debbano andare nel panico per sei uscite in fumetteria. Anzi, la sfida di trovarle potrebbe essere persino divertente.



Alcuni si sono lamentati del prezzo: 2,50 euro per ogni striscia.
Ora, io personalmente trovo singolare che ci si lamenti di qualcosa che cosa così poco (2 euro e mezzo sono il prezzo di un gelato, peraltro piccolo, o di mezzo litro d’acqua minerale o di un’ora di parcheggio), quando le sigarette o le ricariche dei telefonini costano molto ma molto di più. Mi rattrista anche verificare come il lavoro di sceneggiatori, disegnatori, letteristi, grafici, coloristi e tipografi venga valutato così poco per cui tutta la fatica fatta per realizzare un albo a fumetti non debba valere i pochi spiccioli del prezzo di copertina. Vabbè, ammettiamo pure che costando 3,50 (già pochissino) 94 tavole di un albo Zenith, il prezzo di 2,50 per una striscia (il corrispondente di venti tavole) sembri sproporzionato. Ma non serve una laurea in economia per capire se una pubblicazione viene venduta in edicola in trentamila copie può avere un prezzo più basso, se la distribuzione in fumetteria fa prevedere un decimo di quel venduto il prezzo dovrà essere maggiore. 

Anche Alessandro Piccinelli omaggia le nuove strisce di Zagor

Anche se, ovviamente, può essere apprezzata da chiunque, Zagor Collana Darkwood si rivolge a due tipi di lettori. Il primo è il gruppo di quelli che  gli albetti a strisce se li ricordano, per averli letti all'epoca o per averli visti in mano ai nonni, ai papà o ai fratelli più grandi. Per costoro sarà fortissimo il richiamo della nostalgia, legato al recupero di memorie mai perdute. Il secondo gruppo è quello di coloro che invece delle strisce hanno soltanto sentito parlare e vogliono provare a scoprire quale fosse il loro fascino, e che cosa provassero i ragazzi di un tempo stringendo in mano quelle piccole pubblicazioni che hanno segnato un'epoca. Paradossalmente, in questi nostri anni senza fiato in cui tutta la comunicazione deve essere veloce e la fruizione immediata, sessanta rapide strisce da gustare in pochi minuti potrebbero avere un insospettabile appeal anche al di fuori del "gioco" del recupero di un formato del passato (seppur al servizio di una storia inedita).



Il formato mi ha costretto a usare  un ritmo del tutto diverso, perché un racconto scandito in capitoli di sessanta strisce, che corrispondono a venti pagine della serie regolare, non può essere sceneggiato allo stesso modo di quando si propongono avventure lunghe due o tre volumi di 94 tavole ciascuno (come accade nella Collana Zenith). In un albetto devono accadere più cose di quante ne accadono di solito in venti tavole della serie regolare. Il racconto che ne risulta è più concentrato, gli accadimenti meno dilatati. C'è poi un recupero di vecchi stilemi utili a recuperare il sapore di un tempo: l'uso delle didascalie, per esempio, comprese quelle nei colonnini verticali con un disegnetto all'interno. Le vignette e le copertine di Gianni Sedioli e Marco Verni si prestano perfettamente all'operazione, tesa a ricreare il sapore delle storie di un tempo. Però non abbiamo voluto dar vita a un "falso" perfetto. La nostra sarà comunque la quinta serie a striscia dopo le prime quattro uscite fra il 1961 e il 1970, e dunque una cosa nuova, inedita, non una ristampa. Ci siamo adeguati al formato, ma restiamo autori di oggi.

Le strisce sono già in distribuzione: buona caccia!

La stampa di Sedioli & Verni relativa all'avventura della prima miniserie di strisce zagoriane, distribuita a Napoli Comicon 2018


venerdì 27 aprile 2018

UNA ROTONDA SUL MONTE




Ho finalmente completato la mia collezione di regioni d'Italia: mi mancava soltanto la Basilicata e venerdì 13 aprile (evidentemente il venerdì 13 non è necessariamente iellato) sono giunto a Rotonda, in provincia di Potenza, proprio in Lucania, nel cuore del Parco del Pollino. 
L'occasione me l'ha offerta l'invito (che ho subito accettato con entusiasmo) dell'Associazione Culturale "Arti Visive", guidata da Silvestro Maradei, che è anche a capo di una compagnia teatrale di bravissimi attori amatoriali (con la fortuna di avere a disposizione un gran bel teatro), i quali hanno di recente messo in scena con successo la mia commedia "Il vedovo allegro". Ma non è in veste di commediografo che sono stato invitato, bensì in quelle di fumettista e di scrittore. 
Silvestro Maradei e i suoi amici e collaboratori hanno infatti organizzato "Una giornata con Moreno Burattini", svoltasi sabato 14 aprile con tre appuntamenti che mi hanno riguardato. Il primo in mattinata quando ho parlato a oltre cento ragazzi delle scuole di Rotonda e dintorni del linguaggio del fumetto, di come si realizza, della sua storia. Poi, nel pomeriggio, in un pub della cittadina (il Pub Capocaccia) attrezzato per le conferenze, ho presentato i miei libri mettendo in scena una sorta di piccolo spettacolo di cabaret basato sui miei "Utili sputi di riflessione" e sulle mie "Facezie" (le risate non sono mancate). Sia durante il primo che il secondo evento sono stato intervistato da giornalisti e inviati dei TG regionali. 
Infine, dopocena, ho assistito alla commedia "Uomini sull'orlo di una crisi di nervi" allestita, come ogni anno, dalla Compagnia del Piccolo Teatro di Terracina nell'ambito del Festival del Teatro Amatoriale di Rotonda. Strepitosi, anche in questo caso, gli attori.
Sono ripartito domenica 15, non prima di aver fatto un giro (accompagnato da una guida d'eccezione, uno dei forestali del Parco) tra i monti del Pollino; e aver visitato il museo di storia naturale in cui si conservano fossili straordinari ritrovati sul luogo. Durante il soggiorno, inoltre, sono stato costantemente coccolato dagli attori del "Vedovo Allegro" che mi hanno scarrozzato, fatto assaggiare le delizie della cucina locale, presentato al sindaco, lasciato riposare: tutto quel che un ospite può desiderare. Le foto che seguono documentano il mio soggiorno in Lucania, dove prometto di tornare al più presto. Grazie a tutti gli amici che ho lasciato laggiù.

Cliccando su questo link si dovrebbe accedere a un servizio del TG3 della Basilicata

Il teatro Selene di Rotonda affollato di ragazzi delle scuole



Rotonda (PZ), sabato 14 aprile 2018




Lezione di storia del fumetto



Moreno Burattini one man show



Un momento della lezione


Lo schermo della regia



L'intervista del TG3


Anche Ken Parker fra gli argomenti trattati




Subito dopo la lezione


Foto e interviste


Il Pub Capocaccia


Si presentano Sputi e Facezie





Mi hanno messo al muro

Un pubblico da intrattenere

Un fossile di un trilobite del museo di storia naturale di Rotonda

La ricostruzione (in scala 1:2)  di uno degli elefanti preistorici i cui resti sono stati ritrovati a Rotonda


I libri di Moreno Burattini

A cena nel Pub Capocaccia

I bravi attori che hanno messo in scena la mia commedia "Il vedovo allegro"

Un "aaayyhhaaaak" monti del Pollino






venerdì 20 aprile 2018

CHIEDO ASILO




Un articolo pubblicato su questo blog il 5 gennaio 2018 e intitolato "Un lettore in cattedra" raccontava l'esperienza di un appassionato zagoriano, Pietro Signorelli (uno che nella vita ha comunque una sua ben avviata professione e tanto altro da fare), invitato a parlare di Zagor, in qualità di fan del personaggio informato sui fatti e abile comunque nell'imbastirci dei discorsi sopra, in una scuola elementare di Roma. La scuola, beninteso, è quella dove insegna la "maestra a fumetti" Anna Teresa Fiori, da anni impegnata a impostare le sue attività didattiche sfruttando il potenziale comunicativo dei comics, e in particolare facendo produrre ai bambini a lei affidati dei sempre più approfonditi elaborati su Topolino e su Zagor. 

Leggere dell'esperimento del "lettore in cattedra" è piaciuto a un'altra insegnante, questa volta della scuola dell'infanzia, Stefania Malvaso, maestra d'asilo a Genova. Va detto che Stefania è a sua volta una lettrice di Zagor e con all'attivo l'organizzazione di un incontro dei bambini della sua classe con il sottoscritto. Così, Pietro Signiorelli è stato invitato, dopo Roma, anche a Genova. Ed è passato dalle elementari, all'asilo. Avendo fatto anch'io l'esperienza di una vivace interazione con i bimbi più piccoli non mi sono meravigliato quando il "lettore in cattedra" mi ha inviato il resoconto di quanto è avvenuto, corredato da alcune foto. A rendere possibile il viaggio di Pietro ha provveduto l'organizzazione garantita da un altro zagoriano DOC, il ligure Andrea Cipollone (a cui si deve l'intitolazione al nome di Gallieno Ferri della sala principale della biblioteca comunale di Varazze, in provincia di Savona). Potete vedere Pietro con Andrea, Stefania e la madre di quest'ultima (ottima cuoca, mi si dice) nella foto sottostante. 

Nel frattempo, però, sono tornato a mia volta a Roma in occasione della recente edizione di Cartoomics e ne ho approfittato per far visita ai bambini della maestra Fiori, nella scuola elementare della Giustiniana: oltre a conoscere i nuovi allievi (una seconda classe, di un ciclo scolastico successivo a quello delle mie precedenti due visite) è stato organizzata una mia "lezione" nel teatro della scuola, con tanto di immagini proiettate, in cui ho parlato della storia e del linguaggio del fumetto a cento allievi di varie età, tutti attentissimi e, a quanto mi è stato detto, rimasti molto impressionanti dall'incontro. Qui di seguito troverete dunque il resoconto di Pietro Signorelli sulla sua esperienza all'asilo genovese, e qualche foto della mia visita alla scuola di Roma.



UN LETTORE IN CATTEDRA 2
di Pietro Signorelli

Amici zagoriani (della serie “rubo” l’incipt della rubrica i tamburi di Darkwood gestita da Moreno) dopo l’incontro di Roma con i bambini della maestra a fumetti Anna Teresa Fiori della seconda elementare, si è pensato bene di organizzare un secondo incontro con una altra maestra, la valente zagoriana Stefania Malvaso, amica di raduni e brava disegnatrice, che accudisce con pazienza e amore i bambini della scuola dell’infanzia Voltri 2, una serie di fantastiche piccole pesti desiderose solo di scatenare il loro entusiasmo. Esiste un filo conduttore occulto e nascosto ma anche affascinante nelle cose della vita, Moreno si è già recato in questa scuola genovese a tenere una delle sue divertenti “lezioni” (meglio dire feste) zagoriane e di fumetto, e guarda caso il 6 aprile il noster semper noster ha tenuto un incontro presso la scuola romana di Anna Teresa Fiori suscitando gioia e ammirazione tra i bimbi. Ora il 9 e 10 aprile il sottoscritto (che non è assolutamente PR della Sergio Bonelli Editore ma solo un appassionato lettore di lungo corso e non ha nessun titolo ufficiale della SBE, è solo in contatto con Moreno e la redazione per informali di questi incontri) si reca presso l’amica Stefania in due uggiose giornate a tenere una nuova festa zagoriana supportato dalla stessa maestra e dalle colleghe. I dubbi e i timori di questo incontro, penserete con logica voi 25 lettori (no, siete molti di più, Manzoni era pessimista) oramai dopo Roma avrebbero dovuti essere fugati, si è pronti e preparati. Toglietevi dalla mente questa idea, il bello di organizzare incontri con i bambini è che nulla delle linee di organizzazione che tu decidi potranno essere rispettate. Sai che parti con qualcosa ma non sai dove vai a finire, è l’elogio dello stupore ed entusiasmo che hanno i piccoli verso qualcosa che li affascina, e il loro ringraziamento sta nel diventare un onda d’urto di entusiasmo contagioso, con abbracci di ringraziamento e mille domande che non ti aspetti e che potrebbero diventare un insidia anche per lo zagoriano più scafato. 
In queste cose c’è però sempre una certezza : il Going Going! Questo strano papero/canguro inventato da Nolitta per fare da contraltare alla fame di Cico rubando vivande e ogni cosa, strega i bambini per la sua semplicità, il suo essere totalitario nel suo placido esistere di onnivoro di ogni cosa anche al di fuori dell’alimentare. Su di lui si sono accavallate domande di ogni tipo, su cosa mangiasse e ne venivano impauriti se dovesse arrivare a casa loro a mangiare i loro giochi elettronici o meno (Marcello Mangiantini che ringraziamo vivamente ha realizzato per l’occasione un disegno del GG che ha fatto bella mostra all’ingresso). Ma mentre il Going Going sapevo fosse una tale “superstar” (anche perché veniva imitato con salti e rumori) non mi aspettavo che di superstar ce ne fosse un'altra, Mike Gordon ovvero Supermike, che dopo più di trent’anni dovrebbe tornare in scena entro la fine del decennio e che ha suscitato nei bambini clamore ed entusiasmo mentre ne veniva spiegata la natura e capacità totalitaria (pure che sapesse cucire a maglia). Probabilmente vedere un nemico di Zagor che praticamente ne è il contraltare cattivo (un villain ma non proprio fino in fondo, non sadico e crudele) e sentire il racconto delle famosissime 7 prove in una maniera “sportiva” di gara ha acceso in loro l’istinto di essere sempre qualcosa avanti mettendosi in gioco per dimostrarsi. Appena è stato fatto il racconto di Mike subito si sono messi a disegnare con impegno lasciando la classe dove si svolgeva l’incontro in un silenzio quasi irreale dopo che l’ambiente era stato riempito di rumori di gioia al limite del frastuono, hanno illustrato Mike e Patrick insieme in lotta o meno, a loro modo, e ne hanno immaginato situazioni che ci hanno decisamente lasciato di stucco (la prova del sollevamento massi ha fatto la parte del leone). Una progressione davvero incredibile che man mano coinvolgeva tutti e che faceva perdere la voce al sottoscritto, un minimum e un maximum che erano icona dello “zenith” dell’incontro. 

Era bello vederli cercare approvazione nel loro disegno, cercare conforto di avere dimostrato affetto e rispetto che ripagavo puntualmente con un faticoso salto del going going dei bimbi verso l’alto. Queste cose per me e per Stefania sono diventate un motivo di gioia e soddisfazione perché oltre che aumentare la nostra forza di zagoriani ci ha aiutati nell’essere vicini ai bambini con quello che ci piace e ci fa respirare nel Calindriano logorio della vita moderna, tra l’arrivo di uno scienziato pazzo e quello di un postino giocoso e furbacchione. Già, Drunky Duck, ogni volta che mi avvicinavo a un bimbo per raccontargli del portalettere amico scherzoso urlavo “Postaaaaa!” con quel poco di voce rimastami e i bimbi subito si sono immedesimati. Come vedete Zagor ha raggiunto i cuori non solo di chi ha più di 40 anni o dei rari figli che proseguono le letture dei padri, ma raggiunge se veicolato nel giusto modo anche i più giovani e teneri animi pronti ad accogliere con stupore le gesta di un eroe di 57 anni ma sempre agile e scattante contro il male e la malvagità, una chiave di lettura che diventa insegnamento per avvicinare i bimbi a dedicarsi alle nostre amate nuvole parlanti in generale. Poi mano a mano che le mamme o i papà venivano ala scuola a prendere i loro figli non mancavano ringraziamenti, segni di gioia per l’iniziativa e saluti dei bambini che chiedevano un arrivederci e non un addio, ai loro occhi con le mie magliette “scure style” non potevo non essere l’eroe tutto di un pezzo e dovevo chiudere il moto di commozione in un sorriso. Chiudo il racconto per non abusare dell’ospitalità di Moreno che da quel ormai non vicinissimo giorno di gennaio del 2017 mi ha portato con calore e entusiasmo verso un mondo nuovo fatto di non solo letture solitarie in una camera a difendersi dal mondo cattivo che giudica e addita, ma a proporsi senza problemi perché da allora non so contare quante belle persone in più ho conosciuto insieme al mondo meraviglioso delle maestre zagoriane e dei loro bambini.
Ringrazio la maestra Stefania piena di attenzioni, suo marito Nuccio, persona splendida e gentile a cui debbo più di un ringraziamento per la disponibilità, la madre di lei che ci ha preparato una cena superlativa, per come mi hanno accolto accudendomi in ogni modo, un ringraziamento anche alla parrocchia e Don Paolo Benevenuto per l’accoglienza notturna in canonica, e ultimo e non ultimo il gruppo facebook “Zagor lo spirito con la scure” che ha sempre tifato e aiutato in solido a formare al meglio queste occasioni, il mio compare Andrea Cipollone e l’altro admin Pietro Paolo Pollio in attesa di poter fare una trasferta zagoriana nel suo Sud. Come si può chiudere questo pezzo che spero non abbia perso per strada i suoi 25 lettori ? Ma in un umico solo modo : aahyakkk!



Fumetti in classe (Scuola Elementare La Giiustiniana a Roma, aprile 2018)

Moreno Burattini nel teatro della Scuola Elementare romana davanti a cento allievi, aprile 2018.



Disegni per tutti!


I commenti dei bambini dopo l'incontro


Il giornalino scolastico dell'Allegra Combriccola della maestra Fiori



Ricevuto così in stazione a La Giustiniana (Roma)





martedì 10 aprile 2018

QUELLI CHE TUTTO SANNO




Una delle frasi più antipatiche da dire e da sentire dire, per quanto capisca che a volte possa sfuggire di bocca, è “Sergio Bonelli non l’avrebbe mai fatto”.
La si sente pronunciare talvolta da chi non approva questa o quella scelta della Casa editrice che porta il suo nome.
Ora, è nell'ordine naturale delle cose che si possa non essere d'accordo sulle scelte di qualcuno.  Però Sergio non è più tra noi dal settembre del 2011 e nessuno può pretendere di sapere che cosa farebbe o non farebbe se fosse vivo, e comunque arrogarsi il diritto di rappresentarlo.
I tempi in cui viviamo sono molto diversi da quelli di quando c’era lui.
Le decisioni e gli indirizzi presi da Sergio durante gli anni in cui era al timone si basavano sulla situazione esistente in quel periodo. Una situazione che, per esempio, poteva permettergli di comportarsi da "editore puro" (impegnato solo in campo editoriale), di non vendere pagine di pubblicità sui suoi albi, di occuparsi unicamente (o quasi) dell'edicola lasciando ad altri i volumi da libreria, e così via.
Oggi, come soltanto i ciechi o quelli in malafede possono non vedere, queste strade non sono più percorribili. Tempo diversi impongono scelte diverse.
Se poi non si capisce o non ci si rende conto di quanta differenza ci sia, a maggior ragione si farebbe meglio a non pronunciarsi.
Nella vita di tutti noi è capitato di dire, riguardo a qualcosa, "non lo farò mai" e poi ci siamo trovati a farlo; oppure di ammettere "una volta non l'avrei mai fatto, e invece oggi lo faccio". Ma anche: "non lo rifarei". 
Peraltro, non è neppure vero che Bonelli in vita sua abbia sempre tenuto un percorso in linea retta senza deviarne mai. Sergio era aperto alla sperimentazione (ha inventato “Un uomo e un’avventura” e le miniserie, per esempio). A volte diceva a lungo dei “no” categorici (“non faremo mai lo Zagorone”, “non faremo mai un team up”, “non tornerà mai Mefisto”) e poi il mutare dei tempi e dei pareri lo convinceva a trasformare quei “no” in “sì”.
E davvero "quelli che tutto sanno" (bravissimi a pontificare e a fare gli editori con le Case editrici degli altri) avrebbero saputo sempre prevedere le scelte di Bonelli? Di recente "lui non l'avrebbe mai fatto" l'ho sentito dire riguardo dell'albetto con Jovanotti. Poniamo il caso che nel 1996 agli interpreti del pensiero bonelliano fosse stato chiesto: "Sergio accetterebbe mai di realizzare una storia di Tex in cui Aquila della Notte incontra un personaggio umoristico disegnato come un uccello da cartone animato, con cui si mette a fare conversazione?". La risposta più probabile sarebbe stata: "no!". Eppure ecco che nel 1997 esce sulla rivista "Dodo" la tavola che vedete in apertura, non soltanto autorizzata ma addirittura sceneggiata da Nolitta.
Quindi: critichiamo pure quel che non ci piace, ma aggiungendo: "secondo me". Senza pretendere di sapere che cosa avrebbe fatto oggi qualcuno che non c'è più.



 

domenica 1 aprile 2018

FORTUNATAMENTE PLURALE


Melius abundare quam deficere, recita un motto latino (peraltro di origine incerta, segno che appartiene alla saggezza popolare: del resto è una sorta di sentenza di Lapalisse).  Per parlare come si mangia, meglio troppo che poco. Meglio l'abbondanza che la scarsità. Il fandom zagoriano è, fortunatamente, plurale. Gli appassionati, grazie a Kiki Manito, sono numerosi al punto da potersi dividere in più gruppi. Ci sono vari gruppi su Facebook, e diversi forum in Italia e all'estero. 

In particolare, per anzianità di servizio e ricchezza di iniziative, si distinguono i forum SCLS e ZTN. Personalmente sono ben contento che i forum siano più di uno: significa una offerta maggiore a disposizione degli appassionati, visto che i due gruppi hanno caratteristiche diverse. I lettori interessati a discutere o a ricevere informazioni e anticipazioni, così come a partecipare a raduni o a collaborare a iniziative, possono trovare quello che cercano con offerta di possibilità molto ricca. Del resto, se a Milano o a Roma ci sono due squadre di calcio che si dividono le tifoserie, perché non dovrebbe poter accadere lo stesso nel fandom zagoriano? Più squadre giocano, più spettacolo c'è. Ovviamente il paragone calcistico sottintende una certa rivalità. Anche in questo caso, ben venga finché la concorrenza si rivela un utile stimolo all'attività e alle iniziative. Dal mio punto di vista, il fervore dei forum è più che positivo. Da sempre cerco perciò di favorirlo. Collaboro con gli animatori dell'uno e dell'altro gruppo, di cui sono diventato sincero amico. Così, realizzo video per la Zagor TV (collegata con ZTN) e nello stesso tempo scrivo un articolo che mi viene chiesto da SCLS Magazine; segnalo ne "I tamburi di Darkwood" quel che si inventano gli uni e gli altri; partecipo volentieri ai raduni e le pizzate di chiunque mi inviti (se posso, beninteso), e via dicendo. Ci tengo molto a questa mia trasversalità bipartisan ed ecco perché a volte mi indispettisco se qualcuno la mette in dubbio. 

Mi auguro che l'entusiasmo dei forumisti non venga mai meno: è una delle felici caratteristiche della zagorianità che ci è invidiata da tutti. A proposito, "Zagorianità" è proprio il titolo di una bella rivista di area ZTN, cugina del già citato SCLS Magazine: in pratica noi dello Spirito con la Scure possiamo contare su due testate di argomento darkwoodiano. Melius abundare, appunto. Dato che ne stiamo parlando, ecco qui di seguito le copertine dei due ultimi numeri, con le indicazioni per riceverli.




Il nuovo numero 8 di Zagorianità, rivista di cronaca, approfondimento e studio del mondo di Zagor, a cura del forum ZTN (www.zagortenay.forumattivo.it) esce ad aprile 

La rivista si compone di 142 pagine in bianco e nero in formato 17 x 24. L'ottava uscita si intitola "Alla fiera del retcon", e dietro una copertina di Mauro Laurenti presenta degli approfondimenti sulla tematica dei ritorni dei nemici ricorrenti di Zagor, anticipazioni sulla serie, interviste ad alcuni autori, in particolare ad Alfredo Castelli. 

Per richiedere e acquistare la rivista, contattate la redazione della rivista al numero whatsapp 329-3041924 o all'email : zagorianit@libero.it.




Il sedicesimo, ponderoso numero di SCLS Magazine presenta invece una intervista a Massimo Pesce (autore anche della copertina), un dossier su "Cico a spasso nel tempo", un articolo su Shyer e uno su "I racconti di Darkwood".

Per poterlo acquistare potete scrivere a info@sclsmagazine.it o telefonare ai numeri 328-4920420 (Francesco) o 348-7681641 (Stefano).