domenica 31 luglio 2016

L'ORA DELL'ALLORO



Venerdì 29 luglio 2016, mia figlia Gaia si è laureata all'Università di  Siena, dove ha frequentato il corso di laurea in Mediazione linguistica e culturale. Il voto è stato 110 su 110. La tesi, che aveva come tutor la professoressa Pierangela Diadori, è intitolata "Zagor oltre confine". E' stata una grande emozione vedere quella che ai miei occhi è ancora la bambina che vidi nascere nel maggio del 1994 cingersi la testa con l'alloro che, per tradizione, ricevono i dottori. E che bella festa, vederla sorridente fra parenti e amici in mezzo a tanti altri suoi colleghi giunti al traguardo, tutti a stappare bottiglie di spumante e sparare coriandoli, in un tripudio di felicità collettiva in grado di riscaldare il cuore e dare speranza per il futuro, in tempi cupi in cui sembra che la cultura stia cedendo il passo alla barbarie e all'insipienza.



Gaia è sempre stata particolarmente dotata negli studi e curiosa nelle scelte delle sue letture (e i libri non le sono certo mai mancati) così come nell'indagare il mondo e nel praticare sport. In più, ha manifestato uno spirito intraprendente e una grande capacità di gestirsi anche in lunghi viaggi e soggiorni all'estero. Non ho dubbi che saprà cavarsela nella vita, probabilmente meglio di come ho saputo fare io (che ho avuto fortuna, ma ho sempre vissuto con un'ansia di fondo che lei non ha). Mi fa sorridere il pensiero di milioni di anni di evoluzione della famiglia Burattini, fatta di cavernicoli, poi contadini o pastori, boscaioli, operai, tutti protesi nel miglioramento delle proprie condizioni, in uno lungo sforzo per arrivare al primo laureato della stirpe (io), subito seguito dalla prima donna (Gaia) ancora più brava perché in grado di giungere al massimo dei voti in un tempo minore e riuscendo a padroneggiare quattro lingue - mentre io, come sa chi mi conosce, parlo soltanto il vernacolo fiorentino. Grazie a tutti coloro, davvero tantissimi, che hanno condiviso la mia gioia inviando messaggi di auguri e felicitazioni. Grazie a Daniela, la mamma di Gaia, donna bella e intelligente come la figlia, da cui ho separato il mio cammino continuando a condividere la cura della prole (ma si sa che sono le madri a fare il lavoro maggiore): il mio affetto e la mia ammirazione per ciò che ha fatto e continua a fare lei li conosce ma ribadirli mi sembra il minimo, rispetto ai suoi meriti. Grazie a Gaia per il suo impegno, il suo entusiasmo, il suo sorriso. Sono orgoglioso di te, figlia mia, migliore di tuo padre.