lunedì 13 agosto 2018

COMMENTIAMO CHE



Qualcuno dei più attenti lettori di questo blog si è accorto che, da qualche tempo, è sparito il tasto che permetteva di commentare i post. Mi è stato chiesto il perché, e chi l'ha fatto (vedo risposta immediata) ha utilizzato l'indirizzo e-mail che comunque viene indicato nella colonna qui a lato e che permette di scrivermi. Dunque non è che non si può commentare: lo si può fare inviandomi il commento in privato. 

Se poi qualcuno vuole per forza che il proprio commento sia letto da tutti, è libera la possibilità di usare la mia pagina Facebook Moreno "Zagor" Burattini: ogni volta che pubblico qualcosa sul blog ne dò notizia e subito sotto i commenti di solito fioccano e sono pubblici. Dunque non c'è intento censorio. Mi è successo soltanto in rarissimi casi di eliminare qualche intervento davvero eccessivo  o di bannare degli evidenti troll (ho anche inserito un filtro per scremare alcune parolacce, che magari merito pure - non dico di no). In ogni caso, non sarà certo il blocco dei commenti su "Freddo cane in questa palude" a dissuadere i detrattori dalla loro crociata: la Rete è piena di tanti bei posti dove andare a insultare il sottoscritto e gli haters li conoscono tutti, per cui non mancheranno loro le tribune dove cercare gloria, fama e notorietà cantandosela e suonandosela fra di loro, visto che non hanno altre gioie e soddisfazioni. Anzi, mi fa piacere offrire loro motivo di sano divertimento.

In generale non si può certo dire che io sia irraggiungibile o che viva in una torre eburnea: credo di essere uno degli autori di fumetti che più gira il mondo passando da un incontro con il pubblico e l'altro, su Facebook, Instagram e su Twitter interagisco il più possibile, rispondo alla maggior parte delle mail che ricevo e quando non rispondo è perché c'è da aspettare il tempo che ci vuole (ricevo una cinquantina di lettere al giorno, senza contare i messaggi privati - quelli magari li controllo meno di frequente, lo ammetto, perché vado sempre di corsa) o perché è successo qualcosa (la mail è finita nello spam, l'ho cancellata per sbaglio). In genere mi si riconosce la dote della disponibilità (almeno quella). 

Il motivo per cui il famoso tasto dei commenti è stato disabilitato su questo blog non è quello di non voler dare spazio ai detrattori (anche perché ci sono sempre stati in maggioranza commenti positivi). Le ragioni sono le seguenti.

Ho due blog da gestire (questo e "Utili sputi di riflessione") per cui cui mi capita di pubblicare sempre più spesso non più di quattro o cinque post al mese qui su "Freddo cane in questa palude", talvolta anche di meno (due o tre). Oltre ai blog gestisco anche un profilo Twitter, una pagina FB e un account Instagram. Di conseguenza non ho molto tempo da dedicare alla moderazione costante dei commenti: mi sono accorto che passavano anche due, tre settimane prima di potermi mettere a leggere i commenti, approvarli e pubblicarli. Chi scrive un commento, invece, avrebbe piacere di vederlo compare subito: pubblicarlo dopo quasi un mese indispettisce (e già gli haters sono indispettiti di suo, sicché figuriamoci). Mi hanno inoltre sconsigliato di scegliere opzione della pubblicazione automatica dei commenti perché il blog verrebbe utilizzato da chi scrive messaggi di spam, da chi inserisce link a siti porno o truffaldini, da chi potrebbe mettere on line dati sensibili o testi di insulti anche verso terzi. Insomma, ci sono anche rischi legali oltre che la necessità di tenere sotto controllo i fuori di testa. Negli ultimi tempi, poi, quando mi ritagliavo il tempo per moderare i commenti, sempre più dovevo cancellare i messaggi pubblicitari diventava persino difficile scegliere il commento vero e proprio in mezzo allo spam.

Perciò, visto che ho tanto (troppo) da fare e devo anche dedicarmi a scrivere Zagor (attività che è la mia sola fonte di sostentamento), perdonatemi se ho deciso di eliminare dall'agenda degli impegni l'obbligo di moderare i commenti che vi piacerebbe scrivere qui. Scrivetemeli per mail, su Facebook, su Twitter, dove volete: la Rete è una enorme bacheca.