venerdì 25 gennaio 2019

MONUMENT VALLEY






Il primo albo Bonelli del 2019,  in edicola già il 2 gennaio, è stato  "Monument Valley", Zenith n° 693 (corrispondente a Zagor n° 642). I testi sono miei, la copertina del sempre più bravo Alessandro Piccinelli.  Si tratta della prima puntata di una lunga storia ambientata nel Sud Ovest degli Stati Uniti. Che ci fa Zagor così lontano da casa? Se avete seguito i tre Maxi pubblicati nel corso del 2018, già lo sapete. Lo Spirito con la Scure e il fido Cico hanno, infatti, compiuto un viaggio fino alla costa del Pacifico, dove hanno vissuto un trittico di avventure che li ha portati a incontrare vecchi amici e a scontrarsi con antichi nemici. Lungo la strada del ritorno, eccoli dunque attraversare la Monument Valley. 

A illustrare questa storia è Bane Kerac, un autore di livello internazionale attivo da decenni sia con personaggi di sua creazione, come Cat Claw, sia collaborando a quelli di altri, come Blek e Tarzan. Si tratta della sua seconda fatica zagoriana, dato che già lo avevamo apprezzato nel 2015 quale disegnatore del Color n°3, dedicato al passato di "Guitar" Jim.

Bane Kerac e Moreno Burattini in una caricatura dello stesso Bane


Nella rubrica "I colori di Darkwood" di quel Color, presentando il disegnatore, scrivevo così: "Il Color Zagor che avete tra le mani presenta la prima avventura dello Spirito con la Scure disegnata da un illustratore straniero: Branislav Kerac, per tutti Bane, nato a Novi Dad, in Serbia, nel 1952. Si tratta di un autore molto noto non soltanto nel suo Paese ma anche in Francia e negli Stati Uniti, dove pubblica una serie tutta sua, “Cat Claw”. La sua vasta produzione contiene anche numerosi racconti (molti con testi suoi) di Tarzan e del Grande Blek, il che lo rende particolarmente adatto a confrontarsi con il Re di Darkwood. Ho incontrato per la prima volta Bane Kerac nella città di Kraguievac, in Serbia, nel luglio del 2011, dove ero stato invitato per festeggiare il cinquantennale dello Spirito con la Scure, popolarissimo nei Balcani. Bane mi spiegò che gli sarebbe piaciuto disegnare una storia di Zagor e mi mostrò alcuni suoi lavori western: ne rimasi molto colpito e promisi che ne avrei parlato con Sergio Bonelli. Però poi, come si sa, nel settembre di quell’anno Sergio partì per un lungo viaggio, lasciandoci soli. La seconda volta che ho visto Kerac mi trovavo, invece, in Croazia. Per la precisione, nella località di Makarska, vicino a Spalato, nel maggio del 2012, sempre impegnato per una kermesse dedicata agli eroi di carta. Il rivederlo è servito a concretizzare la proposta: poiché in Italia stava prendendo forma l’idea di una nuova collana di storie autoconclusive tutte a colori, il Color Zagor, era appunto una di queste che Bane avrebbe potuto illustrare, se le sue prove fossero andate bene. Non avevo dubbi, avendo avuto modo, nel frattempo, di vedere quel che Kerac aveva disegnato nella sua carriera ed essermi convinto del suo grande talento: la Casa editrice si è detta d’accordo con me. Così ho proposto a Bane di raccontare il passato di “Guitar” Jim, uno dei personaggi a cui lo stesso Sergio era più affezionato".

Bae Kerac e Moreno Burattini a Mostar (Bosnia Herzegovina)

Della storia che è andata a cominciare, western e avventurosa ma anche "mysteriosa" come sa chi l'ha già letta, parleremo nei prossimi due mesi. Per il momento, se volete, potete leggere il parere di David Padovani che l'ha recensita su "Lo spazio bianco", in un post di cui ho fatto il copia e incolla ma che è rintracciabile qui:


"Il 2019 zagoriano si apre con la prima parte di una lunga avventura con cui Moreno Burattini ricongiunge nella testata mensile la linea narrativa portata avanti nei tre albi Maxi del 2018. In questi, Zagor e Cico avevano compiuto un viaggio fino alla costa del Pacifico e, in questo albo, sulla via del ritorno a Darkwood, devono attraversare la Monument Valley.
Burattini, da esperto continuatore della tradizione nolittiana, applica alla perfezione l’arte della contaminazione dell’avventura zagoriana, creando una storia dai toni mysteriosi, narrativamente tripartita in un bilanciamento efficace della sceneggiatura.
Tra un inizio e una chiusura dell’albo ricchi di azione, ritmo e scontri, si inserisce una parte centrale più calma e riflessiva di digressione storica, come nelle più tipiche storie di Martin Mystere, a dimostrazione di quanto eclettismo sia dotata, da sempre, la figura dello Spirito con la scure.
Burattini, inoltre, inserisce con naturalezza nella trama elementi come la base di Altrove e uno dei suoi agenti, Raven, al secolo Edgar Allan Poe che sarà protagonista anche del Maxi in uscita a fine gennaio.
Il serbo Bane Kerac, alla seconda prova sul personaggio, ne offre un’interpretazione contemporanea, donando a Zagor una fisicità che nei movimenti e nelle battaglie mostra ottimamente la sua potenza, agilità e destrezza. La linea chiara del disegnatore, ricca di dettagli negli ambienti, nei volti e negli abbigliamenti, si rivela efficace tanto nelle sequenze dinamiche che in quelle più dialogate".

Bane Kerac ospite a Riminicomix

Moreno Burarttini e Bane Kerac a Makarska (Croazia)