martedì 26 aprile 2022

L'UOMO-CICO

 


Sul n°432 di "Lupo Alberto" (aprile-maggio 2022), fra le tante divertenti delizie che la testata offre al lettore, compare una intervista al sottoscritto, intitolata "L'uomo-Cico". Ringrazio Silver per l'attenzione, ma naturalmente lo ringrazio di più per avermi permesso, in anni trascorsi mai dimenticati (e spesso rimpianti), di scrivere storie della Fattoria McKenzie. Della mia collaborazione con Lupo Alberto ho scritto qui (basta cliccare per leggere):

 http://morenoburattini.blogspot.com/2011/07/nella-vecchia-fattoria.html

Se poi volete rintracciare tutte le mie storie sceneggiate per Silver, vi svelo in segreto: qui alto, sotto il titolo del blog, c'è una banda con dei tasti cliccabili. Premendo su quello con la scritta "I miei fumetti" compare l'elenco di tutte le storie (appunto a fumetti) pubblicate in 33 anni di carriera, comprese quelle di Lupo Alberto e Cattivik. Per farvela più facile vi copio comunque il link anche qui sitto:

http://morenoburattini.blogspot.com/p/i-miei-fumetti.html

Una delle mie storie della serie "Le maialate di Enrico La Talpa", intitolata "Scherzi a parte" e illustrata da Giacomo Michelon, viene riproposta proprio su numero del Lupo di cui sopra.




Ecco il testo della breve ma intensa intervista!

L'UOMO-CICO

Era questo che sognavi di fare da bambino?

Precisamente questo. Leggevo tanti fumetti, ma mi piaceva in particolare Zagor. Perciò mi dicevo: da grande farò di mestiere quello che inventa le storie di Zagor. Ho avuto anch’io, come tutti, la mia dose di sfighe nella vita, ma almeno su quello mi è andata bene. Nel 2021 ho festeggiato trent’anni al servizio del personaggio.
 

Metodo di lavoro?

Siccome sono anche il curatore delle varie testate legate a Zagor (quasi tremila pagine di inediti ogni anno), il mio lavoro si divide tra l’ufficio in Casa editrice e la scrittura delle sceneggiature (di quelle tremila, mille sono mie). Finisce che le due cose si mescolano: mentre mando in edicola gli albi, approfitto di ogni stacco per scrivere una pagina o due e portare avanti a spizzichi e bocconi dieci avventure contemporaneamente. Miracolosamente, riesco a gestirle tutte anche così senza perdermi i personaggi per strada. Mi sento un aereo che fa rifornimento in volo e non atterra mai: ma ci sono i lettori che aspettano gli albi!

Che effetto fa essere l’Uomo-Zagor?

Zagor ha un simpatico amico messicano cicciottello, goloso e fifone: Cico. Ecco, più che l’Uomo-Zagor mi sento l’Uomo-Cico.

A cosa stai lavorando in questo momento?

Sto scrivendo, oltre a numerose avventure di Zagor, anche un paio di storie di Tex, un altro personaggio a cui sono molto legato fin dall’infanzia.

Quali sono le attività al di fuori dei fumetti a cui ti dedichi?

Pubblico più o meno un libro l’anno, e il prossimo sarà una raccolta di 365 epigrammi intitolata “Versacci”: bravi poesie umoristiche, molto ritmate e tutte in rima. Un modo per fare satira e ironia sul mondo.

Del resto ti sei dimostrato prolifico autore umoristico sceneggiando decine di storie di Cattivik e di Lupo Alberto negli anni Novanta.

E mi sono divertito moltissimo (grazie Silver per avermelo fatto fare!). Sul mensile del Lupo mi sono persino inventato due serie: “McKenzie Memories” (con gli antenati dei vari personaggi)  e “Le maialate di Enrico La Talpa” (con i tentativi di seduzione di Enrico ai danni di Silvietta).

Cosa consiglieresti a un aspirante sceneggiatore?

Il primo consiglio è di leggere tanti fumetti (se non se ne legge, non si può scriverne). Bisogna imparare a “ragionare” a fumetti. Il secondo è di convincersi che (salvo rare eccezioni) non potrà campare di soli fumetti (fare fumetti è sempre più un hobby, anche se figo). Il terzo è di farsi un quadro della situazione in Rete, non illudersi ma provarci lo stesso.