Qui di seguito trovate il testo di Brunoro proposto in modo più leggibile. Più sotto ancora, altre considerazioni ancora.
Altre considerazioni, dicevamo. Intanto, anche io ho voluto ringraziare Gianni con una risposta in rima (del resto, la regola che mi sono dato per ogni dedica che firmo sulle copie del libro è che sia in rima con il nome dell'autore, sperando che non mi capitino mai dei Galeazzo o dei Gargiulo). Ecco cosa ho scritto:
Caro Gianni,
Poi, c'è da dire che le presentazioni che so facendo di "Versacci" mi danno grande soddisfazione, perché il pubblico che interviene davvero si diverte ma anche si commuove (del resto gli epigrammi, tradizionalmente, hanno un doppio registro: quello che muove al riso e quello che spinge alla riflessione).
Gianni Brunoro |
Moreno Burattini non si accontenta di imperversare – per la gioia dei suoi fan – con Zagor (in quasi tutte le salse) (per tacer della dilagante presenza sui social – due blog e un account Instagram, oltre a “epifanie” di vario genere). No, Moreno ha deciso di “sfondare” anche nel campo letterario dove – a parte gli ormai numerosi volumi, ben noti agli eventuali lettori sistematici di questa rubrica recensoria, che gli dedica sempre la dovuta attenzione – ha deciso adesso anche di adire, che dico!, “partire all’assalto” anche della letteratura “alta”. Avete mai sentito parlare dei celebratissimi Aforismi di Oscar Wilde? Ebbene: essi impallidiscono di fronte alla raccolta Mi ritiro per delirare (avete letto bene: delirare, non deliBErare...) dove l’autosarcasmo inizia già dall’immagine di copertina [v. qui a lato: ma che bravo il Bonfa!, sempre più degno emulo di grandi artisti, come per esempio Robert Crumb] in cui l’autore è ritratto, ovviamente in caricatura, nella intimità della “ritirata”, dove provvede alla sua attività creativa...
Bene, credo che basti per alludere alla eccellenza fra demenziale ed esilarante di queste migliaia (!!) di aforismi di Moreno, che sono la summa (cioè: il volume comprende) di due precedenti volumi, «ma a quelli ne sono stati aggiunti altrettanti inediti». Si va dai 9 aforismi e battute dell’inizio, enunciati in corrispondenza al lemma Adolescenza, ai 5 - dove si aggiunge anche il gioco di parole – del lemma Zona erogena, e già ce n’è da perdersi; ma poi altre decine continuano nell’appendice finale Rubriche. Un oceano di parole.
Completezza della notizia: il libro (o “enciclopedia”?) è dotato di una spiritosa prefazione dovuta a quel geniaccio della comicità che è Gianni Fantoni [sfruttato anche da me anni fa, per una prefazione a un mio volume su Jac; ne approfitto qui per un “ciao, Gianni!”]. C’è inoltre – da parte dell’autore stesso – un acconcio Istruzioni per l’uso, ma soprattutto un ampio intervento esegetico sulla tradizione letteraria degli Aforismi.
C’è da dare un consiglio, comunque: non tenete questo volume come livre de chevet, non è un libro che concilia il sonno ma al contrario. A qualunque punto lo apriate per cominciare a leggerlo, esso è “peggio” di un giallo di quelli sui quali, per “arcaica” tradizione, si scriveva in fascetta questo libro non vi farà dormire. Perché continuerà a farvi ridere; ma vi suggerirà anche qualche spunto (“sputo”, secondo la lepidezza di Burattini) di meditazione, tipo questi, “uno fra le migliaia”: per esempio, dal geniale, goliardico, alla A di Amici «Certo, che esiste l’amicizia tra uomo e donna. Basta che lei gliela dia»; a quest’altro, alla W di Web «Mi serve un tutorial per cercare in Rete un tutorial». E siamo ancora lontani dalla fine delle 492 pagine del volume (o “enciclopedia”, ma forse l’ho già detto, eh?...). (g.b.)
Moreno Burattini, Mi ritiro per delirare, Ed. Cut-Up, 2021, 492 pp., f.to 15x21, cartonato, Euro 19,90.