domenica 27 ottobre 2024

IL RITORNO DI VINDEX



A partire dal 6 luglio 2024, con cadenza quindicinale, la Sergio Bonelli Editore ha pubblicato un’avventura di Tex che, se fosse stata proposta in un albo del formato da edicola, avrebbe contato 128 tavole. Invece, la storia si presenta suddivisa in dodici albetti a striscia di trentadue pagine ciascuno. Si tratta di un racconto inedito sceneggiato dal sottoscritto e illustrato dal veterano Marco Torricelli, autore anche delle copertine. E' la mia nona storia del Ranger.
 
Prima di parlarne, facciamo un passo indietro. Tra il 30 settembre 1948 e il 5 giugno 1967 uscirono in edicola trentasei serie a striscia di Tex, per un totale di 973 albetti, scritti da Giovanni Luigi Bonelli e in gran parte disegnati da Aurelio Galleppini, e tutte ristampati nella collana gigante, quella che continua a presentare ogni mese in edicola nuovi episodi di Aquila della Notte. A distanza di oltre cinquanta anni, ecco dunque tornare in distribuzione una nuova serie nel formato orizzontale, reperibile però solo in fumetteria e sullo shop online Bonelli. Il titolo dato a questa collana è “Tex serie Vindex”. 
 

Non si tratta, in realtà, del primo ritorno sulla scena di una avventura a striscia di Tex. Già nel 2023, in occasione del settantacinquennale del Ranger bonelliano, io e Rodolfo Torti eravamo stati incaricati di realizzare una breve storia divisa in sei albetti, intitolata “Il ponte minato” e distribuita in edicola insieme alla riproposta in edizione anastatica dei primi episodi degli anni Quaranta e Cinquanta, pubblicazione collaterale del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport.  Ecco qui un articolo al riguardo (basta cliccare).
 
Tuttavia, si era trattato di una iniziativa promozionale commissionata dalla RCS e non di un prodotto con il marchio Bonelli. Evidentemente il formato ha riscosso l’interesse dei lettori, e si è pensato, là dove vuolsi ciò che si puote, commissionarmi una nuova storia lunga esattamente il doppio (da sei albetti a dodici). 
 

 
C’è però un ulteriore precedente, non riguardante Tex - ma Zagor, risalente al 2018. In quell’anno, nei panni di curatore del parco testate dello Spirito con la Scure, proposi ai piani alti della Bonelli l’idea di realizzare, per vedere come sarebbe andata, una serie a striscia inedita del Re di Darkwood. Ottenni un “sì” immediato. Nel caso di Zagor, tra il 1961 e i 1970, le strisce erano state 239 divise in quattro serie, per cui quella del 2018 fu la quinta. A inizio maggio del 2018 presentammo così la miniserie a striscia  “Zagor Collana Darkwood”. Si trattava di sei episodi che raccontano un' avventura intitolata "Il battello dei misteri" sceneggiata dal sottoscritto e illustrata da Gianni Sedioli e Marco Verni. Nel rispetto degli stilemi dell'epoca, reinterpretati però da autori di oggi, fu dunque possibile rivivere le emozioni dei ragazzi di un tempo e stringere fra le mani pubblicazioni tascabili simili a quelle che hanno fatto sognare intere generazioni.
 


La miniserie ebbe uscite quindicinali distribuite in fumetteria. Anche se, ovviamente, può essere apprezzata da chiunque, la Collana Darkwood si è rivolta a due tipi di lettori. Il primo è il gruppo di quelli che  gli albetti a strisce se li ricordano, per averli letti all'epoca o per averli visti in mano ai nonni, ai papà o ai fratelli più grandi. Per costoro è stato  fortissimo il richiamo della nostalgia, legato al recupero di memorie mai perdute. Il secondo gruppo è quello di coloro che invece delle strisce hanno soltanto sentito parlare e vogliono provare a scoprire quale fosse il loro fascino, e che cosa provassero i ragazzi di un tempo stringendo in mano quelle piccole pubblicazioni che hanno segnato un'epoca. Paradossalmente, in questi nostri anni senza fiato in cui tutta la comunicazione deve essere veloce e la fruizione immediata, sessanta rapide strisce da gustare in pochi minuti potrebbero avere un insospettabile appeal anche al di fuori del "gioco" del recupero di un formato del passato (seppur al servizio di una storia inedita).

Il formato mi ha costretto a usare  un ritmo del tutto diverso, perché un racconto scandito in capitoli di sessanta strisce, che corrispondono a venti pagine della serie regolare, non può essere sceneggiato allo stesso modo di quando si propongono avventure lunghe due o tre volumi di 94 tavole ciascuno (come accade nella Collana Zenith). In un albetto devono accadere più cose di quante ne accadono di solito in venti tavole della serie regolare. Il racconto che ne risulta è più concentrato, gli accadimenti meno dilatati. C'è poi un recupero di vecchi stilemi utili a recuperare il sapore di un tempo: l'uso delle didascalie, per esempio, comprese quelle nei colonnini verticali con un disegnetto all'interno. Le vignette e le copertine di Gianni Sedioli e Marco Verni si prestano perfettamente all'operazione, tesa a ricreare il sapore delle storie di un tempo. Però non abbiamo voluto dar vita a un "falso" perfetto. Ci siamo adeguati al formato, ma restiamo autori di oggi. Morale della favola: grande successo, oltre ogni aspettativa. I sei albetti de “Il battello dei misteri” sono stati poi raccolti in un volumetto da edicola uscito nel 2022 (lo Speciale Zagor n° 35).
 
 
Illustrati questi precedenti, torniamo a “Tex serie Vindex”. Il titolo della collana già fornisce una chiara indicazione. Io e Torricelli ci siamo ricollegati, immaginandone un seguito, a una delle più classiche di Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini, coadiuvato da Francesco Gamba: “Sinistri incontri”, pubblicata originariamente sugli albi a striscia nn° 1- 12 Serie Gila (diciassettesima serie), e poi ristampata su Tex Gigante n° 34 e n° 35. In tutto, 128 tavole: esattamente quelle del nostro sequel.
 

Ma chi è Vindex? Uno scienziato pazzo, uno di quei mad doctor su cui sono basati svariati capolavori del fantastico, del terrore e della fantascienza, per esempio quelli con protagonisti il dottor Frankenstein, il dottor Cyclops e il dottor Moreau; per non parlare del capostipite dei folli scienziati del fumetto di casa nostra, il celebre Virus, eroe nero di un fumetto di Walter Molino del 1939, che ha ispirato l'Hellingen zagoriano. Di solito, i mad doctor sono studiosi la cui mente geniale è stata bistrattata negli ambienti accademici, e covano propositi di rivalsa contro il mondo intero, dedicandosi alla costruzione di avveniristici macchinari  perchè, una volta conquistato il globo terracqueo, tutti riconoscano la loro grandezza.  Il Vindex proposto da Bonelli e Galleppini come avversario al loro Tex, non fa eccezione. Si chiama Carmonas, ed è un accademico messicano, ma non tollera di essere chiamato "professore", proprio perché disprezza i suoi colleghi scienziati, da cui evidentemente è stato vituperato. Con il nome di Vindex si è ritirato nel deserto di Gila, dove utilizza un antico tempio azteco per studiare tecniche di manipolazione genetica. 
 
La follia lo porta a utilizzare le sue prodigiose scoperte per creare una razza di super-guerrieri Zuma con cui conquistare un impero basato sulla razza. Gli esperimenti rendono pazze le cavie umane, che crescono a dismisura ma poi finiscono per suicidarsi, mentre sortono effetti prodigiosi sui puma: Carmonas riesce a farli diventare grandi come bisonti. Visti i risultati, la sua ultima idea è quella di tentare il trapianto di un cervello umano nei giganteschi felini: "Potremmo ottenere la creazione di una interessantissima razza i cui individui avrebbero la forza e l'agilità delle più temibili belve e l'intelligenza dell' homo sapiens!", dice lo scienziato al suo assistente, Victorio Hermann, un giovane studioso che lo ha seguito perché affascinato dal talento del professore ma ora molto spaventato dalla sua degenerazione: "Pazzo! E ogni giorno la sua follia diventa sempre più pericolosa! - pensa Victor - Dall'idea iniziale di sviluppare artificialmente piante utili all'uomo è passato all'idea di creare una razza di giganti, poi il successo degli esperimenti gli ha dato l'idea di fondare un impero... e adesso, prima ancora di essere diventato ciò che vuole essere, il dominatore della terra, già pensa di creare una nuova orrenda razza di mostri!". 
 
In un momento d'ira, Vindex minaccia il collega: "Basta così, Hermann! Non si discutono i miei pareri! Vi ho fatto l'onore di accettare la vostra collaborazione, ma non dimenticate mai chi sono io! Il mio regno è ancora piccolo, ma è vicino il giorno in cui tutta la terra tremerà al mio cospetto! ...Io sono Vindex, il creatore del più grande regno di tutti i secoli! Io  sono Vindex, il re dei re! Chi non riconoscerà il mio regno e cointravverrà i miei voleri, finirà fra gli artigli e le mascelle dei miei guardiani!". In effetti, la minaccia non è da poco: i colossali puma di Carmonas seminano il terrore nel deserto circostante il tempio. Per affrontarli, Tex deve ricorrere a un centinaio di candelotti di dinamite. Ma alla fine, neppure loro, e neppure i giganteschi guerrieri Zuma riusciranno a impedire che Aquila della Notte e i suoi pard abbiano la meglio. Victorio Hermann sarà l'unico a salvarsi, per Vindex e i suoi accoliti è la fine della pista. Perché c'è una regola ferrea nei racconti di avventura che hanno per protagonisti gli scienziati pazzi: i mad doctor, da ultimo, vengono sempre sconfitti.
 
 
Queste le premesse. Per scoprire che cosa racconta il sequel realizzato da me e Torricelli, non reta che procurarsi i dodici albetti a striscia della “Serie Vindex” (o aspettare una eventuale riedizione che li raccolga, eventualità però su cui non sono in grado di anticipare nulla). Sul sto Internet Bonelli è stato pubblicato un video in cui io e Marco presentiamo il nostro lavoro, e lo potete vedere cliccando qui.
 

 
Un’ultima annotazione: in contemporanea con la distribuzione in fumetteria delle strisce inedite di Tex, è uscita una nuova serie inedita anche di Zagor, denominata “Collana Aquila” e intitolata "La miniera dell'incubo": otto albetti scritti da Giovanni Eccher e illustrati da Gaetano Cassaro, con le copertine di Joevito Nuccio. Di mio, oltre alla cura editoriale, c’è un racconto in prosa, con protagonista Zagor, intitolato “Hellbourgh”. Si tratta del quinto racconto in prosa da me dedicato allo Spirito con la Scure, disponibili peraltro anche in audiolibro.