La riedizione a colori degli albi di Cico targata If giunge infine al n° 27. Mi sembra ieri quando, a cena con Gianni Bono, gli proposi l'idea di una ristampa cichiana in versione colorata e lui ne fu entusiasta. Il fatto che per ben ventisette uscite bimestrali la saga del messicano più simpatico del mondo sia riuscita a tener banco in edicola testimonia come l'iniziativa sia stata un piccolo successo, e che le storie illustrate prima da Gallieno Ferri e più da Francesco Gamba siano riuscite a trasmettere del divertimento anche a distanza dieci o venti anni. Di successo si può ben parlare anche in ragione del fatto che l'avventura non finisce qui! A dicembre ci sarà infatti un ventottesimo, inaspettato volume, che magari potrebbe prelude a un ventinovesimo. Ma ve ne parlerò dopo.
Torniamo a "Cico & Company", vale a dire l'albo con cui Sergio Bonelli decise, nel 2007, di porre fine alla serie degli Speciali. Perché la chiusura? Sostanzialmente perché Bonelli era deciso a concedere a Francesco Gamba un buen retiro e una meritata
pensione in campagna, e piuttosto che rilanciare mettendo in campo un nuovo disegnatore preferì mettere la parola "fine", dopo quasi trent'anni (per la precisione, ventotto) da "Cico Story".
Mi fu chiesto di ipotizzare un finale. L’idea iniziale che proposi a Sergio (conservo ancora il testo
con i commenti dell’editore scritti a matita) presentava questo spunto: “Per celebrare la fine di una saga quasi
trentennale facciamo incontrare con il pancione un po’ tutti i principali
caratteristi comici della serie di Zagor, in una sorta di festosa carrellata
per una riunione di famiglia. Vedremo riuniti attorno a Cico, per un preciso
motivo che scopriremo solo alla fine della storia, personaggi come Trampy,
Drunky Duck, Digging Bill, Bat Batterton, Icaro la Plume e altri ancora”.
Bonelli commentava: “Si può fare, ma potrebbe rivelarsi troppo
frazionato… io pensavo a una specie di ‘Sporca mezza Dozzina’ che avesse uno
scopo, magari western, con un filo conduttore”. Successivamente, io avevo un incontro con
Sergio in cui Bonelli mi spiegava la sua idea, che integrava la mia, di far sì
che ci fosse un viaggio sottoforma di “missione” o “impresa” da svolgere,
durante il quale in ogni tappa uno degli amici di Cico radunatisi all’inizio
aveva un incidente (dovuto a uno sketch) e si doveva fermare, finché alla fine
rimanevano solo Cico e Trampy. Così è stato fatto.
Serviva un’idea per
chiudere la collana, e credo di averne trovata una buona senza dover far morire
il personaggio. Uno scrittore umoristico, Jerome P.G. Belltower, segue il
pancione prendendo appunti su tutte le sue mosse perché vuole trarne spunto per
il suo nuovo romanzo, da presentare al suo editore Sir Joseph Goodwell.
Sennonché, quando le gag di cui Cico è protagonista hanno riempito tutto il
taccuino, si scopre che l’editore intende chiudere la sua collana di libri da
ridere per dedicarsi solo al dramma e all’horror. Non sfugge ai più attenti
come la pronuncia del nome Sir Joe (Joseph) è assonante con il nome Sergio e
che Goodwell può considerarsi la traduzione di Bonelli: in pratica ho messo in
parodia la decisione bonelliana di porre uno stop alla serie. A proposito di
nomi, Jerome P.G. Belltower è un omaggio a Jerome Kapkla Kerome, P. G. Wodehose
e Achille Campanile, tre fra i più grandi umoristi della letteratura mondiale.
Se avete tutti i 27 albi a colori, a questo punto, dovrete per forza avere anche il ventottesimo che nella collana originale non c'era. E se non avete collezionato gli albi If, ma avete tutti quelli in bianco e nero, ugualmente adesso vi mancherebbe quello aggiuntivo, se non ve lo procuraste. Quindi, la caccia a Cico Color n° 28 è aperta! Si tratterà di un tutto Ferri (e anche di un tutto Burattini), contenente materiale, secondo me molto divertente, mai raccolto prima in un unico volume. Quale materiale? E nel caso, quale sarebbe contenuto in un ipotetico n° 29? Diciamo che ne parliamo fra un mesetto.