"Il vento della prateria" è il secondo titolo della miniserie di sei "Zagor Darkwood Novels". I testi sono miei, i disegni sono di Anna Lazzarini, la copertina è di Michele Rubini, Ammiro il talento di Anna dal 1997, anno in cui la vidi esordire su Legs. L’ho sempre seguita in tutte le sue variegate collaborazioni. Dopo il fantastico exploit di Lola Airaghi con una storia breve dello Spirito con la Scure apparsa su un Maxi della serie “I racconti di Darkwood”, ho pensato che sarebbe stato bello vedere altre donne disegnare l’eroe di Darkwood, e ho chiesto ad Anna se avrebbe voluto provare anche lei a cimentarsi con una short-story. Ha risposto di sì, “eccome!”. Al che le ho domandato se avesse avuto delle preferenze riguardo all’argomento e allo scenario: indiani, soldati, foresta, mare, prateria, montagna. Anna ha posto come unica condizione che ci fossero dei cavalli. “Il respiro della prateria” mi è parsa la storia giusta da affidarle.
Nel prologo e nell’epilogo di questo secondo tassello del puzzle troverete altri indizi (mescolati, però, a false piste, pur senza alcuna informazione sbagliata) sull’identità del Misterioso Personaggio che racconta al giornalista Roger Hodgson brevi storie inedite della vita di Zagor, allo scopo di meglio spiegarne la personalità. Tra i lettori si è già scatenata la caccia all’uomo, basata su ipotesi e controdeduzioni, per giungere a scoprire di chi si tratta: naturalmente tutto sarà rivelato nel sesto albo.
Ai più attenti dei miei ventitré lettori non sarà sfuggito come l'ispirazione della storia derivi dal racconto "Cavalli bradi" contenuto nella mia raccolta di storie brevi (in prosa) intitolata "Dall'altra parte" (edita da Cut-Up). Innegabili anche le suggestioni da Ken Parker. Del resto, ho sempre detto che "Zagor Darkwood Novels" sarebbe stata una serie kenparkeriana.