Seconda puntata della cronaca dei miei spostamenti estivi, dopo il resoconto (corredato da album fotografico) dell’articolo precedente, dedicato alla prima settimana di vacanze. Seguirà nei prossimi giorni, nel caso a qualcuno interessasse, un terzo post relativo al viaggio a Parigi. Come sanno i più attenti dei miei venticinque lettori, tra il primo e il secondo spezzone vacanziero, ho dedicato il periodo attorno a Ferragosto a preparare e quindi a partecipare a tre o quattro appuntamenti pubblici per i quali avevo dato la mia disponibilità in primavera. Del resto, non mi sottraggo mai (se non per causa di forza maggiore) agli inviti che mi vengono rivolti e fra i miei tanti difetti non c’è quello di essere in imbarazzo davanti a un pubblico o nell'interfacciarmi con degli interlocutori, chiunque essi siano. Così, tornato dal monte Amiata, mi sono trasferito sulla montagna pistoiese, là dove sono nato e dove abitano ancora i miei genitori e qualche parente. A dire il vero, siamo un po’ tutti parenti, da quelle parti. Dovunque vada (al bar, come dal falegname) ci trovo un cugino o un biscugino o finisce che un trisnipote della mia bisnonna è cognato con il suocero della fidanzata del fratello del genero di mio zio.
Io e mia sorella durante la tradizionale festa patronale di Ferragosto a Gavinana (PT)
Fatto sta che Gavinana, ridente paese d’origine della mia famiglia (almeno di quella parte dell’albero genealogico di cui si tramanda il ricordo, poi va da sé che il cognome di mia madre è di origine longobarda e dunque avrò avuto antenati germanici e più anticamente ancora addirittura scandinavi), ha come santa patrona Maria Assunta e dunque per Ferragosto è festa grande. Ci sono, per tradizione, diverse manifestazioni folkloristiche e, se sono in zona, da almeno vent’anni mi viene chiesto di salire sul palco e presentare appuntamenti molto sentiti come il lancio dei palloncini colorati (un centinaio, che si alzano tutti insieme in cielo alla fine di un conto alla rovescia) e il tombolone in piazza, con un premio di 500 euro per il primo che riempie una cartella. Quest’anno ho incontrato in piazza uno che segue questo blog e il mio “coso” su Facebook, Stefano Franceschi di Padova, che si trovava lì in vacanza. Mi ha fatto piacere vedere che mi ha presentato a suo figlio di nove anni dicendogli che ero quell'autore di fumetti di cui tanto gli ha parlato.
Io sul palco con il microfono in mano
Quasi sempre c’è qualche anziana signora che, al termine degli eventi, si avvicina per farmi i complimenti e mi chiede se io, di lavoro, faccio proprio lo speaker o il presentatore. Rispondo di no, ma penso che potrebbe essere un’idea nel caso mi cacciassero dalla Casa editrice. Impara l’arte e mettila da parte. A volte capitano anche degli infortuni, al microfono. Mi è successo per esempio di dover presentare una rievocazione storica della battaglia di Gavinana del 1530, dove morì Francesco Ferrucci, e dunque essere chiamato a commentare il passaggio di figuranti abbigliati con costumi rinascimentali. Trattandosi di persone reclutate sul posto, non tutte hanno il fisico da indossatori e da modelle, per cui al passaggio di alcune prosperose matrone vestite alla maniera cinquecentesca, volendo dire “damigelle” e pensando se non fosse più adatto il termine “cortigiane”, me ne uscii annunciando che stavano transitando delle “damigiane”.
Figuranti in abiti cinquecenteschi nella piazza di Gavinana
Il giorno dopo Ferragosto, giovedì 16, sempre lì in montagna si è tenuto un appuntamento per me molto importante. Si è svolta infatti la presentazione del libro, da me curato, "Il poeta delle piccole cose", un saggio dedicato a Giuseppe Geri (un poeta illetterato della montagna pistoiese, che si firmava Geri di Gavinana, in grado di scrivere versi di una immediatezza rara).
La conferenza ha avuto luogo in notturna, dopo cena, all'aperto, sotto il campanile della bellissima pieve romanica, e ha visto il sottoscritto parlare del Geri e l'attore Bruno Santini (presto in TV con due fiction su Caruso e sul caso Tortora) leggere, da par suo, i versi del poeta, divertenti come non mai in bocca a un dicitore così brillante.
Bruno Santini
Gli organizzatori avevano predisposto cento sedie, contando di occuparne almeno cinquanta. Risultato: tutti i posti esauriti, e gente in piedi tutt'intorno, anche fuori dei cancelli, ad ascoltare (e guardare le immagini proiettate su un maxi schermo). Fra i presenti, anche il direttore responsabile di Zagor, vale a dire il nostro Graziano Frediani, e quel Giorgio Giusfredi (scrittore e membro dello staff di Lucca Comics) di cui vi ho spesso parlato in occasione di eventi zagoriani di cui è stato promotore. Insomma, una gran bella serata. Di Geri di Gavinana parlerò presto in un apposito articolo qui sul blog. Intanto, chi volesse acquistare il libro può rivolgersi all'Associazione Musicale e Culturale Domenico Achilli – Piazzetta Aiale, 24 – 51028 Gavinana (PT) – Tel: 0573 66057 – Email:associazione.achilli@gmail.com
Venerdì 17 agosto, incurante della superstizione, sono salito fino a Fiumalbo (appennino modenese) dove mi sono incontrato con Claudio Nizzi, di cui sono stato un lettore (grazie al Giornalino e al Messaggero dei Ragazzi) fin dalla più tenera età, e verso il quale nutro grande stima e simpatia. Con Claudio sono andato a visitare la bella mostra che il comune di Rio Lunato (Modena) ha dedicato all'intero arco della sua carriera, mostra che resterà aperta, nella sede del Municipio, fino al 19 agosto. Un pranzo pieno di chiacchiere, risate, confidenze e pettegolezzi ci ha poi tenuti a tavola fin quasi alle tre del pomeriggio.
Tre dei quattro romanzi di Claudio Nizzi ambientati nell'immaginario paesino di Borgo Torre,
molto simile alla sua Fiumalbo.
Uno dei racconti di Nizzi apparsi su rivista all'inizio della sua carriera
Riduzioni a fumetti di Claudio Nizzi dei classici della letteratura per ragazzi
Sabato 18 agosto, infine, io e Gallieno Ferri, accompagnati da Federico Luciani, il principale organizzatore dell'evento "Zagor per la Val di Vara", ci siamo recati nella mattinata a Rocchetta Vara (La Spezia), un comune in mezzo ai boschi lungo l'alto corso di un torrente molto caro al papà grafico di Zagor, che per anni ha disceso la sua corrente in canoa. Nel novembre scorso, però, quello stesso corso d'acqua, insieme a tutti gli altri della zona, si è gonfiato a dismisura e in pochi minuti ha distrutto qualunque cosa trovasse lungo la sua strada. Rocchetta è stato uno dei centri più colpiti, insieme a Borghetto Vara e ad altre località lungo la costa ligure, fra cui alcuni comuni delle Cinque Terre. Però, mentre centri più popolosi o più sotto i riflettori hanno ottenuto aiuti per la ricostruzione, che in effetti è stata abbastanza rapida, i piccoli paesi dell'Alta Val di Vara sono stati dimenticati e i danni del disastro sono ancora in gran parte visibili.
A Rocchetta, io e Ferri siamo stati accolti in municipio dal giovane sindaco Riccardo Barotti (34 anni), che da mesi sta lottando con tutta la sua comunità di ottocento persone per riportare la vita del suo Comune a una parvenza di normalità. Abbiamo visitato i luoghi dell'alluvione, visto i ponti caduti, le strade dissestate, le carcasse delle auto, i detriti depositati dal fiume, e tutti i lavori che, con pochi mezzi, si stanno facendo per rimediare al cataclisma.
Con "Zagor per la Val di Vara", anche lo staff dello Spirito con la Scure, prendendo spunto dal particolare legame fra Gallieno e la zona (quante volte scorci della valle sono finiti nelle storie dell'eroe di Darkwood!), ha voluto contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica verso il problema e a raccogliere fondi.
Così, nel pomeriggio, ci siamo spostati a Sarzana (La Spezia) dove, nel centro storico, accolti e scortati da due fantastici figuranti vestiti come Zagor e Cico, abbiamo partecipato a un affollatissimo incontro con il pubblico nel palazzo Comunale (grazie all'assessore che ci ha accolto) e abbiamo firmato una stampa (raffigurante lo Spirito con la Scure in canoa) venduta al prezzo di dieci euro, tutti da devolvere in beneficenza. Oltre cento le copie (su 220 numerate) distribuite in un'ora a coloro giunti a visitare la bella mostra di tavole originali allestita per l'occasione. A Rocchetta è rimasta esposta per qualche tempo una seconda mostra di foto che mostrano Ferri in canoa appunto sulle acque del Vara, il cui corso è bellissimo: non a caso, torneremo per farci rafting approfittando dell'invito di un centro di canyoning e canottaggio di Brugnato, che siamo stati lieti di visitare (così come a Sarzana abbiamo visitato un maneggio in cui si fa equitazione alla maniera western).
Chi voglia acquistare la stampa numerata (che comunque so essere andata via come il pane) e aiutare gli alluvionati possa rivolgersi a Daniele Pignatelli, di Comic House di Sarzana, uno degli organizzatori dell'iniziativa. Oppure si può contattare Federico Luciani a questo indirizzo: federicoluciani1978@gmail.com.
Gallieno Ferri con Federico Luciani sul fiume Vara
Zagor entra a cavallo nel centro storico di Sarzana
Gallieno Ferri davanti al municipio di Sarzana
I simpaticissimi Manuel e Pino (Zagor e Cico) al... naturale