martedì 18 febbraio 2014

CRONACHE DALLA FINE DEL MONDO



Ho iniziato a raccontare del mio recente viaggio in Terra del Fuoco, compiuto proprio mentre Zagor giunge, al termine della sua trasferta sudamericana, in quella estrema landa del mondo. In due articoli precedenti a questo ho narrato del mio arrivo a Buenos Aires e del trasferimento a Ushuaia, la città più australe del pianeta. Proseguo la cronaca riferendomi delle mie escursioni nella natura circostante quel porto.

Le ultime propaggini delle Ande in Terra del Fuoco

In Terra del Fuoco la natura è protetta come in pochi altri luoghi del mondo: parchi naturali, leggi, regolamenti, usi e costumi degli abitanti tutelano fauna, flora e paesaggio. Ushuaia è attraversata dall'ultimo tratto della strada Panamericana, che inizia in Alaska e dopo diciottomila chilometri finisce con un tratto sterrato nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco. Risalendo questa strada verso Nord, subito fuori città si vedono le estreme propaggini delle Ande, che qui hanno un orizzontamento da Ovest verso Est, latitudinale invece che longitudinale come nel resto del continente, per lo spostamento tettonico che ha arricciato su se stessa la punta estrema del Sud America. Perciò, Ushuaia è l'unica città dell'Argentina al di là delle Ande, e per raggiungerla da Buenos Aires si deve superare un valico, il Paso Garibaldi. 

Il nome non gli deriva direttamente dall'eroe dei Due Mondi, ma da un meticcio di inizio Novecento, figlio di un bianco e di una indigena, che venne battezzato Garibaldi dal padre che volle dargli il nome di un condottiero. Il meticcio, espertissimo della zona, indicò agli ingegneri che costruirono la strada il punto più adatto per realizzare il passaggio del crinale, e costoro lo ricompensarono chiamandolo come lui. Superando il passo (dove mi ha sorpreso una nevicata, nonostante l'estate) arrivando da Sud si ha una straordinaria vista su due laghi, il piccolo lago Escondido, ricco di trote, e il grande Lago Fagnano, lungo cento chilometri, chiamato così in onore di un missionario salesiano italiano. La mia guida, Bruno, mi parla di come lui venga spesso a pesca sull'Escondito, ma eviti il Fagnano, così vasto da non essere sicuro quando imperversano i venti patagonici. 


Una nevicata al Paso Garibaldi in Terra del Fuoco, nell'estate australe
Il lago Escondido in evidenza e, sullo sfondo, il lago Fagnano, visti dal Paso Garibaldi
Il lago Escondido e, sullo sfondo, il lago Fagnano

Il lago Fagnano





Per arrivare ai laghi abbiamo attraversato valli e risalito pendii senza centri abitati: Ushuaia è l'unico nel raggio di centinaia e centinaia di chilometri. Ci siamo fermati a mangiare in una sorta di baita in una spianata da cui emerge la torba rossastra tipica di molte zone dell'isola: lì, in inverno, c'è un enorme campo per lo sci di fondo e lo sleddog, e infatti vedo un allevamento di cani da slitta. La proprietaria, che serve a me e a Bruno agnello arrosto e mesce ottimo vino, parla italiano perché il posto è frequentato dagli atleti della nazionale di sci del nostro Paese, che in agosto vanno in Terra del Fuoco ad allenarsi (ci sono impianti sciistici paragonabili a quelli alpini). 

Qui d'inverno si fa sci di fondo e sleddog. L'edificio è un allevamento di cani da slitta

La temperatura non è proprio estiva, anche se in gennaio siamo nell'estate australe 

In inverno, questa è una baita per gli sciatori



Una delle cose insolite che capita di vedere in Terra del Fuoco sono le tane dei castori. Questi roditori non sono ben visti per la devastazione che fanno attorno allo stagno artificiale in cui costruiscono i loro rifugi. I castori non sono autoctoni, ma furono importati un secolo fa per poterne sfruttare le pellicce: vennero lasciati liberi per poi dar loro la caccia. Non essendoci lupi e linci in grado di ridurne il numero, si stanno moltiplicando con grave danno per i boschi.

I castori hanno deviato una parte di un corso d'acqua per creare uno stagno artificiale e lì hanmo costruito la loro tana (ben visibile in alto a destra e ancor meglio nella foto sotto).




Un po' di danno in effetti i castori li fanno



La mia guida,  l'italo-argentino Bruno
Sulla riva del lago Escondido, paradiso della pesca alla trota

Io e la mia guida a pranzo



Uno degli itinerari che è praticamente impossibile ignorare è la navigazione sul Canale del Beagle. Chi non ha mezzi propri o non è imbarcato su una nave da crociera, si affida a dei battelli attrezzati che propongono varie alternative. Quella che ho scelto io prevedeva un tour dal porto di Ushuaia fino all'Estancia Harberton, una trentina di chilometri verso est, oltre il Faro in Capo al Mondo, con visita ad alcuni isolotti popolati da uccelli marini, foche, leoni di mare e pinguini. Poi, sbarcando ad Harberton, il ritorno è stato via terra, con un pullman, attraverso varie strade (molte sterrate) dell'interno. Navigare nello stretto è uno spettacolo unico per ciò che si vede tutt'attorno, e anche l'incontro con gli animali è emozionante. Ma di questo parlerò nel prossimo articolo.

La foresta della Terra del Fuoco

Gli affioramenti di torba in Terra del Fuoco (le zone di colore rosso)
Qualche souvenir per casa...

Impossibile rifiutare l'offerta del mate
Le Ande in Terra del Fuoco

Evviva l'estate!