Il giorno del mio compleanno ho scritto un post dal titolo "Uno in più", in cui spiegavo che, essendo nato il sette settembre sono del segno zodiacale della Vergine. Aggiungevo che però "le costellazioni non esistono, nel senso che le stelle che sono soltanto apparentemente vicine tra loro e dunque si tratta di illusioni ottiche, così come illusioni sono gli oroscopi". Proseguivo: "Purtroppo, ai maschietti non conviene dire di essere della Vergine, perché noi Vergini abbiamo fama di essere noiosi, pedanti, saccenti, insopportabili, precisini e polemici. E purtroppo più che mai, io sono un verginiano tipico. Vi chiederete come faccio a non credere agli oroscopi e nello stesso tempo a riconoscermi in un ritratto astrale: ve lo spiegherò prossimamente su questi schermi, dato che ci sarà il tempo per parlare ancora di zodiaco, spiritismo, miracoli, dischi volanti e Sacre Sindoni". Bene, non essendo solito a minacciare invano, ecco ciò che penso dei ritratti astrologici tipici. A proposito di ritratti, il bambino con il cappello da bersagliere sono io il giorno del mio secondo compleanno.
Prima, però, un'altra premessa: la stessa fatta quando ho parlato dei cerchi nel grano. Scrivevo: "Mi si rimprovera spesso di essere scettico a priori. In realtà, non è così. Il mio atteggiamento è quello di uno disposto a credere qualunque cosa, purché sostenuta da argomenti convincenti. Chiedo, per esempio, che il mio interlocutore risponda semplicemente a qualche domanda che mi sorge spontanea e che, credo, sorgerebbe spontanea in chiunque. Quasi sempre, però, mi accorgo che chi ho davanti non sa rispondere in modo congruo. Dunque, non nego che possa aver ragione: mi limito a sospendere il giudizio in attesa di fonti più attendibili in grado di soddisfare la mia curiosità".
Dunque, è chiaro che il dibattito sull'astrologia è in corso da almeno diecimila anni e non pretendo di essere io a risolverlo. Chi vuol divertirsi a cercare conferme e smentite può sbizzarrirsi in rete cominciando magari da qui.
Diciamo che, mettendomi nei panni del comune uomo della strada che sa soltanto le poche cose che ha sentito dire, cercherò di limitarmi a quello che si definisce il "ritratto astrologico". Cioè, mi si vuol far credere (e io sono dispostissimo a farlo) che essendo nato un certo giorno dell'anno invece di un altro, il mio carattere e la mia indole sono così invece che cosà. Insomma, se sono indisponente come sono, non è colpa mia ma della mia data di nascita (il che mi sta pure bene, sollevandomi un po' dalle responsabilità). Mi chiedo se questo venga tenuto nella debita considerazione anche in sede penale o nei colloqui di assunzione, per cui magari si fanno sconti di pena agli scorpioni perché sono fatalmente più irascibili o si evitano di assumere i pesci perché sono eterni indecisi. Ora, leggendo il mio ritratto astrologico, effettivamente mi ci riconosco abbastanza. Secondo l'oroscopo, i nati sotto il cielo della Vergine sono ansiosi e precisi. Perbacco, ma è vero! Leggo su un sito Internet specializzato:
Prima, però, un'altra premessa: la stessa fatta quando ho parlato dei cerchi nel grano. Scrivevo: "Mi si rimprovera spesso di essere scettico a priori. In realtà, non è così. Il mio atteggiamento è quello di uno disposto a credere qualunque cosa, purché sostenuta da argomenti convincenti. Chiedo, per esempio, che il mio interlocutore risponda semplicemente a qualche domanda che mi sorge spontanea e che, credo, sorgerebbe spontanea in chiunque. Quasi sempre, però, mi accorgo che chi ho davanti non sa rispondere in modo congruo. Dunque, non nego che possa aver ragione: mi limito a sospendere il giudizio in attesa di fonti più attendibili in grado di soddisfare la mia curiosità".
Dunque, è chiaro che il dibattito sull'astrologia è in corso da almeno diecimila anni e non pretendo di essere io a risolverlo. Chi vuol divertirsi a cercare conferme e smentite può sbizzarrirsi in rete cominciando magari da qui.
Diciamo che, mettendomi nei panni del comune uomo della strada che sa soltanto le poche cose che ha sentito dire, cercherò di limitarmi a quello che si definisce il "ritratto astrologico". Cioè, mi si vuol far credere (e io sono dispostissimo a farlo) che essendo nato un certo giorno dell'anno invece di un altro, il mio carattere e la mia indole sono così invece che cosà. Insomma, se sono indisponente come sono, non è colpa mia ma della mia data di nascita (il che mi sta pure bene, sollevandomi un po' dalle responsabilità). Mi chiedo se questo venga tenuto nella debita considerazione anche in sede penale o nei colloqui di assunzione, per cui magari si fanno sconti di pena agli scorpioni perché sono fatalmente più irascibili o si evitano di assumere i pesci perché sono eterni indecisi. Ora, leggendo il mio ritratto astrologico, effettivamente mi ci riconosco abbastanza. Secondo l'oroscopo, i nati sotto il cielo della Vergine sono ansiosi e precisi. Perbacco, ma è vero! Leggo su un sito Internet specializzato:
"I nati sotto il segno della Vergine sono coscienziosi ed amano il lavoro preciso anche se vengono sommersi dai grandi progetti. Sono molto analitici e spesso eccessivamente critici. Coloro che sono nati sotto questo segno hanno un livello di intelligenza al di sopra della norma ed un discreto gusto artistico. Devono imparare a moderare il loro senso critico altrimenti l'intera esistenza può risultarne alterata. In questo segno il cervello prevale sul cuore, sull'istinto, filtra le emozioni, spesso seziona le cose con un'eccessiva minuzia. La caratteristica costante e generalizzata della Vergine è il suo senso pratico accomunato al dubbio ed all'inquietudine, all'intelligenza, sempre razionale e critica, che fa da elemento catalizzatore. Teme molto di ammalarsi, è igienista, ama la pulizia". Ma è incredibile: dunque gli astrologi hanno ragione! Soprattutto, ovviamente, quando dicono che ho un livello di intelligenza al di sopra della norma, anche se mi meraviglia che il QI possa dipendere dagli astri. Davvero chi nasce il sette settembre è un mezzo genio e chi il sette ottobre un po' più deficiente? Beh, se lo dicono loro, sarà vero (a meno che non siano nati il sette ottobre).
Però, viene un sospetto. Se io dicessi, inventandomi una legge di natura, che quelli della Vergine hanno tutti i capelli ricci e gli occhi verdi e mi guardassi allo specchio, potrei pensare di aver trovato la conferma. E sicuramente ci saranno in circolazione molti altri settembrini con i capelli ricci e gli occhi verdi. Qualcuno poi sarà solo riccio e qualcun altro solo green eyed, e sosterrà di riconoscersi abbastanza nella mia affermazione. Ma il buon senso dice che per quante conferme si possano trovare, si troveranno anche altrettante smentite. Il fatto che io mi riconosca in un ritratto astrologico, potrebbe anche essere frutto del caso. Una legge scientifica si fonda su ben altre basi: servirebbe una ricerca condotta con metodi corretti su un campione abbastanza vasto e quindi una teoria che spieghi in modo convincente perché mai la data di nascita influisca sulla pignoleria del soggetto.
Mi chiedo: secondo gli astrologi, forse, un bambino nella pancia della mamma non ha nessun tipo di carattere e questo gli viene infuso nell'atto di mettere la testa fuori? E dunque chi nasce settimino con il cesareo e risulta di un segno invece di un altro finisce per l'essere del tutto diverso da come sarebbe stato nascendo a tempo debito? E in tal caso, non converrebbe fare un cesareo anticipando di qualche giorno una nascita in modo da evitare a un maschietto di essere della Vergine e facendolo essere invece Leone, che si addice di più alla mascolinità? Domando, eh.
In realtà, senza saper né leggere né scrivere, ho sotto gli occhi, in famiglia, una coppia di gemelli monozigoti nati il 29 settembre, segno della Bilancia. Sono uguali in tutto, tanto che si potrebbero scambiare tra loro, ma hanno caratteri completamente diversi: estroso il primo, introverso il secondo; sempre fuori casa il primo, sempre in casa il secondo; praticante il motocross il primo, timoroso nel salire perfino in bici il secondo. Il che mi fa pensare che forse non sia proprio così vero che la data di nascita modelli le indoli. Colto dal dubbio, continuo a leggere il ritratto astrologico della Vergine, per vedere se davvero è tutto così coincidente con il mio carattere. Ecco che cosa scopro: "Generalmente il loro comportamento verso l'altro sesso è corretto, tendente al puritanesimo". Ahi ahi ahi. Conosco un certo numero di fanciulle che potrebbero testimoniare l'esatto contrario. Vabbé, sarò un Vergine riuscito male. Andiamo avanti: il Vergine "è un po' in difetto di fantasia, si riscatta con l'ambizione ma difficilmente accetta l'opinione altrui".
Ohibò. Io ci campo, sulla fantasia (nella foto qui accanto, sono con il busto di Shakespeare, l'affabulatore per eccellenza). In più sono modesto nelle ambizioni (lo dimostra il fatto che scrivo soltanto Zagor e non ho mai sgomitato per fare altro), e assolutamente tollerante. Che dire, allora? E' evidente che in ogni ritratto ci sono frasi che corrispondono e altre no, ma finiamo per dare peso solo a ciò che ci assomiglia, quasi per una tendenza genetica alla pareidolia. Leggendo i ritratti di altri segni, troverei ugualmente frasi che mi si addicono, e sicuramente ci saranno Scorpioni o Capricorni precisi e polemici più di me (potrei fare degli esempi).
Non sarà poi che, ripetendo continuamente a qualcuno che è della Vergine o del Toro e facendogli leggere fin da bambino un ritratto astrologico che dice "tu sei così e cosà", uno cresce convincendosi di essere davvero, almeno un po', in quel modo? Non sarà che se uno sente dire da quando è nato che essendo del Leone deve essere testardo, quello tenderà a riconoscersi nella descrizione anche se testardo non è, convinto però di esserlo? E se uno non lo fosse, non comincerebbe magari a ostentare un po' di testardaggine perchè così gli dicono che è bene che sia? Sarebbe interessante approfondire. Del resto, si sa che se uno cresce sotto le grinfie di genitori che gli ripetono che è cattivo o è sbagliato, il soggetto diventa oppresso dai sensi di colpa e di inferiorità: perchè non potrebbe essere così anche per gli oroscopi, in qualche caso?
In ogni caso, andiamo avanti con la lettura del mio ritratto. Più sotto, mi si spiega come sono a letto i Vergini. L'argomento mi interessa. Leggo: "L'uomo Vergine ama spogliarsi in fretta e accostare subito il proprio corpo nudo a quello della partner che deve essere ben lavato, profumato, con le unghie curate e così il resto, fino alla parti più intime. La donna ideale per l'uomo Vergine è dotata di un fisico longilineo, con seni piccoli e un sedere ben sodo. Pulita e sufficientemente disponibile". In realtà a me vanno bene anche i seni grossi, ma non voglio cavillare. Diciamo che è proprio così. Allora, bando ai dubbi: l'astrologia funziona.
Per curiosità, passo a vedere come sono a letto i rivali degli altri segni. Leggo il ritratto erotico degli Arieti (che a lume di naso dovrebbero essere molto apprezzati dalle donne): " Gli uomini Ariete sono molto reattivi: non bisogna aspettare molto per accenderli sessualmente! La donna desiderata deve essere scattante e sportiva ma deve anche lasciare al suo corpo tonico delle zone di morbidezza perché l'Ariete maschio possa toccare e palpare". Allibisco. Mi ci riconosco lo stesso! Non sono Ariete, ma mi ritengono molto reattivo e se posso tocco e palpo anch'io! Vediamo i rivali del Cancro: "E' noto che gli uomini del Cancro siano assai fantasiosi durante l'atto sessuale. La loro creatività si manifesta spontanea quando trovano un partner con un senso abbastanza giocoso del sesso. La donna ideale per l'uomo Cancro è molto femminile e con seni abbondanti che amerà palpare e leccare". Eh, no, insomma, si vede che devo avere un ascendente Cancro: sono così, pari pari! Del resto, mi si dice anche che "Il Cancro può essere un lagnoso se ne è incline, e di solito lo è. Può essere oltremodo sensibile, dolente e incline al rimuginare". E' esattamente quello che sono anch'io. Però il mio ascendente è Bilancia.Insomma, questa storia dei ritratti astrologici tutto sembra fuorché una cosa seria.
Smettendo i panni dell'uomo della strada, è da un po' che vado leggendo qua e là qualcosa che mi spieghi perché, se è tutta una balla, io mi riconosca abbastanza nel verginiano tipico. E le mie ricerche mi hanno portato fino alla figura di Phineas Taylor Barnum (il signore nella foto), l'inventore del circo moderno. Di lui ho scritto anche nella prefazione al quindicesimo volume di Alan Ford Story. Nato nel Connecticut nel 1810, e morto nel 1891, Barnum aveva un incredibile talento per attrarre spettatori nel suo tendone: affiggeva dovunque manifesti e cartelloni dalle scritte roboanti e divulgava per mezzo stampa notizie false, o esagerate, riguardo a ciò che si sarebbe potuto ammirare nei suoi show. Era inoltre molto abile nell'organizzare spettacoli in cui ognuno avrebbe potuto trovare qualcosa di divertente: le attrazioni proposte erano così variegate che ce n'erano per tutti i gusti. Tutto cominciò nel 1835 quando Barnum comprò una vecchia schiava negra, Joyce Heth, per mostrarla al pubblico dicendo che aveva centosessantuno anni ed era la ex-nutrice di George Washington. Altre sue attrazioni furono il presunto scheletro di Cristoforo Colombo e un esemplare imbalsamato di sirena. Nel 1841 mise insieme uno spettacolo di freaks in cui faceva esibire nani e gemelli siamesi, arricchito anche con animali esotici e cantanti d'opera. Non si era però ancora arrivati allo spettacolo sotto un tendone, che Barnum inaugurò nel 1871 fondando un circo chiamato "The Greatest Show on Earth", dove oltre alle esibizioni di clown e funamboli continuava a proporre al pubblico fenomeni da baraccone, reali o spacciate per tali. Non a caso, l'impresario si definiva "the Prince of Humbugs" (il Principe delle Fandonie) ed è passata alla storia una sua celebre battuta: "There's a sucker born every minute", ogni minuto nasce un gonzo.
Perché Barnum c'entra qualcosa con gli oroscopi? Perché riusciva a sfruttare la credulità istintiva della gente che è sempre disposta a credere, anche contro il buon senso e la logica, se una certa convinzione è spacciata per vera nel modo giusto. Sono stati condotti studi scientifici su questo fenomeno e nel 1950 Paul Meehl ha coniato il termine "effetto Barnum": la gente crede a ciò a cui vuole credere. Se una finzione soddisfa un desiderio, noi ci crediamo. E' genetico. Lo psicologo americano Bertram R. Forer ha poi abbinato il suo nome a quello del circense, per cui oggi parliamo anche di "effetto Forer": trovate qui notizie più precise.
Perché Barnum c'entra qualcosa con gli oroscopi? Perché riusciva a sfruttare la credulità istintiva della gente che è sempre disposta a credere, anche contro il buon senso e la logica, se una certa convinzione è spacciata per vera nel modo giusto. Sono stati condotti studi scientifici su questo fenomeno e nel 1950 Paul Meehl ha coniato il termine "effetto Barnum": la gente crede a ciò a cui vuole credere. Se una finzione soddisfa un desiderio, noi ci crediamo. E' genetico. Lo psicologo americano Bertram R. Forer ha poi abbinato il suo nome a quello del circense, per cui oggi parliamo anche di "effetto Forer": trovate qui notizie più precise.
Con "effetto Forer" si definisce la tendenza dell'individuo a credere che una descrizione, un oroscopo, un profilo psicologico, si riferiscano a sé stesso anche quando essi sono formulati in termini molto generici, soprattutto se il soggetto crede che l'analisi sia personalizzata, se il soggetto è sensibile all'autorità dell'esaminatore e se l'analisi elenca principalmente tratti positivi. Secondo Forer, ogni individuo, di fronte a un profilo psicologico che crede a lui riferito, tende a immedesimarsi ritenendolo coincidente con le proprie caratteristiche, senza accorgersi che quel profilo è abbastanza vago e generico da adattarsi a un gran numero di persone. Per riuscire a convincere qualcuno che si parla di lui basta mettere nel profilo frasi scontate (del tipo: qualche volta ti fai troppi scrupoli), frasi contraddittorie (alcuni volte sei così, altre volte sei cosà) o frasi desiderabili con un elenco di positività a cui si crede sempre volentieri.
Se volete fare una prova personalizzata, c'è un sito in cui vi faranno un oroscopo su misura semplicemente inserendo la data, il luogo e l'ora di nascita. I risultati sono sorprendenti, benché ottenuti senza scomodare le stelle.
Ma, anche senza tirare in ballo Barnum e Forer, ci potrebbe essere un fondo di verità nella mia aderenza abbastanza marcata al ritratto astrologico della Vergine? Se c'è, serve una spiegazione un po' più convincente dell'influenza di costellazioni che non esistono. Una fra le ipotesi che mi sono fatto, è questa. Io sono nato di Settembre: dunque, nei miei primi mesi di vita ho visto giornate corte, con poco sole e poca luce, dato che la stagione andava verso l'inverno e quando avevo poco più di tre mesi era già Natale. Chi invece nasce a marzo o aprile va incontro a giornate più lunghe e con molta luce. Tutto ciò potrebbe avere, in alcuni casi, qualche conseguenza? Ebbene, un gruppo di scienziati scandinavi ha esaminato più di duemila persone e ha notato che in base alla stagione di nascita un individuo può avere determinate personalità. Per fare un esempio, i nati tra febbraio e aprile hanno livelli di serotonina chimica nel cervello più bassa rispetto ai nati negli altri mesi dell'anno. Il basso livello di serotonina può dare problemi di depressione e di ansia. La ricerca però non conferma ma smentisce gli astrologi, perché per esempio si dice che quelli del segno del Leone siano i più tenaci di fronte alle difficoltà, mentre scientificamente non risulta che chi nasce in agosto sia più perseverante di chi nasce a marzo. Quel che se ne deve desumere è, comunque, che se qualcosa di non genetico che influisce sul carattere c'è, non va spiegato però con lo zodiaco ma con qualcosa di chimico o di neuronale.
Ma, anche senza tirare in ballo Barnum e Forer, ci potrebbe essere un fondo di verità nella mia aderenza abbastanza marcata al ritratto astrologico della Vergine? Se c'è, serve una spiegazione un po' più convincente dell'influenza di costellazioni che non esistono. Una fra le ipotesi che mi sono fatto, è questa. Io sono nato di Settembre: dunque, nei miei primi mesi di vita ho visto giornate corte, con poco sole e poca luce, dato che la stagione andava verso l'inverno e quando avevo poco più di tre mesi era già Natale. Chi invece nasce a marzo o aprile va incontro a giornate più lunghe e con molta luce. Tutto ciò potrebbe avere, in alcuni casi, qualche conseguenza? Ebbene, un gruppo di scienziati scandinavi ha esaminato più di duemila persone e ha notato che in base alla stagione di nascita un individuo può avere determinate personalità. Per fare un esempio, i nati tra febbraio e aprile hanno livelli di serotonina chimica nel cervello più bassa rispetto ai nati negli altri mesi dell'anno. Il basso livello di serotonina può dare problemi di depressione e di ansia. La ricerca però non conferma ma smentisce gli astrologi, perché per esempio si dice che quelli del segno del Leone siano i più tenaci di fronte alle difficoltà, mentre scientificamente non risulta che chi nasce in agosto sia più perseverante di chi nasce a marzo. Quel che se ne deve desumere è, comunque, che se qualcosa di non genetico che influisce sul carattere c'è, non va spiegato però con lo zodiaco ma con qualcosa di chimico o di neuronale.