Ho già raccontato della mia collaborazione con l’Acme e Macchia Nera a proposito di Lupo Alberto e Cattivik, e credo di aver anche rivelato come fossi io il fantomatico “Professor Gustavo La Fogna” che rispondeva alla Posta dei lettori del Genio del Male e si inventava rubriche umoristiche come “Il dizionario degli insulti” e “Queste cose non si fanno”.
Quest’ultima era una rubrica dedicata agli scherzi: in ogni puntata, per circa un anno, tra il 1992 e il 1993, ho suggerito due o tre burle (talvolta innocue, talvolta micidiali, ma sempre in linea con lo spirito cattivikiano). Mi sono molto divertito a interpretare Gustavo La Fogna, e le cose che rispondevo ai tanti che scrivevano (ed erano tutte lettere su carta) mi facevano ridere già mentre scrivevo le risposte. Una volta ho ricevuto una missiva di un ragazzo che abitava vicino a me, il quale mi chiedeva consigli per conquistare una tipa di cui si era innamorato, una certa Laura. Era mia sorella. Il mittente non sapeva che stava scrivendo proprio a me.
Comunque, giusto per dare un’idea anche di questa mia attività, che rimpiango (mi piacerebbe tornare a fare qualcosa del genere), vi propongo qui sotto una selezione degli scherzi suggeriti da La Fogna ai lettori di Cattivik.
QUESTE COSE
NON SI FANNO
NON SI FANNO
La pagina degli scherzi
A cura del Professor Gustavo La Fogna
Da Cattivik (edizioni Macchia Nera)
ZITTI E MOSCA
Il primo scherzo che vi proponiamo è terribile come la Maledizione di Montezuma e consiste in questo: recatevi in un negozio di articoli per pescatori e acquistate un sacchetto di vermi (di quelli usati comunemente come esche); dopodiché mettetevi il sacchetto in tasca e fatevi dare un passaggio dalla vittima predestinata, scelta fra i vostri parenti o amici in possesso di un'automobile. Senza farvene accorgere, rovesciate all'interno della vettura tutti i vermi contenuti nel sacchetto: i viscidi animaletti cercheranno subito un comodo nascondiglio sotto la moquette e negli interstizi dei sedili e della carrozzeria, scomparendo in pochi minuti dalla vista di chiunque. A questo punto non si tratta che di attendere: in pochi giorni, e tutti insieme, i vermi si trasformeranno in grosse mosche che infesteranno l'abitacolo dell'automobile. Una bella mattina la vittima del vostro scherzo si recherà in garage per prendere la macchina e vi troverà all'interno un impressionante sciame di mosche ronzanti. Fate in modo di essere nei paraggi per vedere la sua faccia!
IL PROGRAMMA TV
Abitate in un condominio di quelli con le pareti sottili come carta velina che permettono di sentire in ogni appartamento cosa trasmette il televisore dell'appartamento accanto? Bene, ecco lo scherzo che fa per voi: individuate una vicina superappassionata di telenovele o di programmi del genere; registrate la sigla della trasmissione in questione su un'audiocassetta; attendete l'ora in cui la vicina va a letto. Quando sarete certi che la povera donna sta per addormentarsi, accendete il vostro registratore con il volume al massimo facendole sentire attraverso il muro la sigla del suo programma preferito. La vicina salterà su convinta che qualche emittente stia trasmettendo una nuova puntata fuori-programma e comincerà a agitare il telecomando passando da un canale all'altro. Se si convincerà di aver perso un episodio di "Sentieri", "Beautiful" o "Un posto al sole" potrebbe anche tentare il suicidio.
LA FODERA ALL'ACCIUGA
Per mettere in pratica questo scherzo occorrono una siringa, un tubetto di pasta d'acciughe e una vittima designata. Procuratevi una siringa e gettate via l'ago, che non serve; quindi riempite il cilindro con la pasta d'acciughe avendo cura di scegliere, fra quelle in commercio, la marca più puzzolente. Avvicinatevi senza farvi notare al piumino, al giubbotto, alla giacca (o a un altro capo d'abbigliamento del genere) che la vittima designata abbia appeso a qualche attaccapanni. Quindi infilate il beccuccio della siringa sotto la fodera dell'indumento in questione, e premete lo stantuffo. In questo modo la pasta d'acciughe si depositerà fra la stoffa e la fodera. Potete ripetere l'operazione anche diverse volte: l'importante è distribuire bene la pasta in modo che la vittima non noti la manomissione. A sabotaggio compiuto, l'indumento puzzerà in maniera pazzesca, e il malcapitato proprietario verrà evitato da tutti senza che possa rendersi conto di cosa sia successo.
IL GESSETTO INGESSATO
Avendo un professore che fa grande uso di gessetti e di lavagna durante le ore di lezione, fate in modo di giungere in aula una buona mezz'ora prima e sequestrate tutti i gessi. Appoggiateli su un foglio di carta e segateli a metà con una lametta da barba (occhio a impugnare la lametta con la dovuta cautela, o lo scherzo si ritorcerà contro di voi). Il trucco consiste nel sezionare tutto lo spessore del gessetto, TRANNE una piccola parte centrale destinata a tenere unite le due metà. Impastate con qualche goccia d'acqua o di saliva la polvere di gesso caduta sul foglio durante questa operazione, e spalmatela sul taglio in modo che risulti invisibile. Ripetete questa lavorazione per TUTTI i gessi, e quindi rimetteteli a posto. Il professore non noterà alcunché di strano, ma appena impugnerà il primo gessetto e lo appoggerà sulla lavagna, questo si spezzerà. Ne prenderà un altro, e anche il secondo subirà la stessa fine. Così poi il terzo e il quarto... a questo punto la classe starà già rotolandosi per terra dalle risate.
SCHERZI A PARTY
Ecco alcuni simpatici scherzi che é possibile organizzare durante un party, una festa di compleanno o una serata tra amici in casa di qualcuno.
Scherzo numero uno: in una stanza diversa da quella dove si svolge la festa preparate un imbuto, una moneta, un bicchiere e una bottiglia d'acqua. Quindi dite a tutti che nel locale adiacente si svolgerà un gioco, per partecipare al quale occorre entrarvi uno alla volta. Introducete la prima vittima nella stanza (dove l'imbuto e la moneta saranno in bella vista, ma il bicchiere e l'acqua risulteranno nascosti) e infilategli il beccuccio dell'imbuto davanti all'ombelico, fra la camicia e i pantaloni, stretto dalla cintura. Poi fategli reclinare la testa all'indietro e ponetegli la moneta sulla fronte. Spiegate che il gioco consiste nel far cadere le cento lire nell'imbuto con un rapido movimento del collo. Mentre l'ignara vittima si accingerà a compiere l'impresa e sarà impossibilitato a seguire le vostre mosse a causa della posizione a testa indietro, voi rovesciategli nell'imbuto un bicchiere d'acqua. Le risate sono assicurate! Asciugate il pavimento con uno straccio e fate entrare il secondo amico, dopo aver chiesto il silenzio del primo (che sarà ben lieto di assistere alla turlupinatura altrui per dimostrare di non essere l'unico fesso che ci è cascato). Lo scherzo si ripete con la terza, la quarta, la quinta vittima fino all' esaurimento degli invitati al party, fra l'ilarità generale.
Scherzo numero due: il meccanismo della stanza in cui le vittime entrano una alla volta è lo stesso. C'è solo un cambiamento: le persone devono essere alternativamente prima un maschio e poi una femmina. Iniziate il gioco contando su due o tre amiche e amici compiacenti al quale avrete spiegato il meccanismo, disponeteli a "trenino" (in fila indiana con le mani di ognuno sulle spalle di chi sta davanti) stando bene attenti ad alternare maschi e femmine, e fate entrare la prima vittima scelta del sesso opposto a quello della persona che chiude il "trenino". Cioè: se l'ultima persona del trenino è una ragazza, fate entrare un giovanotto, e viceversa. Pregate la vittima appena giunta nella stanza di accodarsi al trenino, e fate muovere la fila compiendo due o tre giri della stanza, magari al ritmo di una musica ballabile. Poi fermatevi, voltatevi verso chi vi è alle spalle, e datele un bacetto. La persona baciata si volterà a sua volta verso chi le) sta dietro, e darà a sua volta un bacio. E così via fino all'ultimo arrivato. Costui (o costei) si aspetterà di ricevere un affettuoso kiss... e invece, a tradimento, si beccherà un sonoro ceffone! Sorpresa della vittima, risate di tutti gli altri. La vittima sarà quindi pregata di rimanere all'ultimo posto del trenino, e di restituire il ceffone all'ignaro (o ignara) che entrerà dopo di lui. E così via, finché tutti saranno stati baciati e schiaffeggiati.
Scherzo numero tre: scegliete fra i convenuti alla festa un tapino da coprire di ridicolo. Fate disporre tutti quanti in circolo, lasciando una sorta di arena al centro. Lì vi piazzerete voi. Anticipate che di lì a poco passerete accanto a ciascuno per sussurrare negli orecchi il nome di un animale, e spiegate in cosa consiste il gioco: al vostro via, tutti dovranno balzare verso il centro dell'arena facendo i gesti e i versi dell'animale in questione. Dite che una persona scelta a caso dovrà poi cercare di ricordare chi degli altri imitava una certa bestia. In realtà il gioco è ben diverso: quando passerete a sussurrare nei padiglioni auricolari, raccomandate a tutti di non muoversi. A tutti, TRANNE che alla vittima predestinata! A costui (o costei) sussurrerete il nome della scimmia. Così, quando darete il fatidico via, nessuno si sposterà: solo UNA PERSONA balzerà al centro dell'arena squittendo e saltellando come una scimmia, suscitando l'ilarità generale.
SUPERSCHERZO AL SUPERMARKET
Un pubblico numeroso è di certo offerto dalla gente in coda alle casse di un supermercato. Scegliete un supermarket che abbia i carrelli vuoti agganciati gli uni agli altri con una catenella, quelli cioè che occorre liberare con l'inserimento di una moneta. Prendete un carrello e scorrazzate tra gli scaffali riempiendolo di merce fino all'inverosimile (avendo cura di scegliere gli oggetti più pesanti, come bottiglie d'acqua e sacchetti di farina). Quindi adocchiate un cliente che abbia un carrello anch'esso stracolmo: approfittando di un momento in cui questi si è distratto o allontanato e agganciate il vostro carrello al suo (recuperando così anche la moneta). Trovatevi un buon punto di osservazione e godetevi la scena: quando l'ignara vittima farà l'atto di avvicinarsi alla cassa con il suo carrello, lo troverà pesantemente ancorato al vostro! Potete anche agganciare fra loro i carrelli di due o più persone diverse: vi garantirete un treno di risate guardando gli sforzi dei malcapitati per venire a capo della situazione!
CHI SI CHINA E' PERDUTO
Al limite della trivialità, ma sinceramente divertente è la burla che segue. Si tratta di procurarsi uno di quel palloncini di gomma venduti come scherzo di carnevale, che provocano un sonoro "PROOOT!" quando uno si mette ci si siede sopra. Occorre anche una moneta, che però andrà persa. Scegliete una via affollata (per garantirvi un folto pubblico), mettete la mioneta sul marciapiede, e appostatevi in un portone vicino con il palloncino ben gonfio. Appena qualcuno dei passanti noterà la moneta per terra, si chinerà per raccoglierla: a quel punto, voi farete esplodere il vostro "PROOOT"! Vedrete che faccia farà la gente che passa per la via, credendo responsabile dell'indecenza il malcapitato che si è chinato e lanciandogli severe e schifate occhiatacce! Naturalmente, voi siate pronti a fuggire a gambe levate.
LA SCARPETTA CON LE UOVA
Recandovi in palestra o in casa di amici, individuate un paio di scarpe o di ciabatte "posteggiate" in uno sgabuzzino o ai piedi del letto; quindi metteteci dentro un uovo! Appena la vittima predestinata indosserà la calzatura, ci sarà la frittata.
Un altro scherzo con le uova consiste in questo: si tratta di recarsi in visita da qualcuno con le tasche imbottite di uova sode. Approfittando di un attimo di distrazione dei padroni di casa, dovete sostituire le uova fresche conservate in frigorifero con quelle che vi siete portato dietro. Quando le ignare vittime vorranno farsi una frittatina o uno zabaione, andranno a rompere i gusci e troveranno tutte le uova assodate.
ARGOMENTI DI CONVERSAZIONE
Chiedete a un vostro amico di dirvi il nome di tre animali che fanno la cacca grossa. Lui risponderà citando bestie di notevole mole come l'elefante, il rinoceronte e l'ippopotamo (ma anche il bisonte, l'orso o il cavallo). Poi chiedetegli di dirvi il nome di tre animali che fanno la cacca piccola. Lui, senza indugiare, risponderà citando bestioline microscopiche come la formica, la mosca e la zanzara (ma anche la rana, la vespa o lo scarafaggio). A questo punto chiedetegli di dirvi il nome del famoso scienziato egiziano vincitore del premio Nobel per la chimica nel 1958 (non esiste nessuno scienziato egiziano che ha vinto un nobel del genere, ma a noi non interessa). Il vostro amico vi guarderà stupito e confesserà di non saperlo dire. Al che voi replicherete con aria di superiorità: "Lo sapevo! Con te non si può parlare altro che di argomenti di cacca!".
Buon divertimento! Ma ricordate... chi la fa, l'aspetti!