Vi ho già detto, alcuni giorni fa, di come i redattori della rivista Nocturno, incaricati di curare i contenuti speciali della collana di DVD "Cinekult", dedicati al cinema di genere degli anni Sessanta e Settanta, mi abbiano contattato per una videointervista. Il contributo compare nel cofanetto che ripropone in formato digitale il film "Satanik", di Piero Vivarelli, con Magda Konopka. Cliccate qui per recuperare testo e immagini del vecchio post .
Nel DVD parlo dell'innovativa eroina di Max Bunker, dei fumetti neri, delle sexy testate di una volta. Devo essere sembrato abbastanza ferrato in materia da convincere il direttore di Nocturno a chiedermi un articolo sul fumetto erotico italiano da pubblicare sulla rivista. E' stato accontentato e sul numero n°96 datato agosto, di cui vedete qui sopra la bella copertina, potrete leggere un intero e illustratissimo dossier a mia firma (un'esperienza che spero di poter replicare, se Nocturno vorrà dedicare ancora spazio all'eros, all'horror e al noir nei comics). Se siete interessati all'argomento, non avete che da chiedere la testata in edicola. Per saperne di più su Nocturno, sicuramente una rivista cult per gli amanti del cinema di genere, potete dare un'occhiata al sito cliccando qui .
Non è la prima volta che mi interpellano come esperto di erotismo a fumetti. L'ha fatto la Mercury per le introduzioni di alcuni volumi della collana Golden Lady, l'ha fatto Fumo di China dove ho pubblicato articoli in argomento, e ho da poco partecipato anche a un talk show in un teatro insieme a Luca Boschi, Daniele Caluri e Alberto Becattini: è a questo evento che si riferisce la foto. Ma l'intervista di gran lunga più vista è stata quella registrata per Italia Uno e andata in onda due o tre anni fa nel corso della trasmissione "Il bivio", condotta da Enrico Ruggeri, con Ade Capone (sceneggiatore zagoriano) nello staff degli autori.
La troupe televisiva venne a intervistarmi nel mio ufficio nella redazione Bonelli e mi fu chiesto di parlare di Giovanna Casotto, bella autrice di audaci fumetti erotici, a cui sarebbe stata dedicata una delle imminenti puntate del programma. Dovevo spiegare quali erano le caratteristiche dell'erotismo delle storie di Giovanna. Il mio contributo sarebbe stato poi mandato in onda nel corso della trasmissione. Mi presentai all'appuntamento con alcuni volumi della Casotto e segnalai come l'autrice, a differenza di altri illustri disegnatori, non proponesse modelli femminili eterei, sofisticati, bellezze algide, quasi metafisiche, dalle linee da indossatrice. Al contrario, le procaci fanciulle protagoniste dei suoi racconti sono le donne della porta accanto o del balcone di fronte. Giovanna punta non a idealizzare le sue figure, ma a renderle concrete e carnali, solleticando la fantasia del lettore con il fargli immaginare che anche a lui potrebbe succedere di incontrare una donna del genere, magari sul pianerottolo di casa. Per raggiungere questo obiettivo, spiegavo nell'intervista trasmessa in TV, la Casotto disegna quasi sempre le sue fanciulle dotate di peli non soltanto pubici, ma anche ascellari.
Se la tendenza dell'erotismo patinato è quella di depilare il più possibile le ragazze, Giovanna invece dota le sue eroine di vistose matasse di riccioli scuri fra le cosce e sotto le ascelle: proprio come le benzinaie e le banconiere del mercato rionale. Le donne reali, quelle che fanno sesso sul serio, sono fatte così. Per dimostrare la mia tesi, sfogliavo le tavole decisamente hard della Casotto e mostravo alla telecamera, indicando con il dito, le ascelle con i gomitoli di setole e i cespugli in mezzo alle gambe disegnati dall'autrice.
Gli autori del programma furono contenti della mia analisi e mi informarono soddisfatti che la mia intervista sarebbe andata in onda il tal giorno alla tale ora della sera. Lì per lì ne fui contento anch'io: Italia Uno è una rete nazionale, in fondo era una soddisfazione. Poi, mi sono raggelato. Il dubbio era: lo dovevo dire o non lo dovevo dire alla mia morigeratissima mamma, che va alla messa tutte le sere, che sarei apparso in TV a indicare con il dito proprio certi punti di corpi nudi femminili, e a parlare di come il pelo solletichi la libidine del popolino maschile?
Ho preferito tacere. Il giorno dopo, chiunque incontrasse mia madre in giro per il paese le diceva: "Ma lo sai che ho visto Moreno in televisione?". E lei: "Ah, sì? A me non ha detto niente". Per fortuna, pare che nessuno abbia avuto il coraggio di informarla sui contenuti, e spero che le repliche più volte andate in onda non le capitino mai sotto gli occhi.