E' in edicola "Ombre gialle", il numero di Zagor di agosto, seconda parte della mia storia dal gusto retrò, disegnata da Marco Verni, cominciata in luglio con "Il ritorno di Digging Bill", di cui vi ho già parlato qui (cliccate) con tanto di trailer della Zagor TV .
Purtroppo per gli amanti delle storie brevi e di quelle autoconclusive, l'avventura si concluderà soltanto il mese prossimo, con la terza e ultima puntata, dal titolo "Lo specchio nero". In tutto, 282 pagine. Questa lunghezza, del resto, su Zagor è la norma e anzi i lettori (io per primo) apprezzano di più le storie di ampio respiro piuttosto che quelle corte. Il ritmo zagoriano è quello epico e avventuroso e necessita di tempi lunghi. Il mio record è una storia in cinque albi, di ben 470 tavole disegnate da Ferri, intitolata (un titolo per tutti) "Piramide di sangue". Il record della serie invece appartiene a Tiziano Sclavi, con le 512 tavole del racconto "Incubi", sempre illustrato da Ferri.
Riguardo a "Ombre gialle", c'è una curiosità da segnalare. Alla fine dello scorso anno ho fornito agli appassionati l'elenco dei titoli che sarebbero usciti nel corso del 2010, specificando che i programmi avrebbero comunque potuto cambiare in corso d'opera. Come albo agostano ne ho indicato uno intitolato "Snake Canyon". Questo perché, come si vede nella storia, ci sono alcuni avvenimenti che avvengono nella tortuosa gola di un fiume, il cui corso è arrotolato come le spire di un serpente. Il luogo era già stato usato come set nella serie dello Spirito con la Scure.
Però, una volta che Ferri ha disegnato la copertina (secondo me, anche piuttosto bene), mi sono accorto che non vi si vede nessun canyon mentre compaiono due guerrieri dai tratti orientaleggianti. Dunque ho pensato che forse un altro titolo sarebbe stato più adatto. In più, un albo precedente, uscito in maggio, era intitolato "Il morso del serpente".
Va bene che "snake" e "serpente" hanno grafia e suono del tutto diversi, e non c'è neppure nessun collegamento fra la metafora del tradimento evocato dal primo albo in uscita rispetto al toponimo indicato dal secondo, ma un cambio avrebbe evitato qualunque critica da parte dei lettori più pignoli. Ho dunque presentato a Decio Canzio una lista di possibilità per la sostituzione. Perché a Canzio? Perchè, come dice il nome, Decio decide. Da sempre (almeno a mia memoria), infatti, i titoli di Zagor vengono in prima istanza scelti da lui. Poi, ovviamente, Sergio Bonelli dice la parola definitiva. Di solito, sottopongo a Canzio una serie di alternative per ogni albo. Decio dà i voti a ciascun titolo sulla base della sua esperienza editoriale e, immagino, sulla scorta dei propri gusti, tenendo conto anche di quelli di Sergio da lui, ormai, ben noti. Oggi, dopo una vita passata in redazione, Canzio segue meno da vicino tutte le dinamiche del processo creativo e produttivo degli albi bonelliani, ma continua a prestare la sua preziosa consulenza su vari fronti. Mi è subito balzato alla mente in titolo "Ombre gialle" da suggerire come il mio preferito, giocando sul titolo "Ombre rosse" del film di John Ford. Però non potevo presentarmi con un'unica candidatura, serviva una rosa tra cui scegliere, anche perché magari il gioco di parole secondo me tanto efficace, poteva sembrare insulso al mio esaminatore. Dovevo avere altri assi nella manica. Così, per la vostra curiosità, ecco i restanti titoli della lista:
Uno strano archeologo
I guerrieri venuti dal nulla
L’oscura minaccia
Uomini come belve
L’orda gialla
L’orda venuta dal nulla
I barbari
I barbari venuti dal nulla
Foresta insanguinata
Minaccia su Darkwood
Barbari a Darkwood
A filo di spada.
Decio ha dato subito "dieci" a "Ombre gialle" e voti meno brillanti ai restanti titoli, e visto che non c'erano controindicazioni l'albo è stato ribattezzato così.
"Il ritorno di Digging Bill", invece, ha vinto su quest'altra lista:
Morte a teatro
Palcoscenico insanguinato
Il rapimento di Digging Bill
Il messaggio cifrato
Un amico in pericolo
Il sotterraneo sotto il teatro.
Secondo me, hanno vinto in effetti i due titoli migliori.
C'è ancora molto da raccontare riguardo alle tre copertine di Ferri di queste storia, su cui, come al solito, si sono sbizzarriti gli utenti dei forum SCLS e ZTN. Se volete, ne parleremo nei prossimo giorni.