martedì 17 agosto 2010

PECORELLE SMARRITE

“Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione”, dice Gesù nel Vangelo di Luca (per la precisione, e a beneficio dei più pignoli, nel capitolo 15). Insomma, si fa sempre festa per il ritorno all’ovile delle pecorelle smarrite.
Per questo, sono stato più soddisfatto per quel che ho letto sul blog di Chemako che per i tanti complimenti ricevuti dal Maxi Zagor “L’uomo nel mirino” sui forum dedicati allo Spirito con la Scure.
Credo che anche gli zagoriani di SCLS e ZTN saranno felici di queste parole: «Attraverso il suo divertente ed interessante blog, Moreno Burattini mi ha consigliato di leggere il Maxi Zagor attualmente in vendita nelle edicole, dal titolo "L'uomo nel mirino". Erano passati più di 20 anni da quando avevo acquistato il mio ultimo albo di Zagor: la scelta di non proseguire dipese allora da motivi economici. In quel periodo infatti ero uno squattrinato studente universitario e, fra tutti i fumetti che leggevo, dovetti fare delle scelte, ahimè dolorose, escludendo alcuni albi bonelliani, tra cui lo Spirito con la scure. E' da un po' che non sono più studente ( ahimè aggiungo...) e avrei potuto quindi ripermettermi Zagor, ma si sa... ci vuole un'occasione. E questa è arrivata, come dicevo, per mezzo del blog del curatore e sceneggiatore di Zagor stesso. Devo dire che dopo 20 anni ho ritrovato il signore di Darkwood come l'avevo lasciato: un eroe senza macchia e senza paura, che non si abbassa a compromessi, che non si tira indietro di fronte alle angherie (come afferma lui stesso nella storia). Direi che ho trovato anche qualcosa in più, che non mi aspettavo e che mi ha fatto piacere, ovvero la citazione di un incontro avvenuto in una storia precedente fra lo spirito con la scure e niente popodimeno che Alexis de Tocqueville.»
Alessandro (questo il vero nome di Chemako) ripercorre poi la trama della storia e sottolinea anche l’incontro fra Zagor e il presidente Jackson (quello sulla banconota da venti dollari qua a fianco). «Mi piace quando un protagonista di fantasia di un fumetto si incontra con personaggi storici – aggiunge - perché viene data una certa veridicità al protagonista stesso e alle sue avventure: l'incontro contribuisce a renderlo reale, quasi vivo. Se poi il presidente (ex generale) non ci fa una bella figura, gongolo ancora di più. Infatti lo stesso uomo politico ricorda un fatto precedente quando Zagor, invitato alla Casa Bianca, aggredì il padrone di casa perché si era reso responsabile della deportazione dei Cherokee (storia raccontata in un altro Maxi “La lunga marcia”). Il presidente continua poi nella sua parte “andreottiana” quando, pur di imbrigliare lo spirito con la scure gli offre un posto al dipartimento degli affari indiani, sdegnosamente rifiutato dal nostro eroe che impartisce al politico di Washington una lezione su che cosa significa essere leale ai propri principi, senza scendere a vili compromessi».
Ora, a parte gli scherzi sulle pecorelle smarrite (come scrivo negli Aforism My, io sono fuggito dal gregge) ringrazio Alessandro e gli faccio i miei complimenti per il suo spazio in rete che è davvero bello da seguire per chiunque ami i fumetti. L'illustrazione di Ivo Milazzo in apertura è tratta proprio dal suo blog. Certo, sarebbe bello se tutti i lettori di venti, trenta, quaranta anni fa tornassero a leggere Zagor, ma è vero che ogni aficionados di oggi ne vale cinque del passato. Ricordo comunque che de “L’uomo nel mirino” avevo già parlato qui .

A questo punto, non posso fare a meno di segnalare qualche altro blog in cui si è citato “Freddo cane in questa palude”. Uno fra i primi ad averlo fatto è stato Stefano Piani, nel suo “Ad un tratto echeggiò uno sparo”, titolo che ben si intona, sia per la frase che per l’immagine scelta a rappresentarla, al vulcanico sceneggiatore di tanti Nick Raider e oggi affermato screenplayer televisivo e cinematografico: addirittura, sarà lui a firmare il copione del prossimo film di Dario Argento.
Così scrive Stefano: «Conosco poco Moreno Burattini: ci siamo incrociati qualche volta quando lavoravo alla "Sergio Bonelli Editore" e abbiamo scambiato giusto qualche parola, ma lo apprezzo moltissimo sia come sceneggiatore che come studioso di fumetti. Confesso che è per le sue note e i suoi commenti - dato che possiedo già gli albi originali - che sto comprando in edicola la serie di "Alan Ford Story". Di recente Moreno ha aperto un blog che promette di essere molto interessante. Si chiama "Freddo cane in questa palude", titolo davvero notevole e azzeccato. A voi lettori non dico altro: so che vi divertirete a seguirlo. A Moreno auguro un sincero benvenuto nella blogosfera». Grazie, Stefano!

A seguire, ho scoperto la segnalazione di Patrizia Mandanici, che interviene spesso nei commenti ai miei post (grazie!), e che a sua volta gestisce uno spazio assolutamente gradevole intitolato “La fumettista curiosa”.
Scrive la disegnatice: «Gli appassionati di Zagor conosceranno bene Moreno Burattini, curatore della testata, sceneggiatore di numerosissime storie, ma oltre a lavorare in Bonelli è curatore di mostre, autore teatrale, critico, e non so cos'altro. Ora parte delle sue conoscenze dietro le quinte del mondo del fumetto le dividerà coi lettori del suo blog che consiglio caldamente». Di Patrizia, il cui lavoro seguo dai tempi di Agenzia Scacciamostri e Ossian, e che incontro di tanto in tanto in Bonelli (e mi sorride sempre), posso rivelare una curiosità zagoriana: c’è anche il suo zampino in un angolino della saga dello Spirito con la Scure.
Infatti, alcuni anni fa, quando stava per uscire una storia “fantascientifica” scritta da me e disegnata da Sandro Chiarolla, intitolata “Minaccia aliena”, ci fu la necessità di aggiustare un paio di tavole in cui compariva un’astronave in decollo. Non c’era assolutamente il tempo perché il disegnatore (che abita a Rieti) potesse intervenire personalmente, e dunque, con il suo permesso, chiesi a Patrizia di lavorare un pomeriggio in redazione sotto la mia supervisione, per sistemare alcune spettacolari inquadrature. Il lavoro venne eseguito alla perfezione e riuscimmo a rispettare le scadenze di uscita (queste lotte contro il tempo sono, comunque, abbastanza frequenti avendo a che fare con fumetti seriali).
La Legs che vedete poco sopra è opera sua, mentre qui accanto c'è la copertina di Gallieno Ferri dell'albo di Zagor a cui l'autrice ha collaborato nelle ultime pagine. Peraltro, è una storia a cui sono molto affezionato perché parte, secondo me, da una buona idea e alla fine c'è la più terribile punizione per il "cattivo" della storia che io abbia mai concepito (a dimostrazione di come non io non sia la pasta d'uomo che sembro).


Ho citato Agenzia Scacciamostri, una serie scritta da Marcello Toninelli. Anche Marcello ha un su blog, “Io e Dante” e proprio lì ho trovato questa notizia, che in qualche modo mi riguarda (dato che si cita anche il mio nome).

Scrive Marcello: «ZigZagor ha attirato l'attenzione dell'editore turco Emre Senses che ha deciso di proporlo nel suo paese col marchio della 1001 Roman, casa editrice specializzata in fumetti e saggi fumettistici. In Turchia Zagor è un personaggio di successo, tale da giustificare anche la pubblicazione della mia piccola rilettura umoristica. Emre, visionando il materiale che gli ho mandato per la pubblicazione, ha optato per la copertina che avevo disegnato inizialmente (potete vederla qui sopra). Sono curioso di visionare anche l'interno della pubblicazione, che riceverò direttamente dalle mani di Emre fra qualche mese quando sarò ospite della Fiera del Libro di Istanbul insieme ad altri autori italici del calibro di Laura Scarpa, Moreno Burattini e Tito Faraci. E, se ci sarà il tempo, mi farò anche spiegare come gli amici turchi siano riusciti a tradurre i miei giochi di parole e le battute più legate alla realtà culturale italiana, compito sicuramente non facile!»
Avevo già accennato alla trasferta in Turchia, che coinvolgerà anche Graziano Romani, in un mio precedente post.

A proposito di amici fumettisti, ecco che cosa scrive Mirko Perniola (sceneggiatore di Zagor, Martin Mystere e Nathan Never) nel suo blog “Artigiani delle Nuvole”. «Moreno Burattini, uno “dei miei capi bonelliani”, curatore di Zagor... ha aperto un Blog! E lo scrivo con meraviglia, la stessa che ho avuto quando lui in redazione, me lo ha mostrato orgoglioso e gongolante. Perché meraviglia? Sia che si abbia un motivo per aprirlo, o no, tutti oggi hanno un blog! Beh, la mia meraviglia nasce dal fatto che, in quasi cinque anni di collaborazione con Moreno, una cosa, tra me e lui, era assodata: Moreno ha un DNA anti-informatico! Tra le sue mani, qualunque oggetto sia lontanamente imparentato con un computer, impazzisce, operando misteriosamente e con risultati diametralmente opposti alle necessità burattiniane! Il risultato era che, ogni settimana, venivo subissato di richieste d’aiuto per riattare macchine che con me (e penso anche con chiunque altro) riprendevano a funzionare perfettamente!Più di una volta ho pensato di aver rischiato il licenziamento solo per aver esordito con un: “ma guarda che qui non c’è nulla che non vada, funziona tutto alla perfezione!” ». Ahimè, delle mie difficoltà con la tecnologia avevo parlato proprio in uno dei post di apertura di questo blog, intitolato “Gremlins” , ma caro Mirko, se c’è un VERO motivo per cui rischi il licenziamento è per l’orrenda foto che hai messo a corredo del tuo articolo! Te ne sei scelta una in cui compari tutto bellino e tirato a lucido, e io invece sembro essere appena stato travolto da un’auto.
Provvedi a cambiarla subito con una di queste da strafigo che metto a lato! Hai tempo fino al 30 agosto.

Già, perché sto per partire per una breve vacanza all’estero, durante la quale mi guarderò bene dall’avvicinarmi a computer e schermi televisivi in genere! Dunque, abbraccio tutti i miei ventitre lettori (venticinque diceva di averne Manzoni, di ventiquattro si accontentava Guareschi): l’appuntamento è per il primo di settembre, giorno più, giorno meno.