martedì 26 aprile 2011

CHERCHEZ LA FEMME

"Cherchez la femme": pare che il primo a scriverlo sia stato Alexandre Dumas e volentieri mi accodo a tutti coloro che l'hanno ripetuto. Anche perché, sia detto senza malizia, sono un sincero ammiratore dell'altra metà del cielo. A dire il vero ho anche preso in giro, qualche volta, le donne che il destino mette accanto agli appassionati di fumetti, ma non sono mai stato cattivo come Peyo che, in una storia dei Puffi intitolato "La Puffetta" fornisce gli ingredienti per una ricetta di donna, ben diversa da quella cantata da Ornella Vanoni.

Come (forse) non tutti sanno, la Puffetta, unica femmina nel villaggio dei Puffi, non appartiene alla loro razza ma è una creatura artificiale creata da Gargamella, lo stregone cattivo nemico degli ometti blu. A un certo punto della saga, Gargamella si chiede che cosa può fare per vendicarsi dei Puffi e dice: "Potrei dar fuoco alla foresta che circonda il loro maledetto villaggio! No, non è abbastanza crudele... farò un'altra cosa! Un sortilegio terribile che li costringa a chiedermi pietà! Una terribile maledizione! Manderò al villaggio una Puffetta!". Detto fatto, ecco gli ingredienti della formula magica: "Un pizzico di civetteria, un bel po' di partito preso, tre lacrime di coccodrillo, un cervello di gallina, lingua di vipera in polvere, un carato di furberia, una manciata di collera, un dito di menzogna, una goccia di ghiottoneria, un quarto di malafede, uno di incoscienza, un tratto d'orgoglio, un poco di invidia, una scorza di sensibilità, una parte di stupidità e una di astuzia, molto spirito e molta ostinazione...". C'è da notare che questa formula non crea la Puffetta bionda e sexy che conosciamo, ma una Puffetta sgraziata e con i capelli neri, che i Puffi trovano antipatica. E' il Grande Puffo che con una nuova magia rende la Puffetta sexy e tutti i Puffi cambiano atteggiamento e se ne innamorano. Ma perché vi sto dicendo tutto questo? Perché qualcuno molto meno misogino di Peyo, vale a dire il nostro Saverio Ceri, ha pensato di dedicare alle donne la sua ottava puntata di "Diamo i numeri", prendendo spunto dal recente sesto volume del Dylan Dog Color Fest, intitolato "Femmes fatales" e tutto realizzato (dai testi alla colorazione) da autrici donne.


Nell'elencare i nomi e le cifre della quota rosa di Casa Bonelli, Saverio ha citato tre splendide persone con cui ho avuto il privilegio di lavorare: Lina Buffolente, Lola Airaghi e Lucia Strufaldi. Le prime due hanno illustrato alcune mie sceneggiature (l'indimenticabile Lina, oggi scomparsa, è stata mia partner in diverse storie del Comandante Mark e Lola invece - accanto a me nella foto a sinistra - deve ancora finire di disegnare, sperando che prima o poi lo faccia, le ultime tavole di Occhi di Cielo), la terza è, come me, originaria di San Marcello Pistoiese e mi ha portato a leggere prima i suoi soggetti, poi le sue pagine di sceneggiatura, chiedendomi consigli. Le donne sceneggiatrici sono rare. Come le Puffette.



Diamo i numeri 8
L’altra metà del cielo
di Saverio Ceri


Nello sviscerare i numeri di Julia, in occasione della scorsa puntata di Diamo i numeri, ho notato come Laura Zuccheri fosse la disegnatrice di punta della testata. Pensavo fosse l’unico caso nella storia della casa editrice, e invece mi sono accorto che non era così. Dopo essermi sincerato che in Legs Weaver alla fine della serie il più prolifico ai pennelli è un uomo, nonostante l’ampio staff al femminile, ho dato un’occhiata anche alle altre brevi serie della casa editrice e… sorpresa!, c’è una serie che non solo vanta una donna al comando, ma anche una donna al secondo posto. Si tratta di Gregory Hunter, breve serie creata da Antonio Serra un decennio fa. Le due donne in questione sono Antonella Platano e Patrizia Mandanici.



Approfittando dell’occasione dell’uscita di un Dylan Dog tutto la femminile, ho voluto approfondire la presenza del gentil sesso nella storia degli autori bonelliani.Pur dovendo molto, se non tutto, a una donna, Tea Bonelli, che ha diretto la casa editrice nei primi, non facili decenni di attività, la Sergio Bonelli Editore, come è ovvio aspettarsi, essendo storicamente il fumetto una cosa da “maschi”, non ha visto in settant’anni di attività molte donne avvicendarsi ai pennelli e alla macchina da scrivere. L’apporto femminile rappresenta, numeri alla mano, solo il 3% della produzione complessiva. La prima mano femminile su una pubblicazione della casa editrice l’ha posata Liliana Fantoni autrice dei disegni di Gianforte, uno dei 6 volumi della collana del trifoglio edita come Editrice Audace nel novembre del 1953. Si devono aspettare poi altri 20 anni prima che un’altra donna entrasse nell’olimpo bonelliano. La prima storia del Piccolo Ranger firmata Lina Buffolente risale infatti al 1973, la prima donna alle sceneggiature sarà invece nel 1979 Andreina Repetto che ha firmato in coppia con Saio alcune storie sempre del Piccolo Ranger. Per la prima copertina si è dovuto attendere altri 4 anni con Anna Brandoli su Orient Express. Il primo personaggio femminile a dare il proprio nome a una collana è stata Bella, della piacevole, ma sfortunata serie western “Bella & Bronco” di Gino D’Antonio nel 1984. Solo oltre un decennio dopo toccherà a Legs, seguita da Julia, Gea e Lilith.
Le sceneggiatrici bonelliane, con le 4 new entry del Dylan Dog Color Fest, sono a oggi 19. A cavallo tra fine anni settanta e primi anni ottanta sono state soltanto cinque le scrittrici, di cui una sola su testate di fumetto “popolare”, ovvero la già citata Repetto. Le altre sono Silvana Gay sul deludente settimanale Full e Laura Battaglia, Lorena Canossa e Laura Scarpa sulla rivista d’autore Orient Express. Poi il vuoto per un decennio, fin quando nel 1994 Gabriella Cordone in coppia con Lisiero ha sceneggiato la sua prima storia di Nathan Never. Da allora, a parte il 1995, ogni anno ha registrato presenze femminili ai testi. Il massimo, come numero di tavole è stato registrato nel 2004 con 923 pagine “rosa”, ovvero il 4,75% della produzione di quell’anno. Quest’anno col Dylan Dog Color Fest, siamo a 269 tavole che però equivalgono al 5,34% delle tavole finora pubblicate: il 2011, per ora, è l’anno del record quindi. In generale dal 1979 a oggi sono state pubblicate 7350,5 tavole a firma femminile, che rappresentano l’1,38% della produzione complessiva della Bonelli. Il dato sale al 2,43% se si tiene conto solo della produzione del XXI secolo.


Questa la graduatoria completa:



Paola Barbato 3886 tavole
2° Angelica Tintori 959
3° Andreina Repetto 564
4° Silvana Gay 404
5°Gabriella Cordone 376,5
6° Claudia Salvatori 376
7° Renata Pfeiffer 300
8° Gelsomina Riccio 94
8° Elettra Gorni 94

10° Katia Albini 64

11° Susanna Raule 47
12° Lucia Strufaldi 44
13° Laura Battaglia 34
14° Vanna Vinci 32
14° Chiara Caccivio 32

16° Lorena Canossa 24

17° Silvia Mericone 16
17° Rita Porretto 16
19° Laura Scarpa 8


Paola Barbato da sola copre più del 50% della produzione in rosa di casa Bonelli, anche perché dal 2005 al 2010 è stata la sola sceneggiatrice in attività su albi bonelliani. Quest’anno ha segnato il ritorno di altre colleghe: le quattro del Dylan Dog Color Fest e Susanna Raule su Dampyr, vanno ad aggiungersi a Barbato, portando a 6 le sceneggiatrici dell’anno, eguagliando il record del 1998; e siamo solo a maggio.


Decisamente più corposo l’apporto delle disegnatrici nella storia della casa editrice. A parte lo storico, ma impercettibile contributo di Liliana Fantoni, sono altre 23 le ragazze che hanno contribuito a realizzare le 24637,5 tavole in rosa della casa editrice, che costituiscono il 4,63% dell’intera produzione. Se consideriamo solo gli anni dal 2001 a oggi l’apporto femminile sale al 6,45%, se invece ci limitiamo agli ultimi 2 anni siamo all’8,29%. L’anno record nel caso delle disegnatrici è stato il 2001 con 1938 tavole (9,26% del totale). Quest’anno siamo per ora a 471,5 tavole, ovvero il 9,36% del totale, e quindi sui ritmi dell’anno del record. Il 2003 e il 2010 l’anno più “affollato” di donne con 13 disegnatrici pubblicate.



Ecco la graduatoria:


Lina Buffolente 6137,3 tavole
2° Laura Zuccheri 2502,5
3° Patrizia Mandanici 2067
4° Lucia Arduini 1980

5° Luana Paesani 1820,7

6° Antonella Platano 1640,5
7° Anna Lazzarini 1118,5
8° Antonella Vicari 1098
9° Simona Denna 1097

10° Elena Pianta 940

11° Francesca Palomba 927

12° Lola Airaghi 855

13° Luisa Zancanella 672

14° Melissa Zanella 606

15° Vanna Vinci 324


16° Silvia Corbetta 257,5

17° Teresa Marzia 218,5
18° Elisabetta Barletta 188
19° Anna Brandoli 82
20° Valentina Romeo 47
21° Gabriella Molisso 27
22° Daniela Vetro 24
23° Laura Scarpa 8


Per 20 anni praticamente l’unica disegnatrice bonelliana è stata Lina Buffolente, a parte una breve parentesi nei primi anni ottanta con Brandoli e Scarpa su Orient Express e Molisso sul Piccolo Ranger. Finalmente nel 1993, prima con Paesani, poi con Zuccheri, Arduini, Platano e Denna, qualcosa si è mosso e le disegnatrici hanno stabilmente preso posto all’interno dei vari staff.
In totale le signore del fumetto bonelliano sono, a oggi 41; di queste 7 sono state impegnate anche come copertiniste, anche se l’unica titolare delle cover di una serie è stata Elena Pianta per Gregory Hunter.


In totale sono 36 le copertine al femminile, questo l’elenco completo:


Elena Pianta 17 cover
2° Laura Zuccheri 7
3° Anna Brandoli 4
4° Lina Buffolente 3
4° Antonella Platano 3
6° Anna Lazzarini 1
6° Lucia Arduini 1


Il sesto color fest di Dylan Dog è anche il primo albo Bonelli con testi, disegni e cover completamente realizzati da donne. Finora c’era stata l’accoppiata testi e disegni, su Legs, o disegni e cover, su Gregory Hunter, Brendon, Nathan Never, Legs , Mark e Julia, ma mai l’albo completo. Quali sono le testate che hanno lasciato maggior campo al gentil sesso? In quantità di tavole: Legs Weaver (6564 pagine tra sceneggiatrici e disegnatrici); in percentuale sul totale: Greystorm (29,99% della produzione porta firma femminile). Guardiamo più da vicino le singole graduatorie limitandoci, per brevità, ai primi 5 posti per categoria:


Tavole sceneggiatrici

1° Dylan Dog 3682 tavole
2° Nathan Never 771,5
3° Legs Weaver 722
4° Piccolo Ranger 564
5° Nick Raider 376



Tavole disegnatrici

1° Legs Weaver 5842 tavole
2° Piccolo Ranger 3861

3° Nathan Never 2668,5

4° Julia 2288

5° Comandante Mark 2069



Tavole totale (sceneggiatrici+disegnatrici)

1° Legs Weaver 6564 tavole
2° Piccolo Ranger 4425
3° Dylan Dog 3834
4° Nathan Never 3440
5° Julia 2288


“Quote rosa” sceneggiatrici

1° Dylan Dog 8,64%
2° Legs Weaver 5,28%
3° Orient Express 3,91%
4° Piccolo Ranger 2,17%
5° Nathan Never 1,85%



“Quote rosa” disegnatrici


1° Greystorm 59,98%
2° Gregory Hunter 51,27%
3° Legs Weaver 42,69%
4° Tuttowest(River Bill)27,08%
5° Brendon 17,68%



Quote rosa” Totale (sceneggiatrici + disegnatrici)


1° Greystorm 29,99%

2° Gregory Hunter 25,64%
3° Legs Weaver 23,98%
4° Tuttowest(River Bill)13,54%
5° Brendon 8,84%


Da quest’ultima graduatoria si nota come l’artefice dell’avanzata del gentil sesso in casa Bonelli non possa essere che Antonio Serra, curatore delle tre testate sul podio. Addirittura sul suo recente Greystorm le disegnatrici hanno realizzato il 60% delle tavole, anche se poi il disegnatore principe è stato Bignamini.Segnaliamo anche che Dampyr è l’unica serie che vanta una donna tra gli sceneggiatori, ma nessuna tra i disegnatori e che alcune serie non hanno mai visto all’opera nessuna rappresentante femminile, tra queste le storiche Tex e Zagor.



Saverio Ceri