mercoledì 31 agosto 2011

CIELO A PECORELLE

La foto che vedete qui accanto l'ho scattata a Gallipoli, in Puglia, durante il viaggio in Salento di cui vi ho parlato pochi giorni fa: io, Mauro Laurenti e Graziano Romani ci siamo andati per festeggiare i cinquant'anni di Zagor nel corso di "Nuvole di Carta", una bella manifestazione fumettistica e multimediale organizzata in riva al mare dal bravo Biagio Valerio, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno di professione ma appassionato di fumetti per inguaribile vocazione. Guardando i batuffoli di bambagia sparpagliati in cielo mi sono venute in mente tante piccole cose sparse che avevo da dire e che mi è mancato il tempo per mettere nero su bianco su questo blog. Perciò, eccomi a far ordine nel bloc notes.

Cominciamo dalla fine, ovvero dall'ultimo argomento trattato nel post precedente. Vale a dire, Gallieno Ferri. Alcune settimane fa ho ricevuto una mail da Loris Cantarelli, storico collaboratore di "Fumo di China", intitolata "Regalino". Vado a leggerla incuriosito: "Ciao Moreno, sono di ritorno da un viaggio in Anatolia, e per mitigare seppur parzialmente la very bad news della scomparsa di Angelo-Trampy ti giro due pagine del mensile di bordo della Turkish Airlines con tanto di clamoroso svarione finale su Mister No... bah! Un abbraccio e alla prossima (anche se FdC sta per sbarcare su Facebook... non mi avranno!)". Loris, che in cinque righe ha dimostrato di essere un fedelissimo lettore di questo blog, allegava la scansione di un articolo in due pagine apparso sulla rivista "SkyLine", distribuita sugli aerei della compagnia di bandiera turca. Sono stato ben lieto di scoprire che vi compariva una intervista a Ferri tradotta in due lingue (quella patria e l'inglese), a ulteriore testimonianza della straordinaria popolarità di Zagor sulle sponde del Bosforo (ma anche di Mister No: la copertina qui sopra è opera di un autore locale, Aslan Sukur, a cui sono state a lungo affidate le cover sia dello Spirito con la Scure che del pilota di Manaus).

La cosa non mi ha, però, stupito: sia perché durante il viaggio compiuto a Istanbul lo scorso novembre ho potuto toccare con mano l'entusiasmo attorno all'eroe di Darkwood, sia perché l'intervista pubblicata su "SkyLine" l'ho realizzata io stesso. Infatti, è stato un giornalista turco a commissionarmela tramite la Casa editrice che aveva invitato me e Ferri nella vecchia Bisanzio. Una volta ricevute le domande, scritte in inglese, le tradussi a Gallieno che, per telefono, mi dettò le risposte, subito trascritte e ritrasmesse a chi di dovere: fui avvisato che sarebbero apparse sulla rivista della Turkish Airlines, ma poi non ne seppi più niente.

Adesso, grazie a Cantarelli, ho scoperto che finalmente il pezzo è stato pubblicato: non solo su carta, ma anche on line. Ho subito inviato la notizia al sito giornalistico e fumettistico AF News che l'ha prontamente rilanciata.

Le foto dell'articolo sono invece tratte dall'edizione turca del saggio mio e di Graziano Romani "Gallieno Ferri: una vita con Zagor", corredata di molte più immagini rispetto a quella italiana (mi risulta che il volume sia ormai esaurito). Non ho nessuna responsabilità, invece, sullo "svarione" riguardante Mister No, contenuto in una didascalia, là dove un qualche redattore ha scritto che il personaggio nolittiano sarebbe privo di qualunque scrupolo morale.

Nella sua mail, Loris accenna anche alla scomparsa di Angelo De Marco, "Trampy" per gli amici zagoriani. Giuseppe Reina, uno dei responsabili del forum ZTN, che di Angelo era grande amico, mi segnala che a Poggio Moiano, durante la manifestazione "Nuvole in Sabina", a cui hanno partecipato anche Mauro Laurenti e Sandro Chiarolla, alcuni forumisti hanno voluto ricordare Trampy con unamostra di tavole originali, realizzando anche un poster con una frase scritta da Angelo sul suo profilo su Facebook (lo vedete qui accanto).

Anche a Catania, durante Etna Comics, il 9 settembre, conto di invitare Reina (che in quell'occasione sarà accanto a me) a dire qualcosa su De Marco, che chi l'ha conosciuto continua a sentire presente e la cui passione per lo Spirito con la Scure prosegue in quella di tutti gli altri lettori, come lui abitanti di Darkwood.

A proposito di mail, ne ho ricevuta una da un vecchio amico, Giancarlo Malagutti. Di chi si tratta? Di un autore poliedrico, in grado sia di scrivere che di disegnare, passato attraverso mille esperienze tra cui anche alcune bonelliane.

E' attivo sulla scena fumettistica addirittura dal 1973, anno in cui ha realizzato le matite di alcune storie apparse sul mensile Horror. In seguito ha collaborato con Renzo Barbieri e Giorgio Cavedon, e ha pubblicato su L'Intrepido e Il Monello. Sue anche alcuni inchiostri di Diabolik su matite di Sergio Zaniboni. Nel 1981 realizza la versione a fumetti di alcune serie televisive giapponesi (l'unica cosa che non gli perdono).
Nel 1982 crea la serie I Reporters, disegnata da Zaniboni, e sceneggia per Martin Mystère, Lupo Alberto e Cattivik. Attualmente è al lavoro (testo e disegni) su una lunga saga in 12 volumi del nuovo personaggio Mathias (ne vedete qui accanto una tavola).

Da sempre appassionato zagoriano, Giancarlo mi scrive così: "Caro Moreno, ho fatto una tavola divertente (almeno per me) per festeggiare i 50 anni di Zagor. Se te la invio la pubblichi sul tuo blog? Sempre che ti piaccia". Mi piace e, sia pure in ritardo, eccola pubblicata: testo e disegni di Malagutti, colori della brava (anzi, bravissima) Eva Castelli.


Un'ultima mail da segnalare è quella di Carlo Bartolini, vale a dire il personaggio che nella foto in bianco e nero qui accanto tiene in mano una copia del libro "I campioni della bugia" di cui vi ho parlato e di cui fu uno dei curatori, essendo anche, all'epoca, fra gli organizzatori del "campionato italiano della bugia" che si svolge ogni anno in agosto a Le Piastre, in provincia di Pistoia, località non lontana dal luogo dove sono nato (e questo forse spiega il mio piccolo talento affabulatorio, dato che raccontare storie è, in fondo, inventare delle bugie).


Dopo aver letto quel che ho scritto riguardo al volume (contenente un mio testo umoristico) e riguardo al nostro comune amico, il vignettista Antonio Tubino, Carlo mi ha inviato appunto la foto, risalente ai giorni dell'uscita della pubblicazione: mi vedete giovanissimo e più magro di trenta chili, accanto al sempre sorridente (e tuttora snello) Luca Boschi.

Per finire, qualche foto dal Salento. Vi segnalo quelle scattate nel Museo dell'Accoglienza allestito a Santa Maria al Bagno di Nardò, là dove si è svolta la manifestazione "Nuvole di Carta". Si tratta di un edificio sorto a ricordo e testimonianza di un campo profughi gestito da inglesi e americani tra il 1943 e il 1947, in cui furono ospitati migliaia e migliaia di ebrei sfuggiti alla persecuzione nazista, in attesa di un ritorno a casa o di una partenza verso una nuova patria. Un murales salvato dal degrado e restaurato mostra l'ansia dei profughi di dimenticare i campi di sterminio e cercare un futuro di pace in Palestina. Purtroppo le cose non sono andate per il verso giusto neppure là.















La dottoressa Ilaria Falconieri ci ha fatto da guida nel Museo dell'Accoglienza. Eccola accanto a uno dei murales ebraici disegnati dai profughi tra il 1943 e il 1947 a Nardò.
















Io e Mauro Laurenti firmiamo il registro del Museo.




















Le cartoline delle spiagge del Salento. In realtà, io e Laurenti siamo gli unici andati in visita laggiù a non aver trovato neppure un lido di sabbia: e sì che ci avevano detto che ce ne sono belli come in Sardegna o come ai Caraibi. Eppure, a Nardò e Gallipoli sono tutti scogli; a Santa Maria di Leuca, scogli; in altri due o tre posti dove ci siamo affacciati, scogli. Alla fine, per fotografare della sabbia ho dovuto fare uno scatto a una cartolina.


















Io e Graziano Romani. Da notare il cappellino con la scritta ZKOD, "Zagor King of Darkwood", titolo del CD di Graziano.
















Il palco su cui abbiamo fatto l'incontro sui cinquanta anni di Zagor.















Mauro Laurenti disegna, inquadrato anche su un maxi schermo davanti a un folto pubblico.















Graziano Romani in concerto, accompagnato dalla band di Francesco Di Vitto, figlio del disegnatore Domenico di Vitto (al basso).




































Io, Mauro Laurenti e Graziano Romani a Santa Maria di Leuca, là dove l'Italia finisce.















Alessandra, la mia compagna, strozza Giovanni Muciaccia, di "Art Attack", anche lui ospite della manifestazione. "Maledetto! - gli dice - Per colpa del tuo programma i miei figli hanno incollato per anni fogli di carta sulle pareti e tagliuzzato i divani con le forbici!".