lunedì 29 agosto 2011

FERRI DEL MESTIERE

I supereroi esistono. O almeno, io ne conosco uno. Si chiama Gallieno Ferri, e da cinquant’anni disegna Zagor. Da sessantadue, fa fumetti. Di anni, all’anagrafe, va per gli ottantatré. Eppure, pochi giorni fa, è venuto in redazione a Milano per consegnare le tavole e le copertine realizzate durante il mese di agosto (quando la gente senza superpoteri va in vacanza) e mi ha invitato a passare qualche giorno con lui in montagna: “Devi venire insieme a me a fare il rafting sullo Stura”, mi ha detto. “Il rafting? – ho risposto – Cioè, in canoa sulle rapide?”. “No, in canoa no, TU non ci riusciresti”, ha spiegato lui che, invece, ci riuscirebbe senza problemi, visto che è una vita che discende con le pagaie i fiumi della Liguria e delle Alpi Marittime. Il rafting che Ferri ritiene ancora alla mia portata è quello su un gommone nel quale dovrei imbarcarmi in compagnia sua e di un accompagnatore, una guida locale.

Mi immagino già la scena: io afferrato con tutte le mie forze alle maniglie del natante, denti stretti e i capelli ritti sperando che l’esperienza finisca nel più breve tempo possibile (e sperando anche di poterla raccontare); lui invece a remare energicamente intento a raccontarmi di nuovo, con il sorriso sulle labbra, come se la cavò quel giorno che, saltando da una cascata, il kayak gli si ribaltò e lui rimase intrappolato sott’acqua a testa in giù.

Del resto, qualche anno fa gli proposi di realizzare una copertina di Zagor (quella de "Il prezzo del tradimento") in cui lo Spirito con la Scure affrontava in canoa un salto d’acqua, con la punta dell’imbarcazione già sospesa nel vuoto, prima di volare di sotto per proseguire la navigazione. Gli spiegai come vedevo la scena, e gli raccomandai di sottolineare il coraggio dell’eroe e la pericolosità dell’impresa. Ferri, con la massima naturalezza, mi assicurò che il disegno gli sarebbe riuscito benissimo: “Una cosa del genere l’ho fatta io stesso mille volte”. Gallieno è l’unico disegnatore di supereroi (Zagor ha gli stessi poteri di Batman) in grado di fare personalmente quel che compie il suo personaggio.

Un paio di anni fa portai la famiglia a Recco a mangiare la celebre focaccia con il formaggio (un’esperienza mistica che raccomando a tutti), e a fine pasto ci chiedemmo se fosse o meno il caso di andare a disturbare Ferri a casa sua, dato che lui abita lì vicino, in una casa affacciata sul mare. “No, magari dopo pranzo si mette a letto, vorrà riposare, non è più un giovanotto”, dico. Però, io e i miei ci incamminiamo per una passeggiata fin sulla spiaggia. Non facciamo in tempo ad arrivare che vediamo un windsurfista sfrecciare verso riva e giungere sulla battigia con l’agilità di Silver Surfer, fermandosi proprio davanti a noi: Gallieno, in perfetta tenuta da sport acquatico. Ci racconta che stava lavorando davanti alla finestra e, come sempre gli capita in simili circostanze, visto il mare perfetto aveva mollato i pennelli per scendere in acqua con la tavola. E visto che ci siamo, ci narra anche di quella volta che, proprio in quelle acque, venne inseguito da un pescecane mentre faceva windsurf. “Ho ancora il ritaglio di giornale che ne parla - aggiunge, nel caso non ci credessimo - del resto, a riva si era fatta gente a vedere mentre cercavo di rientrare con la pinna dietro”.

Io ci credo senza bisogno di prove. Non si disegna Zagor come lo disegna lui, se non si è mai stati inseguiti dagli squali o non ci si è mai ribaltati in canoa dopo aver saltato una cascata. E per scrivere anch’io storie all’altezza della situazione, ho deciso che andrò a fare rafting. Sperando che Ferri si tuffi a salvarmi, gridando “ayaahaaak!”, dopo che un’onda mi avrà sbalzato in acqua.
Una simile impresa, del resto, non aggiungerebbe nulla alla sconfinata ammirazione e all'affetto filiale che nutro verso di lui. Spero di averlo sufficientemente dimostrato con il libro che gli ho dedicato nel 2009, scritto con Graziano Romani e intitolato "Gallieno Ferri, una vita con Zagor" (Coniglio Editore, due edizioni in Italia e due traduzioni all'estero). Qui accanto vedete una copertina inedita di quel volume, la prima che fu studiata mache poi bocciammo in favore dell'altra che fu effettivamente data alle stampe. Ma anche Saverio Ceri ama moltissimo il lavoro del maestro recchese: è proprio a lui e ai suoi primi cinquant'anni in Bonelli che egli ha voluto dedicare la nuova puntata di "Diamo i numeri".

Diamo i numeri 12

Gallieno Ferri:
i suoi primi
cinquanta anni bonelliani

di Saverio Ceri


Il 15 giugno scorso abbiamo festeggiato il cinquantesimo anniversario dello spirito con la scure, inevitabilmente quella data fissa anche un’altra importante ricorrenza per un disegnatore dell’editore di Via Buonarroti. Si tratta ovviamente di Gallieno Ferri che festeggia le sue nozze d’oro con la casa editrice che porta oggi il nome del suo pard zagoriano Sergio Bonelli alias Guido Nolitta.
Ferri è il quarto disegnatore a raggiungere questo traguardo dopo Franco Donatelli (pubblicato per 57 anni dal 1945 al 2002), Giovanni Ticci (dal 1958 a oggi: 53 anni) e Francesco Gamba (1953/2006; anche lui 53 anni). Nella sua cinquantennale carriera bonelliana Ferri ha realizzato 20109,67 tavole. Quanto a prolificità lo batte, per ora, soltanto Gamba, che ha dalla sua circa 1500 tavole in più.

Il disegnatore ligure ha prestato i suoi pennelli a 4 soli personaggi in ambito bonelliano: Comandante Mark, Mister No, Giubba Rossa e Zagor: per il primo ha realizzato solo cover, per il secondo ha realizzato la prima avventura e le copertine per circa 10 anni, 143 le strisce illustrate per il terzo, al quarto ha dedicato la propria vita professionale: quasi ventimila tavole e quasi 900 copertine per non contare locandine, albetti speciali, illustrazioni per kermesse fumettistiche, cover per fanzine e volumi di saggistica e mille altre cose ancora. Ferri, forse più di Nolitta, è Zagor.

La graduatoria per personaggi evidenzia come la carriera bonelliana di Ferri sia legata allo Spirito con la Scure. Oltre il 99% della sua produzione per l’amico editore Sergio Bonelli è dedicata al Re di Darkwood, anche se il suo primo incarico fu per due episodi di Giubba Rossa, che videro la luce però solo il mese successivo all’esordio di Zagor. Questi i numeri:

Zagor 19.943 tavole
Mister No 119
Giubba Rossa 47,67

Per lo Spirito con la Scure, Ferri ha lavorato sulla collana Zenith (17807 tavole), per Zagor speciale (1504 tavole) e sui primi 5 fuoriserie dedicati a Cico (632 tavole). Con le sue 2136 tavole pubblicate su speciali, Ferri è saldamente al 6°posto tra i più prolifici illustratori di numeri fuori serie, mentre con le sue 90 cover realizzate è attualmente il più prolifico copertinista di albi extra.

L’anno in cui l’autore genovese ha visto pubblicate più tavole è il 1962, quando videro la luce ben 646 pagine da lui disegnate, una buona annata anche il 1988 con 641 tavole e il 1969 con 626. In altre 12 occasioni poi il grande Ferri ha sfondato quota 500 tavole annuali, meglio di lui solo Francesco Gamba che ha superato tale soglia in 22 occasioni.
Nessuno ha fatto meglio di Fergal (come si firmava a inizio carriera), invece in quanto ad anni consecutivi di pubblicazione. Gallieno ha infatti pubblicato almeno una tavola su albi bonelliani dal 1961 al 2003, per ben 43 anni di seguito. La completa assenza di storie ferriane nel 2004 è stato un piccolo evento, quindi, ripetutosi solo nel 2010. Per la cronaca, in questa classifica di “costanza”, seguono Galep con una striscia positiva di 39 anni e il solito Gamba con 33. Più indietro Donatelli e Letteri. Tra gli autori in attività Freghieri vanta il miglior score, visto che è stato pubblicato tutti gli anni dal 1985 a oggi, per battere il record di Ferri dovrebbe riuscire ad apparire almeno una volta l’anno fino al 2028!
Ferri è stato il più prolifico autore bonelliano dell’anno in 5 occasioni, nel ’75, nell’88, nel ’92, nel ’96 e nel 2001.

Una graduatoria che vede Fergal nettamente al comando è quella dei copertinisti, almeno per quanto riguarda gli albi nel formato attuale. Ferri, a oggi, ha realizzato 758 cover, oltre 300 più di Alessandrini e 350 più di Galep, fermatosi a 406 copertine. Se invece prendessimo in considerazione anche le cover delle strisce, Galep solo con le sue 973 strisce di Tex, risulterebbe insuperabile, senza aggiungere le mitiche raccoltine dello stesso Tex, e decine di altre cover per serie a striscia minori.
Gallieno Ferri con le sue 233 cover per le strisce (non contandone due, effettivamente di difficile attribuzione ferriana), sarebbe oggi a 991 cover bonelliane, quindi, se non sbaglio i conti, nel marzo del 2012 firmerà la sua millesima copertina in casa Bonelli.
Queste le collane per cui ha realizzato le 758 cover giganti.

Zenith Gigante 553 copertine
Mister No 115
Cico Speciale 27
Zagor Speciale 23
Maxi Zagor 16
Col.Almanacchi 13
Allegati Zagor Spec. 6
Mark speciale 3
Allegato Mark Spec. 1


Da segnalare che Ferri è tra i rari casi di autori che compaiono in 3 graduatorie: disegnatori, copertinisti e… sceneggiatori. Come i fan di Zagor ben sanno infatti tra i primi episodi della serie ben 7 storie portano la firma di Gallieno anche alla voce testi. Con 541,67 tavole scritte ( o meglio 1625 strisce), Ferri è il 17° sceneggiatore zagoriano in ordine di tavole prodotte e si trova attualmente intorno all’80°posto nella classifica generale della case editrice.

Oltre a disegnare su sceneggiatura propria, Fergal ha tramutato in immagini i racconti di altri dodici scrittori. Questa la classifica completa degli autori che l’hanno accompagnato in questi 50 anni di fumetti

Nolitta 9033,33 tavole
2° Burattini 3804
3° Toninelli 1702
4° Capone 973
5° Boselli 972
6° Sclavi 870
7° Bonelli G.L.759,67
8° Castelli 606
9° Ferri 541,67
10° Nicolai 386
11° Canzio 238
12° Russo A. 160
13° Colombo 64

Questi i numeri bonelliani del grande Gallieno Ferri, ma alla sua già lunga carriera zagoriana vanno aggiunti quasi 12 anni esatti: il 16 giugno del 1949 infatti con il primo albo de “Il fantasma verde” delle edizioni Barabino-Aipa di Genova, Ferri vide coronato il suo sogno di ragazzino di disegnare fumetti. Da allora non ha più smesso: 62 anni di crescente e meritatissimo successo.

Saverio Ceri