giovedì 14 febbraio 2013

GALATEO DELL'INNAMORATO MODELLO




La festa di San Valentino mi fa sempre venire in mente il giorno in cui io e la mia dolce metà siamo andati a Terni a cercare la Chiesa dove è sepolto il santo. Ne avevo già parlato nel febbraio dello scorso anno: entrambi rimanemmo entrambi molto meravigliati, perché ci parve un luogo di una tristezza unica. Infatti, in tutti i santuari del mondo, anche il del santo meno rinomato caduto in disgrazia che non fa più miracoli perché tutti li chiedono a Padre Pio, c'è un fiorente mercatino di santini, statuette, palle di vetro che a girarle viene giù la neve, libretti edificanti, rosari, calamite, crocifissi, acquasantiere, medagliette, calendari, segnalibri e gadget di tutti i tipi. C'è la corsa a vendere e c'è la corsa a comprare: fa piacere tornare a casa con un ricordo e la mamma è contenta se le riporti una madonnina fosforescente che brilla la notte. Essendo San Valentino uno dei santi più famosi, e che probabilmente fa i miracoli più simpatici facendo innamorare le persone, mi immaginavo che come minimo ci fosse la rastrelliera per chiuderci i lucchetti e buttar via la chiave, come sul ponte Milvio. Macché. Con tutto il rispetto per il santo e per i ternani, è una delle chiese più tristi che abbia visto in vita mia. Per arrivarci, un'impresa: niente cartelli, nessuno che sapesse dirci la strada. Dentro, neppure un prete per chiacchierar. Mercatino dei souvenir o angoli per farsi una foto, zero. Evidentemente hanno più successo le madonnine che lacrimano sangue o i santi con le stigmate. Ci sarebbe da indagare sul perché. 

Tuttavia, c’è qualcos’altro che mi ritorna alla memoria: un testo che mi fu commissionato dalla redazione di Cattivik nel 1993, quando io, oltre a scrivere storie a ripetizione, ero anche il principale estensore degli articoli pubblicati sulla rivista, curando la Posta, la Rubrica degli Scherzi, il Dizionario degli Insulti (rubriche esilaranti che firmavo con pseudonimo di Gustavo La Fogna), come vi ho già raccontato più volte. In ricordo di quel momento felice, ecco l’articolo che scrissi per parlare di San Valentino in chiave cattivikiana.




PAROLACCE D'AMORE
PICCOLO GALATEO DELL'INNAMORATO MODELLO
di Moreno Burattini

S.Valentino, festa degli innamorati. Bella fregatura! Quelli che hanno la ragazza, devono per forza farle un regalino se no fanno la figura dei cafoni;  quelli che non ce l'hanno, vengono afflitti dal complesso d'inferiorità rispetto agli altri e non pensano al regalino risparmiato. Noi di Cattivik, dopo avervi suggerito decine di scherzi, insegnato nuove parolacce e proposto originali insulti, vogliamo consigliarvi anche come comportarvi per l'occasione. Insomma, vi dobbiamo proprio dire tutto!

COME PROCURARSI LA RAGAZZA

Si dice che al mondo ci siano sette donne per ogni uomo. Il guaio è che a qualcuno ne toccano quattordici, e a altri nessuna. Se non avete la ragazza e proprio ve la volete procurare, S.Valentino è l'occasione migliore.  Il ragionamento è semplice: le sette donne che vi spettano di diritto sono finite nell'harem di quello che ne ha quattordici, di conseguenza ce ne sono tredici deluse perchè il dongiovanni in questione è finito nelle grinfie di una smorfiosa loro rivale. Il problema è che le donne si intestardiscono nel volersi accaparrare tutte quante quell'unico tipo, e non si rassegnano a guardarsi intorno in cerca di altri maschietti liberi e disponibili. Ma per S.Valentino le cose cambiano: le tredici  rimaste sole si sentono in crisi, e soprattutto schiattano di rabbia pensando che la quattordicesima andrà a cenare in pizzeria al lume di candela e riceverà il regalino d'obbligo. E qui saltate fuori voi, pronti a offrire cenetta e regalo alla prima che si mette con voi. Semplice, no? 

COSA DIRE AL CHIARO DI LUNA

Al chiaro di luna non si deve dire nulla. Primo, perchè siamo in febbraio e al chiaro di luna è meglio che non ci andiate se non volete prendere una polmonite. Secondo, perchè anche se ci andate (o dovunque andiate) la lingua non deve servire per parlare. Ci siamo capiti? Emh... tanto più che l'unico momento in cui una donna sta un po' zitta è proprio mentre la baciate, e dunque baciatela il più a lungo possibile.  Senza contare che i baci eviteranno anche a voi il rischio di dire troppe stupidaggini.

COSA REGALARE

Il problema delle ricorrenze come i compleanni e i S.Valentino non è  "cosa" regalare a una ragazza, ma il "come" fare per trovare i soldi per pagare il regalo. Il "cosa", lei ve lo sta ripetendo da almeno tre mesi, solo che forse voi non ve ne accorgete. Le donne sono delle autentiche volpi, e senza aver l'aria di fare delle richieste cercano in tutti i modi di farvi capire quello che gradirebbero ricevere. Magari davanti a una vetrina in centro esclamano: "Dio mio, che bella camicetta! Quanto mi piacerebbe averla!"; poi un giorno vi dicono: "Lo sai che Paolo ha regalato a Francesca un bolerino rosa che è un amore? Lui sì che ha buon gusto!", oppure  una sera vi fanno osservare: "Su questo cappotto ci starebbero bene dei guanti di lana d'angora, peccato che non ce li abbia". Povere illuse!  Le ragazze sono furbe, ma non abbastanza da capire che la maggior parte dei loro uomini non afferreranno mai le allusioni di questo tipo. Mica perchè sono cattivi o fanno finta di non capire: no, proprio perchè sono tonti!  Dovete rassegnarvi, fanciulle: ai maschietti  le cose vanno dette papali papali o, da soli, non ci arrivano.

COSA NON REGALARE

Ci sono tre tipi di regali da evitare. Il primo è quello al di sopra delle vostre possibilità economiche: per esempio, sarebbe bello regalare un diadema di diamanti, ma se voi non avete i quattrini per pagarlo è meglio pensare ad altro. Questo primo tipo di regali da evitare, comunque, tutti lo evitano da soli anche senza che glielo diciamo noi. Il secondo tipo di regali da cui tenersi lontani è quello che va sfacciatamente a vantaggio di chi lo fa, e suona a beffa per chi lo riceve. Per esempio, se alla vostra ragazza piace Marco Masini e a voi l'hard rock, non compratele l'ultimo compact dei Van Halen: sarà anche un bell'oggetto, ma lei ve lo tirerà dietro al ristorante rischiando di rovesciare la candela; e neppure regalatele la videocassetta di un film di Tinto Brass che magari farà sbavare voi ma rischia di offendere lei. Il terzo tipo di regalo è quello di cattivo gusto: se la vostra ragazza è un po' grassottella, non le donate una panciera; se è pelosa, non fatele una confezione di crema depilante; se è tutta casa e chiesa, non regalatele il libro "Sex" di Madonna. 

FRASI D'AMORE

L'usanza vuole che insieme al regalo, voi dobbiate consegnare anche un bigliettino d'amore. Il che è abbastanza imbarazzante: se fate i romanticoni scrivendoci frasi troppo caramellose piene di fronzoli, c'è il rischio che lei si metta a ridere sgangheratamente (o, peggio che mai, che il biglietto vada a finire in mano ai vostri amici che vi prenderebbero in giro per il resto della vita); se viceversa fate gli asettici e i compassati, potete sembrare freddi, banali e privi di fantasia. Qualche esempio. Biglietto da evitare del primo tipo: "Dolce Tesoro! Favo stillante miele! Delicato fiore rugiadoso appena sbocciato! Ardo d'amore per te, sole della mia vita!". Se siete uno che la domenica va a suonare i tamburi allo stadio e la sera bestemmiate come uno scaricatore di porto al biliardo con gli amici, il minimo che possa fare la vostra ragazza dopo aver letto queste frasi è chiamare un'ambulanza e farvi ricoverare per accertare se avete battuto la testa in qualche spigolo. Biglietto da evitare del secondo tipo: "Buon S.Valentino. Firmato: Eugenio". Oppure: "Un abbraccio. Firmato: Saverio". Dopo aver letto queste frasi telegrafiche lei non potrà che rispondervi, seccamente: "Portami a casa. Fine della serata. Firmato: Camilla". Qual è allora la soluzione? Semplice: farsi venire un'idea un po' fantasiosa collegata con la passione della ragazza. Per esempio: la vostra dolce metà ama svisceratamente le canzoni di Jovanotti? Scrivetele un bigliettino costruendo una poesia d'amore con testi di Jovanotti estrapolati da vari brani. Ammira in maniera smodata Kevin Costner? Costruite un fotomontaggio con una immagine di Kevin tratta dal film con Whitney Houston e una vostra foto scrivendo: "Voglio essere la tua guardia del corpo". Le piace Cattivik? Beh, allora fate bene a esserne innamorato. Regalatele un librone del genio del male o uno dei gadget in commercio, scrivendo: "L'ho rubato per te! Uaz!Uaz!". Insomma, un po' d'iniziativa, sempre tenendo ben presente il tipo che avete davanti. Buona fortuna e... fateci sapere com'è andata.