venerdì 23 gennaio 2015

2014: TUTTI I NUMERI DI ZAGOR


Omaggio a Sergio Bonelli. Lo Zagor di Makkox (2011)

Prima di cominciare, vi segnalo l'arrivo su Twitter di un account non ufficiale ma attivo, attendibile e appassionato dedicato allo Spirito con La Scure: si tratta di Zagor Forever (@Zagorforever). Ve lo consiglio caldamente. Quindi, passiamo all'argomento di questo post. Come forse ricorderete, prima dell’inaugurazione di “Dime Web, il blog che ha proseguito in Rete l’esperienza di “Dime Press” (che mi riguardò da vicino), il super esperto Saverio Ceri fu ospitato più volte proprio in questo spazio con la sua rubrica “Diamo i numeri”. Saverio aggiorna costantemente le sue classifiche e le sue statistiche bonelliane e ci ha abituato a degli imperdibili rendiconto annuali sulla produzione di Via Buonarroti. L’ultimo articolo, intitolato “L’anno dei record”, riguarda tutto ciò che Casa Bonelli ha pubblicato nel 2014 e potete andare a leggerlo semplicemente cliccando qui. Qui di seguito mi limiterò a estrapolare e commentare i soli dati che riguardano il sottoscritto e, soprattutto, lo Spirito con la Scure.



Omaggio a Zagor di Giancarlo Caracuzzo (2008)


TAVOLE E ALBI

La Sergio Bonelli Editore ha dato alle stampe, nel corso del 2014, ben 21.493 pagine inedite, record assoluto della sua ultra settantennale storia editoriale. Gli albi inediti pubblicati sono stati 182, ventiquattro in più dello scorso anno.

La serie con più pagine e più albi all’attivo è Dylan Dog (2500 tavole, 19 albi), seguita da Tex (2276 tavole, 17 albi), ma buon terzo, su venti testate in classifica, si piazza Zagor, protagonista di 1954 pagine e 16 albi. 

Dividendo 1954 per 12 (numero dei mesi) si ottiene quasi 163 tavole al mese (non è proprio come se fossimo quindicinali, traguardo per cui ne occorrerebbero 188, ma quasi). Non male, considerando che il sottoscritto cura la testata con orario part-time.


SCENEGGIATORI

Numero record di sceneggiatori impegnati nel raccontarci le vicende degli eroi bonelliani: nel 2014 sono stati 54, uno in più dell'anno precedente. Il vincitore assoluto è Mauro Boselli, con 1730 pagine a sua firma pubblicate: un risultato, tuttavia, raggiunto anche grazie a Zagor (suoi tre albi dell’annata), le cui tavole si sommano a quelle di Tex e Dampyr. Secondo in classifica Roberto Recchioni con 1172 (somma del suo lavoro su quattro diverse testate), terzo Luca Enoch con 1064 (per Lilith e Dragonero) e quindi ecco il sottoscritto con 1042, delle quali solo 32 texiane, tutte le altre zagoriane. 

Il mio esordio sul Color Tex mi ha permesso di portare a tre gli eroi bonelliani al quale ho potuto dare il mio contributo: Zagor (che comprende comunque anche gli albi di Cico), il Comandante Mark (sette storie) e, appunto, Aquila della Notte. Mi sarebbe piaciuto poter fare di più, ma finora non mi è stato possibile (non per la mia indisponibilità). 1042 pagine divise per 12 mesi dà quasi 87 pagine al mese, che è un po' di più della mia produzione media.  Essendo le tavole di Zagor pubblicate in un anno quasi duemila, e le mie poco più di mille, è chiaro che ce ne sono altre mille affidate ad altri sceneggiatori, cosa che mi pare buona e giusta sia per la gioia dei miei detrattori sia per l'apporto di idee fresche che il lavoro di squadra può garantire. 

Alfredo Castelli, veterano del gruppo degli scrittori, avendo esordito su Zagor nel 1971, festeggia il 38° anno consecutivo di pubblicazione, io il mio 24°. Che dire di più? Essere il quarto autore più pubblicato dalla Bonelli (battendone altri agguerriti cinquanta, e subito dietro a tre grandi nomi) mi dà soddisfazione, ma giustamente non ci sono tappeti rossi (almeno, non me ne sono mai accorto).


DISEGNATORI

Nel 2015 i disegnatori bonelliani sono stati il numero record di 178. Al primo posto si piazza Corrado Roi con ben 632 tavole (divise su quattro collane), ma al secondo posto ecco piazzarsi Gianni Sedioli all’opera soltanto su Zagor: 506 pagine portano infatti la sua firma. Segue, terzo, Roberto Diso; e quarto ecco Marco Verni con 314, poi quinti a pari merito Giuseppe Prisco e Raffaele Della Monica con 282. In buona sostanza, tra i primi dieci sono ben quattro gli zagoriani!

Scrive Saverio Ceri: “Il prolifico Corrado riesce a entrare nella top ten per il secondo anno consecutivo - come anche Gianni Sedioli che, pur in un'annata straordinaria, dove eguaglia il suo record personale del 2008, ha la sfortuna di incappare in un superlativo Roi e di vedersi divise a cavallo di due anni le 805 tavole pubblicate in 365 giorni tra il 2 agosto del 2013 e il 1° agosto del 2014; se fossero state tutte in un solo anno solare sarebbe stato record assoluto”. 

Non dimentichiamo che il decano tra i disegnatori pubblicati nel 2014è Gallieno Ferri, che lavora su personaggi bonelliani dal 1961.

COPERTINISTI

Trenta sono infatti gli illustratori chiamati a firmare le cover bonelliane dell’anno,  contro i 25 dell' anno prima e i 26 del precedente primato, risalente al 2012. Su 196 cover inedite pubblicate quest’anno dalla Bonelli, 18 sono opera di Claudio Villa, 17 di Angelo Stano e 16 di Gallieno Ferri, che dunque sale sul podio.  Ferri, nel corso del 2014, ha doppiato la boa delle 800 copertine in formato Bonelli (albi a striscia esclusi, quindi). 

CLASSIFICHE ZAGORIANE

Ci sono poi i piazzamenti Interni alle singole serie. Saverio Ceri segnala che nel 2014 il sottoscritto ha festeggiato il 22° successo come sceneggiatore più prolifico della serie (su 53 anni, considerando però che ci lavoro da 23), il 17° consecutivo. Tra i disegnatori, la terza affermazione, seconda consecutiva, per Gianni Sedioli che, con 506 tavole in un anno, eguaglia il suo record personale su Zagor, risultato con il quale nel 2008 vinse il suo primo “scudetto” zagoriano. La vittoria in due anni consecutivi, tra gli illustratori dello Spirito con la Scure non accadeva dal biennio 1992-93, quando  fu Ferri a firmare la doppietta.


CLASSIFICHE STORICHE

Nel corso del 2014 Boselli ha superato Nolitta nella classifica degli sceneggiatori di tutti i tempi - portandosi al terzo posto assoluto; posizioni quasi tutte immutate nella Top 20, tranne l’ingresso in ventesima posizione di Faraci che scalza Toninelli. Io dovrei dunque essere settimo (tra gli sceneggiatori più pubblicati di tutti i tempi). Nella Top Ten del decennio, invece (2010-2014) sono quarto dopo Boselli, Ruju e Vietti. Grazie, Saverio, per la ricca messe di dati messa anche quest'anno a nostra disposizione.




domenica 18 gennaio 2015

IL PROGRAMMA DEL CONCERTO



Ho già parlato delle tante novità del 2015 riguardanti Zagor, e presto spero di essere in grado di potervene comunicare altre. Mi fa però piacere anticiparvi qualche cosa della carne al fuoco sulla mia graticola personale, cioè quella delle cose a cui a cui sto lavorando al di fuori della cura redazionale dello Spirito con la Scure. Benché pochi altri autori siano aziendalisti convinti quanto me (da venticinque anni in servizio permanentemente attivo), per indole, aspirazione e abitudine cerco di darmi da fare anche su altri fronti. Ecco dunque il programma del concerto. Non credo che durante l'anno in corso usciranno le mie storie di Dampyr e di Tex in fase di disegno (la prima, uno Speciale ambientato a Firenze; la seconda, un nuovo racconto breve, di 32 pagine, per un altro Tex Color), però ci saranno, salvo imprevedibili cataclismi, altri eventi. 

Il più importante di questi sarà l'uscita di un libro, previsto per la primavera, destinato a raccogliere i miei migliori aforismi e le mie più divertenti battute pubblicate negli ultimi anni su Twitter. Verrà pubblicato da Allagalla e si intitolerà "Utili sputi di riflessione", con sottotitolo "Aforismi sulla vita e su altre parti del corpo". Circa duecento pagine, prezzo attorno ai nove euro, molte illustrazioni inedite realizzate appositamente da illustri fumettisti. Vi dirò di più quando il progetto sarà in fase più avanzata.

Sempre Allagalla pubblicherà un secondo libro, questa volta un saggio, che ho scritto con Stefano Priarone: il titolo sarà "Tex secondo Letteri", e avrà in allegato, con ogni probabilità, un albo a fumetti del tutto particolare che non mancherà di interessare gli ammiratori del grande Guglielmo Letteri, uno dei disegnatori di Aquila della Notte da me preferiti, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente prima della sua scomparsa.

Sul terzo libro che potrebbe uscire per Lucca 2015 mantengo per ora il riserbo ma sappiate che, se uscirà, sarà qualcosa di sorprendente e di mai tentato prima. Ci saranno inoltre miei scritti come prefazione al Tex di Paolo Eleuteri Serpieri nell'edizione de-luxe pubblicata da Lo Scarabeo, e un mio saggio sul professor Hellingen occuperà gran parte di un catalogo previsto per Albissola Comics. Qualcosa di mio c'è anche nel saggio su Emanuele Barison curato da Marco Dabbà di imminente uscita. Continuerò a scrivere le prefazioni per tutti i volumi di Cico delle Edizioni If, e a collaborare con "Il Vernacoliere" con la mia rubrica mensile "I dieci domandamenti".

In estate uscirà una libro che raccoglie poesie inedite di Geri da Gavinana (poeta illetterato pistoiese morto nel 1975, a cui ho già dedicato uno studio), da me curato, e in autunno dovrebbe uscire inoltre un mio lungo racconto in prosa in una nuova antologia curata da Sebastiano Mondadori.

Sul fronte teatrale, mentre è escluso che possa portare a termine entro l'anno una nuova commedia che sto scrivendo, il cui titolo provvisorio è "Si può darla di più" (mi rendo conto che non è elegante ma rende l'idea del contenuto e mi fa tanto ridere), ci sarà il debutto del mio "Vedovo Allegro" nella versione in dialetto romagnolo, con la ripresa in autunno di quella in dialetto milanese. La versione in italiano è disponibile per le compagnie che vogliano richiedermela.

Oltre a tutto questo, ho ricevuto molti inviti in varie manifestazioni in tutta Italia, comprese alcune scuole: non potrò andare dappertutto, ma farò il possibile per farlo. Seguendomi sulla pagina Facebook Moreno "Zagor" Burattini vi terrò aggiornati, nel caso vi interessi esserlo. Ho parecchi altri progetti (un albo a fumetti erotico, altri due saggi critici sul fumetto, una antologia di racconti, la raccolta dei miei fumetti apparsi su "Mostri", la scalata dell'Everest) ma ve ne parlerò se mai riuscirò a condurli in porto. Adesso scusatemi, ma ho da fare!



venerdì 16 gennaio 2015

ESERCIZI DI STILE



Quando, poco più di due anni fa, ho comprato il mio primo Ipad (sono già al terzo, dopo che il primo si è rotto cadendo per terra e il secondo mi è stato rubato), credevo di poterlo usare anche per scrivere in treno, o durante una scampagnata, i miei articoli o le mie sceneggiature. Mi sbagliavo, perché non sono in grado di digitare velocemente senza una tastiera e soprattutto non ho mai trovato il modo di installare una app che avesse tutte le funzioni di Word e producesse dei file .doc trasferibili altrove con un click. Ce ne saranno sicuramente, sono io che non sono stato capace di risolvere questo problema (come infiniti altri, tipo quello di vedere dei film sul tablet - invidio molto chi riesce a farlo addirittura in treno, quando io è già tanto se riesco a mantenere la connessione per due minuti ogni quindici). Del resto, la "storia delle mie disgrazie", divisa in due puntate, è uno dei testi che più ha divertito e fatto sghignazzare i lettori di questo blog e dunque le mie difficoltà con la tecnologia non sono un segreto. 

Ma non è di questo che voglio parlare, quanto raccontare il seguente aneddoto. Nella vana speranza di trovare l'app per scrivere testi adatta a me, ho scaricato (pagando s'intende) due diversi programmi e ho buttato giù dei testi di prova, assolutamente assurdi e inventati sul momento. Valutate le difficoltà e le controindicazioni, ho abbandonato le applicazioni fino a che, pochi giorni prima del furto che me ne avrebbe privato per sempre, ho ritrovato i due scritti e sono riuscito a spedirmeli per posta. giusto per conservarli. Li ho riletti e ho deciso che li avrei pubblicati qui, per farli vedere anche a voi. 

Il primo è un divertissement sull'Ave Maria che però, ci tengo a sottolinearlo, non parla affatto della Madonna. Infatti, il personaggio che parla è una donna incinta che avrà una femmina di nome Grazia e che fa la badante di un certo signor Rossi. Dunque, nessuna blasfemia. Solo giochi di parole. Mi sono fermato lì dove vedrete, e non credo sia necessario andare avanti. 


AVE MARIA

di Moreno Burattini


«Cognome?»

«Ave.»

«Nome?»

«Maria.»

«Bene. Ave Maria. Vedo che lei è incinta.»

«Sono al nono mese, sì.»

«Sarà maschio o femmina?»

«Femmina.»

«Ha già deciso il nome?»

«Sì. Si chiamerà Grazia.»

«Bene. Ave Maria piena di Grazia. Professione?»

«Sono la badante del signor Rossi.»

«Il signore é con te?»

«Si, si, nell'altra stanza. Sta bene ma non c'è più con la testa. È convinto che io sia sua sorella Benedetta, che in realtà é morta da cinquant'anni. Se ci parlerà, cerchi di assecondarlo e non lo contraddica. Chissà perché con tutte le donne che ci sono al mondo avrà deciso di identificarmi con quella poverina.»

«Va bene: tu sei Benedetta, tra tutte le donne.»



Il secondo testo, invece, potrebbe essere l'incipit di un romanzo. Gli ho persino dato un titolo, "Il tucano", che non c'entra assolutamente niente ed è venuto fuori dalla marca della borsa che conteneva l'Ipad. Ho scritto di getto quel che veniva, ed è venuto fuori quello. Naturalmente non ho la minima idea di come andare avanti ma, nel caso all'ascolto ci fosse un grosso editore disposto a chiedermi di farlo anticipandomi del denaro, lo farò molto volentieri.


IL TUCANO

di Moreno Burattini


Capitolo 1

Quando lei gli disse di chiamarsi Elisa Basile, lui sgranò gli occhi.

«Non è possibile».

«Perché no?»

«Perché il tuo nome é un palindromo perfetto.»

«Cos'é un palindromo?»

«Una parola o una frase che si leggono allo stesso modo sia da destra che da sinistra. Per esempio, ”ossesso”.»

«E secondo te il mio nome...»

«Leggilo tu stessa al contrario, qui sul modulo che hai compilato. Vedi? Resta Elisa Basile, anche se lo rovesci.»

«E' vero! Non me ne ero mai accorta.»

«Dunque papà e mamma non ti hanno chiamata così apposta per creare un gioco di parole?»

«Ma no! Certo che no!».

«Allora è una gran bella coincidenza.»

«E tu come hai fatto ad accorgertene? Provi a leggere alla rovescia tutti i nomi chè ti capitano sott'occhio?»

«No, ma ho il pallino degli anagrammi e dei giochi di parole e mi é subito balzato agli occhi che c'erano delle lettere che si ripetevano.»

«É bastato questo?»

«Si, è più che sufficiente. Ho letto ”Elisa Basile' ed é evidente che la elle, la esse, la i e la e ci sono due volte.»

«Che occhio clinico.»

«li per li ho pensato che forse il nome anagrammava il cognome, cosa che invece non é. Poi ho visto il palindromo. Che però vale solo con il cognome messo dopo il nome.»

«Già... Basile Elisa non ha senso letto al contrario.»

«Meglio cosi. Non li sopporto quelli che si presentano dicendo prima il cognome. Pensa che evito persino di entrare nei negozi che scrivono prima il cognome nell'insegna.»

«Ma dài.»

«È verissimo. C'è un grande negozio di abbigliamento a Viareggio che si chiama 'Ferri Giancarlo' e io non ci vado mai.»

«Solo per quello?»

«Eh si. E non vado neppure nei posti con il "due" nel nome.»

«Questa me la devi spiegare.»

«Hai presente, non so, quelle pizzerie o quei ristoranti che hanno una sede 'madre' e poi delle succursali con lo stesso nome ma con l'aggiunta del numero due? Tipo "Pizza OK" che diventa "Pizza OK due"?»

«Ah! Vicino a casa mia c'é un forno che si chiama "Carlotta due" perché ha la stessa gestione di un altro che si chiama "Carlotta" e basta.»

«Ecco, io li non ci andrei.»

«Questo l'ho capito, ma non ho capito perché.»

«Perché non voglio frequentare luoghi di seconda scelta. Un posto con il "due" nel nome sa di duplicato.»

«E allora che devono fare quelli che hanno già negozio o un locale e ne vogliono aprire un altro?»


«Gli trovano un altro nome o ripetono il primo senza metterci accanto il due.»

domenica 11 gennaio 2015

CHI MI CREDO DI ESSERE

Moreno Burattini visto da Andrea Barattin

Puoi esserti laureato con 110 e lode, aver vinto premi come miglior professionista nel tuo settore, vantare un curriculum da tanto di cappello, essere persona gentile e intelligente, godere di stima ovunque e ovunque essere richiesto e ricercato, ma per il tuo capo resterai sempre l'ultimo dei coglioni. Perciò a volte serve fermarsi a chiedersi chi ci si crede di essere e verificare chi invece si è. Personalmente lo faccio così spesso che talvolta entro un in un loop: entro in un esame di coscienza e ne esco solo per ricominciarne un altro. Il mio analista, quando ci andavo, diceva che il suo compito era quello di aiutarmi a “vedermi” da fuori, con i suoi occhi. “Dottore, quando mi può vedere?”, era una frase con un doppio senso. Andare da qualcuno perché ti guardi e ti dica ciò che vede, dato che da soli non se ne è capaci. Gli altri come specchio. In un momento di particolare difficoltà, pochi giorni fa, ho ricevuto la lettera di un lettore (un “altro da me”) che mi ha spiegato come mi vede lui. Chi si loda s'imbroda e sto per fare qualcosa che forse dovrei evitare. Però talvolta le lettere che si ricevono servono a tirar su il morale e a dare la forza per andare avanti nella fatica del lavoro quotidiano in redazione dove non mancano mai le difficoltà. La lettera di Stefano (basti il nome, dato che si dice il peccato e non il peccatore) è una di queste. L’ho pubblicata su Facebook e ha ottenuto decine e decine di apprezzamenti: davvero tanti i “mi piace” e i commenti che confermano l’impressione che chi mi ha scritto ha di me. Grazie, cari amici. 

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Caro Moreno,
che non ti manchi mai la forza e la voglia di portare fiero la bandiera di Zagor in giro per il mondo.!La casa editrice ed il nostro eroe non sono MAI stati così vicini, come con te, a noi appassionati lettori. Nel tempo, piano piano, hai consolidato e reso consuetudine, la tua presenza in mezzo ai lettori e, ne sono sicuro, questo è stato d'esempio anche per altri tuoi colleghi. Hai cambiato un modo d'essere, hai reso la Bonelli alla portata di tutti, accessibile e consultabile in maniera estremamente personale. Grazie a nome mio e di tutti. Molte volte spendiamo tante parole e tempo a lodare e tributare il personaggio di fantasia che adoriamo, trascurando un po' chi poi realmente lo impersona davvero tutti i giorni e si costringe a pensare come lui per portare avanti la saga di un mito. Ecco, questa mia mail vuol essere il degno riconoscimento a chi, tutti i santi giorni, è davvero, almeno per una sua porzione di cervello, proprio lo Zagor che ci appassiona e ci fa sognare da così tanti anni. Come graficamente il grande maestro Gallieno Ferri è Zagor da sempre, da alcuni anni a questa parte Moreno Burattini è anch'egli Zagor, uno splendido Zagor sempre giovane e fresco che imperterrito ci sorveglia e ci protegge invisibile, sempre pronto ad intervenire.
Grazie Moreno, grazie di tutto e buon anno nuovo.

Stefano


sabato 10 gennaio 2015

JE SUIS GEORGES

Milo Manara per Georges Wolinski
I morti sono tutti uguali, ma a me a Parigi, il 7 gennaio 2015, hanno ucciso Georges Wolinski, uno dei fumettisti francesi che ho più amato.  Georges è stato ammazzato (“giustiziato” è un termine che non si dovrebbe mai usare, men che mai quando la vittima è un innocente)  insieme ad altre undici persone nel corso di un attacco terrorista nella sede di una rivista satirica francese, “Charlie Hebdo”, di cui era una delle colonne. Tra esse c’erano altri vignettisti, compreso il direttore, Stephane Charbonnier, detto Charb, le cui parole sulla paura dei fanatici, da cui era stato più volte minacciato, andrebbero incise sulla pietra di un monumento: preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio. Come al solito, quando ci sono di mezzo la religione e le ideologie, non mancano coloro che hanno trovato il modo di giustificare i killers. Quelli di “Charlie Hebdo” se la sarebbero cercata, le loro vignette erano offensive. Non sono le vignette a essere offensive, è chi le legge che si offende. Se qualcuno si ritiene offeso, prenda la matita e satireggi pure lui, se ne è capace. Oppure se ne lagni, tenga il muso, scriva lettere di protesta. Nei casi estremi, se proprio è stata infranta una legge, si rivolga alla magistratura per far pagare una multa agli umoristi. Ma se prendi il mitra e macelli chi ha soltanto disegnato, è evidente che hai perso la ragione. Le idee si combattono con le idee. Se le combatti con le armi, vuol dire che le tue idee sono più deboli. Il fatto che Charb o Wolinski o chiunque altro disegnassero vignette che qualcuno non facevano ridere o che qualcun altro indignavano, non ha nessuna importanza rispetto al principio che quegli autori avessero il diritto (e perfino il dovere) di pubblicarle. Non può darsi in alcun modo il caso che un autore (scrittore, giornalista, cineasta, fotografo, disegnatore, poeta, filosofo, blogger) non possa esprimere il proprio pensiero nel timore di essere ucciso. Per questo il coraggio di “Charlie Hebdo” è una bandiera dietro la quale tutti dovremmo essere orgogliosi di sfilare. Personalmente rispetto i credenti di ogni religione e mai farei qualcosa per impedire a chiunque di manifestare o praticare la propria fede. Su questo non ci piove. Temo però, purtroppo, che alcuni credenti di alcune di queste fedi non siano altrettanto ben disposti verso gli altri quanto me. Non prevedo niente di buono per il futuro. Non sarà facile, per chi scrive storie per mestiere, continuare a lavorare con serenità. Dire qualcosa di troppo che suoni offensivo verso chissà chi potrebbe voler dire vedersi sterminare la famiglia, venire massacrato con un gruppo di amici, scatenare una rivolta popolare in qualche lontano (o magari vicinissimo) paese. Tutti ci censureremo da soli, per evitare il peggio. Non vedo come se ne potrà uscire, perché purtroppo i buoni vincono soltanto nei fumetti.