mercoledì 24 gennaio 2024

LA TANA DEL SERPENTE

 
E' in edicola dai primi giorni del 2024 l'albo di Zagor n° 702 (Zenith 753), intitolato "La tana del serpente". La copertina, che potete vedere qui sopra, è opera di Alessandro Piccinelli. I testi sono miei, i disegni di Mauro Laurenti. Si tratta della seconda parte di una storia in due puntate, iniziata il mese scorso con l'albo "Il passato di Jenny". Potete leggere alcune considerazioni in proposito nell'articolo che ho pubblicato sul blog alcune settimane fa:
 
http://morenoburattini.blogspot.com/2023/12/il-passato-di-jenny.html
 
Per chi non ha voglia di cliccare, riassumo il punto principale ribadendo come, sostanzialmente, "Il passato di Jenny" sia una storia che ha per tema la violenza contro le donne. Il loro sfruttamento, il senso del possesso di certi uomini violenti, l'abuso del corpo femminile, ma pure la ribellione di chi subisce prevaricazioni e il tentativo di riacquistare libertà, dignità e autonomia, anche chiedendo aiuto a chi è in grado di darlo.
 
Ad avventura conclusa posso aggiungere qualcosa ancora.
 
1) Non si racconta solo di come Jenny sia arrivata a Pleasant Point, ma anche di come ci sia giunta Sara. Jenny e Sara sono state caratterizzate in modo diverso fra loro o, almeno, ho cercato di farlo (non pretendo di esserci riuscito).

2) Viene risolto il mistero di che fine avesse fatto la quarta ragazza di Pleasant Point, Ruth. Infatti, nell'avventura del 1993 che si ricorda con il titolo "Ladro di ombre", scritta da Mauro Boselli, in cui le fanciulle in questione entravano per la prima volta a far parte della saga zagoriana, ne venivano presentate quattro: Jenny, Sara, Ellie May e appunto Ruth. Quest'ultima spariva dalla scena, senza spiegazioni, nelle avventure successive. Adesso scopriamo che si era trattato di un allontanamento volontario dovuto a un matrimonio, ma anche che lei e il marito (e un figlio) tornano ad abitare nei pressi del trading post di Peabody.

3) Nel finale si allude ad altre avventure da narrare con protagoniste Jenny, Sara, Ellie May e Ruth, successive a quanto raccontato ne "La tana del serpente". E' la classica "porta aperta" che gli sceneggiatori talora si lasciano alle spalle (o davanti) quale possibilità da sfruttare in futuro. Non è detto che queste storie ancora da rivelare vengano davvero scritte e disegnate (si possono tranquillizzare i tanti detrattori delle figure femminili nella saga di Zagor).

4) La storia del "Passato di Jenny" ha suscitato il solito coro di polemiche a cui non soltanto sono fortunatamente abituato, ma che tutto sommato mi fanno felice perché non si può certo dire che in Rete gli albi di Zagor passino inosservati e non suscitino vivaci reazioni. Pare anzi che siano un argomento acchiappaclic, e la cosanon può che farmi piacere. Ovviamente ci sono anche recensori soddisfatti e commenti positivi.

5) Fra le osservazioni critiche ce n'è una decisamente insolita, che rappresenta perfettamente il genere di reazioni a cui a volte ci troviamo di fronte in una realtà fatta di lettori pronti sentirsi indignati da qualunque cosa. 
Un lettore scrive una lettera che comincia così:
"Questo è troppo". "Come è possibile che agli sceneggiatori sia venuto in mente di usare Clerville come nome del villaggio in cui si svolgono gli avvenimenti del racconto 'Il passato di Jenny'?".
Ho risposto in questo modo:
“Questo è troppo”, lei scrive – e leggendo ho cercato di immaginare che cosa mai avessimo combinato. Scopro poi che si tratta solo di un nome qualunque dato a una qualunque città. Immagino che lei contesti l’uso del toponimo perché noto per essere la città (e lo stato), di fantasia, dove agisce (per lo più) Diabolik. Immagino che le sorelle Giussani, creatrici di quel fumetto, abbiano scelto quel nome perché suonava bene (Clerville non esiste) e per lo stesso motivo è stato usavo, una tantum, dagli autori di Zagor (da me, per la precisione): Clerville suona (appunto) bene e si legge come si scrive. Mi pare un motivo più che sufficiente (oserei dire persino valido), non si è voluto far male a nessuno, se il nome del toponimo non le piace, le piacerà o le sarà piaciuto (si spera) quello dato a qualche altra località in qualche altra nostra avventura. E’ probabile che altri nomi avrebbero causato altre problematiche, per esempio “La casa del terrore” di nolittiana memoria sorge nei pressi di La Fayette, città che sappiamo trovarsi (nella realtà) collocata in Indiana oppure in Louisiana (ce ne sono due), in ogni caso decisamente lontana dal Massachusetts dove storicamente avvenne la caccia alle streghe (è lì che si trova Salem) e da quella costa del Nord Est di prima colonizzazione caratterizzata dall’architettura simile alla dimora degli Stanford. Quindi, a volte, per evitare contestazioni, è meglio inventarsi nomi di fantasia e per non abusare della parola Clear (Clear Water) o Clark (Clark City) può capitare che si semplifichi tutto in un semplice “Clerville”, che di certo non è un nome impegnativo come Gotham City o Metropolis. Del resto negli Stati Uniti esistono località come Pollo (Alaska), Imbarazzo (Minnesota), Inferno (Michigan), Pee Pee (Ohio), Rapporto (Pennsylvania).

 


 

sabato 13 gennaio 2024

IL CAPPELLO SUL VENTITRE'



 

E' oramai inveterata tradizione (che mai mi sognerei di interrompere) quella di fare in questo spazio, alla fine di ogni anno o all'inizio dell'anno nuovo, un bilancio della mia attività nei dodici mesi precedenti. Cominciamo subito a parlare dell'appena trascorso 2023 relativamente a quanto Moreno Burattini ha scritto o sceneggiato (che immagino sia l'unica cosa di cui importi qualcosa ai miei venticinque lettori, presumibilmente disinteressati invece alle notizie sul mio mal di schiena). 
Tanto per ricordare "dove eravamo rimasti", vi segnalo l'articolo pubblicato  su "Freddo cane in questa palude" nel gennaio del 2023 riguardante il mio lavoro durante il 2022: potete cliccare per rileggerlo, se volete.


Poi, come al solito, attingo dati circa ciò che ho pubblicato per la Bonelli nel 2023 dal blog "Dime Web" e in particolare alle fondamentali classifiche e tabelle stilate dal super esperto Saverio Ceri nella sua rubrica "Diamo i numeri".  Le sue analisi relative all'anno appena trascorso sono state pubblicate in quattro diversi articoli, tutti usciti a fine dicembre (uno dedicato alla Casa editrice e alle sue collane, uno sugli sceneggiatori, uno sui disegnatori, uno sui coloristi e i copertinisti).  Cliccando sulle parole colorate potrete consultare direttamente i quattro pezzi nella loro interezza.
 
Estrapolo due top ten che mi riguardano, partendo da quella delle tavole sceneggiate dal sottoscritto pubbicate nel 2023 sulle estate bonelliane.
 

 
Come si può facilmente verificare, ho totalizzato 736 pagine date alle stampe, per due diversi personaggi (Tex e Zagor), risultato che mi colloca in quinta posizione. Mi fa particolarmente piacere essere stato superato, e distanziato, da Jacopo Rauch, il mio fedele braccio destro e talvolta anche sinistro, piazzatosi quarto. Nel 2022 ero ottavo, con 660 tavole pubblicate, nel 2021 risultavo di nuovo quinto con 832. Ciò significa che ho mandato in edicola un'ottantina di pagine in più rispetto al 2o22 e un centinaio in meno rispetto al 2021. Continuo a marciare più o meno sulle 800 tavole ogni dodici mesi. Lo scorso anno ho sceneggiato per la prima volta due albi di Tex usciti nella serie regolare, il che mi riempie di legittima soddisfazione
 

Va tenuto conto che il mio lavoro in Bonelli non consiste soltanto nello sceneggiare storie, ma nel supervisionare tutte le collane legate a Zagor (e cioè Zenith, Zagor Più, Color Zagor, Speciale Zagor, Zagor a striscia, Zagor Classic).  Se volete sapere quante tavole inedite dello Spirito con la Scure sono state da me mandate in edicola nel corso del 2023, basta chiedere a Saverio Ceri. Controllate la tabella qui sopra e vedrete che sono state 2394  (nel 2022 erano state 2514). Il che colloca Zagor al terzo posto tra i personaggi bonelliani per numero di pagine prodotte, dopo Tex e Dylan Dog. Mi pare un buon risultato, anche se ne sento il peso sulle spalle.
 

Gli albi Bonelli con miei racconti sono stati i seguenti (i link rimandano ai miei commenti pubblicati su questo blog). Segnalo la mia prima collaborazione con Roberto Diso, che ha disegnato uno Zagor all'età di 91 anni.
 
Zagor n° 690 (gennaio 2023) "Black Legion" - disegni di Oliviero Gramaccioni.
Zagor n° 691 (febbraio 2023) "Campo nemico" - disegni di Oliviero Gramaccioni. 
Tex n° 748 (febbraio 2023) "La mesa della follia" - disegni di Michele Rubini.
Zagor n° 692 (marzo 2023) "La banda degli assassini" - disegni di Gianni Sedioli.
Tex n° 749 (marzo 2023) "Le creature del buio" - disegni di Michele Rubini.
Zagor Più n° 9 (maggio 2023) "Lo spirito del lupo" - disegni di Stefano Voltolini e Roberto Diso.
Speciale Zagor n° 37 (ottobre 2023), tre storie brevi disegnate da Marco Verni, Marcello Mangiantini, Walter Venturi. 
Zagor Più n° 11 (novembre 2023), "Le storie di Drunky Duck" - disegni di Stefano Voltolini ed Esposito Bros.
Zagor n° 701 (dicembre 2023), "Il passato di Jenny" - disegni di Mauro Laurenti.
 
In più sono uscite un paio di ristampe in volume di due mie vecchie storie.
In libreria:
"La palude dei forzati" - disegni di Mauro Laurenti.
In edicola:
Le grandi storie Bonelli n° 7 (marzo 2023) "L'uomo con il fucile" - disegni di Gallieno Ferri.
 
Nel computo delle sceneggiature non rientra, purtroppo, la mia prima striscia di Martin Mystère. Sono soltanto tre vignette, e le ho scritte per il gruppo degli AMys, che le hanno fatte illustrare ad Alessandro Ravera e pubblicate su una stampa distribuita gratuitamente, autografata, al loro stand in occasione della mostra autunnale ANAFI a Bologna.
 

Durante il 2023 non è uscito nessun mio nuovo libro, ma spesso sono andato a presentare l'ultimo, intitolato "Versacci", divertendomi sempre molto e, credo, divertendo anche il pubblico. Sto lavorando al prossimo.  Vero è che ho collaborato, con un mio lungo saggio, al catalogo pubblicato da "Lo Scarabeo" della mostra dedicata a Giancarlo Berardi a Città di Castello. Volume di cui posso senza millantare credito ritenermi coautore.


Sono state numerosissime le manifestazione, gli eventi, gli incontri, le mostre a cui ho partecipato, un po' in tutta Italia. Ogni volta ne ho dato notizia sulla mia pagina Facebook denominata Moreno "Zagor" Burattini (che vi invito a seguire) e sul mio profilo Twitter (mi rifiuto di chiamarlo "X").

L'anno appena trascorso ha visto proseguire la mia collaborazione con il disegnatore James Hogg, con il quale realizzo più o meno ogni mese una vignetta per il "Vernacoliere", le strip spaziali della serie "Stelle a Strisce" (pubblicate su "Crucintarsi & Co" - prima o poi saranno raccolte in volume da Cut-Up Publishing) e numerosi altri lavori umoristici per svariate riviste. L'ultima produzione è "Scienza Ridens", destinata a "Focus Enigmstica". Una nostra vignetta sul tema dell'eutanasia è stata pubbicata nel volume "Disegni e parole per essere liberi" (Allagalla), antologia di testi e illustrazioni in sostegno di una legislazione sul fine vita.
 
 
Proseguono i due blog che gestisco, "Freddo cane in questa palude" e "Utili sputi di riflessione".  Il primo, che poi è questo, è un pochino più trascurato ma gode ancora di un discreto seguito. Di una mia certa stanchezza nel portarlo avanti, rispetto ai fasti del passato, ho  parlato in un articolo dello scorso agosto intitolato "L'insostenibie leggerezza del blog": resta comunque lo spazio che mi concedo per dire la mia (inserendomi fra i tanti che dicono la loro) a proposito delle cose che vado facendo (perso ogni interesse per discutere di altro, cosa che produce solo sterili polemiche). Il secondo, invece, per quanto interessi un più ridotto (ma non ridottissimo) numero di persone, mi diverte moltissimo scriverlo e quindi lo scrivo anche solo per me stesso. Si tratta di un blog letterario sul quale posto le recensioni dei libri che leggo. 
 
Su "Freddo Cane" ho comunque pubblicato 20 articoli (nel 2022 erano stati 25), su "Utili sputi" sono arrivato a 95 (l'anno precedente erano stati 78).  In totale, 115 pezzi, che fanno 9,6 articoli al mese, più di due alla settimana. A questi numeri credo si possano aggiungere le tre (lunghe) puntate di "Moreno risponde" apparse sul blog "Zagor e altro" gestito da Marco Corbetta. Numerose sono state comunque le interviste a cui ho risposto, per scritto o in video, tra cui quella che compare sul saggio "Weird Zagor" di Roberto Azzara e Giuseppe Maresca.

Non ho invece pubblicato più alcun video sul canale YouTube "Moreno YouTuber", nonostante i riscontri positivi e un buon numero di iscritti. Mi sono sentito infatti a disagio nel novero di coloro che sono youtuber davvero -  che sono qualcosa di diverso da me. Non ho niente contro la categoria, tant'è vero che, quando sono invitato, partecipo volentieri alle dirette on line di appassionati di grande competenza e simpatia, però io sono un (seppur modestissimo) autore, e sento di dover fare il mio mestiere senza invadere il campo altrui.

Non so se è tanto, non so se è poco, non so quanto durerà. Mi presento dimissionario a ogni riunione redazionale con i direttori riguardante Zagor, chiedendo regolarmente di essere sostituito, dopo 18 anni di incarico, da qualcuno più giovane, che conosca meglio i gusti del pubblico, che sappia con più abilità gestire i social, che sia aggiornato sulle nuove tendenze e riesca a rinnovare lo Spirito con la Scure più di quanto abbia saputo fare io, fautore dei piccoli passi. Finora i direttori replicano "dimissioni respinte" con aria di sufficienza. L'età anagrafica però incombe e nella nuova casa dove mi sono trasferito c'è un bel giardino in cui potrei curare i fiori e coltivare un orto.