All'inizio del mese di giugno è uscito lo Zagor n° 707 (Zenith 758), intitolato "I due sfidanti". I testi sono miei, i disegni di Marco Verni. La copertina di Alessandro Piccinelli è stata colorata da Roberto Piere. Si tratta della quinta puntata di una lunga saga in sei parti iniziata nel febbraio 2024 con l'albo "Supermike!", di cui abbiamo parlato a suo tempo in questo stesso spazio: cliccate sul testo colorato per leggere o rileggere ciò che ci eravamo detti. La stessa cosa (l'averne parlato e la possibilità di leggere o rileggere) vale per la seconda puntata, "I guerrieri di Tumak", per la terza, "Lo Spirito giallo" e per la quarta, "Verso un oscuro destino".
Ormai siamo arrivati in vista del finale: la rivincita pretesa da Supermike è in corso di svolgimento e l'albo si interrompe sul più bello, mentre cioè è in corso la quarta sfida. Il punteggio (posso dirlo senza timore di fare dello spoiler, a distanza di quasi un mese dall'uscita - in ogni caso questa parentesi valga come messa in guardia) è di due a uno a vantaggio di Mike Gordon. Le cose, insomma, si sono messe male: va detto che, però, la prima gara è stata vinta dallo Spirito Giallo per una circostanza molto particolare e una decisione importante presa da Zagor a tal riguardo.
Rimandiamo a dopo l'uscita della puntata conclusiva, intitolata "Verdetto finale", ogni commento complessivo (le storie vanno sempre valutate dopo che il sipario si è richiuso). Con l'uscita dell'albo di luglio ci sarà un verdetto finale anche a proposito del tetativo, mio e di Marco Verni, di battere il record di Tiziano Sclavi e di Gallieno Ferri quanto all'avventura più lunga della saga zagoriana (il primato precedente è di 513 pagine: saremo riusciti a fare di più?). Parleremo anche di questo. Marco mi dice che "I due sfidanti" ha "convinto tutti" e che anche i più accaniti detrattori hanno dovuto ammettere di essere in attesa di scoprire come andrà a finire. Naturalmente non ci credo, accontentare tutti è impossibile. Tuttavia, mi sono giunte diverse testimonianze di lettori che si sono detti appassionati dal racconto. Uno fra i più illustri è Gualtiero Ferri, figlio di Gallieno, che mi ha mandato addirittura la sua foto con l'albo in mano (questa qui sotto) facendo i suoi complimenti. Grazie!
Mi sono anche state riferite nuove tiritere critiche, da parte di alcuni commntatori sui social, sullo “spiegazionismo” delle pagine in cui la mia sceneggiatura riassume, in alcuni flashback, che cosa era accaduto in passato, mostrando le scene più importanti dei due precedenti incontri/scontri fra Zagor e Supermike. Secondo costoro, riportando sulle scene Mike Gordon non c’era bisogno di ricapitolare gli avvenimenti del passato, perché i lettori li conoscono.
Ora, la prima storia, quella di Nolitta, è del 1975 (quarantanove anni fa); la seconda, quella di Castelli, è del 1984 (quaranta anni fa). Davvero dopo quaranta anni non si deve fare il punto della situazione? No, mi si risponde: anche i lettori più giovani si sono sicuramente procurati gli arretrati. È un punto di vista molto egoistico, al pari di quelli che giudicano “inutili” le ristampe perché loro le storie ce le hanno già tutte. Peraltro non ci sono soltanto i lettori più giovani che potrebbero non aver letto storie di quaranta o cinquanta anni fa, ma anche quelli che pur avendole lette non hanno più gli albi. Non tutti sono collezionisti (e non ci sono soltanto loro). Senza contare che a me fa piacere, come lettore, vedere rievocate sequenze molto amate. E poi, aggiungo, c’erano molte cose da chiarire nella storia di Castelli. Infine, io rivendico il mio diritto di fare le scelte che ritengo migliori nel mio ruolo di sceneggiatore e di curatore di testata e trovo che si tratti anche di un dovere, quello di agire secondo scienza e coscienza (e perfino incoscienza) senza scrivere sotto dettatura di questo o quel lettore che crede di rappresentare il giudizio divino. Insomma, ho fatto quel che mi è sembrato giusto dover fare. Immagino che chi non sopporta le rievocazioni possa tollerararle comunque a vantaggio degli altri; chi proprio non le regge potrà serenamente passare all'avventura successiva, scritta da un diverso autore meno spiegazionista di me. Di più, non saprei che dire.