martedì 3 maggio 2011

L'ULTIMO ARRIVATO

Lo Zagor che vedete qui accanto è stato disegnato dall'ultimo arrivato. Nello staff dello Spirito con la Scure, intendo. Se avete indovinato di chi si tratta al primo colpo d'occhio, senza sbirciare la firma e senza correre subito a vedere il nome in neretto qualche riga più un basso, complimenti, siete davvero degli intenditori. O siete sua mamma. Io, lo confesso, non ci sarei riuscito. Non perché non lo conoscessi prima del suo arrivo nel plotone dei collaboratori zagoriani, ma perché sarei stato distratto dal fatto che, versatile e poliedrico com'è, l'artista in questione si è espresso in scuole fumettistiche così diverse fra loro da non renderlo immediatamente identificabile. Infatti, l'autore è sì un nuovo acquisto per la Bonelli, ma è anche un personaggio molto noto in Italia e all'estero. Peraltro, io posso vantare di essere stato uno dei primi ad accorgermi di lui, a intervistarlo e persino a pubblicarlo, nelle mie vesti di "editor in chief" della fanzine Collezionare.



Guardate infatti la copertina del n° 16 della rivista, datato maggio 1990: il disegnatore è proprio la persona di cui stiamo parlando, non da solo ma in coppia con Romeo Toffanetti. Infatti, nella seconda metà degli anni Ottanta, sul Messaggero dei Ragazzi, detto MERA (una specie di "Giornalino" ma realizzato dai francescani e non dai paolini) compariva una serie umoristica intitolata "Alex il Britanno", realizzata da due giovani autori, uno appunto Toffanetti, l'altro Emanuele Barison. Giusto il tale di cui stiamo parlando. Nato a Pordenone nel 1963, Barison esordisce poco più che ventenne pubblicando su Autosprint una biografia a fumetti di Tazio Nuvolari. Già all'epca, però, non aveva però soltanto la passione per il disegno, ma anche quella per la musica: per anni ha infatti militato nella rock band "The Sinner". Sarebbe bello vederlo esibirsi con Graziano Romani, e chissà che non accasa a Godega (Treviso) il 4 e il 5 giugno prossimi in occasione di una delle tante feste zagoriane con cui verranno festeggiati i cinquant'anni dello Spirito con la Scure. Ma torniamo al Messaggero dei Ragazzi.




A me, che del MERA ero un vecchio lettore e un estimatore (al punto di aver scritto un lungo saggio dedicato alla rivista e pubblicato su "If"), "Alex il Britanno" piaceva parecchio. Così, contattati Romeo ed Emanuele e realizzai una intervista. I due mi dissero che c'era una storia del personaggio ancora inedita, che per qualche motivo misterioso (cioè che non ricordo) non sarebbe mai stata pubblicata, e io subito mi proposi di farla comparire su "Collezionare", cosa che avvenne. Di quegli anni, conservo una foto qui accanto, che mostra me ed Emanuele davanti alle tensostrutture di Lucca, quando ancora il Salone era al Palazzetto dello Sport. Perdonate, vi prego, non tanto il mio sguardo da ebete, quanto il mio abbigliamento (me ne vergogno moltissimo).
























In seguito, Toffanetti entrò a far parte dello staff di Nathan Never, Barison in quello di Lazarus Ledd, ma non solo. Lo sceneggiatore François Corteggiani, anch'egli rimasto colpito da "Alex il Britanno", lo portò in Disney: Barison si è dimostrato abilissimo anche nel padroneggiare paperi e topi. Uno in grado di passare in modo così disinvolto dal serio al faceto non poteva farsi mettere in soggezione neppure dal mito di Diabolik, un altro personaggio da lui realizzato (e per cui sta anche attualmente lavorando).






















Al suo curriculum vanno aggiunti numerosi lavori per la Francia, sbirciando i quali si capisce come anche le belle donne gli escano con facilità dalla punta del pennello. Io ho continuato a seguirlo come lettore, un po' chiedendomi perplesso perché non si fosse mai cimentato con un personaggio bonelliano, un po' consolandomi nell'immaginarlo ben felice di spaziare fra tanti generi diversi.

Ma, a un certo punto, eccolo a confidarmi che lui ha sempre avuto una grande passione fumettistica e un desiderio nel cassetto: Zagor. Insomma, esattamente come tanti altri autori apparentemente realizzati altrove, anche lui desiderava disegnare almeno una volta nella vita una storia del personaggio più amato durante l'infanzia, lo Spirito con la Scure. Nello staff abbiamo già Gianni Sedioli e gli Esposito Bros che, pur impegnati in altre serie di casa Bonelli, hanno chiesto di potersi cimentare con il signore di Darkwood per un debito con i sogni di bambino. E non sono pochi gli autori anche illustri e attivi in contesti diversissimi che, intervistati in proposito, hanno confessato il loro amore verso l'eroe nolittiano.

Barison, pur conscio di tutte le difficoltà del caso, ha fatto le sue prove come un qualunque aspirante disegnatore, ha atteso di superare tutta la trafila fatta di tempi di attesa e aggiustamenti di tiro, e si è rimesso al giudizio del più illustre dei giudici, quel Guido Nolitta, che di Zagor è stato il creatore. Alla fine, gli è stato dato il via libera almeno per una storia: il suo curriculum, del resto, potrebbe perfino consentire di considerarlo una illustre guest star. E io sono stato ben lieto di potermi mettere a scrivere una sceneggiatura per lui, dopo avergli chiesto che tipo di storia avrebbe voluto illustrare. "Una di paura - mi ha risposto Emanuele - una di quelle dove a Cico si rizzano i capelli in testa". Proviamoci, ho replicato. E gli ho spedito le prime dieci tavole di un racconto intitolato "Risvegli". Barison mi è parso entusiasta dell'inizio: adesso dovrò continuare a tenere alte le sorti del racconto. Vi faccio vedere le matite dalla prima pagina. Per il resto, ci sarà da aspettare.