lunedì 30 maggio 2011

VENTI GIRI DEL CAMPO

"Mille venti leggeri / ventimila pensieri /
venti giri del campo /
e ancora c'è tempo
".


Così cantavano Dodi Battaglia e compagni, nel 1986, intonando un testo di Valerio Negrini intitolato "Venti", in un brano contenuto nell'album "Giorni Infiniti", che io comprai in vinile perché ancora non avevo il lettore CD. Era un disco con il vinile tutto bianco. L'occasione di tanto scialo era quella di festeggiare i primi vent'anni dei Pooh, e la canzone giocava appunto sul doppio senso di "venti" inteso come numero, o come plurale di "vento".

"Venti di terra e di mare / mi hanno preso, mi hanno fatto passare": e non c'è dubbio che anch'io abbia avuto un vento fortunato che ha quasi sempre soffiato in poppa, almeno professionalmente (poi, nella vita, ho avuto altrove la mia dose di disgrazie, come tutti). E i venti che mi hanno preso e mi hanno fatto passare "per le porte più strette / per le notti più chiare", hanno soffiato anche per me durante vent'anni, e spero che non arrivi troppo presto la bonaccia.


Nel maggio 1991 sono state pubblicate infatti, in contemporanea, le mie prime due storie per Zagor. Da allora, non hanno mai smesso di uscire. Vedete qui accanto la prima volta che si parla di me in un "Giornale di Sergio Bonelli" e le copertine dei primi albi con il mio nome nei credits. In apertura, mi vedete ritirare a Reggio Emilia il premio che l'ANAFI ha voluto attribuirmi per il mio ventennale contributo allo Spirito con la Scure. Proprio di questo argomento si occupa, bontà sua, Saverio Ceri nella nuova puntata della sua rubrica "Diamo i numeri".

Diamo i numero 9
Vent'anni di spirito e di scure
di Saverio Ceri



Come accennato lo scorso settembre, in occasione del quarantottesimo compleanno di Moreno Burattini, prima di celebrare degnamente i cinquant'anni dello spirito con la scure, c'è un'altra piccola ricorrenza legata a Zagor, da festeggiarsi col numero in edicola oggi: i primi vent'anni del Nostro al servizio di Patrick Wilding e della Bonelli Editore. Risale proprio all'albo "I malefici di Diablar" (Zagor 310/Zenith 361) in edicola esattamente 20 anni or sono l'esordio di Moreno, accompagnato in quel'occasione, alle matite, da Gallieno Ferri, il co-creatore del personaggio. Accoppiamento che si è rivelato di buon auspicio, visto che Moreno è poi diventato il principale scrittore delle avventure dell'eroe nolittiano. La storia che iniziava a pagina 71 di quel fatidico albo si intitolava "Cico Rubacuori" e si sarebbe conclusa solo un paio di numeri dopo, la prima avventura completa di Moreno per Zagor è quindi "Cico Trapper" uscito appena venti giorni dopo. In entrambi i casi nel titolo c'è "Cico", personaggio che grazie a Moreno finalmente ritrova il ruolo che merita a fianco dell'eroe. Le sue gag sulle pagine della serie principale ritornano a farsi più articolate e ritornano copiose le sue canzoncine improvvisate durante i lunghi trasferimenti a piedi da un capo all'altro di Darkwood.

Se il panciuto messicano rappresenta, nel contributo burattiniano alla serie, lo "spirito", la "scure" è invece rappresentata dal suo successivo ruolo di supervisore. La sua scure si è abbattuta sulle tavole di prova degli aspiranti sceneggiatori e disegnatori che negli anni si sono sottoposti al suo giudizio. Del resto non poteva essere diversamente, essendo cresciuto, da sceneggiatore, alla severa scuola di Renato Queirolo, uno dei migliori curatori dei testata della casa editrice di Via Buonarroti.

Tornando ai numeri, non c'è molto di nuovo rispetto a otto mesi or sono, essendo uscite da allora solo due storie di Moreno, a parte un paio di curiosità.
Le tavole scritte da Burattini per la Bonelli, con "La progenie del male", sono 17589, sessantaquattro in più di quelle fino a oggi pubblicate di Manfredi. Burattini diviene il settimo sceneggiatore bonelliano di tutti i tempi (e questa è la prima novità). La lotta per il settimo posto è quindi iniziata, nei prossimi due anni si prevedono molti sorpassi e controsorpassi fra i due contandenti, visto che Manfredi dopo qualche mese di stop causa la chiusura di Magico Vento, tornerà presto con Tex e soprattutto, e in maniera costante, con Shanghai Devil dall'autunno. Nel frattempo Moreno potrebbe prendere un po' di vantaggio con lo zagorone, il numero celebrativo dei 50 anni e la trasferta sudamericana. Alle loro spalle Berardi avanza a un ritmo costante di circa 800 tavole l'anno, esattamente la quantità di tavole che lo separano dai due in lotta per la settima piazza.

A livello annuale con l'albo di oggi Moreno balza al secondo posto a 44 tavole da Boselli, attualmente in testa, in questo caso, essendo a maggio, la classifica è talmente corta che in un mese si possono guadagnare o perdere molte posizioni. Tireremo le somme a fine anno.

L'altra curiosità è che la storia in coppia con Pesce di aprile e maggio 2011 è la novantanovesima di Moreno per la Bonelli. Il primo zagorone "Il castello nel cielo" è quindi la storia numero 100 sceneggiata da Moreno per l'editore milanese (di cui 93 legate a Patrick Wilding e al suo mondo): non male venti anni, cento storie.

A proposito di Patrick Wilding, sapete chi è stato a "battezzarlo" così?

Saverio Ceri