domenica 16 ottobre 2011

IO SE FOSSI DIO

"Io se fossi dio / (e potrei anche esserlo / se no non vedo chi)": così comincia una delle canzoni di Giorgio Gaber che più mi piacciono, seconda soltanto, forse, a “Lo shampoo”. E talvolta vien voglia davvero di dare dei suggerimenti a Dio. Alfonso X di Castiglia disse una volta che, se fosse stato presente al momento della creazione, avrebbe dato “qualche utile consiglio per una migliore organizzazione dell’universo”. In effetti, qualcosina da sistemare viene in mente a tutti.

Ma, volando basso, talora mi vengono in mente delle idee per una collana a fumetti, per qualche nuova rivista o per dare una aggiustatina a quelle già esistenti. Insomma, gioco con l’immaginazione non a fare l’autore ma a fare l’editore. Non fantastico su niente che vorrei realizzare scrivendolo io, ma confezionando per l’edicola lavori altrui. Meno male che si tratta soltanto di fantasie o rischierei, probabilmente, il fallimento economico, però mi sorprendo a figurarmi gli Almanacchi Bonelli con anche la parte a fumetti sempre a colori; poi eccomi a immaginare un Bonelli Magazine in cui gli autori possano sbizzarrirsi con storie brevi; oppure progetto una nuova Eureka tutta umoristica con strisce e racconti da ridere, già ipotizzando a chi chiederei del materiale nuovo e di chi comprerei i diritti per quello vecchio. Cose così.

In questo weekend, complice una camminata in riva al mare, ho provato a giocare su qualche nuova collana da proporre quale “allegato” da edicola, cioè come la cronologia di Barks o l’opera omnia di Valentina che sono state distribuite con il tal quotidiano o il tal settimanale, o come “I Grandi Classici del Fumetto” di Repubblica piuttosto che “I Maestri del Fumetto” usciti con Panorama. E’ ovvio che io spero in una “Collezione Storica” di Zagor che segua quella di Tex, ma per rendere più sfizioso il gioco, ho deciso di escludere le ristampe troppo prevedibili, come quella dello Spirito con la Scure, ma anche di Dylan Dog o di altro del genere. Mi sono però messo anche nei panni dell’editore speranzoso di avere un minimo riscontro economico, ed ho scartato le collane dedicate a grandi autori da me amatissimi ma che rischiano di non sfondare presso il grande pubblico, come Dino Battaglia, Attilio Micheluzzi o Guido Buzzelli. Ho cercato insomma di immaginare proposte il più possibile popolari, che permettessero di sperare in un successo dal punto di vista delle vendite, senza rinunciare alla qualità e all’interesse culturale e storico dell’iniziativa. Alla fine, mi sono ritrovato con cinque idee che, mettendomi nei panni del semplice acquirente, non vedrei l’ora di trovare in edicola. Ognuna di esse ha anche delle evidenti controindicazioni, ma in fondo stiamo giocando.

Le sexy favole

Personalmente sarei lieto di andare a pescare le perle nascoste in tutta la produzione erotica a fumetti, riproponendo anche la cose più hard degne di venire recuperate, ma non volendo esagerare sul versante pornografico, immagino che sarebbe possibile ristampare i capolavori della favola erotica del primo periodo, quello più castigato dove al massimo si vedono un po’ di tette. Si tratta di fumetti ilari e divertenti, che danno una visione rilassata e giocosa del sesso, qualcosa di cui oggi si sente, secondo me, un gran bisogno. Oltre alle storie migliori delle collane “Sexy Favole” e “Fiabe proibite” (e di tante altre loro imitatrici) ci sono quelle di altre testate con protagoniste fisse, come Biancaneve o Cenerentola. Si tratterebbe di ristampare disegni di Magnus, Frollo, Del Principe, Terenghi, Angiolini, Cimpellin, Fenzo e tanti altri. Una meraviglia! Purtroppo, in un clima moralisteggiante come quello dei nostri giorni, in cui persino la pubblicità della biancheria intima viene censurata e diventa un caso politico, temo che non ci siano giornali abbastanza coraggiosi da accettare la sfida di un progetto del genere.

Intrepido e
Il Monello

C’erano appuntamenti imperdibili, ogni settimana, sull’Intrepido e sul Monello che io leggevo negli anni Settanta. Serie come “I due dell’Apocalisse”, “Lone Wolf”, “Ghibli”, “Billy Bis” erano per me irrinunciabili. Ma anche molti racconti liberi lasciavano davvero soddisfatti. Considerando che all’epoca le due riviste si vendevano in centinaia di migliaia di copie, sono ragionevolmente sicuro che molti, come me, sarebbero felici di ritrovare quelle storie in una edizione curata e commentata. Anche in questo caso, i nomi degli autori sarebbero di grande livello, a partire da Fernando Fusco e Loredano Ugolini.

Il Corriere dei Ragazzi

Vale lo stesso discorso fatto sopra, cambiando semplicemente testata. In questo caso, i grandi autori sono ancora più numerosi: Castelli, Manara,Milani, Tacconi, Bonvi, Cavazzano e chi più ne ha più ne metta.

Jacovitti

Si sono fatte collane (sacrosante) dedicate a Barks, Gottfredson, Manara, Toppi, Crepax. Ma una opera omnia di Benito Jacovitti? O, al limite, una selezione dei suoi capolavori? Il genio di Termoli lo conoscono tutti, tutti a scuola (anche chi non leggeva fumetti) hanno avuto i suoi diari, e se c’è un maestro italiano degno di essere pubblicato con il dovuto risalto è proprio il grande Lisca di Pesce.




Le grandi strip

Possibile che oggi non sia possibile rileggere in una grande edizione degna di questo nome capolavori del fumetto come le strisce di BC, il mago Wiz, Beetley Bailey, Colt, Tommy Wack, Andy Capp, Garfield e via elencando? Io, se fossi dio, le rifarei comparire in edicola con un colpo di bacchetta magica. Ma siccome non lo sono, ahimé, non ho via di scampo: non mi resta, come cantava Gaber, che farmi uno shampoo.