Giovedì 20 dicembre 2012, alle ore 22.45, è andata in onda, su RAI 5, la prima puntata del programma “Fumettology”, dedicata ai più grandi personaggi del fumetto italiano, raccontati dalle voci dei loro autori o di chi ha collaborato con loro, ma anche attraverso immagini e testimonianze di lettori illustri e di addetti ai lavori. Scritto e ideato da Clarissa Montilla e Alessio Guerrini, con la collaborazione di Alessio Danesi e la regia di Dario Mariani, "Fumettology" esplora i mondi di dieci mostri sacri dei comics nostrani: Tex, Diabolik, Valentina, Zagor, Lupo Alberto, Nathan Never, Martin Mystere, Max Fridman, Dylan Dog e John Doe.
Per dieci settimane, dunque, ogni giovedì sera (ma anche in replica in altri orari che potrete trovare indicati consultando la programmazione della Rete), occhi e orecchi incollati sul televisore. La puntata dedicata a Zagor è prevista per il 10 gennaio 1013 e lì, ovviamente, sarò anch’io protagonista del programma insieme a Gallieno Ferri e a molti altri amici.
Ma anche nella trasmissione riguardante Tex ho avuto modo di essere intervistato e di comparire in video, alternandomi a Mauro Marcheselli, Claudio Villa, Mauro Boselli, Gianfranco Manfredi, Tito Faraci, Roberto Recchioni, Leomacs e altri ancora. La Zagor TV, puntuale ed efficiente come sempre, ha già messo in rete la registrazione (in tre blocchi) della puntata texiana. I video sono linkati qua sotto.
Poche annotazioni aggiuntive. Innanzitutto, non si può che essere lieti del fatto che la RAI (azienda pubblica chiamata, non scordiamolo, a fare informazione e promuovere la cultura) si sia finalmente ricordata, dopo tanto tempo, che esistono anche i fumetti e che alcuni personaggi italiani sono diventati delle vere e proprie icone dentro e fuori i confini nazionali. Con tutto il rispetto per RAI 5, emittente i cui meriti non saranno mai abbastanza lodati, “Fumettology” avrebbe potuto tranquillamente meritarsi la prima, la seconda o la terza rete. Guardando il programma non c’è un solo momento di noia o di calo d’interesse, il montaggio è perfetto, le immagini illustrano perfettamente ciò che la voce fuori campo spiega, gli intervistati sono chiari nella loro esposizione e sanno accattivarsi l’attenzione. In confronto a “Porta a Porta” vinciamo alla grande. Se la TV imparasse a occuparsi anche di argomenti diversi dai soliti, ne guadagnerebbero anche gli spettatori. Infine, dieci puntate esplorano solo una piccola parte del mare magnum del fumetto italiano (e, volendo, c’è anche quello estero). Non resta che augurarci un nuovo ciclo, e poi un terzo, un quarto e così via.