Il 21 marzo 2014, Gallieno Ferri ha festeggiato i suoi primi ottantacinque anni. Qualche giorno prima, nel corso della kermesse fumettistica milanese di Cartoomics, una affollatissima platea di lettori gli aveva cantato in coro "tanti auguri a te" durante l'incontro di presentazione di un nuovo libro a lui dedicato. Scrivo "nuovo" perché a questo punto le biografie artistiche del Maestro ligure sono numerose: escludendo i saggi dedicati a Zagor, e limitandoci a quelli che parlano esclusivamente del suo creatore grafico, troviamo un primo volume intitolato "Gallieno Ferri, quarant'anni con Zagor", opera mia e di Stefano Priarone, pubblicato nel 1999 dalla Glamour International Production. Poi c'è un libro della collana "Lezioni di Fumetto" della Coniglio Editore, intitolato "Gallieno Ferri, una vita con Zagor", uscito nel 2009, con in copertina le firme del sottoscritto e di Graziano Romani. Proseguendo, nell'edizione 2013 di Lucca Comics, il solo Graziano Romani ha presentato "L'arte di Ferri", edito da Panini, con una mia prefazione dal titolo "Un maestro per amico". Infine, nel marzo di quest'anno, ecco il tomo di cui sto per parlarvi, intitolato "Gallieno Ferri Photobook", a cura di Marco Grasso e Stefano Grasso (casualmente omonimi nel cognome, ma non imparentati), uscito con il marchio Forum ZTN, anch'esso con mio testo introduttivo, "Vita d'artista". Marco e Stefano, oltre a essere grandi appassionati, sono anche ottimi organizzatori di eventi, essendo l'uno nello staff di Etna Comics e l'altro in quello di Albissola Comics, due mostre fra le più effervescenti nel calendario degli appuntamenti fumettistici del Bel Paese.
Prima di approfondire l'argomento, vorrei segnalare che gli ottantacinque anni di Ferri non sono passati inosservati neppure sul Web, dato che il sito Dime Web (erede telematico della rivista cartacea "Dime Press" di cui fui a suo tempo uno dei fondatori) ha dedicato a Gallieno un esaustivo dossier in cui si elencano tutte le cifre da record della sua incredibile carriera, che proprio nel mese del suo compleanno numero 85 lo vede uscire in edicola con la sua copertina gigante numero 800 (escludendo dal conto quelle delle strisce). Ma anche il sito della Sergio Bonelli Editore ha dedicato all'evento un ampio spazio, pubblicando fra le altre cose un mio articolo. Credo del resto di essere la persona al mondo che ha scritto di più riguardo al disegnatore genovese, che conosco ormai da venticinque anni e che considero un mio secondo padre. Anche su questo blog, per esempio, ne parlato a lungo, in più occasioni, in una delle quali ho perfino postato la cronaca fotografica della nostra discesa in gommone delle rapide del fiume Stura, in Piemonte. Non starò però a ripetermi, per non annoiarvi. Una cosa però posso fare. Un paio di anni fa, esattamente nel 2014, la Rizzoli mi ha commissionato le schede biografiche di cinque importanti autori italiani da inserire nel volume "Fumetto!", a cura di Gianni Bono e Matteo Stefanelli. Fra queste, una era appunto dedicata a Ferri. La propongo in fondo a questo post, a beneficio degli interessati.
Ma veniamo al "Gallieno Ferri Photobook". 136 pagine a colori, formato 20x24 cm., brossurato, elegantemente confezionato con una grafica impeccabile, il volume si distingue da tutti i saggi precedenti dedicati all'artista di Recco perché limita i testi scritti a una breve sequenza di introduzioni (quella mia, quelle dei due autori e una del figlio di Ferri, Gualtiero) e passa poi a raccontare la vita e la carriera di Gallieno attraverso oltre centocinquanta scatti fotografici che narrano perfettamente tutto, l'uomo e il fumettista, senza bisogno di ulteriori parole. Sfogliare una dopo l'altra le pagine del libro è assolutamente emozionante. Anche quando le immagini non sembrano parlare di Zagor, ma di momenti famigliari del disegnatore, il lettore si rende conto che invece le tavole ferriane dello Spirito con la Scure sono nate proprio in quel clima, e ne sono imprescindibili. Del resto, quando l'autore viene mostrato intento a fare surf o navigare un canoa o in barca a vela si capisce quanto la fisicità dell'eroe di Darkwood sia debitrice di quelle esperienze. Colpisce poi la doppia foto di Ferri ragazzino raffigurato su uno scoglio di Nervi confrontata con uno scatto recente in cui Gallieno si è messo nella stessa identica posa sullo stesso identico scoglio. Ma fanno palpitare il cuore anche gli scatti che mostrano Ferri con Sergio Bonelli, o attorniato dai fan in giro per il mondo.
Il volume, davvero imperdibile per chiunque conosca e ami l'opera dell'artista ligure, viene offerto insieme ad altre due pubblicazioni, così da formare quello che gli autori chiamano un "trittico". Si tratta di un albetto, davvero delizioso, di 16 pagine, spillato, in formato bonelliano, in cui quindici altri disegnatori dello staff zagoriano hanno voluto fare i loro auguri illustrati al loro maestro ideale. Al gruppo mi sono aggregato anche io, con un mio disegnetto affettuoso. La copertina è di Marco Verni. In più, acquistando il libro e l'albetto, si ottiene in omaggio un poster inedito a colori, opera di Ferri: si tratta di una versione alternativa della copertina di "Indian Circus". Come se non bastasse, gli amici di PostCardCult hanno voluto realizzare una cartolina che festeggia il libro e il compleanno, data in regalo a chi visitava il loro stand a Cartoomics (ma che, credo, si può ricevere per posta, magari insieme alle tante altre loro cartoline zagoriane, scrivendo al loro sito). Il Photobook, purtroppo, non è in vendita in edicola né in libreria, si può soltanto ordinare per posta (costa 20 euro) a questo indirizzo emai: tommasar@yahoo.it. Altre informazioni sul sito ZTN. Un complimento a tutti gli autori, ma soprattutto: AUGURI GALLIENO!
L'albetto allegato al volume "Gallieno Ferri Photobook" |
Il poster allegato al volume "Gallieno Ferri Photobook" |
La cartolina realizzata da PostCardCult |
Gallieno Ferri
Genova, 21 marzo 1929
di Moreno Burattini
Il nome di Gallieno Ferri, disegnatore genovese diviso fra la passione per i fumetti e quella per il mare, dato che è un eccellente velista e windsurfista, è legato indissolubilmente a quello di Zagor. Nel 1960, egli si presentò all’editore Sergio Bonelli portando la sua esperienza di dieci anni di lavoro per il mercato francese che rendevano il suo segno già maturo, e diede vita con lui, che firmava sceneggiature con lo pseudonimo di Guido Nolitta, al personaggio più longevo del fumetto italiano, tra quelli ininterrottamente in edicola, dopo Tex Willer. Se Tex è sulla breccia dal 1948, irraggiungibile outsider, lo Spirito con la Scure è buon secondo, essendo apparso nel giugno del 1961. Da allora, Ferri ha disegnato ininterrottamente decine di migliaia di pagine dell’eroe. Le sue storie hanno portato intere generazioni di lettori (italiani e stranieri) attraverso mondi sospeso fra sogno e realtà, come un regno fantastico è Darkwood, la foresta in cui vive Zagor, grande invenzione sia grafica che letteraria, dato che consente di avere a disposizione tutti gli scenari dell’avventura. Schivo, e pronto a definirsi un artigiano piuttosto che un artista, in realtà Ferri si è dimostrato perfettamente in grado di competere con i grandi autori sia del fumetto avventuroso come di quello horror, fantastico e umoristico, assecondando il desiderio di Nolitta di rendere la serie zagoriana il regno della contaminazione e della trasversalità fra i generi. Il segno ferriano, nasce da colpi di pennello modulati con istintiva maestria e posti al servizio della storia, tesi a raccontare nel modo più chiaro ed efficace possibile: una caratteristica, questa, che si è andata affinando dopo i primi albi di Zagor, ancora molto carichi di neri, fino alla maggiore sintesi della maturità. Oltre ad aver creato graficamente lo Spirito con la Scure, infatti, il disegnatore ligure ha dato vita alla figura di Cico, protagonista di esilaranti sequenze comiche, e a un microcosmo di indimenticabili personaggi e caratteristi. Una menzione particolare merita la sua attività di copertinista, che lo colloca tra i recordmen mondiali per aver realizzato le cover di Zagor per oltre cinquant’anni senza interruzioni. Straordinariamente efficaci nella composizione, per dinamicità e per efficacia, le più di mille copertine ferriane hanno superato la prova del tempo. Tra esse, ci sono anche le prime 115 cover di Mister No, un altro personaggio nolittiano, di cui Ferri ha disegnato l’avventura di esordio.
Gallieno Ferri nasce a Genova il 21 marzo 1929, da una famiglia di origine parmense. Dopo aver esercitato per alcuni anni la professione di geometra, viene chiamato dall’editore Giovanni De Leo a realizzare "Il fantasma verde" e "Piuma Rossa", due personaggi da lui siglati con lo pseudonimo di "Fergal". Nel 1949 illustra la prima serie di "Maskar" e inaugura una nutrita serie di collaborazioni con l'Atelier Mouchott, un editore di Lione: è in Francia, infatti, che riscutono grande successo "Tom Tom" e "Thunder Jack", datati 1954. In questi anni, Ferri si occupa anche di pubblicità, attività questa che serve ad affinare il suo talento di copertinista. Inoltre, pubblica sul Vittorioso le storie di "Jolly" e "Capitan Walter". Nel 1961, Ferri inizia a collaborare con la Casa editrice di Sergio Bonelli, insieme al quale dà vita a Zagor. Da allora il disegnatore non ha più lasciato il personaggio, di cui ha illustrato moltissime storie tra le più significative e tutte le copertine, cimentandosi anche (nei primissimi tempi, per un totale di sette avventure) come sceneggiatore in proprio del personaggio. Nel 1975 disegna anche la prima avventura di "Mister No", e prosegue la collaborazione alla nuova testata firmando 115 cover. Nel 2009, a Roma, gli è stato assegnato il premio Romics d’Oro.
LA FRASE: “Non ho mai disegnato senza sentirmi coinvolto in ciò che facevo”. Dall’intervista sul n° 194/195 di Fumo di China, luglio/agosto 2011.