sabato 30 gennaio 2021
RICORDATI CHE DEVI MORIRE
mercoledì 27 gennaio 2021
IL RAZZISMO DEGI ARISTOGATTI
L'articolo lo potete leggere qui:
Qando leggo queste cose mi rendo conto della fortuna che ho avuto a vivere fino a trent’anni senza il politicamente corretto. Non moriremo di politicamente corretto perché ne siamo già morti. Poche cose sono più scorrette del politicamente corretto. La mia opinione sul politicamente corretto è politicamente scorretta.
Oggi sarebbe politicamente scorretta persino Edvige Fenech, Marziale non troverebbe un editore per i suoi licenziosi epigrammi, Alighiero Noschese, con le sue imitazioni, sarebbe accusato di body shaming. L’”Esorciccio” non lo farebbero girare: un bambino indemoniato che violenta le maestre.
Ne abbiamo già parlato qui pochi giorni or sono:
http://morenoburattini.blogspot.com/2021/01/dio-benedica-i-clown.html
Ma ero stato profeta già vent'anni fa, a rileggere quel che scrivevo.
https://www.ubcfumetti.com/forum/codacons_b.html
martedì 26 gennaio 2021
LA MINESTRA RISCALDATA
https://www.sergiobonelli.it/zagor/2021/01/25/gallery/zagor-2021-1009121/
Queste le notizie, in sintesi. Nella serie regolare vedremo, in primavera, una storia in tre albi intitolata “I sette vikinghi”, in cui faranno ritorno Re Guthrum e i suoi norreni. Il numero di giugno, quello del sessantennale, proporrà una storia completa, autoconclusiva, in cui lo Spirito con la Scure farà ritorno sulla tomba “Wandering” Fitzy, dove accompagnerà Cico. A seguire, comincerà una sequenza di albi che vedrà il Re di Darkwood viaggiare fino a Londra. Riguardo altre collane dello Spirito con la Scure, il titolo dello Speciale primaverile, sarà: “Ritorno alla Casa del Terrore”. Per i Maxi, invece, sono previste grosse novità riguardo al formato. Arriveranno in edicola uno Speciale tutto dedicato al messicano più simpatico del mondo, e il Numero Zero del team up fra Zagor e Flash, il velocissimo supereroe della DC, in attesa della storia completa di120 pagine, un vero e proprio evento editoriale internazionale, che coronerà la seconda parte dell’anno zagoriano. Infine, stiamo preparando "L'Enciclopedia zagorana".
Ora, è chiaro che di fronte a queste notizie chiunque può avere la reazione che crede. Se ne può essere contenti, oppure restare delusi. Il più strabiliante dei commenti, però, è uno che ho letto sulla mia pagina Facebook, dove ho linkato l’articolo. Dovrei smettere di meravigliarmi delle opinioni dei detrattori, che davvero riescono a scrivere le cose più incredibili. Fatto sta, che uno di loro ha commentato così (lo so che non ci si riesce a credere, ma potete andare a controllare): “Minestre riscaldate. Meglio il Comandante Mark che si è concluso brillantemente".
Cerchiamo di analizzare queste affermazioni, nel tentativo di decifrarle e di capirne il senso. Tutto quello presentato nell’anteprima, dunque, agli occhi del detrattore sarebbe un deja vu, se questo può significare l’espressione “minestra riscaldata”. Oppure, cose già viste, ma riproposte. Cascano le braccia pensando che uno degli annunci riguarda una trasferta in Europa, dove Zagor non è mai stato. Si anticipa un viaggio tra Londra e la Transilvania. Qualcosa di assolutamente inedito. Quando mai lo Spirito con la Scure è stato in Europa, escludendo un’isola scozzese in una lontana avventura? Mai. E quindi, cos’è che stiamo riscaldando?
Una tavola di Marco Verni tatta dal numero del sessantennale |
Ma anche riflettendo sui ritorni, della Casa del Terrore, del Cico Speciale e dei vikinghi e, ci sarebbe da ricordare al detrattore che a Windy Cliff Zagor non torna dal 1967 (cinquantatré anni fa), che gli Speciali Cico non escono più dal 2007 (tredici anni fa) e che l’ultima apparizione di Guthrum è del 2013 (sette anni fa). Non è che proprio siano sul menu tutti i giorni. Peraltro, sono ritorni richiesti a gran voce dai lettori. Anzi, a dar retta ai lettori, dovremmo realizzare avventure il più possibile simili a quelle della Golden Age, facendo tornare di continuo i personaggi e i luoghi nolittiani. Il nostro detrattore non è d’accordo, evidentemente, servono novità, nessun ritorno. Il che è in totale controtendenza con le richieste che ci giungono, dato che siamo accusati per lo più di allontanarci troppo dalla ricetta tradizionale, di essere troppo innovativi, addirittura di stravolgere il personaggio con le innovazioni. Si richiedono a gran voce disegnatori che imitino Ferri e sceneggiatri che copino Nolitta. Il parere del detrattore di oggi è del tutto opposto, ci ripetiamo troppo, riscaldiamo la minestra. Chiediamoci allora quale sia l’esempio di novità, il contrario di “minestra riscaldata”, che il detrattore propone. Ecco, è il Comandante Mark.
Ora, io di Mark sono un estimatore della prima ora. Non soltanto l’ho letto e riletto in ogni riedizione, non soltanto gli ho dedicato numerosi articoli (il più importante, sul mio saggio “Discorsi sulle Nuvole”, edito da Cut-Up), ma ne ho anche scritte sette storie. Perciò, posso dire con una certa sicurezza che se c’è un personaggio le cui avventure sono basate su uno schema che si ripete, molto rassicurante per il lettore e per questo molto apprezzato, è proprio lui, il Comandante Mark. Le situazioni sono abilmente rimescolate dai tre autori, il mitico terzetto della EsseGesse, ma scenari e personaggi sono ricorrenti. Peraltro, l’ambientazione è la stessa (quasi) delle avventure del Grande Blek, anch’egli impegnato nella lotta contro le Giubbe Rosse. Nessuno direbbe che si tratti di una minestra riscaldata, ma di sicuro non siamo di fronte a situazioni che si rinnovano di volta un volta. Anzi, si tende a procedere per minimi scarti, facendo leva sul piacere del lettore, soprattutto di giovane età e soprattutto di un tempo, di riconoscere gli schemi. La cosa insomma è voluta, e capita anche in altre saghe.
Uno dei capitoli più interessanti del saggio di Rudi Bargioni ed Ercole Lucotti su Tex ("Tex Willer, analisi semiseria del più popolare fumetto italiano") pubblicato da Gammalibri nel gennaio 1979, è quello dedicato all'analisi strutturale delle avventure di Aquila della Notte. Il punto di partenza è il seguente: tutte le storie del nostro eroe si basano sullo stesso schema, il cui sviluppo è abbastanza prevedibile. Il lettore, insomma, si trova di fronte a un meccanismo narrativo di cui conosce le regole e l'esito, e trae soddisfazione solo dalle variazioni minime attraverso le quali il protagonista giunge ad avere ragione del cattivo di turno. L'apparente varietà delle trame si riduce, a ben vedere, a pochi canovacci fondamentali, riproposti ogni volta con indiscutibile perizia dagli sceneggiatori: ciò non a danno del lettore, ma anzi assecondando le sue attese. Le eccessive innovazioni, infatti, infastidiscono il pubblico piuttosto che stuzzicarlo.
Bargioni e Lucotti tentano addirittura di sviluppare una "morfologia di Tex", richiamandosi in questo al fondamentale trattato intitolato "Morfologia della Fiaba" scritto nel 1928 dallo studioso russo Vladimir Propp. Chi sfogliasse il saggio di Propp scoprirebbe con sorpresa come le sue pagine sono piene di quelle che possono a tutti gli effetti essere considerate formule algebriche: il suo intento è infatti quello di dimostrare come qualunque racconto fiabesco sia in realtà costruito sulla base del medesimo schema, costruito grazie a una rigida "grammatica" dell'affabulazione, e riconducibile a una sorta di espressione matematica in grado di tener conto delle variabili. Lo stesso cercano di fare i due analizzatori delle storie di Tex i quali, in maniera molto semplificata rispetto all'esempio proppiano, propongono un elenco di poche "funzioni" principali. Queste sarebbero, essenzialmente: il Danno (il reato o il mistero), la Missione (Tex decide di occuparsi del caso - o è costretto a farlo), il Viaggio (i pards giungono sul luogo), l'Indagine, la Prima Mossa del malvagio (che tenta di ostacolare il nostro eroe), la Lotta aperta con il criminale, la Vittoria di Tex, che coincide con la Punizione del Cattivo. Utilizzando le iniziali maiuscole delle "funzioni" come caratteri algebrici, ecco una formula (qui ridotta ai minimi termini) in grado di riassumere tutte le avventure di Tex: D+M+V+I+PM+L+V=PC.
Quindi, potremmo per assurdo dire che anche Tex sia una “minestra riscaldata”? Io non lo dico di certo, il nostro detrattore però potrebbe farlo anche se, mistero imponderabile, non riconosce la “morfologia della fiaba” nel Comandante Mark (che comunque ha chiuso perché, malauguratamente, sono morti i suoi autori - e non perché quacuno lo riteneva ripetitivo) e la contesta in Zagor.
giovedì 7 gennaio 2021
DIO BENEDICA I CLOWN
Ho scritto, in tempi diversi, un paio di epigrammi per riderci su. Li ripropongo sperando che non offendano nessuno. Segue un terzo, che dedco a Rowan Atkinson.
Talebani
A me pare cosa grulla
un andazzo d’oggidì:
non si può scherzar su nulla
o s’offendon quelli lì.
Non puoi ridere su niente
o s’indigna certa gente,
gli sghignazzi son banditi
sulle facce e sui vestiti.
Niente risa da domani:
hanno vinto i talebani.
Occhio a quello che si dice
Dio benedica i clown
Dio benedica i clown,
che pur se sei un po' down
ti rendono il sorriso,
cambiano il pianto in riso.
Sian benedetti i buffi
che se di noia sbuffi
ti giran la giornata
strappando la risata.
Sia benedetto il dono
dei comici che sono
ciò che Dio volle dare
per farsi perdonare.
martedì 5 gennaio 2021
QUELLO CHE GUARDA IL CAPELLO
Poiché il parere di tutti i lettori va preso in sacrosanta considerazione, cercherò di interpretare (prima) e analizzare (poi) il senso di ciò che viene detto, giusto per capire che cosa si potrebbe fare per accontentare tutti, ma proprio tutti, per quato difficile sia. Dunque, secondo il commentatore, siamo di fronte a una rappresentazione di Zagor "coi capelli alla LancioStory". E qui, confesso di non capire. Cosa sono "i capelli alla LancioStory"? Esistono dei capelli che si possono definire "alla LancioStory"? Uno può andare dal barbiere e chiedere: mi faccia i capelli "alla LancioStory"? Confesso la mia ignoranza e la mia mancata comprensione. Una cosa però pare certa: il taglio di capelli che ha Zagor in questa copertina, non piace al nostro lettore. Che, appunto, valuta le cover a partire dalla chioma del protagonista. Forse è un parrucchiere, uno che se ne intende. Forse dovremmo mandare Piccinelli a fare un corso di taglio e messa in piega, non so. Guardo e riguardo la copertina e mi chiedo in che cosa i capelli dello Spirito con la Scure siano diversi dal normale. Non noto niente di strano. C'è qualche ciuffo mosso, ma quello è per dare dinamismo alla scena, come quando Zagor corre e gli si muovono le frange della casacca. Dovrebbe essere facile da capire, se ci arrivo pure io. Ma evidentemente si preferiscono i capelli con la brillantina.
Sono andato a
riguatdare i due più classici poster di Zagor disegnati da Ferri, e li
vedete qui sotto: mi pare che quache ricciolo al vento si veda in
entrambi. In quello con la liana ci sono anche le frange mosse, come si
diceva prima. Niente brillantina.