Il 29 aprile ho pubblicato sulla mia pagina Facebook il post che vedete riprodotto qui sopra. Era una battuta, anche se prendeva spunto da un vero episodio accaduto tempo fa, ma relativo a un semplice passaggio in un video peraltro divertente e interessante. Ricordavo questa cosa e ci ho scherzato sopra (come tante volte è successo ad altri di scherzare su qualcosa riguardante me). Mai avrei creduto di scatenare un vespaio di reazioni da parte di youtubers che si sono sentiti chiamati in causa e a cui è parso di vedere messo in discussione il loro (sacrosanto) diritto di commentare in Rete quel che a loro più piace. Giuro che mai ho avuto questa intenzione.
Ieri ho pubblicato, sempre su FB, un post di scuse e di chiarimento. Ecco il testo:
==
Mi dicono che una mia battuta (che battuta era e voleva essere) su certi (anche simpatici) recensori improvvisati che (legittimamente) esprimono su Internet i loro pareri ha suscitato indignazione come se avessi voluto mancare di rispetto a qualcuno o alla categoria. È sempre più difficile scrivere o dire qualunque cosa senza venire fraintesi o senza offendere quello o quell’altro. Mi dispiace molto , e la cosa mi convince sempre più a limitare i miei interventi (anche quelli soltanto spiritosi). E pensare che io, storicamente, da vent’anni sono stato sempre fra i più presenti in Rete e ho incoraggiato forum e gruppi partecipando in ogni modo e maniera a miriadi di iniziative dimostrandomi disponibile a ogni interazione. Chiedo scusa a chi si è sentito chiamato in causa, non volevo scagliarmi contro nessuno ma solo far notare la differenza fra la critica (fatta da chi ne sa più di noi) e le discussioni fra appassionati che sono in fondo gioco e divertimento. Come gioco e divertimento dovrebbe essere la lettura di ogni fumetto, destinata a portare serenità. Se scrivere qualcosa su Facebook deve solo alimentare polemiche (esiste, ho scoperto, un mondo a parte di veleni e polemiche basate sul nulla) meglio sottrarsi.
==
Se da una parte chi commenta in pubblico dovrebbe prima cercare di documentarsi (e dunque meglio sarebbe parlare con cognizione di causa), dall'altra vale (e vale di più) la libertà di esprimersi e dare pareri su ciò che si è letto, per come si è letto, esternando sensazioni ed emozioni provate che si vogliono condividere. Basta essere tutti consapevoli che i liberi commenti in Rete sono (come ho scritto) un gioco fatto per passione. Ci sono poi commentatori più competenti di altri, più autorevoli, più documentati, più acuti nel cogliere aspetti nascosti in ciò che commentato. Uno fra questi è il bravo Andrea "Canno" Cannonero, che purtroppo si è sentito chiamato in causa in prima persona dal mio post scherzoso (cosa che non era assolutamentente nelle mie intenzioni: mai ho pensato di riferirmi a lui). Canno mi ha rimproverato in un video che ne ha suscitati altri, dicendo cose giuste e rivendicando il diritto di riferire le sue impressioni ricavate dalla lettura di un albo, senza per forza sentirsi in dovere di preparare, prima di farlo, una lezione universitaria. Canno: hai ragione, perfettamente ragione. Solo che io non volevo dire questo: stavo solo scherzando sulla facilità con cui tutti commentano tutto, tutti sono esperti di tutto, qualcuno magati dandosi delle arie, quando si tratta solo di esprimersi sui social.
Scrivo tutto ciò proprio nel giorno in cui è giunta la tristissima notizia della morte di Luca Boschi: un vero professionista, oltre che un amico e una persona di una umanità straordinaria. Aveva un blog su cui scriveva cose da cui davvero si imparava e si capiva che la sua mostruosa competenza e documentazione. Leggendo poi i suoi libri, i suoi articoli, i testi per le riviste da lui curate era evidente la sua cultura enciclopedica in campo fumettistico (e non solo). Ecco: il mio post su Facebook in pratica diceva che esistono persone come Luca Boschi e poi ci siano noi che giochiamo a fare i critici sui social.
Qualcuno ha contestato la mia frase "non seguo quasi mai i recensori improvvisati", come se fosse (anche questa) una mancanza di rispetto verso la categoria degli youtubers. No. So benissimo che ci sono youtubers straordinariamente bravi. Ho scritto che, casomai, seguo poco quelli "improvvisati". Mi pare del resto inevitabile: come potrei seguire tutti? Talvolta mi segnalano un video che dovrei vedere, e magari lo guardo. Ma non riuscirei a tenermi aggiornato su tutte le discussioni in corso (perché poi i video risondono ai video, tutti commentati da decine e decine di commentatori). Perdonatemi e vogliatemi bene lo stesso.
Ho citato il bravo Canno (uno che improvvisato non è). Mi ha scritto così, su Facebook, e lo ringrazio.